GRAVI
ERRORI TEOLOGICI PRESENTI IN MOLTI AMBIENTI CATTOLICI
LE ERESIE
DEL MODERNISMO E
DEL
RELATIVISMO PROFESSATE DA
JOSEPH
RATZINGER
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LE ERESIE
DEL MODERNISMO E
DEL
RELATIVISMO PROFESSATE DA
LUIGI
GIUSSANI
E "COMUNIONE E LIBERAZIONE"
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ERESIE
PROFESSATE DA
TOMISLAV
IVANČIĆ
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...dalla rinnovata, serena e tranquilla adesione
a tutto l’insegnamento della chiesa nella sua interezza e precisione, quale
ancora splende negli atti conciliari del Tridentino e del Vaticano I, lo spirito cristiano, cattolico e apostolico del mondo
intero, attende un balzo innanzi verso una penetrazione dottrinale e una
formazione delle coscienze; è necessario che questa dottrina certa e
immutabile, che deve essere fedelmente rispettata, sia approfondita e
presentata in modo che risponda alle esigenze del nostro tempo. Altra cosa
è infatti il deposito stesso della fede, vale a dire le
verità contenute nella nostra dottrina, e altra cosa è la forma con cui quelle
vengono enunciate, conservando ad esse tuttavia lo stesso senso e la stessa
portata. Bisognerà attribuire molta importanza a questa forma e, se sarà
necessario, bisognerà insistere con pazienza nella sua elaborazione; e si dovrà
ricorrere ad un modo di presentare le cose che più corrisponda al magistero, il cui carattere è preminentemente
pastorale.
PER
DIFENDERE LA FEDE della Chiesa Cattolica contro gli errori che insorgono da
parte di alcuni fedeli, soprattutto di quelli che si dedicano di proposito alle
discipline della sacra teologia, è sembrato assolutamente necessario a Noi,
il cui compito precipuo è confermare i fratelli nella
fede (cf Lc 22, 32), che nei testi vigenti del Codice di Diritto Canonico e del
Codice dei Canoni delle Chiese Orientali vengano aggiunte norme con le quali
espressamente sia imposto il dovere di osservare le verità proposte in modo
definitivo dal Magistero della Chiesa, facendo anche menzione delle sanzioni
canoniche riguardanti la stessa materia.
Chiedere all’opinione
maggioritaria ciò che conviene pensare e fare, ricorrere contro il Magistero a
pressioni esercitate dall’opinione pubblica, addurre a pretesto un «consenso»
dei teologi, sostenere che il teologo sia il portaparola profetico di una «base» o comunità autonoma che
sarebbe così l’unica fonte della verità, tutto questo denota una grave perdita
del senso della verità e del senso della Chiesa.
La Chiesa è «come il
sacramento, cioè il segno e lo strumento dell’intima
unione con Dio e dell’unità di tutto il genere umano». Di conseguenza ricercare
la concordia e la comunione è aumentare la forza della sua testimonianza e la
sua credibilità; cedere
invece alla tentazione del dissenso, è lasciare che si sviluppino «fermenti di
infedeltà allo Spirito Santo».
... confutare determinate
posizioni erronee o ambigue. Per questo la Dichiarazione riprende la
dottrina insegnata in precedenti documenti del Magistero, con l'intento di ribadire le verità, che fanno parte del patrimonio di fede
della Chiesa. [...] occorre ricordare "a tutti i figli della Chiesa che la loro
particolare condizione non va ascritta ai loro meriti, ma ad una speciale grazia
di Cristo; se non vi corrispondono col pensiero, con le parole e con le opere,
non solo non si salveranno, ma anzi saranno più severamente
giudicati".
E’ chiaro, infatti, a tutti i fedeli che quando
si tratta della fede, non solo l'empio è condannato, ma anche colui, che,
potendo impedire l'empietà, trascura la correzione degli altri.
In
futuro altri esempi di espressioni eretiche, erronee e
ambigue professate da altri presunti cattolici.
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