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giovedì 10 maggio 2012

L'INFALLIBILITà DEL PAPA E DELLA CHIESA


Pontifex.RomaIn che cosa consiste propriamente l'infallibilità della Chiesa e del Papa? Esiste un po' di confusione fra i cattolici. Alcuni estremizzano l'infallibilità fino a limiti che non sono di competenza del Vicario e arrivano ad affermazioni estreme del tipo "il Papa è sempre infallibile", altri invece, al contrario, sminuiscono talmente l'infallibiltà da sorvolare addirittura definizioni solenni con insensata leggerezza. Vediamo allora cosa insegna il Magistero della Chiesa Cattolica. Partiamo da questa definizione: quando il Romano Pontefice, sia da solo, sia unito coi Vescovi in concilio generale, parlando ex cathedra - cioè esercitando l'ufficio di Pastore e di Maestro di tutti i cristiani e usando della sua autorità apostolica - definisce per tutta la Chiesa una dottrina di fede o di morale, egli gode di una speciale e diretta assistenza dello Spirito Santo, che lo preserva da qualunque errore e lo rende infallibile. Dobbiamo fare molta attenzione, nel contesto, alla ...
...precisione di parole e significati che hanno tutti un' importanza sostanziale.
Perchè il Papa goda del dono soprannaturale dell'infallibilità è necessario in maniera esclusiva:
1 che egli parli e definisca ex cathedra, cioè come Pastore e Maestro universale di tutta la Chiesa, non come dottore privato.
2 che la dottrina da lui definita riguardi la fede e i costumi, cioè quello che si deve credere e quello che si deve operare per salvarsi, e non altre materie.
3 che la sua definizione riguardi tutto il popolo cristiano e non qualcuno in particolare.
4 che definendo qualche verità manifesti l'intenzione di comandare in modo assoluto l'ossequio della fede alla verità stessa.
5 in ultimo che la sua sia una vera definizione e non un dubbio, un opinione, un consiglio.
Allora: è infallibile il Papa quando scrive un libro teologico, insegna qualche materia o qualche altra scienza?
No.
E' infallibile il Papa quando parla pubblicamente o predica ai pellegrini che sono andati a Roma a visitarlo?
No.
E' infallibile quando parla o scrive ad una chiesa particolare, ad un vescovo, ad un parroco anche di materie religiose?
Nemmeno.
E' infallibile quando loda ad esempio uno scrittore, un personaggio pubblico, quando parla sui meriti di qualcuno, di un giornale, di un periodico?
No.
E' infallibile il Papa quando stringe un concordato con questo o quel governo, quando giudica questioni varie fra diocesi, fra religiosi, sacerdoti, quando riunisce preghiere con altre fedi, o visita rappresentanti di altre religioni nell'ottica dell'ecumenismo?
No.
Certo il suo giudizio è sempre rispettabilissimo e noi dobbiamo sempre prenderne atto con sincero rispetto, ma specificatamente queste non sono questioni che rientrano nel dominio dell'infallibilità papale.
Perchè un insegnamento del Papa o della Chiesa sia infallibile è necessario difatti che rivesta tutte le condizioni su accennate.
E attenzione: se ne togliamo anche una sola, non c'è più una vera definizione, non c'è più infallibilità. Questo deve essere molto chiaro.
Se le riuniamo invece tutte quante, allora solo in quel caso vi è la vera definizione, irreformabile, infallibile, con la fondamentale assistenza diretta dello Spirito Santo.
La definizione pronunciata dal Papa in questo caso non passerà con lui ma rimarrà monoliticamente in eterno, fissa ed immutabile così com'è Dio stesso.
Si potrà dire, a tutti gli effetti, Dio ha parlato.
Consiglio di imparare a memoria le cinque condizioni su esposte per non incorrere in errori di interpretazione nello studio di documenti cattolici.
Prima di terminare un paio di esempi di definizioni solenni ed irreformabili in pieno rispetto delle cinque condizioni dell'infallibilità.
Il primo naturalmente è proprio la stessa definzione del Concilio Vaticano I, nella Costituzione apostolica "Pastor Aeternus" (18.7.1870), che oltre a consolidare le condizioni ne dà anche il perfetto modello espositivo.
“Quindi Noi aderendo fedelmente alla tradizione ricevuta dai primi tempi della fede cristiana, a gloria di Dio nostro Salvatore, ad esaltazione della religione cattolica e della salute dei popoli cristiani, approvante il sacro Concilio, insegniamo e definiamo essere dogma divinamente rivelato, che il Romano Pontefice, quando parla ex Cathedra, cioè quando, adempiendo l'ufficio di Pastore e di Dottore di tutti i Cristiani, in virtú della sua suprema Autorità apostolica, definisce una dottrina riguardante la fede ed i costumi, da tenersi da tutta la Chiesa: in virtú della divina assistenza a lui promessa nella persona del beato Pietro, è dotato di quella infallibilità, della quale il divino Redentore volle che fosse fornita la sua Chiesa nel definire la dottrina intorno alla fede o ai costumi; e che perciò tali definizioni del Romano Pontefice per sé stesse, e non già mediante il consenso della Chiesa, sono irreformabili. Se poi qualcuno oserà, che Dio non lo permetta!, di contraddire a questa Nostra definizione: sia anatema”.
E' chiara la volontà di insegnare, di comandare ed impegnare in modo assoluto l'ossequio dei fedeli vincolandoli al rispetto totale di quanto insegnato.
Altro esempio classico è l'enciclica "Quanta Cura" che, dopo aver condannato varie opinioni eretiche, viene suggellata in eterno con infallibile e piena autorità da Pio IX con le seguenti parole:
“Pertanto, con la Nostra Autorità Apostolica riproviamo, proscriviamo e condanniamo tutte e singole le prave opinioni e dottrine ad una ad una ricordate in questa lettera e vogliamo e comandiamo che tutti i figli della Chiesa cattolica le ritengano come riprovate, proscritte e condannate»”.
Quindi totale, irreformabile e sempiterno insegnamento dello Spirito Santo anche qui.
Giorgio Mastropasqua


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