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domenica 13 maggio 2012

SINCRETISMO RELIGIOSO


 


Pensieri Liberi: Il Sincretismo e Archetipi

dio Fin dal XIX secolo alcuni autori hanno sostenuto che la figura di Gesù è in realtà una creazione composta di elementi di diverse divinità dai culti misteriosi, come Mitra, Attis o Dioniso, tra gli altri. Questa copia potrebbe spiegare le somiglianze che Gesù condivide con alcuni di loro.
Per esempio, lo scrittore ateo Kersey Graves (1813-1883) nel libro The World's Sixteen Crucified Saviours - Christianity Before Christ (1875), enumera una lista di sedici personaggi mitologici che presumibilmente condividono con Gesù Cristo, l'evento della crocifissione.
Alcuni studiosi, tuttavia, come il Prof. Jaime Alvar, un esperto di storia antica, hanno sottolineato che numerose pubblicazioni che difendono questo tipo d’ipotesi contengono errori metodologici, tendono a evidenziare le somiglianze e a ridurre differenze, e in molti casi i motivi religiosi compartiti sono molto meno importanti per i culti pagani che nel culto cristiano, dove si da maggiore importanza, come la risurrezione. Inoltre, l'assenza di dati ha costretto gli studiosi a ricostruire le lacune di questi culti seguendo il modello cristiano, quindi è logico che ci siano delle somiglianze.
E anche se la teoria di Graves è inconsistente e screditata, è innegabile che ci siano paralleli tra la mitologia delle varie divinità pagane, e il racconto biblico di Gesù, che mai è stato occultato o censurato e che è ampiamente studiato e accreditato per discipline come la storia della religione, della mitologia comparata e storia dell'arte. Si sono studiate le ragioni per cui questi parallelismi esistono, e uno di loro è il sincretismo.
Il sincretismo è il processo mediante il quale due o più dottrine si riconcilia, sia per integrare e migliorare le dottrine esistenti o per formarne una nuova. Questa riconciliazione occorre a causa della compatibilità ideologica esistente tra i vari elementi delle diverse religioni. Si tratta di una miscela o unione di questi elementi o concetti religiosi che si trasmettono e s’interscambiano da una religione all’altra. Questo fenomeno si è verificato in tutte le religioni e tradizioni, che con il passare del tempo sono influenzate da altre con la vicinanza geografica, per considerare validi e veri gli elementi estranei che si aggiungono alla propria cosmo visione religiosa.
Tuttavia, affermare che le cause dei parallelismi tra le religioni non cristiane non nascono attraverso un processo sincretico, ma attraverso un processo naturale cioè il mito dei fenomeni naturali che sono noti a tutti i popoli, il Sole e le loro transizioni durante tutto l'anno solare e l'anno cosmico o affermare che le religioni pre-cristiane hanno sviluppato in forma indipendente i suoi dii solari per creare, per mezzo del sincretismo, una nuova religione è una balla colossale.
Né il sincretismo, né le influenze religiose o le somiglianze, sono in grado di spiegare in modo soddisfacente il fatto che esistano religioni o culture indipendenti nelle loro origini, tanto separate tra loro da un abisso spazio-temporale, ma così simili in molte delle sue idee essenziali e in miti no relazionati in alcun modo con i fenomeni fisici, cosi come il sincretismo non rifiuta l'idea che effettivamente possano esistere personaggi storici che nascono, s’ispirano e continuano parte dei miti. E se il sincretismo è un fenomeno comune a tutte le religioni, allora questi parallelismi in alcun modo implicano un inganno, una frode o falsità nel cristianesimo. Un modo per spiegare queste somiglianze si basa nell’interpretazione psicologica degli archetipi. Molto spesso quando si parla di miti, piuttosto che fenomeni fisici, si tratta di archetipi, cioè realtà universali contenute nell'inconscio collettivo umano.
Questi archetipi sono sempre un'analogia con le rappresentazioni religiose, sia del paganesimo, dell'Islam o del Buddismo, tutti condividono elementi comuni che non necessariamente derivano dal sincretismo, ma da processi psicologici come la contemplazione, la rivelazione o l’intuizione. Pertanto, in nessuna maniera il cristianesimo può perdere tutto il suo significato spirituale, ma, al contrario, mostrano che la loro validità è universale, mantiene tutta la sua verità ed efficacia fino ad oggi.
Tornando alla causa universale di morire e risorgere, la particolare esistenza di religioni misteriche relazionate a questo tipo di divinità vicine al Mar Mediterraneo, portò ad alcuni ricercatori come Franz Cumont, a classificare la figura di Gesucristo come un esempio sincretico di quest’archetipo.
Molti miti raccontano di un dio o una figura mitologica che soffre una morte tragica e ritorna alla vita. Questi miti sono particolarmente comuni nelle mitologie del Medio Oriente. L'antropologo James Frazer confrontò questi miti palingenesi nel suo libro “Il ramo d'oro”. Il dio egiziano Osiride, il frigio Attis, il fenicio Adone, e il Tammuz mesopotamico sono alcuni esempi.
San Giustino Martire
Questo era così evidente che fin dall'inizio dell'era cristiana i Padri della Chiesa hanno sviluppato due interpretazioni:
Da un lato, San Giustino Martire (100 o 114-162 o 168 dC) affermava che tutti questi miti erano stati ispirata dal Diavolo, il Padre della menzogna, per mettere in dubbio l'esistenza storica di Gesù:
“Avendo sentito che i profeti hanno proclamato la venuta di Cristo [...] [i demoni] presentano molti che si dicono figli di Júpiter, sotto l'impressione che sarebbero stati in grado di produrre negli uomini l'idea che le cose dette su Cristo erano semplici favole, come le cose che sono dette dai poeti”
San Giustino, La Prima Apologia
san agustino 2. D'altra parte, S. Agostino (354-430 dC) affermò che Dio ha ispirato nel cuore dell'uomo questa rivelazione centrale del significato della storia che, al tempo stesso, si eresse nella promessa divina che si è compiuta con l'avvento di Cristo.
Per San Agostino, il cristianesimo esisteva molto prima che Gesù scendesse sulla Terra, “la vera religione esiste fin dall'inizio della razza umana”, e in tutti i luoghi e le epoche ci sono state persone che “vivevano d’accordo con le leggi della Gerusalemme celeste”, aggiungendo che questa verità eterna rivelata solo cominciò a chiamarsi cristiana, quando “Cristo è venuto in un corpo, ma già esisteva”.
Questo grande filosofo cattolico distingue tra l'archetipo celeste, Cristo, Gesù di Nazareth, la sua incarnazione umana. Catturare questa differenza è fondamentale, perché "essere cristiani" significa aspirare a incarnare il mistero nella propria esistenza e con mezzi propri, quello che è chiamato Imitazione di Cristo. Cristo è una forza che risiede dentro ogni essere umano e che aspetta di essere risvegliata e liberata, perché Cristo è una rappresentazione dell’umanità, delle sue sofferenze e della sua gloria (Ecce homo, Giovanni, 19:5). E 'l'emblema più nobile e perfetta che esiste nell'uomo. Per questo Gesù ci ha insegnato a "essere come lui" e ha definito la sua missione in termini dell’archetipo che incarnava: "Io sono la Via, la Verità e la Vita" (Gv 14, 6-14).
Pensieri Liberi: Il Sincretismo e Archetipi

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