MESMERISMO,PENTECOSTALISMO e CARISMATICI CATTOLICI Nelle tre realtà si osservano inquietanti similitudini e, spesso, anche gli stessi fenomeni
Secondo Franz Anton Mesmer (23 mag gio 1734 5 marzo 1815), medico te desco, “esisterebbe un fluido universale (parente stretto dell’elettricità) che pervade tutto l’universo e nell’uomo esisterebbe il “senso interno”. Il corpo umano, come una calamita, ha due poli: da questo venne la denominazione di “magnetismo animale”. Quando il fluido universale non circola bene nel corpo umano e c’è un blocco o stasi della circolazione, insorgerebbe la malattia, che può essere curata con la “magnetizzazione” provocando nel paziente una crisi lieve (di tipo sonnambolico) o più acuta – e per Me smer più efficace – di tipo convulsivo” (cfr. Massimo Introvigne, Il cappello del Mago, Sugargo Edizioni, 1990, pp. 5051). In stato sonnambolico sarebbero possibili fenomeni paranormali: “Queste persone possono pre dire il futuro e rappresentarsi il passato più lontano. I loro sensi si possono estendere a tutte le distanze e in tutte le direzioni, senza essere impediti da nessun ostacolo.
/…/ e giudicare con la massima esattezza le malattie, il loro decorso, i rimedi necessari e i loro effetti” (cfr. Mesmer, Le magnétisme animal, Oeuvres, a cura di R. Amadou, Payot,
Parigi, 1971, p. 307). Allo stesso modo Me smer spiega “la possibilità di presentimenti e di altri fenomeni quali le predizioni, le pro fezie, gli oracoli delle sibille, ecc.” ( idem p.
306). Per il magnetismo animale le religioni sarebbero superstizioni. Il mesmerismo, così come è formulato, comporta una valenza anticristiana (cfr. idem, p. 307). I fenomeni connessi al magnetismo animale hanno condizionato la storia della parapsicologia e dello spiritismo.
TERAPIA MAGNETICA "L’ipnotismo è stato sviluppato da James Braid che era rimasto impressionato dalle possibilità dello stato sonnambolico assisten do ad un’esibizione di un famoso magnetizza tore. /…/ La terapia magnetica si basava sul cosiddetto “rapporto magnetico” tra magne tizzatore e paziente, con cui veniva indotto un abbassamento del livello di conoscenza, con convulsione oppure con stato sonnambolico: nel primo caso non c’era espressione verbale, nel secondo invece si. /…/ Carl Gustav Jung (18751961) sostiene: “Negli ambienti colti il discorso sull’inconscio, cominciò a diffon dersi dopo la Rivoluzione francese, e preci samente con Mesmer. /…/ Lo spiritismo, la moderna fede negli spiriti, è una rinascita dello sciamanesimo praticato dai nostri an tenati. Questo risveglio dei contenuti latenti dell’inconscio ha condotto, negli ultimi de cenni, ad una vasta diffusione di dottrine più sofisticate, cioè ai sistemi gnostici – eclettici della teosofia e dell’antroposofia, contempo ranei agli inizi della psicologia analitica, nata dalla psicopatologia francese e in particolare dalla scuola degli ipnotisti. /…/ I fenomeni dell’inconscio (che la psicologia analitica studia scientificamente) sono quegli stessi fenomeni che le sette gnostico teosofiche rendono accessibili alle anime ingenue nella forma delle scienze occulte” (cfr. C.G. Jung, Sull’inconscio, in Opere, tr. it., Boringhieri, Torino, 1985, vol. 1071, pp. 1415 ) (cfr. CENSUR, Lo spiritismo, LDC, 1989, pp.
107119).
OSSESSIONE DI IMPORRE LE MANI
Ecco la tecnica collettiva di Mesmer. In una
grande stanza c’era una tinozza con un coper chio e dei buchi; da questi buchi uscivano una serie di aste di ferro a punta che sporgevano dal margine: i malati avvicinavano all’estre mità delle aste le loro parti malate. Dentro la tinozza c’era solo dell’acqua e dentro l’acqua erano immersi pezzi di vetro e della limatura di ferro. Gli ammalati si mettevano intorno alla tinozza prendevano quell’asta di ferro ricurva e l’appoggiavano sulla loro parte ammalata poi Mesmer diceva di chiudere tutte le finestre e le porte, di abbassare le luci, segno chiaro che intendeva agire attraverso la suggestione. Il silenzio era d’obbligo. Poi, in un angolo della sala c’era un musicista che col pianoforte accompagnava i fenomeni con una musica, che variava durante le sedute e quando cominciavano un pò di convulsioni il musicista col pianoforte faceva una musica più forte, più drammatica. Questi ammalati venivano disposti intorno alla tinozza e si tenevano per mano (si tenevano fra loro per
i pollici) dovevano fare la catena; anche le ginocchia ed i piedi si toccavano in maniera da assicurare la circolazione continua del fluido. Questa ossessione di doversi sempre toccare, di dover sempre realizzare un contat to fisico, è un’ossessione tipica degli spiritisti: siccome non c’è niente di spirituale, loro si suggestionano con i gesti esterni”. Che cosa accadeva?
FENOMENI CHE ACCADEVANO
Durante questi incontri alcune persone
cadevano in uno stato di sonnambulismo, altre avevano delle convulsioni, gridavano, urlavano, correvano, si gettavano a terra, ridevano, a volte gli organi cominciavano a tremare, qualcuno parlava anche in modo strano, infatti Mesmer diceva che per lui la cosa funzionava quando la gente aveva le convulsioni. Si vedevano strane scene di convulsioni, di intorpidimenti, di pianti, di singulti, di risa che scoppiavano bruscamente attorno alle tinozze. Ecco come il libro di Francoise Dumas in “Storia della magia” (Ed. Mediterranee, Roma), descrive quello che accadeva in queste sedute magnetiche pubbli che: “Ai malati venivano imposte le mani sul capo, sul tronco e sugli arti veniva imposto
loro di fissare gli occhi del medico e di rilassarsi. I malati cadevano frequentemente in uno stato di sonnolenza oppure in convulsioni violente, al termine delle quali essi si risvegliavano in completo oblio di quanto era successo. Durante la seduta Mesmer posava una mano sulla nuca del paziente e con l’altra eseguiva dei passi magnetici lungo il corpo mentre, guardando fissa mente il suo paziente, arrivava ad addormentarlo mentre era disteso sul divano. Il suo segretario era in caricato di eseguire musiche dolci sull’armonica, strumento allora
sconosciuto a Parigi. I malati offrivano uno spettacolo molto vario: alcuni erano calmi e non provavano alcuna sensazione; altri grida vano, sputavano, sentivano qualche leggero dolore, un calore locale o un calore generale e avevano dei sudori. Altri erano agitati e tormentati da convulsioni. Tali convulsioni erano caratterizzate da movimenti precipitosi e incoscienti di tutte le membra e dell’intero corpo, dal mancamento o smarrimento degli occhi, da grida acute, da pianti, da singhiozzi o da risate. Si vedevano ammalati
precipitarsi l’uno verso l’altro, sorridersi, parlarsi con affetto e lenire reciprocamente le loro crisi. Il terzo elemento del suo metodo era la catena dei pazienti che si tenevano per mano im pressionandosi a vicenda sotto l’azione delle luci, della musica e dei profumi”. Un’apposita commissione incaricata di stu diare questi fenomeni affermò che i fenomeni si producevano ma che i risultati si spiegavano solo con la suggestione e che Mesmer con le sue tecniche di
magnetismo attentava gravemente all’inte
grità dei costumi.
NASCITA DELLO SPIRITISMO Antonio Baily, si finse ammalato per poter studiare i fenomeni di Mesmer. Baily, copiò le tecniche di Mesmer ma, nel suo labora torio, fece degli esperimenti solamente col sonnambulismo (ipnosi = “sonno”). Cosa succedeva? Quando metteva i pazienti in uno stato di sonnambulismo capitava che queste persone cominciavano a poter leggere il suo pensiero. Oppure capitava che la persona, in quello stato, poteva dire: “in questo mo mento nel corridoio c’è una persona che sta venendo qui, adesso entrerà e ti dirà così” e poi riusciva a descrivere persino la persona. In questo stato, queste persone, erano perfino capaci di diagnosticare con precisione una malattia non ancora diagnosticata. Alcune volte riuscivano anche a parlare in lingue. Da questo secondo tipo di fenomeni è venuto fuori lo spiritismo, mentre dai primi espe rimenti è venuta fuori l’ipnosi. In definitiva dalle esperienze di Mesmer sul magnetismo animale sono venuti fuori due fenomeni: 1) lo spiritismo 2) e l’ipnosi.
PENTECOSTALISMO
le radici storiche del pentecosta- lismo classico risalgono ai fon
chiese madri, il pentecostalismo classico ori
ginò diverse denominazioni cristiane.
neopentecostalismo: è caratterizzato dal
del fenomeno nervoso che non del caratte re sacro” (Francesco Spadafora, Pentecostali e Testimoni di Geova, Editrice I.P.A.G. Ro
datori del protestantesimo. /…/
Dopo le guerre di secessione (18611865) emersero nella chiesa metodista gruppi di risveglio spirituale, con atteggiamenti esterni, a volte grotteschi e spettacolari, tanto da essere chiamati Holy Rollers (= sacri rotolatori), perché alcuni, durante il rito, rotolavano sul pavimento. La chiesa metodista li condannò (1894). Il penteco- stalismo classico sorse a Topeka, una citta dina del Kansas, negli Stati Uniti, per opera del pastore metodista Charles F. Parham. Il 1o gennaio 1901, cominciarono i primi fenomeni pentecostali e l’immancabile co siddetto “parlare in lingue”. Rifiutato dalle. Il“battesimo dello Spirito” sempre accom pagnato dal “dono delle lingue” ritenuto il segno inequivocabile dell’avvenuta effusio ne dello Spirito Santo. Inoltre il culto del movimento è caratterizzato da agitazioni, rumori, moti convulsi e grida durante il rito, ma specialmente si osservano perso- ne che sussultano e si agitano convulse, quasi corse da un brivido in tutta la per- sona. La rivista “La Luce”, organo dei Val desi, nel 1948 (A. Ribet) riportava questa precisazione: “Nei loro culti (Pentec.) si può anche assistere a contorcimenti, a scoppi improvvisi di pianti e risa, che hanno più
vigo, V edizione, 1980, p.85, nota 1). “Biso gna dar ragione a David Duplessys quando scrive che è eresia chiamare manifestazione dello Spirito Santo gli spasimi, le danze, i fischi, i tremiti, il rotolarsi a terra, il bat- tere convulsamente le mani, il gridare, o cose del genere. A suo giudizio sono rea zioni puramente umane, più di ostacolo che di aiuto alle manifestazioni autentiche dello Spirito” (cfr. Salvatore Cultrera, Glossolalìa, Ed. Paoline, Roma, 1979, p.47). Esistono connessioni tra il pentecostalismo e quelle sétte che pure sostenevano la diretta ispira zione da parte dello Spirito Santo. La storia delle eresie ricorda il montanismo, il gioa- chinismo, gli amalriciani, gli “alumbros” spagnoli del secolo XV, gli anabattisti (in particolare gli anabattisti di Münster e la loro pretesa di essere sempre ispirati diret tamente dallo Spirito); i quietisti, i revivals del secolo XIX e molti altri che non a caso la propaganda pentecostale tende a rivalutare. Questo pentecostalismo, anche nel mondo protestante, è antagonista della chiesa isti tuzionale e crea una nuova chiesa, anche nel mondo protestante, dove vige una profe- tocrazia. Da questa corrente del neo- pentecostalismo ha avuto, storicamente e spiritualmente, origine il Rinnovamento Carismatico Cattolico.
Quindi il Rinnovamento Carismatico non è frutto solo del Concilio: ma dopo
Vaticano II questa esperienza pentecostale protestante è stata importata nel mondo cattolico.
BENEDIZIONE DI TORONTO Benny Hinn ha spesso dimostrato di essere un falso profeta, amante del denaro, bugiar do, praticante la negromanzia, predicatore di eresie e false dottrine, tra cui la “cadu- ta all’indietro”, la prosperità e il benesse re materiale, e la divinità dell’uomo. Tra le dottrine seguite nelle chiese che si ispirano a lui, oltre alla “caduta a terra all’indietro” e al “soffio dello Spirito”, figurano spesso anche le cosiddette “Benedizioni di Toron- to” (Toronto blessings), dette anche: santa risata, risveglio della risata, gioia dello Spirito Santo, o battesimo della gioia. Fe nomeni che fanno capo alle diaboliche ma nifestazioni di questa esperienza: “...Alcuni piangono senza riuscire a controllarsi, o ridono istericamente. Altri fanno cadere o crollano a terra, mentre altri saltano, si contorcono, colpiscono l’aria, urla- no, si piegano in due in preda al dolore, imitano i versi degli animali...” (C.R.I.,
1995). E ancora: “...sibilano, abbaiano, ballano, si contorcono come serpenti e saltano. Molti perdono il controllo del pro prio corpo, tremano, restano a terra come paralizzati, o ridono per ore intere...”. Manifestazioni che ricordano quelle di oc cultisti o degli sciamani, o della pratica del Kundalini. Lo Spirito Santo non ha niente a che fare con tutto ciò, e i cristiani devono rigettare queste pratiche. Dio non è confu sione (1 Corinzi 14,33), e il frutto del Suo Spirito è autocontrollo (Galati 5, 2223). Il pentecostalismo, di ogni tipo, è ostile e avversario della verità della fede cattolica: con tali negazioni della verità è impossibile pensare seriamente ad una presenza del vero Spirito Santo. Che razza di “spirito” è quello
che produce fenomeni da baraccone – con un’attrazione morbosa per il sensazionale – ed è ostile e opposto alla fede cattolica? Dav vero una strana corrente di grazia. Grazia e verità non vanno sempre insieme? Eppure da questa corrente del neopentecostalismo ha avuto origine, storicamente e spiritualmente il rinnovamento carismatico cattolico! Men- tre il vero cristianesimo si presenta subi- to all’inizio con una stagione d’oro dello Spirito”, i pentecostali protestanti invece proprio all’inizio si presentano con fenome ni sconcertanti e non autentici che poi loro stessi hanno dovuto correggere: erano “tre- molanti” e “rotolanti”; si notavano agita zioni convulse, sussulti, brividi, colpi battuti nel legno, urla, esaltazione morbosa, parole sconnesse e senza senso, una superstiziosa ricerca del miracoloso. Gli stessi protestanti rifiutarono queste cose definendo così que sto movimento: “Il pentecostalismo non è altro che una religione pagana mascherata”.
SE I “FENOMENI” SONO GLI STESSI
(tra mesmerismo e pentecostalismo), È BEN DIFFICILE CHE LA “CAUSA” NON SIA LA STESSA!
CARISMATICI CATTOLICI
l pentecostalismo prima di essere catto
lico, fu protestante” (Mons. Luigi Mor
cattolico sono esposte nel libro “Catholic Pentecostas” scritto dai coniugi Ramaghan, Nel libro dei Ramaghan, parlan
stabilini, in Domenico Grasso, Vescovi
e rinnovamento carismatico, Edizioni Paoli ne, 1980, p. 135). I carismatici costituiscono una filiazione in ambito cattolico, filiazione storica e spirituale, del pentecostalismo pro testante. Il pentecostalismo infatti, nato in ambiente protestante, si è poi, purtroppo, imprudentemente diffuso anche nella Chie sa Cattolica, attraverso i gruppi carismatici e in Italia a partire dal 1971 (cfr. Agostino Fa vale, Movimenti ecclesiali contemporanei, Las – Roma, 1991, pp. 281291). È quindi falso affermare che il cosiddetto “rinno- vamento nello spirito” o “carismatico” sia frutto solo del Concilio: “l’esperienza cosiddetta pentecostale”, nata nel mondo protestante nel 1900, è stata importata nel mondo cattolico un pò di anni dopo la fine del Concilio.
B) Le origini del movimento carismatico cattolico sono esposte nel libro CATHOLIC PENTECOSTAS scritto dai coniugi RAMAGHAN, cattolici. In questo libro, parlando
della Cresima si afferma: “Siamo infinitamente più certi dei risultati del “battesimo dello spirito” che della Cresima”. Nel libro dei coniugi Kevin e Dorothy Ramaghan è detto: “il cristianesimo istituzionale, sia protestante che cattolico, ha fallito il suo compito”. In pratica ci si allinea alle posizioni del protestantesimo classico e della massoneria, che vuole la demolizione della chiesa istituzionale e la sola chiesa invisibile degli eletti. Kevin Ramaghan, sempre in questo libro, tra i promotori della vera “vita di fede”, cita anche Gioacchino da Fiore (i cui errori furono condannati nel
1215). C) Una sintetica, ma ben documentata, storia di questo movimento si trova nell’ opera di Agostino Favale Movimenti ecclesiali contemporanei Dimensioni storiche, teologicospirituali ed apostoliche Quarta Edizione, Las Roma, 1991, pp.
281291.
D) Nel 1966 un gruppo di professori e di studenti dell’università cattolica Duquesne di Pittsburg in Pennsylvania (Stati Uniti) cercano vitalità per la loro vita di fede. Due di loro, il professore di storia William Storey e il teologo Ralph Keifer, prima decisero di recitare ogni giorno l’uno per l’altro il Veni Sancte Spiritum e poi nell’agosto del 1966 parteciparono ad un congresso di Cursillos di Cristianità, ma rimasero insoddisfatti. A quello stesso congresso incontrano due amici, Steve Clark e Ralph Martin, che parlano loro di un libro di David Wilkerton (La croce e il pugnale). Prendono contatto con il movimento pentecostale protestante. Il 6 gennaio 1967 si incontrano con il pastore episcopaliano William Lewis e una signora della stessa confessione religiosa, Betty Shomaker. Il 13 gennaio 1967 partecipano ad una riunione di preghiera dei pentecostali e il 20 gennaio 1967 intervenendo ad un secondo incontro di preghiera dei pentecostali episcopaliani i due chiedono di avere il cosiddetto “battesimo nello Spirito”. Da quel momento è Ralph Keifer, ad imporre le mani. Il 13 marzo 1967 il gruppo formato in precedenza si reca in una casa dove c’era un incontro di preghiera di aderenti alle “Assemblee di Dio”.
I pentecostali protestanti pregarono per i cattolici, usando il cosiddetto “dono delle lingue”. Quasi tutti i cattolici, l’uno dopo l’altro, si unirono alla cosiddetta preghiera in lingue dei pentecostali. Da quel momento il gruppo carismatico cattolico di Duquesne cominciò a camminare da solo. In casa Ranaghan, qualche giorno dopo, si tenne una riunione di preghiera secondo un modulo che poi diventerà schematico nel rinnovamento. In Italia il rinnovamento carismatico fu introdotto nell’autunno del 1971 da un sacerdote canadese, padre Valerien Gaudet, oblato di Maria Immacolata, che promosse un gruppo di preghiera, di lingua inglese, presso la Pontificia Universi tà Gregoriana. In seguito, il Card. Suenens e tutti quelli del movimento carismatico cattolico predicavano: niente ascesi, niente sacrifici, basta la partecipazione ad un raduno pentecostale e ricevere il “battesimo nello spirito” per “sentire il divino in sé”, riducendo così la fede, contro tutta la teologia spirituale, ad una sensazione sensibile, sulle orme del modernismo. L’esperienza soggettiva emozionale acquista così un’importanza fondamentale e quasi esclusiva. Sembra che venga pubblicizzato come presunto contatto con Dio, una specie di "possessione" da parte di energie sconosciute, definite “spirito”, invece dell’azione delle tre virtù teolo gali e dei sette doni dello Spirito Santo sulle potenze dell’anima purificate dall’ascesi.
E) Ci troviamo di fronte ad una strana “corrente di grazia”. Sappiamo che "grazia e verità" vanno sempre insieme (cfr. Sal. 25,10; Gv. 4,23; 1 Gv 5,6; Col.1,6). Invece qui ci trovia
mo di fronte ad un'esperienza che nasce nel mondo protestante, che è ostile e contrario alla fede cattolica, viene importata e travasata nel mondo cattolico, dove, contro la sua stessa natura originaria, dovrebbe produrre dei frutti cattolici! È veramente una prassi e una scelta inquietante. La fede non è emozione, sentimento, ma è aderire alla persona di Gesù e a tutte le verità da lui insegnate (cfr. C.C.C., nn. 150, 155, 166, 177, 425
429). Sembrerebbe addirittura che questa “esperienza” sarebbe possibile anche a persone che hanno dottrine religiose diverse, come se la verità dottrinale non contasse. Eppure, ingenuamente, qualcuno ha pensato di portare questa “esperienza” dal mondo protestante al mondo cattolico, ritenendo falsamente (e stoltamente) che sarebbe possibile che “lo spirito è buono anche se la dottrina è sbagliata” (sic!)
1) Stessa provenienza (protestantesimo, mesmerismo, ecc.).
2) Stessi fenomeni (sensazionalismo, ricerca del miracoloso, di guarigioni, di liberazioni, riposo nello spirito, glossolalia, profetocrazia, svalutazione dimensione istituzionale della chiesa, emozionalismo, illusioni spirituali che possono introdurre inganni del demonio, pericoli di eterodossia, abbandono della vocazione, sbiadimento dell’identità e del ruolo dei sacerdoti, falso senso di autonomia e di autosufficienza, i laici prescindono dalla direzione dei sacerdoti, sotto apparenza di maturità spirituale, demonologia deviante, abusi con le preghiere di liberazione, disarmonie psicologiche, ecc.).
3) Stessa preghiera: il tipo di preghiera e il modo di pregare è lo stesso. “È stato un errore adottare lo stile di preghiera, emozionale ed esteriore delle denominazioni protestanti? I gruppi di preghiera
cattolici cercano una preghiera tranquilla quasi riservata” (Conferenza nazionale dei Vescovi cattolici U.S.A, in Domenico Grasso, Vescovi e rinnovamento carismatico, Edizioni Paoline, 1980, pp.
3031).
4) Stesse divisioni: come nel mondo protestante si sono divisi in tanti gruppi, pur richiamandosi all’unica espe rienza pentecostale, anche tra i carismatici cattolici ci sono state un bel pò di divisioni, soprattutto quelle legate aiconiugi Ancillotti.
5) Stesse menzogne: ricerca del miracoloso, la falsa glossolalia; addirittura con questa falsa glossolalia si pretende di compiere anche preghiere di liberazione! Le pratiche superstiziose di imposizione delle mani; ecc.
6) Stesso “battesimo nello spirito”: l’effusione è la stessa. Anche se nel mondo cattolico ci si sbraccia a dire che l’effusione è solo un ravvivare e far emergere le potenzialità battesimali, di fatto, per la prassi del movimento e per l’esclusivismo e l’importanza che riveste, questo rito, esso assume i connotati di una specie di ottavo sacramento, se non “il sacramento”! Stessi effetti di questo cosiddetto “battesimo nello spirito”. A) esisterebbe un presunto “potere” carismatico trasmesso solo all’interno di questi gruppi e che il resto della Chiesa
…..non avrebbe (sic!).; B) la necessità di un rito, tramite l’imposizione delle mani e la preghiera di un gruppo pentecostale. C) Al rito seguono effetti oggettivi o presunti tali. “Ora questi effetti si verificano anche in persone non preparate, anzi addirittura in soggetti che sono vissuti per anni lontani da Dio” (Serafino Falvo, op. cit, p. 119 ). D) Si ha, quindi, una specie di iniziazione simile a quella dei movimenti esoterici-magici che pone addirittura rapporti diretti di cau sa ed effetto tra il rito e l’azione dello Spiri to, il che è incompatibile con la natura delle grazie “gratis datae”, cioè dei doni straordi nari. E) Il movimento sarebbe un modo per fare esperienza diretta del soprannaturale, che non sarebbe (a loro dire) condizionato dalla dottrina delle varie confessioni: su pererebbe in se stesso, le Chiese e supere rebbe la fede (cfr. Serafino Falvo, op. cit., p.39). “Ora il Rinnovamento Carismatico è lo strumento per annullare le distanze /…/ tra credenti delle diverse Chiese” /…/. “Lo Spirito Santo non ha barriere, neanche quelle del Credo e dei Sacramenti” (Sera fino Falvo, op. cit., pp. 8384)
7) Stessa nuova chiesa. Si crea, di fatto, una nuova (strana e falsa) chiesa CON UNA STRUTTURA SINCRETISTA costituita da un assemblearismo o collettivismo gui- dato dalla “profetocrazia”: un “assemble- arismo” direttamente guidato e plasmato dai presunti profeti. Papa Paolo VI: “Da qualche fessura sia entrato il fumo di sa- tana nel tempio di Dio”. Gli effetti sono “dubbio, incertezza, problematicità, inquie tudine, insoddisfazione mette in evidenza
un effetto che può far luce sul nostro tema: “Non ci si fida più della Chiesa: ci si fida del primo profeta che viene, per chiedere a lui se ha la formula della vera vita (ome lia “Resistite fortes in fide”: del 29 giugno
1972)”. Una chiesa alla rovescia
8) DEVIAZIONE DELLA "LEX ORAN- DI" DALLA "LEX CREDENDI".
Stessa creazione di una nuova liturgia (cfr. René Laurentin, Il movimento carismatico nella Chiesa Cattolica, Queriniana, 1976, p.
187). Ci troviamo di fronte ad una liturgia sincretista: involucro cattolico, guscio cattolico, ed esperienza e preghiera protestante. Ora la “lex orandi” deve corrispondere alla “lex credendi”. Infatti “La legge della fede
– ricorda Pio XII – deve stabilire la legge della preghiera” (Mediator Dei, n. 40). La chiesa cioè crede come prega e prega come crede. Si prega secondo la propria dottrina di fede: “La Chiesa quando celebra
i sacramenti, confessa la fede rice vuta dagli Apostoli. La legge della preghiera è la legge della fede” (cfr.. C.C.C., n. 1124). Per questo inscin dibile legame tra fede e preghiera, non è possibile che “lex credendi” differenti” (quella cattolica e quel la protestante) possano avere poi una “lex orandi” uguale: se questo si realizza è solo a causa della cadu ta nel sincretismo. Mons. Malcolm Ranjith, arcivescovo di Colombo (Sri Lanka), ribadisce: “La liturgia della Chiesa è strettamente legata alla sua fede e alla sua tradizione: “Lex orandi, lex credendi”, la regola della preghiera è la regola della fede! (Lettera pastorale a tutti i fedeli del la sua diocesi il 7 ottobre 2009). La liturgia cattolica, la liturgia valdese, la liturgia anglicana, la liturgia lu terana, sono diverse innanzitutto perché esprimono e celebrano pro fessioni di fede diverse, contenuti dottrinali differenti. Gli innovatori protestanti cambiarono subito, nel la liturgia, tutti quegli elementi che erano in contrasto con le loro nuove posizioni dottrinali, sostituendole con innovazioni che esprimevano il loro nuovo credo! Siccome “lex credendi, lex orandi e lex vivendi”
vanno sempre insieme, a professioni di fede differenti corrispondono liturgie, modi di pregare e modi di vivere la fede differenti, opposti e alternativi (cfr. Rapporto sulla fede, Ed. Paoline, 1985, pp. 171172).
A) Questo stile soggettivo, emozionale ed arbitrario, paraprotestante di questa par ticolare “esperienza” si riversa anche nella celebrazione della S. Messa che, in questi gruppi carismatici, viene spesso manipolata trasformando la S. Messa in uno “show”, in uno spettacolo, in un clima da “carne- vale” o da circo equestre, che non è adatto al mistero eucaristico, ripresentazione del sacrificio del Corpo e Sangue del nostro Sal vatore Gesù Cristo e quindi perpetuazione nei secoli del Sacrificio della Croce” (cfr. Sa crosanctum concilium, n. 47; cfr. C.C.C., nn. 13221405). Il Papa Giovanni Paolo II, aveva messo in guardia contro ogni mani
polazione della Messa: “È necessario aver lo sguardo fisso alla grandezza del santissimo mistero e nello stesso tempo, ai processi spirituali e ai cambiamenti sociali /…/ dato che non soltanto creano nuove diffi coltà ma dispongono ad un modo nuovo di partecipare a quel grande mistero della fede” (“La Cena del Signore” del 2/4/1980, al n. 13). B) Quando pregano nelle chiese cattoliche i carismatici si siedono in 45 davanti al tabernacolo o davanti all’altare, guardando l’assemblea e voltando le spalle al SS. Sacramento. Spesso accade che espo sto il SS. Sacramento o vanno ad imporre le mani a qualcuno, dimenticando la Presenza eucaristica, o aprono la Bibbia a caso, o si esibiscono nella manifestazione di qualche show personale del carismatico di turno, ecc. In pratica l’eucaristia, “fonte e culmine di tutta l’evangelizzazione” (cfr. L.G., n. 11; P.O., 5) viene ridotta ad un mero accessorio,a fare “tappezzeria”!
Il clima da circo equestre o da carnevale non è adatto alla liturgia: non la rende più viva o più partecipata, ma più vuota e infruttuo sa perché stacca dal Mistero e sostituisce il culto di Dio e il culto a Dio, con il culto fabbricato dagli uomini e che termina ine vitabilmente nell'esaltazione degli uomini che lo mettono in atto! C) La preghiera ca rismatica è sempre la stessa, è uno schema fisso e stereotipato, è addirittura ripetitiva: si inizia con una lode, si alzano le mani, si apre la Bibbia a caso, si parla in lingue, si profetizza, si impongono le mani, e poi si termina. Più o meno così si svolge anche la cosiddetta effusione. Essi sembrano schiavi di uno schema stereotipato che prende il nome di “preghiera carismatica”. Esiste, in fatti, anche un formalismo e un ritualismo carismatico. D) Questo sincretismo tra pre ghiera protestante e liturgia cattolica, dan
neggia, rovina e liquida col tempo, la fede cattolica autentica. Inoltre è chiaro che la tipica preghiera pentecostalecarismatica e la preghiera cattolica sono due preghiere di verse: a) una è solo spontanea e si basa sulla manifestazione dei carismi, soprattutto quel li cosiddetti straordinari scadendo spesso in fenomeni da baraccone; b) l’altra si fonda sulle preghiere biblicoecclesiali, sempre in segnate dalla Chiesa e garantite dalla roccia della Tradizione. A) Una inizia lodando Dio ma poi questo diventa solo un pretesto per autoesaltarsi, per glorificare se stesso, per au toincensarsi, o attraverso l’esercizio di falsi carismi (falsa glossolalia, false profezie, falsi discernimenti, ecc.) o attraverso uno stile teatrale ed esibizionistico di pregare, una preghiera farisaica, quindi superstiziosa: si finisce per fare teatro (greco: “hupocritos”), ci si esibisce, si “allungano i filatteri”, si ostentano lunghe preghiere, a volte addirittura rasentando i fenomeni
del mesmerismo, dell’ipnotismo spirituale, incentrati sull’animatore o su chi si atteggia a santone illumi nato (cfr. Matteo Calisi, Una chiesa pura per adorare, RnS, 1991, pp.
2529). In questa preghiera il sog getto è l’io del carismatico: è una preghiera “pròs eautòn” (rivolta verso se stesso).
B) L’altra, la preghiera cattolica è invece una preghiera cristocentrica, trinitaria, eucaristica, staurocentri ca, ecclesiale e mariana. In questa preghiera il soggetto è Dio, è Cri sto Gesù: è una preghiera “pròs theòn” (rivolta verso Dio). Que ste due preghiere diverse sono due modi differenti e opposti di stare davanti a Dio. Sono due religioni diverse che costruiscono due chiese diverse.
La preghiera non è spettacolo, non è giostra di esibizioni personali o collettive, non è la fiera delle vani tà, il festival delle emozioni forti, non è il mercato del sensazionale.
È chiaro che una nuova e falsa litur gia sincretista crea anche un nuovo e falso cristiano.
9) Stessa ossessione di imporre le mani per le preghiere di guarigio-
ne (alla maniera del mesmerismo).
Siamo chiaramente a livello di mesmerismo quando il “guaritore di turno” chiede di mettere la propria mano sulla zona del cor po dove si è malati, oppure chiede ad ogni persona presente di mettere la mano destra sulla spalla destra di chi gli sta accanto, in modo che la “guarigione” che parte dal cari smatico sul palco, come la corrente elettrica attraverso i fili, da lui, passa attraverso tutte le persone in catena, come se ci fosse una trasmissione della guarigione in circuito! Qui siamo alla superstizione! Molte di que ste preghiere sono "scimmiottature" delle tecniche di suggestione di massa o del baga glio incantatore degli ipnotizzatori da circo: si tratta di fenomeni di magnetismo, di tec niche di suggestione che nulla hanno a che vedere con la vera preghiera cristiana! (que ste tecniche, qualche volta, le usava anche Padre Tardiff, Betancour, e altri cosiddetti pezzi da novanta del rinnovamento).
10) Stesso errore sulla falsa glossolalia (cfr. Fede e Cultura, Aprile 2010, pp. 1530).
11) Stessa carismo-mania: essa consiste nel mettere i carismi al primo posto, in una specie di idolatria dei carismi, in una ricerca morbosa del sensazionale e del miracoloso, invece di valorizzare i doni spirituali più im portanti che sono le tre virtù teologali e i 7 doni dello Spirito Santo).
12) Stessi pastori paralleli, abusivi e fal- si: sia in campo protestante che in campo cattolico, c’è una svalutazione, pratica, non dichiarata, dell’aspetto istituzionale e gerar chico della chiesa. Ci sono tendenze anti istituzionali. Nel campo cattolico, questo è più grave e tocca la costituzione della Chie sa. Viene sminuita, sbiadita e ridimensiona ta il ruolo e la figura dei legittimi pastori a favore di “collettivi carismatici” (il “pasto rale”) dove il ruolo e il ministero sacerdotale è ridimensionato, svalutato, ridisegnato e sostituito, di fatto, da una “profetocrazia”. Non si fa distinzione tra preti e laici, con tano solo i carismi (cfr. Walter Smet, Pen tecostalismo cattolico, Brescia, Queriniana,
1975, p. 141). Ciò che conta ed è decisivo non è il sacerdote ma il presunto profeta di turno o comunque chi possiede ed esercita presunti carismi, soprattutto quelli spetta colari. In effetti i carismatici cattolici han no una struttura fondata su un sincretismo: esternamente sembra esserci tutto l’apparato cattolico, la facciata è cattolica (c’è il prete, c’è la messa, ci sono i sacramenti, ecc.) ma la vera struttura interna, la spiritualità è di tipo protestante pentecostale.
13) Stesso laicismo: in questi gruppi vige
un laicismo molto spinto: la guida vera è il carismatico; ciò che conta è il possede re i carismi, nel pastorale decide l’ispira zione pentecostale del momento.
14) Stessa ermeneutica della frattura: fino al pentecostalismo non ci sarebbe mai stato cristianesimo, solo adesso, con i carismatici, ci sarebbe il vero cristiane simo.
15) Stesso elitismo: chi non è carismati co non sarebbe veramente cattolico; solo il loro movimento sarebbe la vera chie sa (come anche per i neocatecumenali, ecc.).
Per essere veri cristiani, bisogna appartenere al rinnovamento carismatico (o ai neocate cumenali).
16) Stessa demonologia protestante: con estrema facilità si vede il demonio e gli spi riti maligni dappertutto; gente senza qua lificazione o preparazione fa esorcismi con facilità. La tradizione cattolica e quella pro testante, su questo punto, seguono direttive molto diverse (cfr. Vescovi delle Antille, in Domenico Grasso, Vescovi e Rinnovamen to carismatico, Edizioni Paoline, 1980, pp.
164165) (cfr.Vescovi del Guatemala, n. 7).
16) Stesso rifiuto della croce: non c’è biso gno di ascesi, di via stretta, di spirito di sa crificio, basta l’effusione dello spirito e par tecipare agli incontri del gruppo carismati co. Insomma si assiste, di fatto, a quella che Don Luigi Giussani chiama “la protestantiz zazione del cristianesimo” (Il senso di Dio e l’uomo moderno, Biblioteca universale Riz zoli, 1994, pp. 119123).
CONCLUSIONE
1) SE I “FENOMENI” SONO
GLI STESSI (del penetecostalismo protestante e questo a sua volta, del mesmerismo) È BEN DIFFICILE CHE LA “CAUSA” NON SIA LA STESSA! L’analisi comparata tra le tre realtà fa pensare, fortemente, a “figli diversi partoriti dalla stessa madre”.
2) Inoltre se fosse vero che quello in questione è il vero Spirito Santo,
perché in 100 anni di storia non ha por- tato tutti all’unità cattolica come è scrit- to nella Lumen gentium del Vaticano II? “Questa chiesa, in questo modo costituita
ed organizzata come società sussiste nella Chiesa cattolica, governata dal successore di Pietro e dai Vescovi in comunione con lui, ancorché al di fuori del suo organismo si trovino parecchi elementi di santificazione e di verità che, quali doni propri della Chiesa di Cristo, spingono verso l’unità cattoli- ca” (Lumen gentium, al n. 8 b). Ora se quei doni non spingono verso l’unità cattolica, sembrerebbe evidente concludere che non vengono dal vero Spirito Santo! Come spiegare allora che invece i fratelli maggiori dei carismatici cattolici siano quei penteco stali protestanti che non hanno nessuna in tenzione di essere cattolici e anzi sono ostili e avversi alla fede cattolica? Si pensi che le cosiddette “Assemblee di Dio” (i pentecosta li più estremisti), non partecipano neanche agli incontri ecumenici. Si rifletta sul fatto che i pentecostali protestanti pensano che il papa è l’anticristo, che la chiesa cattolica è la grande prostituta, che i cattolici sono ido latri, che è superstizione il culto della Ma donna, dei santi; che la Messa cattolica è un abominio, che non ci sono sacramenti, che il sacerdozio cattolico è una menzogna, ecc. Bisogna legittimamente domandarsi. “Lo spirito che anima il pentecostalismo e che lo mantiene così ostile e ferocemente avver so alla fede cattolica, travasato nel mondo cattolico, avrebbe invece prodotto “magica mente” veri “frutti cattolici”? Bisogna rico noscere che è un fatto strano e inquietante e che c’è parecchio quindi da interrogarsi su questo fatto e anche sulle scelte fatte.
Probabilmente quanto messo in evidenza è solo una delle tante mancanze di discerni mento dovute alla confusione, anche dottri nale, del periodo postconciliare.
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