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venerdì 5 ottobre 2012

Luigi Galvani: la cristianofobia illuminista



Luigi Galvani: la cristianofobia illuminista

Come l'Università di Bologna discriminò per le loro opinioni 14 professori universitari tra cui Luigi Galvani
Luigi Galvani (1737-1798) fu stimato professore dell'Università di Bologna nonchè esimio scienziato cattolico. Nel 1790 rifiutò di prestare giuramento alla Costituzione Repubblicana, di evidente concezione illuminista-massonica, per mantenere la sua libertà di coscienza ma l'Università di Bologna lo cacciò, ostracizzandolo, così morì indigente. Luigi Galvani era un terziario francescano ma soprattutto uno scienziato a cui i paladini del "libero pensiero" impedirono il "libero pensiero" quando invece il papa mai gli chiese di giurare nulla. Infatti con la Rivoluzione francese, questi falsi campioni di libertà e tolleranza, avevano introdotto - diversamente da Giuseppe II - il giuramento di fedeltà dei pubblici funzionari. Nel 1798, ad esempio, la Repubblica cisalpina pretese dai pubblici funzionari, e quindi anche dai docenti universitari, non solo “inviolabile osservanza alla costituzione”, ma anche “odio eterno al governo dei re, degli aristocratici e oligarchi”. Questi "illuminati" volevano in nome della tolleranza che Luigi Galvani giurasse odio al papa, con l'avvallo dell'Università di Bologna! La maggiorparte dei professori giurò, ma quattordici docenti dell’Università di Bologna, tra cui Luigi Galvani, si rifiutarono. Non per tutti, evidentemente, valevano le amare parole di Jacob Grimm, un germanista espulso dall’università di Gottinga nel 1837, insieme ad altri sei colleghi, per aver accusato il re Ernesto Augusto di Hannover di aver violato la costituzione: “Il mondo è pieno di uomini che pensano e insegnano il giusto, ma non appena devono agire vengono assaliti da dubbi e timori e indietreggiano”.

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