IL PECCATO IMPURO
IL PECCATO
IMPURO
I peccati che portano più
anime
all’Inferno sono i peccati
della carne
[La Madonna a
Fatima]
1. Il Peccato
impuro
Dopo il 1968, anno
della rivoluzione sessuale, si è assistito ad un crescente e sempre più
invadente dilagare dell’oscenità, del nudismo e del libertinaggio sessuale. Con
la scusa della fine dei tabù e del “sesso libero”, si è assistito ad uno dei più
degradanti fenomeni culturali di tutti i tempi, aggravato dal fatto che esso ha
preteso di rovesciare duemila anni di morale cattolica, bollandola come
retrograda, anacronistica ed oscurantistica. La verità è che la legge di Dio,
checché ne dica talora perfino qualche ministro di Dio che gioca incautamente a
fare “il moderno” e “l’aperto”, è sempre la stessa e su questa materia è quanto
mai chiara ed inequivoca. Già la Madonna a Fatima, dopo aver mostrato l’Inferno
ai pastorelli, ebbe modo di dire, alla piccola Giacinta, che “i peccati che
portano più anime all’Inferno sono i peccati di carne”.
A questo riguardo, il
sacerdote esorcista don Giuseppe Tomaselli, morto in concetto di santità, ha
lasciato scritte le testimonianze rese dal demone Melid, che durante un
esorcismo disse queste cose: - Melid, più volte ti ho
chiesto negli esorcismi: qual è il peccato che manda più anime all’inferno? Tu
mi hai risposto: – Non occorre che io te lo dica; tu lo sai. - Secondo me
è l'impurità. - Vedi che lo sai! Tutti coloro che stanno nel pozzo
infernale, vi si trovano per l’impurità. Hanno fatto anche altri peccati, ma si
sono dannati sempre per questo peccato o anche con esso. - Cosa pensi tu
di tutti quelli che vivono nell’immoralità? - Penso che sono già scritti nel
registro dei dannati e che solamente una grande grazia potrebbe
cancellarli. - Dunque sono scritti nel libro dei tuoi schiavi i divorziati e
le divorziate. - L’Altissimo, davanti al quale tutto deve
essere puro e senza macchia non accetterà nel suo regno dei Beati coloro che
trascorrono la vita nel quotidiano peccato impuro. Sono stato io ed altri
miei compagni a convincere i capi di Stato ad emettere la legge del divorzio,
facendo comprendere che questa legge è un'esigenza del progresso dei popoli. I
primi a pagare questa legge, che tu, Pretaccio, chiami iniqua e che io invece
chiamo tesoro del mio regno, saranno i legislatori, responsabili dei peccati
impuri dei divorziati e poi sono responsabili uomini e donne che hanno accettato
la pessima legge. - Sventurati i divorziati, che per una breve vita di
piacere passeggero, in eterno dovranno soffrire i tormenti che al presente tu
stesso devi subire! - Io, Melid, faccio comprendere a costoro che le parole
del Cristo sono da disprezzare e non faccio riflettere che con
l’Altissimo c'è poco da scherzare. - E delle numerose prostitute cosa
sarà? - Le tengo strette al mio cuore, affinché nessuna mi lasci. La catena
più forte per loro è il piacere e la brama di denaro. L’inferno è ampio e c’è il
posto preparato per ciascuna di loro. - A te, Melid, piacciono di più i
peccati privati, solitari, che non hanno ripercussioni sugli altri, oppure i
peccati che danno scandalo e spingono gli altri al male? - Certamente io
preferisco gli scandalosi, perché con essi i peccati si moltiplicano. Il mondo è
pieno di scandali e perciò io ed i miei compagni stiamo più vicini agli
scandalosi, che sono i nostri migliori aiutanti.
2. L’impurità nella
Bibbia
Si potrebbe obiettare:
parole forti, ma si tratta di rivelazioni private! Chi lo dice che siano
attendibili? Quante volte, dai moderni negatori del peccato impuro, si sente
dire: “e dove sta scritto che questo è peccato?”. Ebbene, su questo argomento il
Nuovo Testamento è quanto mai eloquente, sia nel descrivere i
vari tipi di peccato impuro, sia nello stigmatizzarne, in modo
inesauribile, le gravissime conseguenze e l’estrema severità di
Dio nel punirli in questa e nell’altra vita. Vediamone alcuni tra i più
importanti, cominciando dalle lettere di san Paolo.
Fratelli, il corpo
non è per l’impudicizia, ma per il Signore. Non sapete che i vostri corpi sono
membra di Cristo? Fuggite la fornicazione! Qualsiasi peccato l'uomo
commetta, è fuori del suo corpo; ma chi si da alla fornicazione, pecca contro il
proprio corpo. O non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo che
è in voi e che avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi? Infatti siete
stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro
corpo! (Prima lettera ai
Corinzi, 6,13.16-20).
La volontà di Dio è
la vostra santificazione: che vi asteniate dalla impudicizia, che
ciascuno sappia mantenere il proprio corpo con santità e rispetto, non
come oggetto di passioni e libidine, come i pagani che non conoscono
Dio; che nessuno offenda e inganni in questa materia il proprio fratello,
perché il Signore è vindice di tutte queste cose, come già vi abbiamo detto
e attestato. Dio non ci ha chiamati all'impurità, ma alla santificazione. Perciò
chi disprezza queste norme non disprezza un uomo, ma Dio stesso (Prima lettera ai Tessalonicesi,
4,3-7)
Del resto le opere della
carne sono ben note: fornicazione, impurità, libertinaggio, idolatria,
stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni,
invidie, ubriachezze, orge e cose del genere; circa queste cose vi
preavviso, come già ho detto, che chi le compie non erediterà il regno di
Dio (Lettera ai Galati,
5,19-21).
Mortificate dunque quella
parte di voi che appartiene alla terra: fornicazione,
impurità, passioni, desideri cattivi e quella avarizia
insaziabile che è idolatria, cose tutte che attirano l'ira di Dio su coloro
che disobbediscono (Lettera ai Colossesi,
3,5-6)
Quanto
alla fornicazione e a ogni specie di impurità o cupidigia, neppure se
ne parli tra voi, come si addice a santi; lo stesso si dica per
levolgarità, insulsaggini, trivialità: cose tutte sconvenienti. Si
rendano invece azioni di grazie! Perché, sappiatelo bene, nessun fornicatore,
o impuro, o avaro - che è roba da idolatri - avrà parte al regno di
Cristo e di Dio (Lettera agli Efesini,
5,3-5).
Perciò Dio ha
abbandonato i pagani all’impurità secondo i desideri del loro cuore, sì
da disonorare fra di loro i propri corpi... Dio li ha abbandonati apassioni
infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti
contro natura. Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto
naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri,
commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi
la punizione che s'addiceva al loro traviamento. E poiché hanno disprezzato la
conoscenza di Dio, Dio li ha abbandonati in balìa d'una intelligenza
depravata (Lettera ai
Romani, 1,24-28).
Infine un brano
dell’apostolo Pietro.
Ci sono stati anche falsi
profeti tra il popolo, come pure ci saranno in mezzo a voi falsi maestri che
introdurranno eresie perniciose, rinnegando il Signore che li ha riscattati e
attirandosi una pronta rovina. Molti seguiranno le loro dissolutezze e
per colpa loro la via della verità sarà coperta di impropèri. Essi stimano
felicità il piacere d’un giorno; sono tutta sporcizia e vergogna; si
dilettano dei loro inganni mentre fan festa con voi; han gli occhi pieni di
disonesti desideri e sono insaziabili di peccato, adescano le anime
instabili, hanno il cuore rotto alla cupidigia, figli di
maledizione! (II lettera,
2,1-2.13-14).
Come si vede si
condannano senza mezzi termini vari tipi di atti impuri: la fornicazione,
l’impudicizia, il libertinaggio, le orge, l’impurità, l’omosessualità, la
dissolutezza. Vediamo ora di individuare le specie ed i generi di peccati
impuri, facendo anche chiarezza sul significato di alcuni dei termini appena
menzionati.
3. I tipi di
peccato impuro
L’impurità, come
dovrebbe essere a questo punto chiaro, è un genere di peccato, che
racchiude al suo interno varie specie in cui si articola. È molto
importante conoscerle bene anche ai fini della confessione perché, come è noto,
i peccati mortali vanno confessati perspecie (non basta farlo in modo
generico), numero e circostanze. I peccati impuri si possono anzitutto
suddividere in due grandi tipologie: alcuni peccati infatti offendono la santità
della sessualità umana in se stessa ed il disegno di Dio su di essa, altri
invece offendono direttamente la santità del matrimonio e la castità coniugale.
Appartengono al primo gruppo i seguenti peccati.
Masturbazione. La masturbazione offende la sessualità
umana in quanto ricerca il piacere sessuale al di fuori in maniera solitaria,
escludendo ogni relazione, in modo quindi fine a se stesso e per il puro
godimento fisico.
Petting. Il cosiddetto petting (ricerca del piacere
sessuale con atti diversi dall'atto coniugale) offende la santità della
sessualità umana in quanto è finalizzato al conseguimento del piacere sessuale
dentro la relazione uomo–donna ma non come coronamento di un atto di donazione
totale aperto alla trasmissione della vita. Il principio egoistico del piacere
ne è alla base. I moralisti hanno sempre insegnato che alcuni degli atti tipici
del petting sono leciti all'interno del matrimonio in
quanto preparatori dell'atto coniugale.
Il bacio profondo
durante il fidanzamento.
Papa Alessandro VII, come riportato dal Denzinger (DS 2060) condannò una
proposizione dei lassisti che affermavano che un bacio “profondo” tra due
fidanzati fosse soltanto peccato veniale. Questo il testo della proposizione
condannata: “Probabile è l’opinione che dice che soltanto veniale è un bacio
per piacere carnale e sensibile che viene da esso, fin quando non c’è
pericolo di ulteriore consenso né di polluzione”. Sant’Alfonso M. De Liguori,
commentando questa sentenza (assai severa per i costumi contemporanei, ma non
per le nostre nonne che lo sapevano benissimo), scriveva così nel libretto
“Pratica del confessore” (pp. 333 ss.): “Si commette peccato mortale (e non ci
può essere materia lieve) se deliberatamente si fa uso o si cerca di godere
degli attributi venerei senza l’autorità di Dio, Visto che le persone non
sposate non hanno questa autorità, qualsiasi cosa facciano per soddisfare
queste tendenza, anche parzialmente, sarà peccato mortale: sia
che si commetta da solo o con altri, con azioni, pensieri o letture o certi
divertimenti”.
Fornicazione. È la vera e propria congiunzione carnale
compiuta al di fuori del matrimonio. Offende la santità della sessualità umana
in quanto pone in essere anzitutto un linguaggio non adatto
alla precarietà del fidanzamento; inoltre mina e contraddice
l'esclusività e l’unicità della donazione completa e reciproca di una
coppia; e infine non può essere accogliente della vita, per il fatto che lede il
diritto dell’eventuale nascituro ad avere una famiglia stabile in cui nascere e
crescere, per cui normalmente, alla sua peccaminosità intrinseca, si aggiunge
l’uso dei contraccettivi o, peggio, il ricorso
all’aborto.
Rapporti contro
natura. Sono tutte le forme
di esercizio della sessualità diverse dall'atto coniugale (naturale): dai
rapporti contro natura di memoria biblica (si pensi a Sodoma e Gomorra, i cui
peccati hanno dato il nome ad alcune orribili perversioni) a tutte le altre
forme di sfrenato libertinaggio sessuale. Anche nel matrimonio vanno
assolutamente evitate; e se un coniuge—Dio non voglia—fosse richiesto di qualche
"prestazione sessuale" particolare, ha l'obbligo morale gravissimo di
rifiutarsi, esigendo il rispetto della santità della sua persona e degli atti
coniugali.
Offese al pudore e
alla decenza. Si commettono
non osservando la giusta misura nel vestire, specialmente da parte delle donne.
Il corpo non è merce da mettere in mostra onde suscitare e provocare gli istinti
bassi dell'uomo: appartiene ad una sola persona, ed essa sola ha il diritto di
vederlo e di goderlo. Per questo peccato, la Madonna a Fatima ha affermato che
molte donne vanno all'Inferno.
Rapporti di tipo
omosessuale. Ferma restando
la complessità della problematica omosessuale e la sua genesi, per cui
la personaomosessuale va accolta, compresa e aiutata (ma non
incoraggiata o ingannata.), gli atti omosessuali sono in sé
delle vere e proprie depravazioni, in quanto contraddicono radicalmente
la complementarietà e reciprocità del rapporto uomo–donna in quanto mistero
d'amore e fonte della trasmissione della vita.
Pornografia. Offende gravissimamente la santità della
sessualità umana, in quanto rende pubblico quanto c'è di più intimo,
presentandone un'immagine coincidente semplicemente con la libidine più
sfrenata, in cui ogni mezzo è lecito per raggiungere il massimo piacere
possibile.
Prostituzione. Offende gravemente la santità della
sessualità umana come linguaggio di amore, riducendola a squallida prestazione
dietro corrispettivo.
Appartengono al
secondo gruppo i seguenti peccati.
Adulterio. È il compimento dell'atto sessuale con
persona diversa dal coniuge. È un peccato gravissimo di cui, fino al VI secolo,
qualcuno dubitava addirittura di poterne essere assolti in questa
vita.
Concubinato. È la libera convivenza al di fuori del
matrimonio. Contraddice gravemente la vocazione all'amore come dono totale e
incondizionato di sé, che non tollera la sottoposizione a "prove" e che porta in
sé il rischio insito in ogni gesto di amore autentico.
Divorzio. Contraddice gravemente l'indissolubilità
del matrimonio sacramento. Un coniuge cristiano non può (e non deve) mai
chiederlo, neanche se si sia separato per giusta causa. Può solo "subirlo",
stante l'attuale legislazione vigente nell'ordinamento italiano (che lo rende
"automatico" su istanza anche di una sola parte dopo tre anni dalla sentenza di
separazione).
Chiusura alla vita
e fecondazione assistita.
Tutti i mezzi contraccettivi (pillola, preservativo, spirale, interruzione
del rapporto) contraddicono oggettivamente l'unione inscindibile tra aspetto
unitivo e procreativo dell'atto sessuale, così come l'inseminazione e la
fecondazione artificiale, che trasformano in diritto (avere un figlio) ciò
che è puro dono di Dio.
Uso della
sessualità diverso dall’atto coniugale. Anche dentro il matrimonio, non tutto è
lecito. Il raggiungimento del piacere sessuale va
ricercato solo e sempre come coronamento dell'atto coniugale
aperto alla vita. Tutto il resto, anche dentro il matrimonio, macchia gravemente
la santità del talamo coniugale.
Ingiustificata
negazione dell’atto coniugale. Se uno dei coniugi, senza grave motivo,
nega all'altro il "debito coniugale" commette, a giudizio di tutti gli autori
"probati" in campo morale, peccato mortale, in quanto espone il coniuge
rifiutato a cercare in modo illecito la gratificazione
sessuale
Desiderare o guardare con
desiderio una persona diversa dal coniuge. In base alle parole di
Gesù su chi guarda per desiderare (è adultero come chi commette realmente
adulterio), si deve dire che i desideri e gli sguardi impuri, anche se non
terminano nell'atto, costituiscono di per se stessi un peccato
mortale.
4. La Chiesa non
ha mode
A
conclusione di questa breve rassegna su questi brutti peccati, di cui oggi si
nega l’intrinseca immoralità quando, addirittura, non si incoraggiano
esplicitamente, è bene ricordare ancora alcune parole della piccola Giacinta di
Fatima, che ella riferiva come provenienti dalla Madonna: “Verranno certe mode
che offenderanno molto Gesù. Le persone che servono Dio non devono seguire la
moda. La Chiesa non ha mode. Gesù è sempre lo stesso”. E la stessa è—e sempre
rimarrà—la Sua santa legge, specialmente in tema di purezza, continenza e
castità.
tratto
dal blog di Don Leonardo Maria Pompei
http://immaculatameaetomniamea.blogspot.it/2012/11/gli-atti-impuri-castita-purezza-e.html
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