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lunedì 13 maggio 2013

I CIRCOLI BILDERBERG

 
di Epiphanius 1
 
postato: 17 gennaio 2012
 
il potere delle banche - circoli bilderberg
 
Di recente, in occasione della nomina a capo del governo del Prof. Mario Monti, è trapelata la notizia della sua vicinanza ai «poteri forti», ovvero della sua appartenenza al Bilderberg Club (oltre che alla Commissione Trilaterale). Questo organismo, un vero e proprio «parlamento transcontinentale», raccoglie nel corso di riunioni annuali molto discrete i personaggi che contano nel mondo della finanza e della politica per prendere decisioni importanti sul futuro del pianeta in vista della costituzione di un unico Governo Mondiale.
 
 
Ideatore del Bilderberg Group fu l'israelita Joseph Retinger (1887-1960). «Retinger [...], omosessuale, nel 1913 è introdotto nei circoli fabiani britannici. Dieci anni più tardi sedeva fra i più alti dignitari delle Logge polacche e svedesi e intratteneva rapporti con diverse eminenze dell'Ordine dei Gesuiti e con uno degli esperti del Vaticano (fautore di un avvicinamento fra Chiesa e Massoneria; N.d.R.), il rev. Padre Gruber» 2. Retinger era amico stretto, come affermava nei suoi scritti, di Sean MacBride (1904-1988), premio Nobel per la Pace e Premio Lenin per la Pace 3. Personaggio chiave della politica mondiale per quasi mezzo secolo, Retinger manteneva strette relazioni col «Colonnello» israelita Edward Mandell House (1858-1938), con la potentissima famiglia ebraica dei Warburg, col Pilgrims israelita Henry Morgenthau (1856-1946), appartenente all'entourage del 33º Grado Franklin Delano Roosevelt (1882-1945), col banchiere internazionale Herbert H. Lehman (1878-1963), membro del B'nai B'rith e della Pilgrims Society, e col banchiere correligionario Bernard Baruch (1870-1965), a sua volta membro di rilievo della Pilgrims Society e del Council on Foreign Relations.
 
joseph retingersean macbridehenry morgenthau
Joseph Retinger Sean MacBrideHenry Morgenthau
 
Con simili sponsorizzazioni e l'appoggio determinante della famiglia Rockefeller, Retinger fonda dunque nel 1954 il Bilderberg Group, dal nome dell'hotel olandese di Oosterbeek in cui si tenne dal 29 al 31 maggio - ospite il principe Bernardo d'Olanda (1911-2004) - la prima conferenza, con la partecipazione di un centinaio di persone appartenenti alla crema delle élites e dell'Alta Finanza. Da quel momento il Bilderberg si poneva come «fase mondiale» del Council on Foreign Relations e del Royal Institute of International Affairs operante attraverso sessioni a cadenza annuale aventi per tema lo scambio di punti di vista e di informazioni dirette fra le due organizzazioni gemelle del Council on Foreign Relations (C.F.R.) e del Royal Institute of International Affairs (R.I.I.A.) onde addivenire a decisioni comuni. Una specie di «ponte» permanente fra i vari gruppi d'influenza d'Oltreatlantico e i loro omologhi europei, posto verosimilmente fra essi e la Round Table britannica, in vista di scopi comuni di ampio respiro quali, ad esempio, un'armonizzazione dei mercati con l'Europa dell'Est nel quadro della creazione di una base sovrannazionale per una cooperazione internazionale presieduta dalle Nazioni Unite. Il Bilderberg Club è più ristretto della Commissione Trilaterale, limitandosi ad un centinaio di personalità del mondo della Finanza e della politica, inclusi i direttori degli Istituti Affari Internazionali e generali delle varie armi. Ad esso sono delegati problemi più specifici di quelli affidati alla Trilaterale, come gli assetti territoriali, gli interventi militari, le linee politiche delle nazioni in quel momento emergenti o protagoniste. L'ordine del giorno degli argomenti discussi nel convegno del 1994 ad Helsinki, in Finlandia, dà una discreta idea delle tematiche poste sul tappeto:
  • Ridefinizione dei rapporti atlantici in un periodo di cambiamenti;
  • Volto che cambia e prospettive dell'America;
  • Europa: coesione o confusione?
  • Instabilità economiche in prospettiva;
  • Posti di lavoro: dove sono e come l'Occidente provvederà alla loro creazione?
  • Le sfide politiche del fondamentalismo islamico;
  • Russia: come la sua evoluzione interna influenzerà la sua condotta esterna?
  • Eventi attuali: Corea del Nord;
  • GATT: rischi in prospettiva;
  • Cina: conseguenze di sconvolgimenti o della stabilità 4.
Le discussioni hanno luogo sempre a porte chiuse in conferenze annuali che, al pari di quelle della citata Commissione Trilaterale, si svolgono ogni anno di solito in rinomati centri occidentali. Il Bilderberg, come la Trilaterale, è articolato su cerchi concentrici dove i veri iniziati stanno al centro, mentre il cerchio più esterno solitamente ospita figure come professori universitari o politici e capi di Stato in vista. Le decisioni del Bilderberg hanno efficacia anche dopo anni e vengono notificate a organismi come il G7 o vengono perfezionate in simposi tenuti dall'Aspen Institute, dal Club di Roma o dallo World Economie Forum di Davos, che dal 1971 riunisce principalmente ministri dell'economia, degli esteri, esponenti dell'Alta Finanza dei vari Paesi a Davos, in Svizzera, nella prima settimana di febbraio di ogni anno. Superfluo sottolineare che i membri del Bilderberg (e della Commissione Trilaterale) sono in prevalenza massoni e che, soprattutto nei cerchi interni, non esistono forme di alternanza democratica, una contraddizione in termini a livello di élites, dove la stabilità è d'obbligo, e sono sempre le stesse figure ad apparire, come ad esempio David Rockefeller, Gianni Agnelli (1921-2003), Lord Eric Roll of Ipsden (1907-2005), Lord Peter Carrington o Henry Kissinger. Giova ricordare che massoni presenti in Società Segrete, come appunto il Bilderberg Group, sono tuttavia divisi in due obbedienze: quelli del ramo angloamericano e quelli della Massoneria francofila-umanista, in continuità con la divisione «storica» della Massoneria, il palladismo d'oltreoceano fiancheggiato dalle alte Società Segrete britanniche, la via angloamericana alla Repubblica Universale, che si avvale delle ricchezze principalmente dei Rockefeller, in concorrenza con quella europea della Sinarchia, imperniata sull'asse franco-tedesco e appoggiata dai Rothschild. Le distinzioni - occorre averlo sempre ben chiaro - non sono tuttavia mai così nette, come testimonia la presenza ad un tempo di massoni di entrambe le estrazioni nei circoli mondialisti, a significare uno scopo comune da perseguire al di là di ogni opposizione interna.
 
david rockefellerlord peter carringtonhenry kissinger
David RockefellerLord Peter Carrington Henry Kissinger
 
Sembra tuttavia che negli ultimi anni l'influenza del ramo europeo sulle decisioni di politica mondiale stia piuttosto declinando rispetto a quella delle Logge angloamericane: è agevole infatti constatare che ad organismi ormai collaudati come il Bilderberg (e la Trilaterale) si affianchino istituzioni di ispirazione nettamente angloamericana, come la Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale, la NATO, il Tavistock Institute of Human Relations di Londra, dove vengono messe a punto le tecniche di penetrazione e guerra psicologica, ma soprattutto il logo natopotente Royal Institute of International Affairs di Londra, particolarmente importante in quanto il primo Istituto di questo tipo, suscitato nel 1919 e seguito in ordine di importanza nel 1921 dal Council on Foreign Relations americano, che assieme daranno origine a tutta una rete di istituti omologhi nel mondo chiamati Istituti Affari Internazionali. Sono questi i veri centri propulsori decentrati, a livello nazione, della marcia verso l'unità mondiale di marca anglosassone. Organismi sinarchici europei sono invece la CEE e la Banca per i Regolamenti Internazionali di Basilea (della quale è vicepresidente Carlo Azeglio Ciampi, membro del Bilderberg Club) che, com'è noto, supervisiona flussi finanziari per più di 1.100 miliardi di dollari giornalieri, quaranta volte il volume dei commerci reali giornalieri mondiali. Sulla struttura del Bilderberg Group, il giornalista Jacques Bordiot scriveva: «Ciò che colpisce nell'organizzazione del Bilderberg Group è la sua stretta analogia con il Council on Foreign Relations, la Round Table e le altre associazioni uscite dalla società di Rhodes-Stead, articolata sul modello a cerchi concentrici degli Illuminati di Baviera» 5. Struttura infatti tipica delle Società Segrete, dove solo il cerchio interno è al corrente dei vari compiti affidati, mentre i cerchi più esterni hanno ruoli via via più sfumati e complementari, da quello consultivo a quello esecutivo, a quello di paravento offerto da una sequela di nomi noti e prestigiosi collocati nel cerchio più esterno. Si sa soltanto dell'esistenza di un primo cerchio interno, detto Steering Committee («Comitato direttivo»), composto da ventiquattro europei e quindici americani, per un totale di trentanove persone, membri perlopiù del Council on Foreign Relations, dei quali è noto Jack Sheinkman, presidente dell'Amalgamated Bank; e di un secondo cerchio, più chiuso, detto Bilderberg Advisory Committee («Comitato Consultivo»), composto da iniziati europei e americani,logo banca mondiale questi ultimi tutti membri del Council on Foreign Relations, fra i quali David Rockefeller 6. Ovviamente, il Bilderberg non dà comunicati ufficiali o resoconti, né permette che filtrino informazioni sulla presenza di coloro che «contano» 7. La rivista britannica Observer, mentre nell'aprile 1963 era in corso a Cannes una riunione dei Bilderbergers (i membri del Bilderberg), annotava chiaro e tondo: «La clandestinità delle loro discussioni dimostra che essi non cercano che una cosa: assicurare il loro effettivo dominio sui popoli, ma dissimulandolo, lasciandone la responsabilità a dei governi politici» 8. Dichiarazione probabilmente vera, per via di quel sottile gusto degli uomini ai quali è fatta parte di molti segreti di rivelarli talvolta mascherandoli nel mare magnum della disinformazione; il proprietario di quel settimanale è infatti David Astor (1912-2001), della famiglia israelita degli Astor, finanziatore del debutto di Amnesty International, massone, membro del ramo britannico della Pilgrims Society, del comitato direttore del Royal Institute of International Affairs, della Round Table e... del Bilderberg Group. Benché il fine elettivo del Bilderberg Group fosse di consolidare l'Alleanza Atlantica, il suo fondatore, l'alto iniziato Retinger, vero deus ex machina del mondialismo negli anni del dopoguerra, si adoperava in primo luogo a realizzare un'Unione Europea. Retinger, per uno di quei casi che fanno la storia. Fu anche, assieme a Clarence Streit (1896-1986), promotore dell'Atlantic Union Movement da cui sarebbero usciti l'Istituto Atlantico e la NATO 9. Non è senza importanza soffermarsi sui principali animatori dell'Atlantic Union, l'associazione da cui sortirà, nel novembre 1972, nientemeno che la Commissione Trilaterale ad opera di David Rockefeller:
  • R.W.G. Mac Kay, membro del Comitato direttivo della Fabian Society;
  • Clarence Kirshman (1896-1986), autore del libro Union Now (1939), magna charta dell'Atlantic Union, membro della Round Table, Rhodes Scholar 10, membro del Council on Foreign Relations, nonché fondatore del Comitato direttivo della Fabian Society e presidente della Federal Union, possente associazione inglese fondata nell'autunno 1938 a fini mondialisti da architetti come Julian Huxley (1887-1975);
  • Herbert Agar (1897-1980), del Comitato direttivo della Fabian Society;
  • Georges Catlin, membro della Pilgrims Society, della Fabian Society, della Pugwash, della Fondazione Rockefeller, dell'Istituto di Studi Strategici di Londra, associato del giornalista Walter Lippmann (1889-1974; membro anch'egli della Fabian, del Council on Foreign Relations e della Round Table, appartenente all'entourage ebraica del 33° Grado Franklin D. Roosevelt) e di Jean Monnet (1888-1979), uno dei «padri fondatori» dell'Europa.
herbert agarwalter lippmannjean monnet
Herbert AgarWalter LippmannJean Monnet
 
Le ultime conferenze del Bilderberg Group hanno avuto luogo:
  • All'Hotel Villa d'Este presso Cernobbio, sul Lago di Como, dal 23 al 26 aprile 1987, con Gianni Agnelli magnifico anfitrione;
  • All'Interalpen-Hotel di Innsbruck, in Tirolo, dal 2 al 5 giugno 1988;
  • Al Grand Hotel di La Toja, sulla costa galiziana in Spagna, dall'11 al 14 maggio 1989;
  • All'Harrison Center di Long Island, a New York, nel maggio 1990;
  • A Baden-Baden, in Germania, dal 6 al 9 giugno 1991;
  • A Evian, in Francia, dal 21 al 25 maggio 1992;
  • Al Nasfika Astir Palace Hotel di Vouliagmeni, in Grecia, dal 22 al 25 aprile 1993;
  • Al Kalastajatorppa Hotel di Helsinki, dal 2 al 5 giugno 1994;
  • A Biirgenstock, in Svizzera, dall'8 all'11 giugno 1995, sotto la guida di Lord Carrington, sul tema «Governo Mondiale entro il 2002»;
  • A King City (Toronto), dal 30 maggio al 2 giugno 1996, presso il Canadian Imperial Bank of Commerce Leadership Center.
«Sul lago il governo-ombra del mondo», titolava con enfasi in prima pagina Il Giorno di venerdì 24 aprile 1987 dando la notizia del convegno di Cernobbio che vide centododici partecipanti e al quale seguì dal 27 al 29 aprile una riunione dell'Aspen Institute a Torino 11. L'Aspen Institute for Humanistic Studies venne fondato nel 1949 in Colorado da Robert Maynard Hutchins (1899-1977), Gran Commendatore dell'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme - una branca della Side Masonry, l'alta Massoneria britannica - presidente dell'Università Rockefeller di Chicago fra il 1929 e il 1950 (creatore assieme a Giovanni A. Borgese nell'immediato dopoguerra del movimento per il Governo mondiale), 12 direttore della programmazione della Fondazione Ford agli inizi degli anni Cinquanta, in rapporto con Aldous Huxley (1894-1963) per loaspen institute studio delle droghe, e coinvolto negli anni Sessanta, ormai in pensione, in un traffico di droga 13. A fianco di Hutchins erano numerosi fabiani del Council on Foreign Relations americano e del Royal Institute of International Affairs britannico che, sotto il pretesto di «studi umanisti», avrebbero cooptato delle personalità del mondo economico e industriale per orientarle verso analisi e prospettive «globali», leggi mondialiste in senso tecnocratico, e successivamente inserirle nei quadri di governo dei rispettivi Paesi. Oggi l'Aspen Institute ha antenne a Berlino, fin dal 1970, dal 1985 a Roma, possiede dal 1986 un castello a Canisy in Normandia, dove spesso tiene i suoi conciliaboli, e, sotto altro nome, ha una sede a Tokyo. Capo e finanziatore attuale dell'Istituto Aspen è Robert O. Anderson (1917-2007), ex segretario al Tesoro americano, uno dei direttori dal 1974 del Council on Foreign Relations, membro del Bilderberg Group e della Commissione Trilaterale, giornalista dell'Observer di proprietà degli Astor, dirigente della multinazionale petrolifera Atlantic Richfield Corporation (ARCO), fra i fondatori del movimento ambientalista «verde» nel mondo. Giova ricordare che secondo il giornale Nuova Solidarietà, del 1º ottobre 1988, l'Atlantic Ritchfield Corporation e la Volkswagen sarebbero le multinazionali principali responsabili del selvaggio disboscamento amazzonico. Lo scopo dell'Aspen Institute, secondo l'allora presidente della sezione italiana, l'israelita Gianni de Michelis - presente anche ai Simposi di Davos del World Economic Forum - ed espresso in un convegno tenuto a Venezia il 5 settembre 1986: «è quello di mettere attorno ad uno stesso tavolo i protagonisti di maggiore rilievo del mondo politico, economico, finanziario per formulare suggerimenti e proposte che, come è avvenuto in passato, verranno esaminate dagli organi responsabili; la prossima riunione del Fondo Monetario Internazionale e quella a latere del "G7" (gruppo dei sette Paesi più industrializzati del mondo, N.d.R.) rappresentano a questo scopo appuntamenti di rilievo» 14.
 
giovanni a. borgesegianni de michelis
Robert M. HutchinsGiovanni A. Borgese Gianni de Michelis
 
Intenzioni assai prossime a quelle del Bilderberg, ma probabilmente in rapporto di subordinazione a quest'ultimo e con valenze più spiccatamente culturali, di formazioni di quadri per l'establishment, ma anche economiche, monetarie e commerciali. L'Istituto Aspen organizza nelle varie nazioni uno o due «seminari» all'anno, a seconda delle necessità, per fare il punto sulla situazione economica, commerciale, finanziaria in rapporto a quella politica del momento, con la partecipazione di personalità e quadri dei governi europei, americani e giapponesi. goldman sachsTemi d'obbligo di questi tempi: Unione Europea, finanziamenti ai paesi dell'Est e all'ex Unione Sovietica 15, proposte e soluzioni per conferire maggiore potere alle Nazioni Unite e ai suoi organismi. In questi ultimi anni al presidente Anderson si sono affiancate numerose personalità del Council on Foreign Relations americano e altre, come Robert McNamara (1916-2009), Felix Rohatyn, banchiere israelita e membro influente della Commissione Trilaterale che dal suo ufficio al 32° piano di Rockefeller Plaza guida dal 1949 le sorti grande banca d'affari Lazard Frères 16; Robert D. Hormats, membro del Bilderberg Group e della Trilaterale, vicepresidente della potente banca ebraica Goldman Sachs (da cui proviene anche Kissinger) di Wall Street; Helmut Schmidt, membro del Bilderberg Group, della Trilaterale, dell'importante Istituto di Studi Strategici di Londra, dell'Istituto Affari Internazionali tedesco (D.G.A.P.); il giapponese Ogata, membro della Commissione Trilaterale; Jacques Delors, presidente della CEE e membro della Trilaterale; e una folta schiera di italiani il cui elenco è stato in parte pubblicato su Il Mondo, del 1º maggio 1987, e ripreso da Pierre Faillant de Villemarest (1922-2008) nella sua Lettre d'Information nº 7/1987. Fra essi Giorgio La Malfa (Bilderberg Group, Commissione Trilaterale, Istituto Affari Internazionali italiano); Silvio Berlusconi, ex membro della P2 e appartenente alla Commissione Trilaterale; Luciano Benetton, titolare dell'omonima multinazionale dell'abbigliamento, quotata in Borsa a New York, e interessato sostenitore della società multietnica e multirazziale; Gianni e Umberto Agnelli (1934-2004), i Rockefeller italiani; Giorgio Benvenuto, sindacalista della U.I.L., membro dell'Istituto Affari Internazionali italiano e della Commissione Trilaterale, e una pleiade di uomini politici in vista. Personaggio di notevole peso che assicura una presenza costante a questi incontri è Richard Gardner, esponente di spicco della comunità ebraica americana.
 
robert mcnamarafelix rohatynjacques delors
Robert McNamaraFelix RohatynJacques Delors
giorgio la malfaluciano benettongiorgio benvenuto
Giorgio La MalfaLuciano BenettonGiorgio Benvenuto
 
Per lungo tempo avvocato di Gianni Agnelli, Gardner, ambasciatore U.S.A. in Italia dal 1977 al 1989, sarebbe stato a capo del servizio informazioni di Inter-Alpha, gruppo bancario finanziario all'origine nel dopoguerra della Loggia massonica P2 17, e fra il 1957 e il 1966 professore alla Columbia University di New York. Rhodes Scholar, Gardner è membro del gabinetto giuridico Coudert Bros. - oggi controllato direttamente dalla Fondazione Rockefeller - istituito nel 1895 da Frederik René Coudert (1832-1903), uno dei fondatori della branca americana della Pilgrims Society. Direttore della Foreign Policy Association, un satellite del pianeta Council on Foreign Relations, membro dello stesso Council on Foreign Relations e della Commissione Trilaterale, Gardner lo si ritrova anche alla Pilgrims Society. Presente alla sessione dell'Aspen italiano a Palazzo Vendramin-Kalergi (chi si rivede!) a Venezia nel settembre 1988 e a quella della sezione francese a Canisy il 23 agosto 1988, subito dopo Gardner vola a Mosca per perfezionare con i russi un progetto tendente «a rinforzare i poteri dell'O.N.U.» 18. I lavori delle novantotto personalità partecipanti erano condotti sotto la direzione dell'israelita Georgij A. Arbatov (1923-2010), della ristretta cerchia dei consiglieri dicouncil on foreign relations - cfr Gorbaciov, membro della Pugwash, dell'U.S.T.E.C. e delle Conferenze di Darmouth, direttore dell'Istituto Sovietico per gli Affari Americani e assai prossimo sia al clan Rockefeller che a Samuel Pisar (israelita francese membro dell'A.C.E.W.A., sionista convinto, amico e consigliere di Armand Hammer e David Rockefeller 19 e amministratore in diverse multinazionali). In perfetta sintonia con quanto Gardner sosteneva dalle colonne di Foreign Affairs, l'organo ufficiale del Council on Foreign Relations, nell'aprile 1974 e cioè che si doveva: «Rosicchiando pezzo per pezzo mettere fine alle sovranità nazionali» 20. Le sessioni del Bilderberg Group del 1989 e del 1990 furono presiedute da Lord Roll of Ipsden con la presenza affezionata degli immancabili David Rockefeller, Gianni Agnelli, Henry Alfred Kissinger, Cyrus Vance (1917-2002), quest'ultimo membro della Pilgrims Society americana, ma anche del Council on Foreign Relations e della Commissione Trilaterale, direttore inoltre dell'IBM, della Pan American, della World Airways, del New York Times, e amministratore della Rockefeller Foundation fin dal 1975; George Ball (1909-1994), assiduo fin dal 1955, associato della Lehman Brothers, membro del Council on Foreign Relations, dell'Istituto Atlantico, dell'I.I.S.S. di Londra e cofondatore della Commissione Trilaterale; Paul Volcker, ex presidente del Federal Reserve System, direttore del Council on Foreign Relations e della Trilaterale; l'ex generale Brent Scowcroft, ex assistente del 33º (e membro del Bilderberg Group) Gerald Ford (1913-2006) e del Pilgrims George Bush, membro della Kissinger Associates, del Council on Foreign Relations e della Trilaterale; l'israelita Rupert Murdoch, magnate australiano legato agli Oppenheimer, alla guida di un impero multimediale senza frontiere (comprendente una quarantina di testate giornalistiche - fra le quali il Times di Londra, il più prestigioso e autorevole giornale del mondo e il giornale popolare britannico Sun, che tira quattro milioni di copie - sette televisioni distribuite su cinque continenti e proprietario della 20th Century Fox, una delle maggiori case cinematografiche americane) 21; il Generale americano John R. Galvin, comandante supremo dell'Alleanza Atlantica in Europa; Helmut Kohl e Giorgio La Malfa, per citare solo i più importanti.
 
georgij a. arbatovarmand hammergeorge ball
Georgij A. Arbatov Armand HammerGeorge Ball
gerald fordrupert murdochhelmut kohl
Gerald FordRupert MurdochHelmut Kohl
 
Vale la pena soffermarsi un momento su Lord Roll, il presidente del gruppo S. G. Warburg appartenente alla potente famiglia ebraica omonima. Nato il 1 dicembre 1907 in Austria da un banchiere israelita, Eric Roll fra il 1939 e il 1941 presta servizio, in qualità di special fellow, presso la Fondazione Rockefeller. Dal 1941 al 1966 è funzionario di stato britannico con incarichi presso la N.A.T.O. e la C.E.E.. Aderì pure al Political and Economical Planning («Pianificazione politica ed economica»), il P.E.P. britannico, organizzazione parallela, fondata nel 1931 da membri della Fabian Society a fini mondialisti, di quel Royal Institute of International Affairs dal quale sciamarono tutti gli altri Istituti Affari Internazionali. Lasciata nel 1967 l'amministrazione, Eric Roll entra nella banca di uno dei più famosi banchieri di Londra, Siegmund George Warburg (1902-1982), e nel 1968 accede al prestigioso incarico di direttore della Banca d'Inghilterra, cumulando la carica con quella di direttore esecutivo per l'Inghilterra del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale, membro della Pilgrims Society, della Commissione Trilaterale, dell'Istituto Atlantico, del Royal Institute of International Affairs, e, naturalmente, del Bilderberg Group. Divenuto Sir Eric Roll e poi il barone Lord Roll of Ipsden, sali ai massimi livelli della Banca Warburg che oggi presiede assieme al correligionario David Scholey, membro anch'egli del Bilderberg. Giova segnalare che il 10 maggio 1995 la Siegmund G. Warburg è stata rilevata dalla Swiss Bank Corporation, la maggiore banca svizzera guidata dal banchiere Georges Blum, «con l'obiettivo chiaro e dichiarato di diventare una delle dieci banche che domineranno entro la fine del secolo la finanza globale» 22. Alla guida della nuova Sbc-Warburg è stato nominato Marcel Ospel. La sessione del Bilderberg Group del 1996, tenuta in Canada sotto la direzione del mondialista plurititolato, il britannico Peter Carrington, ha visto la partecipazione, a fianco degli immancabili David Rockefeller, Gianni Agnelli, Henry Kissinger, sir Eric Roll of Ipsden, di personaggi «eccellenti» come: Franco Bernabè, direttore dell'E.N.I.;
 
siegmund george warburgmarcel ospelfranco bernabè
Siegmund G. WarburgMarcel OspelFranco Bernabè
 
William F. Buckley jr. (1925-2003), membro della Skull and Bones, del Council on Foreign Relations e della Mont Pelerin Society; Dwayne Andreas, alla testa della Archer-Daniels-Midland Co., una delle «cinque sorelle», le multinazionali del grano, e assai prossimo alla famiglia Bronfman; Jon S. Corzine, senior partner e direttore della potente banca d'affari Goldman Sachs & Co. di New York; Stanley Fischer, primo vice-direttore del Fondo Monetario Internazionale; Richard Holbrooke, l'israelita americano responsabile dell'attuale pax americana nell'ex Iugoslavia, membro della Trilaterale e del Council on Foreign Relations, uno dei direttori generali fra il 1985 e il 1993 della potente banca d'affari Lehman Brothers; l'economista della Bocconi Mario Monti, presente anche nella Commissione Trilaterale; Norman Podhoretz, membro del B'nai B'rith e del Council on Foreign Relations, editore della rivista «di destra» americana Commentary, pubblicazione ufficiale dell'American Jewish Committee; Renato Ruggiero, tecnocrate di Agnelli, presente anche nella Trilaterale e attualmente alla guida della World Trade Organisation (W.T.O.); Klaus Schwab fondatore e presidente delle discrete riunioni dello World Economie Forum, i Simposi annuali che dal 1971 riuniscono annualmente a Davos gli uomini del Big Business; lo svizzero Cornelio Sommaruga, presidente della Croce Rossa Internazionale; il grande speculatore internazionale George Soros; Peter D. Sutherland, al vertice della Goldman Sachs International e direttore generale della W.T.O.; il banchiere James D. Wolfensohn, presidente della Banca Mondiale. Fà la sua prima comparsa anche Walter Veltroni, del giornale comunista italiano L'Unità 23.
 
mario montigeorge soroswalter veltroni
Mario MontiGeorge SorosWalter Veltroni
 
Sui veri contenuti dei colloqui Bilderberg poco è dato di sapere: sembra tuttavia che, ad esempio, la riunione di Innsbruck «sia stata decisiva per accelerare la fine degli accordi di simbiosi economica, e dunque politica, fra il COMECON e la CEE» 24: niente di più facile dal momento che questi incontri sembrano davvero precedere con preoccupante frequenza gli avvenimenti che da lì a breve seguono... Di certo si sa che «virtualmente ogni leader occidentale di spicco del dopoguerra è passato per il Bilderberg una volta o l'altra» 25.
 
epiphanius - massoneria e sette segrete: la faccia occulta della storia
 
Il presente articolo è stato estratto da un'edizione piuttosto datata dell'opera di Epiphanius Massoneria e sette segrete: la faccia occulta della storia. Nel maggio del 2008, è stata pubblicata un'edizione accresciuta (pagg. 989 contro le 659 dell'edizione precedente) della stessa opera di cui consigliamo caldamente la lettura.

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Note
 
1 Estratto (pagg. 600-610) dall'opera Massoneria e Sètte Segrete: la faccia occulta della Storia, Editrice Ichthys, s.d.
2 Cfr. P. Faillant de Villemarest, La Lettre d'Information, nº 14/1986.
3 Mc Bride appartenne all'Ordo Templi Orientis, fu fondatore di Amnesty International, membro Comitato esecutivo dell'Unione Paneuropea del massone Coudenhove-Kalergi.
4 Cfr. The Spotlight, del 27 giugno 1994.
5 Cfr. J. Bordiot, Une main cachée dirige... («Una mano nascosta dirige...»), Ed. La Librairie Française, Parigi 1974, pag. 227.
6 Vedi l'opuscolo di R. Camman, Les véritables maîtres du monde («I veri padroni del mondo»), Villefranche-de-Lauragais 1985, pag. 4.
7 Ad esempio, nel convegno tenuto il 23-26 aprile 1987 a Villa d'Este sul Lago di Como, i giornali italiani hanno pubblicato soltanto settantuno nominativi dei circa centodieci presenti (cfr. Il Corriere della Sera, del 25 aprile 1987; Il Giornale, del 25 aprile 1987; Il Giorno, del 24 aprile 1987).
8 Cfr. Y. Moncomble, La Trilatérale et les secrets du mondialisme, pag. 70. David Rockefeller, in occasione della riunione di BadenBaden del 1991 del Bilderberg Club rivolgendosi ai giornalisti: «Siamo riconoscenti ai principali media e grandi pubblicazioni, i cui direttori sono presenti alle nostre riunioni, che abbiano rispettato quasi per quarant'anni il loro impegno di discrezione».
9 Cfr. Y. Moncomble, op. cit., pag. 207.
10 Ossia titolare di una delle borse di studio fondate da Cecil Rhodes per far passare dalle sue università dei giovani d'élite scelti nel mondo anglosassone e prepararli all'One World, sotto la guida britannica.
11 Cfr. Il Giornale, del 24 aprile 1987.
12 Cfr. Il Sole-24 Ore, del 21 aprile 1992.
13 Cfr. Kalimtgis-Steinberg-Goldman, Droga S.p.A., pagg. 61-61, 404; P. Blackwood, Netzwerke der Insider; Diagnosen Verlag, Leonberg 1986, pag. 196.
14 Cfr. Il Giornale, del 6 settembre 1986.
15 Ricordiamo la posizione dei sovietici nei riguardi dell'Alta Finanza, espressa dal portavoce sovietico nel corso dei colloqui dell'Aspen Institute di Berlino nel luglio 1987, e rivelatrice dei rapporti di subordinazione totale da parte dei Paesi dell'Est all'Alta Finanza: «Noi vi offriamo di cooperare con comprensione e buona volontà. L'URSS di domani sarà quella che voi vorrete...» (cfr. E. Mortimer, sul Financial Times, del 7 luglio 1987).
16 Cfr. La Repubblica - Affari e Finanza, del  15 aprile 1988.
17 Cfr. The Trilateral Conspiracy against U.S. Constitution: Fact or Fiction?, EIR Special Reort, Washington, 30 settembre 1985, pag. 128.
18 Cfr. P. Faillant de Villemarest, La Lettre d'Information, nº 10/1988.
19 Cfr. Y. Moncomble, Quand la presse est aux ordres de la finance («Quando la stampa è agli ordini della Finanza»), Ed. Yann Moncomble, Parigi 1986, pag. 190.
20 Cfr. P. Faillant de Villemarest, La Lettre d'Information, nº 5/1989.
21 Cfr. Il Giornale, 13 maggio 1995. L'influenza enorme sulla mentalità e i costumi della televisione, e prima, della cinematografia è fatto pacifico sotto gli occhi di chiunque: ma chi sono i formatori di opinione, questi titani che da un secolo propongono stili di vita, lanciano mode, slogan, creano gusti, abitudini, modelli? «L'alleanza fra televisione e industria del cinema è sempre stata stretta, l'una alimenta l'altra. Metro-Goldwyn Mayer, 20th Century Fox, Paramount Pictures, Columbia, Warner Bros, Universal e United Artists, queste società sono state tutte fondate, dirette e orientate da ebrei famosi come i Goldwyn, Fox, Laemmle, Schenk, Lasky, Zukor, Thalberg, Cohen, Mayer e Warner». (cfr. A. Lilienthal, The Zionist Connection II, North American Ed., New Brunswick 1978, pag. 222).
22 Cfr. Il Corriere della Sera, dell'11 maggio 1995.
23 Cfr. The Spotlight, Washington. del 17 giugno 1996.
24 Ibid.
25 Cfr. Review of International Studies, Londra 1986, nº 12, p. 221.
 

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