LA «CHIESA CONCILIARE» CONSEGNA I SUOI AL BRACCIO SECOLARE DEL NWO
di Arai Daniele
A lato: Mgr Pontier, nouveau Président de la Conférence épiscopale de France, en cérémonie avec des Francs-maçons du GOF. Que fait cette Croix dans le fond?
“Le persone stanno diventando sempre più consapevoli della necessità di un Nuovo Ordine Mondiale” (Giovanni Paolo 2, 1.1. 2004)
Sulla Storia Segreta del (Nwo) Nuovo Ordine Mondiale, torniamo al libro «Governo Globale» di Enrica Perucchietti e Gianluca Marletta (Arianna Editrice, Cesena, sigla GG),poiché nell’articolo precedente dico che svolgono (in particolare la Perucchietti occupatasi del Segreto di Fatima) l’argomento del dominio mondialista ma senza sufficiente rilievo alla macroscopica questione dell’incombente Anticristo. Eppure è inevitabile legare le due questioni nel piano del dominio globale proprio nella sua massima, apocalittica importanza, come crediamo sia nella Profezia di Fatima.
Ora vediamo la parte riservata in quest’opera al rapporto del problema con il Vaticano.
“Vaticano e Nuovo Ordine Mondiale: un rapporto ambiguo (GG, pp. 303-307)“Uno dei temi più scottanti che stanno venendo alla ribalta in questi ultimi anni è quello del rapporto tra Chiesa cattolica e NWO, specie dopo alcune sconcertanti dichiarazioni rilasciate dagli ultimi pontefici. In passato, il giudizio del Vaticano sul progetto mondialista era sempre stato chiaro e inequivocabile; già Leone XIII, nell’Enciclica
Humanum Genus, dedicata in particolare all’azione della Massoneria nella società del tempo, affermava esplicitamente: - L’ultimo e il principale dei suoi intenti [della Massoneria; N.d.A.] è quello di distruggere dalle fondamenta tutto l’ordine religioso e sociale nato dalle istituzioni cristiane e creare un nuovo ordine -.
“Il progetto del NWO, del resto, è nato e si è sviluppato in contesti ferocemente anticattolici (protestantesimo radicale, massonerie, organizzazioni occultiste ecc.) ed era quindi normale che la Chiesa ne percepisse il pericolo e l’ostilità. Negli ultimi anni, tuttavia, qualcosa sembra essere cambiato. In un’omelia degli ultimi mesi del pontificato di Giovanni Paolo II (1 gennaio 2004), il Pontefice affermava per la prima volta che le persone stanno diventando sempre più consapevoli della necessità di un
Nuovo Ordine Mondiale. Si trattava, certamente, di un Papa stanco e logorato dalla malattia, ma le cui parole dovevano necessariamente riflettere il suo pensiero (o più probabilmente quello di una parte del suo entourage). Tali affermazioni si sono infatti moltiplicate durante il pontificato di Benedetto XVI. Proprio Ratzinger, durante la sua prima benedizione Urbi et Orbi, il 25 dicembre 2005, in un discorso ormai celebre che ha lasciato di stucco non pochi cattolici, ha affermato testualmente:
«Uomo moderno, adulto eppure talora debole nel pensiero e nella volontà, lasciati prendere per mano dal Bambino di Betlemme; non temere, fidati di Lui! La forza vivificante della sua luce ti incoraggia a impegnarti nell’edificazione di un Nuovo Ordine Mondiale, fondato su giusti rapporti etici ed economici. Il suo amore guidi i popoli e ne rischiari la comune coscienza di essere ‘famiglia” chiamata a costruire rapporti di fiducia e di vicendevole sostegno. L’umanità unita potrà affrontare i tanti e preoccupanti problemi del momento presente: dalla minaccia terroristica alle condizioni di umiliante povertà in cui vivono milioni di esseri umani; dalla proliferazione delle armi alle pandemie e al degrado ambientale, che pone a rischio il futuro del Pianeta».
Il capitolo tratta piuttosto dell’Italia, Stato di banchieri e spazia, dalle profezie di Tremonti al tecnogovemo Monti, ma la parte sul Vaticano ne occupa solo 3 pagine su più di trecento.
“Il Nuovo Ordine Mondiale sarebbe, pertanto, l’unica possibile risoluzione delle crisi globali, che affliggono (o affliggerebbero) il Pianeta; lo stesso concetto e stato ribadito più di recente (2011) e in forma ancora più ufficiale nel documento del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, Per una riforma del sistema finanziario e monetario internazionale nella prospettiva di un’autorità pubblica a competenza universale, in cui si afferma la necessita della costituzione di un’Autorità Pubblica Mondiale. Il punto di partenza del documento è l’attuale crisi economica globale, che viene attribuita, molto genericamente, all’assenza di un controllo da parte di un’autorità riconosciuta. A tale scopo, si auspica la creazione progressiva di un potere unico globale, che possa “unificare la famiglia umana”.
“L’auspicio è che ciò possa avvenire a partire dalle stesse istituzioni sovranazionali oggi esistenti (ONU, Fondo Monetario Internazionale, Banca Mondiale ecc.):
«Un lungo cammino resta però ancora da percorrere, prima di arrivare alla costituzione di una tale Autorità pubblica a competenza universale. Logica vorrebbe che il processo di riforma si sviluppasse avendo come punto di riferimento ‘Organizzazione delle Nazioni Unite, in ragione dell’ampiezza mondiale delle sue responsabilità, della sua capacità di riunire le Nazioni della terra e della diversità dei suoi compiti e di quelli delle sue Agenzie specializzate. [. . .] A un Governo mondiale non si può pervenire, se non dando espressione politica a preesistenti interdipendenze e cooperazioni».
«Prima di salire al soglio pontificio, mentre era ancora cardinale, nell’introduzione al libro Nuovo Disordine Mondiale di Michel Schooyans — autorevole professore dell’Università Cattolica di Lovanio, Ratzinger affermava:
«Le tesi portate avanti da Schooyans, oltre a essere un autentico pugno nello stomaco, esprimono dunque una linea interpretativa che potremmo definire autorevolissima della posizione della Chiesa riguardo a un problema, quale quello della “vita” e della sua strumentalizzazione, che è preconizzato come un tentativo di “dittatura mondiale” perseguito dai Paesi più ricchi e che si avvale, nella visione proposta, di importantissimi strumenti politici quali l‘OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), l‘ONU, le ONG, la Banca Mondiale e tutte le organizzazioni a esse collegate. Secondo l’Autore, il Nuovo Ordine Mondiale altro non è che il tentativo di imporre la Filosofia dell’egoismo” dei Paesi ricchi ai Paesi poveri o in via di sviluppo e il dominio di pochi su tutti gli altri».
“La differenza tra queste parole e le dichiarazioni rilasciate negli anni successivi è talmente stridente da lasciare basiti! Com’è possibile che nel giro di soli quattordici anni un modello di potere, stigmatizzato come tentativo di dittatura mondiale possa diventare invece una possibilità auspicabile e sostenibile?
“Alcuni cattolici, per “salvaguardare” la buonafede della “gerarchia”, pongono sul banco degli imputati l’indubbia decadenza spirituale e dottrinale, che avrebbe travolto la Chiesa negli ultimi decenni e avrebbe reso la “gerarchia” incapace di “cogliere i segni dei tempi” e di interpretare efficacemente lo scenario del mondo contemporaneo; altri affermano che, in qualche modo, la Chiesa e costretta dagli eventi a prendere atto dello status quo di un NWO, che appare ormai trionfante, nella speranza (forse utopistica) di potere “limitare i danni”; altri, ancora, infine, vedono l’appoggio della Chiesa al NWO come un “tradimento” o, perlomeno, come il sintomo di una profonda infiltrazione nella Chiesa stessa di “forze” anticattoliche. Vi è anche chi parla apertamente di un possibile ricatto, cui la Chiesa cattolica sarebbe sottoposta da parte di alcuni “poteri forti” mondialisti.
“C’è però un altro aspetto di cui tenere conto, ovvero quello della diffusione, negli ultimi anni, di una nuova ideologia made in USA, che sembra fatta apposta per arruolare ciò che resta del “cattolicesimo politico” [americanismo] e portarla sul grande vascello del mondialismo: il neoconservatorismo. Se esiste, infatti, un pensiero mondialista con caratteristiche che, in un’ottica profana, potremmo definire di “sinistra” (denatalismo, ecologismo estremo, New Age ecc.), si è per sviluppato anche, negli ultimi decenni un mondialismo “di destra”, che persegue il progetto di un NWO a partire da categorie diverse: ultraliberismo economico, militarismo, esaltazione identitaria dell”Occidente”, nonché uso strumentale di ciò che rimane delle religioni tradizionali.
“Negli ultimi anni, il mondialismo “di destra” ha assunto la forma del neoconservatorismo: una lobby di pensiero nata negli USA, che, specie dopo lo shock dell’11 settembre, ha guadagnato sempre più spazio. Personaggi come Richard Perle, Paul Wolfowitz, Donald Rumsfeld, Dick Cheney e Condoleeza Rice, tanto per citare degli esempi, sono tutti cresciuti all’ombra del pensiero neocons. La convergenza d’interessi fra i neocons e alcuni gruppi religiosi protestanti – specie i “sionisti cristiani” — è stata pressoché automatica, soprattutto dopo l’11 settembre. La strategia di “arruolamento” si è sviluppata tuttavia anche in direzione del mondo cattolico, attraverso una rete di gruppi di pressione e di “pensatoi”, che hanno esercitato un grande influsso negli ultimi anni. In cambio di un sostegno defacto o de iure alla grande “crociata” filoccidentale contro l’Islam, infatti, i neocons fanno proprie le parole d’ordine di un “recupero dei valori”, etici in una forzata identificazione fra Cristianesimo e civiltà occidentale. In Italia, ad esempio, si è formata, sotto l’influsso neocons, quella corrente di cristianisti o “atei devoti” (composta da personaggi come Giuliano Ferrara, Marcello Pera ecc.), che hanno avuto grande credito anche presso le più alte gerarchie ecclesiastiche, quasi incredule di poter trovare una sponda “in campo laico” alle proprie rivendicazioni. Nella logica del “male minore”, infatti, una parte del mondo cattolico può avere ritenuto strategicamente utile il proprio arruolamento sul “carro dei vincitori” [sionista], specie se ciò è avvenuto a partire da posizioni apparentemente meno ostili alla religione rispetto al mondialismo “di sinistra”.
“Certamente, la Chiesa di oggi, di fronte all’opera di forze che umanamente appaiono quasi invincibili [massoneria giudaica], si sente messa con le spalle al muro e forte diventa, in una situazione simile, la tentazione di scendere a patti. Solo il tempo, tuttavia, ci dirà se l’implicita alleanza tra Chiesa cattolica [si legga chiesa conciliare] e “fronte occidentale” sarà realmente utile per assicurare alla Chiesa [idem] quello spazio minimo d’azione e di sopravvivenza istituzionale cui essa aspira.» (GG, p. 307)
Questa è la rivoluzione nella realtà apocalittica così difficile da vedere ai più, proprio per apparire incredibile! Tuttavia, la visione simbolica del Segreto di Fatima rivela il suo atto iniziale: l’ecatombe del Papa, con tutto il suo seguito fedele e la rovina del Cristianesimo, fatto che sarebbe «più chiaro nel 1960», quando in Vaticano era stabilito il modernista filo-massone e globalista Giovanni 23, che ha spalancato le finestre e le porte della Chiesa per far entrare i fetori autodistruttivi dei “nuovi teologi” ecc. Così è stata inaugurata la successione degli amici dell’UNESCO e dell’ONU, che avrebbero iniettato nelle dottrina il piano per una «religione ecumenista più universale»!
Bergoglio, in questo senso, è solo un seguace del vecchio progetto di Comenius. Sì, perché non può ignorare che queste “nuove teologie” armino le potenza mondiale, collegate alle logge e sinagoghe del mondo, veri promotori di tutto ciò che serve a far sparire il Cristianesimo, dal darwinismo al malthusianismo, dall’aborto all’ingegneria genetica in pieno svolgimento. Tutto questo è sostenuto diretta o indirettamente, per l’«educazione dei popoli» dalle Nazioni Unite, l’UNESCO, per la Scienza e la Cultura, il cui primo direttore fu Julian Huxley, promotore delle idee di Comenius. Già nella Royal Society dell’Impero Britannico, egli aveva portato l’idea del gruppo selezionato di titolari illuminati della nuova verità, che poteva e doveva guidare l’umanità a scopi ignorati dai popoli, secondo il programma portato poi alla Commissione preparatoria dell’UNESCO (J. S. Huxley, UNESCO il suo scopo e la sua filosofia, 1946. testo in inglese, formato pdf sito ufficiale dell’UNESCO). In esso Huxley afferma esplicitamente: «Il progresso non è automatico o inevitabile, ma dipende dalla scelta e di uno sforzo della volontà umana. Prendendo le tecniche di persuasione e di informazione e di vera propaganda che impariamo da applicare come una nazione in guerra, e deliberatamente usando le attività internazionali per la pace, se necessario utilizzando, come Lenin aveva previsto, per manipolare la resistenza di milioni per un cambiamento auspicabile. »
Questo sarebbe un obiettivo programmatico delle Nazioni Unite, oggi appoggiato da un Vaticano apostata per il NWO = nuovo disordine mondiale, sia a causa del letale social-comunismo, sia del capitalismo liberale, sia della perfidia ecumenista.
Già il voluro silenzio sulla resistenza al comunismo, da Giovanni 23 a Benedetto 16 si riconosce, per esempio nella testimonianza di Armando Valadares che esprime con forza il suo stupore da cattolico cubano ed ex prigioniero politico (22 anni nelle carceri di Castro) per la simpatia politica del Vaticano verso il regime cubano. Confessa il suo dolore spirituale, che supera la tortura fisica nelle carceri di Fidel Castro (“Media senza maschera», 14.1.2010.). Valadares ha scritto su questa «consegna» nella collaborazione ecclesiastica della “Ostpolitik” del Vaticano con il comunismo cubano: «Benedetto XVI, CELAM e la “favela” cubana» (30.03.2007); «CELAM a Cuba “dialogo cordiale” tra lupi e pastori» (27.07.2007).
Che dire di questa ideologia globalista che ha il sostegno ipocrita dei “papi conciliari”, che usano un linguaggio fuorviante di apostasia dal regno di Cristo, ma si presentano come vicari di Cristo? Può essere lecito accettarli come pastori e apostoli della Chiesa cattolica? Certamente no, perché sarebbe complicità, pur se passiva, con quanti corrompono la Parola del Signore nostro Gesù Cristo per tutti gli uomini. Ma un popolo disperso, addormentato nella fede e inebriato della pace ecumenista, li esalta e difende come fossero intoccabili santi padri!
È la tragedia attuale per la coscienza dei cattolici. Una «Chiesa» che aspira alla sopravvivenza senza la vera Croce di Gesù Cristo, che è quella della conversione propria e altrui. Come potrebbe Bergoglio appartenere e rappresentare la Chiesa del Signore se è aperto a ogni compromesso con le potenti logge e sinagoghe del mondo, di modo a far silenzio sul bisogno generale di conversione al Regno di Gesù Cristo?
Ciò configura proprio l’«altra donna» di cui parla il Libro dell’Apocalisse sulla GRANDE MERETRICE (Ap 17, 1-2): «Poi, uno dei sette angeli dalle sette coppe s’avvicinò e mi disse: «Orsù, voglio mostrarti il castigo della grande meretrice, che sta assisa su acque copiose; con essa i re della terra hanno fornicato e col vino della sua prostituzione si sono inebriati gli abitanti della terra»…
S.S. Pio XII e l’Arcivescovo americano Fulton J. Sheen, che ha previsto: “Satana formerà una contro-chiesa che sarà la scimmia della Chiesa, poiché il diavolo è la scimmia di Dio. Essa avrà tutte le caratteristiche della Chiesa, però alla rovescia e vuota del suo contenuto divino. Sarà il corpo mistico dell’Anticristo, esternamente tanto simile al corpo mistico di Cristo. Così si verificherà il paradosso : le stesse obiezioni con cui gli uomini dei tempi moderni rifiutarono la Chiesa, saranno le ragioni per cui accetteranno la contro-chiesa.” (Fulton J. Sheen, El comunismo y la conciencia de Occidente , (Bobbs-Merrill, 1948), pp 24 – 25)
«Udii ancora un’altra voce dal cielo che disse: “Uscite da essa, o popolo mio, affinché non vi associate ai suoi stessi delitti e compresi nei suoi stessi flagelli. Ché sono giunti fino al cielo i peccati di lei; si è ricordato Dio delle sue iniquità.” (Ap 18, 4-5)
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