Perché mai il 6 dicembre
1987 tre ragazzi della Contea di Jasper (nel Missouri) hanno picchiato a morte
un loro coetaneo con delle mazze da baseball? La risposta è semplice:
sono stati ingannati da Satana. Essi hanno imboccato la ripida scala che conduce
all'inferno, un tragico epilogo che il diavolo aveva pianificato da tempo per la
loro distruzione. Dopo avere brutalmente assassinato il loro amico, essi hanno
ammesso di essere stati intrappolati dal Maligno e di non aver mai saputo il
perché di quel folle gesto. Ma ormai era troppo tardi. Essi sono stati
condannati al carcere a vita senza alcuna possibilità di ricorrere in appello.
Questa storia non è che uno fra i tanti fatti di cronaca nera che in questi
ultimi decenni hanno inorridito l'opinione pubblica d'oltre Oceano. Nonostante
le diverse circostanze in cui essi si sono svolti, questi omicidi rituali - che
in questi ultimi anni hanno insanguinato anche il nostro suolo - sembrano avere
dei tratti comuni: adolescenti annoiati da una vita senza uno scopo superiore e
priva di valori alla ricerca di forti emozioni. Il tutto condito di satanismo,
di heavy metal e di magia nera... 1
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l Prefazione
La tragica vicenda narrata in questo
libretto non è che uno tra i tanti omicidi di natura satanica che hanno
inorridito l'opinione pubblica statunitense. Lungi dall'essere un caso isolato,
questo fatto di cronaca non è che la punta dell'iceberg rappresentato
dalla delinquenza a sfondo occultista, un preoccupante fenomeno sociale che a
partire dagli anni '60 non ha mai smesso di crescere. Al di là delle circostanze
particolari in cui questi efferati episodi sono stati consumati o della
posizione sociale occupata dalle vittime o dai carnefici, sembra tuttavia
emergere un profilo con molti punti in comune. Leggendo i resoconti di questi
delitti, si direbbe che gli autori di queste gesta disumane siano preda di una
sorta di cocktail di cause concomitanti che sembrerebbero costanti e
ripetitive. Le prime sono di carattere sociologico:
difficoltà familiari, disagio sociale, uso di droghe, frustrazione che sfocia
nel desiderio di emergere dall'anonimato, senso di apatia causato da una vita
spesso troppo agiata e priva di responsabilità, ecc... A questo malessere fà da
sfondo una società brutale e insensibile, edonista e assetata di sesso e di
denaro, incapace di proporre ai giovani modelli positivi. Accanto a questi primi
fattori, emergono altri elementi scatenanti di natura più sottile perché in
qualche modo invisibili: il fascino esercitato dall'occultismo e da tutti i
surrogati di un'autentica spiritualità (New Age, neo-paganesimo,
religioni orientali, ecc...), l'influenza di una certa musica violenta e
demoniaca, il morboso interesse per certe letture che esaltano ogni forma di
ribellione e l'omicidio come forma di auto-gratificazione, l'attrazione
maniacale per il filone cinematografico cosiddetto horror, il
coinvolgimento nei Giochi di Ruolo (soprattutto nei livelli più avanzati),
ecc... Per molti giovani, il demoniaco sembra essere la sola risposta ai loro
pressanti quesiti, l'unica soluzione che possa appagare il loro desiderio di
dare un senso ad una vita che sembra tediosa e inutile, e al tempo stesso
soddisfare il loro ego ammalato. Certamente, non tutti coloro che si
inoltrano in questo lugubre cammino giungono a compiere misfatti come quello
narrato. Rimane ancora un mistero cosa esattamente scatti nella mente di questi
poveri infelici. E tuttavia la cosa in sé non dovrebbe stupirci. Questi,
infatti, sono i frutti bacati del laicismo, le conseguenze estreme di una
società - quella occidentale - che, a partire dalla Rivoluzione Francese
(1789-1793), e prima ancora dalla Rivoluzione Americana (1776-1783), ha via via
estromesso dalla vita pubblica (e inevitabilmente anche da quella privata,
perché l'esempio di chi sta in alto trascina ed è contagioso) l'esistenza stessa
di un Creatore e Redentore, e di una Legge immutabile di ordine superiore che
sta al di sopra di ogni uomo, e che tutela il singolo dall'ultimo capriccio
della «maggioranza» democratica. Come dice il celebre adagio, se Dio non c'è
tutto è permesso..., anzi noi stessi siamo come dèi, e come tali (come insegnava
Voltaire) dobbiamo lasciare libero
sfogo ai nostri istinti più brutali in quanto «divini». In fondo, il satanismo
coincide perfettamente con la deificazione dell'uomo, un «uomo nuovo» come
dicono i massoni e gli esoteristi di ogni risma, finalmente «liberato» dalle
catene della religione e di una società ordinata al vero bene che è innanzi
tutto quello spirituale. Il fine soprannaturale dell'uomo è destinato a
realizzarsi pienamente nell'altra vita, ma necessita, per sbocciare, di un
terreno fertile nella realtà terrena. Il malessere e il tedio che tormentano
l'animo dei nostri giovani sono l'esito di questa Babele materiale e spirituale
che l'uomo affrancato da Dio, ma schiavo delle passioni più sregolate, ha voluto
costruire sulle macerie della civiltà cristiana che è alla radice del cosiddetto
Occidente. «Senza di me non potete far nulla», ha detto Gesù Cristo
(Gv 15, 5). Nulla di buono, s'intende. Al male, invece, sembra proprio
non esserci limite. Ecco due esempi nostrani:
- A Chiavenna, un piccolo centro in
provincia di Sondrio, il 6 giugno 2000, tre ragazze minorenni - Veronica
Pietrobelli (diaciassette anni), Milena De Giambattista (diciassette
anni) e Ambra Gianasso (sedici anni) - hanno ucciso con diversi colpi
alla testa con un cubetto di porfido e diciannove coltellate suor Maria Laura
Mainetti (1939-2000), una religiosa delle Figlie della Croce, nonché preside
dell'Istituto «Immacolata» di Chiavenna. Le tre giovani, dopo un primo
tentativo fallito di assassinare un prete, hanno teso una trappola alla povera
suora, chiedendole di aiutare un'amica in stato interessante. Giunta sul luogo
dell'incontro, un viottolo isolato, la religiosa è stata aggredita dalle tre
teenager che l'hanno assassinata - per loro stessa ammissione - con
l'intento preciso di «immolare a Satana una vittima innocente».
Dalle indagini sono emersi anche altri dettagli relativi a gesti rituali
attribuibili alla subcultura satanica compiuti dalle tre giovani nei mesi
precedenti l'omicidio, quali un giuramento di sangue fra le medesime consistito
nel versare in un bicchiere e ingerire il proprio sangue, ricavato tramite un
taglio alla mano o al polso, quale segno di fedeltà reciproca. Una seconda
azione - questa volta di tipo vandalico - consistente nel furto di una Bibbia (a
cui poi hanno dato fuoco) da una chiesa, avrebbe invece coinvolto anche altre
amiche del trio, risultate però estranee alla vicenda dell'omicidio di suor
Maria Laura. Le vite delle tre baby killer della religiosa parlano di
sessualità vissuta all'eccesso e in maniera ossessiva, «male di vivere», noia,
adolescenze inquiete, grande fascino per tematiche quali la morte, il sesso, la
droga e la disperazione, temi oggetto di interminabili corrispondenze e diari,
che riportavano pure vari «motti» tratti dalle canzoni della nefasta
rockstar Marilyn Manson (sacerdote patentato della Church of
Satan californiana), e che sono emersi anche dallo studio delle memorie dei
loro personal computer, vagliate attentamente dagli inquirenti, e
attrazione per il satanismo così come proposto dai resoconti giornalistici sui
fenomeni satanici, da cui nasceva un interesse morboso e costante per le
pratiche sataniche, attraverso l'acquisto, la lettura di volumi e la pratica di
rituali caserecci e rudimentali, fino al gravissimo gesto compiuto.
- Black metal, droga, satanismo e
vendette trasversali sono gli ingredienti di una vicenda di cronaca nera che ha
scosso l'opinione pubblica per una serie di macabri ritrovamenti a Somma
Lombardo, in provincia di Varese, un paese ad una cinquantina di chilometri da
Milano. Sono stati condotti davanti al giudice sette giovani imputati di aver
assassinato tre amici e per aver spinto al suicidio un'altra persona e per avere
inscenato un altro finto suicidio. Ha dichiarato il Giudice Istruttore
Tiziano Masini: «Sono indagati per omicidio plurimo volontario. Alcuni
di loro hanno rivendicato di praticare riti satanici e hanno dichiarato di far
parte della sètta delle “Bestie di Satana”, il che costituisce una circostanza
aggravante. Essi hanno tra ventitre e i trent'anni. Alcuni di loro hanno
problemi di droga, altri hanno problemi di personalità». La figura più
inquietante è quella di Andrea Volpe, ventotto anni, un giovane che ha la
mania di vestirsi in nero, di applicare adesivi con la testa di capra (un
simbolo del diavolo) o con il numero 666 sulla propria automobile. Fan
dell'heavy metal e cantante fallito, Volpe è stato accusato dell'omicidio
della sua ex-fidanzata Mariangela Pezzotta (ventisette anni), uccisa nel
gennaio del 2003 con un colpo di pistola e da badilate in pieno volto a
Golasecca, nello chalet di Elisabetta Ballarin, la nuova
giovanissima compagna di Volpe che ha rivelato il delitto alla polizia. Il corpo
della vittima è stato dissotterrato in un giardino a Golasecca, presso
l'aeroporto di Milano-Malpensa. La pista del rituale satanico collegherebbe
questo omicidio alla scoperta fatta ad inizio giugno di altri due cadaveri in un
bosco situato anch'esso vicino all'aeroporto, ad Arsago Seprio. I corpi sono
quelli di due giovani di sedici e diciannove anni scomparsi nel 1998 - Fabio
Tollis e Chiara Marino - probabilmente uccisi a colpi di coltello e
di pala. Essi erano stati visti per l'ultima volta il 17 gennaio 1998 all'uscita
di un pub di Milano, il Midnight, un locale frequentato dagli
adepti dell'heavy metal. Otto giorni prima del massacro, Volpe aveva
scavato, aiutato da Nicola Sapone (ventisette anni), Mario
Maccione, Eros Monterosso, Marco Zampollo e Pietro
Guerrieri (detto «Wedra»), una fossa di due metri destinata ad
accogliere i cadaveri dei due giovani.
Andrea Volpe | Mariangela Pezzotta | Elisabetta Ballarin |
Fabio Tollis | Chiara Marino | Nicola Sapone |
Mario Maccione | Pietro Guerrieri | Paolo Leoni |
Maccione, amico d'infanzia di Tollis, ha
confessato di averlo spietatamente finito con numerose mazzate. La Marino (detta
la «vestale di Satana») faceva la cantante nel gruppo guidato da Andrea Volpe, i
Circus of Satan, specializzato nel suonare cover dell'immancabile
Marilyn Manson, il sulfureo cantante americano, maestro nell'arte delle
coreografie sataniste. Nella sua vita, comunque, c'era stato qualche segnale
allarmante. Nella sua stanza aveva alcune volte allestito un altarino, con
candele nere, un telo con una stella a cinque punte, un grosso piede di caprone
e un teschio. L'elenco dei crimini potrebbe allungarsi perché la giustizia ha
deciso di riesumare dagli archivi altri due dossier di amici del gruppo,
la cui morte era stata classifica a suo tempo come un suicidio: Andrea
Bontade era morto al volante della sua automobile mentre viaggiava a 180 km
orari il 21 settembre 1999. Era ritenuto un traditore dal capo della sètta
satanica per essersi rifiutato di partecipare al sacrificio di Fabio e Chiara,
mentre Andrea Ballarin è stato trovato impiccato il 6 maggio 2000. «Lo
aspettammo nel cortile della nostra ex scuola all’una di notte», ha
raccontato Volpe. «Sapone lo minacciò con un machete e lo narcotizzò con uno
straccio imbevuto di etere. Poi lo portammo all'esterno della scuola e lo
impiccammo ad un albero». Ad aiutare Sapone fu Paolo Leoni (detto
«Ozzy»), un altro membro della congrega satanica. Questi è figlio di
Corrado Leoni, detto «Satana», membro della sètta Om-Sai-Ram.
L'uomo, deceduto qualche anno fa, il 13 settembre 1985 aveva ucciso la cantante
Maddalena Russo, infierendo selvaggiamente sul suo cadavere. Le
investigazioni potrebbero estendersi addirittura a tre o quattro altri decessi,
risalendo al periodo compreso tra il 1998 e il 2004. C'è una Loggia
satanica strutturata in tre «livelli» che tira i fili in alto loco? Andrea
Volpe, per bocca del suo avvocato Giovanna Menichino, avrebbe detto:
«Facevo ciò che mi diceva di fare un altro membro del mio gruppo, che a sua
volta affermava di prendere ordini da qualcuno più in alto a Torino». Al
momento questa resta solo un'ipotesi. Di certo c'è una lista di morti destinata
ad allungarsi su cui si staglia sinistra l'ombra del Maligno...
Paolo
Baroni
|
l «Perché me»? 2
La luna era appena spuntata. Presto le
famiglie avrebbero recitato la preghiera di ringraziamento prima della cena
domenicale; i bambini avrebbero richiesto a gran voce di accendere le luci
natalizie. Era l'ora di tornare a casa. Ma nel bosco buio, quattro
teenager si attardavano, godendosi l'eccitazione che avevano sempre
provato quando avevano ucciso qualcosa. Un gattino giaceva accartocciato lì
vicino. Dividendo qualche segreto sottaciuto, i ragazzi si scambiavano occhiate
furtive nella luce affievolita. Si stavano incattivendo. Improvvisamente, Jim
Hardy sentì una voce dare il comando: «Fallo adesso»! Jim sentì la
sua mazza da baseball sbattere contro la faccia di Steven Newberry e vide
gli occhi di Steven spalancarsi terrorizzati mentre gridava, barcollò, poi
cominciò a correre. Gli altri lo inseguivano, muovendosi furtivamente impazziti
sulla ghiaia sparpagliata e le foglie morte. Steve era grosso e lento. Si girò
su sé stesso affrontando i suoi amici mentre si avvicinavano. «Perché me,
ragazzi»?, chiese implorando. «Perché me»? Indietreggiando, Steve
inciampò. Mentre cadeva, sentì una risata familiare e la risposta alla sua
domanda che fu stregonescamente gentile nel tramonto dicembrino: «Perché è
divertente». Sapendo, come gli altri, in quel momento quanto brutale e senza
significato sarebbe stato l'omicidio di Steven Newberry, le persone in questa
remota zona del Sudovest del Missouri si sarebbero riempite di cordoglio, per la
loro colpevolezza al pari degli altri, in quanto questa morte era davvero
prevedibile. La polizia è arrivata in meno di un giorno a seguire le soffiate e
gli avvertimenti che hanno portato a Jim Hardy, Theron Reed «Pete»
Roland e Ron Clements che hanno ammesso di aver colpito a morte
Steve con le proprie mazze da baseball da novanta chili, legato ad un
masso di circa cento chili e gettato dentro un pozzo. Lo hanno fatto, a loro
detta, per curiosità. Si chiedevano semplicemente come ci si sarebbe sentiti ad
uccidere qualcuno. Ma lo hanno fatto anche per devozione; l'uccisione di Steven
Newberry era una prova mortale per la loro fede in Satana. Era un sacrificio
umano. Difficile spiegare perché nessuno sia intervenuto a salvarlo.
Recentemente, Jim, dalla sua cella, ha scritto una lettera a Pete, ammettendo
che Satana li ha ingannati: «Non so ancora perché abbiamo ucciso Steve»,
dice adesso.
Jim Hardy | Steven Newberry | Ron Clements |
l Le conseguenze della
colpevolezza
Sono tutti colpevoli. Sono tutti
addolorati. Si sentono tutti responsabili. Penny Baert ha detto pochi
giorni prima che suo figlio, Pete Roland, fosse rinchiuso in carcere per
omicidio di primo grado: «Mi sento come se un mio piccolo gesto avrebbe
potuto cambiare tutto, e non so quale poteva essere». Anche adesso la gente
della Contea di Jasper si chiede come questo piccolo villaggio sia diventato il
campo di battaglia di adolescenti subacculturati e profondamente disturbati.
Hanno dato la colpa alle droghe pesanti, alla musica violenta, ai libri proibiti
e ai film violenti. Hanno incolpato anche sé stessi, tutti gli amici, le
famiglie, gli insegnanti, i consiglieri, la polizia, il clero e i compagni di
classe che involontariamente hanno guardato tre diciassettenni scivolare oltre
il limite. Gli indizi sono stati accumulati per anni, segni di chiacchiere
grandi e piccole che si sono accatastati come blocchi di cemento. I colloqui, le
registrazioni della polizia, i documenti segreti e pubblici, i testimoni al
processo e le confessioni raccontano la storia. Molte tracce portano al giorno,
di cinque anni fa, quando James Hardy si trasferì con la sua famiglia da Joplin
alla vicina Carl Junction, un tranquillo sobborgo di operai circondato da
fattorie e country club 3 vicini alla
frontiera con il Kansas. Hardy era un ragioniere iscritto all'albo. Lui e sua
moglie Nancy hanno avuto tre maschi e due femmine. La loro nuova casa era
circondata da alberi di pini e da campi verdeggianti. Era un bel posto in cui
crescere una famiglia.
Pete Roland | Penny Baert |
l Principio di
ribellione
Jimmy era il secondogenito. Era stato un
chierichetto e un onorato studente prima della scuola media, e la sua condotta
aveva subito un improvviso cambiamento dopo gli undici anni. Le suore della
scuola parrocchiale avevano suggerito di ricorrere ad un aiuto professionale, e
Jim, di malavoglia, era andato a qualche seduta al Mental Health Center
(«Centro di Salute Mentale») di Joplin, prima che i suoi esasperati genitori
rinunciassero. In seguito, Nancy e James Hardy si erano separati, e si supponeva
che fosse stata questa turbolenza familiare a far esplodere Jim, ma questa era
la scusa perfetta. Nessuno capiva la verità. Jim Hardy faceva abuso di droghe ed
era un sadico. Aveva cominciato a prendere pasticche fin dal sesto grado 4, e già da prima aveva cominciato a mutilare animali.
Entrambi i segreti lo tormentavano e lo facevano rabbrividire. A tredici anni,
Jim cominciò a preoccuparsi di meno nel voler nascondere la sua abitudine alle
droghe e la sua violenza. Quando James Hardy chiese al figlio spiegazioni a
riguardo del suo uso di marijuana, Jim colpì la porta del bagno con la
mazza da baseball con una tale forza che diversi pezzi di legno volarono
nella stanza colpendo il padre impaurito.
l Un'esplosione
d'ira
La tensione tra di loro raggiunse il
punto massimo quando James Hardy, che stava lavorando in giardino, disse che suo
figlio aveva messo fuori posto un attrezzo. Jim arrivò bestemmiando nel cortile
e impugnando un grosso ceppo preso dalla catasta di legna. Si voltò verso il
padre urlando: «Ti uccido»! Lanciò il ceppo contro la casa e ne raccolse
un altro mentre suo padre fuggiva. Questo pezzo mandò in frantumi la porta
scorrevole a vetri. Quando Jim ricorda quella rabbia, inizia a piangere lacrime
amare, lacrime che però non versa quando parla di quello che ha fatto a Steve
Newberry. Quest'ultimo fu uno dei primi a diventare amico di Jim quando egli
entrò alla Carl Junction Junior High, ma fu Ron Clements a diventare il
più intimo alleato del nuovo strano ragazzino dai capelli biondi e lisci. La
madre di Ron faceva la cameriera,
mentre suo padre era un tossicomane alla deriva, che aveva cambiato trenta
lavori in quattro anni. A dispetto delle loro diverse esperienze personali, Ron
Clements e Jim Hardy forgiarono un'amicizia come fratelli di sangue. La musica
heavy metal, l'uso di droghe - e alla fine Satana - divennero la base del
loro legame. Ognuno incolpa gli altri per aver istigato quella che sarebbe poi
diventata un'ossessione per l'occulto. All'inizio erano tutte parole. Poi i due
ragazzi iniziarono a gettarsi a capofitto nella lettura dei libri della
biblioteca che parlavano di stregoneria e di satanismo. Ripetevano canti per
tentare invano di evocare un demone. Essi disegnavano Pentacoli e altri simboli,
prima sul bloc-notes, poi sugli edifici. Imitavano l’«horned hand»
(le corna con la mano), il saluto delle loro star metal preferite ai
concerti, con il mignolo e l'indice tesi e il pollice fermo sopra le altre due
dita. Quando l'autista dell'autobus sorprese Jim mentre insegnava il satanismo
ai ragazzi più giovani, la scuola mandò una nota a casa che ritornò con la firma
di Nancy Hardy. Questo non cambiò nulla. Ricorda Jim Hardy: «Pregavo Dio e
Satana allo stesso tempo per vedere chi avesse più potere, e, a poco a poco,
smisi di credere in Dio e cominciai a credere in Satana. Non puoi assolutamente
occupartene in modo superficiale. È una cosa che ti risucchia davvero in
fretta». In cambio, Jim pensava che Satana gli avrebbe dato molto di più di
ciò che desiderava. Droghe e amici. Anche Ron pregava disteso davanti ad una
croce capovolta posta sul suo letto. «Credere in Satana ci darà più
potere», aveva detto Ron, così avrebbe potuto uccidere qualcuno in un
batter d'occhio. Lui e Jim erano d'accordo sul fatto che Satana tiene in pugno
il mondo. Come studenti del secondo anno diventarono sfacciati a riguardo della
loro nuova religione, ostentando i loro orecchini e le loro croci rovesciate.
Jim girava con un serpente intrecciato che gli penzolava sulle spalle. Ron aveva
il volto seminascosto dai suoi lunghi capelli arruffati. Ormai, Jim e Ron erano
il sostegno principale della combriccola degli stoner 5, i ragazzini che gironzolavano sui binari della ferrovia
dietro la Carl Junction High, verso i boschi, dove si poteva
contrabbandare qualche canna. In classe facevano gli zombie o i gradassi.
Passavano spesso il sabato mattina trattenuti a scuola per punizione e il sabato
notte divertendosi nei parchi pubblici.
l Heavy Metal e
omicidio
Le loro band preferite erano
gruppi heavy metal quasi underground come i Megadeth e gli Slayer. Le canzoni di questi gruppi
glorificavano un tipo di ribellione che mirava al cuore di una comunità
cristiana come Carl Junction. Le parole delle canzoni parlavano di sedute
spiritiche e di messe nere, di tortura e di distruzione, di Satana e di
sacrificio. Jim e Ron parlavano costantemente di cose macabre… L'omicidio li
intrigava, e c'era quasi una competizione tra i due su chi riusciva ad inventare
le fantasie più sadiche. Jim aveva dichiarato: «Satana è il mio
signore». In realtà, Ron cominciava ad avere paura. In quel tardo
autunno del suo quindicesimo anno d'età, Ron arrivò a credere che i demoni
stessero cercando di impossessarsi di lui. Una notte, mentre stava per
addormentarsi, la testa gli incominciò a pulsare; il dolore batteva sui suoi
occhi come un martello pneumatico. «Mi sono sentito come se ci fosse qualcun
altro dentro la mia testa…, ma non riuscivo a capire cosa stava dicendo»,
disse prima agli amici più stretti e in seguito agli psichiatri. Stava
abbandonando il satanismo. Jim era sensibile. Pensava di essere stato posseduto
una mezza dozzina di volte. Ma la dichiarazione di Ron ebbe un piccolo effetto
sul suo stile di vita. Gli piacevano ancora le feste e il bombardarsi il
cervello ascoltando il metal estremo. Nella stanza delle punizioni, aveva
riempito un foglio di un compito scolastico con Pentagrammi satanici. Non ci
volle molto a Ron a diventare una specie di adepto.
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Nell'autunno del suo terzo anno
scolastico noleggiò il film A Clockwork Orange («Arancia
Meccanica») 6, poi prese in prestito il libro di
Anthony Burgess (1917-1994) da cui il film era stato tratto, da un amico
che non vide più. Era la storia di giovani sociopatici in una Londra futuristica
che aveva eccitato Ron. Lo aveva letto e riletto, e si dice che si fosse perso
nella storia e ne fosse diventato uno dei protagonisti. In effetti, tempo dopo,
Ron parlava con l’accento popolano londinese e con il peculiare vocabolario
dell'antieroe della storia, un quindicenne di nome Alex. «Alex è il
mio nuovo nome e Ron è il nome al quale ho rinunciato», scrisse Ron nel suo
diario segreto. Tutte le annotazioni successive furono firmate «Alex» in
un'accurata scrittura effeminata. «Alex» riempì le pagine bianche con alcuni dei
testi più crudi della corrente heavy metal. Ron affermò che poteva capire
le parole della strana voce che sentiva nella sua testa. «Stai attento»,
incalzava. «Uccidi qualcuno»! Si chiedeva se fosse Alex, e fece un
test psicologico per vedere se c'erano i sintomi della follia.
Nell'aprile del 1987, Diana e Ron Clements andarono al Mental Health Center
Ozark per una consulenza familiare. Senza fargli alcun test, il
Centro disse alla dubbiosa madre che non sarebbe stato necessario inserire Ron
nel programma di riabilitazione dalle droghe a dall’alcol, sebbene Ron stesso
disse al consulente Randy Grauens nella sua prima seduta che voleva
mettere la testa apposto. Grauens dubitò della sincerità di Ron. Inoltre, in
quel primo incontro, Ron confidò a Grauens che era ossessionato da pensieri e da
fantasie morbose, come calciare o picchiare le persone. Il colloquio iniziale al
Centro Ozark registrò inizialmente anche la paura di Ron di essere
posseduto dal diavolo a causa del suo interesse per l'occulto e per Satana.
Questa rivelazione non venne mai approfondita. Quando quell'estate Ron andò a
trovare il padre in Arizona, Diana Clements andò a curiosare nella camera del
suo stravagante figlio. Orribili poster heavy metal ricoprivano ogni
centimetro dello spazio sui muri. Panni neri coprivano le finestre. La testa
impagliata di un lupo pendeva dal soffitto.
Anthony Burgess | A Clockwork Orange | Alex |
l Diari abbandonati
Diana arrivò alla verità leggendo il
diario di Ron. Le descrizioni grafiche della violenza e delle fantasie sessuali
di Ron la allarmarono a tal punto che chiese ad un amico del Dipartimento di
Polizia di Carl Junction cosa fare. L'ufficiale le disse che Ron aveva bisogno
di aiuto. Essa portò il diario al Centro Ozark. Randy Grauens non trovò
nulla di volgare nelle annotazioni di un fan dell'heavy metal. I
ragazzini definivano la loro musica trash... 7. Ron Clements e Jim Hardy ascoltavano quella musica per
ore e imparavano i testi a memoria. Le ripugnanti canzoni nutrivano il crudo e
indicibile desiderio che tormentava Jim fin da quando era piccolo. «Ero
affascinato dalla morte», ammise in seguito. «Sono sempre stato
ossessionato dall'uccidere. Non so, davvero, di che cosa si trattasse. Quando ho
cominciato ero un ragazzino; sparare ad un uccello e guardarlo morire non era
sufficiente. Dovevo farlo a pezzi. Pensavo unicamente che fosse fantastico.
Volevo solo vedere la morte. Ero infatuato dalla morte». Ma mentre Jim
diventava grande si metteva sempre più in mostra; la morte non era più un
piacere segreto. Uno dei suoi nuovi amici, Pete Roland, divideva con lui quella
compulsione. Pete era un energico atleta e i suoi capelli neri ondulati e i suoi
occhi azzurri gli avrebbero fatto vincere un concorso scolastico di fotogenia.
Ma il suo bell'aspetto da ragazzo cresciuto a latte mascherava la crudeltà che
c'era dentro di lui.
l Divertimento a pranzo
Finito il pranzo e bevuto il caffè, una
mezza dozzina dei soliti ragazzi ascoltava Jim parlare di torture,
apparentemente senza immaginare che alcuni di quegli animali uccisi erano gli
stessi che erano scomparsi proprio a loro. Alcuni amici ricordano quando erano
seduti nella stanza da letto di Jim e ridevano guardandolo attraversare con la vite autofilettante la testa di una bambola
Barbie, e poi bruciare la testa di plastica sperando ad alta voce che
fosse umana. Cosa sarebbe successo se avesse gettato benzina addosso ad una
vecchia signora, dandole poi fuoco? Ipotizzavano. «Le persone pensavano che
fossero solo frottole», disse Jim. «Essi pensavano che stessi scherzando,
ma nella mia mente, quello era esattamente ciò che volevo fare. Forse erano
tutte le droghe e la musica che mi suggestionavano mentre ero “fatto”. Forse
queste due cose avevano impiantato qualcosa nella mia testa, ma erano anche le
forze del male che crescevano dentro di me. C'era sicuramente qualcosa dentro di
me». Anche Pete stava cambiando, e Penny Baert era preoccupata. Suo figlio
emulava il disordinato look heavy metal di Jim e Ron. Egli insisteva sul
fatto che le immagini violente e i simboli satanici sulle magliette non
significavano nulla per lui. Nella sua stanza, Penny rinvenne armi rudimentali,
vetri rotti e un bastone chiodato. I poster sui muri erano costituiti
dalle copertine della sua collezione di dischi. Una di esse mostrava un cantante
che beveva sangue da un teschio umano. Quando ella trovò la Satanic Bible («Bibbia
satanica») 8, Pete spiegò in tutta fretta
che apparteneva a qualcun altro. Poco dopo, questo libro sparì. L'estate che
precedette il delitto, mentre Ron era in Arizona, Jim e Pete si avvicinarono. Si
unirono a loro occasionalmente altri ragazzi del gruppo delle feste, fra i quali
Steven Newberry. Torturavano gli animali fino ad ucciderli così tante volte che
ne avevano perso il conto. Talvolta, succedeva tre o quattro volte al giorno.
Pete e Jim avevano persino composto una canzoncina che parlava del loro
hobby, e ogni episodio particolarmente crudele meritava un nuovo
verso. «Sacrifica quei bambini a Satana…», intonava il coro. Un giorno,
l'ispirazione colse Jim e Pete dopo che avevano bruciato vivo un piccolo cane
dal pelo soffice dentro un essiccatoio abbandonato. Essi lo avevano riempito di
erba e gli avevano spruzzato addosso del diluente. «Quel cane correva
tutt'intorno là dentro, e quella era la prima volta che sentivo un cane
urlare», disse Jim. «E le sue urla erano proprio uguali alle urla umane.
Cominciammo a ridere», aggiunse. «Per noi quello era come un gioco.
Vedere per quanto tempo riuscivamo a tenerli in vita… Allora li infilzavamo solo
un paio di volte e li gettavamo sull'erba». Sebbene Jim si considerasse un
devoto adepto di Satana, allo stesso tempo negava che i sacrifici umani fossero
sacrifici rituali. Poi Pete riferì di sentire anch'egli delle voci dentro la sua
testa che lo istruivano sul male. In cambio di un sacrificio umano, Pete credeva
che Satana sarebbe apparso e gli avrebbe dato come ricompensa poteri
soprannaturali. Il Dr. William Logan, assunto come esperto testimone per
la difesa di Pete, diagnosticò che quest'ultimo era affetto da un disordine
psicotico provocato dalle droghe, dalla musica heavy metal e da Jim
Hardy. Per Jim si arrivò ad una diagnosi diversa. «È come se qualcosa che è
scivolato fuori da me abbia afferrato Pete». In effetti, il carisma di Jim
lo aveva fatto diventare lo studente più popolare del campus, ed egli
attribuì la sua notorietà a Satana, «perché stavo crescendo in lui».
Quando nel 1987 incominciò il loro ultimo anno scolastico, la scena al tavolo
del pranzo era spesso la stessa, ma esseri umani cominciavano ad apparire nelle
loro orrende conversazioni. «E se…». Molti udirono Jim dichiarare che la
sua vita non sarebbe stata completa fino a quando non avesse ucciso qualcuno.
L'obbiettivo finale, si vantava Jim, era il sacrificio umano.
l La paura di essere
impazzito
Jim iniziò a chiedersi se fosse davvero
diventato pazzo. Chiedeva a Satana di avere più potere, e cominciò a sentire
quella che più avanti avrebbe descritto come una voce dentro la sua testa. Gli
diceva che avrebbe dovuto mettersi alla prova. Una notte, Jim si convinse che
Satana stava cercando di strappargli l'anima fuori dal corpo. Era così impaurito
che saltò nel letto dei suoi costernati genitori. Aveva diciassette anni.
«Guardatemi questa notte mentre dormo - chiese - e svegliatemi se vi
sembra che stia per avere qualche incubo». Sebbene i suoi genitori fossero
perplessi, Jim non fece segreto a scuola a riguardo della «voce» che sentiva
nella sua testa. Disse ai suoi compagni di classe che lo stuzzicavano a
proposito del suo «amico invisibile» che non era un'invenzione della sua
immaginazione. Jim rivelò che l'amico sarebbe apparso spontaneamente e gli
avrebbe fatto fare certe cose. Quando una ragazza chiese a Jim se era vero che
aveva sacrificato dei gatti, egli rispose di sì, perché gli piaceva il loro
sangue, che aveva un sapore così dolce. Ed essa gli chiese. «E i cani»?
Jim rispose che anche il loro sangue era buono. E gli uomini? «Non sono
ancora arrivato a loro», rispose Jim. Ora Jim nega di aver mai bevuto sangue
e protesta che molti compagni di classe abbiano fatto dichiarazioni false contro
di lui.
l Gli assassini «per
divertimento» pagano il loro debito al diavolo
«L'azione» - come l'aveva chiamata il
presidente del corpo studentesco Jim Hardy (ora viene chiamata la morte a
mazzate di Steven Newberry) - venne a galla durante una conversazione casuale
tra sette compagni di classe un pomeriggio di settembre. Jim e il suo migliori
amici, Pete Roland e Ron Clements, erano là, e parlavano, come al solito, di
omicidio. Ma quella volta non erano solo le perverse fantasie di giovani
violenti fissati con le droghe, l'acid rock e la violenza. Questa volta
si trattava di una profezia che si sarebbe realizzata. Steve Newberry sarebbe
morto e con lui l'innocenza di questa cittadina degli Stati del Sud in cui
alcuni studenti si erano apertamente dati al satanismo. I ragazzi
si sforzavano di pensare a qualcuno da sacrificare. Una ragazza di quattordici
anni di nome Angel disse scherzosamente che Steve era la persona adatta, perché
Jim e i suoi amici parlavano sempre di quanto lo odiassero. No, decise Jim, lo
avrebbero tenuto in vita perché spacciava droga. Se Jim Hardy era l'eroe dei
giovani della zona, Steve Newberry era il capro espiatorio. Sovrappeso e
igienicamente poco curato, Steve era quello che i ragazzini definivano un
wannabe 9. Egli voleva solo entrare a fare
parte del gruppo di Jim Hardy. Marlys Newberry, con due divorzi alle spalle e
con quattro teenager, era consapevole che suo figlio primogenito fumava
erba, ma apparentemente non aveva realizzato che anche le droghe psichedeliche,
i barbiturici, la cocaina e le anfetamine venivano assunte dal gruppo di
ragazzini che Steve frequentava così ardentemente. Quello che veramente
allarmava Marlys era la musica heavy metal che Steve ascoltava per ore.
Un giorno, essa prese le sue audiocassette e gettò via quel «pattume», dicendo
al figlio indignato che erano state loro a mettergli certe idea in testa. Quando
in precedenza ne avevano discusso, Steve se ne era andato arrabbiato e aveva
passato la notte da un amico. Marlys lo aveva messo in guardia dicendogli:
«Penso che sia meglio che tu stia alla larga da loro». Steve le aveva
parlato dell'interesse per il satanismo del gruppo di Hardy e dell'uccisione di
qualcuno come obiettivo finale, ed essa capì che Steve sarebbe stato il
candidato perfetto. «Jim è mio amico; non lo farebbe...». Quel fine
settimana di vacanza 10, segnò il terzo tentativo
di uccidere Steven Newberry in meno di un mese. A scuola, quella settimana, i
ragazzi discussero del loro ultimo fallimento e riprogrammarono l'omicidio di
Steven Newberry per quella domenica. «Ogni volta che avevamo fallito, non so
che cosa ci avesse guidato, ma noi volevamo quella esperienza», disse
Jim. «Volevamo proprio fare quell'esperienza. So che proveniva da
Satana». Un venerdì notte, durante una festa, i ragazzi divennero
turbolenti. Jim, ubriaco di whisky, disse a Ron che era un buon amico e
aggiunse: «Non ce la faccio ad aspettare fino a domenica».
Magliette sataniche
esposte nei numerosi store on-line che vendono merchandise di
questo genere: da sinistra, Pentacolo rovesciato e altri simboli satanici; I
Love Satan («Io amo Satana»); Pentacolo con 666.
| ||
Altre t-shirt dello
stesso genere. Da sinistra, la croce satanica, ovvero il simbolo della Church
of Satan californiana; The Satanic Army («L'esercito
satanico»); e infine Smoke Crack and Worship Satan («Fuma crack e
adora Satana»).
|
l Il fine settimana
dell'omicidio
L'alba di
domenica fu limpida. Era il 6 dicembre 1987. I Newberry andarono in chiesa e
tornarono a casa per mangiare presto. Marlys aveva preparato il tacchino
arrosto. Quel pomeriggio tornò in chiesa per fare le prove dello spettacolo
teatrale natalizio della sua classe domenicale. Jim chiamò Steve e gli disse che
sarebbero usciti ad uccidere qualcosa, e gli chiese se voleva andare con loro. A
casa Newberry, Jim arrivò alla porta mentre Ron e Peter ascoltavano in macchina
musica heavy metal. A Marlys non piaceva l'idea che Steve uscisse con
quei ragazzi e gli disse che lui sapeva esattamente il perché. Marlys era troppo
stanca per discutere e gli disse che aveva diciannove anni e poteva decidere per
sé stesso. Steve saltò sul sedile posteriore della Datsun porpora di
Pete. Quattro mazze da baseball giacevano sul tappetino e Ron raccolse la sua e
la fece vedere a Steve. «C'era scritto sopra “ultraviolenza…”» 11. La musica rimbombava dallo stereo. Una strofa di una
delle canzoni, che in seguito avrebbe ossessionato Pete, diceva «dying time
is here» («È giunto il tempo di morire»). Avevano parcheggiato al margine
della carreggiata e si erano inoltrati attraverso rovi e sterpi verso il Well
of Hell («Pozzo dell'inferno»). Pete aveva portato con sé un rotolo di
cordicella, ci avevano legato un gattino catturato su di un albero, e lo avevano
colpito a turno. Quando il gatto morì lo tirarono giù e lo gettarono via. Jim
raccontò il resto della storia nel penitenziario federale: «Steve parlò per
primo, dicendo che avrebbe desiderato “qualcosa di più grosso da uccidere”. In
quell’istante, Jim sentì la voce nella sua testa, quella che gli aveva sempre
detto di mettersi alla prova: “Fallo adesso”! Jim colpì Steve con la mazza da
baseball. Mentre lo inseguivano, Steve inciampando nell'oscurità, chiedeva ai
suoi inseguitori sempre la stessa domanda. “Perché me, ragazzi? Perché me”? Ron
rideva. “Perché è divertente”, rispose. “Il modo in cui Clements lo disse”,
ricorda Jim, “era davvero incredibile, come se stesse parlando con un ragazzino.
“Perché è divertente Steve”. Penso che fu quello a disorientare Steve, quello
che lo fece fermare e voltarsi, pensando: “Forse non sono io quello che vogliono
uccidere”. Pete avrebbe poi confessato che avevano colpito Steve per circa
settanta volte, fratturandogli talmente il cranio che una delle mazze si ruppe e
qualcuno dovette prendere quella di Steve per continuare. Quando l'impeto finì,
Steve continuava a lamentarsi. Jim Hardy prese una mazza insanguinata e lo colpì
sulla spalla. “Sacrificio a Satana”, disse».
l Suoni di morte
I ragazzi cominciarono a trascinare il
corpo di Steve verso il pozzo. Ron avvertì gli altri che le dita di Steve
raschiavano il terreno, come se per lui fosse ancora possibile fuggire. I suoni
di morte rendevano nervoso Ron. «Smettila, Steve»!, sbraitò, e gli diede
un calcio in faccia. Tornati alla macchina, Ron, impaurito dal fatto che Satana
avrebbe potuto tentare ancora di possederlo, disse per declinare le proprie
responsabilità: «Jim, io non l'ho fatto come sacrificio a Satana. L'ho fatto
solo per mia gratificazione personale». A Jim non interessava. Era sicuro di
essere riuscito a placare la voce dentro la sua testa. Questa, immaginò, era
«l'ultima prova». Tornando a casa Hardy, Ron si sciacquò nel lavandino il
sangue dalla faccia e dalle mani. Pete e Jim non si fecero notare, e i genitori
di Jim non si accorsero di nulla. Avevano sgridato Jim per aver fatto tardi. Gli
avevano tenuto degli spaghetti per cena. Il lunedì mattina, Lance Owens
andò da Pete per dargli un passaggio a scuola, e Pete gli raccontò
dell'omicidio. Nel laboratorio di educazione artistica, anche Jim lo disse a
Lance, vantandosi: «Lo abbiamo fatto»! In seguito, Ron chiese a Lance di
essere il suo nuovo compagno di armadietto. Le cose di Steve erano ancora
dentro. Quel pomeriggio, la sorella minore di Steve, la quattordicenne
Christina, chiamò sua madre da scuola con notizie impressionanti. Tre suoi amici
avevano sentito Jim e Pete ridere nel corridoio. Stavano parlando di una persona
grassa uccisa a mazzate. Carl Junction, un villaggio di quattromila persone per
la maggior parte timorate di Dio, apprese della tragedia duramente. La
convinzione che l'omicidio fosse in qualche modo collegato al satanismo colpì la
città come una tempesta in primavera.
Due disegni rinvenuti
dalla polizia nella camera di Pete Roland dopo il delitto. Le tematiche trattate
sono il satanismo (Pentacoli, 666, ecc...) e l'heavy metal, con
particolare riferimento, ai Megadeth, agli Slayer, ai Van Halen e agli Iron Maiden.
|
l Cose bizzarre tornano alla
mente
Dozzine di adulti della Contea di Jasper
iniziarono a raccontare alle autorità strani avvenimenti che non avevano
rivelato fino a quel momento: persone nude che cantavano nei boschi, teste di
cani appese agli ingressi di grotte, ragazzini vestiti di tuniche che uccidevano
animali in un vecchio edificio scolastico, un coniglio macellato di fronte ad
una veranda su cui era stato scritto die («muori») con il sangue, pile di
cani scuoiati ai quali era stato strappato il cuore e graffiti satanici ovunque.
Un amico stretto di Jim Hardy raccontò i sentimenti di tanti ragazzi che, come
lui, avevano seguito le sue morbose fantasie e torturato gli animali. Le aveva
anche adesso. Incapace di comprendere pienamente o di controllare queste
pulsioni era terrorizzato. «Qualunque sia la cosa dentro di lui che lo ha
spinto ad uccidere - affermò - è dentro tutti noi». Durante l'estate
il dramma si concluse. Jim Hardy patteggiò con il pubblico ministro
dichiarandosi colpevole con la certezza di non essere condannato a morte.
Clements e Roland rifiutarono l'offerta, decidendo di rischiare la condanna a
morte aspettando il processo. La richiesta della difesa di infermità mentale fu
respinta dalla giuria che aveva emesso il verdetto di possibile condanna a
morte. Recentemente, dalla sua cella Jim ha scritto una lettera a Pete,
ammettendo che Satana li aveva imbrogliati. «Non so neanche perché abbiamo
ucciso Steve. Era come uno degli altri animali che avevamo ucciso». Jim
Hardy non sentì mai fluire quel potere che Satana gli aveva promesso in cambio
dell'ultima prova. Poco tempo dopo, la voce tornò, quella che gli aveva
detto: «Fallo adesso»!
l Jim sente il sussurro di
Satana
Gentilmente egli insisteva ripetendo le
parole che Satana sussurrava nella sua mente giovane e irrequieta: «Devi
aprire la porta solamente una volta e ti prometto che non ti lascerò andare mai
più». Quella domenica mattina, Marlys Newberry aveva sentito distintamente
la voce del figlio Steve piagnucolare: «Mamma»! Essa ricorda di essere
andata al supermercato Sears poco dopo la morte di Steve. Voleva comprare
del detersivo. Con la casa piena di teenager, prendeva sempre la
confezione gigante da venti chili. «Facevo una gran fatica a tirare su quella
scatola di detersivo. E quella volta, quando arrivai in macchina, le lacrime mi
scorrevano sul viso, perché Steve l’aveva sempre portata per me. “Mamma, è
troppo pesante per te, lascia che la porti io”. Non avevo mai portato quella
scatola da sola prima. Non sapevo davvero quanto fosse pesante».
APPENDICE I
ASSASSINI PER SATANA 12
ASSASSINI PER SATANA 12
l Il «cacciatore notturno»
Nel 1985, i californiani chiusero le proprie porte per
difendersi dal nigth stalker (il «cacciatore notturno»); così era stato
chiamato il caso che si trascinò avanti per diversi mesi. I residenti avevano
paura che loro stessi e le loro famiglie avrebbero potuto diventare preda del
satanista stupratore e omicida. Almeno quattordici vittime erano state
assassinate, e molte altre erano state derubate e sodomizzate dal «cacciatore».
Le vittime erano solitamente residenti di case gialle vicino alle
freeway 13. I metodi del «cacciatore»
amplificavano l'orrore. Nel corso di un particolare rituale demoniaco, alle
vittime venivano cavati gli occhi. Il «cacciatore» disegnava spesso Pentacoli sul luogo del delitto. La
moglie di una delle vittime dichiarò che l'aveva obbligata a «giurare su Satana»
che non avrebbe urlato per chiedere aiuto. Non aveva preferenze particolari. Il
«cacciatore notturno» molestava bambini, uccideva uomini e donne, e usava
pistole e coltelli. Di solito, egli compiva la sua atroce attività tra
mezzanotte e le sei del mattino, quando strisciava furtivamente dentro case buie
attraverso porte non chiuse a chiave e finestre. Alla fine, la polizia arrestò
il ventottenne Richard Ramirez, di El Paso, nel Texas. Quando venne
chiamato in giudizio, Ramirez sogghignò e alzò il braccio mostrando un Pentacolo sul palmo della mano.
Alcuni amici di Ramirez dichiararono che era affascinato dalla musica heavy
metal e dal simbolismo satanico del gruppo musicale australiano AC/DC. A
Rosemead, in California, Ramirez penetrò in un condominio e uccise il
trentaquattrenne Dayle Okazaki lasciando un cappello da baseball
con il logo degli AC/DC. Il disegno della copertina dell'album degli AC/DC
Highway To Hell («Autostrada per l’inferno»; Atlantic 1979)
raffigurava il cantante con le corna sataniche che gli spuntavano sulla testa.
Nelle sue mani stringeva una diabolica coda appuntita. Per gli investigatori, la
canzone degli AC/DC Night Prowler («Predatore notturno») è molto simile
all'agghiacciante attività di Ramirez. La canzone descrive vividamente
un'omicida che sta appostato di notte: «Non sentirai il pugnale fino a quando
non penzolerà dalla tua schiena», avvertono le parole. Il ritornello di
questo brano sembra quasi il profilo che ha fatto la polizia di Ramirez:
«Sono il tuo predatore notturno/ Dormo di giorno [...] In stato
comatoso, mentre scivolo nella tua stanza». Dopo aver descritto il terrore
della vittima che aspetta l'attacco omicida, dice la canzone: «Non c'è niente
che tu possa fare». Per Ramirez, l'occulto era molto più di un'infatuazione
passeggera. Egli aveva disegnato un Stella satanica sul suo avambraccio.
Donna Myers, che conobbe Ramirez e che alla fine aiutò la polizia ad
arrestarlo per i suoi crimini, affermò che si era inciso una Stella della
stregoneria sullo stomaco. A quanto riferito dalla Myers, Ramirez «aveva
affermato che Satana è l'essere supremo, come se lui stesse adorando Dio. Mi
aveva detto anche che Satana lo proteggeva, in modo che non potesse essere preso
o ferito».
Richard Ramirez | Donna Myers | Dayle Okazaki |
l Ricky Kasso
L'atroce
attività criminale di adulti come Charles Manson 14 e Richard Ramirez, fu presto adottata da giovani deviati
come Ricky Kasso di Newport, nello Stato di New York, un sobborgo di Long
Island. Con i suoi capelli biondi e gli occhi azzurri, Kasso avrebbe potuto
essere il ragazzo della porta accanto. Da adolescente, era un avido atleta, con
una gran voglia di giocare a football. Ma a diciassette anni era
sottopeso, balbuziente e con problemi di memoria. Suo padre disse di lui:
«Tutto quello a cui pensava erano le droghe e la musica rock». Kasso e i
suoi amici formarono un sedicente culto di adorazione del diavolo da loro
chiamato The Knights of the Black Circle («i Cavalieri del Circolo
Nero»). Sui muri dipingevano con lo spray croci rovesciate e il numero 666 (che
rappresentano l'Anticristo), Stelle rovesciate (che simboleggiano il diavolo), e
nomi di stelle dell'heavy metal come Ozzy Osbourne e i Black Sabbath. Ricky Kasso impaurì la
madre imbrattandosi di ketchup i polsi, dicendole che il diavolo lo aveva
indotto al suicidio. Una volta scrisse una canzone intitolata A Child of the
Devil («Un figlio del diavolo»). Ricky spaventò i genitori raccontando ai
dottori che aveva tentato di suicidarsi, con la sua condotta minacciosa, con
l'uso di droghe allucinogene, e per essere stato arrestato mentre stava
profanando una tomba. Kasso era stato giudicato «antisociale» (o «asociale»), ma
non «psicotico». Un amico la pensava in un altro modo. Egli una volta dichiarò:
«Ricky parlava del diavolo. Diceva che il demonio andava da lui sotto forma
di albero, che spuntava da terra e ardeva». Il caso di Ricky Kasso
rappresenta cosa succede quando le autorità fanno l'errore di non prendere
seriamente in considerazione i simboli satanici e gli oggetti personali. Per tre
anni, la polizia di Northport aveva ritrovato i resti di animali torturati o
carbonizzati che apparentemente erano stati vittime di sacrifici rituali. La
negligenza nell'individuare la fonte di tali malvagità portò infine
all'assassinio del diciassettenne Gary Lauwers. Ricky Kasso accusò
Lauwers di avergli rubato cento dollari di PCP, la droga conosciuta come
«la polvere d'angelo». Con l'aiuto di un complice, il diciottenne James
Troiano, Ricky torturò la sua vittima per tre ore. Lauwers fu accoltellato
diciassette volte; poi Kasso gli cavò gli occhi obbligandolo a dire: «Ti
amo, Satana». Dopo il suo arresto, Kasso si impiccò nella sua cella
mentre i suoi compagni di prigione cantavano: «Impiccati! Impiccati»! Nel
caso di Kasso e di molti altri casi simili in cui i giovani sono coinvolti in
omicidi dedicati al diavolo, il satanismo è molto lontano dall'essere un ordine
organizzato fedele a Lucifero. Praticando il satanismo, i teenager
alienati provano un senso d'importanza. Questa è la più grande perversione che
tutti i genitori temono, la ribellione più estrema. Il satanismo è il massimo
grido d'aiuto diretto ad un società che dà tutto materialmente, ma che non dà un
significato reale alle loro vite.
l Tommy Sullivan scivola nel
satanismo
Probabilmente, la storia più celebre di satanismo giovanile
è stata quella del quattordicenne Tommy Sullivan. Cresciuto come fedele della
Chiesa cattolica, Tommy è stato descritto dai suoi amici come una persona dotata
di una personalità poetica e di profondi sentimenti. Il suo gruppo rock
preferito erano i Suicidal
Tendencies («Tendenze suicide»). I muri della sua camera da letto
erano ricoperti di poster di Ozzy Osbourne. In un suo diario speciale,
una sorta di Book of Shadow («Libro delle Ombre») 15 personale, Tommy aveva scritto: «Ai più grandi tra i
demoni; vorrei fare uno scambio solenne con voi: se mi darete il più grande di
tutti i poteri magici, io ucciderò molti discepoli cristiani. Esattamente a
vent’anni da oggi, vi prometto che mi suiciderò. Tenterò i giovani sulla terra a
fare sesso, incesto, a usare droghe, e ad adorarvi. Credo che il male crescerà
ancora e che supererà l'amore di Dio». Gli amici dissero che la discesa di
Tommy nel male era iniziata quando un insegnante aveva chiesto agli studenti di
preparare una ricerca sul satanismo. Per Tommy, quel compito diventò un'odissea
nell'occulto. Il quattordicenne passò interi giorni ad ascoltare una crescente
collezione di dischi heavy metal e rimase assorbito dal gioco Dungeons
& Dragons. Tommy imparò a scrivere al contrario e sul suo
Libro delle Ombre scrisse queste parole: «Il male di tutto il genere
umano dimora all'interno della mia anima. Se vuoi entrare, fammelo sapere».
Il suo talento artistico era visibile nei sinistri disegni che faceva sul suo
Libro delle Ombre, il quale conteneva creature diaboliche e scene di
rituali sadici. Una pagina era intitolata: «Vieni da Satana». In un'altra
pagina, una figura demoniaca teneva tra le mani una croce capovolta, in piedi di
fronte ad una donna prostrata su di una lastra che veniva trascinata
nell'inferno da un intricato meccanismo. Infine, Tommy raccontò ai suoi amici di
un sogno nel quale il diavolo gli era apparso. «Satana aveva il mio
volto». Il ragazzo dichiarò: «In mano aveva un coltello, e mi ha detto di
“predicare il satanismo agli altri ragazzi, e poi di uccidere tutta quanta la
tua famiglia”. Lo farò». Qualche notte dopo, Tommy uscì dal suo covo
esaltato dopo aver visto il film horror Friday the 13th («Venerdì
13») in videocassetta. Alle 22:30 del 9 gennaio 1988, suo padre sentì suonare
l'allarme antifumo e chiamò la polizia. Quando le autorità arrivarono, trovarono
la casa ricoperta di sangue. La madre di Tommy fu ritrovata con la gola tagliata
e il corpo sfigurato da dozzine di fendenti inferti con la punta di un coltello.
Tommy aveva tentato di strapparle gli occhi, e le sue mani erano state
parzialmente staccate. Il giorno successivo, la polizia trovò Tommy sepolto
sotto un cumulo di neve. I suoi polsi erano tagliati e la sua gola era stata
squarciata da orecchio a orecchio con una tale intensità che era quasi
decapitato. Al suo fianco c'era il coltello da boyscout che aveva usato
per uccidere sua madre e per porre fine alla propria vita.
l Il satanismo di Dereck
Shaw
In un altro caso di satanismo giovanile,
a Sackville, in Nova Scotia, il sedicenne Dereck Shaw telefonò alla sua ragazza,
mentre i suoi genitori erano fuori, dicendole che la notte precedente era stato
visitato da Satana. Secondo Shaw, il demonio era apparso sotto forma di luce blu
chiedendo la sua anima. Dopo aver parlato con la sua ragazza, Shaw disse ai suoi
fratellastri, entrambi di otto anni, di chiudere gli occhi mentre andava nella
stanza da letto dei suoi genitori a prendere il fucile da caccia del patrigno.
Portò giù il fucile nello scantinato, si puntò la canna in bocca e fece fuoco. I
genitori di Dereck si fecero coraggiosamente avanti e avvertirono la stampa.
Diedero la colpa della morte del figlio al fascino che avevano esercitato i due
anni che egli aveva passato ad adorare il maligno e a praticare rituali
violenti. Solo qualche mese prima, avevano confiscato a Dereck candele nere, un
Pentacolo disegnato a mano e istruzioni estratte da libri che conducevano
apparentemente a rituali. Il pastore dei genitori di Dereck, Hedley
Hopkins, dichiarò brevemente: «Le persone che si annoiano tentano di
mettersi in contatto con il male. E se provi abbastanza a lungo, alla fine trovi
qualcosa di intelligente, maligno e distruttivo». Chi sono i giovani
predisposti al satanismo? Gli adepti del diavolo sono per lo più di classe media
e bianchi. Un'alta percentuale di essi sono maschi a causa dell'atteggiamento
ostentatamente virile che viene richiesto nel versare il sangue nei rituali e
negli atti di profanazione. Sono spesso anche persone creative e intelligenti.
Sono anche per lo più vittime dell'abuso di alcol che viene fatto dai familiari,
della violenza fisica e della negligenza. Alcuni sono leader di sètte, ma
la maggior parte sono influenzati dai più vecchi, da figure del tipo fratello
maggiore, che hanno già aperto un sentiero di dissolutezza diabolica. Il
satanismo ammalia la gioventù con un invito al «tutto è permesso». Alla fine, il
mondo dell'occulto, del mistero e della magia diventa reale.
APPENDICE II
TESTI 16
TESTI 16
Da quel che emerge dal racconto di
questi fatti sanguinosi, una certa musica sembra avere avuto un ruolo
determinante nelle scelte degli omicidi. Di seguito, riportiamo alcuni testi,
fra i tanti, che esaltano l'omicidio e la violenza gratuiti, magari in onore di
Satana.
- Il brano Night Prowler («Il
predatore notturno»), dall'album Highway to Hell («Autostrada
per l'inferno»; Atlantic 1979), degli AC/DC:
Night
Prowler
|
Il predatore
notturno
|
«Somewhere a clock strikes midnight
And
there's a full moon in the sky
You
hear a dog bark in the distance
You
hear someone's baby cry
A
rat runs down the alley
And
a chill runs down your spine
And
someone walks across your grave
And
you wish the sun would shine
'Cos
no one’s gonna warn you
And
no one’s gonna yell «Attack»
And
you don't feel the steel
Till
it's hanging out your back
I'm
your Night Prowler, asleep in the day
I'm
your Night Prowler, get out of my way
Look
out for the Night Prowler, watch you tonight
I'm
the Night Prowler, when you turn out the light…
Too
scared to turn your light out
'Cos
there’s something on your mind
Was
that a noise outside your window?
What's that shadow on the blind?
As
you lie there naked
Like
a body in a tomb
Suspended animation
As I
slip into your room
I'm
your Night Prowler, break down your door
I'm
your Night Prowler, crawlin' 'cross your floor
I'm
your Night Prowler, make a mess of you, yes I will
Night Prowler, and I am telling this to you
There ain't nothing you can do
Shazbot Nanu Nanu».
|
Da
qualche parte un orologio suona la mezzanotte
E in
cielo c'è la luna piena
E in
distanza senti un cane abbaiare
Senti
il bambino di qualcuno piangere
Un
ratto corre giù nel vicolo
E un
brivido scorre sulla tua schiena
E
qualcuno sta camminando sulla tua tomba
E tu
vorresti che il sole splendesse
Perché
nessuno ti avvertirà
E
nessuno griderà: «Attacca»
E tu
non sentirai il pugnale
Fino a
quando non penzolerà dalla tua schiena Sono il tuo predatore notturno, dormo di
giorno Sono il tuo predatore notturno, stammi alla larga
Stai
attento al predatore notturno, guarda stanotte
Sono il
predatore notturno, quando spegni la luce…
Hai
troppa paura di spegnere la luce
Perché
c'è qualcosa nella tua testa
È stato
quel rumore fuori dalla tua finestra?
Cosa
era quell'ombra nell'oscurità?
Mentre
tu stai là sdraiato nudo
Come un
cadavere nella tomba
In
stato comatoso
Mentre
scivolo nella tua stanza
Sono il
tuo predatore notturno, sfondo la tua porta
Sono il
tuo predatore notturno, striscio sul tuo pavimento
Sono il
tuo predatore notturno, ti rovinerò, sì lo farò
Il
predatore notturno, e ti dico questo
Non c'è
niente che tu possa fare
Shazbot
Nanu Nanu 17.
|
- Il brano Hell's
Bells («Le campane dell'inferno»), dall'album Back In Black («Indietro nel
nero»; Atlantic 1980), degli AC/DC:
Hell's
Bells
|
Le campane
dell'inferno
|
«I'm a rolling thunder, a pouring rain
I'm comin' on like a hurricane
My lightning's flashing across the sky
You're only young but you're gonna die
I won't take no prisoners, won't spare no lives
Nobody's putting up a fight I got my bell
I'm gonna take you to hell
I'm gonna get you, Satan get you
Hell's Bells yeah
Hell's Bells you got me ringing
Hell's Bells my temperature's high
Hell's Bells I'll give you black sensations up and down your
spine
If you're into evil you're a friend of mine
See my white light flashing as I split the night
'Cause if good's is on the left, then I'm stickin' to the
right
I won't take no prisoners, won't spare no lives
Nobody's puttin' up a fight I got my bell
I'm gonna take you to hell
I'm gonna get you, Satan get you
Yeow Hell's Bells, Satan's comin' to you
Hell's Bells, he's ringin' them now
Hell's Bells the temperature's high
Hell's Bells, across the sky
Hell's Bells, they're takin' you down
Hell's Bells, they're draggin' you around
Hell's Bells, gonna split the night
Hell's Bells, there's no way to fight, yeah
Ow, ow, ow, ow
Hell's Bells».
|
Sono il tuono che brontola, la pioggia torrenziale
Arrivo come un uragano
Il mio lampo splende attraversando il cielo
Sei molto giovane, ma stai per morire
Non faccio prigionieri, non risparmio la vita a nessuno
Nessuno si metta a combattere ho la mia campana
Sto per portarti all'inferno
Sto venendo a prenderti, Satana ti prenderà
Campane dell'inferno sì
Campane dell'inferno mi fate suonare
Campane dell'inferno la mia temperatura è alta
Campane dell'inferno, ti darò sensazioni nere lungo la
schiena
Se sei dentro il male sei un mio amico
Guarda la mia luce splendere mentre spacco la notte
Perché se il bene è alla sinistra, allora io resto a
destra
Non faccio prigionieri, non risparmio la vita a nessuno
Nessuno si metta a combattere ho la mia campana
Sto per portarti all'inferno
Sto venendo a prenderti, Satana ti prenderà
Yeow campane dell'inferno, Satana sta venendo da
te
Campane dell'inferno, sta suonando da loro adesso
Campane dell'inferno la temperatura è alta
Campane dell'inferno, attraverso il cielo
Campane dell'inferno, ti stanno portando giù
Campane dell'inferno, ti stanno trascinando via
Campane dell'inferno, stanno per spaccare la notte
Campane dell'inferno, non pensare neanche a combattere,
sì
Ow, ow, ow, ow
Campane dell'inferno.
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- Il brano The Number of the
Beast («Il numero della Bestia»), dall'album The Number of the Beast (EMI
1982), degli Iron
Maiden:
The Number of the
Beast
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Il numero della
Bestia
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«Woe to you oh earth and sea
For the devil sends the Beast with wrath
Because he knows the time is short
Let him know who hath understanding
Reckon the number of the Beast
For it is a human number
Its number is six hundred and sixty six
I left alone my mind was blank
I needed time to think to get the memories from my
mind
What did I see can I believe that what I saw
That night was real and not just fantasy
Just what I saw in my old dreams were they
Reflections of my warped mind staring back at me
'Cos in my dreams it's always there the evil face that twists my
mind
And brings me to despair
The night was black was no use holding back
'Cos I just had to see was someone watching me
In the mist dark figures move and twist
Was all this for real or some kind of hell
666 the number of the Beast
Hell and fire was spawned to be released
Torches blazed and sacred chants were praised
As they start to cry hands held to the sky
In the night the fires burning bright
The ritual has begun Satan's work is done
666 the number of the Beast
Sacrifice is going on tonight
This can't go on I must inform the law
Can this still be real or some crazy dream
But I feel drawn towards the evil chanting hordes
They seem to mesmerise me... can't avoid their eyes
666 the number of the Beast
666 the one for you and me
I'm coming back I will return
And I'll possess your body and I'll make you burn
I have the fire I have the force
I have the power to make my evil take its
course».
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Guai a te o terra e mare
Perché il diavolo ha mandato la Bestia con la sua
collera
Perché sa che gli è rimasto poco tempo
Fai sapere a chi ha il discernimento
Calcola il numero della Bestia
Perché è un numero d'uomo
Il suo numero è 666 18
Sono rimasto da solo, la mia mente era vuota
Avevo bisogno di tempo per pensare di prendere le memorie dalla mia
mente
Quello che ho visto, posso credere a quello che ho visto
Quella notte fu reale e non sola fantasia
Solo che quello che ho visto riflesso nei miei vecchi sogni erano
loro
Riflessi della mia mente distorta mi ricambiano
fissandomi
Perché nei miei sogni c'è sempre il volto del male che distorce la
mia mente
E mi porta alla disperazione
La notte era nera e non si teneva a bada
Perché dovevo solo vedere qualcuno che mi guardava
Nell'oscura foschia figure si muovevano e si
contorcevano
Ma tutto questo era reale o era solo una specie
d'inferno
666 il numero della Bestia
Inferno e fiamme si moltiplicavano per essere liberate
Le torce ardevano e i canti sacri lodavano
Mentre essi cominciavano a gridare le mani erano alzate al
cielo
Nella notte i fuochi bruciavano luminosi
Il rituale era cominciato, l'opera di Satana era fatta
666 il numero della Bestia
Ci sarà un sacrificio stanotte
Questo non può succedere, devo informare la legge
Ma questo può essere vero o è solo un folle sogno
Ma mi sento attratto dai canti malvagi delle orde
Sembrano incantarmi... non riesco a sfuggire ai loro
sguardi
666 il numero della Bestia
666, l'unico per me e te
Sto tornando, ritornerò
Mi impossesserò del tuo corpo e ti brucerò
Ho il fuoco, ho la forza
Ho il potere di fare in modo che il male faccia il suo
corso.
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- Il brano Kill Again («Uccidi
ancora»), dall'album Hell Awaits («L'inferno
aspetta»; Metal Blade Records 1985), degli Slayer:
Kill
Again
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Uccidi
ancora
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«Lurking in the dismal fog
Hungry for your blood
Seeking harmless victims
Satisfy my needs
Schizophrenic lunatic
Uncontrolled desire
Rape and ravage lady fair
Pledged to die
No apparent motive
Just kill and kill again
Survive my brutal thrashing
I'll hunt you till the end
My life's a constant battle
The rage of many men
Homicidal maniac...
Trapped in mortal solitude
Lift the gleaming blade
Slice her flesh to shreds
Watch the blood flow free
Hatred growing stronger
None survive my wrath
Suffer from the throbbing pain
Yield your life to me
Kill the preacher's only son
Watch the infant die
Bodily dismemberment
Drink the purest blood
Unrelenting need to kill
Death upon you now
Anxiously awaiting
Next in line».
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In agguato nella cupa nebbia
Assetato del tuo sangue
In cerca di vittime indifese
Che soddisfino i miei desideri
Alienato schizofrenico
Desiderio incontrollato
Stupra e devasta la bella signora
Impegnata a morire
Nessun motivo apparente
Solo uccidere e uccidere ancora
Sopravvivono le mie brutali percosse
Ti darò la caccia fino alla fine
La mia vita è una costante battaglia
La rabbia di molti uomini
Maniaco omicida...
Intrappolato in una solitudine mortale
Alza la lama lucente
Taglia la sua carne a brandelli
Guarda il sangue fluire
L'odio cresce più forte
Nessuno sopravvive alla mia collera
Soffro di un dolore lancinante
Consegnami la tua vita
Uccidi l'unico figlio del predicatore
Guarda l'infante morire
Smembramento corporale
Bevi il sangue puro
Implacabile bisogno di uccidere
La morte è sopra di te adesso
Che aspetta impaziente
Il prossimo della fila.
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- Il brano I Kill Children
(«Uccido i bambini»), dall'album Fresh Fruit For Rotten
Vegetables («Frutta fresca per verdure marce»; Cherry Red
1980), dei Dead
Kennedys:
I Kill
Children
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Uccido i
bambini
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«God told me to skin you alive
I kill children I love to see them die
I kill children
And make their mamas cry
Crush 'em under my car
I wanna hear them scream
Feed 'em poison candy
To spoil their Halloween
So you're in the kids' ward
You're in there cos you're ill
How about some Pavulon
So I can see you chill
Time to hit the school bus
I think I'll shoot the tires
Offer them a helping hand
Of open telephone wires
Ever wanted to die?
Of course you have
But I won't till I get my revenge
I don't wanna see people any more
Things I never ever saw before
Make me see them for the shit they are
Take as many as I can away with me
Anyone can be king for a day
So I kill children
I love to see them die
I kill children
And make their mamas cry
I bang their heads in doors
I kill children
Can hardly wait for yours
Can hardly wait for yours...».
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Dio mi ha detto di scuoiarti vivo
Io uccido i bambini
Amo vederli morire
Io uccido i bambini
E faccio piangere le loro madri
Li schiaccio sotto la mia macchina
Li voglio sentire urlare
Dargli da mangiare caramelle avvelenate
Per rovinare il loro Halloween
Allora tu sei in difesa dei bambini
Allora tu sei là perché sei ammalato
Che ne diresti di qualche Pavulon
Così posso vederti raggelare
È ora di colpire lo scuolabus
Penso che sparerò alle gomme
Offrendogli un aiuto
Di aprire i fili del telefono
Hai mai voluto morire?
Certo che lo hai voluto
Ma non lo farò fino a quando non avrò la mia vendetta
Non voglio più vedere persone
Cose che non ho mai visto prima
Me li fanno vedere per le merde che sono
Portarmene via il più possibile con me
Chiunque può essere re per un giorno
Allora uccido i bambini
Amo vederli morire
Io uccido i bambini
E faccio piangere le loro madri
Sbatto le loro teste contro le porte
Io uccido i bambini
Faccio fatica ad aspettare il tuo
Faccio fatica ad aspettare il
tuo...
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- Il brano Sacrifice
(«Sacrificio»), dall'album Black Metal («Metallo nero»;
Neat Records 1982), dei Venom:
Sacrifice
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Sacrificio
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«Hooded figures, clouded skies
Fires burn within their eyes
Pentagram with Baphomet midnight strikes
Goat of menders lifts his head
Summons up the living dead
Virgin flesh lies tied and bound
Hail Satanas
S.A.C.R.I.F.I.C.E.
Scream for mercy cry and repent Satan claims your
soul
Sacrifice, sacrifice, oh so nice, sacrifice
Candles glow on altars bare
A virgin’s death is needed there
Sacrifice to Lucifer my master
Bring the calico raise the knife
Welcome to my sacrifice
Plunge the dagger in her breast
I insist
S.A.C.R.I.F.I.C.E.
Limbs weaken life flies away demons rejoice
Sacrifice, sacrifice, name your price, sacrifice
Death is swift «neath Satan's» sword
All the same young and old
Life means nothing to my lord
Drink from chalice warm and sweet
Virgin's heart final beat
Lightning strikes virgin dies
Satan smiles
S.A.C.R.I.F.I.C.E.
The moon is black and the witches dance, heaven is
denied
Sacrifice, sacrifice, sacrifice, sacrifice».
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Figure incappucciate, cieli annuvolati
Fuochi bruciano dentro i loro occhi
Pentagrammi con il Baphomet battono la mezzanotte
Il caprone dei riparatori solleva la testa
Ed evoca i morti viventi
Carne di vergine giace legata e imbavagliata
Ave Satana
S.A.C.R.I.F.I.C.I.O.
Implora pietà e pentiti, Satana reclama la tua anima
Sacrificio, sacrificio, oh è così bello, sacrificio
Candele ardono sull'altare disadorno
C'è bisogno di una vergine morta
Come sacrificio al mio padrone Lucifero
Prendi la tela, alza il coltello
Benvenuto al mio sacrificio
Pianta il pugnale nel suo petto
Insisto
S.A.C.R.I.F.I.C.I.O.
Gli arti s'indeboliscono, la vita vola via, i demoni
esultano
Sacrificio, sacrificio, chiama il tuo prezzo, sacrificio
La morte è rapida sotto la spada di Satana
Giovane o vecchio è la stessa cosa
La vita non significa nulla per il mio signore
Bevi dal calice caldo e dolce
Il cuore della vergine smette di battere
I tuoni si abbattono, la vergine muore
Satana sorride
S.A.C.R.I.F.I.C.I.O.
La Luna è nera e le streghe danzano, il paradiso è
negato
Sacrificio, sacrificio, sacrificio,
sacrificio.
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Intervista al Dottor Tiziano
Masini
il Pm che ha fatto condannare
le Bestie di Satana
di Bruno Volpe 19
Città del Vaticano
- Petrus intervista in esclusiva il Dottor Tiziano Masini (nella foto),
il Sostituto Procuratore della Repubblica di Varese che ha rappresentato
l'accusa nell'ormai celebre processo alle cosiddette «Bestie di Satana»,
ritenute responsabili di diversi omicidi (tra i più famosi atroci di Chiara
Marino e Fabio Tollis, i primi ad essere scoperti), induzioni al suicidio e
altri delitti che hanno letteralmente scioccato l'opinione pubblica italiana. La
tesi accusatoria, rigorosa ed impeccabile, è stata accolta dal Collegio
Giudicante che ha comminato pene severissime e adeguate alla gravità dei reati
contestati agli imputati.
- Bruno Volpe: Dottor Masini, che idea si è fatta del satanismo vivendo in prima persona questo processo? - Tiziano Masini: Intanto che si tratta, senza ombra di dubbio, di un fenomeno preoccupante e in espansione, molto più di quello che sembri realmente. Una delle cause scatenanti, da quanto ho potuto constatare, è la disgregazione delle famiglie. La maggior parte dei giovani processati, infatti, proveniva da nuclei familiari multiproblematici a causa di separazioni e divorzi. Di conseguenza, penso che la famiglia possa giocare un ruolo importante al fine di prevenire anche questo triste fenomeno. Un'altra causa del satanismo - data per scontata l'adorazione del Male - è il cosiddetto contesto amicale, cioè le cattive compagnie. Anche in questo caso entra in gioco la famiglia: i genitori dovrebbero controllare di più e meglio le frequentazioni dei figli. - Bruno Volpe: Lei accennava all'adorazione del Male da parte dei seguaci di Satana, comprese le «Bestie» di Varese. - Tiziano Masini: Esatto. Tutti gli imputati, dico tutti, mostravano inimicizia e disprezzo verso il cristianesimo, e dicevano di parlare il linguaggio dell’Anticristo. - Bruno Volpe: Il codice penale non consente, come è noto, che imputati come le «Bestie di Satana» vengano sottoposti ad esorcismi. Ma ha avuto modo di constatare in loro dei segni di possessione diabolica? - Tiziano Masini: Posso dire che nell'ambito delle indagini è emerso che parlassero lingue strane, emettessero suoni gutturali indecifrabili e di stampo rauco, invocassero e nominassero continuamente tutti i demoni. Inoltre bestemmiavano contro Cristo e la religione cattolica e affermavano di soffrire alla vista di immagini e oggetti sacri e di gemere soprattutto quando vedevano un pentagono di vetro. - Bruno Volpe: Nel processo si è parlato anche di magia nera. - Tiziano Masini: Sarò più preciso: gli imputati si riunivano per celebrare messe nere ed invocare le forze dell'inferno. Anche questo meccanismo li ha portati, con la forza del branco, a commettere i reati contestati. - Bruno Volpe: Ritiene che il fenomeno del satanismo sia presente in che misura oggi in Italia? - Tiziano Masini: Altissima; ciò che si vede è solo la punta dell'iceberg: molti casi sono ancora sconosciuti e quindi impuniti. Ma penso sia il frutto di questi tempi in cui sono in voga oroscopi, letture esoteriche, maghi e cartomanti. Sarebbe certamente più saggio diffidare e stare alla larga dall'occultismo. - Bruno Volpe: Dottor Masini, che ruolo può giocare la Chiesa cattolica contro il satanismo? - Tiziano Masini: Importantissimo. Tuttavia, credo che il fenomeno sia stato sottovalutato da qualche settore ecclesiastico. Anzi, aggiungo che una parte della Chiesa, proprio per il crescere tumultuoso del satanismo, è rimasta spiazzata e impreparata. Ciò malgrado, con Benedetto XVI sembra che si stiano prendendo le giuste contromisure. Per quanto mi compete, da Magistrato, invito a non abbassare la guardia: le forze del Male possono purtroppo colpire in ogni momento. |
Note
1 Traduzione di un
estratto (pagg. 15-31) dall'originale inglese Stairway to Hell («La scala
per l’inferno»), a cura di Francesco
Santia D'Apice.
2 Questo scritto è un
articolo in due parti apparso sul Los Angeles Times del 19 e del 20
ottobre del 1988, intitolato «Satanist’s Trail: Dead Pets to a Human
Sacrifice» («Sulle tracce dei satanisti. Dagli animali morti ad un
sacrificio umano»).
3 I country club
sono circoli sportivi.
4 Classe corrispondente
alla nostra prima media inferiore.
5 Nel gergo giovanile, lo
stoner è l'adolescente che fuma marijuana, beve alcol e mostra
tendenze vagamente delinquenziali.
6 Arancia Meccanica
(Warner Bros. 1971) è un agghiacciante illustrazione della violenza della
società occidentale contemporanea nelle sue varie manifestazioni di apparente
gratuità. Una violenza che mette a nudo gli aspetti pericolosi di una struttura
sociale estremamente fragile, di cui il regista Stanley Kubrick (1928-1999) ha
voluto rappresentare tutta la violenza. In cerca di emozioni forti, il
protagonista Alex, compie quotidianamente azioni criminali come ammazzare
barboni o stuprare signore. Egli viene tradito, arrestato e sottoposto ad un
trattamento che lo condiziona alla non violenza. Uscito di prigione però, si
trova spaesato e vittima di un mondo troppo violento. Trova comunque il modo di
liberarsi dal suo stato di blocco e ritornare a compiere le sue violenze, questa
volta «legalmente» come poliziotto.
7 Vocabolo inglese che
significa «immondizia».
8 Vademecum dei
satanisti composto da Anton Szandor LaVey (1930-1997) nel 1969 (Avon Books). Nel
1966, LaVey ha fondato a San Francisco (California) la Church of Satan
(«Chiesa di Satana»), la prima organizzazione dichiaratamente satanista le cui
sedi sono alla luce del sole. Nell'anno in cui venne pubblicata, le vendite
della Satanic Bible superarono quelle della Bibbia cristiana.
9 Un imitatore di altre
persone privo di una personalità propria.
10 Il Giorno del
Ringraziamento del 1987.
11 Il termine
«ultraviolenza» proviene dal libro Arancia Meccanica.
12 Estratto dal libro di
Bob Larson Satanism: Seduction
of American Youth («Satanismo: seduzione della gioventù americana»), Thomas
Nelson Inc., Nashville 1989, pagg. 25, 26, 103, 104, 105.
13 Le freeway sono
le autostrade californiane.
14 Manson sta attualmente
scontando la condanna all'ergastolo nel penitenziario di Corcoran, in
California, per aver comandato l'8 agosto 1969 l'uccisione dell'attrice Sharon
Tate (moglie del regista Roman Polansky) e di quattro suoi ospiti (Abigail
Forger, Woytek Frykowski, Jay Sebring e Steven Parent) nella villa della Tate
situata al 10050 in Cielo Drive, e la notte successiva dei coniugi Leno e
Rosemary LaBianca nella loro villa di Bel Air, a Beverly Hills, presso Los
Angeles. Nel 1968, Manson iniziò ad attribuire al suo cognome il significato di
Son of Man («Figlio dell'Uomo»), nome che Cristo applicò a Sé stesso, e
si faceva chiamare Abraxas (il demone incoronato, con testa di gallo e piedi a
forma di serpente). È di questo periodo l'usanza di Manson di simulare la
crocifissione e di praticare sacrifici di piccoli animali: «Le orge culturali
che si svolgevano nel suo gruppo erano innanzitutto una perversione della
religione. Manson si faceva legare ripetutamente a una croce., sulla quale
gemeva e gridava come se fosse stato veramente crocifisso. Le ragazze si
inginocchiavano ai suoi piedi e lo piangevano. Nei culti notturni della Luna
nuova e della Luna piena venivano sacrificati degli animali. Il loro sangue
veniva versato sulle coppie che facevano l'amore e veniva bevuto come stimolante
sessuale. Manson imitava sempre più i costumi dei “satanisti vampiri”, cioè di
una schiera di “diavoli” che, comandati da una “diavolo capo”, si aggiravano per
portare a termine delle uccisioni rituali. Se la vittima veniva “consumata”
nella “comune”, la si legava sopra una tavola di legno. Per l'esecuzione
capitale si usava un apparecchio formato da sei coltelli di diversa lunghezza
fissati ad un dispositivo sferico. Quando questa specie di palla calava sulla
vittima, i coltelli più lunghi penetravano nella zona del petto; alla fine il
più corto penetrava il cuore. Quest’ultimo veniva poi strappato e mangiato»
(cfr. H. Haag, La credenza nel
diavolo, Milano 1976, pagg. 266-267).
15 Titolo di un noto
manuale di Magia della Wicca, la neostregoneria.
16 I brani che seguono
sono stati composti negli anni Ottanta, vale a dire nel periodo in cui ha avuto
luogo la vicenda narrata in questo opuscolo. Se avessimo voluto includere pezzi
successivi, soprattutto della corrente black metal, che parlano del
sacrificio umano, avremmo avuto solamente l'imbarazzo della scelta tra centinaia
di testi.
17 Night Prowler è
stata l'ultima canzone che il cantante Bon Scott ha registrato prima di morire
di overdose, ed è anche stata l'ultima canzone nel suo ultimo album con
gli AC/DC, Highway To Hell. Bon Scott era un fan di Robin
Williams, e alla fine della canzone mise la frase «Shazbot, Nanu Nanu»!
(nella traduzione italiana «Nano Nano»!) presa dal finale di ogni puntata del
telefilm Mork & Mindy nel quale il protagonista si congedava da
un'entità del suo pianeta d'origine (Orson), dopo avergli fatto un resoconto
sulle abitudini e sui modo di relazionarsi degli abitanti del pianeta Terra. Si
dice anche che questa frase fu l'ultima registrazione fatta da Bon
Scott.
18 Queste prima frase
(che nella canzone degli Iron
Maiden viene pronunciata da una voce cavernosa) è stata estratta dal
Libro dell'Apocalisse (Ap 12, 12; 13, 18).
19 Intervista reperibile
alla pagina web
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