“Cristiada”, guarda qui il film censurato in Italia
Gli appassionati di cinema sapranno che il film
hollywoodiano “Cristiada”, diretto da Dean Wright con
attori del calibro di Andy Garcia, Peter O’Toole e Eva Longoria, in Italia (e in
molti Paesi) non è, non vuole essere e non sarà mai distribuito (alcuni parlano di vera e propria
censura).
Il film si basa sulla guerra dei
cristeros (1926 – 1929), combattuta dai cattolici
messicani contro il governo anticlericale e massonico del presidente
Plutarco Elías Calles che osteggiò e perseguitò violentemente
la Chiesa cattolica. Il dittatore, fanatico robespierriano ed emulatore della
Rivoluzione francese, adottò una Costituzione ossessivamente laicista, la cui
ideologia massonico-leninista intendeva “modernizzare” il Paese
liberandolo dalla «superstizione». Vennero espulsi preti e vescovi che si
opponevano al progetto di una «chiesa nazionale» scissa da Roma e agli ordini
del solo governo (come oggi in Cina).
Seguirono abolizione degli ordini religiosi, confische, divieto
di ogni attività per i cattolici. Chiese, conventi, seminari, scuole, istituti
di carità, furono chiusi o confiscati, fino ad impedire
l’accesso ai sacramenti ai fedeli. La popolazione cominciò così una
protesta non violenta, ma la totale assenza di libertà religiosa
fece impugnare le armi ad alcuni, sostenuti dal popolo e dai
sacerdoti. Se Cesare diventa un tiranno, il popolo ha diritto di difendere la
propria libertà, la propria anima. I generali dell’Esercito Federale pensavano
di sconfiggere in breve tempo quegli insorti inesperti e male organizzati,
guidati dal generale ateo ed eroe di guerra Enrique Gorostieta.
Nonostante l’appoggio logistico degli Usa che consentiva ai federali di non
cedere, l’organizzazione si consolidò in pochi mesi, anche perché sostenuta da
gran parte della società civile. Parteciparono milioni di persone ma
la reazione dello Stato fu rabbiosa: massacri indiscriminati,
campi di concentramento, impiccagioni di massa.
Non furono le armi a sconfiggere
i Cristeros ma la diplomazia internazionale con
gli Arreglos del 1929. La «Cristiada» stava procurando troppi
lutti, la guerra rischiava di durare, occorreva un cessate il fuoco. Il vescovo
Pascual Díaz riuscì a far firmare gli accordi senza immaginare
che per 10 anni il governo li avrebbe traditi. Quando deposero
le armi, i Cristeros furono uccisi a migliaia dai nemici, per vendetta.
Il primo a raccontare con equilibrio questa storia dopo decenni d’oblio è stato
lo storico francese Jean Meyer. Partito da posizioni ostili,
egli ha cambiato il suo giudizio sui Cristeros sino ad arrivare,
addirittura, alla conversione. Come spiegato da padre Francisco
Elizalde, missionario messicano, «il governo di Calles non volle mai
trattare. Prima si percorsero vie diplomatiche e pacifiche, ma,
poi, visto che era tutto inutile, il popolo dovette impugnare le armi. Fu
l’exstrema ratio. E fu necessaria, perché un cristiano non può
vivere senza i sacramenti. Tanto che, se non li appoggiò ufficialmente, la
Chiesa non condannò mai l’azione dei Cristeros». Da qualche mese è uscito il
libro di Mario Iannaccone: “Cristiada. L’epopea dei Cristeros in Messico“ (Lindau
2013).
Qui sotto il film
“Cristiada” sottotitolato in italiano
1° tempo
2° tempo
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- Associazione Culturale La Torre -
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Uno dei film più coivolgenti e alti della storia del cinema
censurato nelle sale italiane dal regime liberticida
Roma - L’Italia é un paese clericale? Sarà! Ma intanto “CRISTIADA”, il film che racconta il massacro dei Cattolici messicani voluto negli anni ’30 dal locale governo massonico (con l’aiuto degli Stati Uniti) non viene proiettato nelle sale del Bel Paese. Chissà perché…
Come in Siria oggi – Messico Anni Trenta: l'Epurazione dei Cristiani
C’é stato un tempo – nemmeno troppo lontano – in cui erano i Cattolici a recitare (loro malgrado) il ruolo che oggi tocca, per esempio, ai Palestinesi: erano i Cattolici quelli brutti, cattivi, incivili e “nemici del Progresso”, meritori, pertanto, di essere cancellati dalla storia (magari a suon di bombe, come si fa tutt’oggi con altre genti…). E anche allora gli Stati Uniti d’America - perenni portatori (ed esportatori) della democrazia e della civiltà - erano in prima fila in quest’opera di purificazione dell’umanità. Stiamo parlando del drammatico periodo degli Anni ’30, quando l’allora presidente messicano Plutarco Elias Calles, massone e anticlericale di origine turco-israelita, scatenò una terrificante persecuzione anticattolica, in cui migliaia di fedeli, consacrati e laici, furono torturati e massacrati con una furia sanguinaria paragonabile solo a quella dei coevi Ataturk, Stalin e Hitler.
USA – La Diabolica Regia dei "Difensori della Democrazia"
Il massacro, sponsorizzato e promosso dai vicini USA – che fornirono persino carri armati e aviazione per schiacciare la resistenza cattolica - suscitò tuttavia una risposta popolare talmente forte da culminare in una vera e propria ribellione di massa passata alla storia come la rivolta dei Cristeros.
Cristiada – Un Film scottante che la censura italiana boicotta
Oggi, dopo decenni di oblio e di cancellazione dalla memoria (e soprattutto dai libri di storia), la rivolta del popolo messicano in difesa della sua fede é diventata un film; eppure, proprio nella (presunta) clericalissima Italia, nessuno ha pensato di mandarlo nelle sale. Troppo scomodo, forse, mostrare un’aspetto della storia così distante dalla vulgata laicista ancora imperante nella cultura italica. Scomodo, forse, anche per troppi cattolici ormai abituati ad “indignarsi” e a “fare memoria” solo di ciò che é politicamente corretto condannare e/o ricordare. (Che ne è della Siria?)
Il Film sul Web – Osteggiato dalla censura massonica imperante
Comunque, avendo qualche “anima pia” faticato a sottotitolare in italiano la pellicola inglese, siamo contenti, nonostante tutto, di potervi fornire una visione online del film CRISTIADA; un film “per ricordare” e “fare memoria” …come si usa dire oggi! BUONA VISIONE
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Eva
Illouz: «la rivoluzione sessuale ha ucciso l’amore»
“La
Ultima Cima”, film su sacerdote cattolico, fa il boom in Spagna
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Messico: la rivolta dei cristeros all’oppressione massonico-laicista
Il Messico della prima metà del XX secolo
ha visto susseguirsi tutta una serie di governi di ispirazione
massonico-laicista costantemente preoccupati di ridurre al
minimo la libertà religiosa dei cattolici. Ciò è avvenuto con una
legislazione fortemente repressiva contro la Chiesa cattolica, che raggiunse il
suo vertice con il governo del generale Plutarco Elías Calles
(1877-1945). A questo “despota”, infatti, si deve l’avvio di tutta una serie di
insopportabili angherie che causarono l’insorgere di una vera e propria “Vandea
messicana”, disposta anche all’uso delle armi. Lo si descrive bene in un
articolo su “La Bussola Quotidiana”.
Ben presto l’insurrezione messicana prese un
nome: si chiamò “Cristiada”, praticamente una
crociata, e i suoi sostenitori furono i “cristeros”.
Venivano infatti così chiamati dai loro nemici, storpiando la dizione “Cristos
Reyes”. L’insurrezione dei cristeros, esasperati da una legislazione
oppressiva e dalla coercizione governativa a senso unico, iniziò nel
1926 e per tre anni, fino al 1929, si ritrovarono a fronteggiare un nemico ben
armato di mezzi di distruzione sia fisici che morali. Il 21 giugno 1929 furono
firmati gli Arreglos (accordi), che dichiararono l’immediato cessate il fuoco,
il disarmo degli insorti e la garanzia per loro dell’immunità,
anche se l’odio verso i cristiani non si fermò affatto. Proprio
recentemente sono usciti in merito due volumi: “Dio, Patria e libertà! L’epopea dei
Cristeros“ (Edizioni Art, Milano 2010), firmato dallo storico
Alberto Leoni e “Cristiada. Messico martire. Storia della persecuzione“
(Amicizia Cristiana 2012), di Luigi Ziliani, il quale nasce
come conseguenza di un viaggio-pellegrinaggio effettuato dall’autore, un
sacerdote cattolico italiano, in Messico nel 1928 e che fu testimone diretto dei
tragici e sanguinosi eventi. Nel 2011 è anche uscito il film
“Cristiada”, il quale dimostra che certi eventi nella storia umana
non possono passare sotto silenzio, specialmente quando un
popolo intero decide di dire basta a dei governanti che si arrogano il diritto
di dare loro una presunta verità che rende liberi a patto di recidere la Verità
che da secoli nutre e vivifica il popolo messicano: Cristo e la sua Chiesa.
Questa insurrezione – caso più unico che raro –
venne citata dal magistero papale di Pio XI, il quale dedicò
alla persecuzione anticattolica messicana quattro documenti magisteriali, di cui
tre encicliche. Con esse condannò il nazionalsocialismo pagano,
nonché il socialcomunismo materialistico e ateo, e ogni forma
di repressione della libertà dell’uomo compiuta da apparati statali apertamente
lontani da ogni giustizia degna di tale nome. Avendo ben presente tutto questo,
si capisce l’importanza della recente decisione della Camera dei deputati
messicana, la quale ha approvato una riforma
dell’articolo 24 della costituzione stabilendo così che ogni cittadino
messicano avrà ora il «diritto di partecipare individualmente o in modo
collettivo, sia in pubblico sia in privato, alle cerimonie, agli atti di
devozione e agli atti di ciascun culto, purché non rappresentino un delitto o
siano castigati dalla legge».
Salvatore Di Majo
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