Translate

martedì 22 maggio 2012

DEBORA MOSCOGIURI MARASCO FALSA VEGGENTE!!!

«Grande fermezza per l'errore, grande amore per l'errante» (Papa Giovanni XXIII)

«Grande fermezza per l'errore, grande amore per l'errante»         (Papa Giovanni XXIII)

03 febbraio 2012

DEBORA MOSCOGIURI MARASCO



RAI2 - 2008 - Debora Marasco alla trasmissione MISTERI
video

A ripuntare i fari sulla vicenda negli ultimi giorni un decreto del vescovo di Oria Vincenzo Pisanello dichiarante senza mezzi termini che le asserite esperienze mistiche sono da ritenersi non autentiche. Il documento episcopale recepisce senza riserve le decisioni assunte dai presuli oritani predecessori di Pisanello e avverte la Marasco che la sua persistenza nel diffondere quanto riguarda le sue presunte apparizioni potrebbe costarle automaticamente l’interdetto. Inoltre a tutti i presbiteri è vietato officiare culti e liturgie che facciano riferimento alle esperienze di Debora Marasco e ai fedeli di aderirvi. Vigilerà al riguardo l’arciprete della città di Manduria.


IL VESCOVO DI ORIA BOLLA COME “NON AUTENTICHE LE ESPERIENZE MISTICHE DI DEBORA MARASCO DI MANDURIA”


Dichiarazione di non autenticità delle asserite esperienze mistiche della Sig.ra Debora Marasco da Manduria. (Fonte www.diocesidioria.it)

VINCENZO PISANELLO
Dottore in Utroque Iure
PER GRAZIA DI DIO E DELLA SEDE APOSTOLICA VESCOVO di ORIA
Il fenomeno delle presunte apparizioni mariane alla signora Debora Marasco, sorto nel Comune di Manduria già dal settembre 1992 e conosciuto con diverse denominazioni (“Celeste Verdura”, “Madonna dell’ulivo benedetto”, “Opera d’Amore”), continua tuttora a disorientare un cospicuo numero di fedeli, contravvenendo alle disposizioni emanate al tempo dalle Autorità Ecclesiastiche diocesane. Esso registra una partecipazione numericamente ridotta a livello locale, mentre raggiunge in maniera sempre più estesa vari Paesi, mediante l’utilizzo di internet, la diffusione di libri e riviste e le conferenze capillarmente organizzate che vedono la presenza della signora Marasco.
Avvertendo fortemente la responsabilità di Pastore della Santa Chiesa di Oria e dovendo tutelare la comunità cristiana da qualsivoglia pericolo, dopo aver consultato collaboratori ed esperti ed anche chi ne è venuto direttamente a contatto, viste le lettere della Congregazione per la Dottrina della Fede n. 074/2007 – 26408 del 27 marzo 2008 e n. 74/2007 – 31396 del 23 febbraio 2010, sono giunto alle considerazioni che:
• per la mancata docilità alle direttive dei Vescovi diocesani della signora Marasco (can. 212 § 1 del C.D.C.);
• per la non autentica rispondenza del contenuto dei presunti fenomeni ai criteri ecclesiali del culto alla Santa Madre di Dio;
• per la evidente ricerca del sensazionale e della spettacolarità, amplificata dai mezzi di comunicazione; con il presente Decreto
DICHIARO:
CHE LE ASSERITE ESPERIENZE MISTICHE SONO DA RITENERSI NON AUTENTICHE.
Confermando e portando a conclusione le direttive dei miei Venerati Predecessori,

DISPONGO:
1. Si proibisce alla signora Debora Marasco di divulgare con qualsiasi mezzo presunte apparizioni e/o messaggi. La trasgressione di tale disposizione farà incorrere la signora Debora Marasco nella pena dell’interdetto latae sententiae, a norma del can. 1319 § 1 del Codice di Diritto Canonico.
2. A Sacerdoti, Religiosi e Laici provenienti da questa o da altre Diocesi è proibito qualsiasi atto di culto nei contesti che fanno riferimento alla signora Marasco. Si fa, inoltre, divieto a tutti i fedeli di aderire a qualsivoglia organizzazione ed attività facenti capo alla stessa signora. Coloro che vi avessero già aderito sono tenuti a revocare tale adesione con atto formale da comunicare alla Curia Vescovile di Oria entro il 30 giugno 2012. Ai trasgressori di tale disposizione è comminata la pena dell’interdetto a norma del can. 1319 § 1 e del can. 1332 del Codice di Diritto Canonico, comportandosi il divieto “1° di prendere parte in alcun modo come ministro alla celebrazione del Sacrificio dell’Eucarestia o di qualunque altra cerimonia di culto; 2° di celebrare sacramenti o sacramentali e di ricevere i sacramenti” (can. 1331 § 1, nn. 1 ° e 2° del C.D.C.).
3. Si affida la vigilanza sulla esecuzione delle predette disposizioni al Parroco della Parrocchia “SS. Trinità” di Manduria.
Le predette disposizioni vanno in vigore dalla data odierna. Esse sono dettate dalla sollecitudine paterna per la salvaguardia della retta dottrina (cann. 386 § 2 e 823 del C.D.C.), affinché il gregge per il quale Gesù ha versato il Suo Sangue prezioso e sul quale veglia l’amor materno della Vergine Santa non venga turbato da ciò che non viene da Dio.

Oria, dalla Curia Vescovile, 23 gennaio 2012





Decreto del Vescovo
Rieccola Debora, tra prediche e scomuniche della chiesa

MANDURIA – Visionaria per la chiesa, veggente per i suoi numerosi fedeli, Debora Marasco Moscogiuri, la trentanovenne manduriana che dice di incontrare la Madonna della quale sarebbe portavoce sulla terra
(da giovane avrebbe avuto il «dono» delle stigmate alle mani e ai piedi e il sanguinamento spontaneo sulla fronte), ha fatto nuovamente scomodare la curia vescovile di Oria da dove è partito un severo richiamo che limita le sue attività religiose. Con un decreto che porta la data del 23 gennaio, il vescovo di Oria e Manduria, Vincenzo Pisanello, dichiara «che le asserite esperienze mistiche» della predicatrice «sono da ritenersi non autentiche». Un nuovo monito della chiesa (il secondo) da sempre infastidita dalle asserite locuzioni interiori della donna ma soprattutto dalla sua capacità di attrarre migliaia di seguaci sparsi in vari paesi anche extraeuropei.


Nel suo quartier generale alla periferia di Manduria (una chiesa al centro di un esteso uliveto), ogni 23 del mese arrivano pellegrini da ogni parte d’Italia e d’Europa.




Molti di loro soggiornano all’«Hotel San Paolo», una struttura a 4 stelle di proprietà della signora Marasco Moscogiuri gestita con il marito tra una visione e un ritiro per diffondere «la parola di Dio».

Un motivo di «disorientamento dei fedeli», secondo il vescovo che proibisce la signora «di divulgare con qualsiasi mezzo presunte apparizioni e/o messaggi». Il divieto è esteso anche ai «sacerdoti, religiosi e laici» a cui è proibito «qualsiasi atto di culto nei contesti che fanno riferimento alla signora Marasco»; e ai fedeli che non potranno «aderire alle attività della stessa».
Già indagata in passato dalla procura di Taranto e prosciolta dalle accuse di abuso della credulità popolare e circonvenzione d’incapace («coloro che hanno ritenuto di credere nel fenomeno lo hanno fatto nella più assoluta libertà», concluse il pm che chiese e ottenne l’archiviazione del gip), la veggente-albergatrice nel 1996 fu oggetto di studio da parte del Cicap, il comitato per il controllo delle affermazioni del paranormale.




L’organismo fondato da Piero Angela giunse alla conclusione che quei fenomeni (sanguinamento, lacrime di sangue e olio dalle statue sacre) «erano un inganno».

Nazareno Dinoi
Fonte: http://www.lavocedimanduria.it/wp/rieccola-debora-tra-prediche-e-scomuniche.html


DIOCESI DI ALBANO
vita diocesana
Organo ufficiale per gli Atti
del Vescovo e della Curia Vescovile
APRILE-GIUGNO 2006 2
pp. 241-244




Dichiarazione del Vescovo S. E. Marcello Semeraro
riguardo alle presunte apparizioni in Manduria


DIOCESI DI ORIA - Oria, 22 febbraio 2002
DICHIARAZIONE DEL VESCOVO RIGUARDO ALLE


di TARANTO
Dichiarazione di non autenticità delle asserite esperienze mistiche della
Sig.ra Debora Marasco da Manduria


Il vescovo mette al bando la donna che ha le visioni

ORIA - La chiesa locale non gradisce tutto il clamore intorno a Debora Marasco Muscogiuri, che - dal 1992 - si dice destinataria di mistiche esperienze nelle quali apparirebbe con cadenza mensile la Vergine Maria. Non è un caso in quella specie di santuario eretto tra Manduria e San Cosimo ogni mese arrivano centinaia di seguaci provenienti da tutta Italia e anche dall’estero. Proprio la crescita di proseliti preoccupa la Diocesi di Oria tanto che il vescovo Vincenzo Pisanello ha diramato una sua nota a tutto il clero.


«Le asserite esperienze mistiche sono da ritenersi non autentiche»

………


Così il Cicap smascherò il trucco delle lacrime
Pubblicato da Redazione giovedì, 2 febbraio, 2012 - 07:02
MANDURIA – Si è tornato a parlare di lei, dopo anni di velato silenzio attorno alle sue visioni della Vergine e alle sue esperienze mistiche. Il 23 gennaio scorso, il vescovo di Oria e Manduria, Vincenzo Pisanello, ha dichiarato che quelle esperienze mistiche non sono autentiche e diffida laici, religiosi e sacerdoti a compiere atti di culto in riferimento a Debora Marasco Moscogiuri.
Nel 1996, il Cicap (Comitato italiano per le affermazioni sul paranormale) aveva indagato sugli “strani miracoli” che avvenivano nei momenti di estasi della Moscogiuri: statue ed icone che lacrimavano e i vari sanguinamenti.
Ecco come, ormai 16 anni fa, i professori del Cicap, Luigi Garlaschelli e Massimo Polidoro, smascherarono la veggente manduriana.
Le analisi riguardarono le statue che lacrimavano olio d’oliva. Accanto alle statue gli esperti misero delle piccole bottiglie di vetro contenenti olio d’oliva: queste furono cambiate con due contenitori simili, ma “a prova di manomissione” forniti appunto dal Cicap. Un contenitore fu tenuto nei laboratori dell’ente, l’altro inviato a Manduria. Nel primo contenitore ovviamente non avvenne nulla di straordinario, mentre in quello della veggente era apparso olio d’oliva miracoloso. Peccato che oltre all’olio il contenitore di vetro presentava anche un’enorme bolla su di un lato segno di evidente tentativo di manomissione. Inoltre, i tubicini annessi ai barattoli che erano stati perfettamente sigillati dal Cicap furono ritrovati manomessi: ovvero staccati e rincollati malamente. Per il signor Civerra, ex sacerdote e padre spirituale della veggente, tali deformazioni erano derivate dalla «fiamma dello Spirito Santo». Diversa il’interpretazione del Cicap che concluse con queste parole le proprie indagini: «Abbiamo ritenuto evidente che erano avvenute alcune manomissioni del contenitore e che questo non era indicativo di un miracolo ma, al contrario, di una sorta di truffa effettuata da qualcuno nel gruppo della signorina Debora Moscogiuri».

Valentina Palumbo
Fonte: http://www.lavocedimanduria.it/wp/cosi-il-cicap-smaschero-il-trucco-delle-lacrime.html
Fonte CICAP: http://www.cicap.org/new/articolo.php?id=100064



Va avanti da ormai vent’anni la storia della manduriana Debora Marasco Muscogiuri, che dal 1992 si dice destinataria di mistiche esperienze nelle quali apparirebbe con cadenza mensile la Vergine Maria.
A una superficiale indifferenza dei primi tempi seguì, a partire dal 1998, un’approfondita indagine da parte del vescovo pro tempore Marcello Semeraro che non appose il suo placet alle esperienze della Marasco. Intanto, nel corso degli anni, la veggente manduriana ha ingrossato le fila dei suoi sostenitori, mettendo su un vero e proprio santuario dalle varie denominazioni, allocato all’uscita di Manduria in una traversa della strada che conduce a San Cosimo e indicato da una grande croce. Il posto è particolarmente curato, avendo una cappella interna
che tra l'altro reca sulla facciata - impropriamente - le insegne papali, esclusiva prerogativa delle basiliche.
(sottolineatura nostra)
Senza entrare nel merito della faccenda, compito esclusivo delle autorità ecclesiastiche e di adeguati uffici scientifici, la ventennale storia delle apparizioni mariane in terra messapica ogni tanto ritorna alla ribalta della cronaca non solo locale; del resto le esperienze di Debora Marasco – che ora è sposata e gestisce un’attività imprenditoriale nella sua città – hanno da tempo travalicato i confini della diocesi oritana, approdando addirittura all’estero, come testimoniano diversi siti web che dedicano spazio al suo caso. Diversi fra questi siti recano anche dichiarazioni di sacerdoti che si sarebbero espressi favorevolmente nei confronti della Marasco e delle sue apparizioni.
A ripuntare i fari sulla vicenda negli ultimi giorni un decreto del vescovo di Oria Vincenzo Pisanello dichiarante senza mezzi termini che le asserite esperienze mistiche sono da ritenersi non autentiche. Il documento episcopale, visibile integralmente qui, recepisce senza riserve le decisioni assunte dai presuli oritani predecessori di Pisanello e avverte la Marasco che la sua persistenza nel diffondere quanto riguarda le sue presunte apparizioni potrebbe costarle automaticamente l’interdetto. Inoltre a tutti i presbiteri è vietato officiare culti e liturgie che facciano riferimento alle esperienze di Debora Marasco e ai fedeli di aderirvi. Vigilerà al riguardo l’arciprete della città di Manduria.
Certo è che il provvedimento del vescovo Pisanello segna un punto di non ritorno in questa storia i cui esiti potrebbero essere tutt’altro che prevedibili.

MANDURIA - Il vescovo di Oria mette al bando Debora Marasco

Ogni mese continuano ad arrivare centinaia di persone attratte dalla presunta apparizione della Vergine Maria



La chiesa locale non gradisce tutto il clamore intorno a Debora Marasco, che - dal 1992 - si dice destinataria di mistiche esperienze nelle quali apparirebbe con cadenza mensile la Vergine Maria. Non è un caso in quella specie di santuario eretto tra Manduria e San Cosimo ogni mese arrivano centinaia di seguaci provenienti da tutta Italia e anche dall’estero. Proprio la crescita di proseliti preoccupa la Diocesi di Oria tanto che il vescovo Vincenzo Pisanello ha diramato una sua nota a tutto il clero.


Continua qui: http://www.manduriaoggi.it/notizia.asp?idnews=13514





Le riunioni che si svolgono in Manduria non hanno alcuna approvazione ecclesiastica

giovedì 22 marzo 2012

FONTE: http://www.lasacrafamiglia.com/2012/03/le-riunioni-che-si-svolgono-in-manduria.html





LA CHIESA BOCCIA LA “VEGGENTE” DI MANDURIA
Gravissime sanzioni alla famosa “veggente” e perfino ai pellegrini che da tutta Europa giungono numerosi a Manduria. A promulgarle è stato il Vescovo di Oria, sotto la cui diocesi si trova Manduria, la cittadina nella provincia di Taranto in cui dal 1992 andavano in scena le “estasi” di Debora Marasco Moscogiuri, oggi 39enne, ma 19enne all'inizio degli avvenimenti. Già da molto tempo la sede vescovile aveva esternato le sue perplessità riguardo alle “apparizioni”, che ormai non convincevano più nemmeno gli abitanti di Manduria, che per primi aveva seguito il fenomeno ma poi se ne erano allontanati, poco convinti da alcuni atteggiamenti della “veggente”.
... ... ...
Debora Moscogiuri faceva molto discutere per certe sue affermazioni contro la chiesa e per il fatto che avesse come guida spirituale un prete spretato.
... ... ...
Mons. Vincenzo Pisanello, che ha preso possesso della diocesi di Oria solo il 24 aprile 2010, ha ora promulgato un severissimo decreto. In questa sua dichiarazione ufficiale, esibita perfino sulla Home-page del sito della Diocesi (www.diocesidioria.it), si legge che “per la mancata docilità alle direttive dei vescovi diocesani” e “per la non autentica rispondenza del contenuto dei presunti fenomeni ai criteri ecclesiali del culto alla Santa Madre di Dio” e infine “per l'evidente ricerca del sensazionale e della spettacolarità, amplificata dai mezzi di comunicazione” si dichiara che le esperienze mistiche in questione “sono da ritenersi non autentiche” e “si proibisce alla signora Debora Marasco di divulgare con qualsiasi mezzo presunte apparizioni e/o messaggi”.

Proibizione che già preesisteva, ma che adesso è sottoposta nientemeno che all'interdetto qualora la pseudo-veggente non obbedisse.
... ... ...
Ma non è finita qui: “A Sacerdoti, Religiosi, e Laici provenienti da questa o da altre Diocesi è proibito qualsiasi atto di culto nei contesti che fanno riferimento alla signora Marasco. Si fa inoltre divieto a tutti i fedeli di aderire a qualsivoglia organizzazione od attività facenti capo alla stessa signora”. E chi aveva già aderito? Chi era in ballo con qualche pellegrinaggio già organizzato? Rischio di scomunica anche per loro, perché nel Decreto il vescovo Pisanello dichiara che costoro “sono tenuti a revocare la loro adesione con atto formale da comunicare alle Curia Vescovile di Oria entro il 30 giugno 2012. Ai trasgressori di tale disposizione è comminata la pena dell'interdetto”. Raramente la Chiesa interviene con la scomunica, ed in questi casi usa in genere la via della prudenza, ma le evidenze negative erano in questa vicenda troppo eclatanti.

Tuttavia il Vescovo non interviene perché mosso da furia repressiva, ma perché, come spiega nel suo decreto, tali disposizioni “sono dettate dalla sollecitudine paterna per la salvaguardia della retta dottrina, affinché il gregge per il quale Gesù ha versato il Suo Sangue prezioso e sul quale veglia l'amore materno della Vergine Santa non venga turbato da ciò che non viene da Dio”.

Il Sacerdote risponde: perchè il Vescovo ha ammonito Debora?
Mercoledì 08 Febbraio 2012 20:45 | Scritto da Administrator |
Caro padre, vorrei sapere come mai la Chiesa ha deciso di "ammonire" questa veggente, se veramente ha le stimmate e se ci sono i frutti e qual è il suo ruolo visto che, a quanto pare, Debora continua nel suo operato e non obbedisce al vescovo. Glielo chiedo soltanto per comprendere meglio. Grazie per l'attenzione.
Patrizia Proietti
Continua qui:

Ma chi è questo sacerdote - P.R.Valleti - che risponde alla lettrice?

Dunque anche qui ci troviamo di fronte ad un cattolicesimo alternativo basato su presunte rivelazioni, messaggi, apparizioni, guarigioni e miracoli più che sull'insegnamento della Chiesa, che avrebbero a volte implicitamente e a volte esplicitamente, la pretesa di sostituire, o almeno, completare la Rivelazione.
Il cattolicesimo di frangia nasce appunto da gruppi e situazioni, che si costituiscono attorno a presunti e sedicenti mistici e carismatici, come veggenti e guaritori, mediatori tra Dio e l'uomo.
Il problema più grave all'interno di questo fenomeno, è la presenza o l'appoggio talvolta di sacerdoti (vedi il caso Vassula Ryden), che non solo diventano garanti di questi gruppi, ma anche sostenitori. Ciò però non deve destare scalpore, se pensiamo a quegli alti prelati sostenitori di psicosette o gruppi di natura spiritica come Il Cerchio Firenze 77 o il Movimento della speranza.
Il primo elemento quindi che caratterizza il fenomeno, è la presenza di una figura carismatica forte di riferimento.
Il secondo elemento è la non completa sottomissione all'autorità
ecclesiastica, perché astutamente, questi gruppi si sottomettono soltanto a quelle autorità compiacenti che risultano più congeniali alle loro attività, mentre rifiutano le altre.
Terzo elemento, è la totale o parziale mancanza di ortodossia di natura teologica nelle rivelazioni private o negli insegnamenti, e che risultano essere invece la combinazione di meditazioni personali, elementi superstiziosi, neopentecostali o addirittura magici ed esoterici, come nel caso delle rivelazioni e gli insegnamenti di Debora Marasco o di frà Elia.
Quarto elemento, è la presenza (ma non sempre e non necessariamente) di un luogo sacro, che ha caratteristiche salvifiche e taumaturgiche.
Quinto elemento, è l'ossessiva importanza che questi gruppi danno alle manifestazioni carismatiche del leader, come il dono dei miracoli, delle guarigioni o delle apparizioni, manifestazioni che avrebbero lo scopo di inibire le difese razionali e carpire la fiducia del seguace.

Perché nascano questi gruppi, è una domanda che ha, tre possibili risposte:
1. lucro;
2. affermazione dell'Io del veggente o guaritore;
3. Buona fede dovuta a una mancata conoscenza delle Scritture e del Magistero della Chiesa da parte di alcuni seguaci.

E', inoltre, opportuno chiedersi le cause che provocano una continua adesione e un continuo proliferare di gruppi legati al fenomeno del cattolicesimo di frangia, che non si discostano di molto da quelle della new age e dell'esoterismo, con una sola differenza: la presunta appartenenza alla Chiesa di Roma, tenuto conto anche della presenza di certi sacerdoti, che vorrebbe dire garanzia. Chi aderisce quindi acriticamente a tale fenomeno, è quasi sempre gente con problemi di salute, di lavoro, familiari etc., che non ha sicuramente una fede matura e consapevole e che riesce a vedere
Dio solo nel sensazionale.

Liberamente tratto da:Cattolicesimo di frangia” di Luigi Corrente – Presidente GRIS Taranto – fonte: http://www.grisrimini.org/formazione/11/cattolicesimo_di_frangia.pdf

video
Le Reazioni
Non si turbi il vostro cuore ...




Le apparizioni di Manduria
All’età di sei anni il suo patrigno diventa seguace di Sai Baba, e Debora e suo fratello vengono spesso spalmati di notte con la Wibuti.
All’età di otto anni vede nella sua stanza “un’entità malvagia”, esperienza che condivide col fratellino più piccolo.
All’età di 13 anni la madre si accosta alla Chiesa mentre il patrigno è comunista.
Vive una situazione familiare difficile causata anche dalla separazione della madre (con la quale ha un rapporto difficile) dal marito.
Ha un’adolescenza normale, frequenta discoteche, ha un fidanzato e non è religiosa, anzi piuttosto atea di ideologia comunista.
A diciotto anni “sente” una voce maschile che la chiama “figlia”, che la invita a seguire un giusto cammino e a non frequentare più le discoteche, e Debora obbedisce.
La voce continua a manifestarsi diverse volte e Debora si allontana sempre più dalle sue compagnie.
Nel 1992, durante una processione a Crosia (Cosenza), vede dinanzi a sé una luce che parlandole la invita ancora a seguirla nel giusto cammino spirituale.
Conosce Vincenzo Fullone, “presunto veggente stimmatizzato” di Crosia,
che afferma di vivere esperienze mistiche, tipo la passione di Cristo, e partecipa ad un ritiro spirituale della durata di 15 giorni condotto dallo stesso Vincenzo.




Al suo rientro a casa il 29 settembre del 1992 inizia il fenomeno della lacrimazione delle immagini della Madonna e di Gesù.

Qualche tempo dopo contatta nuovamente Vincenzo Fullone, che le nega ogni aiuto e la invita a non cercarlo più in quanto ha diversi problemi da risolvere.
Il mese successivo le appare in casa la Madonna annunciata da tre globi luminosi, che le promette un posto accanto a suo Figlio e la invita ad offrire le sue sofferenze per la salvezza dei peccatori.

Da quel momento le apparizioni diventano frequenti e si manifestano più volte al giorno.
Le appaiono Gesù, san Francesco, p. Pio e addirittura il diavolo che la picchia furiosamente.
... ... ...


La Celeste Verdura
Un caso di visionarismo religioso in Puglia
Provincia di Lecce - Mediateca - Progetto EDIESSE (Emeroteca Digitale Salentina) a cura di IMAGO - Lecce

Daniela Saracino. - P. 163-179. - Fa parte di: L' Idomeneo: rivista della Sezione di Lecce - Società di storia patria per la Puglia. - Galatina: Panico, 2005. - 297 p.: ill.; 24 cm.
Anno di edizione: 2005

Lo studio del visionarismo religioso s'inserisce nel quadro più ampio degli studi sulla nascita e prolificazione in epoca moderna di numerosi fenomeni religiosi come varie sette e nuove chiese. In quanto fenomeno attuale è, a mio avviso, necessaria un'analisi approfondita che possa permettere di coniugare sia l'itinerario degli studi antropologici svolti intorno questo tema, sia il passaggio alla modernità di tali culti extraliturgici.
Infatti, sono di fondamentale importanza gli studi svolti nelle aree della Capitanata da Annabella Rossi l e da Miriam Castiglione 2 ; in particolare grazie a quest'ultima abbiamo dei punti di riferimento teorici essenziali per lo studio del visionarismo religioso, come ad esempio:
• Il riconoscimento della spettacolarità dell'evento dovuto al dono carismatico del veggente.
• La prevalenza della partecipazione femminile alla vita della comunità, dovuta sia al ruolo della donna mediatrice tra la sfera familiare e quella religiosa locale, sia come ricerca di protagonismo assente nella vita quotidiana.
• Sfruttamento della ricchezza simbolica del sogno.
• Sofferenza, sottomissione e obbedienza come simbolo totalizzante 3 dell'esperienza visionaria.
• La centralità che la scrittura assume nella comunità religiosa come espressione del bisogno di collegarsi ad altri livelli culturali.
Attualmente però ci troviamo di fronte a dei fenomeni che non riguardano solamente il meridione d'Italia né si riferiscono alle sole classi subalterne. Quindi pur confermando la teoria secondo la quale la partecipazione ai culti extraliturgici di origine visionaria funge da protezione psicologica e da riscatto nella crisi della presenza della vita quotidia-
________________________________
1 C. BARBATI, G. MINGOZZI, A. Rossi, Profondo Sud: viaggio nei luoghi di
E. De Martino a vent'anni da "Sud e Magia", Milano, Feltrinelli, 1978.
2 M. CASTIGLIONE, I professionisti dei sogni: visioni e devozioni popolari nella cultura contadina meridionale, Bologna, Il Mulino, 1981.
3 Ivi, p. 51.
163

na 4, risulta difficile oggi circoscrivere il fenomeno in questa teoria. L'industrializzazione prima e la globalizzazione poi non hanno, infatti, segnato la fine di questi fenomeni anzi è proprio in epoca moderna che ritroviamo una proliferazione ampia di fenomeni religiosi. Per questo motivo inserisco il fenomeno del visionarismo all'interno della teoria di Vittorio Lanternari sulla crisi e ricerca d'identità della classe borghese 5 .
Un contributo fondamentale allo studio del visionarismo religioso è quello di Paolo Apolito che, studiando un caso di visionarismo ad Oliveto Citra nel Salernitano, cerca di concentrare l'analisi sulla formazione di tutto l' apparato simbolico, semantico e comportamentale del culto 6.
Infine abbiamo due elementi fondamentali nello studio del visionarismo: l'uso d'internet, sempre analizzato da Apolito 7 , e il business del miracolo 8.
Personalmente ho voluto analizzare il fenomeno del visionarismo cercando di coniugare il tradizionale ed il moderno dei culti, non considerandoli come parti distinte ma come due facce della stessa medaglia.
Attraverso la documentazione di un caso di visionarismo mariano presente nella città di Manduria in provincia di Taranto ho cercato di presentare il fenomeno così come appare oggi.

Il Santuario della Celeste Verdura, questo è il nome, si situa nelle campagne di Manduria, un paese di circa 20.000 abitanti, esso è sorto in conseguenza di un culto extraliturgico mariano basato sulle visioni di una ragazza di nome Debora. Lo studio di questo caso tocca diversi livelli, da un lato l'analisi della letteratura prodotta dalla comunità e quindi le rappresentazioni che la comunità dà di sé attraverso la parola scritta, dall'altro lato l'analisi del luogo delle apparizioni, dei devoti e della veggente.
______________________________
4 E. DE MARTINO, Sud e magia, Milano, Feltrinelli, 1959, p. 90.
5 Cfr. V. LANTERNARI, Crisi e ricerca d'identità, Napoli, Liguori, 1977.
6 Cfr. P. APOLITO, Dice che hanno visto la Madonna, Bologna, Il Mulino, 1990; ID., Il cielo in terra. Costruzioni simboliche di un'apparizione Mariana, Bologna, Il Mulino, 1992.
7 ID., Internet e la Madonna, Milano, Feltrinelli, 2002.
8 C. GALLINI, Il miracolo e la sua prova, Napoli, Liguori, 1998, p. 121.
164

1. Storia del culto della Madonna dell'Ulivo benedetto
Per meglio comprendere la realtà della comunità della Celeste Verdura di Manduria ne presenterò brevemente la storia ed i principali riti religiosi.

La storia di Debora, la veggente di Manduria, iniziò il 20 maggio 1992, mentre la ragazza, che all'epoca dei fatti aveva 19 anni, si trovava per strada. Una misteriosa voce la chiamò, la ragazza sconvolta ed impaurita tornò a casa senza raccontare a nessuno l'accaduto. Il 10 Ottobre dello stesso anno Debora si recava in discoteca con il fidanzato e gli amici, ma improvvisamente una voce le avrebbe detto:
Figlia mia cammina nella mia parola ed io ti condurrò pian piano dove esiste il giusto padre 9 .



Debora ritorna a casa e racconta l'accaduto alla madre che la convince a partecipare ad un pellegrinaggio durante il quale la ragazza sente ancora
delle voci.

Il 23 Ottobre Debora, mentre era in casa, vide comparire tre globi luminosi da cui era visibile l'immagine di una signora. Questa sarebbe stata la prima apparizione della Madonna alla ragazza. In seguito alle prime apparizioni, Debora diviene protagonista di un altro fenomeno, quello delle locuzioni interiori con Gesù Cristo.

Secondo i vari racconti ed i testi, la ragazza avrebbe vissuto sul proprio corpo la passione di Cristo che sarebbe risultata visibile alla popolazione il 6 Febbraio 1993, mentre Debora cadeva in estasi nella parrocchia del paese. Nell'occasione il parroco avrebbe cacciato la ragazza dalla chiesa ed ordinato di non presentarsi mai più.


Negli anni la Madonna e Gesù si sarebbero presentati a Debora con diversi nomi, Gesù si sarebbe mostrato con i nomi di:
• Re della Rivelazione.
• Gesù Eucaristico Amore non amato.

Maria con i nomi:
• Vergine dell'Eucaristia.
• Madre dell'Ulivo Benedetto
• Sorgente d'olio Santo della perenne unzione.
_______________________________
9 Movimento d'Amore, Manduria: un appello di riparazione eucaristica, Manduria, Editrice Agape, p. 6.
165

Le apparizioni inizialmente non avvenivano in un luogo ben preciso ma in casa, in Chiesa o, addirittura, per strada; le apparizioni sono improvvise e inaspettate tanto da provocare un forte timore nella ragazza.




Con la nascita del Santuario che, per volere della Madonna, si chiamerà Celeste Verdura, il giorno delle apparizioni sarà il 23 d'ogni mese ed, inoltre, il culto sarà gestito con delle fasi rituali ben definite, vediamo quali:


• Il 22 d'ogni mese; nella vigilia delle apparizioni Debora incontra i pellegrini con cui svolge una veglia.



• Il 23 d'ogni mese; giorno di meditazione, si svolge la Via Crucis, si assiste alla visione e alla lettura del messaggio mariano.

Il 24 d'ogni mese; giornata dedicata alla preghiera.
• Il 23 maggio; giornata dedicata alla Madonna.
• Il 23 ottobre; giornata dedicata all'Eucaristia.
• L'8 dicembre; giornata di penitenza.
• Primo venerdì del mese; i devoti percorrono la Via Crucis.



• Prima sabato del mese; veglia notturna.


2. Il Movimento d'Amore
Si assiste ad uno sviluppo del culto che passa da un luogo casuale e spontaneo ad un luogo definito ed ufficiale, tale passaggio è dovuto alla routinizzazione del culto che ha permesso un'istituzionalizzazione definitiva.
Si tratta di un passaggio dallo "statu nascenti" 10 di una communitas spontanea alla struttura definitiva della communitas normativa 11 .
Tutto questo però non sarebbe stato possibile senza la costituzione di una vera e propria comunità che si occupasse della parte organizzativa del culto. Nel caso delle apparizioni di Manduria possiamo vedere come al diffondersi della notizia delle apparizioni iniziano a costituirsi dei gruppi di preghiera. Con la scelta del posto e l'edificazione del Santuario, la comunità, poi, lavora essa stessa alla costruzione. I fedelissimi sono en-
______________________________
10 Cfr. E ALBERONI, Statu nascenti, Bologna, Il Mulino, 1968.
11 Cfr. V. TURNER, Il processo rituale. Struttura e antistruttura, Milano, Mondatori, 1995.
166

trati a far parte di tutto l'apparato simbolico del Santuario al punto da rendere ufficiale il loro credo costituendo il Movimento d'Amore dei servi adoratori. La nascita di questo Movimento ha reso possibile un comportamento autonomo della comunità rispetto alla veggente. Infatti, è la comunità che si occupa di tutto quello che riguarda la vita del Santuario: gli incontri di preghiera, le veglie, l'accoglienza dei pellegrini, la cura del luogo, la pubblicazione del giornale, il commercio e la vendita dei vari oggetti e dell'olio benedetto, infine il sito internet. Una dimostrazione di quest'aspetto che riguarda il santuario della Celeste Verdura sta nel fatto, ad esempio, che, negli ultimi tempi, le apparizioni non avvengono costantemente ogni 23 del mese, ma la comunità effettua sempre i proprio rituali anche in assenza della veggente.
Il Movimento d'amore nasce sotto la richiesta della Madonna di creare una "grande famiglia". Per il perseguimento dei propri obiettivi, il Movimento ha usato diversi strumenti a sua disposizione, ad esempio ha fondato il giornale "La Vergine dell'Eucaristia", di cui cura i testi. Questo tipo d'organizzazione però avviene in una sede separata rispetto al luogo di culto. In altre parole, l'istituzionalizzazione ha permesso una separazione tra la sfera sacra e quella burocratica; fede e amministrazione del culto trovano luogo in due sedi diverse. Si aderisce al Movimento d'amore compilando un modulo dove, oltre alle proprie generalità, è firmato un impegno. Inoltre, possiamo affermare che è proprio all'interno del Movimento che ritroviamo le figure dei leader conversazionali che fanno da portavoce di tutta la comunità del Santuario.

I leader conversazionali sono, secondo Paolo Apolito:
"persone che s'impongono nel corso delle interazioni linguistiche per capacità di controllo dell'attenzione dei compresenti, per abilità retorica, per carisma, per efficacia interattiva... ...il ruolo dei leader conversazionali è piuttosto fragile in quanto è continuamente oggetto di contrattazione..." 12

Proprio attraverso l'opera del Movimento si può notare come la tradizione e la modernità sono due facce della stessa medaglia: da un lato la formazione di un culto moderno, attraverso la turisticizzazione dell'evento, la commercializzazione del miracolo e l'imprenditoria, dall'altro il recupero dei valori tradizionali della zona.
______________________________
12 P. APOLITO, Dice che hanno, cit., p. 91.
167


Vi sono degli elementi che tessono i fili di quest'intreccio e sono quelli usati dalla comunità come scopo di stabilizzazione nel territorio e di consenso sociale, riguardano: il continuo rapportarsi a grandi esempi come le apparizioni di Lourdes, Fatima, Medjougorje ed in particolare a La Salette, comparando la figura di Debora con quella di Melania. Altri elementi usati dalla comunità di Manduria come ponte tra la tradizione e la modernità sono: il continuo riferimento alle parole del Papa, riportando a questo la morale della comunità; ed ancora: il culto del rosario, la centralità data alla vita dei santi, l'opinione su varie tematiche come il sesso, l'aborto, la droga, la famiglia.

3. I luoghi delle apparizioni
Nello studio svolto sul Santuario della Celeste Verdura è stato fondamentale l'analisi dei luoghi delle apparizioni in quanto ricchi di richiami simbolici e modalità di rappresentazione della comunità.

Nell' Aprile del 1993 Debora riconosce il luogo, dove la Madonna le chiede di edificare un Santuario, in un uliveto di proprietà del suo ex fidanzato. La scelta dell'uliveto come luogo d'edificazione del Santuario è già ricca di richiami simbolici della cultura tradizionale, si pensi ai significati che potrebbero avere, nella tradizione del luogo, la terra e l'ulivo, simboli di vita e di lotta per la vita. Il Santuario si divide in zone con diverse funzioni che seguono un itinerario ben preciso, una sorta di percorso spirituale a cui i fedeli devono attenersi.

Vediamo questo percorso nello specifico:
1. segno della croce all'entrata del Santuario.





2. Meditazione dell'Ulivo benedetto; si tratta dell'albero dove la Madonna è apparsa a Debora, infatti, sotto l'albero è posta una statua della Madonna così come apparirebbe alla ragazza.


3. Vasca della purificazione; è posta di fronte alla cappella, la vasca è ricoperta di terra che è usata dai fedeli segnandosi una croce sulla fronte. Lo scopo della vasca è l'invito alla penitenza e al pentimento dai peccati.






4. Pentimento di fronte alla croce; edificata nel 1994, la croce lucente è ben visibile anche dall'esterno.
Di fronte alla croce è posta una statua di Gesù in agonia di marmo di Carrara.


La meditazione su questi due simboli servirebbe, secondo i fedeli, all'espiazione dell'uomo. L'espiazione, nella religione cattolica, è considerata un
168


modo per ricongiungersi con Dio 13 .

5. La cappella; chiesta dalla Madonna come luogo di meditazione, diviene inoltre il simbolo dei prodigi della Madonna in quanto contiene numerosi ex voto e foto.



6. Via dolorosa mariana e il tempio; si tratta di un sentiero formato da pietre di campagna che percorre le 15 stazioni della Via Crucis.
Lungo tutto il percorso sono piantati dei cespugli di rose fino ad arrivare ad un tempio con un altare e la statua della Madonna.

I fedeli si attengono a questo percorso compiendo ritualmente ogni azione. Considerando il percorso svolto all'interno del Santuario, si nota come tale percorso non sia solo un rito spirituale, ma un complesso atto comunicativo che abbraccia il linguaggio verbale, ma soprattutto il linguaggio non verbale. Tale tipo di linguaggio paralinguistico utilizzato all'interno del Santuario si sostanzia in tutto ciò che nel messaggio, nella comunicazione non è codificato in parole, ma ugualmente percepito attraverso altri canali come quello prossemico e cinesico.

4. La letteratura del culto della Celeste Verdura
La comunità della Celeste Verdura ed in particolare il Movimento d'amore, grazie all'uso di una casa editrice di nome Agape s.r.l. ha la possibilità di pubblicare diversi libri sul fenomeno delle apparizioni ed una rivista bimestrale.
Il testo scritto diviene il luogo dottrinale del culto di Manduria e centro del solo apparato simbolico. L'analisi della letteratura ruota intorno all'analisi di tre testi e del giornale:
• Manduria, un appello di riparazione Eucaristica, il testo si presenta come una sorta di guida rapida alle apparizioni di Manduria, un libretto informativo sul luogo delle apparizioni, sul percorso da svolgere per arrivare, sulla storia di Debora e del Santuario. Ciò che maggiormente caratterizza questo testo è l'uso della fotografia come dimostrazione della parola scritta. In questo testo, inoltre, è dato spazio alla spiegazione della simbologia dell'olio come guaritore di piaghe e dolori, come portatore di luce, come simbolo di dignità. La
_______________________________
13 H. FRIES, Dizionario Teologico, Brescia, Queriniana, 1966, s. v.
169

consacrazione dell'olio e il rituale dell'unzione sono svolti in maniera ben precisa, come sarebbe stato dettato dalla Madonna.
• Pregando nel Getsemani Santo; libro di preghiere estrapolate dai messaggi dati dalla Madonna a Debora.

Questo libro è caratterizzato dal continuo riferimento a figure istituzionali come il Papa ed i Santi, ai culti riconosciuti dalla Chiesa. Il sovrapporre questi elementi appare un mezzo usato dalla comunità per dare una sorta d'ufficialità al proprio culto, per inserire il proprio credo nel quadro più ampio del credo cattolico. Si cerca, in questo modo, di sfuggire al pericolo di racchiudersi nel sistema identitario della setta.
• Sapienza rivelata del Dio Vivente; questo testo contiene tutti i messaggi che la Madonna avrebbe dato a Debora dal 20 Maggio 1992 al 18 Marzo 1994, è il diario della veggente. Esaminando i messaggi è possibile ritrovare delle costanti presenti nel loro contenuto: prima fra tutti il carattere apocalittico di quasi tutti i messaggi, questa costante dei messaggi serve, oltre ad una evidente opera di suggestione, a costituire uno schema mentale che permette di dare comunque un certo ordine comportamentale nel caos del mondo moderno. In secondo luogo troviamo la descrizione delle figure ecclesiastiche che appaiono sempre come corrotte ed infedeli; i sacerdoti con appaiono come i portatori della parola di Dio ma come corrotti da Satana.
Il 15/02/1993 la Madonna avrebbe detto a Debora:
...per la Chiesa è arrivato il tempo delle dure prove e delle tribolazioni, come già predissi. I Cardinali si volgono contro i Cardinali, i Vescovi contro i Vescovi e Satana marcia già nelle loro file.14

Un altro elemento comune dei messaggi che la Madonna e Gesù avrebbero affidato a Debora riguarda i termini affettuosi che vengono usati verso la ragazza. In particolare tutti i dialoghi con Gesù finiscono con una dichiarazione d'amore tra i due. Il 14 Maggio 1993, inoltre, sarebbe avvenuto un matrimonio mistico tra Debora e Cristo, con la consegna alla ragazza di un anello lucente, in quest'occasione Gesù avrebbe detto alla ragazza:

______________________________
14 Movimento d'Amore, Sapienza rivelata del Dio Vivente, Manduria, Editrice Agape, 2000, p. 87.
170

Gesù: "Vieni a me, Mia Amata, Io ti aiuterò a sfilare pian piano i chiodi che sono nella mia carne. Vuoi essere per Me, con Me, in Me?".
Debora: "Padre io vi amo e lo desidero...".
Gesù: "E sia, la nostra unione sarà chiamata vicolo d'amore... A presto, TI amo".
Debora: "Anch'io ti amo mio Gesù".

E ancora:
Gesù: "Ora mia amore, m'impadronisco di te perché tu mi appartieni!
Dammi, sposa mia, il tuo spirito ed io lo unirò con il mio …” 15

Con il testo Sapienza rivelata del Dio vivente, per la prima volta si vive il fenomeno del visionarismo come vero e proprio fenomeno paranormale. Debora racconta di vessazioni 16 da parte del diavolo, racconta di aver assistito alla fine del mondo, di essere stata riportata indietro nel tempo e di aver rivisto la condanna di Cristo fatta da Pilato. Racconta che la Madonna le avrebbe fatto visitare l'inferno ed il paradiso, di aver parlato con San Francesco, San Padre Pio, con il suo Angelo Custode. Come vediamo questi sono tutti elementi fulcro del credo cristiano, con questi argomenti la veggente tocca nel profondo le corde della fede, tanto da fare in modo di apparire essa stessa come una divinità. La Madonna inoltre avrebbe svelato alla ragazza il terzo segreto di Fatima ed altri segreti, le avrebbe rivolto dei messaggi per le famiglie, per la Russia, per l'associazione di stampo mafioso Sacra corona unita.

• Il giornale "La Vergine dell'Eucaristia"; il giornale nasce nel 1999 per opera del Movimento d'Amore. Il periodico bimestrale viene venduto anche tramite un regolare abbonamento. Sono in possesso di 14 numeri della rivista che vanno dal 1999 al 2004. Se si leggono le riviste cronologicamente è evidente uno sviluppo stilistico e quantitativo, infatti si passa da temi prettamente ecclesiastici a temi di carattere sociale e morale. La formazione di una struttura normativa ha
______________________________
15 Movimento d'Amore, Sapienza rivelata, cit., p. 96.
16 Il termine "vessazione" sta ad indicare maltrattamenti fatti nei confronti di qualcuno con continui soprusi, è proprio tale termine che viene utilizzato dalla veggente, Debora, nel testo in questione.
171


permesso, quindi, di superare i confini degli avvenimenti del Santuario ed uno sbilanciamento nei confronti delle questioni sociali.

5. La veggente
Possiamo distinguere tre fasi nell'esperienza mistica di Debora:
1. Il periodo precedente alle visioni mariane; Debora si descrive come lontana dalla fede, come una ragazza immersa nel peccato e superficiale.
2. Il periodo della conversione; con le prime apparizioni e locuzioni interiori la ragazza inizia ad avvicinarsi alla conversione, facendosi plasmare dalla volontà divina.
3. Il periodo della stabilità; riguarda gli sviluppi personali della vita della veggente che, acquisita la consapevolezza di se stessa, decide di vivere la propria vita.


L'esperienza personale di Debora è, a mio avviso, fondamentale per la formazione di tutta la morale del culto; non siamo di fronte, come nel caso di Fatima o di Lourdes, ad un'apparizione che fa uso della plasticità dei bambini, bensì siamo vicini ad una ragazza che svolge una vita sociale lontana dalla Chiesa e vicina a tutto ciò che offre il mondo moderno.
Ecco che risulta più facile identificarsi, per una persona che si avvicina a questo tipo di esperienza, in quanto visibilmente più vicina all'esperienza personale di ognuno. Non bisogna confondere però l'identificazione del devoto con l'esperienza di Debora con la concezione mistica e simbolica che il devoto ha della veggente. La terza fase dell'esperienza di Debora riguarda la decisione della ragazza di sposarsi ed avere dei figli. Debora s'inserisce nell'esperienza delle nuove veggenti che, come afferma Paolo Apolito, è in rottura con le esperienze visionarie del passato. La scelta del matrimonio fa riferimento all'attuale emancipazione della veggente 17: essa decide di non sottomettersi all'emarginazione data dall'isolamento dei voti ecclesiastici, di vivere nel sociale e di

_______________________________
17 P. APOLITO, Dice che hanno, cit., p. 148

172

"autopromuoversi". Tale cambiamento, a mio avviso, non circoscrive solo l'ambito dell'azione, ma anche quello linguistico. Debora usa un linguaggio molto colorito, spesso dialettale, ha un modo di parlare che la fa apparire una donna spigliata e anticonservatrice. Questo tipo di linguaggio, però, non è adottato da tutta la comunità ma, appunto, solo dalla veggente.
Al contrario i fedeli usano un linguaggio di tipo ecclesiastico. L'uso di un certo tipo di linguaggio da parte della veggente e non dai devoti è una modalità usata per stabilire ed ogni volta rinforzare lo status di leader carismatico 18 di Debora. È proprio grazie alla struttura carismatica della visione che è possibile una routinizzazione del culto e quindi del carisma che, quindi, si oggettiva in orazioni, cerimonie e rituali comunitari al fine di stabilire l'identità collettiva.

Una caratteristica della veggente di Manduria è una certa magniloquenza espressa in forme quasi megalomani.
Ad esempio, in un'intervista riportata sul giornale del luglio 1999, Debora afferma:
...Gesù mi ha fatto vivere in buona parte ciò che lui stesso ha subito, cominciando dalle reazioni negative del popolo e della famiglia: mio padre mi ha tolto il suo cognome, tutte cose che costituiscono dolori nella mia vita, tanto che, benché io abbia 25 anni è come se ne avessi 50...Io ho compreso il suo dolore di fronte agli amici che lo hanno tradito, ai parenti che non hanno capito nulla... 19
Inoltre spesso Debora si riferisce ai suoi seguaci come "i miei apostoli".

6. I devoti
La figura dei devoti della comunità della Celeste Verdura è stata sempre centrale in ogni argomento trattato. Qui cercheremo di approfondire meglio le tematiche relative i fedeli attraverso l'analisi di casi individuali.
Gli approcci utilizzati in questo senso sono di tre tipi: l'osservazione partecipante, i dialoghi informali e le interviste. Le interviste ed i
_____________________________
18 Nell'accezione weberiana del termine: M. WEBER, Economia e società, Milano, Comunità, 1968, p. 241.
19 Movimento d'Amore, rivista "La Vergine dell'Eucaristia", Luglio 1999.
173

dialoghi svolti non hanno mai trascurato la personale storia di vita degli interlocutori alla base della quale si colloca, a mio avviso, la scelta religiosa di questi soggetti. Prenderemo come riferimento tre interviste svolte: due a dei leader conversazionali della comunità come la direttrice del giornale e la presidentessa del Movimento d'Amore, la terza ad una devota della Vergine dell'Eucaristia.
La direttrice del giornale si avvicina all'esperienza di Debora nel febbraio del 1993, in seguito ad una profonda crisi personale che l'aveva portata ad abbandonare un importante lavoro in banca. Grazie all'incontro con la veggente, la direttrice del giornale si avvicina alla Chiesa, ai sacramenti, riscopre, a suo dire, la fede:
...in un certo senso sentivo proprio che qualcuno mi stava, non solo chiamando, ma anche trasformando interiormente e questa trasformazione capivo che avveniva perché io non riuscivo più a pensare come prima, a fare le scelte che facevo prima, quindi mi convincevo sempre di più di quanto fosse importante mettere al primo posto le cose spirituali e poi quelle materiali, e questo è tutto un capovolgimento della mentalità comune che ci circonda...

Per quanto riguarda la sua esperienza come direttrice del giornale, la donna afferma:
Il giornale mi ha dato la possibilità di identificarmi come persona, perché in tutto questo periodo di cambiamento cade l'identità che prima ti eri costruita di te stessa. Ti chiedi chi sei, come puoi sviluppare queste potenzialità, questa forza nuova che senti e la chiamata all'apostolato stampa è stata per me molto positiva...

La presidentessa del Movimento d'amore, nel suo racconto, sostiene che prima di avvicinarsi al Santuario della Celeste Verdura si occupava d'occultismo e magia nera. Quando parla della sua storia la donna afferma:
Da premettere che io questo posto non lo conoscevo, non sapevo niente di questa storia. Per un periodo ho fatto sempre un sogno in cui vedevo un uliveto, un albero d'ulivo, una cappellina in cui c'erano delle persone che pregavano...Quando io entravo in questa cappella alzavo gli occhi al cielo e vedevo la Madonna con un bambino in braccio che mi diceva di andare verso di lei. Un giorno incontro una mia amica che mi parla di Debora, io fui subito colpita dalle sue parole e venni con mio marito in questo luogo. Quando entrai riconobbi subito il luogo che avevo sognato. Da quel giorno siamo venuti quasi tutti i giorni a pregare il rosario.
174

La donna frequenta il Santuario dal Maggio 1993 ed ancora più assiduamente da quando il marito è morto nel 22 Dicembre del 2001. Quando le chiedo se era soddisfatta della sua vita precedente la donna mi spiega:
Ero una persona nervosa, depressa, non avevo pace dentro. Adesso, anche se manca mio marito sono serena...

Per quanto riguarda la testimonianza della devota, devo affermare che la donna ha subito dimostrato una certa disapprovazione nei miei confronti, mi ha raccontato la sua storia solo per potermi chiedere alla fine:
"Allora? Quali notizie hai fatto venir fuori da quello che ti ho detto?".

Attraverso la conoscenza dei devoti è possibile dare delle coordinate generali relative ai fedeli. Faremo questo anche attraverso l'uso di coordinate categoriali ereditate da Miriam Castiglione, Paolo Apolito e Vittorio Lanternari:
• La maggior parte delle storie cominciano con un sogno. Il sogno è sempre presente in tutti i racconti dei fedeli sia come elemento scatenante della conversione, sia come elemento di guida durante il percorso spirituale. L'interpretazione simbolica e religiosa del sogno è, dunque, un elemento fondante dei culti extraliturgici; come afferma la Castiglione, il sogno non è mai considerato per il suo contenuto onirico ma come realtà 20. L'interpretazione del sogno permette una chiarezza d'idee in un momento di confusione in cui solo il sogno dà una soluzione all'enigma.
• La partecipazione al culto riguarda non solo il singolo ma l'intera famiglia, sia il nucleo principale sia il gruppo familiare. La partecipazione al culto dell'intero nucleo familiare rassicura il singolo sulla scelta di partecipazione alla devozione.
• Il gruppo del Santuario della Celeste Verdura è molto coeso e soprattutto le donne sono molto unite tra loro, questa visione diviene visibile, quando si ricordano le lotte svolte nel passato. I devoti, quindi, hanno un modello di sé e della comunità molto forte.
• I bambini si recano al Santuario insieme agli adulti e molto volentieri in quanto il luogo è divenuto per loro un modo per incontrare altri bambini e socializzare.
• Attraverso le storie di vita analizzate ritornano i due livelli di possi-

______________________________
20 M. CASTIGLIONE, I professionisti, cit., p. 51.
175

bilità di analisi che abbiamo accennato precedentemente. Il primo riguarda la lettura in chiave demartiniana del fenomeno del visionarismo: si può constatare come il passaggio dalla vita che i fedeli svolgevano prima di frequentare attivamente il Santuario alla vita attuale, riguarda anche il passaggio dall'insoddisfazione alla felicità. La comunità diviene una sorta di cuscinetto che funge da protezione psicologica per individuo. La riscoperta di un ruolo permette un'identificazione dell'individuo che si allontana così dal suo cattivo passato 21.
Il secondo livello di possibilità d'analisi riguarda, invece, la lettura del fenomeno in chiave lanternariana, ossia la riscoperta della sfera religiosa da parte della borghesia a causa della caduta dei valori della società moderna. Spesso, infatti, siamo di fronte a gente insoddisfatta dalla vita offerta dalla società dei consumi e che ritrovano la serenità rinunciando ai valori predominanti della società moderna come il consumismo e l'individualismo.

7. Il sito internet della Vergine dell'Eucaristia
Ciò che caratterizza il moderno visionarismo è l'uso d'Internet come strumento di comunicazione. La strutturazione in rete delle comunità basate sul visionarismo permette un ristoricizzazione del fenomeno in chiave moderna.
Il sito Internet del Santuario della Celeste Verdura è www.agapemanduria.it. Il sito conta circa 13.500 visitatori ed è possibile sceglierne la lingua tra: inglese, francese, tedesco, spagnolo, portoghese e russo. Il sito si divide in diverse sezioni che complessivamente raggruppano 35 pagine.
Le varie sezioni hanno lo scopo di spiegare vari elementi caratteristici del Santuario: i titoli divini, il luogo, i messaggi, gli eventi, il giornale, il Movimento d'amore, le lettere e le testimonianze.
Il sito non è solo una rivisitazione del testo scritto e del racconto orale, vi sono inseriti elementi tipici del linguaggio della rete come la mailing list e la newsletter. La rete è un luogo antropologico strano, infatti, come afferma Paolo

_______________________________
21 E. DE MARTINO, Sud e magia, cit., p. 90.
176

Apolito 22, come dovrebbe affondare l'antropologo la costruzione simbolica che avviene in Internet da parte delle varie comunità?
Elemento certo nell'analisi del fenomeno del visionarismo in rete è la marginalità che assume il veggente rispetto alla comunità, infatti, la rete permette all'individuo di essere direttamente in contatto con il divino senza la mediazione del veggente. L'uso delle foto, delle immagini del soprannaturale 23 contribuisce alla marginalità del carisma in rete e permette di identificare la realtà divina come oggettiva.

8. Il Santuario della Celeste Verdura e Manduria
Esistono diversi collegamenti tra le pratiche tradizionali della città di Manduria e quelle del Santuario della Celeste Verdura, vediamole nello specifico:
• La processione dei misteri; a Manduria il Venerdì Santo si svolge una famosa processione dei misteri, suggestiva e toccante, citata per questo anche da Lanternari. Il rito della processione dei misteri è ripreso dalla comunità del Santuario della Celeste Verdura, attraverso la Via dolorosa mariana che, come abbiamo detto, è una delle penitenze fondamentali per la devozione alla Vergine dell'Eucaristia.

• Il digiuno dell'Immacolata; il digiuno a pane e acqua il giorno dell'Immacolata è una tradizione che ha origine nel 1638 con lo scopo di allontanare dalla città i fulmini che frequentemente la colpivano.
Anche ai devoti di Debora la Madonna avrebbe chiesto per 1'8 Dicembre una giornata di penitenza e digiuno.

• Le perdonanze; si riferiscono ai primi giorni del mese d'Aprile in ricordo delle penitenze fatte da San Pietro sul fiume Bevagna. Oggi sono visite penitenziali che si fanno presso il Santuario al fine di guadagnarsi le indulgenze plenarie. Vediamo come, quindi, sia per i Manduriani sia per i devoti della Celeste Verdura, la concezione spirituale del pentimento è molto forte. Queste sono solo alcune delle tradizioni della città di Manduria, quel-

_____________________________
22 P. APOLITO, Internet, cit., p. 24.
23 Ivi, p. 131.
177

le che in qualche modo possono essere collegate con il Santuario della Celeste Verdura. La ripresa delle tradizioni del luogo avviene solo parzialmente da parte dei fedeli, la motivazione potrebbe riguardare la composizione della comunità che non è formata solo da membri mandriani ma provenienti da più zone.

A questo punto vorrei delineare gli obiettivi conoscitivi individuati nel percorso di ricerca nella comunità della Celeste Verdura di Manduria cercando di focalizzare i risultati ed i limiti della mia indagine:
1. Processo di formazione della crisi della presenza e destorificazione del negativo come teoria di base ma non risolutiva del fenomeno.
2. Analisi dei modelli culturali usati per il riconoscimento dei segni mariani. Molti sono gli elementi della cultura tradizionale del sud d'Italia che sono usati dalla comunità della Celeste Verdura per riconoscere la veridicità dell'apparizione.
3. Tra questi ricordiamo la concezione del sogno, lo sfruttamento simbolico della terra e dell'ulivo.
4. Formazione del potere carismatico ed individuazione dei leader conversazionali; infatti accanto alla figura carismatica come quella della veggente che è, anche, in rottura con un tradizionale modello di veggenza, ritroviamo forme di potere razionali come quelle dei leader conversazionali.
5. Formazione e struttura dell'apparato burocratico, organizzativo ed imprenditoriale.
6. Il contesto storico, culturale e sociale in cui si sviluppa il culto di Manduria.

Ho iniziato la ricerca sul Santuario della Celeste Verdura di Manduria scegliendo la strada dell'immersione del ricercatore nella realtà oggetto di studio, guidata da una concezione di umanesimo etnografico che dovrebbe permettere al ricercatore di essere al di sopra dei propri metodi di pensiero e astenersi da giudizi di valore. La mia convinzione era quella di conquistare, durante il percorso di ricerca, la fiducia della comunità culturale in modo da non essere da loro considerata una straniera, ma una di loro. Le cose non sono andate esattamente così. La realtà antropologica del visionarismo è, come afferma Apolito, una realtà antropologicamente strana, in quanto difficile da inquadrare nei canoni classici del metodo antropologico; infatti, si tratta di proiettare una rivo-
178


luzionaria concezione del sacro di queste comunità extraliturgiche, che assorbiscono come quotidiano e rituale un evento straordinario come l'apparizione della Madonna, su di un piano di studio che risulta avere modelli conoscitivi ancora poco sviluppati.
Ho compreso quanto può essere difficile e pericolosa la supremazia di un approccio relativista per la ricerca etnografica, in quanto, a mio avviso, per quanto lo studio sia una personale esperienza del ricercatore non può prescindere dalla formazione di un documento etnografico. Ancor di più ho dovuto rivedere le mie convinzioni nel momento in cui ho fatto i conti con il paradosso dell'osservazione partecipante, la soggettività della partecipazione e l'oggettività dell'osservazione. Il continuo slancio di catechesi praticato nei miei confronti ha causato un mio personale senso di disagio.
Per quanto riguarda l'uso dell'intervista, bisogna affermare che essa ha sicuramente un'importanza fondamentale nella ricerca, pur essendo, a mio avviso, un momento di modificazione della realtà e della spontaneità.
Ribadisco in questo modo la ricchezza d'informazioni ottenute nelle conversazioni informali.
Il visionarismo, nella sua espressione attuale, è un fenomeno moderno dal sapore antico, offre spiragli estremamente interessanti da cui osservare la società moderna, complessa, fluida sul piano culturale, in cui convivono differenze e contraddizioni. Vale ancora, quindi, e ho fatto mia, la lezione di E. de Martino:
Lo stimolo iniziale agli studi etnologici non fu dunque per me la bramosia di lontane esperienze ataviche, ma, al contrario, l'esigenza di vedere chiaro nell'immediato rigurgito di quelle esperienze nel costume della mia epoca 24.
_____________________________
24 E. DE MARTINO, Furore Simbolo Valore, Milano, Il Saggiatore, 1962, p. 68.
179

______________________________


Un video trovato in rete
video

Storia delle apparizioni della Vergine dell'Eucarestia
Parte 1^
video
Parte 2^
video
Parte 3^
video


La Vergine dell’Eucarestia
http://www.verginedelleucaristia.it/

GIOVANIPROMANDURIA
http://www.giovanipromanduria.org/






A Brindisi un veggente copia Deborah

Sangue e oli profumati che sgorgano dal volto e il velo di una statua raffigurante la Madonna; stimmate che lacerano la carne, ostie che appaiono in bocca, il sole che muta colore e dimensione e poi i messaggi dettati dalla Vergine alla sola persona che può ascoltarli: non sempre, non all’improvviso, ma durante un giorno del mese prestabilito.
Sembra un rapido e scarno sunto della recente storia del giovane Mario d’Ignazio, il “veggente” di contrada Santa Teresa, e del suo ultimo scorcio di vita scandito da apparizioni e presunti miracoli. Invece no, o almeno non solo. Perché c’è un’altra ragazza, oggi una donna, sposata e madre di famiglia, sulla quale quella veste di presunta “prescelta” dalla Madre di Dio, è calzata per anni con clamori che hanno a lungo oltrepassato i confini della piccola provincia, per approdare anche oltre oceano, in America, dove ancora oggi riecheggia il nome di Deborah Moscogiuri, la “veggente di Manduria”.


La sua vicenda divenuta per anni, fra il ’92 e il ’97, un vero e proprio caso nazionale sembra tracciare le orme sulle quali oggi si muove la storia di D’Ignazio. Tanti i fili che legano i due casi: stessi presunti prodigi, stesso privilegiato “rapporto” con Maria che li incontrerebbe in giorni prestabiliti del mese per dettare loro messaggi di speranza e ammonimento; stesso seguito di pellegrini.
Ma non solo: anche nel caso di Debora Moscogiuri, come in quello di D’Ignazio, c’è una statua attorno alla quale si addensano emozioni e scetticismo, devozione e cautela. Simulacri raffiguranti l’immagine di Maria che in entrambi i casi trasuderebbe olio e sangue, acquistati, seppur a quasi vent’anni di distanza l’uno dall’altro, presso lo stesso negozio di articoli religiosi, nel santuario dei Santi Cosimo e Damiano, poco fuori il centro abitato di Oria.

Fonte: http://www.lavocedimanduria.it/wp/a-brindisi-un-veggente-copia-deborah.html



LA VOCE DELLA MANDURIA - ANNO III N° 47 - SABATO 12 MARZO 2011

Anche qui sembra ci sia qualche problema ...
... ma questa è un'altra storia ...

Mario il veggente adesso appare anche su Rai Uno
Mercoledì 31 Agosto 2011 08:33 Redazione_2
BRINDISI – Il veggente brindisino Mario D’Ignazio approda a Rai Uno: lunedì scorso la storia delle presunte apparizioni della Vergine sono state raccontate all’interno del programma televisivo “E la chiamano estate” in onda ogni lunedì alle 23.40. La puntata scorsa dal titolo “sacro e profano” era dedicata a “racconti di vite dove la passione per il sacro si diffonde attraverso riti e credenze popolari in contrapposizione a personaggi che venerano l’aspetto più materiale della vita”. La storia di D’Ignazio era inserita tra racconti di credenze popolari, altre apparizioni divine che interessano presunti veggenti sparsi in tutta Italia, ma anche personaggi che seguono particolari culti o stili di vita. Il 27enne Brindisi, che dal 5 agosto del 2009 dice di vedere la Madonna, nei mesi scorsi è stato intervistato dalle giornaliste della Rai Maria Grazia Sarrocco e Luciana Luciani e lunedì sera la sua esperienza è andata in onda su uno dei canali nazionali più importanti della rete televisiva.
Circa sei minuti di filmato in cui viene raccontata tutta la sua storia, da quando è iniziata fino a quello che è accaduto negli ultimi mesi. Il servizio inizia con le inquadrature del corteo religioso che da maggio viene inscenato all’interno del giardino della famiglia D’Ignazio e che precede la veglia di preghiera in attesa dell’apparizione.

video

Approfondimenti sul caso:

6 commenti:

  1. Si richiede a chi usi queste pagine la sola cortesia di citarne la fonte:
    http://gris-cb.blogspot.it/

    DEBORA MOSCOGIURI MARASCO
    http://gris-cb.blogspot.it/2012/02/debora-moscogiuri-marasco.html

    RispondiElimina
  2. Carissimi amici del blog volevo segnalarvi un articolo interessante della rivista francese "Stella Maris" sulla questione del recente giudizio del Vescovo sulle apparizioni di Manduria.
    Ritengo sia molto interessante per capire cosa in realtà sia successo e comprendere meglio senza giudicare a priori una manifestazione soprannaturale che non ha avuto ancora nessun giudizio al contrario della persona che le riceve.
    Attenzione a non prendere sottogamba le cose di Dio specie di chi si professa suo figlio.
    Questo il link dell'articolo:
    http://www.gloria.tv/?media=305763

    RispondiElimina
    Risposte
    1. .. MI DISPIACE MA SIA A DOZULè E SIA A MANDURIA VI SONO EVIDENTI ANOMALIE GRAVI, TRA CUI LE PIù IMPORTANTI SONO: ERESIE, ERRORI SUI CONTENUTI TRADIZIONALI DELLA NOSTRA FEDE CATTOLICA; POCA O NULLA VOLONTà DI SOTTOMISSIONE ALLA CHIESA GERARCHICA SIA LOCALE CHE ROMANA.. SE SEI ONESTO E SE SEI CATTOLICO NON PROVARE A DIFENDERE QUESTE FALSE RIVELAZIONI, INGANNI DIABOLICI DEL NOSTRO TEMPO.. PACE!!!

      Elimina
  3. E adesso in piena apostasia della Chiesa...non Vi sono anomalie??? Questa povera ragazza e'stata derisa, isolata, denigrata dalla stessa Chiesa..quante ragazze giovani avrebbero sacrificato la propria giovinezza per avere queste attenzioni?? Neppure se la vedete volare credete!

    RispondiElimina