PAPA:
"DIVORZIATI RISPOSATI SONO PIENAMENTE NELLA CHIESA"

Salvatore Izzo (AGI) - Milano, 2 giu.
"Ai
divorziati risposati dobbiamo dire che la Chiesa li ama, devono vederlo e
sentire che realmente facciamo il possibile per aiutarli". Lo ha detto il Papa
alla Festa delle Famiglie all'aeroporto di Bresso.
"Non sono fuori della Chiesa", ha scandito, spiegando che "anche se non possono ricevere l'assoluzione e l'Eucaristia, vivono pienamente nella Chiesa". Secondo Benedetto XVI, "il contatto con un sacerdote per loro puo' essere ugualmente importante, poi seguano la liturgia eucaristica vera e partecipata: se entrano in comunione possono essere spiritualmente uniti a Cristo".
"Non sono fuori della Chiesa", ha scandito, spiegando che "anche se non possono ricevere l'assoluzione e l'Eucaristia, vivono pienamente nella Chiesa". Secondo Benedetto XVI, "il contatto con un sacerdote per loro puo' essere ugualmente importante, poi seguano la liturgia eucaristica vera e partecipata: se entrano in comunione possono essere spiritualmente uniti a Cristo".
"I
divorziati risposati - ha auspicato il Papa - trovino conforto in una vita di
fede e con l'aiuto della comunita' la sofferenza non sia per loro un tormento
fisico e psichico. La loro sofferenza se interiormente accettata e' dono per
tutti". "Il problema dei divorziati risposati - ha detto ancora il Pontefice -
resta uno dei grandi porblemi della Chiesa di oggi: la sofferenza e' grande
dobbiamo aiutare queste persone a vivere la loro sofferenza e impegnarci anche
nella prevenzione, approfondire dall'inizio con i ragazzi l'innamoramento,
seguirli nel fidanzamento, accompagnare le coppie durante il
matrimonio".
La domanda sui divorziati risposati e' stata posta al Pontefice da una coppia di psicologi impegnati nella terapia delle coppie. "Grazie per il vostro lavoro - ha detto il Pontefice alla coppia - perche' la psicoterapia e' molto necesaria alle famiglie in difficolta'".
La domanda sui divorziati risposati e' stata posta al Pontefice da una coppia di psicologi impegnati nella terapia delle coppie. "Grazie per il vostro lavoro - ha detto il Pontefice alla coppia - perche' la psicoterapia e' molto necesaria alle famiglie in difficolta'".
Questa ce la dovrebbe
spiegare un po' meglio... se un divorziato risposato continua a vivere nel sua
stato come potrebbe vivere unito alla Chiesa? Il divorzio è un peccato
grave e il
successivo matrimonio è completamente nullo quindi chi si risposa, dopo essersi
divorziato, vive in uno stato di adulterio (tranne che se il precedente stato
era di concubinato), quindi di peccato continuato. E se in questa convivenza
peccaminosa si consuma l'atto sessuale ecco peccati mortali aggiunti ad altri
peccati. Il
Papa poi asserisce che se i divorziatri risposati "entrano in comunione" possono
essere "spiritualmente uniti a Cristo durante la Messa". Questa affermazione è
essurda, se uno sta nella situazione di peccato grave continuato è impossibile
che stia unito spiritualmente al Signore.
Forse il Pontefice
post Conciliabolo intende che questi divorziati risposati sono uniti con
la nuova Chiesa inventata di sana pianta nel Conciliabolo. E questo sarebbe
correggere gli errori dei fedeli nei confronti del Signore? Sarebbe ammonire i
peccatori, dando loro la coscienza del peso dei loro atti? E questo sarebbe
difendere in maniera integrale il Sacramento del Matrimonio? Forse sarebbe
meglio che questi nuovi teologi conciliari si studiassero un po' di catechismo,
sì il Catechiesmo
di San Pio X...
Ma oggi, nella Festa della Santissima Trinità, vogliamo
(anzichè ascoltare queste nuove tesi moderniste), aderire alla
vera Dottrina Cattolica
della Chiesa, proposta da
veri Santi della Chiesa, come Sant'Atanasio...

Simbolo di Sant'Atanasio
"Quicumque vult"
(Breviarium Romanum: ad Primam, in Festo Sanctíssimae Trinitátis)
(Breviario Romano: Ufficio di Prima nella Festa della SS. Trinità)
Quicúmque vult salvus esse, *
ante ómnia opus est, ut téneat cathólicam
fidem: Quam nisi quisque íntegram
inviolatámque serváverit, * absque dúbio
in aetérnum períbit. Fides autem cathólica haec est: * ut unum Deum in Trinitáte, et Trinitátem in unitáte
venerémur. Neque confundéntes persónas, * neque substántiam seperántes. Alia est enim persóna Patris, alia Fílii, * alia Spíritus Sancti: Sed Patris, et Fílii, et Spíritus Sancti una est divínitas, * aequális glória, coaetérna maiéstas. Qualis Pater, talis Fílius, * talis Spíritus Sanctus. Increátus Pater, increátus Fílius, * increátus Spíritus Sanctus. Immènsus Pater, imménsus Fílius, * imménsus Spíritus Sanctus. Aetérnus Pater, aetérnus Fílius, * aetérnus Spíritus Sanctus. Et tamen non tres aetérni, * sed unus aetérnus. Sicut non tres increáti, nec tres imménsi, * sed unus increátus, et unus imménsus. Simíliter omnípotens Pater, omnípotens Fílius, * omnípotens Spíritus Sanctus. Et tamen non tres omnipoténtes, * sed unus omnípotens. Ita Deus Pater, Deus Fílius, * Deus Spíritus Sanctus. Et tamen non tres dii, * sed unus est Deus. Ita Dóminus Pater, Dóminus Fílius, * Dóminus Spíritus Sanctus. Et tamen non tres Dómini, * sed unus est Dóminus. Quia, sicut singillátim unamquámque persónam Deum ac Dóminum confitéri christiána veritáte compéllimur: * ita tres Deos aut Dóminos dícere cathólica religióne prohibémur. Pater a nullo est factus: * nec creátus, nec génitus. Fílius a Patre solo est:* non factus, nec creátus, sed génitus. Spíritus Sanctus a Patre et Fílio: * non factus, nec creátus, nec génitus, sed procédens. Unus ergo Pater, non tres Patres: unus Fílius, non tres Fílii: * unus Spíritus Sanctus, non tres Spíritus Sancti. Et in hac Trinitáte nihil prius aut postérius, nihil maius aut minus: * sed totae tres persónae coaetèrnae sibi sunt et coaequáles. Ita ut per ómnia, sicut iam supra dictum est, * et únitas in Trinitáte, et Trínitas in unitáte veneránda sit. Qui vult ergo salvus esse, * ita de Trinitáte séntiat. Sed necessárium est ad aetérnam salútem, * ut incarnatiónem quoque Dómini nostri Iesu Christi fidéliter credat. Est ergo fides recta ut credámus et confiteámur, * quia Dóminus noster Iesus Christus, Dei Fílius, Deus et homo est. Deus est ex substántia Patris ante saécula génitus: * et homo est ex substántia matris in saéculo natus. Perféctus Deus, perféctus homo: * ex ánima rationáli et humána carne subsístens. Aequális Patri secúndum divinitátem: * minor Patre secúndum humanitátem. Qui, licet Deus sit et homo, * non duo tamen, sed unus est Christus. . Unus autem non conversióne divinitátis in carnem, * sed assumptióne humanitátis in Deum. Unus omníno, non confusióne substántiae, * sed unitáte persónae. Nam sicut ánima rationális et caro unus est homo: ita Deus et homo unus est Christus. Qui passus est pro salúte nostra: descéndit ad ínferos: * tértia die resurréxit a mórtuis. Ascéndit ad coélos, sedet ad déxteram Dei Patris omnipoténtis: * inde ventúrus est iudicáre vivos et mórtuos. Ad cuius advéntum omnes hómines resúrgere habent cum corpóribus suis: * et redditúri sunt de factis própriis ratiónem. Et qui bona egérunt, ibunt in vitam aetérnam: * qui vero mala, in ígnem aetérnum. Haec est fides cathólica, * quam nisi quisque fidéliter firmitérque credíderit, salvus esse non póterit. Amen. |
Chiunque voglia salvarsi, * deve anzitutto possedere la fede
cattolica: Colui che non la
conserva integra ed inviolata * perirà senza dubbio in eterno. La fede cattolica è questa: * che veneriamo un unico Dio nella Trinità e la Trinità nell'unità. Senza confondere le persone, * e senza separare la sostanza. Una è infatti la persona del Padre, altra quella del Figlio, * ed altra quella dello Spirito Santo. Ma Padre, Figlio e Spirito Santo sono una sola divinità, * con uguale gloria e coeterna maestà. Quale è il Padre, tale è il Figlio, * tale lo Spirito Santo. Increato il Padre, increato il Figlio, * increato lo Spirito Santo. Immenso il Padre, immenso il Figlio, * immenso lo Spirito Santo. Eterno il Padre, eterno il Figlio, * eterno lo Spirito Santo E tuttavia non vi sono tre eterni, * ma un solo eterno. Come pure non vi sono tre increati, né tre immensi, * ma un solo increato e un solo immenso. Similmente è onnipotente il Padre, onnipotente il Figlio, * onnipotente lo Spirito Santo. E tuttavia non vi sono tre onnipotenti, * ma un solo onnipotente. Il Padre è Dio, il Figlio è Dio, * lo Spirito Santo è Dio. E tuttavia non vi sono tre dei, * ma un solo Dio. Signore è il Padre, Signore è il Figlio, * Signore è lo Spirito Santo. E tuttavia non vi sono tre Signori, * ma un solo Signore. Poiché come la verità cristiana ci obbliga a confessare che ciascuna persona è singolarmente Dio e Signore: * così la religione cattolica ci proibisce di parlare di tre Dei o Signori. Il Padre non è stato fatto da alcuno: * né creato, né generato. Il Figlio è dal solo Padre: * non fatto, né creato, ma generato. Lo Spirito Santo è dal Padre e dal Figlio: * non fatto, né creato, né generato, ma da essi procedente. Vi è dunque un solo Padre, non tre Padri: un solo Figlio, non tre Figli: * un solo Spirito Santo, non tre Spiriti Santi. E in questa Trinità non v'è nulla che sia prima o dopo, nulla di maggiore o minore: * ma tutte e tre le persone sono l'una all'altra coeterne e coeguali. Cosicché in tutto, come già detto prima, * va venerata l'unità nella Trinità e la Trinità nell'unità. Chi dunque vuole salvarsi, * pensi in tal modo della Trinità. Ma per l'eterna salvezza è necessario, * credere fedelmente anche all'Incarnazione del Signore nostro Gesù Cristo. La retta fede vuole, infatti, che crediamo e confessiamo, * che il Signore nostro Gesù Cristo, Figlio di Dio, è Dio e uomo. È Dio, perché generato dalla sostanza del Padre fin dall'eternità: * è uomo, perché nato nel tempo dalla sostanza della madre. Perfetto Dio, perfetto uomo: * sussistente dall'anima razionale e dalla carne umana. Uguale al Padre secondo la divinità:* inferiore al Padre secondo l'umanità. E tuttavia, benché sia Dio e uomo, * non è duplice ma è un solo Cristo. Uno solo, non per conversione della divinità in carne, * ma per assunzione dell'umanità in Dio. Totalmente uno, non per confusione di sostanze, * ma per l'unità della persona. Come infatti anima razionale e carne sono un solo uomo, * così Dio e uomo sono un solo Cristo. Che patì per la nostra salvezza: discese agli inferi: * il terzo giorno è risuscitato dai morti. É salito al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente: * e di nuovo verrà a giudicare i vivi e i morti. Alla sua venuta tutti gli uomini dovranno risorgere con i loro corpi: * e dovranno rendere conto delle proprie azioni. Coloro che avranno fatto il bene andranno alla vita eterna: * coloro, invece, che avranno fatto il male, nel fuoco eterno. Questa è la fede cattolica, * e non potrà essere salvo se non colui che l'abbraccerà fedelmente e fermamente. Amen. |
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