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lunedì 4 giugno 2012

IMPRONTE LUNARI...

IMPRONTE LUNARI: LA MISTERIOSA MANCANZA DELLA POLVERE COSMICAStampaE-mail


Pontifex.RomaUna delle più pressanti preoccupazioni che precedettero lo sbarco dell'Apollo 11, nel 1969, era che il modulo LEM, al momento dell'atterraggio, potesse affondare e scomparire letteralmente in un mare di polvere lunare. E' noto difatti che una certa quantità di polvere cosmica e di micrometeoriti proviene continuamente dallo spazio, e non essendoci, sulla Luna, nè moti atmosferici, nè oceani, la quantità di polvere che giace e si accumula immobile fin dai tempi più remoti, avrebbe potuto creare un grave, se non drammatico, problema. Quando il modulo atterrò e Neil Armstrong potè compiere la sua famosa passeggiata, si potè appurare invece che la superficie lunare consiste di soli pochi centimetri di polvere. Hans Pettersson, dell'Istituto Oceanografico di Goteborg, ha trovato che la quantità di polvere cosmica che penetra sulla Terra è una costante, corrispondente a circa 14 milioni di tonnellate all'anno. Se la Terra avesse 4,5 miliardi di anni ...
... dovrebbe aver accolto in quest' arco di tempo, dall'atmosfera, circa 63 milioni di miliardi di tonnellate di polvere spaziale.
La Terra ha una superficie totale di circa 5 x10 alla 14ª metri quadrati e la polvere compattata ha una densità di circa di 2.240 chili per metro cubo.
Questi dati indicano che dovrebbe esistere uno strato di 55 metri di spessore di polvere meteorica su tutto il pianeta, ma questo strato non esiste e non c'è nulla che gli somigli.
Questa assenza, se ci affidiamo alla teoria dei 4,5 miliardi di anni, ha dell'inspiegabile. La scienza, anche qui, ha tentato di ipotizzare che questa polvere possa essersi disciolta, in parte nei mari, e in parte mischiata alla polvere terrestre delle rocce della crosta, ma la polvere meteorica ha una composizione minerale completamente differente da quella delle rocce terrestri ed è facilmente individuabile poichè contiene molto nichel e ferro, elementi relativamente rari nella crosta del nostro pianeta.
Hans Pettersson ha valutato un contenuto medio di nichel, nella polvere cosmica di 2,5%, che è circa trecento volte maggiore del nichel presente nelle rocce della crosta terrestre.
Concentrazioni di questo tipo attualmente non esistono nè sulla superficie della Terra e nemmeno sul fondo dei mari.
Henry Morris, noto ricercatore creazionista, ha stimato per gli oceani una quantità di nichel pari a 3.000 miliardi di chilogrammi.
La quantità totale di nichel trasportata dalla terraferma nei mari ogni anno è di circa 340 milioni di chilogrammi.
Ciò significa che tutto il nichel disciolto nei mari potrebbe essere stato trasportato in soli 9.000 anni.
Ecco un'altra evidenza di una Creazione recente.
Forse 9.000 anni sono pochi per la Terra?
Non lo sappiamo, ma sappiamo che i fatti geologici indicano sempre una Terra molto giovane, una Terra creata direttamente da Dio in perfetta linea con le Verità rivelate nella Bibbia.
Deo Gratias!
Giorgio Mastropasqua
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