clip_image002[1]L’EDITORIALE DEL VENERDI
di Arai Daniele
È un fatto: la terza parte del Segreto di Fatima, che per più di mezzo secolo è stata al centro dell’interesse del mondo, una volta pubblicata con la sconcertante idea che ne colloca al centro Giovanni Paolo 2º, ha sollevato molti dubbi. Vi era certamente un aspetto simbolico nella sua visione, dove figurava la misteriosa morte di un papa con tutto il suo seguito, vittime di spari e di «frecce». Simbolico o reale, tale fatto prospetta la vacanza del Soglio pontificio.
Infatti, quando il Papa muore la Chiesa resta in condizione di Sede vacante.
La visione del Segreto si conclude con la Sede vacante
Questa vacanza si prolunga fino all’elezione di un altro Papa cattolico.
Chi può essere sicuro che tale successione sia avvenuta a partire di Roncalli; da quando gli eletti papi hanno introdotto una «fede» ecumenista non cattolica?
Un Papa cattolico mai avrebbe potuto alterare la Dottrina e la Liturgia della Chiesa nel senso che smonti le difese della Fede, portando i fedeli alla generale apostasia, come è avvenuto con Giovanni 23. Egli, già nel 1960 aveva convocato il concilio della demolizione e riguardo al «terzo Segreto di Fatima» ha cercato di smontarlo, archiviandolo! Un nascondimento durato oltre quarant’anni.
Stupefacente è inoltre l’avversione al Segreto nel tempo di Paolo 6º.
Quando, dal 15 novembre 1966, furono abrogati gli articoli 1399 e 2318 del Codice di Diritto Canonico che proibivano la pubblicazione di libri e opuscoli che diffondessero nuove apparizioni, rivelazioni o profezie non approvate dalla Chiesa, chiunque si sentì libero di diffon­dere le rive­lazioni più fantasiose. Qualsiasi diavoleria poteva venire alla luce. Niente più era proibito. So­lo il Segre­to della Vergine di Fatima, il messaggio più indubbiamente divino, restò all’Indice.

Abituati a tale lunga catena d’inganni dopo la stupefacente censura di Giovanni 23, i fedeli, alla pubblicazione del Segreto nel 2000 con una strana interpretazione, potevano pensare che si trattasi dell’ultimo tranello di una strana finzione. Eppure va ripetuto: Fatima è l’evento soprannaturale avvallato dal miracolo del sole – affinché tutti credessero nella sua natura di aiuto celeste agli uomini. Se è profezia, come crediamo, allora lo stesso fatto che sia stato censurato e manipolato è parte del mistero che intende svelare, secondo la sua emblematica datazione del 1960.

La questione centrale della Profezia di Fatima riguarda il Papato
Como si è visto, Fatima può essere considerata risposta all’appello del 5 maggio del Papa Benedetto XV, con l’apparizione di Maria SS. il 13 maggio, quindi;
al Papa sono dirette le richieste del Messaggio di Fatima;
il Papa è al centro delle persecuzioni e sofferenze profetizzate;
dal Papa dipende la risposta alle devozioni richieste da Maria Santissima;
al Papa andavano le continue preoccupazioni e preghiere dei pastorelli;
e di lui è detto che, per aver ritardato le richieste del Signore, seguirà il Re di Francia nella disgrazia!
Tale “decapitazione” fu predetta in una comunicazione di Gesù a suor Lucia nell’agosto 1931: “Fa sapere ai miei ministri che siccome essi hanno seguito l’esempio del Re di Francia nel ritardare l’esecuzio­ne della mia domanda, lo seguiranno nel­la disgrazia” (Documenti su Fatima di P. Alonso e altri).
Il Re fu ghigliottinato, quindi si tratta di un’acefalia che, riguardando la Chiesa sarebbe d’ordine «metafisico», universale, quindi, delinea la Chiesa e l’umanità in preda al potere che abbatte l’Ordine di Cristo e prepara il «disordine metafisico» dell’Anticristo; il potere di un infido impero edonista ma assassino, ecumenista ma ateo; un flagello più rovinoso per le anime delle guerre e rivoluzioni messe insieme.
Ora, la visione del Terzo Segreto, ossia dello «sterminio» del Papa e dei suoi testimoni cattolici, palesa simbolicamente la «rimozione» nell’ambito interno della Chiesa del «sommo ostacolo» al male, il «katéchon» del testo di San Paolo (II Ts). Quindi il «Segreto» riguarda un’ora cruciale per il Papato: ora di Sede vacante.
E poiché l’anno per far conoscere la terza parte del Segreto – “perché più chiara” – era 1960 (nella spiegazione della Veggente al cardinale Ottaviani), quindi, qualche tempo prima, non è logico pensare che la profetizzata disgrazia valeva piuttosto per i Papi fino a Pio XII, morto nel 1958? Ma se è così, come sembra logico, un successivo «Papato» sarebbe, sia depositario del testo del Segreto, sia conseguente – riguardo allo stato della Santa Sede – alla disgrazia derivata dalla sua visione.

In altre parole: il tempo del Segreto di Fatima, avendo una sua “scadenza” in un tempo subito prima del 1960, data questa che non può essere cancellata, indica la disgrazia del periodo successivo, che è quello dell’acefalia della Chiesa.
Per dirlo in una sola frase: poiché i «ministri del Signore» fino a Pio XII non hanno eseguito la Sua richiesta, con la morte del Papa (vedi la visione), la Chiesa restava nell’acefalia di una Sede vacante. Infatti, non vi è disgrazia peggiore, non solo a causa dello sgoverno, ma della presenza in tale Luogo sacro di falsari della Fede.

Finzione o realtà apocalittica?
Il cattolico che considera la situazione della Fede nella Chiesa nel periodo seguente alla morte di Pio XII, soffre per la sua gravissima crisi da più di mezzo secolo, con gli incredibili atti e iniziative «pontificali» e «vescovili» dopo il Vaticano 2.
Sono molte le testimonianze a diversi livelli di questa demolizione della Chiesa.
Qui sarà ricordato più avanti Romano Amerio per la sua raccolta di desistenze «dell’autorità» e «variazioni» nella Chiesa degli ultimi tempi; indicante lo sfascio, anche senza approfondirne la vera causa. Eppure, la causa prima di questa va riconosciuta nell’elezione di un modernista filo-massone alla Sede, perciò datata.
Ecco l’importanza della datazione riguardante la Sede vacante in causa.
Riguardo a quella data, suor Lucia, ha sempre detto che 1960 era il tempo per far conoscere la terza parte del «Segreto» che aveva redatto: “perché così lo voleva la Madonna”! E poi, chiarendo il perché di questa data al cardinale Ottaviani nel 1955, ha detto che allora sarebbe “più chiaro”!
Si noti che per questo stesso importante Pro-Prefetto dell’allora Santo Ufficio, che è stato elettore di Giovanni 23, la sua elezione alla Santa Sede si era dimostrata una rovina, poiché egli diceva e faceva tutto alieno a ogni appello alla conversione, affinché gli uomini e i popoli smettessero di offendere Dio.
Ora che si conosce il contenuto del «Terzo Segreto» ovvero la visione simbolica della «liquidazione» del Santo Padre con tutto il suo seguito fedele, il «nuovo papato» appare avverso a quella profezia della disgrazia annunziata… (come il Re di Francia), di cui Giovanni 23 prenderà esplicitamente le distanze nel discorso di apertura del Vaticano due. A questo punto si ha il palese rapporto di opposizione tra il Segreto di Fatima e il «nuovo papato». Saranno gli stessi «papi conciliari» a ritenere il «Terzo Segreto» autentico, ma lo stesso lo hanno censurato e manipolato.

Quanti contestano ancora l’autenticità del «Segreto» pubblicato nell’anno 2000, adducendo la mancanza in esso delle parole di Maria SS., di modo a spiegare la situazione di apostasia che devasta la Chiesa oggi, dovrebbero considerare da chi e da quando parte tale demolizione. Non è proprio la mancanza dell’autorità del papa cattolico a permettere e proporzionare ogni investita contra la Fede e il Culto, che conduce all’apostasia generale? La stessa confusione attorno all’intervento divino di Fatima, va imputato a quale potere? Basta parlare di una desistenza dell’autorità, che del resto rimane evidente e continua con le «dimissioni» di Benedetto 16?
Se dalla morte di Pio XII è subentrato un «nuovo papato» che tra tante mutazione ha pure strumentalizzato la Profezia che poteva indicava il lungo interregno della vacanza cattolica, ciò non dovrebbe essere d’enorme interesse per i cattolici?
Di fatto, la visione del «Segreto» svela proprio l’«eliminazione» dell’autorità papale per in tempo! Così, chi riconosce la crisi della grande apostasia non deve trascurare il Segno di Fatima che, come tutto fa capire, apre alla giusta lettura di quanto è successo nella Chiesa prima e dopo la morte di Pio XII, cioè attorno alla data segnata per pubblicare il Terzo Segreto. Allora la situazione della presente Sede vacante cattolica ne è la spaventosa continuazione, che non si vuole capire.
Per discutere sull’autenticità del testo del «Segreto» pubblicato nel 2000 abbiamo redatto un dimostrazione in varie lingue: in italiano http://wp.me/pWrdv-Ml; in portoghese: http://promariana.wordpress.com/2010/10/05/da-validade-do-segredo-publicado-em-2000/; in inglese: http://promariana.wordpress.com/2012/11/01/2567/ e pure in spagnolo e francese.

Il dilemma “cattolico” del conclave per l’ora presente
È bene ricordare che il nemico di Dio e degli uomini attacca con maggior forza dove c’è il maggior aiuto per la salvezza. Si tratta della Santa Sede ed ecco dove il maligno punta a compenetrarla con ogni mezzo. Il dilemma del nostro tempo è velato per molti cattolici perché riguarda l’evento estremo del “pastore colpito”; il Papa “tolto di mezzo” con l’elevazione d’inviati del nemico in preparazione della grande l’apostasia nel Luogo santo! Degli «anticristi in Vaticano»!
Sull’incombente Segno di Fatima, si può capire che ogni ipotesi attorno al Segreto pubblicato dal Vaticano, vero o falso, va nel senso di un’enorme contraddizione:
- se è falso, ne è responsabile proprio l’autorità vaticana che lo ha falsificato.
Quindi Giovanni Paolo che lo avrebbe contraffatto a suo vantaggio;
- se è vero, allora la contraddizione è dei tradizionalisti che accusano il falso, ma non il falsario. Anzi, questo sarebbe il loro papa contraffattore!
Una posizione ammorbidita poi dall’idea che i vertici vaticani non hanno falsato quel testo, ma “solo” nascosto l’altra sua parte essenziale, mentendo sull’integrità di quanto pubblicato. Ciò è parimenti contraddittorio e coinvolge in pieno l’attuale «ex» Benedetto, dovendo indicare, quindi, qualcosa di molto nascosto.
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Il «Segreto» svela la causa della crisi cattolica dal 1960?
In sostanza, il «Segreto» ha già svelato come l’attuale gerarchia ecclesiale ne tema il contenuto associato alla crisi della fede successiva al Vaticano 2 e come, proprio per questo motivo, si continui ad esercitare su di esso un deciso controllo. Fatto è che, essendo impossibile ignorare Fatima, l’evento certificato dal gran miracolo del sole, riconosciuto dalla Chiesa come segno divino (si deve risalire all’Antico Testamento per trovare uno simile), le autorità conciliari cercarono di ridurre il suo messaggio a vago riepilogo storico delle malefatte del secolo XX. Eppure, lo scenario che esso riflette, dell’eccidio virtuale del Papa col suo seguito, è quello dell’esecuzione di un “colpo finale”: il complotto storico contro la Chiesa e il Cristianesimo andato a segno nei nostri tempi con le malefatte interne al Vaticano!

Nello scritto sulla «validità del Segreto pubblicato nel 2000» si vede la posizione della terza parte del messaggio di Maria SS. ovvero della visione simbolica dove c’è la città mezza rovinata (la Cristianità). Tale luogo, per accordarsi alla parte conosciuta, dovrebbe seguire la frase:… «varie nazioni saranno annientate». Nazioni cristiane della storia biblica come il Libano e altre in cui vive una comunità cristiana in pericolo, come pure succede in Iraq, Egitto e adesso in Siria. La frase sul Portogallo la segue e l’ecc. si collega a quanto conosciuto: “Alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà, il Papa consacrerà la Russia… ecco il suo ritorno!
Fin là si può capire che vivremmo un lungo interregno senza Papi Cattolici, realtà ora evidenti negli attentati della stessa «autorità» alla Dottrina cattolica, visibili pure senza ricorrere a quanto è nell’eccidio del «Segreto»! Molti conoscono il problema gravissimo delle adulterazioni conciliari ma tentennano ad accusarle.
Si può ipotizzare la sindrome della paura della verità contenuta nel Segreto di Fatima, che del resto, come si era visto, colpì pure Suor Lucia… per ubbidienza!
A tale sindrome sembrano soggetti anche quanti con le loro accuse del falso contestano il «pontefice ingannatore» in questioni che riguardano la Fede divina!
La contraddizione passa a consistere nel fatto che per evitare una conclusione “sedevacantista” alcuni si rivolgono proprio al «giudizio infallibile» dei «falsari dottrinali» per arrivare ad altre conclusioni scombinate.
Noto fu il caso del Padre Georges de Nantes, venuto a Roma tre volte in dieci anni con accuse di eresie e scisma, da sottomettere al verdetto dello stesso eresiarca.
Ora, la strana rinuncia di Benedetto 16º, suscita un ragionato appello del mio amico il professore di Estetica e curatore dell’opera di Romano Amerio, Enrico Maria Radaelli, autore del notevole libro «La Sinagoga bendata». Di fronte a quella conclusione inevitabile sulla «ermeneutica della rottura» di studiosi del peso di mons. Brunero Gherardini, del Vescovo Oliveri e di altri, Radaelli ritenne urgente chiedere allo stesso Benedetto una dichiarazione infallibile in materia (vedi http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1348309?eng=y).
Inutile dire che è rimasto senza risposta. Tuttavia ora, come se avesse avuto conferma della disposizione pontificale dell’interpellato, espone pubblicamente salde ragioni per cui le dimissioni vanno ritirate: «PERCHÉ PAPA RATZINGER-BENEDETTO XVI DOVREBBE RITIRARE LE SUE DIMISSIONI. NON È ANCORA IL TEMPO DI UN NUOVO PAPA PERCHÉ SAREBBE QUELLO DI UN ANTIPAPA.» (vedi http://www.enricomariaradaelli.it/aureadomus/aculeus/aculeus_dimissioni_papa_benedettoXVI.html ).
Come si vede, l’idea della presenza di un «antipapa futuro» comincia a circolare.
Ora, l’Autore usa ripetere la strana nozione del filosofo Romano Amerio sulla demolizione conciliare, classificata come «variazioni della Chiesa nel secolo XX». È davvero strano che s’insista nel volere una dichiarazione da un’autorità della Chiesa infallibile, ma rivolgendosi a quella di una chiesa «variabile»!
Comunque ora è Benedetto 16º a rispondere: il suo gesto è volontà di Dio!

Il fatto è che per riconoscere la situazione di persecuzione interna alla Chiesa e al Papato si deve vagliare il nefasto risultato di elezioni in conclavi risultati nulli dalla mancata condizione cattolica di chierici modernisti, fautori di una chiesa riformata nel senso illuministico e massonico. Essa non è, come sappiamo, la Chiesa per la conversione a Gesù Cristo, quindi anche i conclavi che gli hanno eletti erano nulli.
Ecco che dal 1958, anche senza far ricorso al «Segreto di Fatima», si può capire che la Sede rimane vacante finché il Signore non susciterà un Papa cattolico, che non va confuso con quello voluto dalle sinagoghe e dalle logge del mondo, ma secondo il Volere del Signore! Credere nelle false scelte fa meritare il risultato imperversante che implica il castigo evocato nel Vangelo: “Colpirò il pastore e le pecorelle del gregge saranno disperse”(Mt 26, 31). Il Signore è a un tempo il Pastore e Chi permette la sua «rimozione; quest’assenza del Papa cattolico figura il ritiro di Dio per un tempo, da quando i cattolici hanno riconosciuto un’altra voce portatrice di un altro vangelo; quello del Vaticano due.
Ecco qui la chiave evangelica, sia per capire la dipendenza di una chiesa eretta da falsi cristi e falsi pastori; sia per difendere e restaurare la Chiesa della Fede.
Si tratta del pieno rifiuto del Vaticano 2, delle sue opere e dei suoi conclavi deviati.
La Chiesa e il Papato esistono proprio per la netta distinzione tra Fede e mondo: tra continuità e rottura, tra conversione e inganno: una è la vita, l’altra la morte del Papa, proprio come fa vedere anche la Profezia de Fatima.
Si deve, quindi, pregare per il ritorno del Papa cattolico, testimoniando contro quanto gli si oppone. Solo allora vi sarà Finalmente il trionfo della Fede insieme a quello del Sacro Cuore di Gesù, insieme all’Immacolato Cuore di Maria!