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domenica 8 settembre 2013

L'OCCHIO SOPRA LA PIRAMIDE


di A. Z. 1
 
postato: 4 ottobre 2012
 
l'occhio sopra la piramide
 
Come un fiume carsico, che affiora alla luce dopo un lungo percorso sotterraneo, la Rivoluzione appare oggi agli occhi di tutti nei suoi effetti travolgenti. Quasi d'im­provviso, possiamo misurarne la portata, e dal suo sbocco finale possiamo meglio comprenderne la Storia. Colpito dalla convergenza di molti fatti, tre anni fa ne pubblicai un abbozzo piuttosto affrettato, prospettando l'ipotesi che la Rivoluzione fosse un fatto unitario. Trivellando qua e là negli scritti riguardanti la storia di questi ultimi secoli, mi ero reso conto che «i focolai di agitazione del mondo sono collegati da canali occulti, e che la lava eruttata dai vari vulcani di sovversione sale da un unico serbatoio di antica data». La paziente indagine su altri studi venuti a mia conoscenza conferisce ora alla mia ipotesi una conferma inoppugnabile. Il primo accostamento della questione si riferiva ad alcuni avvenimenti nodali che mi sembravano molto illuminanti. Oggi, nel ripresentare in modo succinto la storia della Rivoluzione, mi riferisco piuttosto a continuità storiche e ideologiche incontestabili. Gli avvenimenti passano, a volte furenti come i cicloni della Rivoluzione Francese o russa; più stabile invece è la scia delle ripercussioni che questi fatti determinano sotto forma di strutture nuove, di orientamenti, di costumi. Esplorando soprattutto il nucleo centrale delle continuità ideologiche che costituiscono il patrimonio costante della Rivoluzione, appare nella piena luce l'unità dell'intero fenomeno rivoluzionario. Questo studio vuol essere solo una freccia indicativa, un invito ad esplorare più a fondo nel magma rivoluzionario per ricostruirne l'intero mosaico storico. Non per un semplice intento contemplativo, perché «la Storia è maestra della vita».
 
I
Quadro generale
della Rivoluzione
 
Diffondendosi nell'Impero romano e infiltrandosi nelle popolazioni barbare d'Europa, Asia e Africa, il cristianesimo aveva lentamente fermentato quella condensazione culturale cristiana che raggiunse il suo massimo splendore nel secolo XIII. Quel clima di entusiasmo coagulò in un'unica vasta sintesi teologica e filosofica l'eredità ebraica con la classicità greca, latina e araba; le grandi città andarono a gara a costruire le maestose cattedrali romaniche e gotiche, slanciate verso il cielo; la letteratura diede il capolavoro di Dante, la mistica toccò il suo vertice con Santa Caterina da Siena e San Francesco d'Assisi, la pittura si fuse con la mistica nei capolavori di Giotto e del Beato Angelico. Il secolo culturalmente più cristiano, fu anche il secolo più razionalista della Storia, con la sua metafisica unitaria incentrata nell'Essere; e religione, politica e cultura trovarono la loro integrazione simbolica unitaria nel Sacro Romano Impero. Ben presto però i fermenti pagani, antichi quanto l'uomo e mai sopiti, puntarono a riaffermarsi e ad avere il sopravvento. Rinascimento e Riforma protestante cominciarono a spostare l'asse degli interessi culturali da Dio verso l'uomo, fino a sfociare, con la cultura attuale, nell'umanesimo ateo. Quest'ampia curva di ripiegamento sull'uomo fu fomentata soprattutto dalla Rivoluzione, fenomeno che si intensificò in questi ultimi due secoli per l'apporto determinante delle Società Segrete, focolai attivi del naturismo neopagano 2. Le Società Segrete si radicano nel terreno rinascimentale e riformistico, approfondendo la divisione del mondo occidentale tra cattolici e protestanti. Già sotto Filippo il Bello (1268-1314) il legista Dubois vagheggiava un consiglio laico delle nazioni con esclusione del Papa, che era il perno del Sacro Romano Impero; e il re della Boemia hussita Georg von Podiebrad Kunstadt (1420-1471) propagava tra i prìncipi del Nord la medesima idea. Verso il Settecento, Società Segrete di vario tipo (alchimisti, cabalisti, occultisti, panteisti, rosacroce, ecc...), pullulate in terreno protestante, fomentarono una corrente mondialista anticristiana con la complicità di pensatori quali Bacon, Grozio, Locke, Spinoza, ecc... Nel frattempo, il rosacroce Jan Amos Kominsky (1592-1670) teorizzava una pianificazione culturale-politico-religiosa basata sulla fusione delle varie confessioni cristiane, ma tendente a superare il cristianesimo nell'esoterismo. Nel 1717 nasceva a Londra la Massoneria inglese, e a metà del Settecento si determinava la corrente pangermanistica dei Templari. Nel loro alveo e appropriandosi il socialismo di Jean-Jacques Rousseau (1712-1778), sorsero gli Illuminati di Baviera, fondati da Adam Weishaupt (1748-1830) nel 1776. Questi, dopo il congresso di Wilhelmsbad (1782), si infiltrarono rapidamente nelle Logge massoniche europee, determinando con esse e con la complicità dell'Alta Finanza internazionale (Rothschild, ecc... 3) la Rivoluzione Francese (1789), che nella mentalità dei rivoluzionari doveva essere il primo passo verso una Repubblica Socialista Mondiale. La politica coloniale nel frattempo spostava l'insieme geopolitico dall'orbita delle potenze cattoliche a quella capitalistica protestante (insurrezione delle colonie spagnole in America, nascita degli Stati Uniti indipendenti d'America, ecc...). A fermare l'avanzata rivoluzionaria non valse la Santa Alleanza (1814-15), e il disegno di Klemens von Metternich (1773-1859) intento a ristabilire una forte coalizione cattolica fu neutralizzato dalle influenze massoniche e degli agenti di Rothschild al congresso di Vienna 4.
 
adam weishauptjean-jacques rousseauklemens von metternich
Adam WeishauptJ.-J. RousseauK. von Metternich
 
Dopo la Santa Alleanza l'azione rivoluzionaria europea è dominata dall'Alta Vendita italiana, retro-Loggia delle Carbonerie e delle Massonerie, e strumento dell'Alta Finanza. Accanto ad essa si sviluppa il movimento panslavista d'Oriente con intendimenti socialisti e la volontà di coalizzare il mondo slavo sotto l'egida russa; e in Germania si rafforza il movimento pangermanista della Tugendbund e sètte affini, di ispirazione illuministica, che tendevano all'egemonia prussiana a spese della cattolica Austria (Herz, Rothschild, ecc...) 5. Alle dipendenze del massone Lord Palmerston (1784-1865), ministro della regina Vittoria, entrò in azione a Londra il Comitato Rivoluzionario Internazionale guidato dal Giuseppe Mazzini (1805-1872), dall'ungherese Lajos Kossuth (1802-1894) e da Alexandre Ledru-Rollin (1807-1874). L'Alta Vendita, capeggiata da Nubius, persegue un programma liberal-socialista e decisamente anti cristiano, ma a causa dei contrasti tra Nubius che conduceva una strategia più lenta, ma più profonda, e il carbonaro Mazzini che voleva un'azione più immediata e violenta, la sètta si estinse con la morte per avvelenamento di Nubius (1848). Ma i fermenti rivoluzionari erano già avviati, e grazie all'appoggio dell'alto massone Palmerston, in seguito al congresso massonico di Strasburgo (1847) che mise a punto il piano generale delle insurrezioni, nel 1848 i moti rivoluzionari scoppiarono nelle varie città d'Europa con l'intento di soppiantare le monarchie e istaurare dappertutto la repubblica. Il piano non ebbe l'esito che si attendeva 6. Ma in Germania nel 1848 entravano nell'area politica due formidabili strumenti rivoluzionari: il comunismo di Karl Marx (1818-1883), teorizzato da Il Manifesto del Partito Comunista (su mandato degli Illuminati che riproponevano il programma socialista di Weishaupt) 7, e il pangermanesimo di Georg Ritter von Schonerer (1842-1921). Nella visione del ministro degli esteri inglese Palmerston il rafforzamento della Germania protestante e la creazione dell'Italia unita a spese dell'Austria e del Papato costituivano un'azione di sventramento dell'Occidente cristiano, aggravato anche dall'attacco alla Russia 8. Marxismo e pangermanesimo, entrambi di derivazione illuminatica, ma diversi per il contenuto - l'uno socialista, l'altro razzista - confluirono rispettivamente nella Rivoluzione russa e nel nazismo tedesco. Ma l'internazionale massonica creava nel frattempo altre correnti mondialiste: il palladismo americano e il sinarchismo francese. La politica americana prendeva le mosse verso la supremazia mondiale in seguito a vari avvenimenti di influsso internazionale, quali la creazione a New York della società segreta ebraica B'nai B'rith (1843), l'insediamento a New York della Alleanza Democratica Internazionale di Mazzini (1867), il trasferimento a New York della sede del consiglio generale dell'Internazionale di Marx (1872), e l'ascesa vertiginosa del gruppo bancario di Jacob Schiff (1847-1920) Kuhn & Loeb che finanziò la Rivoluzione russa 9. Fu il Mazzini a trasmettere al Generale americano Albert Pike (1809-1891) l'ideale della Repubblica Universale da attuarsi mediante un'organizzazione più segreta e autoritaria all'interno della Massoneria. Con il Pike, teurgista luciferino, il Mazzini puntò a una centralizzazione dell'azione massonica internazionale per mezzo di una Società Segreta alle stesse sfere massoniche inferiori: il Nuovo Palladismo.
 
lajos kossuthalexandre ledru-rollingeorg ritter von schonerer
Lajos KossuthA. Ledru-RollinGeorg Ritter
 
Il Direttorio supremo del Palladismo, cervello dell'alta Massoneria internazionale con sede a Charlestown, esercitava un controllo segreto sulle Massonerie americane e sullo scozzesismo mondiale. Dal Palladismo ebbero origine le conferenze periodiche di Charlestown, decisamente orientate verso un Governo Mondiale. Con la fondazione del Rito Palladiano il Pike diffondeva l'idea mondialista in America, prevedendo successive guerre mondiali orientate al rovesciamento delle frontiere nazionali sotto l'alta dominazione degli Stati Uniti d'America 10. A questa ambizione americana si oppose, in Francia, il Sinarchismo del cabalista Alexandre Saint-Yves D'Alveydre (1842-1909) che mirava a un occhio onniveggentesincretismo religioso e politico universale sotto l'alta ispirazione esoterica massonica. Palladismo e Sinarchismo avrebbero proceduto verso l'identico fine mondialista, ma per vie diverse. Le lotte interne tra Massonerie di varia obbedienza del secondo Ottocento frenarono la marcia verso la unità mondiale 11. Nel 1914 scoppiava la Prima Guerra Mondiale allo scopo di frantumare l'ultima resistenza cattolica nell'impero austro-ungarico e rovesciare l'impero zarista per insediare il comunismo 12 in Russia. La Rivoluzione russa fu attuata dalla azione convergente delle Società Segrete russe con l'appoggio di quelle internazionali, dello stato maggiore tedesco che inviò Lenin nel famoso treno piombato, e della finanza internazionale, che intendeva aprire in Russia i suoi affari, impediti fino allora dal controllo rigoroso esercitato dallo Zar sulla finanza russa. I trattati del 1919 furono preceduti da una serie di riunioni delle Società Segrete per discutere il riassetto dell'Europa e la creazione della Società delle Nazioni, con particolare attenzione al sionismo. Grazie all'influsso di P. S. Rothschild si poté dare inizio a un focolare ebraico in Palestina come preludio al futuro stato d'Israele. Un ruolo di primo piano nella politica di allora ebbe il gruppo di pressione British-Israel che promosse l'unione tra il Palladismo americano e il Rosacrocismo inglese in vista di una preminenza mondialista anglosassone di ispirazione israelitica a scapito del cattolicesimo, che nelle loro intenzioni sarebbe stato spazzato via dal comunismo 13. In opposizione a questo blocco israelitico-occidentale, insorse il pangermanesimo tedesco, prendendo corpo nel nazismo, che riassumeva in sé la duplice corrente illuminatica e razzista (Marx e Ritter). Il nazismo e il fascismo, che si sviluppò in Italia, però, non intendevano sopprimere la proprietà privata, ma solo sottoporla a severo controllo. La competizione tra nazismo e coalizione anglosassone-israelitica scatenò la Seconda Guerra Mondiale, che coinvolse anche l'America. L'immediato dopoguerra portava un nuovo equilibrio mondiale incentrato nel bipolarismo Stati Uniti-Unione Sovietica, che toccò il suo apogeo con Kennedy e Kruscev. Ma la ribellione di De Gaulle al predominio americano e della Cina popolare al predominio russo avviarono un nuovo equilibrio mondiale basato sul multipolarismo sinarchico. Questo stesso multipolarismo politico, tuttavia, è stato ormai superato dal delinearsi dell'assoluta superiorità tecnologica e militare del condominium russo-americano, proteso verso la conquista dello spazio. È in questo contesto che va inserita la politica internazionale dei nostri giorni. L'attività mondialista, in questi ultimi anni, si è fatta frenetica. Si ritiene che entro qualche decennio il mondo sarà dominato da un numero ristretto di multinazionali che regoleranno il mercato dei prodotti di consumo; a questa concentrazione corrisponderà la concentrazionenew world order bancaria; e gli insiemi economici, al di sopra delle divisioni dei blocchi, premeranno verso l'unità mondiale agevolata dagli scambi culturali 14. Attualmente però esistono gravi fratture, tra Occidente e Oriente. Gli Stati Uniti pensano di dominare il comunismo mediante la strategia della contaminazione ideologica (appoggiando la dissidenza, entrando nell'area comunista con accordi commerciali, crediti, investimenti, scambi culturali, in una parola costringendoli al dialogo) 15; i dirigenti della Russia pensano invece che «non può esservi coesistenza pacifica a lungo termine tra socialismo e capitalismo» (Suslov) 16. Tra questi due blocchi l'Europa è terreno di competizione: gli «atlantisti» mirano a mantenerla nell'orbita americana, i «continentalisti» la vogliono integrata col mondo comunista (eurocomunismo) sperandone maggiori profitti economici. L'asse dei conflitti si va inoltre spuntando tra Paesi industrializzati e Paesi in via di sviluppo. Marxismo dell'Est e sinarchismo dell'Ovest, entrambi di origine massonica e di ispirazione anticristiana, si accordano nella comune volontà di schiacciare il cattolicesimo, non tanto con le azioni militari, quanto piuttosto con la contaminazione culturale intesa a corromperlo dall'interno. In questo intento si inquadrano le pressioni per la liberalizzazione del divorzio, dell'aborto, della pornografia, ecc..., e la massiccia fermentazione anticristiana operata tramite i mezzi di comunicazione sociale, l'emarginazione dei credenti nella vita pubblica e altre pressioni che nel loro insieme assumono la portata di una vera persecuzione. Entrambe le forze concordano nella tendenza a imbrigliare l'intera umanità in un sistema di controllo e di massificazione che rende sempre più stretto e precario lo spazio della persona. Si verifica ciò che dice l'Apocalisse: «Vidi un'altra bestia venir su dalla terra [...]. Ottiene da da tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, che si facciano un marchio sulla fronte, e che nessuno possa comprare o vendere se non ha il marchio, il nome della bestia e la cifra del suo nome» (Ap 13, 11 e ss.). Di fronte a questa moderna incarnazione dell'Anticristo la Chiesa, che è di origine divina, è chiamata a vincere il potere delle tenebre con l'armatura della luce, consolidando la propria fede.
 
II
MASSONERIE, ILLUMINATI
E RIVOLUZIONE FRANCESE
 
l Il culto della Natura
 
Il 10 agosto 1793 sulla piazza della Bastiglia veniva inaugurata la statua della Natura, e il presidente della Convenzione, Marie-Jean Hérault de Séchelles (1759-1794), le rivolgeva un omaggio ufficiale in nome della Francia: «O Natura! Sovrana delle barbare e delle colte nazioni, questo popolo immenso radunato ai primi raggi del giorno davanti alla tua immagine, è degno di te. Egli è libero, e nel tuo seno e nelle tue sacre sorgenti ha ricuperato i suoi diritti, si è rigenerato. Dopo aver attraversato tanti secoli di errori e di servitù, era giusto che entrasse nella semplicità delle tue vie per ritrovare libertà e uguaglianza. Ricevi, o Natura, la protesta dell'attaccamento eterno dei Francesi alle tue leggi». Poi il presidente prese una coppa di forma antica e la riempì dell'acqua che scaturiva dal seno della Natura, bevette e porse da bere ai rappresentanti del popolo 17. Questo rito simbolico era il punto di arrivo di una lenta fermentazione culturale di antica data che intendeva riportare l'uomo all'innocenza originaria decantata da Rousseau e, prima di lui, dalla corrente ininterrotta degli umanisti che nel Rinascimento avevano preparato il terreno della Riforma, e dalla Riforma avevano fatto esplodere la Rivoluzione: tre Erre in stretta connessione storica che a loro volta hanno dato origine al mondo moderno, la cui linfa segreta è il naturismo anticristiano 18. Il ritorno alla natura fu l'insegna ideologica che risuonava sulla bocca degli Enciclopedisti e delle Logge massoniche nei decenni che precedettero la Rivoluzione Francese. Rousseau aveva dettato lo slogan «L'uomo è buono, la società lo ha corrotto, bisogna riportarlo alla bontà primitiva liberandolo dalle sovrastrutture sociali»; e i massoni avevano messo sulla bocca del popolo la trilogia Libertà, Eguaglianza, Fraternità da realizzarsi nella futura Repubblica Universale. In questa marcia euforica verso la nuova era, parte della Francia prerivoluzionaria era già passata dal culto cattolico alla «religione brillante» della Natura, al culto della libertà. In piena rivoluzione poeti, oratori e convenzionali non cessavano di far udire le acclamazioni alla natura; la festa della Repubblica fu fissata al 1º Vendemmiale, il calendario fu riformato sulla base degli avvenimenti naturali, e fu tutta un'esplosione di feste in esaltazione della giovinezza, del matrimonio, della maternità, dei Diritti dell'Uomo. I funerali si trasformarono in orge, gli studenti giunsero a scatenamenti tali da provocare l'intervento del governo rivoluzionario, e i cadaveri furono dati in pasto ai cani 19. Enciclopedisti, massoni e Illuminati potevano contemplare dietro le quinte gli orrori della Rivoluzione da loro scatenata e soffocata nel sangue.
 
l Il socialismo di Rousseau
 
Quali furono le idee che portarono alla Rivoluzione Francese? Esse sono tratteggiate nella dottrina sociale di Rousseau 20. Egli dice: «L'uomo è naturalmente buono» 21. Agli inizi viveva nella felicità di una condizione in cui i beni erano a disposizione di tutti, un socialismo naturale dei beni materiali e affettivi: i figli nascevano dal libero amore ed erano coltivati dall'intera comunità. L'insediamento agricolo succeduto alla primitiva società nomade ha guastato l'armonia originaria creando la famiglia chiusa e la proprietà privata di cui gli uomini fecero garanti gli dèi. Da allora è nata la tensione tra l'individuo, che tende ad accentrare a sé gli affetti e i beni, e la comunità, che esige la comunione. Occorre quindi ritornare alle origini, sopprimendo ogni privatizzazione dei beni e degli affetti, socializzando ogni cosa. Nasceva così l'idea socialista, che ispira tutta la Rivoluzione orientata alla creazione di uno Stato assoluto e universale che assorbe gradatamente tutti i diritti delle persone, delle famiglie, delle strutture inferiori. Perché fondamento della vita sociale non è la persona, ridotta a pura funzione sociale 22, ma la comunità. Siccome la società attuale è fondata sulla civiltà cristiana, occorre travolgere l'antico regime e fondarne uno nuovo 23,
  • ripristinando la priorità della comunità sulla persona (idea che portò alla concezione dello Stato etico assolutista in sostituzione dello Stato inteso come servizio suppletivo della persona e delle società inferiori);
  • riaffermando il diritto primario dello Stato sulla persona e sulla famiglia per quanto riguarda la procreazione e l'educazione dei figli, contro ogni tendenza di appropriazione affettiva della famiglia sui figli 24;
  • socializzando i beni, cioè deferendone la proprietà allo Stato contro ogni tendenza di appropriazione privata;
  • togliendo di mezzo la religione, che fà da copertura agli abusi dell'appropriazione.
La Rivoluzione avrebbe messo a punto il culto del Divenire immanentistico della Natura come sottofondo panteistico dell'umanesimo ateo, emancipando l'uomo dal culto dell'Essere trascendente che aliena l'uomo dall'impegno di costruire il suo paradiso terrestre universale 25. Esaminando la Rivoluzione nelle sue successive fasi di sviluppo, queste idee costituiscono la costante sostanzialmente invariata. Non si tratta tanto di programmi molteplici paralleli, quanto piuttosto di una concezione globale, di un nuovo umanesimo agnostico, se non anticristiano, chiamato a sostituire l'antica religione cristiana. Questo trovava il suo radicamento nel Dio trascendente, al di là delle cose; il nuovo umanesimo si radica nell'uomo, nella sua naturale volontà di vita intellettuale morale completamente emancipata da ogni fede che non sia la pura fede nell'uomo. Queste proposizioni elementari scaturiscono dall'Illuminismo, momento storico di completa emancipazione della ragione dalla fede: l'uomo, chiuso nel suo mondo terreno, va alla ricerca della propria ragione di essere nella socialità e vuole ritrovarsi al di là di ogni sovrastruttura religiosa, restituito finalmente al suo stadio di natura pura. Se vi può essere religione, questa sarà il puro panteismo. Non è difficile scorgere, in questa visione globale, l'antico ideale umanistico del Rinascimento con tutte le sue nostalgie di ritorno al paganesimo precristiano. La Rivoluzione quindi avanza in sordo e persistente conflitto con la visione cristiana della vita: non è che l'antica passionalità pagana che riesplode come forza dirompente, come perenne incarnazione dell'Anticristo 26.
 
l Voltaire
 
Infaticabile promotore della rivoluzione fu Voltaire (1694-1778). Egli scriveva nel 1730 a Hérault: «Sono stufo di sentire ripetere che dodici uomini hanno potuto stabilire il cristianesimo. Io ho una gran voglia di provare che basta un solo uomo per distruggerlo». E col suo motto Écrasez l'infâmeSchiacciate l'infame») e la sigla corrispondente Ecr. l'inf. apposta alle sue lettere, stringeva rapporti con le persone più influenti e adatte al suo piano in Francia e altrove! 27. Nel suo soggiorno in Inghilterra (1725-28) fu ammesso alla Massoneria, e tornato in Francia si accordò con altri congiurati (d'Alembert, Diderot, ecc...) per dar vita all'Enciclopedia, nella quale la fede e l'ordine costituito venivano attaccati sul piano delle idee. D'accordo col re di Prussia Federico II (1712-1786) lavorò per secolarizzare i principati ecclesiastici, e per la soppressione dei Gesuiti. Forte delle alte protezioni di corte organizzò una vasta rete di distribuzione di scritti rivoluzionari al popolo servendosi dei merciaioli ambulanti, e istituì il club degli economisti per la diffusione dell'ideale rivoluzionario (1763). Diede l'assalto alle cattedre d'insegnamento, collocandovi maestri suoi fidi e conquistandosi le simpatie del mondo giovanile. La rete si estese presto anche all'estero (Svizzera, Germania, Russia, Spagna, Italia, ecc...). Mediante amici diffusi in tutta Europa, Voltaire andava fermentando la massa rivoluzionaria con un'intesa internazionale accuratamente organizzata 28.
 
voltaire - ecrasez l'infâme
A sinistra, ritratto di Voltaire. A destra, il motto con cui chiudeva tutte le sue lettere: Écrasez l'infâme, ossia «schiacciate l'infame (Gesù Cristo).
 
l La Massoneria
 
Nella sua instancabile azione sovversiva, però, Voltaire, si avvaleva soprattutto della Massoneria. Quali furono le origini di questa Società Segreta? 29. Essa è certo anteriore alla nascita della Loggia inglese (1717) 30. Senza andare troppo lontano, sembra dover attribuirsi già alla Massoneria la nascita della Loggia di Amsterdam nel 1519 e la Charte de Cologne del 1535, conservata negli archivi della Loggia di Amsterdam, che rivela l'esistenza di Società Segrete operanti da due secoli in Europa, e riporta le sottoscrizioni di Melantone, di Lutero e di altri. Forse, quindi, era già operante nei fermenti rinascimentali; ma non si può scrivere la Rivoluzione Francese senza parlare dell'importanza determinante che vi hanno avuto i massoni accanto agli enciclopedisti e agli Illuminati. Voltaire e gli enciclopedisti ardevano di furore anticristiano, i massoni puntavano di preferenza a rovesciare i troni, gli Illuminati a sconvolgere l'intero ordine sociale. Già prima della Rivoluzione Francese abbondano i documenti sulla loro attività. Il massone J. Robison dell'Accademia di Edimburgo, che aveva visitato di persona le Logge di Francia, Belgio, Germania e Russia, riferisce: «Io ebbi i mezzi di seguire tutti i tentativi fatti in questi cinquant'anni sotto il pretesto di illuminare il mondo con la fiaccola della filosofia [...]. I personaggi che hanno avuto la parte maggiore nella Rivoluzione Francese erano membri della Massoneria, e i loro piani sono stati concepiti secondo i suoi principî ed eseguiti con la sua assistenza» 31. Louis Blanc (1811-1882) testimonia l'esistenza di retro-Logge, e il conte Haugwitz (1752-1832), ministro di Prussia, distingue nella Massoneria il ramo incaricato alla diffusione delle idee da quello incaricato di realizzarle: «I due partiti si davano la mano per arrivare al dominio del mondo» 32.
 
l Weishaupt e gli Illuminati
 
L'azione di Voltaire e delle Massonerie francesi, per quanto eversiva, procedeva in modo ancora troppo empirico per provocare una rivoluzione violenta. Essa abbisognava di maggior vigore organizzativo, e questo le venne quando, per l'abilità di Adolph Freiherr Knigge (1752-1796), al congresso di Wilhelmsbad sull'ippogrifo massonico riuscirono a montare gli Illuminati 33 di Baviera, comandati da Weishaupt. Le origini degli Illuminati, secondo alcuni storici, sarebbero legate ai banchieri Rothschild 34. Nel 1773 veniva sciolta la Compagnia di Gesù, e nasceva il Grand'Oriente massonico di Francia sotto la protezione di Filippo d'Orleans (1747-1793). Nello stesso anno, a Francoforte di Baviera l'ebreo trentenne Mayer Amschel Rothschild (1744-1812) - fondatore dell'omonima dinastia finanziaria - radunava una trentina di alte personalità tra banchieri, industriali, economisti e scienziati per presentare loro un primo abbozzo di pianificazione rivoluzionaria 35. Quest'uomo d'affari andava dicendo: «Autorizzatemi a emettere moneta e a controllare i sistemi monetari di un Paese, e io non mi preoccupo più di chi fà le leggi» 36; e ora, nella sua navigata spregiudicatezza, coalizzava gli amici in una impresa a vasto raggio quale non era stata concepita fino ad allora. Il piano necessitava di un'ulteriore messa a punto, e Rothschild ne affidò l'incarico al venticinquenne Adam Weishaupt 37. Tre anni dopo il lavoro era compiuto, e il primo maggio 1776 nasceva l'Ordine degli Illuminati 38 di Baviera, sotto la direzione di Weishaupt stesso. La figura e l'opera di Weishaupt acquistano contorni precisi dai documenti venuti alla luce e pubblicati in seguito all'irruzione della polizia bavarese nelle sedi segrete di Landshut e di Sanderstorf nell'ottobre 1786. Questi documenti, trovati con altri strumenti di cui si serviva la sètta (centotrenta sigilli di sovrani, banchieri, ecc...) furono deposti negli archivi di Stato, e in seguito pubblicati sotto il titolo Scritti originali della sètta e dell'ordine degli Illuminati 39, e inviati ai vari governi d'Europa per metterli in guardia contro il pericolo incombente di una congiura internazionale ormai allo stadio avanzato. Adam Weishaupt era nato in Baviera verso il 1748. A soli vent'anni insegnava Diritto canonico all'Università di Ingolstadt, diretta dai gesuiti. Personalità torbida e complessa, confessò nei suoi scritti di essere stato incestuoso e infanticida, e praticava l'occultismo. Aveva una spiccata propensione all'intrigo e al doppio gioco, e addetto alla direzione degli Illuminati approfittò della cattedra per fare nuovi adepti alla sètta 40.
 
adolph freiherr kniggemayer amschel rothschildfilippo d'orleans
Adolph F. KniggeMayer A. RothschildFilippo d'Orleans
 
Nel 1777 diventò massone con il nome di Spartacus 41, e venne ammesso al Grado superiore di Epopte che ricordava gli antichi misteri eleusini. L'alto iniziato si pose in capo il berretto frigio, simbolo di indipendenza, che col tempo avrebbe dovuto sostituirsi alla corona dei re e sarebbe apparso come berretto rosso nella Rivoluzione Francese il 15 agosto 1792. Gli Illuminati riuscirono a inserirsi come retro-Loggia della Massoneria 42 grazie soprattutto all'abilità con cui l'inviato di Weishaupt, il barone Adolph von Knigge, si era inserito nel direttivo del convegno di Wilhelmsbad 43, il più vasto e prestigioso congresso delle Società Segrete prima della Rivoluzione Francese, al quale presero parte inviati didichiarazione massonica dei diritti dell'uomo primo rango delle varie nazioni d'Europa (1782). Quell'assise, che durò mesi, mise a punto i programmi della futura Rivoluzione Francese. Rifugiatosi a Ratisbona in seguito alla scoperta della congiura da parte della polizia bavarese, Weishaupt terminò i suoi giorni a Saxe Gotha il 18 novembre 1830, all'età di ottantatre anni. I quartieri della cospirazione erano a Francoforte, ove la casa Rothschild si era stabilita e legava insieme gli alti finanzieri internazionali. Dopo la scoperta della cospirazione, nel 1786, si trasferirono in Svizzera. In seguito alla Seconda Guerra Mondiale furono portati a New York. Dal 1921 il centro illuminatico d'America è in Pennsylvanya 44. La dottrina degli Illuminati, secondo le varie espressioni del Weishaupt si può ridurre a questi principi di fondo: «Dio e il mondo non sono che una cosa sola» riducibile all'elemento materiale. Le religioni sono invenzioni chimeriche di ambiziosi. Cristo non intendeva stabilire che una religione ne puramente naturale. Ogni uomo è sovrano, come nella vita patriarcale; ogni autorità è una sovrastruttura ingombrante da eliminare. Il passaggio dalla vita nomade alla vita agricola ha creato la proprietà, e con essa le disparità sociali; per ristabilire l'uguaglianza occorre abolire la proprietà e tornare alla libertà della vita primitiva. La famiglia è una concentrazione egoistica e antisociale; occorre emancipare i giovani dall'obbedienza ai propri genitori e socializzare la famiglia (libero amore) in una società universale senza sovrani, senza proprietà, senza autorità paterna 45. Sono le idee di Rousseau in chiave anarchica, che saranno riprese da Marx in prospettiva comunista. Ciò che Weishaupt dissolve, Marx e i comunisti lo ricoagulano nel totalitarismo di Stato. In contrasto con la dottrina professata, gli Illuminati presentano una organizzazione piramidale saldissima 46, cementata da un rigoroso segreto. I candidati sono selezionati attraverso vari Gradi di iniziazione. Gli adepti possono esercitare una supervisione sui Gradi inferiori, ma nulla sanno dei segreti dei Gradi superiori, e dei superiori invisibili dai quali sono governati, e ai quali presentano accurati rendiconti periodici in lettere chiuse con la scritta primo («al primo») o soli («al solo») o quibus licet («a chi ne ha il diritto»). Mediante questi scritti e questionari accuratissimi, i superiori immediati acquistano una conoscenza profonda di ogni adepto e delle sue relazioni personali. Ai Gradi superiori non si giunge se non con provata professione di empietà. Grazie a questi numerosi strati di segretezza, i mandanti superiori potevano simbolo degli illuminatiagire immuni dietro le quinte della vita politica e sociale. Weishaupt stesso scriveva: «Voi sapete le circostanze in cui mi trovo. Bisogna che io diriga ogni cosa per mezzo di cinque o sei persone: è assolutamente necessario che io resti sconosciuto» 47. L'iniziato entra nella sètta firmando la propria disponibilità a «obblighi sconosciuti» i quali gli saranno indicati dai superiori invisibili; accetta il patet exitus (dottrina del suicidio) come liberazione dal rischio di tradire la sètta «quando natura impone un fardello troppo pesante», cioè una situazione non altrimenti eludibile; applica il principio che «il fine giustifica i mezzi», e si affida alla sètta come suo primo amore 48. Avvalendosi dell'appoggio di alti iniziati, la sètta si inerpica verso i vertici del potere, e si impadronisce dei posti chiave della vita pubblica condizionando gli stessi governi: come un'edera 49 che avvolge l'albero fino a esaurirne la linfa e a farlo morire, gli Illuminati si insinuano ad ogni livello della vita sociale provocando dall'alto e dal basso quella rivoluzione che avrebbe portato l'estinzione delle monarchie. All'epoca della Rivoluzione Francese gli Illuminati controllano la situazione politica di vari Paesi d'Europa tramite le Logge massoniche. Essendo tutto predisposto con sorprendente accuratezza, viene fissato il giorno dell'insurrezione per il 14 luglio 1789 a Parigi. Cade la Bastiglia, e i moti sovversivi si diffondono fulmineamente in tutta la Francia col Terrore. Tutti i personaggi che hanno avuto la parte più attiva in quel tragico sconvolgimento sono agenti delle Massonerie: Mirabeau, che additando Luigi XVI dice: «Ecco la vittima»; Robespierre, Guillotin, Desmoulins, Petion sindaco di Parigi, La Fayette, Roederer, Danton, Babeuf, Marat, Filippo-Egalité, Clootz, ecc... 50. Gran motore dell'Assemblea nazionale che decide sul futuro della Francia in quei giorni sono i giacobini, così chiamati perché convocati da Mirabeau nella chiesa dei religiosi giacobini 51. La presenza in Francia di rappresentanti massoni delle varie Logge europee per quell'avvenimento conferma le responsabilità massoniche nella rivoluzione 52.
 
III
CARBONERIA
, ALTA VENDITA
 LIBERALISMO
/
l Napoleone
 
Sconvolgere e portare la distruzione fu relativamente facile, ma non era altrettanto facile ricostruire la Francia sotto l'insegna del naturalismo come pretendevano i massoni, le cui scelleratezze li avevano resi odiosi al popolo. La Massoneria si piegò su sé stessa per meditare strategie rivoluzionarie più efficaci. Fede e morale cristiana erano non ostante tutto radicate nel popolo, e quando Napoleone Bonaparte (1769-1821) ebbe le redini del potere comprese che non si poteva ricostruire la Francia senza restaurare il culto. Iniziò allora con Pio VII (1742-1823) le trattative che avrebbero portato al Concordato del 1801, ma si trovò subito condizionato dalla Massoneria. Dopo dibattiti estenuanti, Pio VII si vide arrivare il testo definitivo, ma dovette constatare che era stato manipolato con frode, e che la religione cattolica era sì riconosciuta, ma non come religione di Stato: era la religione «della grande maggioranza del popolo francese», accanto alle altre. I frutti della mentalità nuova non tardarono a maturare: Napoleone impose al Cardinal Giovanni Battista Caprara (1733-1810) ben quindici Vescovi costituzionali, limitò la libertà di associazione religiosa, sottopose a controllo la vita seminaristica limitando il numero delle vocazioni, interdisse le manifestazioni religiose sotto pretesto che non si doveva attentare alla coscienza dei liberi pensatori 53. Sorretto dai massoni, Napoleone puntò a colpire il cuore stesso della Chiesa. Il 13 febbraio 1806 scriveva al Papa: «Voi siete sovrano a Roma, ma io ne sono l'imperatore». Due anni dopo il Generale François de Miollis (1759-1828) si impadroniva di Roma, e il 10 giugno 1808 Napoleone annetteva lo Stato pontificio all'impero francese.
 
napoleone bonapartepapa pio VIIcardinal giovanni battista caprara
Napoleone BonapartePapa Pio VIIIl Cardinale Caprara
 
Il 6 luglio Pio VII fu rapito dal Quirinale e messo in prigione con parecchi Cardinali. Per imprimere un nuovo corso culturale alla Francia, Napoleone istituì l'Università di Stato e ne affidò il monopolio alla Massoneria. Impadronendosi degli altri Stati d'Europa, vi estendeva le idee massoniche, limitando l'esercizio del culto, parificando le religioni, secondo il principio massonico che preludeva al futuro sinarchismo: «C'è una religione universale che racchiude in sé tutte le religioni: quella professata dal governo quando proclama la libertà dei culti» 54.
 
l Moti liberal-massonici
 
La mano che ha imprigionato il Papa viene disarmata dal gelo della campagna contro la Russia, e la sconfitta di Waterloo confina Napoleone nell'isola di Sant'Elena. La Francia ristabilisce la monarchia con Luigi XVIII (1755-1824), e l'intera Europa viene ricomposta nella pace con la Santa Alleanza 55, capolavoro politico di Metternich: è l'epoca della Restaurazione che, a confessione di un rivoluzionario acceso quale fu Stendhal (1783-1842), portò l'Europa a un benessere insuperato 56. Le Logge dovettero limitarsi a interventi spiccioli intesi a contenere la fioritura della vita religiosa: la Carta costituzionale 57 ottenuta nel 1814 apriva loro tutte le possibilità del parlamentarismo, ma non poterono strafare. In Italia intanto dalle Logge massoniche nasceva la Carboneria, che si diffuse in varie nazioni d'Europa 58. Le Logge scatenarono i moti del 1830 sotto Carlo X (1757-1836). I cattolici sentirono il bisogno di opporsi alle mire massoniche organizzandosi in partito politico 59. Massonerie, carbonari e Alta Vendita però puntavano decisaente a comprimere la Restaurazione, e spostarono i proprî interessi sull'Italia con lo scopo palese di unificarla, e anche la mira meno palese di sottrarla al Papa, e di indebolire l'intera compagine cattolica europea a vantaggio dell'ebraismo e del protestantesimo del Nord. Il convegno massonico di Strasburgo del 1847 programmò i moti rivoluzionari del 1848, che scoppiarono contemporaneamente a Parigi, Vienna, Berlino, Milano e Roma, estendendosi alle altre città periferiche 60. Nel 1852 si tenne a Parigi un altro convegno massonico che decretava il titolo di imperatore al carbonaro Luigi Napoleone Bonaparte (III) affidandogli il compito di sostenere la rivoluzione in Europa e di portare l'Italia verso la repubblica, liberandola soprattutto dal dominio del Papa. Per questo Napoleone III iniziò la guerra del 1859 accompagnata dalle insurrezioni massoniche, e appoggiò la politica che condusse alla caduta dello Stato pontificio (1870) 61. L'unificazione dell'Italia e la liberazione dal Papato fu lievitata dalle carbonerie e dall'Alta Vendita 62 attraverso una lenta e insisten­te propaganda ideologica che coinvolgeva la stampa, i circoli culturali, le associazioni e gli stessi seminari cattolici. L'Alta Vendita ebbe l'abilità di trascinare nella sua orbita preti quali Gioberti, Gavazzi, Ventura, Spola e altri. Man mano che la fermentazione ideologica appariva matura, entravano in azione i diplomatici e poi gli eserciti. L'unificazione d'Italia fu portata avanti con mezzi spregiudicati, prima da Carlo Alberto (1798-1849), poi da Vittorio Emanuele II (1820-1878) nelle campagne del 1859 e del 1870, complice Napoleone III.
 
stendhalnapoleone IIIvittorio emanuele II
StendhalNapoleone IIIVittorio Emanuele II
 
Le Massonerie hanno esaltato e continuano ad esaltare questa costruzione, che rientrava nei piani della Provvidenza, e hanno riempito l'Italia di monumenti a Mazzini, Garibaldi, Cavour, Vittorio Emanuele, ecc... Ma quale è la statura morale di questi presunti «eroi» risorgimentali? C'è tutta una storiografia da rifare, che ridimensioni uomini e avvenimenti nella loro verità spoglia di retoriche, e diciamo pure, nel loro squallore.
 
l Carboneria e Alta Vendita
 
Carboneria e Alta Vendita entrano in funzione dopo che Massonerie e Illuminati hanno perso la faccia per gli orrori della Rivoluzione Francese. Le alte sfere della Rivoluzione pensarono allora di rinnovare gli strumenti 63. Alla Carboneria affidarono il compito di rovesciare i troni, all'Alta Vendita quella di assalire il Papa e disgregare il clero. Gli uni e gli altri coprivano le loro trame sotto l'apparenza del commercio del carbone con i paesi del Nord. La struttura dell'Alta Vendita riproduceva quella degli Illuminati: la Piramide 64. I carbonari erano governati dalla retro-Loggia delle Vendite, suddivise in Vendite particolari, Vendite centrali e Alta Vendita, che a sua volta obbediva a superiori invisibili perduti nei Paesi protestanti del Nord 65. Vigeva sempre il sistema di nascondere uomini e intenti delle Logge superiori; anzi, per evitare rivelazioni di segreti, fu interdetto a ogni carbonaro di introdursi in altre vendite, sotto pena di morte. Solo chi ne veniva autorizzato si dava da fare per organizzare una vendita di grado superiore alla propria, alla quale comunicava gli ordini dei superiori invisibili 66. Come in passato erano venute nelle mani della polizia bavarese le carte degli Illuminati, così i documenti dell'Alta Vendita giunsero in possesso della Santa Sede, e oggi abbiamo modo di farcene una conoscenza ampia e precisa, grazie al lavoro di Jacques Crétineau-Joly (1803-1875), lo storico della Compagnia di Gesù incaricato da Gregorio XVI (1765-1846) e da Pio IX (1792-1878) di redigerne un'accurata presentazione 67. Il vertice dell'Alta Vendita era costituito da quaranta membri, assunti in gran parte dal patriziato romano. Per salvaguardare il segreto assumevano uno pseudonimo. Nubius, che ne era il capo, Piccolo Tigre, Gaetano, Volpe, Vindice, Beppo 68, ecc..., di cui resta la corrispondenza, sono persone bene identificate, sempre in movimento tra i circoli internazionali di allora, e qualcuno di loro era riuscito ad arrampicarsi ai vertici del potere, come Gaetano che era segretario intimo di Metternich 69. Gli ordini venivano loro dall'alta Kabbalah ebraica del Nord. Il metodo di azione era di insinuarsi nei gangli del potere, nelle associazioni religiose e laiche, prendendo in mano possibilmente le leve direttive e impossessandosi dei segreti. Gli adepti venivano selezionati con molta oculatezza. Lo stesso Mazzini spasimava di essere assunto a gradi più alti, ma la Vendita rispose con un netto rifiuto 70. Perfino i prìncipi, che venivano insigniti di abbondanti dignità massoniche, non venivano messi al corrente degli intenti dei superiori invisibili. Il famoso Filippo duca d'Orleans (Egalité), fatto Gran Maestro del Grand'Oriente di Francia, se ne era accorto e se ne lamentò in una lettera del 5 gennaio 1793 rifiutandosi a un mandato della Massoneria: «Non voglio più saperne di Grand'Oriente né di assemblee di massoni». Qualche settimana dopo ebbe la testa tronca dal coltello triangolare 71. Quanto al metodo di reclutamento rimangono sempre valide le parole di Piccolo Tigre: «Lasciatevi sfuggire qualche parola che provochi il desiderio di essere affiliato alla Loggia più vicina. Questa vanità del cittadino o del borghese d'infeudarsi alla Massoneria è cosa così universale che io sono sempre in estasi d'ammirazione dinnanzi a tanta imbecillità umana. Io mi stupisco di non vedere tutto il genere umano alla porta dei Venerabili e chiedere a questi messeri l'onore di essere uno degli operai eletti a fabbricare il Tempio di Salomone. Il prestigio dell'ignoto esercita sopra gli uomini tale potere, che la gente si precipita, trepidando, alle fantasmagorie dell'iniziazione e dell'agape fraterna. Trovarsi membro di una Loggia, sentirsi chiamato, senza che la moglie e i figli ne sappiano niente, a conservare un segreto che non si scopre mai, è, per certe nature, una voluttà, un'ambizione» (18 gennaio 1822) 72.
 
jacques crétineau-jolypapa gregorio XVIpapa pio IX
J. Crétineau-JolyPapa Gregorio XVIPapa Pio IX
 
L'avanzamento nei Gradi avviene per progressiva selezione fondata sulla capacità di intendere il «simbolismo massonico» 73, cioè di adeguarsi intelligentemente alle alte mire rivoluzionarie. Allora un rito di iniziazione consisteva nell'adagiarsi in una bara fino a sentirsi Moabon, cioè «figlio di putrefazione», morto fino allo staccarsi della carne dalle ossa, e poi a sentirsi dichiarare risorto, assunto come Hiram ad architetto del la bara di hiramTempio di Salomone (cioè della Massoneria) 74. Fuori simbolo, l'adepto doveva considerarsi morto e putrefatto al cristianesimo e nato all'esoterismo massonico. Secondo i vari gradi di comprensione gli adepti venivano distinti in penetranti destinati a promozioni, quieti da educare con pazienza, e imbecilli da lasciare all'ultimo Grado con la sola minaccia di non tradire il segreto, perché - già gli Illuminati dicevano di questo Grado infimo - ab inferno nulla redemptio 75. L'Alta Vendita si rendeva conto che per distruggere la Chiesa ci voleva ben altro che la semplice eliminazione dello Stato pontificio. Occorreva cambiare i cristiani, portarli dalla fede al naturismo pagano. Voltaire aveva organizzato la distribuzione della stampa sovversiva mediante i venditori ambulanti, l'Alta Vendita mise in atto una strategia della corruzione più sottile e complessa 76. Il 3 aprile 1824, Nubius comunica a Volpe che gli è stato affidato il compito di «fare l'educazione immorale della Chiesa». Quattordici anni dopo, il 9 agosto 1838, è Volpe che parlando dei delitti dei Carbonari scrive a Nubius: «Per ingrandire (il delitto) fino alle proporzioni dell'odio contro la Chiesa noi dobbiamo generalizzarlo. Il mondo non ha tempo di badare ai gemiti della vittima: esso passa e dimentica. Noi, caro Nubius, noi soli possiamo sospenderne la marcia. Il cattolicismo, meno ancora della monarchia, non teme la punta d'uno stile ben affilato; ma queste due basi dell'ordine sociale possono cadere sotto il peso della corruzione. Non istanchiamoci dunque mai di corrompere. Tertulliano diceva con ragione che il sangue dei martiri era seme dei cristiani. Ora è deciso nei nostreroinomanei consigli che non vogliamo più cristiani; non facciamo dunque dei martiri, ma rendiamo popolare il vizio nelle moltitudini. Fa d'uopo che lo respirino coi cinque sensi, che lo bevano, che ne siano sature. Fate dei cuori viziosi, e voi non avrete più cattolici» 77. Lo strumento di corruzione sollecitato dalle Massonerie a livello legislativo fu la libertà di stampa, che avrebbe lasciato immune qualsiasi abuso. Poi le Massonerie si diedero a promuovere la dissolutezza su tutta la frontiera della pubblicistica, del teatro e del costume, convinti che il miglior metodo per scristianizzare l'uomo sta nell'animalizzarlo. E animalizzare anche la donna. Diceva Vindice: «Corrompiamo la donna. Corrompiamola insieme alla Chiesa: corruptio optimi pessima. Noi abbiamo intrapreso la corruzione in grande: la corruzione del popolo per mezzo del clero, e del clero per mezzo nostro, corruzione che deve condurci un giorno al seppellimento della Chiesa cattolica. Lo scopo è abbastanza bello per tentare uomini come noi. Il miglior pugnale per assassinar la Chiesa e colpirla al cuore è la corruzione. Dunque all'opera fino al termine» 78. Anche il prete fu presentato nei teatri e nei romanzi come un essere turpe; si attentarono processi scandalosi, si fece di tutto per «soffocarlo nel fango» 79. Il naturismo orgiastico è una delle costanti inseparabili della Rivoluzione: come le orge antiche sboccavano nell'infanticidio di bimbi sacrificati a Moloch o precipitati dai dirupi (Ger 7, 31; 19, 5; Is 57, 5, ecc...), così il nudismo, la pornografia, il libero amore e il dissolvimento della famiglia sfociano oggi nella liberalizzazione dell'aborto e dell'eutanasia 80. Come le dottrine di Weishaupt avevano fatto presa su un certo numero di preti incauti e ambiziosi, così Volpe poteva rallegrarsi di «una certa parte del clero che abbocca all'amo delle nostre dottrine con una vivacità meravigliosa» (3 aprile 1824). Le idee liberaloidi diffuse con tanta abbondanza dalle Logge aprirono il solco alle intemperanze clericali del Risorgimento, preparando il terreno al futuro modernismo e alle tendenze secolarizzatrici del clero moderno.
 
IV
LA RIVOLUZIONE MARXISTA
 
Nel 1844, Nubius, il gran capo dell'Alta Vendita, entrava in uno stato di decadenza generale avvelenato dall'acqua tofana preparatagli dalle Logge, non si sa come. Egli moriva nel 1848, e con lui si estingueva, nello stesso anno, l'Alta Vendita. Lo stesso anno, famoso per i moti rivoluzionari, su mandato degli Illuminati d'Inghilterra veniva alla luce Il Manifesto del Partito Comunista di Karl Marx e Friedrich Engels (1820-1895) 81. Casualità, o meditato cambiamento di strategia rivoluzionaria? Da allora entrava in azione una nuova internazionale che operò a lungo nel segreto, pur manifestandosi nei moti operai. Il nome di Marx apparve sul Manifesto soltanto vent'anni più tardi, nel 1868, quando poteva diventare il testo pubblico della teoria e della prassi marxista che conosciamo.
 
l La questione sociale
 
Mentre il liberalismo ideologico sconvolgeva la politica europea rovesciando i troni, il liberalismo economico avanzava nella vita sociale opprimendo il proletariato sotto l'insegna della libera concorrenza. I sociologi andavano dicendo che il lavoro è una merce, poco importa se compiuto dall'uomo o dalla macchina. La macchina moltiplicava il lavoro, un solo uomo poteva con essa rendere dieci volte tanto e anche di più. L'irruzione delle macchine provocò la disoccupazione; anzi, alla macchina poteva attendere anche la donna, che era pagata assai meno, così le donne si sostituirono spesso all'uomo; infine, alle donne si sostituirono anche dei fanciulli, che giunsero a sedici ore lavorative falce e martelloquotidiane. La questione operaia cominciò a divampare nella sua gravità, e nel 1830 si registrarono le prime agitazioni operaie. Sorsero in seno alla Chiesa i primi movimenti di difesa dell'operaio e le prime provvidenze per risolvere la questione sociale. Ma le Massonerie, che avevano dato origine al liberalismo economico, cominciarono a preoccuparsi del movimento operaio e non trovarono di meglio che montarvi in groppa per orientarlo in direzione anticristiana. Rousseau aveva tracciato le grandi linee dell'ideale naturistico socialista; ciò che Weishaupt scioglieva portando avanti l'opera del dissolvimento anarchico, Marx lo coagulava (il solve et coagula massonico) nella visione comunista. L'internazionale comunista ebbe il suo periodo di gestazione quasi inosservata, poi venne alla luce coi moti rivoluzionari, infine esplose nella Rivoluzione russa del 1917 82. Con l'edizione del Manifesto fu fondato l'organismo di azione politica chiamato Lega dei Comunisti. Così, tra i vari socialismi sviluppatisi dagli inizi del XIX secolo il marxismo cominciò a imporsi come corrente di guida rivoluzionaria, con le successive messe a punto di Lenin (negli anni 1905-1918), ecc..., sfociando nella Rivoluzione russa ed estendendosi nei vari continenti (Europa, Cina, Cuba, Vietnam, ecc...). L'organizzazione rivoluzionaria marxista si è divisa in due grandi correnti derivate rispettivamente dalla Seconda e Terza Internazionale. Queste correnti non differiscono nei principî fondamentali del marxismo, ma nei metodi d'azione e mezzi di applicazione: la Seconda Internazionale confida nel metodo evolutivo blando che finirebbe per penetrare i costumi e le istituzioni; la Terza Internazionale preferisce la rivoluzione violenta portata avanti da rivoluzionari professionisti e terroristi, bene addestrati nell'arte del complotto. Le due correnti in Russia hanno preso il nome di menscevichi (moderati) e bolscevichi (estremisti). I bolscevichi, guidati da Lenin e da Trotsky (1879-1940), essendo riusciti a conquistare il potere in Russia con la Rivoluzione dell'ottobre 1917, presero il nome ufficiale di comunisti, e instaurarono il governo «sovietico». La Seconda e la Terza Internazionale con le rispettive ramificazioni internazionali coesistono con rapporti diversi secondo le situazioni locali. In Italia prendono nome di P.C.I. e di altre organizzazioni social-marxiste.
 
lenintrotskyil manifesto del partito comunista originale
LeninTrotskyIl Manifesto
 
l La rivoluzione comunista
 
Presupposto fondamentale del marxismo è il materialismo dialettico (versione materialistica dell'idealismo hegeliano) secondo il quale l'elemento primordiale del cosmo è la materia che si evolve a vari livelli di perfezione fino alla specie umana. L'uomo singolo non è che un momento di questo divenire, destinato a dissolversi nella materia come le foglie d'autunno si dissolvono nel terreno che le ha alimentate 83. Persone singole e società inferiori sono ordinate al divenire sociale della specie, il cui benessere materiale è la norma morale suprema. Lecito e nikita krusciovsanto è ciò che porta alla rivoluzione per una società migliore, illecito tutto ciò che la contrasta 84. I diritti della persona e della famiglia sono quindi subordinati allo Stato, che esprime la totalità sociale 85. Essendo irriducibilmente materialista, il comunismo nega ogni trascendenza e considera la religione come prodotto della paura e oppio del popolo di cui si servono le classi sfruttatrici per imbonire gli umili. «Noi restiamo atei come sempre lo siamo stati - diceva Nikita Krusciov (1894-1971) ­ e facciamo di tutto per liberare dalla religione i popoli che ancora la subiscono» 86. Il comunismo ha una pretesa universalistica e vede il suo principale nemico nella Chiesa cattolica. Trotsky diceva: «Una sola persona potrebbe comprendermi e combattermi in modo efficace: il Papa. Noi procediamo con le medesime mire, ma in senso inverso». Dal materialismo dialettico ha origine il materialismo economico marxista, che pretende di instaurare il paradiso terrestre mediante la semplice promozione del benessere sociale. La civiltà attuale - dicono i marxisti - è viziata da una vergognosa sperequazione dei beni e dallo sfruttamento delle masse da parte di pochi opulenti. Ma accettando indiscriminatamente il principio che «il fine giustifica i mezzi» i marxisti concludono: per ridurre ogni ineguaglianza occorre travolgere la società borghese mediante la rivoluzione violenta alimentata dall'odio di classe 87, e trasferire allo Stato la proprietà privata. Secondo Marx, ogni civiltà esprime il sistema economico che la regge: trasformato il sistema economico, cambia automaticamente anche il suo contenuto culturale. Il cancro della società attuale è il capitalismo; quindi, occorre rovesciare il sistema capitalista, fondato sulla proprietà privata, in collettivismo statale: lo Stato, fatto detentore unico delle ricchezze, provvederà alla ripartizione dei beni e all'organizzazione del lavoro. La divisione dell'umanità in classi sociali è stata finora uno strumento di oppressione, e la storia dell'umanità non è che la storia della lotta di classe 88. La soppressione delle classi sociali è la condizione indispensabile per la trasformazione del mondo: sopprimiamo le classi, e l'umanità avrà la pace. La classevota comunista santa agli occhi dei marxisti è il proletariato: essa è la classe eletta erede del futuro, quando saranno violentemente soppresse le altre classi che inceppano la via del progresso. Siccome queste non si rassegneranno mai a scomparire, occorre distruggerle radicalmente col terrorismo 89 sanguinario scientificamente organizzato. Lecito e santo è ciò che porta alla rivoluzione, illecito ciò che la contrasta. Eliminate le differenze di classe, lo Stato stesso avrà compiuto la propria funzione e non avrà più ragione di essere: sarà allora realizzato integralmente il paradiso terrestre. Nella fase costruttiva però il proletariato, entità quasi metafisica dalla quale promana ogni potere, dovrà incarnarsi nei suoi capi: essi, come coscienza matura di una massa che non sa ancora ciò che vuole e quale è il suo bene, hanno il diritto di pilotare da despoti assoluti la marcia verso la terra promessa. Una piccola minoranza di professionisti della rivoluzione governerà col terrore la massa amorfa e disgregata. Motore della rivoluzione e artefice dell'organizzazione economica, lo Stato collettivista entrerà a regolare la stessa vita privata dei cittadini e delle comunità inferiori. Lo Stato sarà quindi arbitro incontrastato dell'educazione dei fanciulli, dei giovani e delle masse 90. Punto di partenza per l'attuazione del programma marxista è la conquista del potere. Questo fine giustifica ogni mezzo. A tal fine il comunismo ha messo a punto una tecnica scientifica della rivoluzione mondiale portata avanti da professionisti della rivoluzione in organizzazioni terroristiche internazionali (Komintern, ecc...). L'inizio è nell'attizzare il disordine ad ogni livello della vita sociale. Le due tesi fondamentali del partito fino alla Seconda Guerra Mondiale sono state: trasformare le crisi economiche in crisi rivoluzionarie; trasformare le guerre nazionali in guerre civili.
  • Negli anni Venti la rivoluzione si era già estesa alla Finlandia, Ungheria, Polonia, Lituania, Estonia, Lettonia, Cina, Brasile e Messico. Nel 1932 sconvolgeva la Spagna fino al 1939.
  • Iniziata la Seconda Guerra Mondiale, la Russia invadeva Polonia, Lituania, Estonia e Lettonia. Al termine della guerra entravano nell'orbita comunista Albania, Iugoslavia, Romania, Bulgaria, Ungheria, Cecoslovacchia e Germania Orientale.
  • Nel 1945 iniziarono le agitazioni nel Sud-Est asiatico: Indocina, Birmania, Laos, Vietnam, Indonesia, ecc... Nel 1950 il fuoco si appiccò alla Corea e a Formosa. Nel 1956 entrarono in guerra il Tibet e l'Algeria, e l'Ungheria subiva la nuova crisi che l'avrebbe soggiogata più duramente alla Russia, come nel 1968 la Cecoslovacchia.
  • Nel 1958 iniziò la rivoluzione di Cuba, l'anno seguente veniva sconvolta l'Himalaya.
  • Negli anni Sessanta il fuoco si appiccò all'Africa con le guerriglie del Congo. Nel 1965 si scatenò la guerra indo-pakistana e la crisi cino-indiana. Il peso della presenza comunista si fà sentire nelle crisi del Medio Oriente, Cile, Spagna, Portogallo e colonie. Entra in piena ebollizione anche l'Africa Orientale: Etiopia, Eritrea, ecc... Nessun Paese della Terra è stato immune dalla fermentazione marxista 91.
Coloro che presentano il comunismo in chiacchiere ideologiche tendono a seppellire nel silenzio il comunismo in cifre. Quante sono state le vittime di questa colossale sperimentazione sociale tendente a eliminare Dio e a inquadrare le masse nell'irreggimentazione vagheggiata da Marx e seguaci?
  • Secondo Aleksandr Solženicyn (1918-2008), che riprende tale dato dalle statistiche di Kurganov, le vittime del comunismo in Russia (in stragrande maggioranza inermi) furono 66.000.000.
  • Secondo Richard L. Walker (1922-2003), che eseguì uno studio per incarico del senato americano, in Cina fino al 1971 le vittime erano comprese tra un minimo di 34.300.000 e un massimo di 63.784.000, a seconda delle diversità delle informazioni allora disponibili. A queste vanno aggiunte le vittime avutesi dopo il 1970, in particolare in occasione dell'improvviso e ancora mal noto sterminio di tutti gli irrecuperabili (lebbrosi, ciechi, pazzi, sciancati, ecc...), nonché a causa della mortalità nei lager, dove sono rinchiusi intorno a 20.000.000 di forzati (di cui muore dal 10 al 20% ogni anno).
  • Più recentemente, Jean-François Revel (1924-2006) nel suo libro La tentation totalitaire ricorda uno studio dell'autorevole rivista parigina di demografia Population secondo il quale «la popolazione della Cina è inferiore di circa 150.000.000 d'abitanti a quella che dovrebbe essere. Questa differenza [...] è assolutamente inesplicabile».
  • C'è inoltre il caso della piccola Cambogia, dove dalla presa del potere comunista (aprile 1975) a oggi, le vittime (tutte inermi) sono già almeno 1.000.000 su 7.000.000 circa d'abitanti. Ma forse sono molte di più, se si pensa che uno dei suoi capi, Kieu Samphan, ha dichiarato a Ceylon a giornalisti italiani (in occasione dell'ultima conferenza dei Paesi non allineati) che la Cambogia conta oggi 5.000.000
    di abitanti 92.
  • E nel Vietnam, in Ungheria, Cecoslovacchia, Polonia, e in tutti gli altri Paesi del mondo aggrediti dal comunismo quante sono le vittime? Senza contare quelle della Seconda Guerra Mondiale...
massacro in cambogia
 
Secondo la dottrina stalinista della necessità di un terrore all'interno del partito, vittime del comunismo sono stati in enorme quantità gli stessi comunisti fedeli al regime. Si veda lo studio del comunista Roy A. Medvedev, il quale ammette che nel 1937-1938 furono uccisi «nel giro di due anni più comunisti di quanti ne siano periti durante tutti gli anni della lotta clandestina, di tre rivoluzioni, e della guerra civile», e che «c'erano giorni in cui più di mille persone venivano fucilate nella sola Mosca». Paradossalmente, in tale periodo sono periti molti attivisti comunisti occidentali che si trovavano in Russia, mentre sono sopravvissuti quelli che si trovavano in prigione nella loro patria. Così i comunisti italiani vittime del fascismo negli anni 1922-1942 non furono neppure la metà e forse neppure un quarto di quanti ne furono trucidati in Russia nello stesso periodo. Su circa 250-300 comunisti italiani rifugiatisi a Mosca nel periodo fascista ne furono assassinati 200. In questo modo il moloch comunista divora i suoi stessi figli che gli elevano tanto incenso ideologico 93. Una conferma massiccia della perversità del comunismo si ha nelle fughe dai paesi d'oltre­cortina. Nel ventennio dalla fine della Seconda Guerra Mondiale al 1964 sono fuggiti dai Paesi comunisti 24.000.000 di persone. Più precisamente:
  • dall'Europa comunista 16.200.000, ossia 1.600.000 rifugiati che rifiutarono di rientrare;
  • 9.700.000 tedeschi dalle province orientali;
  • 3.700.000 dalla Germania Orientale;
  • 1.200.000 di altre nazionalità dall'Est europeo;
  • dalla Cina 1.400.000, ossia 1.300.000 cinesi, 40.000 europei, 60.000 rifugiati nel Tibet;
  • dalla Corea del Nord 5.000.000;
  • dall'Indocina 1.200.000;
  • da Cuba 310.000.
Dal 1964 al 1976 sono fuggiti e fuggono:
  • dall'Europa comunista circa 70.000 l'anno;
  • dalla Cina circa 36.000;
  • da Cuba circa 500.000.
via dalla germania comunista
16 agosto 1961: il soldato Conrad Schumann riesce a superare il filo spinato che divide Berlino in due e fugge dalla Germania dell'Est.
 
Dal 1° maggio 1975 sono fuggite dall'Indocina 250.000 persone. A queste fughe sono da aggiungersi quelle particolarmente tragiche dal Vietnam, e quelle dagli altri Paesi colpiti dall'occupazione comunista in Africa, Cambogia, ecc... 94.
 
l Il comunismo in Italia
 
Il sistema rivoluzionario italiano non è sostanzialmente diverso da quello che ha portato il comunismo al potere in Russia e negli altri Paesi a regime marxista. Esso si estende a tutto l'arco della vita sociale con una strategia organica intesa a creare il disordine, a scoraggiare ogni reazione e a impadronirsi capillarmente di ogni leva di comando in vista del crollo del potere in mano comunista. Rientrano in questa strategia globale:
 
- L'assalto a vasti mezzi economici fino al punto di garantire l'autofinanziamento della rivoluzione: in Emilia-Romagna, Lazio e pro­gressivamente in tutte le regioni d'Italia il comunismo ha fatto leva sull'economia agricola e industriale per garantirsi immense riserve monetarie;
- L'assalto per una egemonia culturale tramite la stampa, la scuola, gli operatori culturali, ecc... La conquista della scuola è avvenuta mediante la promozione della contestazione giovanile, la campagna di denigrazione dei testi scolastici tradizionali con progressiva sostituzione di testi d'ispirazione marxista 95, l'immissione di insegnanti marxisti ad ogni livello, i tentativi di totalizzazione marxista dei plessi scolastici; tutto questo dalla scuola materna all'Università. La conquista dei mezzi di comunicazione sociale è avvenuta mediante la diffusione massiccia di giornali, periodici e stampe di ispirazione marxista (feste de L'Unità, ecc...), l'accaparramento di giornalisti, scrittori, artisti, operatori culturali, ecc..., la moltiplicazione delle iniziative culturali marxiste, il martellamento pubblicitario a base di manifesti, slogan, ecc... Il tutto si è sviluppato con l'azione intesa a scoraggiare l'opposizione mediante il bloccaggio di giornali che davano versioni di fatti sgradita ai comunisti, distruzione di radio non allineate, spari alle gambe di giornalisti reazionari, ecc... 96;
- L'assalto alla magistratura e ai ranghi direttivi della vita italiana mediante la penetrazione di elementi marxisti nel foro, ecc...;
- L'azione sindacale demagogica di copertura all'avanzata comunista ad ogni livello della vita sociale;
- L'addestramento terroristico rivoluzionario mediante picchettaggi, attentati, occupazioni, sabotaggi, cortei con avanguardie armate, corsi di guerriglia all'estero, ecc...; il tutto accompagnato dall'azione di scoraggiamento delle forze dell'ordine (denigrazione della polizia, uccisione di carabinieri, attentati a dirigenti, ecc...) 97.
 
sessantotto comunista
 
In forza della semplice dinamica sociale ispirata a giustizia, l'Italia avrebbe oggi raggiunto un altissimo livello anche economico se il mondo del lavoro e l'intera vita sociale non fossero stati intossicati dal cancro marxista, con gli effetti di deterioramento morale e umano che tutti lamentiamo. Tutto questo si è svolto nel clima del compromesso storico, che corrisponde alla strategia tatticistica ben nota del comunismo 98. Le direttive di Boris Nikolayevich Ponomarev (1905-1995), uno dei più alti responsabili del Cremlino, hanno fatto pressione sui partiti comunisti europei ad accelerare il processo di nazionalizzazione del settore produttivo privato, come premessa essenziale per eliminare la stampa indipendente; a sottrarre nel modo più rapido possibile tutti i mezzi di informazione di massa e a portare l'opinione pubblica nell'area della dottrina comunista mediante la tecnica leninista della «ripetizione degli slogan»; a formare centri di potere extraparlamentare comunisti per sabotare l'azione delle forze dell'ordine; a far leva sul sindacato unitario per condizionare l'economia e l'azione governativa; infine a infiltrarsi nelle forze armate per scopi eversivi 99. L'aggressione comunista in Italia ha pure un pesante aspetto economico. L'azione sindacale, rivolta non al bene dell'operaio ma agli interessi del comunismo, si è risolta in una spaventosa e crescente svalutazione della lira, a carico degli onesti risparmiatori: chi trent'anni fa aveva un milione poteva guardare in faccia l'avvenire, oggi invece lo consuma in due mesi. Questa azione sindacale, inoltre, ha aggravato gli squilibri di classe, secondo la maggiore o minore forza di rivendicazione. Ma c'è di peggio: il prezzo della mano d'opera, portato a quattro volte tanto rispetto a quello dell'Est, dove gli scioperi sono proibiti, induce le multinazionali ad estendere le loro imprese nell'Est e a ridurle in Italia (come la Pirelli che ha licenziato gli operai in Italia e li assume nell'Est), allargando il fenomeno della nostra disoccupazione. L'elevata importazione delle carni dall'Est ha provocato in Italia la chiusura di parecchie decine di migliaia di stalle; fenomeni analoghi sono avvenuti in altri settori dell'agricoltura e dell'industria. Così l'intero versante dell'economia accusa un progressivo asservimento economico che apre la strada all'asservimento politico. Si aggiunga che il processo della statalizzazione tende a limitare le libertà individuali. Così, pacificamente, senza nulla imparare dai gulag, dalle prigioni psichiatriche e dai milioni di vittime della rivoluzione marxista, gli italiani vanno cambiando padrone, abbandonando il vero Dio per lasciarsi mettere la corda al collo dagli uomini peggiori, che si servono della povertà dell'Est per alimentare quella dell'Ovest. E si trattasse solo di povertà! È in gioco la libertà, e soprattutto la fede! 100.
 
 
 
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Note
 
1 Supplemento a Spirito e Verità, ottobre 1979, Milano.
2 Le Rivoluzioni francese e russa in particolare furono precedute da una infestazione di occultismo. Prima di quella francese si diffusero gli Illuminati, i teosofi e altre sètte con Boheme, Swedenborg, Martines de Pasqualis, Cagliostro, Saint-Germain; prima della Rivoluzione russa Philippe, Papus, Badmaief, Raspoutine, ecc... René Guénon in Le Théosofisme (Valois, Paris 1928, pag. 221) scrive: «La diffusione del neo-spiritualismo occultistico in tutte le sue forme costituisce un vero pericolo pubblico, da denunziarsi senza tregua [...]. É di grande interesse - a questo proposito - studiare i sottofondi politici o politico-religiosi dell'occultismo contemporaneo e delle organizzazioni che vi confluiscono da vicino o da lontano, sottofondi che sono certamente più degni di attenzione che tutto l'apparato fantasmagorico in cui viene avvolto per meglio dissimularlo agli occhi dei profani». Sulla diffusione dell'occultismo nell'imminenza della Rivoluzione russa, Fülôp Miller in The Mind and Face of Bolshevism (Putman, Londra 1927, pagg. 84 e ss.) scrive: «Se passiamo in rassegna tutte queste sètte russe, si può, come per primo ha segnalato F. Ekstein, stabilire che l'idea di comunismo era ad esse tutte fondamentale. I molokani, i dukobors e tutte le altre sètte razionaliste si vantavano di proclamare una comunità di beni materiali; ma i clysti andavano più lontano: amore, matrimonio, famiglia cessavano di essere un affare privato, e presso di essi si trovano relazioni sessuali collettive. Infine, se si considera che non si può ingannarsi sul numero dei membri di queste sètte prima della Rivoluzione, numero che si aggirava a circa un terzo della popolazione totale di questo enorme Paese, si è forzati ad ammettere di trovarsi alla presenza di una vera forza elementare del più alto significato dal punto di vista non solo religioso, ma anche politico. L'intelligentsia russa, che quantunque borghese era estremamente rivoluzionaria, cadde rapidamente sotto l'influsso delle idee religioso-razionaliste, propagate dalle sètte. L'alleanza ideologica che univa le sètte ai socialisti russi apparve molto chiaramente quando il governo imperiale perseguitò le sètte e ne inviò gli adepti in Siberia: i rivoluzionari russi si stabilirono decisamente accanto ai sèttari oppressi, considerati come compagni di idee. Lo spirito dei sèttari russi, dell'intelligentsia borghese russa e del bolscevismo è esattamente identico, ed esisteva in diverso grado presso ciascuna delle tre classi. È sempre lo stesso sogno di un paradiso sulla terra che si trova all'origine presso i roskolniki e invase le cerchie intellettuali, e che ancor oggi costituisce il punto centrale della dottrina bolscevica della salvezza». Su Kominsky, vedi P. Virion, Bientôt un gouvernement mondial, une super contre-église? («Avremo ben presto un governo mondiale, una super contro-chiesa»?), Ed. St. Michel, Rennes 1967, pagg. 6-12.
3 Cfr. N. Webster, World Revolution: the Plot Against Civilization («La rivoluzione mondiale: un complotto contro la civiltà»), Britons P. Co., Devon 1971, pag. 32; U. di Nicola, I movimenti mondialisti nella storia contemporanea, Centro Studi Politicie Costituzionali, Chieti 1976, pag. 8.
4 Cfr. O. M. O'Grady, The Beasts of Apocalysse («Le bestie dell'Apocalisse»), O'Grady Publications, Benica 1959, pagg. 212 e ss., 345 e ss.
5 Cfr. N. Webster, op. cit., pag. 95; U. di Nicola, op. cit., pag. 11.
6 Cfr. U. di Nicola, op. cit., pag. 12. Sul comitato rivoluzionario alle dipendenze del Palmerston vedi P. Virion, op. cit., pagg. 19, 28 e ss.
7 Cfr. U. di Nicola, op. cit., pag. 15. La rivoluzione è avanzata con un duplice respiro: di dissolvimento dell'ordine costituito, mediante il liberalismo e i suoi estremi (anarchismo, radicalismo), e anche mediante il sinarchismo, che appare una soluzione transitoria; di costruzione dell'ordine nuovo, dato dal socialismo. La strategia rivoluzionaria si ripete: la forte pressione liberalizzatrice fà da battistrada al totalitarismo di Stato. Sul rapporto Massoneria-comunismo vedi L. De Poncins, Christianisme et Franc-Maçonnerie («Cristianesimo e Massoneria»), Diffusion de la Pensée Française, Chiré-en-Montreuil 1969, pagg. 35 e ss. (documenti pontifici), 105 e ss.
8 Cfr. P. Virion, op. cit., pag. 22.
9 Ibid., pag. 28.
10 Vedi in W. G. Carr, Pawns in the Game («Pedine sulla scacchiera»), St. George Press, Glendale 1970, pag. 15; La precisione di queste previsioni, divenute realtà su U. di Nicola, op. cit., pag. 18. Su Pike vedi P. Virion, op. cit., pagg. 18-30. «Religione del Palladismo è il neo-gnoticismo dei manichei, i quali insegnano che la divinità è doppia e che Lucifero è uguale ad Adonai (il Dio dei cristiani); ma Lucifero è il dio della Luce e del Bene che lotta per l'umanità contro Adonai, Dio delle Tenebre e del Male. Posto questo principio alla base del culto segreto dei Triangoli (Logge Palladiche), Albert Pike non aveva fatto altro che togliere l'ultimo velo al dogma degli Alti Gradi di tutte le Massonerie, di qualunque rito si parli» (cfr. D. Margiotta, Ricordi di un Trentatre, capo della Massoneria Universale, Ed. Briquet, Parigi-Lione 1895, pagg. 85 e ss. Il Margiotta tornò alla fede cattolica). Con questo pervertimento di idee il Palladismo, o Rito Luciferino, avviava la nuova età del mondo (cfr. A. di Nicola, La simbologia del dollaro, pag. 32).
11 Cfr. P. Virion, op. cit., pagg. 28-40; P. Virion, Mystère d'iniquité, Ed. Saint Michel, Rennes 1967, pagg. 7-12.
12 Sui retroscena e la preparazione della Rivoluzione russa dell'ottobre 1917 vedi E. Malinsky-L. de Poncins, La guerra occulta, Le Rune. La Rivoluzione russa fu preparata da una lunga fermentazione pre-rivoluzionaria secondo una strategia ormai ricorrente nelle rivoluzioni moderne: provvisione di vaste fonti di finanziamento, accaparramento delle testate giornalistiche e propaganda massiccia tramite i mezzi di comunicazione sociale e le scuole, infiltrazione di agenti rivoluzionari nei vari gangli del potere, azione sindacale, ecc... È ormai accertato che i finanziamenti vennero da banche legate con le Massonerie (vedi articoli di La Vita Italiana, Roma 1921). Sulla componente massonica dei rivoluzionari sono riportati diversi elenchi (vedi ad esempio l'appendice ai Protocolli dei Savi di Sion, Ed. La Vita Italiana, Roma 1921, pagg. 143 e ss.) in connessione con i rivoluzionari di Germania, Austria, Ungheria, Cecoslovacchia, ecc...
13 «Il comunismo è lo strumento col quale si getteranno a terra i governi nazionali a favore di un Governo Mondiale, di una polizia mondiale, di una moneta mondiale»  (cfr. P. Virion, Le nouvel ordre du monde, Téqui, S. Céseré 1974, cap. Le British-Israël; cfr. U. di Nicola, op. cit., pag. 23).
14 Vedi sintesi della situazione attuale in U. di Nicola, op. cit., pagg. 1-4.
15 «Il capitalismo americano si evolve verso una forma mezzo capitalista, mezzo socialista; il comunismo invece verso una forma mezzo socialista, mezzo capitalista» (V. Fuchs).
16 Cfr. U. di Nicola, op. cit., pag. 4. Il concetto di rivoluzione permanente sbandierata da Lenin, Mao e altri rivoluzionari di oggi appare già nella corrispondenza di Piccolo Tigre (cfr. Mons. H. Delassus, Il problema dell'ora presente: antagonismo tra due civiltà, Desclée, Roma 1907, vol. I, pag. 297).
17 Cfr. Mons. H. Delassus, op. cit., pag. 72.
18 «Noi siamo rivoluzionari; ma siamo i figli del Rinascimento e della Filosofia prima di essere i figli della Rivoluzione» (cfr. Journal des Débats, aprile 1852).
19 Cfr. Mons. H. Delassus, op. cit., pag. 74.
20 «Napoleone I fabbricò con sabbia e calce la nuova società secondo il piano tracciato da J.-J. Rousseau» (cfr. H. Taine, La Révolution, vol. III, pag. 635; Mons. H. Delassus, op. cit., pagg. 363, 351).
21 «La fonte delle passioni è pura; bisogna che ognuno possa soddisfare le sue nei limiti della virtù, e che il nostro Ordine (massonico) ne fornisca i mezzi» (così Adam Weishaupt al fratello iniziato, in Mons. H. Delassus, op. cit., pag. 361).
22 «Togliere l'esistenza assoluta all'uomo per dargli un'esistenza relativa, trasferire l'io alla vita comune» (Rousseau, citato da Taine in L'antico Regime, pag. 324; cit. in Mons. H. Delassus, op. cit., pag. 359). Anche per Gramsci la società perfetta realizzata dal comunismo esige la spersonalizzazione. Il «moderno Principe», cioè lo Stato comunista, «prende il posto, nelle coscienze, della divinità o dell'imperativo categorico, diventa la base di un laicismo moderno e di una completa laicizzazione di tutta la vita e di tutti i rapporti di costume»; «ogni atto viene concepito come utile o dannoso, come virtuoso o scellerato, solo in quanto ha come punto di riferimento il moderno Principe stesso e serve a incrementare il suo potere o a contrastarlo» (cfr. A. Gramsci, Quaderno 13, pag. 1561, in Quaderni del carcere, Einaudi, Torino 1975, v. 4).
23 «Rinnovare i princìpi dell'esistenza umana» dice Taine (cfr. Mons. H. Delassus, op. cit., pag. 360). Il dollaro americano porta il detto illuminatico Novus ordo seclorum.
24 Matrimonio civile e divorzio sono tappe per giungere al libero amore, cioè alla socializzazione affettiva, affidando allo Stato l'educazione dei figli (cfr. Mons. H. Delassus, op. cit., pag. 360).
25 Vedi Reclus, Marx, Bakunin, Krapotkine, Most, ecc..., fino ai recenti ideologi della speranza marxista come Lukacs, Bloch, ecc... Il culto al Dio trascendente che è «al di là delle cose» corrisponde al periodo di stabilizzazione agricola; il ritorno al nomadismo sociale comporterebbe, sul piano metafisico, l'evoluzionismo panteistico, come spinta adeguata allo sviluppo della specie umana verso la società perfetta.
26 Sono frequentissime, nella letteratura massonica, espressioni come queste: «Vittoria dello spirito della Rivoluzione, della Filosofia e della Riforma sull'affermazione cattolica» (così il massone Piou al senato francese nel 1901; in Mons. H. Delassus, op. cit., pag. 26); «Sostituire la religione dell'umanità alla religione cattolica» (così il massone Viviani, il 15 gennaio 1901; in Mons. H. Delassus, op. cit., pag. 28); «Da quando il pensiero francese si è emancipato, da quando lo spirito della Riforma, della Filosofia e della Rivoluzione è penetrato nelle istituzioni della Francia, il clericalismo è il nemico» (così il massone Bourgeois al senato; Mons. H. Delassus, op. cit., pag. 26). Sulle condanne papali della Massoneria e loro motivazioni (naturismo anticristiano, eversione politica, corruzione, eversione sociale, ecc...) vedi L. De Poncins, Christianisme et Franc-Maçonnerie, pagg. 23-44.
27 Vedi saggi di corrispondenza in Mons. H. Delassus, op. cit., pagg. 90 e ss.
28 Cfr. Mons. H. Delassus, op. cit., pagg. 94 e ss.
29 Sulla Massoneria è fondamentale tutta l'opera di Léon De Poncins (che ha studiato l'argomento per oltre quarant'anni anni), e l'opera recente di Ferrer Benimeli, con 830 pagine di bibliografia, Fondación Universitaria Española, Madrid (1977).
30 La Loggia inglese nasce quasi contemporaneamente con la Banca d'Inghilterra (1717) che fu costantemente coinvolta nelle operazioni rivoluzionarie internazionali. Sulle antiche origini della Massoneria vedi L. De Poncins, Christianisme et Franc-Maçonnerie, pagg. 137-155 (in particolare 145 e ss.); 169-191; Mons. H. Delassus, op. cit., pagg. 75 e ss.
31 Cfr. Mons. H. Delassus, op. cit., pag. 105. Sulla Massoneria nella Rivoluzione Francese vedi anche L. De Poncins, Christianisme et Franc-Maçonnerie, pagg. 157-168.
32 Vedi anche le testimonianze di Martin, Rosambo, Jumel, Michel e Ambacelli, il quale attribuisce alla Rivoluzione Francese un lavorio di preparazione di sessant'anni (cfr. Mons. H. Delassus, op. cit., pagg. 105 e ss.). Mons. Martin, negli Stati Uniti, nel 1878 diceva: «Di fronte a questa persecuzione d'una universalità finora inaudita, alla simultaneità dei suoi atti, alla somiglianza dei mezzi che usa, noi siamo costretti a riconoscere l'esistenza d'una data direzione, d'un piano comune, di una forte organizzazione che tutto eseguisce in vista di uno scopo preciso. Si, esiste questa organizzazione, col suo scopo, col suo piano, con la sua direzione occulta a cui essa obbedisce: società compatta, nonostante la sua dispersione sul globo; società mescolata a tutte le società senza dipendere da alcuna; società superiore ad ogni potenza, tranne quella di Dio; società terribile che è, per la società religiosa come per le società civili, per la civiltà del mondo, non solo un pericolo, ma il più formidabile dei pericoli» (cfr. Mons. H. Delassus, op. cit., pag. 75).
33 Il nome di Illuminati (ossia «Portatori di Luce», «Luciferi») si ispirava agli antichi gnostici, a una sètta dello stesso nome esistita in Germania nel secolo XV dedita al satanismo, e agli Alumbrados spagnoli del secolo XVII ripetutamente condannati dalla Chiesa. Era in uso anche presso i Rosacroce prima di Weishaupt. Non deve però confondersi con Illuministi, anche se l'Illuminismo settecentesco fu il clima in cui si svilupparono i cenacoli illuminatici.
34 Cfr. M. Servant, Veillez et priez car l'heure est prôche («Vegliate è pregate perché l'ora è vicina»), Saint-Germaine-en-Laye 1972, pag. 150; cit. in W. G. Carr, op. cit.; verificare in C. Corti, La Maison Rothschild («La casa Rothschild»), Payot, Parigi 1930; B. Gille, Histoire de la Maison Rothschild («Storia della casa Rothschild»), Droz, Ginevra 1965, Minard, Parigi 1967.
35 Cfr. M. Servant, op. cit., pag. 150. Il piano presentato da Rothschild nel 1773 è riportato in W. G. Carr, op. cit., pagg. 27 e ss.
36 Cfr. M. Servant, op. cit., pag. 149; cit. in Segieb, Terreur sur le monde, Chatou 1958, pag. 20.
37 Sul profilo umano di Weishaupt vedi Mons. H. Delassus, op. cit., pag. 111; P. Calliari, Pio Brunone Lanteri e la controrivoluzione, Lanteriana, Torino 1976, pag. 130; M. Servant, op. cit., pagg. 151 e ss, 214, ecc...
38 Sugli Illuminati vedi ampia bibliografia in P. Calliari, op. cit., pag. 129. Fondamentale è A. Barruel, Les Mémoires pour servir à l'histoire du Jacobinisme («Memorie per servire alla storia del giacobinismo»), Londra 1797, Diffusion del la Pensée Française, 1977.
39 Ed. A. Frangois, Tipografo della Corte di Monaco, 1787. Vedi elenco dei documenti contenuti nella pubblicazione in Mons. H. Delassus, op. cit., pag. 114. Questi documenti, che danno una conoscenza assai concreta dell'organizzazione, segreti, vita degli Illuminati, sonno riportati in parte in Mons. H. Delassus, op. cit., pagg. 523-572.
40 Vedi elenco degli Illuminati dall'anno della fondazione della sètta, 1776, secondo le varie categorie professionali in Mons. H. Delassus, op. cit., pag. 1151; tratto da A. Barruel, op. cit., che rimanda agli scritti originali.
41 Il nome Spartacus tornò alla ribalta in Germania coi gruppi spartachisti che scatenarono sanguinosi disordini nel primo dopoguerra (1918­1919), ai quali prese parte Herbert Marcuse, il teorico della contestazione globale del 1968, e dai quali ebbe origine il partito comunista tedesco; ed è ripreso da un recente movimento studentesco di Germania. Ritorna pure frequente nella letteratura massonica. Sull'azione degli spartachisti in Germania vedi W. Gerson, Le nazisme societé secrète, J'ai lu («Il nazismo società segreta, ho letto»), Parigi 1969, pagg. 59-63; B. Schlink, op. cit., pag. 18.
42 Weishaupt soleva affermare che «egli aveva i segreti della Massoneria, ma i massoni non avevano i suoi» (cfr. Mons. H. Delassus, op. cit., pag. 117).
43 Sul convegno di Wilhelmsbad vedi ampio resoconto in Mons. H. Delassus, op. cit., pagg. 121-133, e anche in P. Calliari, op. cit., pagg. 134 e ss.
44 Cfr. P. Calliari, op. cit., pag. 141. L'appartenenza agli Illuminati a un certo momento divenne anche una moda: l'aria di mistero che aureolava la sètta le attirò numerosi adepti del mondo culturale (Goethe, Mozart, ecc...). Vedi P. Calliari, op. cit., pag. 131, con un elenco degli Illuminati più in vista del Trentino. Sulla diffusione degli Illuminati nel mondo attuale vedi P. Calliari, op. cit., pag. 140.
45 Vedi documenti in Mons. H. Delassus, op. cit., pagg. 532­535.
46 La Piramide è rimasta il simbolo degli Illuminati, ed è riprodotta nel dollaro americano con la scritta Novus ordo seclorum tra le altre simbologie massoniche riferite alle origini della confederazione degli Stati Uniti, nata nel 1776, cioè nello stesso anno di nascita degli Illuminati. Nei vari strati della piramide spezzata è facile intuire i Gradi massonici distinti tra loro dal segreto sotto l'Occhio dell'alta gerarchia invisibile immersa nell'olimpo esoterico. Vedi A. Di Nicola, Simbologia del dollaro; P. Calliari, op. cit., pag. 141.
47 Cfr. Mons. H. Delassus, op. cit., pag. 112.
48 Vedi documentazione in Mons. H. Delassus, op. cit., pagg. 522-572, ove sono riportate deposizioni nei processi, testimonianze sulla dottrina, questionari e relative risposte di alcuni iniziati, costituzioni e norme relative ai vari gradi di responsabilità (governo centrale, reggenti, prefetti, superiori locali, provinciali, direttori nazionali, generale), quadri organizzativi, note di Zwack sui progressi della sètta, e infine istruzioni per influire sulle Logge massoniche come una retro-Loggia.
49 L'edera è sempre stata il simbolo del Partito Repubblicano Italiano, distintosi dal Partito Liberale nel 1955.
50 Cfr. Mons. H. Delassus, op. cit., pagg. 132 e ss., coi nomi delle rispettive Logge di appartenenza. Particolarmente documentato dal punto di vista dell'incidenza massonica e illuminatica P. Calliari, op. cit., pagg. 98-142.
51 Cfr. Mons. H. Delassus, op. cit., pagg. 131, 132.
52 Ibid., pag. 121. «Il vento che passerà sulla Francia s'incaricherà di trasportare al di là dei fiumi e dei monti i germi fecondatori destinati a far sbocciar le repubbliche. Noi faremo la conquista del mondo» (cfr. J. Macé, Les vertus d'un Républicain, 1848; cit. in  in Mons. H. Delassus, op. cit., pag. 376). «La rivoluzione in Germania, la Rivoluzione Francese del 1789 e quella russa bolscevica furono opera di uomini ciascuno dei quali sapeva in precedenza qual era il compito assegnatogli, e fino ad oggi non si è allentata la stretta dell'artiglio di questi rivoluzionari sulla gola dei popoli scelti come vittime» (H. Ford, L'ebreo internazionale, pag. 281).
53 Altrettanto avviene oggi nei Paesi comunisti, ove si dà libertà di religione e libertà di combattere la religione, favorendo coi fatti la seconda a scapito della prima.
54 Cfr. Bulletin du Grand Orient, luglio 1856, pag. 172.
55 Pregevole studio storico dalla Santa Alleanza alla Rivoluzione russa del 1917 è quel­lo di E. Malinsky-L. de Poncins, La guerra occulta, Ed. Le Rune (purtroppo esaurito).
56 Cfr. Mons. H. Delassus, op. cit., pag. 154.
57 La Carta costituzionale francese fu ottenuta da Decazes, alto massone di Rito Scozzese che la Massoneria era riuscita a mettere a fianco del re Luigi XVIII (cfr. Mons. H. Delassus, op. cit., pag. 154).
58 In Francia provocò le cospirazioni militari di Belfort, Saumer, La Rochelle, ecc... (cfr. Mons. H. Delassus, op. cit., pag. 154).
59 Cfr. Mons. H. Delassus, op. cit., pag. 154.
60 Cfr. Mons. H. Delassus, op. cit., pag. 162; Virion, Bientôt un gouvernement mondial, une super contre-église?, pagg. 16-18. L'Osservatore Cattolico di Milano nell'agosto 1888 portò alla luce il calendario del massone Glasbrenner, ebreo, che quattro mesi prima segnava la data della rivoluzione stessa (cfr. Mons. H. Delassus, op. cit., pag. 162).
61 Gli intendimenti di Napoleone III nei confronti della Chiesa sono chiaramente illustrati nella Memoria sulla politica da seguire di fronte alla Chiesa redatta dietro sua richiesta dal ministro massone Roland nell'aprile 1860 e trovata nei cassetti dell'imperatore nel 1870. Si tratta di una istruzione particolareggiata sul modo di comprimere lentamente e avvedutamente tutta la vita della Chiesa (cfr. Mons. H. Delassus, op. cit., pagg. 172-176).
62 Dal 1820 al 1848 la piramide massonica era questa: sopra la Massoneria c'era il carbonarismo, sopra il carbonarismo le Vendite (cfr. Mons. H. Delassus, op. cit., pag. 216). La Massoneria appare come «un avviluppamento di Società Segrete le une alle altre. Le officine sono come le membra inferiori di un immenso organismo internazionale, che non conoscono più di quello che le mie mani e i miei piedi conoscano ciò che li fà agire», dice Copin Albancelli (cfr. Mons. H. Delassus, op. cit., pag. 215).
63 Il Metternich, che nella corrispondenza mostra una buona conoscenza dei fatti dell'Alta Vendita, il 24 giugno 1832 scrisse al Newmann che l'Alta Vendita era la continuazione degli Illuminati (cfr. Mons. H. Delassus, op. cit., pagg. 200 e ss).
64 Fondamentale sull'Alta Vendita è J. Crétineau-Joly, L'église Romaine en face de la Revolution, e Mons. H. Delassus, Il problema dell'ora presente, ecc...
65 «La Massoneria internazionale mantiene l'ordine nei Paesi protestanti, e mette in rivolta i paesi cattolici» (cfr. Mons. H. Delassus, op. cit., pag. 194).
66 Così fu trapiantata la Carboneria in Francia il 19 agosto 1821 (cfr. Mons. H. Delassus, op. cit., pag. 197).
67 Gregorio XVI fin dal 20 maggio 1846 e Pio IX accreditarono Crétineau-Joly presso le corti di Vienna, Napoli ecc... per la raccolta di ulteriori documenti sull'Alta Vendita. Ma quando il Joly fu per pubblicare il lavoro ne fu trattenuto da Pio IX per le pressioni di Carlo Alberto e di Ferdinando di Napoli, intimoriti dai carbonari che erano venuti a conoscenza del rischio che li minacciava. Dopo tante fatiche, Joly ne fu indispettito fino a gettare le bozze al fuoco. Ma i documenti gli consentirono di pubblicare nel 1858 (ben dieci anni più tardi!) il volume L'église Romaine en face de la Révolution, applaudito anche da Pio IX, che costituì la fonte degli articoli pubblica­ti da La Civiltà Cattolica nel 1879. Su questa vicenda vedi la relazione circostanziata in Mons. H. Delassus, op. cit., pagg. 197-201. Alcuni di questi documenti sono riportati in Mons. H. Delassus, op. cit., pagg. 582-625: si tratta della lettera del Cardinale Consalvi a Metternich, di istruzioni ai membri dell'Alta Vendita, di corrispondenze tra esponenti primari dell'Alta Vendita quali Piccolo Tigre, Nubius, Volpe, Vin­dice, Beppo, Malegari, Gaetano, ecc...
68 Vedi i profili in Mons. H. Delassus, op. cit., pagg. 202 e ss.
69 Cfr. Mons. H. Delassus, op. cit., pag. 204.
70 Riguardo al Mazzini, il 7 aprile 1836 Nubius scrive a Beppo: «Mazzini ha troppo l'aria di un cospiratore da melodramma, perché possiamo affidargli un mandato oscuro che noi ci rassegniamo a compiere fino al trionfo. Mazzini ama parlare di molte cose, e soprattutto di sé... Che egli fabbrichi a suo bell'agio Giovani Italie, Giovani Allemagne, Giovani France, Giovani Polonie, Giovani Svizzere, ecc...; se ciò può giovare al suo insaziabile orgoglio, noi non ci opponia­mo, ma fategli capire nel mi­gliore dei modi che suggerisce la convenienza, che l'associazione a cui egli accenna non esiste più, se pure è mai esistita... Il San Giovanni in Laterano è il caput et mater omnium ecclesiarum (cioè la Vendita suprema): vi sono chiamati gli eletti che soli sono giudicati degni d'esservi introdotti. Fino ad oggi Mazzini ne sarebbe stato escluso; non pensa egli che, mettendosi di mezzo, per forza o per astuzia, in un segreto che non gli appartiene, si espone forse a pericoli che egli già fece correre a più di uno? Acconciate quest'ultima frase a vostro modo, ma fatela pervenire al gran pontefice del pugnale» (cfr. Mons. H. Delassus, op. cit., pag. 205). Il 25 febbraio 1839, l'Alta Vendita decise di abbandonare le Logge chiassose alle mani della polizia, e di assassinare il Mazzini, che con le sue avventatezze rischiava di compromettere le operazioni dell'Alta Vendita stessa (cfr. Mons. H. Delassus, op. cit., pag. 236). Mazzini però mori nel 1872.
71 Cfr. Mons. H. Delassus, op. cit., pag. 212.
72 Ibid., pag. 208.
73 Sull'importanza del simbolismo vedi Mons. H. Delassus, op. cit., pagg. 217 e ss., e anche gli articoli ricorrenti nella Rivista Massonica attuale.
74 Sulla dipendenza della Massoneria dall'alta Kabbalah vedi Mons. H. Delassus, op. cit., pagg. 222-231.
75 Cfr. Mons. H. Delassus, op. cit., pag. 218.
76 Crétineau-Joly paragona i massoni alle termiti: «Rodono internamente i travi d'una casa, e con un'arte ammirabile lasciano intatta la superficie del legno. Ma questa superficie è così sottile che il dito dell'uomo, premendola, spezza la trave» (cfr. Mons. H. Delassus, op. cit., pag. 233). Ciò vale in politica e anche nell'opera di corruzione morale. Saint-Georges de Boubélier reclamava per l'uomo «una teoria orgiastica della vita, un concetto morale d'accordo con l'amore, una legge di fervore voluttuoso spirituale, un codice suscettibile di eccitare, di provocare di abbellire tutte le passioni, una legislazione che accetta rende utili i sentimenti più estremi, più erotici, più imperiosi» (cfr. Mons. H. Delassus, op. cit., pag. 272). Heinrich Heine diceva: «È bene ritornare alla gioconda licenza, istituire dei saturnali, e procurare, col libero amore, il miglioramento estetico dell'animale ragionevole» (cfr. Mons. H. Delassus, op. cit., pag. 250). Il neopaganesimo volontaristico avrebbe fruttato le teorie di Nietzsche, il nazismo, la letteratura della disponibilità gidiana o sartriana, il neopaganesimo dell'attuale Nouvelle école, e altre teorie oggi propinate fin dall'insegnamento scolastico per «schiacciare il nemico (cioè il sentimento cristiano) quando è ancora nell'uovo» (cfr. Mons. H. Delassus, op. cit., pag. 259), cioè negli stessi fanciulli. Anche i marxisti fanno largo ricorso alla corruzione per giungere al potere.
77 Cfr. Mons. H. Delassus, op. cit., pag. 248. Per quanto riguarda la pornografia è venuto alla luce il piano progettato dalla Massoneria nel 1953 per la corruzione della gioventù d'America (W. Mc Grath in Scarboro Mission, Toronto marzo 1956; e in L'action Catholique de Québec, del 31 maggio 1956).
78 Cfr. Mons. H. Delassus, op. cit., pag. 258.
79 Quinet, professore al collegio di Francia, disse: «Non solo si deve combattere il papismo, non solo estirparlo, ma anche disonorarlo, soffocarlo nel fango» (cfr. Mons. H. Delassus, op. cit., pag. 254).
80 L'iniziativa massonica sulla legge del divorzio è espressamente affermata dalla stessa Rivista Massonica, maggio 1974, nell'articolo Dalle parole alle cose, pag. 288. Ma altrettanto è facile concludere, all'esame dei fatti, sulla liberalizzazione dell'aborto, della pornografia, ecc..., proposte che creano la convergenza parlamentare dell'arco laicista.
81 «Gli Illuminati (della sètta di Weishaupt) [...], cioè Schapper, Bauer e Moll, nel gennaio 1847 invitarono Marx ed Engels a collaborare con la Lega dei Giusti, anzi Joseph Moli incaricò Marx di stilare il Manifesto della Lega. Nell'estate dello stesso anno la Lega, in un congresso cui non poteva partecipare Karl Marx, si trasformò in organismo di azione politica, assumendo il nuovo nome di Lega dei Comunisti. Un secondo congresso si tenne a dicembre e adottò le teorie di Marx, che quella volta era presente: fu questo congresso che incaricò ufficialmente il filosofo (Marx) e il suo amico Engels di redigere un Manifesto, che in verità era già stato commissionato da Moll. Nel Manifesto il solo lavoro di Marx è stato di post­datare e codificare i principî e progetti fissati settant'anni prima da Weishaupt, fondatore dell'Ordine degli Illuminati. Il Manifesto fu perciò pubblicato senza il nome degli autori. Solo nel 1868, quando Marx e Engels erano ormai famosi, ne fu attribuita ad essi la paternità» (cfr. U. di Nicola, op. cit., pagg. 15 e ss.; da G. Giannettini, «Comunismo e Trotzkismo», in L'italiano, marzo 1970, pag. 214 e «Comunismo e democrazia», ivi, aprile 1970, pagg. 285 e ss.). La prima edizione del Manifesto porta in copertina la scritta Manifest der Kommunistischen Partei, Februar 1848, London, ecc... É riprodotta, ad esempio, in I mondi dell'uomo, vol. IV, pag. 257. Non porta i nomi degli autori Marx ed Engels.
82 Delassus, pur così attento agli orientamenti dell'azione massonica, agli inizi del secolo XX non intravvede ancora l'importanza che avrebbe assunto il fermento marxista. Marx è da lui citato di passaggio una sola volta. Indagando però negli orientamenti delle Massonerie egli intravvede lucidamente una politica intenta a ricostituire lo Stato d'Israele, a rafforzare militarmente la Prussia per lanciarla contro l'impero austro-ungarico (come avvenne nella Prima Guerra Mondiale), e a provocare la caduta della dinastia Romanow sotto la spinta delle forze rivoluzionarie (come avvenne nella Rivoluzione russa). Questa previsione chiarissima è dal Delassus desunta da uno studio che risale nientemeno che al 1880 (cfr. Mons. H. Delassus, op. cit., pagg. 398-401).
83 «La base del marxismo è il materialismo dialettico, incontestabilmente ateo e risolutamente ostile ad ogni religione» (cfr. Lenin, Sulla Religione, Rinascita, Roma 1949, pag. 48). «Da un recente studio del D'Hont si può constatare che l'elaborazione culturale di Hegel era stata preordinata e anticipata dalle scuole massoniche tedesche e svizzere con lo scopo di idealizzare la società umana e consentire ai vertici di detta società di strumentalizzare i popoli in nome di un malinteso interesse sociale, distinto e opposto all'interesse dei soci. Nasce così il concetto di servizio e adorazione nei riguardi dello Stato non più inteso come entità comprensiva di tutti i cittadini, ma come ente supremo e distinto al di sopra di tutti» (lo Stato etico) (cfr. J. D'Hont, Hegel secret, Presses Universitaires de France, 1968; cit. in G. Auriti, L'occulta strategia della guerra senza confini, Centro Studi Politici e Costituzionali, Roma 1972, pag. 151).
84 «Ogni mezzo che serve alla lotta delle classi, perfino la menzogna, il tradimento, l'impurità, assolutamente tutto, diviene all'istante santo e sublime» (cfr. Preobrazhensky, Polit Gramota, iscrizione in grassetto sulla copertina del manuale per l'educazione politica della gioventù, 1927). «La dialettica marxista insegna che quello che ieri era nero oggi può essere bianco [...]. Bisogna dunque fare grandi sforzi e, all'occorrenza, saper capovolgere la verità e la stessa morale» (cfr. M. I. Kalinin, O Komunisticeskom vospitanii, Sull'educazione comunista, Ed. Molodaja Gwardia, Mosca 1946).
85 «Alla famiglia considerata come impresa chiusa deve sostituirsi, nell'intenzione dei rivoluzionari, un sistema completo di servizi sociali fino all'assorbimento completo delle funzioni economiche della famiglia da parte della società socialista» (cfr. Trotsky, La Rivoluzione tradita).
86 Cfr. Pravda, del 22 settembre 1955. Sui testi classici del marxismo si veda ad esempio L. De Poncins, Histoire du Communisme («Storia del comunismo»), Diffusion de la Pensée Française, Chiré-en-Montreuil, pag. 380.
87 «L'odio d'un rappresentante delle masse oppresse e sfruttate è in verità il "principio della sapienza", la base di tutto il movimento socialista e comunista e del suo successo. Ma Gallacher dimentica evidentemente che la politica è una scienza e un'arte che non discende dal cielo belle e fatta, e non è data gratuitamente; e che se il proletariato vuol vincere la borghesia, deve formarsi le sue politiche di classe non inferiori a quelle della borghesia» (cfr. Lenin, La malattia infantile del comunismo).
88 Dice Lenin: «La nostra morale è interamente subordinata agli interessi della lotta di classe e da essa si deduce. Perciò diciamo: la morale considerata dal di fuori della società umana non esiste per noi, è una menzogna. Per noi la morale è subordinata agli interessi della lotta di classe del proletariato» (cfr. L. De Poncins, Histoire du Communisme, pag. 90).
89 «La rivoluzione è certo la cosa più autoritaria possibile. È un atto per il quale una parte del popolo impone la sua volontà a colpi di fucile, di baionette, di cannoni, cioè con mezzi estremamente autoritari. La parte vincitrice è necessitata a mantenere il dominio a forza del terrore che le sue armi incutono ai reazionari» (cfr. F. Engels, Sulla Comune di Parigi). «La dittatura del proletariato sorge non sulla base dell'ordine borghese, ma sulla demolizione [...]. È potere rivoluzionario fondato sulla violenza contro la borghesia. Chi attenua sia pur poco la disciplina di ferro nel Partito, dà man forte alla borghesia contro il proletariato. Gli elementi opportunisti del Partito sono sorgente di disgregazione [...]. Far guerra all'imperialismo avendo alle spalle tali "alleati" è esporsi al subire il fuoco davanti e di dietro. Perciò la lotta senza remissione contro tali elementi e la loro espulsione dal Partito sono condizione preliminare di successo della lotta contro l'imperialismo» (cfr. Stalin, Dottrina dell'U.R.S.S.: il terrore per Stalin è una necessità all'interno dello stesso Partito).
90 Già nel tempo della Rivoluzione Francese Danton proclamava: «I figli appartengono alla repubblica prima di appartenere ai loro genitori. L'egoismo dei padri potrebbe essere pericoloso alla repubblica. Ecco perché la libertà che noi lasciamo non giunge fino al punto di educare i loro figli in modo diverso da quello che piace a noi». E Ferry nel 1879: «Esiste un padre di famiglia che li abbraccia tutti: lo Stato». Il progetto di legge di Saint-Just diceva: «I figli maschi sono allevati dai cinque ai sedici anni dalla patria. Sono vestiti di tela in tutte le stagioni. Si coricano sulle stuoie di paglia e dormono otto ore. Sono nutriti in comune di radici, frutta, latticini, pane e acqua. Non mangiano carne prima dei sedici anni compiuti. Dai dieci ai sedici anni la loro educazione è militare e agricola. Sono distribuiti in compagnie di sessanta, ecc... Tutti i fanciulli conserveranno il medesimo costume fino ai sedici anni; dai sedici ai ventuno avranno il costume di operai; dai ventuno ai ventisei il costume di soldato, se non sono già magistrati» (cfr. Mons. H. Delassus, op. cit., pag. 357; vedi anche il voto di Collin e Marchetti, le affermazioni di Condorcet in cfr. Mons. H. Delassus, op. cit., pag. 358). Queste cose sono oggi realtà negli Stati comunisti, come gli allevamenti dei bambini cinesi o la sottrazione dell'autorità paterna in Russia... Quanto all'insegnamento religioso, vedi Mons. H. Delassus, op. cit., pag. 358.
91 Sulla persecuzione dei cristiani in atto nei Paesi comunisti informa con documentazione vagliata il mensile Russia Cristiana, con altri periodici più settoriali come Pro Fratribus per la Cecoslovacchia, ecc. Sulla scaltra strategia maoista per soffocare la Chiesa cattolica vedi A. Z., L'abito e la sco­della di Mao, Spirito e Verità, suppl., 1978.
92 Cfr. E. Corti, L'epoca di Paolo VI, Solfanelli, Chieti 1978, pag. 135, lucida serie di articoli relativi alla degenerazione filo-marxista in seno al cattolicesimo italiano.
93 Cfr. E. Corti, op. cit., pagg. 94 e ss.; elenchi, fotografie e altre notizie relative a queste repressioni sono pure riportati nella rivista di Chiesa Viva, di Brescia.
94 Rapporto dell'U.S. News and World R., del 17 gennaio 1977.
95 Sulla strategia usata dal P.C.I. per imporre testi scolastici marxisti vedi L. Lami, La scuola del plagio, Armando, Milano 1977.
96 Non bisogna dimenticare, che ad onta del vantato innocentismo comunista, le azioni delle Brigate Rosse corrispondono ad una strategia di affiancamento al partito sostenuta dall'internazionale comunista.
97 La violenza provocata dalle Brigate Rosse in Italia nel 1977 fino all'assassinio di Moro è giunta al ritmo di almeno un incidente al giorno.
98 Sul compromesso storico vedi Buttiglione-Rosa, L'egemonia comunista e il problema politico dei cattolici, Quaderni «Cristiani e società italiana»; (vedi Mazza; Caruso, citazioni nella bibliografia). Lenin insegna: «Condurre la guerra per il rovesciamento della borghesia internazionale, guerra cento volte più difficile, più lunga e più complicata della più accanita delle guerre abituali fra gli Stati, e rinunziare in anticipo a destreggiarsi, a sfruttare gli antagonismi di interessi (sia pure temporanei) tra i propri nemici, rinunciare agli accordi e ai compromessi con dei possibili alleati (sia pure temporanei, poco sicuri, esitanti, condizionali), non è una cosa sommamente ridicola? [...]. Si può vincere un nemico più potente soltanto con la massima tensione delle forze e alla condizione necessaria di utilizzare nella maniera più diligente, accurata, attenta, abile, ogni benché minima "incrinatura" tra i nemici, ogni contrasto di interessi tra la borghesia dei diversi Paesi, tra i vari gruppi e le varie specie della borghesia nell'interno di ogni singolo Paese, e anche ogni minima possibilità di guadagnarsi un alleato numericamente forte, sia pure temporaneo, incostante, infido, condizionale. Chi non ha capito questo, non ha capito un acca né del marxismo, né del moderno socialismo scientifico in generale» (cfr. Lenin, La malattia infantile del comunismo).
99 Foglio dell'Ed. La Parola», Roma 1978 (da fonte socialista portoghese).
100 Si legga a questo proposito C. Levinson, Vodka-Cola, Vallecchi 1978, con lo elenco delle 604 imprese di partecipazione comunista, e tante altre informazioni preziose.
 

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V
IL SINARCHISMO
 
L'ultima manovra messa in atto dalle retro-Logge massoniche è il sinarchismo 101. Esso fà parte delle aspirazioni più antiche e radicate dell'esoterismo ebraico, è il centro motore di tutta la sua azione mondialista. La distruzione di Gerusalemme ha provocato la dispersione degli ebrei, ma in questa debolezza della loro stirpe essi hanno trovato una forza che li sollecita alla dominazione universale 102. È doveroso però sottolineare a questo punto che non devono attribuirsi indiscriminatamente a tutto il popolo ebraico le malefatte di qualche sua fazione deteriore. Il sinarchismo vagheggia un umanesimo cosmopolita risultante dal coagulo delle varie fedi e culture sotto l'alta ispirazione massonica. Si tratta innanzitutto di un cosmopolitismo universale, un'umanità unificata (One World). L'ideale di questa unificazione ha accompagnato la Rivoluzione fin dagli inizi 103. L'attuazione di questa umanità nuova avverrà in forza di uno Stato universale, da realizzarsi progressivamente travolgendo dapprima le monarchie per instaurare le repubbliche, poi i confini delle repubbliche per attuare la Repubblica Umanitaria Universale quale nuovo e definitivo Tempio di Salomone 104, cioè della Sapienza naturista. Artefici di questa costruzione planetaria saranno le fratellanze massoniche diffuse sul globo sotto la guida degli israeliti 105. Si tratta inoltre di un nuovo umanesimo, un nuovo modo di essere uomo, pienamente emancipato, salva l'obbedienza cieca al super-pensatoio che si sostituirà a tutte le altre autorità ora esistenti. Questo concetto risale almeno alle formulazioni del rosacroce Jan Amos Kominsky, più noto come Comenius, che nel suo Prodromus Pansophiæ (1639), deluso sulla possibilità di unificare le varie fedi cristiane, rigettò ogni differenza confessionale facendo appello a una umanità nuova al di sopra di ogni pregiudizio religioso, raccolta in un nuovo Tempio (la Pansofia, o Sapienza Universale) aperto a tutti coloro che sono nati uomini 106. In tal senso si era pronunciato il convegno di Wilhelmsbad (1782), e nel 1851 era nata l'Alleanza Israelita Universale per l'intraprendenza del Gran Maestro Adolphe Crémieux (1796-1880).
 
jan amos kominsky - comeniusprodromus pansophiæadolphe crémieux
ComeniusProdromus PansophiæAdolphe Crémieux
 
Questa Alleanza - dice Cremieux - «non si ferma solo al nostro culto, ma si rivolge a tutti i culti. Essa vuol penetrare tutte le religioni come penetra tutte le contrade» 107. Essa mira a «far cadere tutte le barriere di ciò che un giorno dev'essere riunito» 108. «Sono giunti finalmente i tempi in cui [...] il più vasto, il più meraviglioso dei templi, un Tempio le cui pietre sono vive e dotate di pensiero, s'innalza per accogliere nel suo elastico recinto sotto la bandiera sempre sacra della ragione e della filosofia, tutto ciò che il genere umano racchiude nel suo seno di nobile, di ostile al mistero e all'ignoranza, di degno dei veri figli della luce e della libertà. Questo Tempio raccoglierà la religione ebraica che sopravvisse a tutto e che nulla vale a scuotere: religione vasta e degna dell'umanità intera» (1866) 109. Si tratta di una «religione superiore a tutte le altre e nella quale esse possono e devono fondersi insieme [...], una religione veramente universale, accettabile a tutti gli spiriti che pensano, e che contiene le religioni particolari come il genere contiene la specie» 110. Il sinarchismo acquista particolare pienezza dottrinale con Saint-Yves d'Alveydre.
 
l Saint-Yves e Roca
 
Il massone Alexandre Saint-Yves d'Alveydre (1842-1909) impegnò l'intera esistenza nello studio delle varie religioni del mondo, scrivendone numerosi volumi. Egli giunse a vagheggiare una Chiesa Universale risultante dal sincretismo di tutte le religioni a pari diritto sotto l'alta ispirazione della Kabbalah, scienza superiore esoterica, cioè da iniziati, di antica tradizione ebraica, destinata a unificare le varie fedi religiose, cattolicesimo compreso, nell'ambito della sua sapienza supercomprensiva. Questo sincretismo religioso, nella mente di Saint-Yves, animerebbe l'intera comunità mondiale in tutte le sue manifestazioni, dalle Massonerie ai centri di ricerca scientifica, alle iniziative culturali, ai gruppi di influsso politico, ai complessi economici e industriali, a tutta la vita sociale e privata 111. É chiaro che in questo nuovo quadro mondialista la Chiesa cattolica è chiamata a rinunciare alla propria identità dogmatica e pretesa universalistica adattando la propria dottrina alle esigenze della Chiesa Sinarchica. A tale scopo la Chiesa cattolica avrebbe bisogno di un lungo ammaestramento che le verrebbe impartito dalle Massonerie. Primo passo da compiere sarà quindi il superamento della mentalità antimassonica e il dialogo strutturale con le Logge 112. A mettere in moto l'orientamento sinarchico in seno alla Chiesa si è affaticato, in Francia, Padre Paul Roca (1830-1893). Ordinato prete nel 1858 e canonico nel 1869, in Spagna era venuto a contatto con le correnti di messianismo gnostico provenienti da Stati Uniti, Svizzera e Italia. Frequentò le alte sfere della Massoneria e strinse rapporti con i maghi Stanislas de Guaita (1861-1897) e Papus (1865-1916), fondatore dell'Ordine martinista (legato alla Kabbalah), ma soprattutto col Saint-Yves di cui sviluppò la visione religiosa in riferimento alla Chiesa cattolica.
 
alexandre saint-yves d'alveydrestanislas de guaitapapus
Saint-Yves d'Alveydre Stanislas de GuaitaPapus
 
Versatissimo in occultismo, sedusse giovani e alcuni ecclesiastici alle sue dottrine. Per l'avvento della Chiesa Sinarchica - secondo Roca - bisognava condurre un certo numero di preti a una concezione diversa dei dogmi, addottrinandoli su questi concetti: superiorità della gnosi sulla fede, connubio tra Chiesa e occultismo, ritorno a un Vangelo più puro al di là delle contaminazioni indotte dal Papato. La sua dottrina contiene in germe tutti i motivi che sarebbero stati sviluppati dal modernismo e dalla contestazione post-conciliare, che del modernismo coglie tutti i frutti maturi. Eccoli:
  • Revisione dei dogmi in funzione del progresso universale: essi sono «cosa vivente come il mondo, come l'uomo, come ogni essere organico» e «seguono la marcia della storia»;
  • Abdicazione del Papato e del sacerdozio tradizionale di fronte ai preti dell'avvenire; anche la Curia romana, colpevole di aver messo a morte il cristianesimo, «per quanto ben sigillata sia la pietra tombale (del cristianesimo) e per quanto sia ben custodita dai Centurioni Rossi (i Cardinali), sarà rimossa dall'Angelo della Risurrezione, cioè della forza vivente dell'Evoluzione e della Redenzione» 113. Tra gli ecclesiastici si formeranno due correnti: quelli progressisti e quelli conservatori fedeli al Papa 114;
  • Sconvolgimento della liturgia e dei sacramenti: essi non sono che simboli;
  • Soppressione della veste talare;
  • Matrimonio dei preti, dal momento che Cristo e il mondo si identificano. I veri preti dell'avvenire baratteranno le fatiche del ministero pastorale con la competizione economica e sociale che porterà le masse verso la Sinarchia universale, il socialismo e il comunismo degli anarchici. I preti diventeranno i direttori delle unioni sindacali, delle società mutue e delle agenzie cooperative di produzione e di consumo, di pensione e di assistenza ufficiale 115.
«L'umanità si spretizza affinché il prete si umanizzi e i due, insieme, si cristianizzino nel vero senso del Vangelo» 116; con tutto questo, «il Papa dichiarerà canonicamente urbi et orbi che la civiltà presente è figlia legittima del santo Evangelo e della redenzione sociale» 117, perché «il cristianesimo puro è il socialismo» 118.
 
frate metallo - cesare bonizzi
Sopra: «Frate Metallo», il francescano Cesare Bonizzi, icona vivente della contaminazione del clero operata attraverso idee scellerate (provenienti dalle Logge) come quella dell'«apertura al mondo» voluta dal Concilio Vaticano II.
 
l Il movimento sinarchico
 
Contemporaneamente, nel 1922 nascevano a Vienna il Movimento Paneuropeo e in Francia il Movimento Sinarchico, entrambi ispirati al programma di essere modelli di quella organizzazione che dovrà diffondere i principî dell'«ordine nuovo». Tra i vari compiti, la Sinarchia dovrà:
  • Integrare tutte le tendenze dello spirito, culturali e religiose, attraverso una rivoluzione silenziosa, ma reale e totale, che si compirà «ignorando i privilegi ecclesiastici, nobiliari, tradizionali o recentemente acquisiti»; la rivoluzione degli spiriti si compirà con la riduzione di tutti i valori ad un unico denominatore: il «nuovo umanesimo» o «umanesimo integrale»;
  • Far comprendere ai massoni ancora fermi a una furiosa offensiva contro la Chiesa e non ancora preparati alla tattica del solve et coagula («scompiglia e riunisci») il gioco sottile dell'assorbimento della Chiesa, disunendo i cattolici e tendendo apparentemente la mano alla Chiesa stessa;
  • Far sparire, affinché gli attacchi possano essere fruttuosi, la diffidenza ancora esistente nei cattolici contro la Massoneria; col passare degli anni emergerà uno spiritualismo ecumenico «al di là di tutte le religioni».
 
Sopra: stampe massoniche che esaltano l'unità trascendentale di tutte le religioni. Al centro di questo sincretismo, l'ebraismo occupa un posto tutto particolare come futura religione del mondo unificato.
 
- Dal 1921 negli ambienti modernisti circolava un memoriale anonimo (Le Mémoire sur la Sapinière, ossia «Memoriale sulla bara») che diventerà un'arma nelle mani di quei cattolici appassionati di un «ordine nuovo» nel nome del quale vengono deplorati gli indugi della Chiesa e affermata la necessità di porla nel senso della Storia, adeguandola all'evoluzione dei tempi in senso modernista. Il dialogo tra massoni ed ecclesiastici diventava una realtà dapprima in Germania, poi in Francia con gli incontri di Aix-la-Chapelle, ecc..., e una serie di conversazioni rivolte a porre termine alle polemiche tra cattolici e massoni. Questo tentativo di dialogo coinvolse in seguito altri sacerdoti 119.
 
messa per la massoneria
I frutti del dialogo con la Massoneria: Padre Geraldo de Magela Silva, della Diocesi di Pesqueira (nello Stato di Pernambuco, in Brasile) celebra una «messa» commemorativa nel «Giorno del Massone». Da notare che gli affiliati alla sètta massonica non possono ricevere il Sacramento dell'Eucarestia...
 
- Nel 1935 venne alla luce il Pacte Synarchique, un documento segreto che (in tredici punti e 538 articoli) esponeva i principî e le tecniche della pianificazione sinarchica mondiale: tutte le religioni sono uguali e ugualmente chiamate a integrarsi nella visione sinarchica. In particolare, l'adattamento del cattolicesimo alla Sinarchia impone: un suo avvicinamento culturale alle altre religioni e un addolcimento giurisdizionale secondo le esigenze del collegialismo sinarchico; il riavvicinamento della Chiesa alla Massoneria, motivato anche dal fatto che la Massoneria avrebbe un fondo di cristianesimo non riconosciuto dai Papi che l'hanno condannata (di qui la necessità di rivedere le condanne). incontro interreligioso di assisi 1986La Sinarchia comporta la creazione di un Ordine Nuovo che abbracci tutte le manifestazioni della vita sociale e individuale (religioni, culture, imprese, sindacati, ecc...): «La nazione sinarchica si manifesta ontologicamente attraverso l'insieme dei suoi universitari, pedagoghi, ecclesiastici, artisti, saggi, intellettuali, tecnici puri: essi formano una demos-ideocrazia di servizio, di merito, di talento». Anima di questa religione universale: l'esoterismo. Ne risulterebbe un «uomo nuovo» cosmopolita le cui idee, aspirazioni e comportamenti dovrebbero omogeneizzarsi con un nuovo ordinamento mondiale, elaborato dalle alte sfere della Sinarchia al di sopra di ogni diversità di religione, di razza, di sesso, di ceto sociale 120. La dottrina sinarchica troverà la sua rappresentazione plastica nel Tempio della Comprensione (The Temple of Understanding), in progetto da alcuni anni a cura di studiosi ed esperti di religioni, associati allo scopo negli Stati Uniti. «Il "Tempio" doveva sorgere sulle rive del fiume Hudson, a Nord-Ovest di Washington, ma il progetto originario fu mutato poiché la località prescelta - come ci è stato recentemente comunicato da Washington, da persone che lavorano alla sua esecuzione - non consentiva la realizzazione di quell'oasi di pace più confacente ad un luogo di raccoglimento, di meditazioni e di studi, cui vuole essere destinato il "Tempio", come nelle intenzioni dei suoi promotori. Lo scopo fondamentale di questa grandiosa costruzione, per la realizzazione della quale si prevedeva inizialmente una spesa di oltre 50.000.000 di dollari, è quello di dare al mondo un centro di studi delle sue più grandi e fondamentali religioni, partendo dal principio che Dio è unico e che, quindi, tutte le religioni girano intorno ad un asse, con differenze solo formali e non sostanziali. Lo studio di tali differenze formali, delle loro origini, degli attriti che esse procurano tra i fedeli delle diversestanza della meditazione all'onu fondamentali religioni (sino a minacciare talvolta la pace dei popoli), dovrebbe essere alla base delle finalità istituzionali del tempio. In altre parole, il "tempio della comprensione" dovrebbe avere, per i problemi riguardanti le religioni, lo stesso compito che ha l'ONU per quanto riguarda i rapporti politici tra i diversi Stati del mondo. Il tempio è stato ideato come una grandiosa costruzione avente la seguente struttura architettonica: un grande cerchio centrale, fraziona­to in "sei" archi; ciascun arco rappresenta una delle facciate dei singoli "sei" templi che andranno ad ospitare le "sei" rispettive religioni. Ogni singola ala del tempio (e cioè ogni singola sede delle religioni più diffuse del mondo) conterrà biblioteche, sale di studio, centri di ricerche e di informazioni, ed un vasto stuolo di funzionari ed impiegati. Per ciascuna delle religioni vi saranno degli organi direttivi indipendenti, sui quali avrà autorità superiore un organo collegiale in cui saranno rappresentate tutte le religioni; una sorta di "super-governo" con poteri sopranazionali, che dovrebbe tra l'altro essere investito del compito di dirimere le controversie sorgenti tra le varie religioni, e di interferire nei conflitti scaturenti dai diversi riti. La realizzazione del "tempio della comprensione" - per il quale è stata promossa in tutti gli Stati del mondo una colossale raccolta di fondi - ha avuto il pieno assenso del governo degli Stati Uniti» 121. Meno facile è vederci chiaro nell'identificazione del sinarchismo con la Massoneria internazionale, con certi centri di potere mondialista (Council of Foreign Relations, Trilateral Commission 122, Bilderberg Club 123) e con l'Alta Finanza mondiale che tiene le redini del capitalismo occidentale. Data la segretezza con cui viene promosso il programma sinarchico, non siamo in grado di fornire una panoramica del movimento, neppure in Italia. Ha fatto clamore una recente affermazione di Jimmy Carter, Presidente degli Stati Uniti, sul «triangolo di ferro» che circonderebbe la Casa Bianca, in linea con quanto afferma William Cleon Skousen (1913-2006) in Il capitalista nudo: «La presunta irriducibile contrapposizione tra capitalismo occidentale e comunismo sovietico è uno schema ideologico solo apparente, perché in realtà i grandi gruppi finanziari occidentali auspicano l'avvento di regimi collettivisti, che offrono occasioni d'investimento e nuovi mercati da sfruttare» 124.
 
jimmy carterwilliam cleon skousenil capitalista nudo - willima c. skousen
Jimmy CarterWilliam C. SkousenIl capitalista nudo
 
VI
L
'IMPERO DI MAMMONA
 
Lord Benjamin Disraeli (1804-1881) affermava che «il mondo è governato da persone ben diverse da quelle immaginate da chi non conosce i retroscena». Questi governatori occulti del mondo emergono sempre più chiaramente alla luce di chi osserva con attenzione l'intreccio di molti avvenimenti attuali. Appare anche sempre più chiaro come, come dice B. Dodd, «la cospirazione comunista non sia altro che una delle ramificazioni di una cospirazione molto più vasta». Quale? Non sembri strano se rispondiamo: quella dell'Alta Finanza mondialista.
 
l Nascita e sviluppo delle banking families
 
almighty dollarFin dal Settecento 125, se non prima, i grandi banchieri del Nord avevano intuito di avere nelle mani una potenza capace di condizionare governanti e popoli interi. E mentre i pensatori andavano delineando le basi della nuova cultura illuministica, questi finanzieri si accordavano sul modo di trarre profitto dalla situazione traducendo i nuovi ideali in una realtà sociale che lievitasse in loro favore. A Francoforte di Baviera il banchiere Meyer Amschel Rothschild aveva radunato personalità di primo piano della finanza, della politica e della cultura per elaborare un piano concreto di azione politica d'assalto, e aveva affidato ad Adam Weishaupt, giovane professore all'Università di Ingolstadt, il compito di tessere l'organizzazione occulta degli Illuminati di Baviera, che furono i principali catalizzatori della Rivoluzione Francese. Per rafforzare la propria potenza economica questi banchieri si erano accordati a stringere i reciproci rapporti servendosi anche dei vincoli matrimoniali; i Rothschild anzi, per almeno due generazioni, si sposarono tra cugini primi e addirittura con i nipoti. I cinque figli di Rothschild stabilitisi a Vienna, Londra, Napoli e Parigi, oltre che a Francoforte, collaborarono tra loro in modo che fu imitato, ma raramente eguagliato, da molte dinastie di banchieri internazionali 126. Questi rapporti consentivano una concentrazione economica sempre più vasta, che con l'andare del tempo avrebbe avuto un influsso determinante sulla stessa politica dei popoli. Tutti conosciamo, ma non sufficientemente, i nomi di alcune di queste banking families: Baring, Lazard, Erlanger, Warburg, Schroder, Selingman, Speyers, Mirabaud, Mallet, Fould, e soprattutto Rothschild e Morgan. Esse avevano queste caratteristiche:
  • Erano cosmopolite, internazionali;
  • Erano vicine ai governi e si occupavano essenzialmente dei loro debiti;
  • Si attenevano al settore obbligazionario, e raramente al commercio;
  • Per rafforzare i propri interessi erano fanatici sostenitori della deflazione;
  • Credevano nella saggezza e operavano in segreto a influenzare la vita politica col potere finanziario: «Esse rimasero a lungo ditte private non ufficialmente costituite, generalmente in forma di associazioni che non emettevano azioni, non redigevano resoconti, non facevano alcuna propaganda; sotto la figura giuridica di società passavano immuni da imposte, e poterono mantenere la massima segretezza e anonimità. Queste persone, che godevano di un potere enorme sulla cosa pubblica, temevano quasi come l'inflazione che le loro attività venissero alla luce del sole» 127.
banche mondialiste
 
Il loro influsso si andò gradatamente allargando. «Ad un certo punto inserirono nella loro organizzazione finanziaria i centri bancari provinciali, radunandoli in banche commerciali e di risparmio, includendovi anche le compagnie di assicurazione e concentrando tutto in un unico sistema finanziario di dimensioni internazionali che, gestendo la quantità e il flusso del denaro, riuscì a influenzare, se non a controllare, governi e industrie. Gli uomini che fecero questo aspiravano a fondare dinastie di banchieri internazionali, ed ottennero perlomeno sotto questo puntopotentati economici di vista, un successo pari a quello raggiunto dalle dinastie di condottieri politici» 128. Nel 1694, sir William Paterson (1658-1719) e i suoi amici fondarono la Banca d'Inghilterra. La sostituzione della carta all'oro consentì di trarre grandi profitti sfruttando sia l'eccedenza dei titoli di credito sulle effettive riserve auree (bank notes), sia il sistema degli assegni. Paterson stesso dichiarava: «La banca guadagna grazie agli interessi maturati sui denari creati dal nulla» 129. La Banca d'Inghilterra raggiunse un potere economico talmente elevato da impedire che nel 1844 si facesse una legge rivolta a limitare la sua invadenza. «Il governatore della Banca di Inghilterra - disse D. Fraser, vice presidente dell'istituto dei banchieri - dev'essere l'autocrate che detta le condizioni alle quali si deve attenere il governo per ottenere dei prestiti» 130. All'epoca del capitalismo finanziario, la Banca d'Inghilterra era dominata dalle famiglie finanziarie Baring, Rothschild, Morgan, Hambros e Lazard, le quali, anche in seguito alla nazionalizzazione della Banca nel 1946, mantengono ancora in parte il loro potere. Questo capitalismo finanziario ebbe il suo massimo sviluppo tra il 1884 e il 1933. Fu l'epoca in cui i ricchi banchieri veleggiavano sugli oceani in grandi imbarcazioni private e si spostavano sulla terra ferma in carrozze ferroviarie di famiglia per incontrarsi frequentemente tra loro o per riunirsi in intese ad altissimo livello sotto l'alta autorità di John Pierpont Morgan (1837-1913). Ogni feudo economico poggiava sull'altro, e insieme erano collegati a loro volta con società semi-indipendenti; il tutto a sostegno delle due guglie del potere economico e finanziario trasferitosi oltre oceano: una posta nel cuore di New York agli ordini dei Morgan, l'altra nell'Ohio capeggiata dai Rockefeller. Quando questi due gruppi lavoravano insieme, come generalmente accadeva, riuscivano a influenzare in modo determinante la vita economica del Paese, controllandone in parte anche quella politica, perlomeno a livello federale 131. Nel 1930, Morgan disponeva di un patrimonio superiore federal reserve systemall'intera ricchezza di ventuno Stati dell'Unione. L'influenza di questi finanzieri era così grande che i gruppi Morgan e Rockefeller riuniti a anche Morgan da solo avrebbero potuto mettere a terra il sistema economico nazionale 132. Molte banking families, che si erano aperte la strada in Europa tramite matrimoni e combinazioni d'affari, trasferirono in America i proprî sistemi già collaudati in vari Paesi europei (Francia, Germania, Italia, Svizzera, ecc...), e con le famiglie già piazzate in America si orientarono verso la creazione di un sistema bancario centralizzato. In una riunione segretissima misero a punto un primo disegno di ciò che sarebbe stato il Federal Reserve System (Morgan, Rockefeller, ecc...) nel tentativo di mandare a vuoto il progetto governativo degli Stati Uniti per una banca centrale federale libera da qualsiasi condizionamento delle banche private. Questo disegno fu dal senato prontamente respinto, e il gruppo dovette attendere momenti più favorevoli. Tornò alla carica in seguito, e il Federal Reserve System fu approvato dal senato degli Stati Uniti il 22 dicembre 1913. La sede centrale è la famosa Wall Street. Da quando fu fondato, il Sistema ha sempre resistito con successo ad ogni tentativo di verifica ufficiale del suo giro di affari, e agisce in maniera da costringere i principali Paesi ad operare «attraverso banche centrali al di fuori di qualsiasi controllo politico, senza alcuna interferenza da parte dei governi» 133. Questi banchieri insomma hanno puntato a «creare un sistema mondiale di controllo finanziario gestito con metodi feudali e posto in mano a privati, capaci di dominare il sistema politico di ogni Paese» 134. Sebbene tale centro di potere abbia raramente la forza di svolgere un'azione politica diretta, la sua morsa finanziaria gli consente però di influenzare e manipolare in modo incredibile le vicende di varie nazioni 135.
 
l Il «Sistema» sulla via del sinarchismo social-comunista
 
dollaro americanoA che cosa mirano questi manipolatori giganti del potere? Si è visto come ogni passo della Rivoluzione in atto da due secoli è legato alla azione e agli interessi delle grandi concentrazioni bancarie internazionali, cominciando dall'incontro promosso da Rothschild a Francoforte nel 1773 per dare origine all'Illuminatismo bavarese. Dopo la Rivoluzione Francese prende sviluppo il liberalismo economico con lo sfruttamento disumano degli operai: i grandi banchieri ne hanno avuto i profitti più vistosi. In seguito si sviluppò la corrente social-marxista, che prese le mosse dall'Illuminatismo massonico. Verso la fine dell'Ottocento si determinò la corrente sinarchica. Osserva Oswald Spengler (1880-1936): «Non c'è un solo movimento proletario, neanche comunista, che non abbia agito nell'interesse del denaro, nella direzione indicata dal denaro e durante i tempi permessi dal denaro, tutto ciò senza che gli idealisti ne abbiano avuto la minima idea» 136. Esaminando le ideologie di fondo cui si sono ispirate costantemente le grandi azioni bancarie troviamo i nomi di Rousseau, Weishaupt, Marx e Ruskin, che insieme si muovono nelle grandi linee della concezione di Platone (428-348 a. C.). Anche il sinarchismo di Saint-Yves D'Alveydre è riducibile alla matrice socialista. Platone nella sua Repubblica vagheggiò una società ideale in cui i beni e gli affetti sarebbero stati un patrimonio comune gestito dallo Stato: matrimonio e famiglia sarebbero stati eliminati, tutte le donne sarebbero appartenute a tutti gli uomini e i bambini, appena svezzati, sarebbero stati presi in custodia dallo Stato; le donne avrebbero avuto piena parità con gli uomini nel lavoro e in guerra; lo Stato avrebbe provveduto alla selezione dei neonati eliminando gli inetti, anzi avrebbe selezionato la stessa procreazione. Non tutti però sarebbero stati uguali: sarebbero state prestabilite tre grandi classi, quella dominante dei cervelli, quella militare e quella dei lavoratori. Platone riteneva che lo Stato avrebbe persuaso facilmente il popolo a credere che la gente nasceva con un'anima d'oro, d'argento o di rame, e ad accettare dai governanti l'assegnazione della classe giusta per ciascuno. La religione a sua volta avrebbe garantito la stabilità del sistema. Naturalmente, in tale società la proprietà privata non avrebbe avuto ragione di essere, e tutte le energie intellettuali si sarebbero impegnate a provvedere al bene comune delle classi inferiori, mentre a quelli che nascevano con l'anima d'oro sarebbe toccato il fiore della produzione sociale. Questo è lo Stato socialista. Marx non era ancora tanto noto, nel 1870, quando all'Università di Oxford in Inghilterra prendeva cattedra John Ruskin (1819-1900), che, leggendo Platone ogni giorno, dichiarava: «Il mio scopo costante è dimostrare l'eterna superiorità di alcuni uomini sugli altri, talvolta anche di un solo uomo su tutti gli altri». Uomini certamente superiori erano gli inglesi, ai quali spettava una missione mondiale, quella di instaurare il socialismo planetario. Il messaggio di Ruskin ebbe una risonanza sensazionale nelle fervide menti giovanili, e fu assorbito da Cecil Rhodes (1853-1902) che spese tutta la vita per tradurlo in realtà.
 
oswald spenglerjohn ruskincecil rhodes
Oswald SpenglerJohn RuskinCecil Rhodes
 
Forte dei suoi immensi redditi provenienti dal monopolio delle miniere di diamanti sudafricane (1.000.000 di sterline all'anno) e delle relazioni vastissime coi grandi finanzieri, sostenuto da Lord A. Rothschild organizzò una Società Segreta - che di­venne in seguito la Round Table («Tavola Rotonda») - col compito di preparare una federazione tra i popoli di lingua inglese capace di avviare tutti i Paesi del mondo verso il social-comunismo. Gli uomini della Round Table ricoprivano posti chiave in varie parti del mondo, e disponevano di mezzi potenti d'influsso: stampe di prestigio (The Times, The Round Table, The Review of Reviews, ecc...), Università, centri culturali, ecc...; ed estesero l'organizzazione anche negli Stati Uniti, coinvolgendo nei loro programmi Morgan, Rockefeller, Lazard, Grenfell e altri potentati economici. Nell'imminenza della Seconda Guerra Mondiale il gruppo era in grado di condizionare l'intera stampa americana mediante le sue pubblicazioni (New York Times, New York Herald Tribune, Christian Science Monitor, Washington Post, Boston Evening Transcript, ecc...) 137.
 
l Il «Sistema» promuove il sinarchismo social-comunista mondiale
 
L'intesa segreta della Round Table imperniata sull'asse Londra-Wall Street riuscì a fermentare gli ambienti anglo-americani a tutti i livelli. La sete di potere dei super-ricchi, orientati a stabilire una dittatura centralizzata di indole socialista in tutto il mondo, li portò a controllare i gruppi sovversivi mondiali fornendo loro enormi quantità di denaro per la loro attività rivoluzionaria, e a finanziare le forze contrarie ai sovversivi quando questi tentavano di fuggir loro di mano. Questo tipo di politica li indusse «ad allinearsi deliberatamente con dittature colpevoli dibanchieri crimini contro l'umanità che, per dimensioni e crudeltà, non hanno precedenti nella storia» 138. É dimostrato che demagoghi totalitari non sarebbero mai giunti al potere senza l'aiuto finanziario dei super-ricchi, e che senza le manovre di costoro i regimi totalitari sarebbero stati rovesciati da tempo 139. Nelle sue memorie Trotsky fà riferimento a prestiti di finanzieri inglesi fin dal 1907. Dal 1917, i maggiori aiuti finanziari alla Rivoluzione russa vennero da esponenti delle banking families della Round Table tramite Jacob Schiff (1847-1920) della Kuhn & Loeb Co. e altre banche svedesi (Ascherg, ecc...) e tedesche (Warburg) 140. Più di cinquant'anni fa, su iniziativa di Morgan, si decise di agevolare la penetrazione di movimenti di sinistra e in particolare dei comunisti negli Stati Uniti. Le Fondazioni Morgan, Rockefeller e Carnegie, tramite l'Institute of Pacific Relations, hanno spinto la Cina nel blocco comunista 141. Tramite il Council of Foreign Relations, che faceva da copertura ai membri della Round Table (Rhodes, Milner, Rothschild, Morgan, Carnegie, Rockefeller, ecc...) l'Alta Finanza cosmopolita esercitava un controllo sempre più vasto sulla politica americana e internazionale, al punto da manipolare il procedimento elettorale degli Stati Uniti 142. Quando agli inizi degli anni '50 si scatenarono l'ira e i sospetti del popolo americano, una commissione del Congresso indagò a ritroso le tracce che partivano dai comunisti confessi, e si imbatté nell'intera e complicata trama delle «Fondazioni esenti da tasse», collegate al Sistema. Il rapporto di detta commissione, pubblicato nel 1954, metteva in luce un piano organico di fermentazione social-comunista mondiale finanziato dal potere economico diretto dalla Round Table. Il resoconto informava tra l'altro dell'esistenza di un programma di scardinamento della morale cristiana e di una serie di iniziative rivolte a promuovere una penetrazione sempre più massiccia della ideologia socialista nelle scuole, nella cultura e nella vita americana e mondiale 143. Per tale acculturazione social-marixsta la sola Fondazione Ford ha speso dal 1956 oltre un miliardo di dollari; ma anche altre fondazioni collegate con la Round Table hanno contribuito a questo programma con ingenti somme di denaro 144. L'infiltrazione sovversiva partiva dalle Università e invadeva scuole e gruppi portando una corrente continua di amoralità, umanitarismo, collettivismo, anti-individualismo, edonismo, teppistocrazia assembleare 145. Nel 1960, il leader del partito comunista statunitense Gus Hall (1910-2000) annunciava che il partito si proponeva di agire sulla gioventù americana per radicalizzarla: in breve tempo nacque la moda della barba alla Fidel Castro, dei vestiti hippy, del parlare volgare, dei saluti, delle canzoni e della hippysimbologia pacifista comunisti, della pornografia, del nichilismo e delle rivolte 146. Da anni il mondo intero è soggetto a una escalation di disordini a ogni livello della vita sociale. Con cinico disprezzo per le masse, il Sistema, in collisione o in intesa col comunismo, assoggetta i popoli a guerre, rivoluzioni, lotte civili, sovversioni, indottrinamento e sfruttamento spregiudicati. È clamoroso il fatto che questi super-opulenti siano riusciti a mantenere a loro favore il privilegio dell'esenzione dalle tasse, le quali invece gravano sempre più pesantemente sul cittadino comune. Le teorie del Sistema hanno favorito il dilagare della violenza e della criminalità. «I cervelloni del Sistema hanno escogitato una combinazione di educazione sessuale e di un cosiddetto addestramento alla sensitività che ha scatenato col permissivismo una vera degenerazione morale. Il Paese è stato improvvisamente sommerso da una ondata di sporcizie oscene e valanghe di parolacce che hanno invaso da cima a fondo la stampa e i mass-media. Molte leggi per la sicurezza sono state vanificate dalle forze legate al Sistema per giungere all'instaurazione di uno Stato socialista fortemente centralizzato sotto l'egida del Sistema» 147. Nel 1968, l'ondata della contestazione globale partendo dall'America investì tutto il pianeta, e il comunismo ne prese la occasione per sferrare un'invasione più massiccia nel mondo intero. É noto che la Fondazione Rockefeller, tramite i suoi 22.000 centri d'influsso, promuove una politica mondiale di pianificazione dell'aborto 148. Il Sistema continua ad agire ancora oggi con le sue mille branchie, e tutto avvolge coi suoi tentacoli potenti. Particolarmente significative sono le conferenze organizzate del Sistema, soprattutto il Bilderberg Group e le Conferenze Pugwash, e, recentemente, gli incontri della Trilateral Commission. Queste conferenze vengono convocate periodicamente come conclave strategico internazionale, sono segrete, e vi possono partecipare soltanto ospiti espressamente invitati. Si tratta di uomini scelti esclusivamente nelle alte sfere del Sistema.
  • La prima conferenza Bilderberg fu tenuta all'Hotel Bilderberg in Olanda (donde il nome, anche se si riuniscono in luoghi diversi: Georgia, Canada, Turchia, Germania, ecc...). Gli scopi non vengono pubblicati, salva l'affermazione generica di stringere «un'infinità di fili che assicurano la pace» (Fosdick), una pace naturalmente di tipo «socialista». Di fatto, però, negli ultimi due decenni le compagnie dipendenti dal Sistema si sono trovate concessionarie di tutto il petrolio e gas naturale nei molteplici conflitti scatenati in diversi Paesi del mondo 149. L'orientamento del Bilderberg è ravvisabile da vicino nella politica filocomunista portata avanti dai suoi membri 150.
  • Le conferenze Pugwash, iniziate nel 1957 da Cyrus Eaton (1883-1979), tendono ad amalgamare gli Stati Uniti con l'Unione Sovietica tramite scambi di vario tipo, in direzione social-comunista 151.
  • Il 16 giugno 1975, il settimanale americano Newsweek segnalava la nascita di un nuovo organismo che subentrava alle conferenze Bilderberg, ossia la Trilateral Commission. «Con l'abituale agilità e scioltezza il Sistema ha modificato una struttura, quella creata da Bernardo d'Olanda, poco elastica in rapporto alle esigenze del mondo attuale e all'accelerazione dei mezzi di comunicazione. La scelta delle persone da invitare segue criteri ancor più "economici" di quanto avveniva prima, e gli incontri si svolgono quando è necessario senza rispettare una scadenza annuale o una località prestabilita». In quel primo incontro avvenuto a Kyoto con la partecipazione di novantotto personalità il Sistema prendeva atto di aver dato troppa corda al comunismo, al punto da non riuscire più a tenerlo a bada... 152.
L'orientamento social-comunista delle concentrazioni del supercapitalismo occidentale, è motivato dal fatto che i regimi totalitari costituiscono una fonte di interessi economici più duraturi ed estesi. Il Sistema, ad esempio, ha maggior interesse a trattare con un'Europa unificata sotto il comunismo piuttosto che con una Europa divisa in varie concentrazioni. Si spiega allora il filo-comunismo degli alti esponenti del Sistema 153.
 
l Il Sistema agisce anche in Italia?
 
«I destini italiani si sono incrociati con le grandi direttrici del Sistema non perché quella posizione geografica rappresenti il cuore dell'Universo, o perché senza gli italiani non si possano manovrare i destini dell'umanità, ma prevalentemente a causa della Chiesa cattolica. La Chiesa cattolica, incarnata materialmente nel Vaticano, ha rappresentato e rappresenta un centro di potere culturale, spirituale e sovranazionale, per non dire multinazionale, di cui il Sistema non ha potuto non tener conto, ma che ha tentato di porre, almeno parzialmente, sotto il suo controllo. Per raggiungere questo scopo sono state seguite, grosso modo, due strade: scardinamento della cultura e della morale cattolica, minaccia all'indipendenza economica del Vaticano» 154.
 
VII
IL «CONDOMINIUM» SPAZIALE
 
usa-urssCharles Levinson, nel suo libro Vodka-Cola, vuol dimostrare come, al di là della collisione ideologica e politica tra Stati Uniti e Russia, sia in atto una vasta collaborazione industriale e commerciale, soprattutto tramite le multinazionali, con ingenti interessi da parte di entrambe le superpotenze. Lo studio di Jacques Bergier (1912-1978) intitolato La grande conspiration russe-américaine («La grande cospirazione russo-americana»), apre nuovi orizzonti, ai limiti della fantascienza, su un asserito - ma per noi soltanto ipotetico - «condominium» geopolitico russo-americano. Le due superpotenze si renderebbero conto da tempo che un conflitto atomico equivarrebbe alla loro autodistruzione; quindi, al di là delle irriducibili divergenze ideologiche, si incamminerebbero a grandi passi verso un'intesa di fatto, imperniata sull'intero sviluppo tecnologico convergente al dominio dello spazio. Questo assalto allo spazio è mosso da una geo-strategia che ha due aspetti: difensivo, rivolto a eliminare ogni possibile competizione estranea, e promotivo per assicurarsi la leadership politico-economica sull'intera umanità. Così dalla guerra fredda le due superpotenze, sotto la pressione degli alti vertici mondialisti, sono passate alla distensione, che ha visto moltiplicarsi gli intrecci delle multinazionali, e alla collaborazione per la conquista dello spazio e l'incentivazione di tutti quei settori che le fanno da supporto. Il pluri-polarismo politico sembra ormai definitivamente superato dal bipolarismo USA-URSS 155 in forza di una egemonia spaziale che è in grado di escludere ogni altra competizione. Ciò significa che, se non interviene una guerra atomica a interrompere un'intesa che è già giunta a uno stadio molto avanzato, l'avvenire politico del mondo è destinato a ruotare intorno all'asse del «condiminium» russo-americano.
 
l L'assalto allo spazio
 
Il controllo dello spazio vicino alla terra, infatti, consente:
  • di dominare militarmente tutto il pianeta;
  • di impossessarsi delle fonti di energia del futuro con possibilità illimitate di sviluppo tecnologico generale.
Stati Uniti e Russia sono oggi le sole potenze spaziali. Esse stanno lavorando di comune accordo per mettere a punto attrezzature spaziali capaci di stroncare qualsiasi aggressione competitiva da parte degli estranei al sistema (Cina, Germania, ecc...). Grazie alla costellazione dei satelliti da essi lanciati nello spazio, i loro missili atomici hanno il potere di colpire qualsiasi bersaglio con un margine di precisione di dieci metri, da migliaia di chilometri di distanza. L'apparato degli armamenti in atto è già in grado di assicurare alle due superpotenze il dominio militare sull'intero pianeta. Le enormi possibilità tecnologiche aperte dal dominio sullo spazio garantiscono al «condominium» russo-americano una egemonia inarrestabile sul piano industriale e commerciale.
  • USA e URSS puntano innanzi tutto alla conquista di una nuova fonte di energia capace di sostituire con enorme vantaggio quelle attualmente utilizzate (carbone, petrolio, centrali atomiche terrestri): si tratta dell'energia solare, che verrebbe captata nello spazio da un satellite artificiale gigante collocato a 36.000 km dalla Terra; questo trasmetterebbe al nostro pianeta l'energia necessaria all'intera industria umana per via di iperfrequenza (2,45 GHz) e in seguito forse anche per via laser, con durata illimitata come quella del Sole.
  • Insieme con l'energia, che è fondamentale per l'equilibrio dei popoli, lo spazio offrirà una enorme quantità di servizi e materie elaborate ad alta tecnologia.
L'attuazione di questo piano ha davanti a sé i secoli futuri, e avrà inizio con il trasferimento delle industrie pienamente automatizzate sulla Luna. Si tratta della terza rivoluzione (la prima è stata provocata dalla sostituzione dell'energia delle braccia coi combustibili fossili, cioè carbone e petrolio; la seconda con l'automazione), che trasferirà l'industria terrestre negli spazi vicini alla Terra con un duplice vantaggio: di eliminare l'inquinamento terrestre provocato dalle industrie, e di fornire una quantità illimitata di materie prime e di elaborati tecnologici, anche di tipo nuovo, possibili solo in condizioni di assenza di gravitazione. Nello spazio possono essere prodotte tutte le materie prime di cui ha bisogno la Terra: metalli, macromolecole, ecc... L'elaborazione di materie pericolose (materie radioattive, sintesi bio­chimiche, microorganismi, ecc.) avverrebbe senza inconvenienti ecologici. Si produrrebbero con maggiore facilità materie rare quali il mauritanio, l'arseniuro di gallio che consentirebbe di dotare le auto di apparecchiature radar anticollisione. L'assenza di gravitazione e altre condizioni spaziali consentirebbero l'elaborazione di una quarantina di elementi nuovi, quali il gammalgormium per l'alimentazione di motori nucleari di aerei, ecc... A questi progetti lavorano già scienziati di primo piano quali Stine, Ruzic e il russo Pokrovsky con migliaia di altri ricercatori e numerosi istituti di ricerca.
 
l Vari ambiti della collaborazione
 
L'atmosfera avveniristica creata dal programma spaziale va trasformando celermente i rapporti tra russi e americani ad ogni livello della vita politica, sociale, militare, ecc... Anzitutto sul piano della ricerca. Non è più il tempo in cui la comunicazione di un segreto scientifico poteva costare la vita, come accadde agli scienziati Penkovsky e Rosemberg. America e Russia si scambiano le informazioni scientifiche e perfino i segreti militari. Nel giugno 1977, un Galaxy C5 americano (il più grosso aereo del mondo) depositava a Mosca il prototipo dei generatori di energia termo­nucleare illimitata perché i russi lo copiassero. Nel dicembre 1976, la Russia otteneva dall'America fotografie colte dai satelliticapital-marxismo Landstat per la previsione dei raccolti del grano. A loro volta, i russi mettevano a disposizione della tecnologia americana il rivelatore Kirlian, che consente di individuare e fotografare determinate condensazioni di particelle nel corpo umano (la mano del guaritore applicata al paziente, ad esempio, appare illuminata e aureolata di filamenti luminosi). L'America ha organizzato la traduzione sistematica dei documenti scientifici in lingua russa, e i sovietici a loro volta dispongono di un istituto di diciotto piani per la traduzione sistematica della documentazione scientifica americana. Istituti di migliaia di ricercatori lavorano di comune accordo, tra Russia e America, in tutto l'ambito dell'esplorazione scientifica (laser, elettroni rapidi, daser, ecc...). Nell'ambito della polizia e dello spionaggio si verificano fatti curiosi: un agente della CIA americana può trasferirsi impunemente con armi e bagagli nella polizia russa KGB, e viceversa. La collaborazione tra polizia americana e polizia sovietica investe ormai i settori più delicati della vita politica, fino ai vertici segreti dello spionaggio, che costituiscono un supergoverno occulto capace di condizionare le decisioni degli stessi Presidenti di stato (Crusciov è stato destituito in una settimana, e Nixon in pochi mesi). Questi vertici sono in costante collegamento con metodi più efficienti dello stesso «filo rosso». Si comunicano a vicenda notizie sull'apparato militare, e sono co-impegnati nella ricerca sulle variazioni atmosferiche, sui giacimenti di petrolio, sugli effetti del dispositivo daser (inverso del laser) che teoricamente potrebbe produrre il buio e il freddo con ripercussioni notevoli sul clima di intere regioni. Dall'estate 1978 il KGB e la CIA eser­citano un controllo elettronico (Elint, ossia Electronic Intelligence) sul Mediterraneo. Insieme elaborano dispositivi avanzatissimi di controllo (documenti plastificati che non sarà più possibile pyotr grigorenko falsificare, processi di identificazione mediante la voce, comunicazione velocissima di dati, ecc...). Giova qui osservare che alle dipendenze del KGB opera l'organizzazione Interterror che ha il compito di disintegrare col terrore l'Europa occidentale per preparare l'occupazione militare da parte della Russia. Nell'ambito militare l'intesa si manifesta mediante scambio reciproco di informazioni, tra russi e americani, per il perfezionamento delle armi (missili, bomba intelligente che da dieci chilometri colpisce il bersaglio con la precisione di dieci centimetri, bombe anticarro, bombe a neutroni con dispositivi antiuomo, satelliti con testate atomiche, raggio della morte a base di particelle ad alta energia, ecc...). Da entrambe le parti i militari dell'altro esercito sono ammessi a visitare le installazioni segrete. Allievi ufficiali americani possono seguire i corsi della accademia militare sovietica Frunzé. Sensazionale è stato il caso del Generale russo Pyotr Grigorenko (1907-1987), contestatore perseguitato dal KGB, ma liberato e portato negli Stati Uniti dai militari americani. Il «condominium» si prospetta non come una democrazia, ma come uno Stato muscolato; tra i due eserciti c'è una tendenza a integrarsi per esercitare un'azione repressiva immediata contro qualsiasi velleità di competizione dall'esterno e di rivolta dall'interno. Così l'esercito russo è intervenuto a reprimere gli scioperi di Vorkuta e le ribellioni georgiane, e a deportare in massa i tartari o i filocinesi in Siberia. Eventuali aggressioni della Cina o della Germania sarebbero presto neutralizzate dalla schiacciante superiorità militare del «condominium». L'ampio controllo sull'intero pianeta tramite lo spazio, la rapidità delle comunicazioni (a velocità della luce) e la capacità di immediato intervento fanno del «condominium» russo americano l'unità geopolitica più stabile e autoritaria che la Terra abbia mai conosciuto. Tutto questo apparato comporta ingenti possibilità economiche; così anche nel settore finanziario e commerciale l'integrazione reciproca tra America e Russia si va rafforzando sulla base delle relazioni bancarie. L'America dispone di una vasta rete bancaria oltre cortina, e la Russia estende i suoi istituti in occidente. Le multinazionali occidentali hanno invaso i Paesi dell'orbita comunista, e i russi esportano in Occidente i loro prodotti (materie prime, macchine fotografiche, transistor a ricarica solare, ecc...).
 
l Incognite e problemi
 
«Chi tiene lo spazio tiene la Terra » proclamano i costruttori del nuovo bipolarismo russo-americano. Ma il «condominium» pone ineludibili problemi sull'avvenire dell'uomo. Scienziati, tecnologi e militari hanno sviluppato le loro intese forzando la barriera delle opposte ideologie dei due blocchi: il liberalismo americano e l'assolutismo marxista. A quale concezione dell'uomo affideranno la nuova costruzione per garantire il «condominium» della continuità che di fatto è possibile soltanto attraverso un regime autoritario e ideologicamente monolitico? Ancora: non sarà certo il benessere illimitato promesso dall'era spaziale a saziare quell'abisso di inquietudine che è il cuore umano, tanto più se gli uomini si sentiranno compressi da un sistema dispotico senza vie di uscita. Il problema umano rispunta ancora una volta dal divario esistente tra l'alto benessere materiale e l'assenza delle ragioni di vita insita nel sistema. Quale sarà inoltre lo spazio del cristianesimo tra le morse di una non risolta collisione tra marxismo bolscevico e sinarchismo americano, entrambi suoi nemici dichiarati? Infine: quali sono i rapporti tra gli animatori della strategia spaziale e gli alti vertici mondialisti? Non lo sappiamo. É tuttavia certo che le sorti dei popoli sono in mano a gruppi di potere che amano agire dietro le quinte. Vederci chiaro su chi tiene le fila degli orientamenti politici non è facile, ma è doveroso farne lo sforzo: è in gioco la nostra libertà.
 
VIII
LA RIVOLUZIONE DELLA LUCE
 
Eccoci oggi allo sbocco finale della Rivoluzione. Oltre due secoli di fermentazione rivoluzionaria da parte dei «figli delle tenebre» producono oggi i loro frutti maturi. Quale è il bilancio complessivo della Rivoluzione? È stata una spinta verso l'unificazione del mondo; ma quale? E a quale prezzo? Non possiamo dimenticare le vittime innumerevoli della Rivoluzione Francese e le centinaia di milioni di vittime dell'avanzata comunista nel mondo, le due guerre mondiali e le minacce della situazione attuale. Né dobbiamo sottovalutare la degradazione dell'uomo insita al sistemacomunismo rivoluzionario: i fomentatori e gli strumenti della Rivoluzione ci danno una cattiva immagine di sé: la loro via non è quella della luce, ma della cospirazione occulta, dell'intrigo, dell'immoralità. La loro spregiudicatezza ha sedotto i popoli al male e li ha convogliati verso nuove forme di schiavismo. La loro spinta naturistica non è stata umanizzante, ma strumentalizzatrice, animalizzatrice dell'uomo. La strada è stata assolutamente sbagliata e lo sbocco è tutt'altro che felice. Il guasto peggiore è stato subìto dall'uomo. Occorre risalire l'abisso. Il vento rivoluzionario ha sempre preso le mosse facendo leva sul popolo, promettendogli benessere e liberazione; ma il popolo è stato sempre il grande gabbato della Rivoluzione. Il popolo ne ha fatto le spese, ne ha raccolto le bucce, ma il frutto - se si può parlare di frutto - è stato mangiato da altri. La promessa di libertà è sfociata nei lager e in quelle immense prigioni dietro le cortine rosse o sotto le pieghe dei liberalismi occidentali. I popoli sono stati irreggimentati in eserciti sempre più grandi e spietati, e lanciati alla carneficina gli uni contro gli altri: nella Rivoluzione Francese, nelle sommosse risorgimentali, nelle due guerre mondiali, e anche oggi nei numerosi focolai tenuti accesi dai venditori di armi in parecchie parti del mondo. I petrolieri inglesi e americani in lotta tra loro hanno scaraventato gli arabi contro gli armeni, facendo milioni di morti; altrettanto è avvenuto nel Biafra per la competizione degli armieri, poi nei Vietnam, in Indocina e in Cambogia, dove si è giunti all'assurdo di scaraventare giovani militari comunisti di una regione contro giovani militari comunisti di un'altra regione dicendo loro che si trattava di nemici americani. Non inferiore è stato il bilancio morale: intere popolazioni sono state strappate con violenza dalle loro tranquille abitudini e buttate nell'odio e in ogni genere di vizi, e stanno pagando ancor oggi il proprio smarrimento con la dissolutezza, la droga, l'aborto e ogni genere di infelicità. E chi ne ha colto i frutti? I grandi finanzieri internazionali e altri giganti della malavita sono diventati padroni di ricchezze incalcolabili, e i seduttori delle nazioni si sono ubriacati di potere: Lenin, Stalin, Mao e altri. Ma a che pro? Nessun bene di questo mondo compensa la depravazione morale di un uomo. Spesso la Rivoluzione ha divorato i suoi figli, i suoi stessi animatori, come è avvenuto in Russia e in Cina. No, la Rivoluzione non ha giovato a nessuno. Se la razza umana fosse ragionevole, i grandi problemi della pace, della fame e del progresso sociale sarebbero risolti con estrema facilità. Ma la capitalismoRivoluzione è un fatto irrazionale che non ha alcuna giustificazione. E quando la ragione dell'uomo e dei popoli si smarrisce dietro i seduttori, vuol dire che l'uomo è giocato da Satana. La Rivoluzione nei suoi focolai occulti, nelle sue esplosioni disumane rispecchia il volto del Maligno. Le Scritture parlano molto chiaro in proposito: il susseguirsi degli eventi umani rispecchia la grande lotta tra lo Spirito di Dio e il potere delle tenebre, sino alla fine dei giorni, quando Dio stesso opererà la separazione definitiva del buon grano dalla zizzania; in questo avvicendamento la Rivoluzione è stata una incarnazione dell'Anticristo. La sua spiegazione ultima è data dall'Apocalisse. Otterremmo buon frutto da questo studio se riuscissimo a persuadere gli uomini a non lasciarsi sedurre: non dovrebbe essere difficile dopo tante esperienze. «Se qualcuno vi dirà: Ecco, il Cristo è qui, il Cristo è là, non ci credete! Perché sorgeranno molti falsi cristi e falsi profeti, e faranno segni e portenti per ingannare, se fosse possibile, anche gli eletti. Voi però state attenti: io vi ho predetto tutto» (Mc 13, 21). Gli uomini hanno dimostrato una singolare attitudine a lasciarsi sedurre da idee sbagliate: quella razzista ha fruttato i forni crematoi, quella liberale ha fruttato il dissolvimento delle famiglie e gli aborti di massa, quella marxista le prigioni psichiatriche, le cortine, la schiavitù di interi popoli... Tutte queste idee si presentavano agli inizi come rivendicazioni innocue: Satana sa rivestirsi da angelo di luce. Nessuna idea va seguita se non è assolutamente buona agli inizi, nel mezzo e nel termine del suo sviluppo. Solo a queste condizioni possiamo accettarla. In quest'epoca di massificazione e di mistificazioni colossali occorre esercitare tanto discernimento e mantenere intatta la libertà dello spirito che viene dal Vangelo. Dio non inganna mai: «Benedetto l'uomo che confida nel Signore, maledetto l'uomo che confida nell'uomo» (Ger 17, 5). Oggi, dietro le inquietudini sociali che segnano la dolorosa gestazione di un mondo nuovo, fermentano i conflitti di umanesimi in reciproca collisione nell'intento di disputarsi l'area dell'eredità cristiana. Ci riusciranno? Non lo sappiamo. Sappiamo però che nessun umanesimo costituisce un'alternativa valida al cristianesimo: solo il cristianesimo contiene la totalità degli elementi indispensabili alla piena fioritura dell'uomo, in quanto trascende l'uomo, che è essenzialmente relativo, con la sua origine divina: dall'unico vero Dio può venire ispirazione e forza per la costruzione dell'uomo. Elementi di spinta all'umano sono diffusi più o meno in tutte le culture, ma al di fuori della visione cristiana sono neutralizzati da spinte opposte. Solo il cristianesimo è libero da contraddizioni, aperto senza riserve all'intero panorama della Verità e dell'Amore in forza del Verbo di Dio fatto Uomo. Decisamente antiumane, poi, sono le ideologie elaborate a sostegno e comodo delle grandi concentrazioni di potere mondialiste. Nulla di buono possiamo attenderci dall'umanesimo - o meglio anti-umanesimo - marxista: la sua ispirazione decisamente atea e materialistica animalizza l'uomo, e se ciò non bastasse, la sua sistematica istigazione alla violenza, all'odio, ilgesù cristo luce del mondo suo ricorso programmatico alla menzogna come irrinunciabile strumento rivoluzionario incidono nella coscienza dell'attivista un senso troppo profondo della propria abiezione perché il comunista consapevole possa farsi un'immagine buona di sé; chi non è buono per sé come potrà esserlo per altri? La sua abitudine all'ambiguità e al male, lo scompenso metafisico che egli porta nelle vene non può produrre che viltà e mali a non finire, come abbiamo visto da vicino in questi ultimi anni di escalation del terrore e di ogni disordine nella vita italiana e mondiale. Dalle Logge dell'Ovest affiora l'umanesimo sinarchico pure di ispirazione massonica, con la pretesa di un sincretismo troppo confuso, troppo carico di errori per costituire una solida base di umanizzazione. Il coagulo di un vago deismo d'ispirazione naturista ha già dato pessima prova di sé nelle sue orge, nei suoi scatenamenti pseudo-mistici o sessuali, fino a punte di deplorevole satanismo. Lo sviluppo dell'uomo ha bisogno di ben altro supporto metafisico religioso. Attualmente, sempre nell'area laicista occidentale, affiora il neorazzismo della Nouvelle Ecòle, con espliciti riferimenti ai maestri dell'ateismo volontaristico ariano (Fichte, Schelling, Nietzsche, ecc...), che giura di seppellire la civiltà cristiana sotto l'invasione di nuove orde neo-pagane. Se ciò avvenisse, la civiltà umana sarebbe ricacciata indietro di parecchi millenni. Ma le Massonerie non cessano di mettere in orbita ideologie nuove e molteplici, perché il pluralismo ideologico ha più probabilità di presa sulle esigenze e suggestionabilità mentali più disparate. Questi sono gli umanesimi all'orizzonte nel momento attuale. È quindi l'ora del cristianesimoo, l'unico che racchiude in sé stesso il germe di un'umanità veramente nuova: il Figlio dell'Uomo, capace di portare l'uomo all'estrema frontiera dell'umano. Alla Rivoluzione dei figli delle tenebre, è giunto il momento di contrapporre la Rivoluzione della Luce, improntata a Verità e Amore. Verità e Amore costituiscono l'aspirazione fondamentale dell'uomo e non hanno bisogno di procedimenti occulti, anzi li aborrono. Verità e Amore si è definito il Cristo, l'inviato di Dio. Egli è «la luce del mondo» (Gv 8, 12), e chi lo segue non cammina nelle tenebre. Egli è pure «la Via», non solo per giungere a Dio, ma anche per andare all'uomo. All'umanesimo ateo, che nel suo scompenso metafisico gravita inevitabilmente al male, bisogna contrapporre il cristianesimo, l'unico capace di sprigionare dalla ricchezza del Verbo di Dio fatto Uomo tutti gli ardimenti della Verità e dell'Amore, senza esclusione di valori.

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Note
 
101 Sinarchia è una parola greca che significa «governo d'insieme». Fondamentale sul sinarchismo il dittico P. Virion, Bientôt un gouvernement mondial, une super contre-église? e P. Virion, Mystère d'iniquité, il primo di indole generale, il secondo sui riflessi religiosi.
102 Vedi ad esempio l'elenco dei funzionari ebrei all'ONU in E. Malinsky-L. de Poncins, La guerra occulta, pagg. 119-121; la nota Controcorrente su Il Giornale Nuovo, del 12 aprile 1978, riguardante il controllo esercitato dai sionisti nella stampa, nella finanza e in altre posizioni chiave degli Stati Uniti, ecc...
103 «Che queste forze, queste potenze, le quali non hanno ancora detta l'ultima parola, siano in mano d'un uomo di genio, come Napoleone, o d'una intelligenza più potente ancora, assistita dalle Potestà infernali, quale sarà l'Anticristo, e lo Stato Unico, che comprende la totalità del genere umano, non tarderà ad essere una realtà» (cfr. Favière, Riforma sociale, 1903, Le Progrès, in Mons. H. Delassus, op. cit., pag. 384).
104 Salomone aveva dato alla sua reggia l'indole di un centro cosmopolita aperto a tutte le religioni di allora. La costruzione del suo Tempio aveva impegnato anche i pagani.
105 «Rovesciare tutte le frontiere, abolire tutte le nazionalità cominciando dalle piccole per farne un solo Stato, cancellare ogni idea di patria, rendere comune a tutti la terra intera che appartiene a tutti; rompere con l'astuzia e la forza tutti i trattati, tutto preparare per una vasta democrazia le cui razze diverse, abbrutite da ogni genere d'immoralità, non saranno più che dipartimenti amministrati dagli alti gradi dell'Anticristo, supremo dittatore divenuto il solo loro dio: ecco lo scopo delle società segrete» (così C. Giannet in Mons. H. Delassus, op. cit., pag. 387).
106 Cfr. Mons. H. Delassus, op. cit., pag. 403. Sull'universalismo massonico, vedi ampia documentazione in Mons. H. Delassus, op. cit., pagg. 347-401.
107 Anche il razionalista Ernest Renan nell'Avenir de la Science dice: «È mia intima convinzione che la religione dell'avvenire sarà il puro umanesimo, vale a dire il culto di tutto ciò che appartiene all'uomo» (cfr. Mons. H. Delassus, op. cit., pag. 403).
108 Questo disegno è contenuto in modo ampio e con l'indicazione delle strategie di assalto e del punto di arrivo ne I Protocolli dei Savi di Sion (1902), di cui si discuterà senza fine l'origine, ma non rimane alcun dubbio sull'aderenza piena del contenuto al piano sinarchico.
109 Cfr. H.-R. Gougenot des Mousseaux , Le juif, le judaisme et la judaisation des peuples chrétiens («L'ebreo, il giudaismo e la giudaizzazione dei poli cristiani»), che rimanda agli Archivi Israeliti del 1861-1866 (in Mons. H. Delassus, op. cit., pag. 406). Vedi anche il Libertaire di New York, 1902 (in Mons. H. Delassus, op. cit., pag. 402).
110 Cfr, Pajot, Avant d'entrer dans la vie («Prima di entrare nella vita»), agli istitutori e istitutrici; cit. in Mons. H. Delassus, op. cit., pag. 407.
111 «Dalla storia e dallo studio degli avvenimenti è manifesto che la Massoneria, la quale è incontestabilmente d'origine giudaica, è, per gli israeliti, uno strumento di azione e di lotta di cui si servono segretamente. Gli ebrei, così ragguardevoli per il loro istinto di dominare, per la loro scienza innata di governare, hanno creato la Massoneria al fine di arruolarvi gli uomini che non appartengono alla loro razza, la quale tuttavia si impegna ad aiutarli nella loro opera, a collaborare con essi all'instaurazione del Regno di Israele tra gli uomini [...]. Gli ebrei, che non hanno perduto la fede nella ricostruzione del Tempio, nascondono, sotto questa parola simbolica, sotto questa rivendicazione della loro nazionalità, la volontà di fare, del mondo intero, un tempio gigantesco in cui i figli d'Israele siano sacerdoti e re, in cui tutti gli uomini di tutti i climi e di tutte le stirpi, ridotti alla servitù dell'organizzazione capitalista, lavoreranno alla gloria di Jahvé [...]. Col denaro e con l'astuzia dirigono, in maniera segreta, queste società politiche verso il fine che essi perseguono con instancabile energia: la dominazione universale del popolo d'Israele» (cfr. J. Bidegain, Grand Orient, ses doctrines et ses actes, pagg. 186 e ss.; cit. in Mons. H. Delassus, op. cit., pagg. 373 e ss.).
112 Fondamentale di Saint-Yves sull'argomento è il volume Mission des Souverains, 1922 (vedi pagg. 433 e ss.). Altre opere di Saint-Yves sono Mission des Juifs; Mission de l'Inde; Mission de l'Europe en Asie; Mission des Ouvriers; L'Archéomètre; ecc... Su Saint-Yves vedi P. Virion, Bientôt un gouvernement mondial, une super contre-église?, pagg. 31-40; P. Virion, Mystère d'iniquité, pagg. 7-12.
113 Cfr. P. Roca, Glorieux Centenaire («Glorioso centenario»), pag. 452.
114 Come alcuni preti di oggi, il Roca inneggiava: «Glorifichiamo queste meravigliose fatiche da cui uscirà la trasfigurazione scientifica, economica e sociale dei nostri misteri religiosi, dei nostri simboli, dei nostri dogmi e dei nostri sacramenti. Non vedete che le nostre forme sono invecchiate, che sono logore, abbandonate dallo Spirito, e che noi restiamo soli, le mani piene di baccelli vuoti e di lettere morte»? (cfr. P. Roca, op. cit., pag. 102).
115 Cfr. P. Roca, op. cit., pag. 452.
116 Cfr. P. Roca, Le Christianisme, le Pape et la Démocratie («Il cristianesimo, il Papa e la democrazia»), pag. 81.
117 Cfr. P. Roca, Glorieux Centenaire, pag. 116.
118 Queste idee sono dal Roca sviluppate in varie opere, come Le Christianisme, le Pape et la Démocratie; La fin de l'Ancien Monde; Glorieux Centenaire; La crise fatale; ecc... Su Roca vedi P. Virion, Mystère d'iniquité, pagg. 19-35; su Guaita vedi P. Virion, Mystère d'iniquité, pagg. 15-17; su Guaita e Papus vedi P. Virion, Bientôt un gouvernement mondial, une super contre-église?, pagg. 31 e ss.
119 Tra i fautori del dialogo ricordiamo, da parte della Chiesa, Gruber, Mukermann, Diericks, Gorge, Gierens, Vorgrimler, Mellor in Germania; Berteloot, Riquet, Bonnichon, Macé in Francia; Rosario Esposito, il cui nome ricorre continuamente con ampi elogi nella Rivista Massonica, e altri in Italia. Dalla parte massonica Peyrefitte, Hutin, Lantoine, ecc... Sul dialogo tra Massoneria ed ecclesiastici vedi P. Virion, Mystère d'iniquité, pagg. 51 e ss.; sul sinarchismo e la crisi modernista vedi P. Virion, Mystère d'iniquité, pagg. 37 e ss.
120 Nessuna traccia esplicita di sinarchismo nella Rivista Massonica italiana, nella quale tuttavia ricorrono articoli di interesse per religioni non cattoliche (per citare i soli ultimi numeri ricordiamo Aspetti etici della filosofia taoista, 1977, pagg. 28 e ss.; Viaggi massonici, ecc..., pagg. 276 e ss.; ecc...), nonché il simbolo dell'uomo nuovo (copertina maggio 1976). La Rivista Massonica ha carattere archiviale e aulico: è aperta ai profani, dice molto sul passato, del presente accenna agli incontri, ma tace sistematicamente i programmi di fondo. Il suo silenzio sul sinarchismo non prova né pro né contro. Occorre volgere lo sguardo al «simbolismo dei fatti», ma quelli che contano non sono evidentemente da pubblicizzare. Sulle circostanze oscure della scoperta del Patto Sinarchico, con la morte di Coutrot e Chevillon vedi P. Virion, Bientôt un gouvernement mondial, une super contre-église?, pag. 532.
121 Così P. Molesini in L'Alternativa, nº 70, 1º settembre 1976, pag. 2. Il Molesini conclude: «Ogni religione, venendo a compromesso con tutte le altre, non sarà più sé stessa, ed in tal modo la collegialità sacerdotale potrà concepire una etica convenzionale nuova, mutevole ed adattabile alle esigenze dei tempi, secondo il grande schema massonico del pluralismo e del relativismo morale. La mostruosità di questo progetto sta nel fatto che espone l'umanità ad essere modificata nelle sue convinzioni morali, consentendo alla classe dominante di instaurare leggi nuove conformi alla propria convenienza, secondo una visione economicistica dell'etica [...]. Questo vertice dunque pretende arrogarsi le prerogative della stessa divinità perché, mentre gli uomini normali avranno la sola possibilità di violare o rispettare la legge morale, esso avrà anche quella di modificarla. Questa nuova "divinità" convenzionalmente costruita nella sua astratta personificazione, come una società anonima, ha dunque sei lati, sei ali, sei cerchi componenti il cerchio centrale. E il 666 è il numero della Bestia dell'Apocalisse». Un altro tentativo di tempio sinarchico era già stato organizzato da Edith Kermit Roosevelt con una circolare del 31 marzo 1962, che porta queste espressioni: «É in programma l'erezione di un tempio a Wahsington per i cittadini del mondo allo scopo di sviluppare l'intelligenza universale al posto delle sue limitazioni nazionaliste [...]. La futura costruzione avrà le caratteristiche di una Unione Spirituale delle Nazioni, e sarà il simbolo della fraternità del genere umano [...]. Un'ala di questa moderna Torre di Babele sarà affittata alle sei religioni internazionali: induismo, giudaismo, buddismo, confucianesimo, cristianesimo e islam [...]. Il simbolismo previsto per il Monumento è un ritorno alla Magia Nera praticata dai pontefici dell'antico Egitto [...]. Sarà illuminato tutta la notte per manifestare simbolicamente che, anche quando il mondo dorme, la luce dello spirito continua a brillare». Tra le adesioni reclamizzate dall'appello per la raccolta dei fondi figurano i nomi di alte personalità iniziatiche. Il documento accenna a un tempio occultistico di Londra e alla «Camera di Meditazione» di New York City (cfr. P. Virion, Bientôt un gouvernement mondial, une super contre-église?, pagg. 212-214). Non risponde forse a una strategia sinarchica l'esplosione di ogni sorta di sètte nelle nostre grandi citta? (Testimoni di Geova, mormoni, Chiesa Evangelica, centri teosofici, religioni orientali, induismo, esoterismo, e perfino clan satanistici, uno dei quali, a Torino, conta 40.000 iscritti come scrive Gente, nº 18, 1979, pagg. 111 e ss.). È lecito sospettarlo, tanto più che esistono agenti massonici addetti al settore religioso.
122 Cfr. J. Bordiot, «Une nouvelle Sinarchie: la Trilatérale» («Una nuova sinarchia: la Trilaterale»), in Lectures Françaises, febbraio 1977, pagg. 1-7.
123 Sulla formazione del Bilderberg Club al Convegno di Cesme in Turchia (dove la Massoneria è assai forte) dal 25 al 27 aprile 1976 si veda W. C. Skousen, op. cit., pagg. 223 e ss.
124 Cfr. L'Avvenire, del 30 maggio 1978. Sulla Sinarchia rimandiamo particolarmente alle pubblicazioni di P. Virion, Bientôt un gouvernement mondial, une super contre-église?
125 È un Banco ebraico di Amsterdam che per primo opera la demonetizzazione dell'argento finanziando successivamente la spedizione di Guglielmo d'Orange, principe protestante, in Inghilterra contro gli Stuart nel 1688. La ditta di Amsterdam si trasferisce a Londra al seguito di Guglielmo, e secondo il noto Prospectus del Paterson («la banca guadagna tutta la moneta che crea dal nulla»), fonda nel 1694 il Banco d'Inghilterra, mettendo in circolazione notes of bank per un milione di sterline che non aveva; ed era autorizzata a farlo da Guglielmo, che aveva avuto in prestito per la spedizione settecentomila sterline. Il Banco emetteva così moneta cartacea «garantita» dal debito del sovrano, che riversava sui cittadini il costo della spedizione militare e che consentiva ad una ditta privata di impossessarsi della sovranità monetaria dello Stato. Successivamente, il Banco opera il rientro di tutti i titoli monetari in circolazione rilasciando ai possessori azioni che vanno a formare la Banca d'Inghilterra, la quale all'atto della costituzione si associa con altre tre banche della City. Nel 1717, nasce contestualmente alla banca la Massoneria di Rito Scozzese Antico e Accettato, e viene fissato il prezzo dell'oro per consentire la demonetizzazione del metallo e predisporre il mercato alla circolazione cartacea. Da quella data vedremo poi che sempre le due istituzioni - la banca e la Massoneria - procederanno unite per dare la scalata al potere politico in tutte le nazioni e consentire la divulgazione di teorie atte al disfacimento morale e materiale dei popoli (così A. Perissinotto, in G. Auriti, op. cit., pag. 146).
126 Negli Stati Uniti d'America, dopo la rivoluzione del 1776 contro l'Inghilterra, la Massoneria strettamente collegata con la ditta Rothschild, scatena la guerra civile con il pretesto della liberazione degli schiavi negri del Sud. Il vero scopo venne pubblicato in un numero dell'Hazard Circular del 1862: «Il grande debito che i nostri amici, i capitalisti d'Europa, faranno creando questa guerra, verrà adoperato per controllare la circolazione. Noi non possiamo permettere che i greenbanks (biglietti statali) circolino, perché non possiamo dominare la loro circolazione ed emissione» (così A. Perissinotto, in G. Auriti, op. cit., pag. 150).
127 Dal resoconto Tragedy and Hope («Tragedia e speranza»), di Carroll Quigley, pubblicato a cura di Mac Millan Co., New York 1966. Sull'analisi critica dell'opera di Quigley, che era membro del «Sistema» di cui trattiamo, W. C. Skousen ha pubblicato il volume Il capitalista nudo, tradotto dall'Ed. Armando, Roma 1978, con appendice di S. Vaselli per quanto riguarda la situazione italiana nei confronti del «Sistema». Attingiamo perlopiù da questa fonte. Non si può comprendere la storia degli ultimi due secoli se non si studia l'influsso della Massoneria come strumento della banca protestante e come chiesa che mira con il sincretismo religioso alla sinarchia politica (così A. Perissinotto, in G. Auriti, op. cit., pag. 145). Sul rapporto dell'Alta Finanza con le rivoluzioni cominciando da quella francese si veda in particolare H. Coston, L'alta finanza e le rivoluzioni, Ed. Ar, Padova 1971.
128 Cfr. C. Quigley, Tragedy and Hope, pagg. 52 e ss.
129 Ibid., pag. 51.
130 Ibid., pagg. 48 e ss.
131 Ibid., pag. 325.
132 Ibid., pag. 72. Il patrimonio complessivo attuale dei Rockefeller ammonta a 640 miliardi di dollari e comprende sei tra le prime dieci banche americane, cinque tra le prime dieci compagnie di assicurazioni e tre tra le più grosse società; è ripartito in duecento compagnie (cfr. C. Levinson, op. cit., pagg. 174 e ss.).
133 Cfr. C. Quigley, op. cit., pag. 326. Il debito degli Stati Uniti verso il Sistema ammonta a 372 miliardi di dollari, e ogni anno il cittadino americano contribuisce a pagare gli interessi di questo debito con 20 miliardi di dollari (cfr. W. C. Skousen, op. cit., pag. 37).
134 Cfr. C. Quigley, op. cit., pag. 324.
135 Cfr. W. C. Skousen, op. cit., pag. 39.
136 Cfr. L'alternativa, febbraio 1976, pag. 3.
137 Cfr. W. C. Skousen, op. cit., pagg. 41-55.
138 Ibid., pag. 57.
139 Ibid.
140 Ibid., pagg. 59 e ss. Sui finanziatori della Rivoluzione russa vedi pure La Vita Italiana, del 15 settembre 1920 e altri fascicoli del 1920­1921.
141 Cfr. C. Quigley, op. cit., pag. 938; W. C. Skousen, op. cit., pagg. 63 e ss.
142 Si ricordino le vicende Mac Arthur, Goldwater, Nixon, Watergate, ecc... (cfr. W. C. Skousen, op. cit., pagg. 97-139).
143 Cfr. C. Quigley, op. cit., pagg. 954 e ss. Vedi i vari punti del resoconto in W. C. Skousen, op. cit., pagg. 81-83.
144 Sulle responsabilità di Ford vedi W. C. Skousen, op. cit., pagg. 84-86; sugli altri contribuenti vedi W. C. Skousen, op. cit., pagg. 88-89.
145 Cfr. W. C. Skousen, op. cit., pagg. 94 e ss.
146 Ibid., pagg. 126 e ss.
147 Ibid., pagg. 148 e ss.
148 Informazioni desunte dalle pubblicazioni della Fondazione stessa e dalla conferenza tenuta da E. Tremblay a Parigi il 17 marzo 1976, riportata in Courrier de Laissez-les-vivre e in La Coppia, Pavia nº 61, 1979, pagg. 57 e ss. Alla campagna per l'aborto si affianca una vasta strategia di corruzione di ispirazione radical-marxista. In tale strategia rientrano attualmente in Italia la produzione pornografica e pubblicazioni apertamente eversive, quali Il libretto rosso degli studenti, dell'Ed. Guaraldi, Rimini 1972, largamente diffuso nelle scuole, e l'opuscolo Contro la famiglia, edito da Stampa Alternativa (radicali), Roma. Quest'ultimo riporta in copertina un'immagine della Vergine col Bambino e la scritta: «Sequestrato in tutta Italia e condannato a sei mesi per istigazione a delinquere, al furto, all'aborto e per oscenità. Nuova edizione interamente aggiornata con nuova legge sui minorenni». Nel retro riporta l'immagine di una ragazza in atteggiamento osceno. All'interno è un'aperta istigazione a ribellarsi alla famiglia, a fuggire da casa, al libero amore, all'omosessualità, all'aborto, alla droga ecc..., con disegni e indicazioni di tecniche erotiche. Viene passato sottomano ai giovani. Le responsabilità dei socialisti italiani nella produzione pornografica sono denunziate dal volume di A. Surace, I padrini della pornografia, Ed. «La Parola», Roma 1979.
149 Prima conferenza Bilderberg: maggio 1954. Vedi W. C. Skousen, op. cit., pag. 140.
150 Vedi ampia descrizione in W. C. Skousen, op. cit., pagg. 140-144. L'elenco dei partecipanti al congresso di Cesme è riportato da W. C. Skousen, op. cit., pagg. 223-227. A questo congresso (Turchia 25-27 aprile 1975) hanno preso parte Giovanni Agnelli, Guido Carli, Cittadini Cesi, Roberto Ducci, Francesco Forte, Giorgio La Malfa e Arrigo Levi.
151 Cfr. W. C. Skousen, op. cit., pagg. 144 e ss.
152 Ibid., pagg. 209 e ss; vedi anche J. Bordiot, «Une nouvelle Synarchie: la Trilatérale», in Lectures Françaises, febbraio 1977, pagg. 1-7.
153 I modi molto concreti in cui agiscono queste concentrazioni capitalistiche sono descritti con buona conoscenza di fatti nel volume di C. Levinson Vodka-Cola: il paradossale abbraccio del capitalismo occidentale col capital-marxismo si traduce, ad esempio, in Italia con la partecipazione dei comunisti a ben 604 enti economici con un reddito valutato a circa 150 miliardi annui (vedi elenco di tali enti alle pagg. 311-316).
154 Così S. Vaselli, in W. C. Skousen, op. cit., pag. 170. Capitalismo sinarchico occidentale del Sistema e capital-marxismo si danno la mano a rovinare la nostra economia e soprattutto la nostra cultura e costume cristiano, come stiamo osservando da anni. E c'è chi osa pensare che Massonerie e raggruppamenti eversivi d'ogni genere siano estranei a questa losca faccenda...
155 Non dimentichiamo che questo scritto è stato redatto nel 1979, dieci anni prima della caduta del Muro di Berlino e della fine dell'Unione Sovietica. Ora, gli Stati Uniti sono l'unica superpotenza mondiale e la nuova Russia di Putin non sembra voler collaborare con la Casa Bianca, né con l'establishment mondialista, provocando una nuova guerra fredda (N.d.R.).
 

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