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martedì 8 luglio 2014

NELL'INFERNO DI SCIENTOLOGY


 Jenna Miscavige, nipote del successore di Ron Hubbard, rimase fino a 21 anni nella potente "organizzazione religiosa". Dopo aver deciso di lasciare ,oggi racconta tutto in un libro.

Nel 1986 Jenna Miscavige ha d...ue anni quando suo zio David subentra come leader spirituale di Scientology dopo la morte del fondatore Ron Hubbard. Cresciuta negli Stati Uniti in seno alla comunità, Jenna ha solo sedici anni quando i suoi genitori decidono di uscirne e lei è costretta a tagliare completamente i ponti con loro: non può ricevere lettere né telefonate e non le viene consentito nessun contatto con il mondo esterno. Scientology, ora, è la sua famiglia, il suo orizzonte, la sua prigione.

Con gli anni, Jenna scala posizioni nell'élite della chiesa ma apre anche gli occhi sulla manipolazione psicologica alla quale vengono sottoposti i membri, sull'orrore del lavoro minorile imposto dai seguaci ai bambini della Chiesa, sui trattamenti di favore riservati alle star di Hollywood. Fino a quando, nel 2005, realizza che l'unica possibilità di salvarsi è scappare dalla gabbia dorata in cui è stata rinchiusa. Una fuga in cui la posta in palio è la sua stessa vita. A otto anni da quella svolta Jenna Miscavige firma oggi un libro che sta facendo scalpore negli Usa e ora è in uscita anche in Italia per Rizzoli dal titolo Scientoloy. Ci sono nata. Ci sono cresciuta. Sono scappata.

Con il marito, anche lui un ex-seguace, e i loro due figli. Jenna oggi si dedica quotidianamente alla lotta contro la Chiesa di Scientology. La spinta le viene dal ricordo di quanto accaduto a 13 anni quando la madre, accusata di adulterio dagli altri adepti, viene mandata in un campo di riabilitazione. Una "colpa" che ricade su tutta la famiglia lei compresa. Durante l'adolescenza subirà ripetuti "trattamenti" di controllo con pesanti conseguenza sulla sua vita di relazione, molestie psicologiche, ricatti affettivi. «Hai rubato qualcosa?», «hai compiuto qualcosa di immorale?», «hai fatto qualcosa che non vuoi che i tuoi genitori vengano a sapere?»: queste domande le venivano poste in continuazione in una stanza spoglia da alcuni inquisitori davanti a una sorta di macchina della verità. Se questo aggeggio rilevava delle alterazioni nella voce, la "sua "verità prevaleva su quella di Jenna.

«Ciò che ha reso tutto questo particolarmente devastante - spiega l'autrice nel libro - è stato non solo la natura intrusiva delle domande, ma il fatto che coloro che mi interrogavano erano spietati. Non ponevano la questione una volta per tutte, ma la stessa domanda mi veniva fatta decine di volte. E ognuna di queste cresceva la paura di essere contraddetta da quella macchina». Questi trattamenti di manipolazione della volontà durano tre anni. Jenna ha sedici anni quando i suoi genitori sono dichiarati nel gergo della Chiesa, «persone sovversive», cioè nemici. Loro vengono espulsi, lei decide di rimanere. Resiste fino a 21 anni e poi si mette a scrivere il libro-denuncia. A finire direttamente sotto i colpi dell'inchiesta non è solo lo zio guru ma un intero sistema. Mai nessuna testimonianza diretta era stata così inquietante e approfondita. Mai nessuno prima d'ora era riuscito a far luce in maniera così netta sul potere di indottrinamento di Scientology.

notizia del 6 febbraio 2013 http://piersmorgan.blogs.cnn.com/2013/02/05/jenna-miscavige-hill-on-tom-cruise-either-he-does-know-whats-going-on-and-hes-not-talking-about-it-or-he-is-willfully-ignorant/
Jenna Miscavige intervistata a CNN: "Tom Cruise sa cosa sta succedendo in Scientology,ma non ne parla e volontariamente ignora"
 
Foto: NELL'INFERNO DI SCIENTOLOGY
Jenna Miscavige, nipote del successore di Ron Hubbard, rimase fino a 21 anni nella potente "organizzazione religiosa". Dopo aver deciso di lasciare ,oggi racconta tutto in un libro.

Nel 1986 Jenna Miscavige ha due anni quando suo zio David subentra come leader spirituale di Scientology dopo la morte del fondatore Ron Hubbard. Cresciuta negli Stati Uniti in seno alla comunità, Jenna ha solo sedici anni quando i suoi genitori decidono di uscirne e lei è costretta a tagliare completamente i ponti con loro: non può ricevere lettere né telefonate e non le viene consentito nessun contatto con il mondo esterno. Scientology, ora, è la sua famiglia, il suo orizzonte, la sua prigione. 

Con gli anni, Jenna scala posizioni nell'élite della chiesa ma apre anche gli occhi sulla manipolazione psicologica alla quale vengono sottoposti i membri, sull'orrore del lavoro minorile imposto dai seguaci ai bambini della Chiesa, sui trattamenti di favore riservati alle star di Hollywood. Fino a quando, nel 2005, realizza che l'unica possibilità di salvarsi è scappare dalla gabbia dorata in cui è stata rinchiusa. Una fuga in cui la posta in palio è la sua stessa vita. A otto anni da quella svolta Jenna Miscavige firma oggi un libro che sta facendo scalpore negli Usa e ora è in uscita anche in Italia per Rizzoli dal titolo Scientoloy. Ci sono nata. Ci sono cresciuta. Sono scappata.

Con il marito, anche lui un ex-seguace, e i loro due figli. Jenna oggi si dedica quotidianamente alla lotta contro la Chiesa di Scientology. La spinta le viene dal ricordo di quanto accaduto a 13 anni quando la madre, accusata di adulterio dagli altri adepti, viene mandata in un campo di riabilitazione. Una "colpa" che ricade su tutta la famiglia lei compresa. Durante l'adolescenza subirà ripetuti "trattamenti" di controllo con pesanti conseguenza sulla sua vita di relazione, molestie psicologiche, ricatti affettivi. «Hai rubato qualcosa?», «hai compiuto qualcosa di immorale?», «hai fatto qualcosa che non vuoi che i tuoi genitori vengano a sapere?»: queste domande le venivano poste in continuazione in una stanza spoglia da alcuni inquisitori davanti a una sorta di macchina della verità. Se questo aggeggio rilevava delle alterazioni nella voce, la "sua "verità prevaleva su quella di Jenna. 

«Ciò che ha reso tutto questo particolarmente devastante - spiega l'autrice nel libro - è stato non solo la natura intrusiva delle domande, ma il fatto che coloro che mi interrogavano erano spietati. Non ponevano la questione una volta per tutte, ma la stessa domanda mi veniva fatta decine di volte. E ognuna di queste cresceva la paura di essere contraddetta da quella macchina». Questi trattamenti di manipolazione della volontà durano tre anni. Jenna ha sedici anni quando i suoi genitori sono dichiarati nel gergo della Chiesa, «persone sovversive», cioè nemici. Loro vengono espulsi, lei decide di rimanere. Resiste fino a 21 anni e poi si mette a scrivere il libro-denuncia. A finire direttamente sotto i colpi dell'inchiesta non è solo lo zio guru ma un intero sistema. Mai nessuna testimonianza diretta era stata così inquietante e approfondita. Mai nessuno prima d'ora era riuscito a far luce in maniera così netta sul potere di indottrinamento di Scientology.

notizia del 6 febbraio 2013  http://piersmorgan.blogs.cnn.com/2013/02/05/jenna-miscavige-hill-on-tom-cruise-either-he-does-know-whats-going-on-and-hes-not-talking-about-it-or-he-is-willfully-ignorant/
Jenna Miscavige intervistata a CNN: "Tom Cruise sa cosa sta succedendo in Scientology,ma non ne parla e volontariamente ignora"
Chris
 
 

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