I nemici dell'uomo : I PECCATI CAPITALI
SUPERBIA RELIGIOSA.
La superbia è regina di tutti peccati (Gregorio Magno) ed è peccato specifico contro Dio. Nelle realtà spirituali si concretizza , principalmente, nel rifiuto delle Verità di Fede e/o nelle Leggi di Dio interpretate e diffuse attraverso la Chiesa.
Il non riconoscimento nel Papa della funzione di Pastore e quindi guida per le anime, il disprezzo del ministero sacerdotale o delle funzioni sacramentali sono ,spesso, proprie della superbia che allontana l'anima da Dio,e come peccato viene spesso, inconsapevolmente, occultato da motivazioni sovrastrutturali (crociate , inquisizioni etc) che coprono di fatto una realtà spirituale pericolosa per la salvezza dell'anima.
Nel peccato di superbia di fede relativa ai casi sopracitati, l'uomo , di fatto, nega l'azione dello Spirito Santo a sostegno della Chiesa sia nelle verità della Fede che nella dottrina morale e presume di sé nell'autentica interpretazione delle Scritture anteponendosi così, o sostituendosi di fatto al Vicario di Cristo ispirato da Dio.
La negazione della bontà delle leggi di Dio ( es. sull'illeicità dell'aborto,della contraccezione,dell' eutanasia,dei rapporti al di fuori matrimonio consacrato) costituisce un peccato di Fede che attiene alla superbia,da qui possono discendere anche le trasgressioni materiali relative ai comandamenti.
I VIZI CAPITALI
VANITA'
Con il peccato di vanità , l’uomo celebra (o si gloria di ) sé stesso.
Gli atti (o i comportamenti) di vanità possono riguardare i beni materiali (aspetto fisico, ricchezze, cultura, capacità intellettive etc…) o beni spirituali (vita religiosa, carismi…..).
In particolare, l’uomo compiacendosi di sé stesso si fa imitatore di lucifero che, anche, attraverso la vanità ha adorato sè stesso e non la SS.Trinità.
Nell’intuizione greca , Narciso innamorato di sé stesso muore , affogando nello specchio d’acqua che lo rifletteva, dopo essere rimasto a lungo a contemplarsi.
La tentazione di vanità, senza il consenso della ragione, non è peccato per quanto la suggestione , eventualmente prodotta da satana , possa essere forte (per esempio per scoraggiare nel combattimento) .
Può divenire peccato mortale se tutta l’esistenza è ordinata alla gloria della propria persona.
Avendo sè stessi come fine ultimo, si esclude Dio dalla meta unica a cui il cristiano deve orientare la propria vita .
Inoltre come vizio capitale può predisporre a una situazione più grave nel momento in cui il peccatore decide di confidare esclusivamente su se stesso
Il peccato di vanità può essere strumentale a peccati più gravi come nel caso dell’aspetto fisico con il quale ci si può far tentatori del prossimo nella lussuria (vedi Salomè) o ancora più grave di chi , nell’ambito religioso cerca il plauso “pubblico”svendendo le realtà della Fede e della dottrina morale.
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1)La vanità finalizzata a glorificare Dio non è peccato:
Matteo (V,16):”Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini , affinchè vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli.”
2)La vanità per edficare il prossimo non è peccato:
se uno vuole piacere agli uomini per poterli edificare nel bene , ciò è virtuoso e lodevole
San Tommaso D’Aquino summa teologica , Nuovo Testamento rif ( Rom XV, 2 ) e (I CorX,33)
3)La lodi possono tornare utili quando rendendo grazie a Dio di beni (che ci sono stati donati e che non ci siamo dati) più stabilmente ci confermiamo nella grazia e persistiamo in essi .
es (Se un complimento sulla carità ci conferma nella virtù può tornare utile)
Il vantarsi sano evangelico:
San Paolo
1)Quanto a me invece non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo,
(Lettera ai Galati capVI )
2)Mi vanterò ben volentieri delle mie debolezze, perché in me dimori la potenza di Cristo
( 2° Lettera ai Corinti cap XII , 9)
Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore , con tutta lanima con tutta la mente.
ACCIDIA
L'accidia è la tristezza per il bene spirituale rivolto o attinente alla SS.Trinità e nel suo genere è peccato grave , in quanto si oppone alla carità riguardo all'amore verso Dio.
Il moto (o la tentazione) dell'accidia senza il consenso della ragione non è peccato mortale .
Con il deliberato consenso e la piena vertenza , il peccato di accidia diviene mortale.
Nell 'adesione al comandamento dell'amore il cristiano rifiuta tutti quei moti interiori che portano al rifiuto di Dio e alle realtà spirituali che a Lui conducano( Messa ,Adorazione,Preghiera, devozioni dei Santi etc etc...) e inserisce quest'ultime nella propria vita spirituale cristiana rapportandole con la propria vocazione, nella visione che la vita ha Dio come fine ultimo a cui orientare la propria esistenza.
Amerai il tuo prossimo come te stesso
Invidia
L'invidia è la cancrena delle ossa. (Proverbi XIV,30)
L'invidia è rattristarsi per il bene altrui, non in quanto se ne teme un danno , ma in quanto lo si considera un danno , perché diminuitivo della nostra gloria o eccellenza.(Compendio.Summa teologica)
Invidiare implica qualcosa che è contrario alla carità , poiché di fatto rattristarsi per la felicità (spiritualmente sana) altrui, si oppone al comandamento di amare il prossimo , per questo è peccato grave nel suo genere .
Il moto (o la tentazione) dell'invidia, senza il consenso della ragione, non è peccato mortale.
Solo con il concorrere del deliberato consenso e della piena vertenza , il peccato di invidia diviene mortale.
L'invidia può essere rivolta alla vita materiale( famiglia, lavoro, successo talenti etc.) o alla vita spirituale .
L'invidia spirituale si configura come peccato più grave.
L'avarizia
L'avarizia , è il vizio capitale che induce l'uomo a superare quella giusta misura che Dio ha posto nel procurarsi e conservarsi i beni materiali, e nel renderli funzionali anche alle necessità per il prossimo.
Nella giusto rapporto con i beni, il cristiano si riconosce amministratore di ciò che gli affidato Dio .
L'avarizia può essere contraria alla giustizia quando un perverso amore per le ricchezze fa sì che si prenda o si tenga ciò che è di altri. (Frode fiscali ,salari ingiusti,contraffazione fatture etc.. )
L'avarizia può essere, invece, contraria alla liberalità ,quando quest'ultima attenendo alle opere di misericordia corporale ci chiede l'aiuto materiale di cui il prossimo necessita.
L'avarizia contraria alla giustizia è peccato grave e quella contraria alla liberalità non è , salvo casi particolari ,peccato di genere mortale.
L'avarizia che pone i beni propria temporali come fine ultimo della propria esistenza è sempre peccato mortale. Non si può servire Dio e mammona
Tuttavia ,se l'amore per i beni materiali è disordinato ,ma Cristo e la sua Parola rimangano al primo posto non si tratta di peccato mortale. (Summa teologica.)
L'avarizia (come peccato capitale) è causa anche di tradimenti , frodi, inganni, spergiuri, inquietudine, violenza e durezza di cuore.
Lussuria
La lussuria è un desiderio disordinato o una fruizione sregolata del piacere venereo .
Il piacere sessuale è moralmente disordinato quando è ricercato per se stesso, al di fuori delle finalità procreative e di unione . (catechismo 2351)
Peccati che sono intrinsecamente gravi e offensivi della castità sono:
la masturbazione, l'unione carnale tra una donna e un uomo al di fuori del sacramento del matrimonio, stupro , pornografia , omosessualità, gli atti coniugali volontariamente non aperti alla vita (contraccezione , peccato di onan etc) .
Resta comunque salvo,che la colpevolezza morale può essere molto tenue nel caso della prostituzione (nei casi di ricatto, miseria o pressione sociale).
Nella masturbazione detta colpe ( nei casi di immaturità affettiva, stati di angoscia , fattori psichici etc) possono non solo attenuarsi ,ma anche in alcune casi ridurre al minimo ..
GOLA
La gola costituisce peccato quando gli appetiti relativi al senso del gusto non sono ordinati secondo la ragione.
La gola non è di genere mortale, non essendo trasgressione a nessun comandamento in maniera specifica.
Può divenire peccato mortale se la gola è il fine ultimo della propria esistenza : nella trasgressione al 1 comandamento (Non avrai altro Dio all'infuori di me)
Il peccato delle gola può , anche , essere trasgressione al 5 comandamento , quando mette in pericolo la propria salute.
Sono attinenti alla gola , l'abuso di alcool e di prodotti ricavati dal tabacco (sigarette , sigari etc)
IRA
L'ira è una passione , che deriva dal dolore subito e dalla speranza di vendetta.
Chi si adira cerca una proporzione tra il male patito e la pena da infliggere.
Nel giusto equilibrio , l'ira è soggetta al giudizio della ragione, diversamente dall'odio che cerca il male per il male e in ogni caso.
L'ira è una passione , che deriva dal dolore subito e dalla speranza di vendetta.
L'ira che desidera (con il consenso della ragione) la pena ingiusta , ovvero contro la carità e la giustizia è peccato grave.
Il desiderio di infliggere una pena ha un senso nel desiderio di correggere il fratello, perchè il fine è quello di guadagnarlo non di perderlo, per questo deve essere sempre relazionata con la carità.
Non a tutti spetta sempre, infliggere la pena come nel caso di chi deve essere punito dalla giustizia ordinaria istituzionale.
Diverso è il caso della funzione genitoriale a cui spetta , ordinariamente la correzione dei figli.
Nel giusto equilibrio , l'ira è soggetta al giudizio della ragione, nel caso opposto il moto dell'ira inquina la ragione e la sottomette.
E' necessario quindi sempre sottomettere l'ira alla ragione affinchè non sia contro la giustizia e contro la carità.
L'ira che vuole il bene del prossimo e la pena che corregge il peccato secondo misura non è peccato ,ma è frutto della virtù. Tale è il caso di Dio che durante la vita castiga per correggere sia il singolo che le multitudini al fine di ricondurli sulla via della salvezza e salvarli ( con il loro consenso ) dalla perdizione eterna .
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