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lunedì 20 agosto 2012

MEDJUGORJE, ENTRO IL 2012 LA COMMISSIONE DECIDE. ELENCO CRONOLOGICO DEI DOCUMENTI PIU' RILEVANTI SUL "CASO MEDJUGORJE


MEDJUGORJE, ENTRO IL 2012 LA COMMISSIONE DECIDE. ELENCO CRONOLOGICO DEI DOCUMENTI PIU' RILEVANTI SUL "CASO MEDJUGORJE"StampaE-mail
 
 
Pontifex.RomaINTRODUZIONE: Con ogni probabilità, entro la fine di quest'anno - 2012 - la Commissione di studio nominata da Papa Benedetto XVI per pronunciarsi sulle apparizioni di Medjugorje, depositerà il suo articolato parere. Il Presidente della Commissione, cardinal Ruini, è stato recentemente sentito da Papa Benedetto XVI che voleva essere aggiornato in merito. Come noto, le apparizioni di Medjugorje sono "sub judice". La Chiesa cattolica, poiché le apparizioni sono ancora in corso, non si è pronunciata e, al momento, la posizione della Santa Sede non è un "si" ma non è neanche un "no". Da quanto è possibile apprendere, la commissione potrebbe decidere in questo senso, ossia congelare ancora la situazione, con un giudizio sospensivo identico a quello del 1991. In ogni caso, sulle apparizioni della Madonna a Medjugorje, deciderà la Congregazione per la Dottrina della Fede alla quale, appunto, la Commissione instaurata presenterà il suo parere motivato....
... APPROFONDIMENTI: Al proposito non va dimenticato che, quando il Santo Padre - nel 2010 - decise di istituire la Commissione internazionale su Medjugorje, fu lo stesso direttore della Sala Stampa vaticana a dire che "non è la commissione stessa che prende delle decisioni, delle pronunce definitive, ma essa offre il risultato del suo studio, un suo voto alla Congregazione che poi adotterà le decisioni del caso".
Nel 1991, per volere del vescovo di Mostar, l'allora Pavao Žanić (14 settembre 1980 succeduto - 24 luglio 1993 ritirato) costituì una commissione diocesana sugli accadimenti di Medjugorje e, successivamente, tutti gli studi condotti furono demandati alla decisione finale a cura della Conferenza Episcopale Jugoslava, che si espresse con un "non constat de supernaturalitate".
Questa espressione che, tradotta in italiano, significa "non consta la soprannaturalità" è stata interpretata dai modernisti come una sorta di "indecisione", mentre dai cattolici fedeli al Magistero - quindi in comunione con Roma - come un avallo di quanto fu già dichiarato dal vescovo Žanić che, con autorevolezza, ravvisava la non autenticità dei fenomeni riscontrati e la presunta cattiva fede dei cosiddetti veggenti.
Avevo già fatto presente, qualche mese fa, in un articolo leggibile cliccando qui, che da indiscrezioni ricevute, durante l'Anno della Fede il Papa avrebbe dovuto affrontare probabilmente due decisioni difficili:
1) La canonizzazione di Giovanni Paolo II;
2) Il pronunciamento sui fenomeni di Medjugorje.
In merito al "caso Medjugorje", questo fu quanto appresi e pubblicai:
"Apparentemente rientranti nelle normali "cose di Chiesa", sia la canonizzazione di Giovanni Paolo II che il riconoscimento dei fenomeni straordinari di Medjugorje rappresentano paradossalmente e di fatto, due vere "palle al piede" per il Pontefice cui, con la giusta prudenza, l'aiuto dello Spirito Santo ed il dovuto rispetto dell'ortodossia cattolica, sicuramente saprà fare fronte in maniera esemplare.
Sempre altri rumors parlano di due correnti fortemente contrapposte all'interno della stessa Chiesa cattolica e, se da un verso ci sono coloro i quali invitano il Pontefice a riconoscere Medjugorje ed a canonizzare Giovanni Paolo II, dall'altro ci sono gli ostruzionisti che, assolutamente, sono fermamente contrari e promettono battaglia.
Detta così, in 2 righe di testo, la situazione può sembrare di facile soluzione, ma purtroppo la realtà dei fatti è ben più greve e sta interessando gli studi più sfrenati da parte dei teologi progressisti, favorevoli, e di quelli conservatori più in linea con l'ortodossia cattolica, contrari.
I primi sostengono che è meglio procedere positivamente, affermando che sia il riconoscimento dei fenomeni di Medjugorje che la canonizzazione di Giovanni Paolo II, porterebbero nuovo slancio alla Chiesa, alla luce proprio della "nuova evangelizzazione.
I secondi, dal canto loro, ritengono Medjugorje un luogo sì santo, ma nel senso in cui "dove abbonda il male, sovrabbonda il bene"; ritengono i veggenti poco affidabili, prevedibili e condizionati (vessati), sostenendo che a Medjugorje avvengono tanti miracoli solo ed esclusivamente perché la Madonna è mossa dalle incessanti preghiere e dalla dimostrata pietà popolare, sebbene ingenua, di tanti fedeli che si recano sul posto per pregare e chiedere grazie".
Dunque veggenti = no , Madonna = si"
Conclusi l'articolo dicendo che:
"Sul riconoscimento delle apparizioni di Medjugorje, il Santo Padre dovrà decidere coniugando il pregresso avvenuto presso la Diocesi di Mostar, le decisioni della Commissione Internazionale di inchiesta su Medjugorje e lo stesso fenomeno di massa che investe di autorità imprecisa, già da anni, la veridicità sui fatti di Medjugorje.
Nell'"ambaradan o ambaradam" teologico, non mancheranno forti pressioni e grandissimi interessi.
Insomma, due "brutte gatte da pelare" per Benedetto XVI; queste due prove potranno dare slancio alla "nuova evangelizzazione" come creare ulteriori fratture e, comunque, scontenteranno qualcuno.
Non ci resta che pregare, avere fede ed essere fiduciosi".
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Tornando alla Conferenza Episcopale Jugoslava, fu proprio da quanto emerse - molta indecisione e pareri contrastanti - che, per prudenza, si decise di inviare tutto il dossier a Roma e di chiedere alla Congregazione per la Dottrina della Fede di istituire una Commissione Internazionale di Indagine, della quale fanno parte il cardinal Ruini, oltre che teologi esperti in mariologia, anche il Prefetto della Congregazione delle cause dei santi, il salesiano Angelo Amato; Jozef Tomko, Prefetto emerito di Propaganda Fide; Vinko Pulijc, arcivescovo di Sarajevo e Josip Bozanic, arcivescovo di Zagabria, Julian Herranz, Presidente emerito del Pontificio consiglio per i testi legislativi.
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SINTESI DELLE VARIE ESPOSIZIONI E DICHIARAZIONI UFFICIALI IN ORDINE CRONOLOGICO
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- DICHIARAZIONI UFFICIALI DI SUA ECCELLENZA PAVAO ZANIC -
Quando le apparizioni della Vergine ebbero inizio il 24 coiè il 25 giugno 1981 nella parrocchia di Medjugorje, nella diocesi di Mostar-Duvno-Trebinje-Mrkanj, a cui la parrocchia di Medjugorje appartiene, il vescovo era Pavao Zanic (1971-1993). Egli è stato seguito da Ratko Peric. - Il 25 luglio 1987, S. E. Mons. Pavao Zanic, Vescovo della Diocesi di Mostar, si è recato a Medjugorje per amministrare le Cresime. Al termine dell'omelia, il Prelato ha pronunciato queste illuminanti parole: «Cari fratelli, oggi, qui, in questo giorno di Cresime a Medjugorje, può darsi che Vi attendiate che io dica qualche parola in merito agli avvenimenti di cui parla tutto il mondo. La Chiesa deve prenderli in considerazione, ed è perciò che, nella misura che le compete, essa ne ha affidato l'esame ad alcune persone e a determinate Commissioni. Gioverà il fatto che voi sappiate che, attualmente, una Commissione nominata dalla Conferenza Episcopale Iugoslava si sta occupando di tale questione.
In effetti, la Chiesa non può rischiare di incrinare la propria credibilità davanti al mondo del XX secolo, sempre pronto a criticarla e a ridicolizzarla a proposito di questo o di quello ... per poi prendersela con Gesù Cristo».
Ho cercato la verità nella preghiera e attraverso un'indagine approfondita?
«Posso dirvi che, nel corso di questi sei anni, ho pregato, ho studiato ed ho taciuto. Anche molte altre persone hanno pregato, e di ciò le ringrazio vivamente. Nel corso di ogni Santa Messa, Medjugorje è sempre stata presente nelle mie intenzioni. Ho pregato ogni giorno la Vergine Maria recitando il mio rosario, affinché Ella mi ottenesse la luce da Dio. Ho pregato anche lo Spirito Santo. Queste preghiere mi hanno fortemente aiutato nel formarmi la convinzione forte e certa a riguardo di tutto quello che ho sentito, letto e visto. Certamente, qui si è pregato e si è digiunato parecchio, ma tutto questo è stato fatto nella certezza che tutti gli avvenimenti accaduti in questo luogo fossero veramente di origine soprannaturale. Ebbene! Predicare al popolo e ai fedeli delle cose che non sono affatto vere, nei riguardi di Dio, di Gesù Cristo o della Vergine Maria, è meritevole del profondo dell'inferno!!! In tutto il mio lavoro, nella mia preghiera e nel mio studio, non ho avuto che un unico scopo: scoprire la verità!
A tal fine, fin dal 1982, ho formato una Commissione composta da 4 membri, che più tardi, con l'aiuto di qualche Vescovo e di alcuni Superiori di Ordini religiosi, ho ampliato portando il numero dei membri da 4 a 15. Essi provenivano da 9 Facoltà di teologia, da 7 Diocesi e da 4 Province, e 2 di loro erano degli eminenti psichiatri. I membri di tale Commissione erano liberi di consultare altri colleghi all'esterno. La Commissione ha lavorato indefessamente per ben 3 anni. La Santa Sede è stata regolarmente informata dei lavori, come pure lo è stata degli avvenimenti. Attualmente, la Commissione costituita dalla Conferenza Episcopale Iugoslava sta ancora occupandosi di questa delicata faccenda».
Diverse istanze ecclesiastiche hanno tentato di far cessare i pellegrinaggi
«Tuttavia, in questi ultimi tempi, con grande precipitazione alcuni hanno superato ed anticipato il giudizio ufficiale della Chiesa; essi hanno proclamato al mondo intero che qui si sono verificati dei miracoli e dei fatti soprannaturali, e hanno predicato queste rivelazioni private anche dall'altare, cosa che non è permessa fintantoché la Chiesa non ha riconosciuto tali rivelazioni come autentiche. Ed è perciò che alcune istanze hanno richiesto di non organizzare pellegrinaggi ufficiali, in attesa del giudizio ufficiale della Chiesa. La Commissione per Medjugorje ha fatto la prima di queste istanze il 24 marzo 1984, sfortunatamente senza ottenere risultati. In seguito ad essa, nell'ottobre dello stesso anno, la nostra Conferenza Episcopale rese noto che non era più permesso organizzare pellegrinaggi pubblici a Medjugorje; e per "pubblici" si intendevano tutti i pellegrinaggi formati da fedeli che partono ed arrivano insieme e compiono in questo luogo delle pratiche in comune. Ma anche questa azione non diede nessun risultato. Poi, il 23 maggio 1985, la Congregazione per la Dottrina della Fede indirizzò una lettera alla Conferenza Episcopale Italiana per chiederle di dissuadere l'organizzazione di pellegrinaggi e di cessare ogni forma di propaganda. Ma anche quest'ultima azione era destinata a fallire. Infine, allorché venne costituita la seconda Commissione, il Cardinal Franjo Kuharic ed io stesso, a nome della Conferenza Episcopale Iugoslava, il 9 gennaio 1987, abbiamo rilasciato questa dichiarazione: "Di conseguenza, non è permesso organizzare pellegrinaggi o altre manifestazioni motivate dal carattere soprannaturale attribuito agli avvenimenti di Medjugorje". Si tratta della più autorevole istanza della Chiesa Iugoslava, e non può, né dev'essere trascurata, quasi si trattasse di un nulla di Fatto».
I lavori della Commissione Diocesana sono approdati ad un esito negativo
«Da quando sono giunte le prime notizie che annunciavano degli avvenimenti straordinari in questa parrocchia, la cattedra episcopale ha seguito gli eventi con attenzione, raccogliendo tutto ciò che poteva essere utile nella ricerca della verità. Ho lasciato piena libertà ai "veggenti", e ai pastori incaricati del ministero nella parrocchia, e li ho difesi dagli attacchi della stampa e dei circoli politici. Abbiamo registrato su cassette tutte le conversazioni, raccolto le cronache, i diari, le lettere e i documenti. Nel corso di tre anni, la Commissione formata dai nostri professori in Teologia e dai medici ha esaminato tutto questo materiale. Tale lavoro ha dato il seguente risultato: "Due membri della Commissione hanno espresso un parere favorevole; uno di loro si è astenuto; un altro ha affermato che "poteva darsi che all'inizio ci fosse stato qualcosa di autentico, ma che poi... . I rimanenti 11 membri hanno espresso parere negativo: Non constat de supernaturalitate", il che in parole povere significa che non ci sono state apparizioni. Sono profondamente convinto che tutti i membri della Commissione hanno lavorato con coscienza, esaminando tutto ciò che poteva servire per scoprire la verità. La Chiesa non può mettere in gioco la sua credibilità, e spesso in fatti analoghi, dopo aver esaminato gli avvenimenti con la più grande attenzione, essa ha allontanato le folle numerose che si raccoglievano in quei luoghi dove si era constatato che i fatti avvenuti non erano di origine soprannaturale. Pensiamo, ad esempio, a Garabandal, in Spagna, a San Damiano, in Italia, e ad una dozzina di altri posti. A Garabandal, i "veggenti" dicevano che la Vergine Maria aveva promesso un grande segno per tutto il mondo; da allora sono trascorsi 25 anni e non si è visto alcun segno. Lo stesso sta accadendo anche qui ... ».
0 Santa Vergine, cos'hanno fatto di Voi?
«Secondo i "veggenti", la Vergine Maria ha cominciato ad apparire sul Podbrdo, sulla collina Crnica; quando la Polizia ha proibito le riunioni in quel luogo, Ella è scesa nelle case, nei giardini, nei campi, nelle vigne, nelle piantagioni di tabacco, in chiesa, sull'altare, in sacrestia, nel coro, sul tetto, sul campanile, nelle vie, sulla strada di Cerno, in macchina, in autobus, a scuola, in certi punti di Mostar, a Sarajevo, in alcuni conventi a Zagabria, a Varazdin, in Svizzera, in Italia, di nuovo sul Podbrdo, sul monte Krizevac, in parrocchia, nel presbiterio, ecc... Certamente questa lista non comprende la metà dei luoghi dove sono avvenute le presunte "apparizioni ", Tutte le persone oneste che venerano la Madre di Dio devono dunque esclamare: "0 Vergine Santa, cosa hanno fatto di Voi "»?
Proibisco ai sacerdoti pellegrini a Medjugorje di celebrare la Santa Messa nella mia diocesi
«In questa Diocesi, io sono, per diritto divino, il pastore, il maestro della fede ed il giudice delle controversie concernenti la fede. Giacché i fatti di Medjugorje hanno creato tensione e divisione all'interno della Chiesa —alcuni ci credono, altri no— e che tutto questo è sfuggito di mano al controllo della Chiesa, poiché tutte le decisioni e raccomandazioni testé citate delle istanze summenzionate (Commissione, Conferenza Episcopale Iugoslava e Congregazione per la Dottrina della Fede) sono rimaste senza effetto, io, Vescovo di Mostar, responsabile davanti a Dio della disciplina della mia Diocesi, ricordo e ratifico le precedenti decisioni e istanze ecclesiastiche, e a tutti i sacerdoti che organizzano pellegrinaggi e vengono qui attribuendo a questi fatti un carattere soprannaturale, io proibisco di celebrare la Messa nella mia Diocesi fino a quando la Conferenza Episcopale non avrà terminato i suoi lavori»!
Il segno incontestabile della non-autenticità delle "apparizioni "di Medjugorje
«Mi rivolgo a Voi, o Vergine Immacolata e Madre di Dio e della Chiesa, Madre di questo popolo che Vi cerca, che Vi prega e che Vi ama. Mi rivolgo a Voi, io Vostro umile servitore, Vescovo di Mostar, ed in faccia al mondo professo la mia profonda ed incrollabile fede nella Vostra intercessione che fa di Voi la Mediatrice presso Dio Onnipotente per tutti i bisogni dei Vostri figli in questa valle di lacrime. Io professo la mia profonda ed incrollabile fede nel Vostro amore verso noi peccatori, in quell'amore che Voi avete manifestato nelle Vostre apparizioni e nei soccorsi che ci avete accordato. Io stesso, in passato, ho guidato dei pellegrinaggi a Lourdes. È con la forza datami da questa fede che io, Vostro servitore, Vescovo di Mostar, davanti a tutte le folle che Vi hanno invocato, scopro ed accetto il Vostro grande segno divenuto certo ed evidente al termine di questi sei anni. Di un segno speciale, io stesso non ne avevo bisogno; è stato tuttavia necessario per tutti coloro che hanno creduto in cose che non erano affatto vere. Questo segno consiste nel fatto che, dopo sei anni, Voi siete rimasta silenziosa, nonostante l'annuncio ripetuto secondo il quale stavate per darci un segno. Già nel 1981, i "veggenti" dicevano: "Ci sarà un segno visibile e durevole sulle colline delle apparizioni; questo segno sta venendo, lo si vedrà fra un po' di tempo; attendete ancora un po'; ancora un po' di pazienza ". E ancora: "Il segno avrà luogo per la Festa dell'Immacolata Concezione del 1981, per Natale, per Capodanno, ecc... ". Io Vi ringrazio, o Maria, d'aver dimostrato a sufficienza, con il Vostro silenzio durato sei anni, se Voi avete parlato o meno, se siete veramente apparsa, se avete confidato dei messaggi o dei segreti, se avete promesso o meno un segno particolare».
0 Vergine Santa, degnatevi di far sì che la si smetta di diffondere dei messaggi che non sono vostri
«Vergine SS.ma, Madre di Gesù Cristo e Madre nostra, degnateVi di intercedere affinché scenda la pace su questa turbolenta Provincia ecclesiastica, in questa Diocesi di Mostar. Intervenite specialmente in favore di questo paese e di questa parrocchia dove un'infinità di volte ci si è serviti del Vostro santo Nome per diffondere messaggi presentandoli come se provenissero da Voi. O Vergine SS.ma, degnateVi infine di accettare, in riparazione, le preghiere sincere delle anime devote che vivono lontane dal fanatismo e dalla disubbidienza alla Chiesa. Accordate a noi tutti di ritrovare l'autentica verità. O Vergine diletta, umile ed ubbidiente ancella del Signore, degnateVi di far sì che la nostra Medjugorje cammini con passo sicuro dietro il Pastore di questa Chiesa locale, e che tutti noi possiamo glorificarVi e pregarVi nella verità e nell'amore. Amen».
+ Pavao Zanic + Ex Vescovo di Mostar (Deceduto nel 1993)
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- DICHIARAZIONE DEL VESCOVO DI MOSTAR - DUVNO, MONS. RATKO PERIC, IN OCCASIONE DELLA VISITA DEL CARD. SCHÖNBORN A MEDJUGORJE -
In occasione della visita del card. Schönborn a Medjugorje - Siccome i mass media hanno annunciato ed accompagnato il soggiorno e la pubblica comparsa del card. Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna, a Medjugorje, il che ha suscitato un'impressione errata che il Cardinale con la sua presenza abbia riconosciuto l'autenticità delle „apparizioni“ di Medjugorje, ritengo mio dovere, in qualità di vescovo diocesano, di fornire alcune informazioni ai fedeli, con l'osservazione che ho già inviato al Cardinale una lettera personale dal contenuto simile.
1 - Innanzi tutto alcuni mass-media hanno diffuso la notizia che il 15 settembre 2009 nel duomo di S. Stefano a Vienna, alla presenza di Sua Em.za il card. Schönborn, ha avuto luogo un incontro a cui ha partecipato anche Marija Pavlović-Lunetti, “veggente” quotidiana, che, con la consueta “apparizione” ha testimoniato come le “apparizioni” giornaliere dal giugno 1981 hanno influito sul cambiamento della sua vita. In tale occasione il Cardinale in un discorso ha ribadito: “E’ un grande dono che la Madre di Dio vuole essere così vicina ai suoi figli! Questo lei l’ha mostrato in tanti luoghi del mondo. E già da anni e anni lo dimostra in una maniera del tutto speciale vicina a Medjugorje”.
2 - Poi il Kath. net. di Vienna, del 13 novembre 2009, ha annunciato: “L’Arcivescovo di Vienna alla fine dell’anno visiterà il noto santuario mariano – Visita alla parrocchia e alla comunità Cenacolo. Ci dovrebbe essere anche un incontro col vescovo del luogo e i critici di Medjugorje”. Questa Curia diocesana non ne era informata né dall’ufficio dell’Arcivescovo né dall’ufficio parrocchiale di Medjugorje.
3 - La Catholic news agency ha pubblicato il 16 novembre la notizia: il card. Christoph Schönborn visiterà Medjugorje, un piccolo luogo nella Bosnia ed Erzegovina, dove sei giovani erano testimoni delle presunte apparizioni della Vergine Maria. Ma secondo l’Arcidiocesi di Vienna, la visita è del “tutto privata” e non implica la dichiarazione del Cardinale sulla veridicità delle apparizioni. Si è supposto che questa sarebbe stata una visita completamente privata, non si è supposto che si sarebbe pubblicato “su internet”, ha spiegato p. Johannes Fürnkranz, segretario del Cardinale.
4 - Il 29 dicembre il card. Schönborn è arrivato a Medjugorje. I mass media lo accompagnano anche il giorno dopo e così alcuni giorni. Le notizie affermano che egli ha tenuto un discorso nella chiesa di S. Giacomo apostolo e, rilevando la misericordia del Padre, ha detto: „Chi potrebbe mettere in moto queste cose? Chi potrebbe inventarlo? Un uomo? No, questo non è un'opera umana“.
I giornalisti trasmettono il 31 dicembre: „Mentre alcuni si aspettavano che la visita del Cardinale a Medjugorje sarebbe stata privata, egli però ha sorpreso il luogo mostrandosi molto visibile. Ha passato il tempo celebrando la Messa nella chiesa di San Giacomo, salendo al colle delle apparizioni con la veggente Marija Lunetti, pregando nel silenzio nell’adorazione, e forse la cosa più significativa, tenendo il suo discorso nella chiesa parrocchiale accompagnato dai francescani.“
5 - In tutto questo, devo riconoscere di essere rimasto personalmente, come vescovo diocesano della Diocesi di Mostar-Duvno, non poco sorpreso. Comprendo che il Cardinale della Santa Chiesa Romana gode della facoltà di confessare e di predicare il Vangelo in tutta la Chiesa Cattolica. Ma riguardo alle pubbliche comparse fuori della propria Diocesi esiste anche tra noi vescovi un certo galateo ecclesiastico: il vescovo o il cardinale che intende venire in un’altra Diocesi e comparire pubblicamente, si annuncia in primo luogo al vescovo locale, fatto suggerito anche dalla prudenza ecclesiale. Ritengo che tale prudenza ecclesiale e tale regola solita dovevano essere applicati specialmente in questo caso.
6 - Sono sorpreso perché dall’ufficio del card.Schönborn fino alla pubblicazione di questa dichiarazione non si è annunciato nessuno e suppongo che al Cardinale sia noto l'atteggiamento della Chiesa su Medjugorje, atteggiamento basato sulle indagini commissionali e sulle conclusioni che non si può affermare che si tratti di „apparizioni o rivelazioni soprannaturali“. La sua visita al Cenacolo cioè a suor Elvira, la quale, obiter dicendo, come religiosa non ha il permesso di dimorare ed operare nel territorio di questa Diocesi, si potrebbe interpretare anche come appoggio a lei. E non solo a lei, ma anche ad un cospicuo numero di nuove comunità e associazioni di fedeli disobbedienti, dimoranti a Medjugorje, che nella visita del Cardinale possono leggere un incoraggiamento per la loro disobbedienza ecclesiastica.
7 - In qualità di vescovo diocesano adduco, e ripeto, alcuni fatti dolorosi:
- Innanzi tutto rilevo l’increscioso "caso erzegovinese“ sulle parrocchie il quale si lega al “fenomeno di Medjugorje“: sin dall’inizio l'apparsa figura di Medjugorje si è schierata decisamente dalla parte di alcuni francescani allora disobbedienti - uno di loro ha lasciato più tardi sia l'Ordine che il sacerdozio - accusando il vescovo diocesano d'allora per il disordine.
- Abbiamo ora nel territorio della Diocesi nove ex-francescani, dimessi dai loro superiori dall'Ordine dei frati minori, e la Santa Sede ne ha confermato la dimissione. Sebbene sospesi a divinis, essi si comportano nelle parrocchie usurpate come sacerdoti legali. Mentre la presunta figura di Medjugorje dà risposte alle domande più banali dei curiosi, non se ne sente mai una parola contro i gravi abusi che colpiscono l'unità di questa Chiesa locale.
- Abbiamo avuto un’esperienza tragica, nel 2001: certi francescani, allora alcuni già dimessi dall'Ordine ed altri non ancora dimessi, hanno invitato un diacono veterocattolico che si presentava come "Arcivescovo“ e nelle parrocchie usurpate ha "cresimato“ oltre 700 giovani. Tutto invalidamente e sacrilegamente, celebrando anche invalidamente, come diacono, la messa in alcune parrocchie. L'apparsa di Medjugorje non menziona nemmeno tale abuso del sacramento dello Spirito Santo e dell’Eucaristia!
- Abbiamo avuto un altro fatto triste: due di tali sacerdoti sono andati da un vescovo veterocattolico in Svizzera con la richiesta di essere ordinati vescovi, per separarsi sia da Mostar che da Roma, per fare uno scisma formale, il che il vescovo veterocattolico ha declinato.
- Abbiamo avuto due speciali carismatici promotori ed ideatori del "fenomeno di Medjugorje“, disobbedienti di spicco, Tomislav Vlašić, il quale è stato dimesso dall’OFM l'anno scorso e la Santa Sede l'ha sciolto, su sua richiesta, da ogni ufficio ed obbligo sacerdotale; e fra Jozo Zovko, privo di ogni esercizio sacerdotale nel territorio di questa Diocesi dal 2004, il quale, secondo le notizie dei giornali, è stato ritirato dai suoi superiori religiosi dal territorio dell'Erzegovina, e al quale è stato vietato ogni contatto con Medjugorje.
8 - Il Cardinale rimane entusiasmato dalle tante confessioni a Medjugorje, dove si manifesta la misericordia del Padre. Noi crediamo che la misericordia del Padre celeste ugualmente si manifesta sia a Medjugorje che e in ogni parrocchia di questa Diocesi, sia prima che dopo il fenomeno di Medjugorje. Basta vedere le lunghe file di fedeli davanti ai confessionali in tutte le parrocchie, specialmente per il Natale, per la Pasqua, per le Feste o per le Cresime. Molti dicono che tali confessioni a Medjugorje siano una forte prova che la Gospa "appare“. Secondo tale conclusione sulle numerose confessioni, la Gospa apparirebbe in tutte le nostre parrocchie e non solo a quelle tre persone alle quali appare una volta all'anno a Medjugorje e alle altre tre ogni giorno, del resto per lo più fuori Medjugorje, ed anche nel duomo di Vienna, come dicono. In totale finora: circa 40.000 “apparizioni”! Anzi, si ha l’impressione che alcuni “veggenti” determinano dove e quando la Gospa “apparirà”, poiché appare dove e quando loro vogliono. Non è questa una inammissibile manipolazione con la Gospa e con il Sacro in genere?
Come vescovo diocesano con la presente dichiarazione voglio informare i fedeli che la visita del card. Christoph Schönborn non significa alcun riconoscimento dell’autenticità delle “apparizioni” legate a Medjugorje. Mi rincresce che il Cardinale con la sua visita, comparsa e dichiarazioni abbia aggiunto alle presenti sofferenze della Chiesa locale ancor altre nuove che non contribuiscono alla sua pace ed unità tanto necessaria.
+ Ratko Perić, Vescovo +
Fonte:
http://www.cbismo.com/index.php?mod=vijest&vijest=483 (sito ufficiale della Diocesi)


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- LA DICHIARAZIONE DELLA CONFERENZA EPISCOPALE DELL'EX JUGOSLAVIA A PROPOSITO DI MEDJUGORJE -
Durante la seduta ordinaria della conferenza episcopale italiana svoltasi a Zara dal 9 all'11 aprile 1991 è stata adottata la seguente DICHIARAZIONE:
I vescovi sin dall'inizio seguono le apparizioni di Medjugorje tramite il vescovo della diocesi, la commissione episcopale e la commissione della conferenza episcopale jugoslava per Medjugorje.
Sulla base delle ricerche sin qui compiute non è possibile affermare che si tratta di apparizioni e fenomeni soprannaturali.
Tuttavia, i numerosi credenti che arrivano a Medjugorje provenienti da vali luoghi e spinti da motivi religiosi e di altro genere hanno bisogno dell'attenzione e della cura pastorale innanzitutto del vescovo della diocesi e poi anche di altri vescovi così che a Medjugorje e con Medjugorje si possa promuovere una sana devozione verso la Beata Vergine Maria, in armonia con l'insegnamento della Chiesa.
A tal fine i vescovi forniranno adeguate indicazioni liturgico - pastorali e tramite la commissione continueranno a seguire e a far luce sugli avvenimenti di Medjugorje.
Zara, 10 aprile 1991
I vescovi jugoslavi

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- DISPOSIZIONI SU MEDJUGORJE -
L'ultima dichiarazione dei vescovi cattolici jugoslavi su Medjugorje è il classico esempio della prassi millenaria di provata ragionevolezza della Chiesa. Si dimostra che la Chiesa rispetta i fatti, misura attentamente le proprie competenze e che tiene soprattutto al bene spirituale dei credenti.
E' noto in tutto il mondo il fatto che a Medjugorje, grazie alle voci di apparizioni della Madonna, arrivino già da un decennio credenti e curiosi provenienti da tutti i continenti. E' per il fatto che qui appare e dà i Suoi messaggi la Madre di Dio? I vescovi, prestando grande attenzione ai confini delle proprie competenze, dichiarano che "in base alle ricerche fino ad ora compiute non è possibile dare una conferma".
Il contenuto ed il senso di questa affermazione devono essere analizzati a due livelli. In questo caso il primo livello è che il contenuto di queste possibili rivelazioni private non può essere ricondotto ai contenuti dichiarati ed imprescindibili della fede. Pertanto né i vescovi, né lo stesso Papa hanno l'autorità di giungere alla conclusione che qui sia davvero apparsa la Vergine, ma non hanno neppure l'autorità per impedire ai fedeli di crederlo. Il magistero della Chiesa è assolutamente inconfutabile solo quando afferma che qualcosa si trova o non si trova nell'ambito di quella Rivelazione che la Chiesa ha ricevuto fino alla fine dell'epoca degli apostoli, che si trova nella Bibbia e che viene trasmessa. Quanto non è inserito nella Bibbia e negli insegnamenti non può essere proclamato dal magistero della Chiesa dottrina della fede, né contenuto di una fede obbligatoria. Pertanto solo degli ingenui possono aspettarsi che i vescovi risolvano la questione di Medjugorje in modo da farci sapere esattamente quello in cui dobbiamo o non dobbiamo credere.
Ma allora per quale motivo si eseguono delle indagini tanto accurate? Perché sono tenuti a dichiarare che quello che lì accade e da lì viene proclamato è in armonia con tutte le verità religiose annunciate e con la dottrina morale. Dichiarando che non vi sono contraddizioni, che questi messaggi e rivelazioni concordano con la dottrina e la morale cristiana essi, essendo i maggiori responsabili all'interno della Chiesa, possono dichiarare che non vi sono ostacoli alla presenza di pellegrini in questo luogo, né allo sviluppo di una vita spirituale improntata a questi messaggi. Dall'altro lato essi avrebbero anche il dovere di scoprire eventuali inganni e mettere fine agli abusi. L'affermazione in proposito contenuta nella nuova Dichiarazione dimostra che le indagini in questo senso proseguono ancora.
La maggior parte della Dichiarazione dimostra che i nostri vescovi prendono atto innanzitutto del gran numero di pellegrini e curiosi a Medjugorje e ritengono sia proprio dovere fare in modo che queste masse ricevano in quel luogo corretti insegnamenti religiosi, una catechesi contemporanea e ortodossa e che si accostino correttamente e degnamente ai sacramenti ed in particolar modo che la devozione mariana di Medjugorje di sviluppi in armonia con la fede cristiana. Questa posizione è la vera novità del documento. E' necessario attendere, come lo stesso documento dice, adeguate direttive liturgico - pastorali per i grandi pellegrinaggi a Medjugorje. In questo modo si realizza una vecchia proposta, evidenziata anche nella Glas Koncila, che cioè la cura dei vescovi per Medjugorje si realizzi in due commissioni. Una dovrebbe continuare ad analizzare se si tratta o meno di apparizioni e rivelazioni soprannaturali e la seconda si occuperebbe del corretto e sano spirito ecclesiastico dei raduni di Medjugorje. E' realmente possibile che la prima di queste commissioni prosegua a lungo le sue ricerche e che alla fine decida di non rivelare la sua decisione finale, ma la cura dei pellegrini non può essere procrastinata poiché essi continuano ad arrivare.
Per numerose persone devote in tutto il mondo questa dichiarazione potrebbe semplificare le questioni di coscienza. Cioè coloro che, spinti da un impulso religioso, vengono a Medjugorje da questo momento sanno che questi grandi raduni saranno seguiti in modo regolare e responsabile dai discendenti degli apostoli.
Articolo tratto da Glas Koncila, Zagabria, 5 maggio 1996

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- DISCORSO SU MEDJUGORJE DURANTE LA VI. SESSIONE DELLA CONFERENZA EPISCOPALE DELLA BOSNIA ED ERZEGOVINA -
Il 2 e 3 luglio 1996 a Sarajevo si è tenuta la VI. sessione della Conferenza Episcopale della Bosnia ed Erzegovina. Vi hanno partecipato tutti i suoi membri: il presidente, Cardinale Vinko Puljic, il vescovo di Banja Luka Franjo Komarica, il vescovo di Mostar Ratko Peric ed il vescovo ausiliario di Sarajevo Pero Sudar. Di questa seduta riportiamo solo il testo relativo all'apparizione della Vergine nella parrocchia di Medjugorje.
"Il Vescovo di Mostar ha informato la conferenza sulle lettere ufficiali della Congregazione per la dottrina della fede inviate a due vescovi francesi in merito ai pellegrinaggi a Medjugorje. Nelle lettere si dice tra le altre cose che i pellegrinaggi ufficiali a Medjugorje, intesa come luogo di autentiche apparizioni della Vergine, non possono essere organizzati né a livello parrocchiale, né diocesano, poiché questo sarebbe in contraddizione con quanto affermato dai vescovi della ex - Jugoslavia nella propria dichiarazione del 10 aprile 1991 (cfr. Glas Koncila, 30-6-1996). I vescovi hanno preso atto di questa posizione della Chiesa per la gestione delle proprie diocesi."
Sarajevo, VII (CX), 3, Sarajevo 1996, pag. 171.

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- IL VESCOVO FRANCESE E LA CONGREGAZIONE DEL VATICANO A PROPOSITO DI MEDJUGORJE -
Il vescovo di Langres in Francia, monsignor Léon Taverdet si è rivolto alla sede apostolica il 14 febbraio 1996 per chiedere quale fosse la posizione della Chiesa relativamente alle apparizioni di Medjugorje e se fosse consentito recarsi in pellegrinaggio in quel luogo. La Congregazione della Santa Sede per la dottrina della fede ha dato la propria risposta il 23 marzo 1996 tramite il proprio segretario Tarcisio Bertone. Riportiamo integralmente la sua risposta.
- CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE -
Sua Eccellenza,
con la Sua del 14 febbraio 1996 ci ha chiesto quale fosse l'attuale posizione della Chiesa relativamente alle presunte "apparizioni di Medjugorje" e se fosse consentito ai fedeli cristiani recarsi in pellegrinaggio in quel luogo.
A riguardo mi fa piacere informarla che i vescovi della ex Jugoslavia nella propria Dichiarazione di Zara del 10 aprile 1991 hanno stabilito quanto segue relativamente alla veridicità delle apparizioni in oggetto:
"... Sulla base delle ricerche finora compiute, non si può affermare che si tratti di apparizioni o fenomeni soprannaturali.
Tuttavia, i numerosi pellegrini che giungono a Medjugorje spinti dalla fede e da altri motivi richiedono l'attenzione e la cura pastorale del vescovo della diocesi, ma anche di altri vescovi, affinché a Medjugorje possa essere incoraggiata una devozione verso la Beata Vergine Maria in armonia con l'insegnamento della Chiesa.
A tale scopo i vescovi forniranno anche particolari direttive liturgico - pastorali. Inoltre la Commissione tramite loro continuerà a seguire ed analizzare tutti gli avvenimenti di Medjugorje."
Da quanto appena detto consegue che i pellegrinaggi ufficiali a Medjugorje, intesa come luogo di autentiche apparizioni della Vergine, non possono essere organizzati né a livello parrocchiale, né diocesano, poiché questo sarebbe in contraddizione con quanto affermato dai vescovi della ex - Jugoslavia nella suddetta dichiarazione.
Sua Eccellenza, vogliate gradire i miei più cari saluti.
Mons. Tarcisio Bertone
Vaticano, 23 marzo 1996
N. prot. 154/81-01985
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- DICHIARAZIONE DEL PORTAVOCE DELLA SANTA SEDE DOTT. JOAQUIN NAVARRO-VALLS RELATIVAMENTE AI PELLEGRINAGGI A MEDJUGORJE -
“Per quanto riguarda questo argomento, la posizione non è cambiata.
Come è già stato detto precedentemente, in questi casi è necessario rispettare la diretta competenza degli ordinari locali.
In rapporto a questo i vescovi dell'ex Jugoslavia hanno dichiarato il 10 aprile 1991: "... Sulla base delle ricerche fino ad ora compiute non è possibile confermare che si tratti di apparizioni e rivelazioni soprannaturali. Tuttavia, il gran numero di pellegrini provenienti da ogni parte che si recano a Medjugorje spinti da motivi religiosi e di altro tipo richiedono l'attenzione e la cura spirituale innanzitutto del vescovo della diocesi e poi anche degli altri vescovi in modo che a Medjugorje e con Medjugorje si promuova una devozione nei confronti della Beata Vergine Maria in armonia con l'insegnamento della Chiesa...".
Viene quindi ribadita l'assoluta esigenza di approfondire e riflettere, come pure di pregare, per tutto quello che si riferisce al presunto fenomeno soprannaturale in attesa del verdetto definitivo.”
Bollettino, n. 233, 19 giugno 1996
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- LA CONGREGAZIONE DELLA DOTTRINA DELLA FEDE SU MEDJUGORJE -
La Congregazione della Dottrina della Fede in una lettera a mons. Gilbert Aubry, vescovo di La Rèunion, ha fatto con chiarezza il punto su Medjugorje. Il vescovo l'ha ricevuta il 24 giugno e l'ha resa al clero e ai religiosi della sua diocesi il 25 giugno. Perché vengano a conoscenza dell' ultima posizione di Roma e, se necessario farla conoscere anche ai fedeli (lettera circolare n. C003).
CONGREGATIO PRO DOCTRINA FIDEI
Città del Vaticano, Palazzo del S. Uffizio
A Sua Eccellenza Mons. Gilbert Aubry
vescovo di Saint-Denis de la Rèunion

Eccellenza,
Con la lettera del 1 gennaio 1998 voi sottoponete a questo Dicastero diverse questioni concernenti la posizione della Santa Sede e del vescovo di Mostar, in riferimento alle cosiddette "apparizioni" di Medjugorje, ai pellegrinaggi privati o alla cura pastorale dei fedeli che si recano in quel luogo. Al riguardo, considerando impossibile rispondere a ciascuna delle domande fatte da vostra Eccellenza, tengo anzitutto a precisare che non è norma della Santa Sede assumere, in prima istanza, una posizione propria diretta su supposti fenomeni sopranaturali.
Questo dicastero perciò che concerne la credibilità delle "apparizioni" in questione, si attiene semplicemente a ciò che è stato stabilito dai vescovi della ex-Jugoslavia nella dichiarazione di Zara del 10.04.1991: "Sulla base delle indagini finora condotto, non è possibile affermare che si tratti di apparizioni o di rivelazioni soprannaturali". Dopo la divisione della Jugoslavia in diverse nazioni indipendenti, spetterebbe ora ai membri della Conferenza Episcopale della Bosnia-Erzegovina riprendere eventualmente in esame la questione ed emettere, se il caso lo richiede, nuove dichiarazioni.
Quello che Mons. Peric' ha affermato in una lettera al Segretario Generale di "Famille Chrètienne", cioè che "La mia convinzione e posizione non è solo Non consta della soprannaturalità ma ugualmente quella di consta della non soprannaturalità delle apparizioni o rivelazioni di Medjugorje" deve essere considerata espressione di una convinzione personale del Vescovo di Mostar, il quale, in quanto ordinario del luogo, ha tutti i diritti di esprimere ciò che è e rimane un suo parere personale.
In fine, per quanto concerne i pellegrinaggi a Medjugorje che si svolgono in maniera privata, questa Congregazione ritiene che sono permessi a condizione che non siano considerati come una autenticazione degli avvenimenti in corso e che richiedono ancora un esame da parte della Chiesa.
Mons. Tarcisio Bertone
(Segretario della Congregazione presieduta dal Card. Ratzinger)
Pr. N. 154/81.06419
26 maggio 1998
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- COCNLUSIONE AGGIORANTA AL 26 FEBBRAIO 2012 -
La commissione guidata da Ruini ha già incontrato tutti i veggenti, convocati in segreto a Roma. Gli incontri sono avvenuti in una sala della Congregazione per la dottrina della fede, dov’è custodito anche l’archivio del gruppo di lavoro. I membri della commissione predispongono con largo anticipo gli appuntamenti, in modo da poter essere tutti presenti. Così, a partire dal giugno scorso, sono stati ascoltati e interrogati prima Ivanka, quindi Vicka, e, alla fine del 2011, Mirjana e Marja (separatamente, ma lo stesso giorno). Nei giorni scorsi sono stati sentiti Ivan e Jakov.
Il cardinale Vinko Pulijc, in una recente dichiarazione pubblica, ha annunciato la conclusione dei lavori entro l’anno. Al momento non è possibile prevedere quale sarà il verdetto finale. I veggenti hanno fatto generalmente una buona impressione ai commissari. Ma l’esito considerato più probabile al momento nei sacri palazzi è quello di una ripetizione del giudizio sospensivo del 1991, il «non consta la soprannaturalità», senza una presa di posizione dichiaratamente favorevole o contraria.
Conclusione tratta da Vatican-Insider (La Stampa) 26/02/2012
articolo: "Medjugorje, pronunciamento entro il 2012"
INTRODUZIONE A CURA DI: Bruno Volpe
APPROFONDIMENTI A CURA DI: Carlo Di Pietro (Ha scritto e pubblicato clicca qui)

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