Pensiamo allora ai tempi del prete di Alessandria Ario (256-336). Questi negava la consustanzialità del Padre col Figlio. Dio Padre è assolutamente trascendente; il Figlio, come tutte le creature, è generato da lui e anche se viene chiamato Dio non è veramente Dio se non in quanto partecipa della sua grazia: il Figlio non è dunque della sostanza del Padre. Il concilio ecumenico di Nicea del 325 condannò le tesi ariane e affermò la consustanzialità del Padre e del Figlio, nonostante il 95% dei vescovi (sedotti dal demonio) fossero caduti in errore. Alla fine prevalse lo Spirito Santo e Roma decretò; i vescovi parlarono da uomini, ma la Chiesa parlò in quanto Santa ed infallibile.
L’episodio negli Atti è celebre: l’Antico Testamento Dio non aveva detto nulla a riguardo, circa il fatto se la circoncisione andasse abolita oppure no. Gesù non aveva dato istruzioni, altrimenti gli apostoli non avrebbero avuto alcun dubbio, eppure sorse la questione se si dovevano circoncidere i pagani oppure no.
Come risolverla?
Il Nuovo Testamento (inclusi gli Atti) ancora non era stato scritto.
Dove cercare la verità, dato che la Bibbia completa, come la abbiamo adesso, ancora non esisteva? (sempre ammesso che adesso fossimo d’accordo su quali sono i libri da includervi).
Cristo era già salito al Padre ... A chi chiedere?
Ci pensò la Chiesa, il concilio di Gerusalemme: si riunirono, ognuno disse la sua: parlavano gli uomini, non Dio, non ancora; poi, quando la Chiesa definì in modo definitivo ed universale, non erano solo “uomini” a parlare, ma fu lo Spirito Santo:
“Abbiamo deciso, lo Spirito Santo e noi, ...” (cfr. At. 15,28ss).
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