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mercoledì 5 settembre 2012

La Chiesa non ha riconosciuto le “apparizioni di Medjugorje”.. e altro...

Il contesto del
Vescovo, 2009-09-26
Il fenomeno di Medjugorje (3a parte), Službeni vjesnik, 2/2009, pp. 190-194, traduzione dal croato
La Chiesa non ha riconosciuto le “apparizioni di Medjugorje”
Omelia a Medjugorje, sabato, 6 giugno 2009
Fratelli sacerdoti, cari cresimandi, genitori e padrini dei cresimandi, tutti i partecipanti di questa duplice celebrazione sacramentale!
Ci troviamo alla fine del Giubileo di 2000 anni dalla nascita di San Paolo apostolo. Perciò oggi parleremmo di quella grande rivelazione del Gesù risorto, Nazareno, a Saulo di Tarso davanti alla porta di Damasco. Quando Saulo, poi chiamato Paolo (At 13,13) nei suoi discorsi negli Atti degli Apostoli e nelle sue Lettere si richiama a quell'incontro di grazia, che del tutto ha cambiato la sua vita, non parla nel senso della „visione“, ma nello stile delle apocalissi o rivelazioni vetero e neotestamentarie, egli rileva che a tale avvenimento la „luce“ e la „voce“ danno un timbro ed aspetto speciale. San Paolo, secondo gli stessi Atti, almeno tre volte ripete quella sua esperienza e indimenticabili parole sentite dal Signore. Riproduciamone almeno qualcosa: Gesù: „Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?“ (At 9,4). „Duro è per te ricalcitrare contro il pungolo“ (At 26,14), sente Saulo la domanda e l'affermazione. Imparerà il nuovo discepolo a soggiogarsi al pungolo di Dio e all'Aratore divino. Saulo, Saulo, il tuo cuore non avrà la quiete finché non si quieti in Colui che perseguiti!
Saulo: „Chi sei, o Signore?“ (At 9,5), ribatte con la domanda l'eroe, accecato e prostrato per terra. Chi sei? – un interrogativo impaurito.
Gesù: „Io sono Gesù il Nazareno, che tu perseguiti“ (At 22,8), risponde la voce del Signore.
Saulo: „Che devo fare, Signore?“ (At 22,10), si fermò e domandò il ferito in ambo gli occhi. Dallo splendore di quella luce gli scomparve la vista „verso mezzogiorno“ (At 26,13). Lo splendore da Damasco lo folgorò. Pone la domanda, pronto a passare dalla parte del Vincitore, „conquistato da Gesù Cristo“ (Fil 3,12).
Gesù: „Alzati e prosegui verso Damasco; là sarai informato di tutto ciò che è stabilito che tu faccia“ (At 22,10).
I collaboratori che accompagnavano Saulo nella persecuzione dei cristiani, sono rimasti sbalorditi; hanno sentito un certo tono, ma non hanno visto nessuno. E lo stesso Saulo „aperti gli occhi, non vedeva nulla. Così guidandolo per mano, lo condussero a Damasco, dove rimase tre giorni senza vedere e senza prendere né cibo né bevanda“ (At 9, 8-9).
Il cuore di Paolo è colpito dal raggio divino, il suo cervello irradiato dalla luce di Dio, i suoi occhi feriti dal fulgore indescrivibile. E gli è annunciata la sua missione futura dalla bocca di Dio: „ti sono apparso infatti per costituirti ministro e testimone di quelle cose che hai visto e di quelle per cui ti apparirò ancora. Per questo ti libererò dal popolo e dai pagani, ai quali ti mando ad aprir loro gli occhi, perché passino dalle tenebre alla luce e dal potere di satana a Dio e ottengano la remissione dei peccati e l'eredità in mezzo a coloro che sono stati santificati per la fede in me“ (At 26,16-18), assegna il Signore a Saulo un programma magnifico. Quest’apparizione, uguale alla rivelazione, non è né identica né comparabile con le „visioni“, che Paolo, sempre secondo gli Atti, ha avuto, di solito di notte, solo a quattro riprese le quali ogni volta gli erano di grande utilità spirituale, di scelta, conforto e testimonianza.
1 – In Troade, Asia Minore. At 16,9: „Durante la notte apparve a Paolo una visione: gli stava davanti un Macedone e lo supplicava: 'Passa in Macedonia e aiutaci!' Dopo che ebbe avuto questa visione, subito cercammo di partire per la Macedonia, ritenendo che Dio ci aveva chiamati ad annunciarvi la parola del Signore“.
Prima di ciò Paolo, e i suoi compagni, intendeva passare nella Frigia e la regione della Galazia, ma lo Spirito Santo gli vietò di predicare la parola nell'Asia. Poi si dirigevano verso la Bitinia, ma lo Spirito di Gesù non lo permise loro. Paolo ascolta il consiglio dello Spirito di Dio, il quale da una parte gli ostacola il viaggio dove egli si è diretto, e dall'altra gli apre la porta ad annunciare il Vangelo dove è la volontà di Dio.
Cresimandi! Voi vi troverete spesso negli incroci di via, dove dovrete decidervi. Pregate lo Spirito Santo per il dono del consiglio affinché non facciate secondo il proprio arbitrio, ma secondo la volontà di Dio che di solito vi appare non solo nella coscienza cristianamente educata ma specialmente nei comandamenti di Dio e della Chiesa.
2 – A Corinto, Grecia. At 18,9: „E una note in visione il Signore disse a Paolo: 'Non aver paura, ma continua a parlare e non tacere, perché io sono con te e nessuno cercherà di farti del male, perché io ho un popolo numeroso in questa città'.” Paolo a Corinto ha vissuto momenti di dillusione, persecuzione, reazioni aspre. Ma era consapevole: se Iddio gli ha assegnato il compito, gli darà la prudenza e l'aiuto. E proprio così ha visto una notte che Iddio lo incoraggia a non cedere ma di predicare con saggezza, coraggio e amore in quella città pagana, poiché vi è un popolo numeroso di Dio. Paolo ha ascoltato la voce di Dio e vi è rimasto ancora un anno e sei mesi.
Cresimandi!
Anche voi sarete colpiti da vari dubbi e tribolazioni nella vostra vita. Le tribolazioni non sono a frangervi, ma siete voi a superarle. Non cedete di spirito e ragione, ma pregate lo Spirito Santo affinché vi siano sempre efficaci i doni odierni di sapienza ed intelligenza per poter rispondere correttamente anche nei più grandi dilemmi della via. 3 – A Gerusalemme, Palestina. At 23,11: „La notte seguente gli viene accanto il Signore e gli disse: 'Coraggio! Come hai testimoniato per me a Gerusalemme, così è necessario che tu mi renda testimonianza anche a Roma“. Paolo, „avvinto dallo Spirito“ è venuto a Gerusalemme, non sapendo che cosa l'aspetta, „soltanto che lo Spirito Santo in ogni città mi attesta che mi attendono catene e tribolazioni“ (At 20,22-23). Se non ci fosse stato il tribuno romano Lisia, i Giudei l'avrebbero straniato vivo. Paolo non sa la fine degli eventi burrascosi a Gerusalemme, ma era pronto „non soltanto a esser legato, ma a morire” per il nome del Signore Gesù (At 21,13). In particolare non sa il suo futuro. Il Signore gli viene in aiuto, lo incoraggia e gli annuncia che così testimonierà anche nella Roma imperiale! Paolo è gioioso e grato allo Spirito Santo che l'accompagna e l’anima. Audacemente accetta l’impulso e la profezia di Gesù.
Cresimandi!
Nessuno di noi sa quel che l'attende nella vita. Solo Iddio lo sa. Voi oggi riceverete il dono dello Spirito di Dio che si chiama scienza, che ci è necessaria per la salvezza. Pregate e collaborate con Dio affinché sempre abbiate sviluppato non solo il dono spirituale di scienza ma anche di pietà, con i quali intraprenderete le azioni per testimoniare di Gesù in ogni momento e luogo dove la Provvidenza vi porta.
4 – Nel Mediterraneo. At 27,23: „Mi è apparso infatti questa notte un angelo del Dio al quale appartengo e che servo, dicendomi: Non temere Paolo; tu devi comparire davanti a Cesare ed ecco, Dio ti ha fatto grazia di tutti i tuoi compagni di navigazione.
Paolo è al largo del mare già la quattordicesima notte dove la sua nave con 276 persone di navigazione sono gettate „nell’Adriatico“ (At 27,27) alla deriva. Paolo, sotto la sentinella, ricorre a Dio chiedendo l'aiuto per l'equipaggio e i viaggiatori. Il Signore gli manda un angelo che suscita il timor di Dio e l’incoraggia di non vacillare, poiché egli deve stare davanti al Cesare. L'Apostolo prende il timone e annuncia la salvezza a tutti i viaggiatori, purché lo ascoltino. Come del resto egli ascolta lo Spirito di Dio.
Cresimandi! Tutti i nostri compiti sono accompagnati anche da varie sorti avverse. In questa valle di lacrime non possiamo vivere senza le tribolazioni e prove. In esse si accerta la nostra mente e la nostra onestà. Quando vi sembra che sta succedendo un naufragio, non cedete, ma con tutto il timor di Dio raccomandatevi affinché con il dono spirituale di fortezza possiate sostenere tutte le tempeste e bufere per essere provati per il Giorno del giudizio. Noi preghiamo per voi.
Torniamo all'inizio dell'illuminazione di Paolo. In quell'esperienza davanti a Damasco è apparsa la missione di Paolo, affidatagli non da un uomo ma direttamente da Cristo Gesù. Con ciò Paolo è posto come „apostolo“ (1 Cor 9,1), sebbene non associato ai Dodici. E come Pietro ha ricevuto da Cristo risorto – quindi nell'ambito del Mistero pasquale – la missione di guidare, nell'amore di Dio, la gregge fedele di Cristo, così anche Paolo ha ricevuto da Cristo risorto la missione di edificare la Chiesa di Dio. Così Pietro e Paolo, principi degli apostoli, vanno insieme anche secondo la missione ricevuta, secondo il loro martirio a Roma, ed secondo la solennità ecclesiastica. E questa illuminazione e apparizione Paolo come se la collocasse prima dell'Ascensione, tramandando la più antica tradizione sulle apparizioni del Signore risorto: innanzi tutto a Cefa, poi ai Dodici, ai fratelli che erano più di cinquecento, a Giacomo, a tutti gli apostoli e „ultimo fra tutti apparve anche a me“ – Paolo (1 Cor 15,5-8).Tale rivelazione e messaggio di Cristo l'hanno mantenuto forte dal primo momento e per tutto il periodo del suo apostolato.
In fine una o due parole sulla nostra situazione domestica. Nella settimana dal 17 al 24 gennaio di quest’anno sono stato a Roma. Oltre a salutare, in primo luogo, il Santo Padre nel'udienza generale e a implorare la sua benedizione apostolica per tutta la Chiesa in Erzegovina, ho visitato anche i più Responsabili nella Congregazione per la Dottrina della Fede. Ho ringraziato in particolare per il fatto che ai Vescovi della regione italiana Toscana, che nella loro visita ufficiale ad limina hanno chiesto alla Congregazione che cosa pensare sul fenomeno di Medjugorje, il Segretario d'allora, Arcivescovo Angelo Amato, ha raccomandato loro di trasmettere ai sacerdoti e fedeli l'omelia pronunciata qui a Medjugorje durante la cresima nel Corpus Domini 2006, il che hanno fatto. Il Cardinale William Levada, attuale Prefetto della Congregazione, allora mi disse: „Noi lo diciamo a ciascuno che ci chiede su Medjugorje“. Ho visto che la competente Congregazione e la Segreteria di Stato del Santo Padre seguono con attenzione ciò che succede nella nostra Erzegovina. E siamo grati per tutta la sollecitudine ed amore di Papa Benedetto XVI e della Sede Apostolica.
Sto, quindi, a tutto quello che ho pronunciato tre anni fa da questo luogo chiedendo responsabilmente agli operatori pastorali padri francescani in questa parrocchia, e ai parrocchiani ed altri fedeli, e ai presunti veggenti, cioè le pretese apparizioni quotidiane, note come „fenomeno di Medjugorje“, non sono riconosciute dalla Chiesa come autentiche né dopo alcune inchieste commissionali ed, ecco, neanche dopo 28 anni di divulgazione tramite i mass media. Non comportiamoci, fratelli e sorelle, come se tali „apparizioni“ fossero riconosciute e degne di fede. Se come cattolici, devoti figli e figlie della Chiesa, vogliamo vivere secondo le norme e l’insegnamento della Chiesa, glorificando la Santissima Trinità, venerando Beata Maria sempre Vergine, Immacolata, Madre di Dio e al cielo Assunta, nonché confessare tutto ciò ch la Chiesa nel Credo ha stabilito, non ricorriamo a certe “apparizioni” o “messaggi” di alternativa, ai quali la medesima Chiesa non ha attribuito il carattere della sopranaturalità.
Voi cresimandi, vi prego vivamente: attenetevi nella vita ai doni dello Spirito Santo che oggi ricevete sacramentalmente, come San Paolo si è attenuto ai doni e alle ispirazioni dello stesso Spirito nel suo annuncio del Vangelo e nella testimonianza per Cristo Signore. In tale impresa vi aiutino i vostri genitori, padrigni e tutta la comunità parrocchiale.
Per verificare, quanto abbiamo lo Spirito di Dio, ci aiuterà in modo migliore il padre e dottore della Chiesa Sant’Agostino che disse: „Quantum quisque amat Ecclesiam Christi, tantum habet Spiritum Sanctum“ (PL 35, 646).
Non permettiamo di essere superati nell'amore verso Cristo e la Chiesa, „Corpo di Cristo“ (Ef 4,12).

La lettera del Vescovo a fra Petar Vlašić, parroco di Međugorje
Mostar, 12 giugno 2009.; Prot.: 648/2009.
Reverendo parroco fra Petar!
Dopo aver fatto la visita canonica alla parrocchia di Medjugorje il mercoledì 10 giugno corrente, dove nove altri padri francescani con decreti emanati da questa Curia condividono con Lei la cura delle anime, desidero ora riferirmi, anche in questo modo, ad alcuni punti.
Essendo Lei l’attuale parroco che in tale qualità lavora lì dal settembre 2007, esprimo i miei sinceri ringraziamenti per la trasparente annotazione dei libri di registro ed altri. Per un parroco, come anche per un vescovo – è davvero essenziale svolgere bene non solo il munus docendi et sanctificandi, ma anche il munus gubernandi affidatogli.

Munus docendi:
- Tuttora vale la regola che nella parrocchia di Medjugorje non possono guidare ritiri ed esercizi spirituali, neanche tenere conferenze, sacerdoti provenienti dall'estero, senza l'approvazione di questa Curia (Circ. del 23.8.2001,nr. 1290/2001).
- Analogamente, né i sacerdoti esteri né quelli domestici possono propagare in codesta chiesa e neanche nei dintorni ecclesiastici i presunti “messaggi“ e “apparizioni“ che non sono proclamati autentici.

Munus sanctificandi:
- È lodevole che Lei richieda ad ogni sacerdote che vuole celebrare la S. Messa a Medjugorje il celebret del suo superiore ecclesiastico e che registri in un libro particolare tutti i concelebranti dall'inizio di quest'anno. - Parimenti Lei mi ha detto di essere stato informato dall'”Oasi della pace“, che, dopo l'intervento di questa Curia del 15 dicembre 2008, non conservano più privatamente la SS. Eucaristia nella loro cappella e non fanno l'adorazione, che finora hanno fatto per conto proprio. Essi come associazione religiosa non hanno il permesso di soggiornare nel territorio di questa diocesi.

Munus gubernandi:
- Lei mi ha informato che la chiesa a Bijakovići, costruita a suo tempo da un fedele dall'estero come suo ex-votum, senza la dovuta richiesta e approvazione delle competenti autorità ecclesiastiche, è chiusa per ora e che in essa non si svolge nessuna cerimonia. - Nella cronaca ha cercato di registrare, anche con la giusta terminologia, tutto quel che appartiene alla parrocchia come un’unità pastorale di questa diocesi, senza riguardo a tutte le storie sui „veggenti“, le „apparizioni“ e i „messaggi“ legati a codesta parrocchia.
„Il fenomeno di Međugorje“:
- Il „Santuario“. La parrocchia di Medjugorje non può essere denominata santuario, né privatamente, né pubblicamente, né ufficialmente, poiché non è riconosciuto come tale a nessun livello ecclesiastico competente. E tale dicitura non può figurare sul sito web di „Medjugorje – luogo della preghiera e riconciliazione“, dove si trova ora in più luoghi. In un’informazione su tale sito – dove non si vede neanche chi è il responsabile – c'è quest’avviso: - “Per evitare ogni malinteso, vogliamo sottolineare che il Santuario non ha dato a nessuno la missione di rappresentare Medjugorje. Il Santuario non ha dato la missione ad alcuna comunità e persona né in Medjugorje né fuori di Medjugorje - di diffondere o di interpretare i messaggi della Gospa. Tutte queste iniziative sono private e spontanee dei fedeli e delle comunità.“
Da questa informazione risulta come se il sito proclamasse se stesso „Santuario“. Poi in questo modo sembra l’unico competente a dare istruzioni al mondo. Come Ordinario locale, con la presente dichiaro che il sedicente „santuario“ non ha alcuna missione per dichiararsi Santuario. A Lei e a tutti i padri francescani che lavorano nella pastorale di Medjugorje, ufficialmente richiedo di non usare la dicitura „santuario“, di non presentare (la parrocchia) con tale titolo, poiché non ha la missione ecclesiastica di comparire a nome di Medjugorje né diffondere ed interpretare le „apparizioni” e i „messaggi“ di Medjugorje. - Commenti dei „messaggi“. Ho conversato davanti a Lei e un altro vicario, con fra Danko Perutina che scrive e pubblica i commenti dei „messaggi” presi dalle „apparizioni“ del 25 del mese. È stato detto che egli riceve i „messaggi“ dalla „veggente“ Marija dall'Italia o da Medjugorje quando lei si trova in codesto luogo e poi lì presenta, commenta e propaga. Questo è contrario alla decisione e richiesta della Curia, specialmente dopo la dichiarazione del 10 giugno 2006, il che ho ripetuto nella chiesa parrocchiale il 6 giugno 2009 (omelie in allegato).
-
Il Cenacolo. Dopo il nostro intervento, prima del Natale dell'anno scorso, nel cortile del Cenacolo non ci sono più „apparizioni” private alla presunta veggente Mirjana Dragićević, sposata Soldo, ogni due del mese.
-
L’Associazione „Kraljice mira …“ Sono stato informato durante l'incontro che nell'“associazione“ del fondatore Tomislav Vlašić a Medjugorje, che parimenti non ha il permesso di dimorare nel territorio di questa diocesi, ci siano alcuni membri, maschi e femmine, che si vestono in borghese.
Il numero delle preghiere. Nel settembre 2007, in occasione del Suo ingresso all'ufficio del parroco, Le ho accennato che i cosiddetti „veggenti“ non possono comparire nella chiesa in nessuna occasione per propagare le loro „apparizioni“ e „messaggi” privati, neanche presiedendo, né loro né nessuno al loro posto, la recita di un certo numero di preghiere „ricevute“ in un’„apparizione“. Non si può, quindi, usare le preghiere evangeliche ed ecclesiastiche riconosciute per introdurre „numeri“ e „messaggi“ delle „apparizioni“ private.
Le intenzioni del rosario. Parimenti non è permesso di introdurre durante la preghiera del rosario mariano nella chiesa le intenzioni ricevute in una „apparizione“ o „messaggio“. Abbiamo sufficienti intenzioni ufficiali ecclesiastiche (pontificie, episcopali, missionarie…) e non c'è bisogno di ricorrere arbitrariamente alle presunte apparizioni e messaggi, e mescolarli con le preghiere pubbliche della Chiesa.

A
nniversari. Non è permesso che in qualsiasi tempo, specialmente in occasione delle „apparizioni“ di Medjugorje, i “veggenti” e le “veggenti” siano invitati e compaiano nella chiesa parrocchiale o in qualsiasi ambiente ecclesiastico per propagare i loro „messaggi” e „apparizioni“ private. Quindi, non mescoliamo il non riconosciuto col riconosciuto, il privato coll'ufficiale, il non liturgico col liturgico.
Grato per quello che Lei, insieme agli altri frati di codesta parrocchia intraprendete per il bene delle anime e perché sapete distinguere chiaramente la cura pastorale dalle “apparizioni” e “messaggi” privati, La saluto con devoti ossequi.
La lettera del Vescovo a fra Danko Perutina, vicario parrocchiale di Medjugorje
Mostar, 12 giugno 2009; Prot.: 649/2009
Reverendo fra Danko!

Dopo la Sua ordinazione sacerdotale nel 1999 e alla conclusione degli studi, io L'avevo nominato, su proposta dei Suoi Superiori religiosi, nel 2000, vicario parrocchiale di Humac. Poi, sempre su proposta del Suo Governo provinciale, nel 2001, vicario di Međugorje, nel 2005 nuovamente di Humac e nel 2007 a Međugorje. Nel frattempo, dal 2002 al 2005, Lei ha studiato e ottenuto il grado in mariologia a Roma.
Le scrivo in riferimento ai Suoi commenti dei cosiddetti “messaggi“ ed “apparizioni“ del giorno 25 del mese. Nella visita ufficiale a Međugorje, il 10 giugno a. c., ne ho conversato con Lei, presenti anche il parroco fra Petar Vlašić e un altro vicario.
Nella conversazione si è evidenziato che Marija Pavlović, sposata Lunetti, “veggente“ quotidiana che vive in Italia, e temporaneamente anche a Međugorje, invia a codesto Ufficio parrocchiale o a qualcuno di voi operatori pastorali nella parrocchia di Međugorje, il suo “messaggio“ del giorno venticinque del mese, che poi viene pubblicato sul sito web di Međugorje e negli altri mass media. E Lei regolarmente commenta tale “messaggio“ mensile, che è diffuso in varie lingue. Quando ho domandato come mai si trasmette solo il “messaggio” del 25 del mese e non gli altri “messaggi“, come se fossero “privati“, non ho sentito una risposta chiara e convincente. Non so chi ha posto e autorizzato Lei a commentarli e trasmetterli sul sito. Chi in genere si appropria del diritto di decidere che alcuni “messaggi“ siano omessi ed altri trasmessi e ciò tramite l'Ufficio parrocchiale e il sito collegato con la parrocchia di Medjugorje? Gradatamente siamo riusciti ad allontanare dalla chiesa parrocchiale e dagli ambienti ecclesiali, le “apparizioni“ e i “messaggi“ non riconosciuti, e la comparsa dei “veggenti“ e delle “veggenti“ prima o dopo la S. Messa. Nella conversazione ho ricordato di aver chiesto, anche nel 2006, e riconfermato nel 2009 dall'altare che “Nessun sacerdote che opera canonicamente in questa parrocchia di Međugorje o che sia di passaggio, è autorizzato a presentare la sua opinione privata, contraria alla posizione ufficiale della Chiesa sulle ‘apparizioni e messaggi’, né in occasione delle celebrazioni dei sacramenti, né durante i regolari atti di devozione, né nei mezzi di comunicazione cattolici” (omelie in allegato).
P
er evitare qualsiasi malinteso, con la presente dichiaro che Lei, con il mio decreto, non è autorizzato né a nome dell'Ufficio parrocchiale né come vicario parrocchiale a commentare e trasmettere i “messaggi“ del 25 o di qualsiasi altro giorno nel mese. Questi sono “messaggi“ privati di persone private per uso privato. E non possiamo permettere che ciò si formalizzi come messaggio dell’Ufficio parrocchiale, del parroco o di qualsiasi vicario parrocchiale o persino del “Santuario“ quando non è riconosciuto come tale a nessun livello: né diocesano, né della Conferenza Episcopale, né della Santa Sede.
Mi aspetto pertanto con fiducia, senza altri ammonimenti, che d’ora in poi non trasmetta i Suoi commenti né a nome dell'Ufficio parrocchiale né sotto il Suo proprio nome, né sotto uno pseudonimo, né dopo il 25 del corrente mese e mai finché le cose stanno così.
La saluto con devoti ossequi.



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Il contesto del
Vescovo, 2009-09-26
Il fenomeno di Medjugorje ( 1a parte), Službeni vjesnik, 2/2009, pp.179-184, traduzione dal croato
Tomislav Vlašić dimesso dallo stato religioso e presbiterale
La stampa mondiale, nazionale e straniera, quest'estate ha pubblicato la notizia che il Santo Padre non solo ha dimesso fra Tomislav Vlašić dall'Ordine francescano, ma l'ha anche ridotto, su sua richiesta, allo stato laicale, dispensandolo da tutti gli oneri religiosi e sacerdotali e minacciandolo di scomunica se non si atterrà ai precetti impostigli. I decreti della Santa Sede sono stati comunicati dal ministro generale dell'Ordine dei Frati minori J. R. Carballo ai ministri provinciali nella Bosnia ed Erzegovina, Croazia e Italia, il 10 marzo 2009, con l'obbligo di inoltrare il messaggio a tutti i guardiani nelle loro Provincie. Riportiamo la fotocopia della lettera del ministro generale, come è apparsa sulla stampa, nello Službeni vjesnik, 2/2009, p. 179-194. Pubblichiamo tutto perché si riferisce alla connessione di Vlašić con il „fenomeno di Medjugorje“.
Copia del decreto del ministro generale, Službeni vjesnik, 2/2009, p. 179, sul nostro portale.

Lo sguardo del Vescovo
L'implicazione di Vlašić nel "fenomeno di Medjugorje“
Come l'anno scorso, quando la Santa Sede ha sanzionato il rev. Vlašić con l'interdetto minacciandolo di pene ancor più severe se non avesse obbedito, così anche quest'anno sono apparsi numerosi commenti nei mass media per proclamare la non connessione tra il „fenomeno di Medjugorje“ e il „caso di Vlašić“. Se in ambo le lettere e in riferimento alle due pene più gravi si rammenta esplicitamente il „fenomeno di Medjugorje“,[1] nel quale è coinvolto Tomislav Vlašić, come mai non c'è connessione tra l'uno e l'altro? Desidereremmo ricordare proprio tale legame incontestabile, sin dagli inizi.
Tomislav Vlašić, nato a Sovići, il 16 gennaio 1942, come membro della Provincia francescana erzegovinese fu ordinato presbitero, il 16 luglio 1969, a Frohleiten, Austria.[2] Dopo l'ordinazione per qualche tempo ha lavorato come assistente spirituale a Humac[3] e dal 1973 come preside della residenza della casa francescana di Jablanovac, Zagabria.[4] Su proposta dei Superiori della Provincia, nel 1977 fu nominato canonicamente assistente spirituale nella parrocchia di Čapljina,[5] dove è rimasto in servizio fino al 17 agosto 1981, quando è passato a Medjugorje, proprio marte, senza un necessario avviso e senza approvazione del vescovo.[6]
Secondo il Rev. R. Laurentin, storiografo quasi ufficiale delle „apparizioni di Međugorje“, però, il Provincialato ha dato a p. Vlašić il permesso di dimorare a Međugorje, tutto all'insaputa del Vescovo. Così l'abbé Laurentin: „Venendo a sapere dell'arresto, quello stesso giorno, 17 agosto, Tomislav Vlašić, parroco di Čapljina, si reca a Medjugorje per informarsi e rendersi conto della situazione. Da lì va subito dal provinciale, a Mostar, per riferirgli della grave situazione e delle minacce che pesano sulla parrocchia rimasta senza guida. Il provinciale trova le sue osservazioni giudiziose e la sua visita provvidenziale. Lo nomina subito sostituto del parroco imprigionato. – Fin dal giorno dopo quindi, Fra Tomislav si stabilisce nella canonica di Medjugorje. Per la seconda volta si mette in contatto con i veggenti, che aveva rapidamente interrogati il 29 giugno. Ne diventa il 'direttore spirituale' e sarà questo il titolo che manterrà più tardi nella parrocchia…“[7]. Tomislav quindi già il sesto giorno dopo le „apparizioni“ è a Međugorje, e dopo l'arresto di fra Jozo Zovko, il 17 agosto, passa del tutto nella parrocchia di Medjugorje, dove il Provincialato lo „nomina“ vicario parrocchiale. Si capisce che il Provincialato non può nominare un vicario parrocchiale, ma solo proporlo poiché è il Vescovo che nomina canonicamente un parroco o un cappellano, ma anche tali „nomine“ sono parte del tragico „caso erzegovinese“ e del „fenomeno di Međugorje“. Il Provincialato ha proposto legalmente, solo un anno più tardi, il 19 luglio 1982, p. Vlašić ad „assistente spirituale a Međugorje“, sebbene potesse e dovesse conoscere il suo doloroso „caso di Zagabria“, che si doveva risolvere in altra maniera. Il vescovo Žanić, non conoscendo la vita morale di Vlašić e la sua implicazione nell'“affare di Zagabria“, ha emanato, il 27 luglio dello stesso anno, il decreto per il suo trasferimento e svolgimento della sua attività a Međugorje.[8]
Dall'anno 1981 p. Vlašić è implicato negli eventi di Međugorje, accompagnando i „veggenti“ ed è inseparabilmente legato al „fenomeno di Medjugorje“, dai suoi inizi e anche in seguito. Anzi, il ,,fenomeno di Medjugorje“ si è creato in qualche modo anche prima di quell'inizio. Già nel maggio del 1981, più di un mese prima dell'inizio delle „apparizioni“ „padre Vlašić si era recato a Roma per un congresso internazionale degli esponenti del Movimento Carismatico. Durante il congresso aveva chiesto ad alcuni dei presenti di pregare con lui per la guarigione della Chiesa in Jugoslavia. Una religiosa, suor Briege McKenna che si era unita alla preghiera, ebbe una visione: vide Padre Vlašić seduto e circondato da una grande folla; attorno a lui, nel luogo dove era seduto, scorrevano ruscelli d’acqua. Un altro religioso, Emile Tardiff, O. P., disse in profezia: ‘Non abbiate paura, vi manderò mia Madre’. Dopo un paio di settimane, la Madonna cominciò ad apparire a Medjugorje”.[9] E soprattutto è coinvolto nel „fenomeno di Medjugorje“ dopo essere stato proposto, nel luglio 1982, dai suoi Superiori, ed essere poi stato approvato e nominato dal Vescovo, cappellano di Međugorje. Ecco le prove scritte.
Fra Tomislav Vlašić e fra Slavko Barbarić dicono ai veggenti che cosa devono dire alla gente. Nella Cronaca delle apparizioni, condotta allora da fra Tomislav Vlašić, leggiamo:„21. VIII. 1982. (Sabato). In mattinata fra Tomislav e fra Slavko hanno parlato con i veggenti. La conversazione è andata nel senso dell’edificazione delle loro personalità e dell’indicazione del loro ruolo nel contesto di questi eventi, specialmente riguardo alla loro autorevolezza, che non devono mettere in gioco dando le risposte a tutte le domande, ma indirizzino la gente sulla via della conversione e dell’attesa delle promesse di Dio.” - Due francescani si volgono ad indicare il ruolo dei „veggenti“ che non devono mettere in gioco la propria autorevolezza dando le risposte a tutte le domande, ma parlino della „conversione“ e della „attesa delle promesse di Dio“, poiché lì non sbaglieranno, almeno quello è compatibile con la vera Madonna!
„I veggenti non devono fare dichiarazioni senza che noi ne siamo informati“.
Nella Cronaca del 12 aprile 1984. Vlašić ha scritto: „Oggi ho parlato con tutti i veggenti. Ho richiamato la loro attenzione sulla necessità di non rilasciare dichiarazioni a nessuno senza che noi ne siamo informati”
- Ciò vuol dire che lui deve controllare, verificare, approvare e proclamare che cosa è vero e che cosa è falso nei „messaggi della Gospa“. Il censore dei „messaggi della Gospa“! Quale ingerenza nel „fenomeno di Međugorje“!

Un grave errore teologico
. Ciononostante a Vlašić, che si trovava illegalmente a Međugorje, è capitata una eresia teologica notoria che lui stesso ha scritto nella Cronaca, il 6 maggio 1982, avendola sentita dai „veggenti": „Stasera i giovani hanno posto una domanda teologica e hanno avuto la risposta: Se le persone nel cielo sono presenti solo con l’anima, o con l’anima e il corpo? – hanno chiesto. Sono presenti con l’anima e con il corpo - è stato loro risposto”. - Noi tutti professiamo la fede cattolica che la risurrezione della carne (resurrectio mortuorom) sarà nell'Ultimo Giudizio, e p. Vlašić annota le favole dei „veggenti“ di Međugorje: non solo Gesù e la Madonna, come crediamo cattolicamente, ma anche tutte le altre persone salvate in cielo „con l'anima e il corpo“! E ciò lui lascia nella Cronaca ufficiale, senza alcuna osservazione! Vuol dire che neanche a lui è chiaro questo dogma cattolico, e ciò dopo 13 anni di predica del Credo Niceno a Humac, Jablanovac, Čapljina e Međugorje. Nessuna meraviglia che l'anno scorso la Congregazione gli abbia intimato di frequentare il corso elementare di teologia e pronunziare la professione della fede, previa approvazione della Santa Sede!
„L'apparizione“ di Međugorje loda l'opera di Vlašić. Nel Diario, manoscritto di Vicka, del 28 febbraio 1982, la presunta apparizione lodava molto l'opera di Vlašić nella guida dei „veggenti“. Il testo letterale di Vicka: „Eravamo io e Jakiša la Gospa è venuta alle 6,3 minuti ci ha guardati bene. Poi la Gospa ha detto di Tomislav, prima l'ha guardato e poi ha detto: potete ringraziare molto Tomislav perché vi guida così bene.“[10]
- Lui a Međugorje illegalmente, e tutto così bene conduce e – conduce dietro a sé. E tutto la „Gospa di Međugorje“ loda e approva!

L'apparizione“ raccomanda Vlašić come maestro spirituale.
Lui stesso scrive nella Cronaca delle apparizioni, 5 marzo 1984, parlando di Ivan Dragićević: „La Gospa ha espresso il desiderio e gli ha raccomandato, dopo la sua domanda di un consiglio, di finire le medie superiori e che poi gli avrebbe mostrato cosa fare. Gli ha detto anche di affidarsi a fra Tomislav Vlašić affinché lo guidi spiritualmente”.[11]
- Il che, del resto, sia l'uno che l'altro, hanno fatto anche senza riguardo al „messaggio“ della „apparizione“ di Međugorje! Fra Tomislav parla al „veggente“ Ivan, Ivan parla a fra Tomislav, e poi tutto attribuito alla Beata Vergine.

Vlašić secondo la „provvidenza divina“ accompagna i veggenti.
Nella lettera, 13. IV. 1984 si presenta al Papa come colui che "per Divina Provvidenza guida i veggenti di Medjugorje”. L'avvisa che “la Madonna continua a raccontare la sua vita ai veggenti” e informa il Papa: “mi trovo a Roma dal 29 aprile al 10 maggio per una riunione internazionale. So che siete molto occupati, però se mi potete ricevere per qualche minuto, avrei da dirvi dei punti cardine sulle apparizioni.”[12]
- Il Papa non l'ha ricevuto.
Barbarić su Vlašić
Sul ruolo e legame di Vlašić con il „fenomeno di Međugorje“ sin dagli inizi, come ha „canalizzato“ le apparizioni e eventi, ci ha testimoniato nel modo migliore, scrivendo cronologicamente, un altro disobbediente di Međugorje, propagatore delle „apparizioni“ e mistificatore degli eventi, fra Slavko Barbarić:

La nomina del Vescovo e poi presto la richiesta che fra Slavko vada via da Međugorje.
Il Provincialato con la lettera del 16 agosto 1984 ha proposto il rev. Barbarić a vicario parrocchiale di Međugorje. Il vescovo Žanić lo stesso giorno ha approvato la Tabula e il trasferimento di Barbarić.[13] Ma il Vescovo, già il 3 gennaio 1985, scrive al Provincialato: „Vi chiedo di trasferire p. fra Slavko Barbarić da Međugorje in un altro posto. Lui a Međugorje, nelle questioni molto importanti circa le presunte „apparizioni“ della Madonna fa una propaganda in modo del tutto opposto alle mie indicazioni date più volte oralmente e per iscritto“.[14]
Il desiderio della „Gospa“ perché fra Slavko rimanga a Međugorje. Il „fenomeno“ apparizionale,però, interviene, esprime il „desiderio“ che fra Slavko resti a Međugorje per guidare le cose e raccogliere le notizie affinché dopo la visita delle sue „apparizioni“ rimanga una immagine sinottica di quel che è avvenuto. Nella Cronaca delle apparizioni fra Slavko ha scritto personalmente questo „messaggio“ inviato a lui stesso: „3. febbraio 1985. (Domenica). La visione come di solito. Stasera più breve che in questi giorni, solo 2 minuti. Presenti Marija, Ivan e Jakov. Il messaggio era per fra Slavko, come promesso ieri nella visione. È detto tramite Ivan. Suona come segue: 'Io desidererei che Slavko rimanesse qui, si occupasse di tutti i dettagli e gli appunti perché alla fine della mia visita abbiamo un'immagine sinottica di tutto. Io pregherò in questo tempo specie per Slavko e per tutti quelli che lavorano nella parrocchia“.[15]
- È noto che una tale „immagine sinottica“ era una solita fantasticheria međugorjana di fra Slavko, poiché lui è deceduto il 25 novembre 2000, mentre l'apparizione non cessa di moltiplicarsi ecco già altri nove anni dopo la sua morte, e, come stanno le cose, le apparizioni di Međugorje non hanno fine! Proprio una immagine a-sinottica e non sinottica.

Vlašić „canalizza“ le „apparizioni“. Ecco ciò che ha scritto Barbarić nella Cronaca delle apparizioni del 1984,[16] che bisogna leggere alla luce di quel che la Santa Sede ha deciso nei confronti di Vlašić nel 2008-2009. Dopo la partenza di Vlašić da Međugorje, fra Slavko Barbarić scrive di sé che rimane a Međugorje nella speranza che anche lui sia „eletto secondo la provvidenza divina“ per continuar a guidare quel che qui è diventata la „tradizione“. „2.IV.1984. (Domenica). Non posso non riferirmi a quel che è successo oggi. Fra Tomislav Vlašić è stato trasferito. Si è congedato oggi nella messa alta. Tutta la chiesa era commossa e in lacrime. E a ragione. Tomislav rimane nella storia di queste apparizioni una figura luminosa. Davvero era profetico e coraggioso venire dopo il carcere di fra Jozo Zovko e proseguire il lavoro. Quanto lavoro e fatica ci ha investiti, quanta prudenza pastorale e preghiera, non lo potrà stimare mai nessuno. La grazia di Dio l'ha eletto e inviato. Lui ha risposto e operato. Con la sua esperienza pastorale e spirituale ha canalizzato quella grande fonte che è scaturita il giorno delle apparizioni. Parimenti saggio, pieno di Spirito di Dio ha guidato i veggenti, la parrocchia e i pellegrini. Nonostante tutta l'attività positiva ogni giorno doveva combattere gli attacchi e pericoli tesi ad annientare quello che succede a Međugorje. Sapeva profeticamente prevedere gli eventi, leggere la situazione e andare avanti. Sono testimone come nessun altro, poiché con lui sono stato 13 mesi pieni insieme nella stanza. Da lui parlava la sapienza e la dedizione. E anche nei momenti più difficili rimaneva calmo.
Anche agli attacchi più gravi, provenienti dall'interno e dall'esterno, rispondeva dignitosamente. Sempre era pronto anche a sopportare i sacrifici più difficili, purché la cosa di Dio andasse avanti. Solo quando mi ricordo di tutti gli attacchi da parte della Curia, allora ho sufficienti ragioni di dire: Il comportamento di Tomislav, le risposte e il contegno nei confronti del vescovo, le preghiere e digiuni nonostante tutte le denigrazioni, sono una delle prove che qui è - la Regina della pace.
Soleva spesso ripetere: Se disturbo qui qualcuno, sono pronto a scansarmi, purché ciò sia per la gloria di Dio. Quando ha saputo del trasferimento ha reagito con clama: Sono pronto, nell'umiltà, ad accettare ogni decisione e ogni decreto. Noi tutti in casa abbiamo reagito con più patos ed affetto. E Tomislav sapeva, come lo sappiamo tutti noi, che i nostri Superiori lo cambiano su richiesta del Vescovo. È difficile dire quanto tale richiesta sia ingiusta: una cosa è certa – con questo si è voluto punire Tomislav e forse fermare tutto ciò che qui sta succedendo.
Lui è adesso a Vitina. Speriamo che potrà venire e continuare a lavorare nel piano straordinario di Dio e collaborare con la nostra Gospa, che qui manifesta lentamente ma sicuramente il suo piano.
Sono profondamente convinto, e questa è anche la mia preghiera: che la Gospa, che in tanti messaggi gli faceva sapere di contare su di lui, gli impetrerà la grazia dell'amore e della pace più profonda!
A ragione disse p. Laurentin: fra Tomislav, da diligente giardiniere, ha coltivato e guidato il nuovo popolo di Dio.
Rimango qui, spero scelto dalla provvidenza di Dio, per continuare quel che qui è diventata una tradizione. Se non fossi sicuro che Dio guida questi eventi, sarei stasera nella paura e trepidazione davanti alla grande responsabilità. Continuerò a lavorare con i gruppi di pellegrini e con i singoli informandoli sul messaggio e sviluppo degli eventi qui a Međugorje. Lo so di essere stato molto più sicuro mentre qui era continuativamente Tomislav. Ma sia fatta la volontà di Dio. Si compiano i piani della Gospa. E che la cosa non va senza il nostro sacrificio, preghiera e digiuno, è del tutto chiaro. Ho imparato dal mio caro fratel Tomislav e concretamente sperimentato che cosa vuol dire farsi guidare ed essere pronto a lavorare finché Dio vuole. Lo so che parimenti sono pronti anche gli altri frati qui come anche le suore.
Oggi è arrivato fra Petar Ljubičić. Lui ama Međugorje, ama la Gospa, e questo basta.
Amen! Così sia!“
- Da questa descrizione e dagli eventi successivi risultano alcuni fatti chiari senza mezzi termini:
Primo, fra Tomislav Vlašić non rimane „nella storia di queste apparizioni una figura luminosa“, ma una figura tenebrosa, „mistificatore e mago carismatico“, come l'ha chiamato il vescovo Žanić,[17] e infine la Santa Sede l'ha dimesso dalla vita religiosa e ridotto allo status laicalis, minacciandolo di scomunica se non obbedisce ai precetti finora emessi. Le sanzioni più gravi per un sacerdote.
Secondo, lui ha „canalizzato“ spiritualmente e pastoralmente tutte queste „apparizioni“, come ispiratamente e adeguatamente dice il suo collega fra Slavko, cioè ha controllato, mistificato, fantasticato, glorificato se stesso, persino spergiurato davanti al Vescovo.
Terzo, gli „attacchi“ del Vescovo sono fondati sui fatti e canonicamente giustificati. E le „denigrazioni“, di cui scrive fra Slavko, sono i fatti dolorosi facilmente dimostrabili di T. Vlašić a causa della sua doppia vita.[18] Tutte queste verità dolorose erano note anche ai Superiori e allo stesso fra Slavko Barbarić eppure parla di „denigrazioni“!
Quarto, il pensiero di R. Laurentin, storico quasi ufficiale dei „fenomeni“ di Međugorje dal 1983 al 1997, secondo cui Vlašić è stato un „giardiniere che ha coltivato e guidato il nuovo popolo di Dio“, si è dimostrato del tutto fuori posto viste le dichiarazioni della Santa Sede su Vlašić, il quale è stato accusato di „divulgazione di dubbie dottrine, manipolazione delle coscienze, sospetto misticismo, disobbedienza ad ordini legittimamente impartiti ed addebiti contra sextum”. Si capisce che ciò non si riferisce solo al suo soggiorno in Italia, poiché veniva regolarmente e sistematicamente a Međugorje, nella sua grande casa, della quale i padri francescani, tramite il parroco di Međugorje, hanno approvato la costruzione nel 1994, e dove ha guidato esercizi spirituali nei quali non ha solo „manipolato le coscienze“, ma anche invocato gli spiriti! Le prove pervenute alla Curia dalla sua comunità.[19]
Quinto, fra Slavko desidera continuare l'opera di fra Tomislav, „canalizzare“ secondo il suo proprio intento. Anche lui, come Vlašić, sarà elogiato dall'“apparizione di Međugorje“. Anche lui è convinto di essere eletto dalla provvidenza di Dio. E ora: come si può provare a tali fanatici che sono „profeti falsi“! (continua)


[1] Tutto il caso è stato presentato nel Bollettino ufficiale delle diocesi di Erzegovina, 2/2008, pp. 79-81.
[2]Ž. ILIĆ, La Chiesa in Erzegovina, Duvno 1974, p. 82-83.
[3] Lo Schematismo generale della Chiesa Cattolica in Jugoslavia, Zagreb, 1975, p. 398.
[4] Il popolo cristiano e i francescani in Hercegovina, Mostar, 1977, p. 202.
[5] La lettera della Curia diocesana, nr. 638/1977, del 19 agosto 1977.
[6] Bollettino ufficiale, 2/2008., p. 80.
[7] R. Laurentin, Racconto e messaggio delle apparizioni di Medjugorje, Brescia 1987, p. 90.
[8] Lettera della Curia con la quale si conferma la Tabula, nr. 711/82, del 27.VII.1981. Nelle note di seguito il vescovo Žanić scrive, riguardo al vicario parrocchiale di Međugorje, p. Vlašić: „Bisogna essere attenti all'ulteriore sviluppo degli eventi nella parrocchia di Medjugorje. Lei ha mostrato la speranza che il nuovo vicario della parrocchia di Medjugorje farà sì che le cose siano chiarite, appurate e controllate. Il suo lavoro in tal senso bisogna sostenere e seguire“.
[9] Bollettino ufficiale, 2/2008, p. 80, citato in Rooney - R. Faricy, Maria regina della pace, Milano, 1984, p. 34. Vedi anche P. Žanić, La posizione attuale (non ufficiale) della Curia vescovile di Mostar nei confronti degli eventi di Međugorje, Mostar, 30. X. 1984, pp. 6-7.
[10] V. Ivanković, Il Terzo diario, di propria mano, copia in Curia diocesana di Mostar.
[11] S. Barbarić (propria scrittura), Cronaca delle apparizioni, p. 747. Copia in Curia.
[12] Lettera di T. VLAŠIĆ al Santo Padre, del 13 aprile 1984, in italiano. Cfr. Ogledalo Pravde, p. 56, con fotocopia di una parte della lettera.
[13] Lettera della Curia diocesana al Provincialato, nr. 857/84, del 16 agosto 1984.
[14] Lettera della Curia diocesana al Provincialato, nr. 1/85, del 3 gennaio 1985.
[15] S. Barbarić (scrittura), Cronaca delle apparizioni, vol. III, p. 247. Laurentin ha cambiato tale „messaggio“ dell'apparizione riguardo alla guida della parrocchia: „Io desidero che padre Slavko resti qui, che guidi la parrocchia e raccolga le notizie affinché quando io non verrò più rimanga un'immagine completa di tutto ciò che è successo. In questo momento prego specialmente per padre Slavko e per tutti coloro che lavorano in questa parrocchia“ - R. Laurentin, Dernières Nouvelles, 3 (1985) francese: pp. 25-26; italiano: pp. 29-30; Ogledalo Pravde, str. 59.
[16] S. BARBARIĆ (scrittura), La Cronaca delle apparizioni, vol. III, pp. 3-6.
[17] P. Žanić, La posizione (non ufficiale)…, 30. X. 1984, p. 22.
[18] Basta dare un'occhiata alla „corrispondenza“ di Vlašić, più volte pubblicata, le copie si trovano anche in Curia: Da Zagreb, 7. XII. 1976; da Zagreb, 9. I. 1977; da Međugorje, 15. XII. 1981; da Krapanj, 15. V. 1982; da Dubrovnik, 15. V. 1983.
[19] Bollettino ufficiale, 2/208, p. 81.
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Il contesto del
Vescovo, 2009-09-26
Il fenomeno di Medjugorje (2a parte), Službeni vjesnik, 2/2009, pp. 185-189, traduzione dal croato.

Le fantasie di Vlašić sul compleanno della Gospa
La Chiesa Cattolica, secondo il Liber Pontificalis, festeggia la Natività della B. V. Maria sin dal secolo settimo, dai tempi di papa Sergio I (687-701). In Oriente, a Costantinopoli, anche qualche decennio prima.
Secondo la Cronaca delle apparizioni della parrocchia di Međugorje nelle „visioni“ - così Vlašić le chiama regolarmente - l'apparizione presunta dice che il 2000o compleanno della Madonna era il 5 agosto 1984. Il cappellano d'allora, fra Tomislav Vlašić, ha trasmesso tale invenzione anche al Papa a Roma e al vescovo Žanić a Mostar. Ecco che cosa leggiamo nella Cronaca, condotta dallo stesso Vlašić. Ma torniamo tre anni indietro per vedere come sono stati festeggiati i compleanni e come è cambiata la data.
Gli auguri per il compleanno della Natività, 8 sett. 1981. Due sono i rapporti ufficiali e diversi: di Vlašić e di Laurentin. Vlašić nella Cronaca scrive: „Visioni - I veggenti hanno avuto l'incontro con la Gospa. Il piccolo Jakov le ha fatto gli auguri di compleanno. Lei era tutta esultante dicendo che questo è uno dei suoi giorni più felici. Ha esortato i veggenti alla perseveranza nella fede e nella preghiera“.
Sullo stesso evento del tutto diversamente R. Laurentin, „storiografo“ dei fenomeni di Međugorje: „Compleanno della Gospa. L'8 settembre, nella festa della Natività, la Vergine appare con il bambino Gesù. È proprio in casa di Jakov. C'è anche Vicka: - Cara Gospa, ti auguro buon compleanno - le dice familiarmente tendendole la mano. La Madonna prende la sua mano tesa, ma Vicka non osa fare altrettanto, e Jakov confuso per la sua audacia le chiede di non parlarne“.
- Lei invece dice tutto a Laurentin, e lui nel suo libro![1]
Gli auguri per il compleanno per la Natività,“8.IX.1982. (Mercoledì).Dei veggenti mancavano Mirjana e Ivica [Ivanka]. Gli altri sono stati al raduno. Hanno avuto la visione. La Gospa era particolarmente solenne. I giovani le hanno fatto gli auguri di compleanno. Non c’erano messaggi particolari”.
- Quindi l’8 settembre 1981 e 1982 la “Gospa di Međugorje” regolarmente festeggia il suo compleanno come tutta la Chiesa Cattolica celebra la festa della sua Nascita a questo mondo. Persino esteriormente era “tutta esultante”. Anche per l’anno successivo, questa ricorrenza continuerà ad essere caratterizzata dallo splendore della solennità e dall’esultanza per il compleanno. Si osservi:
Il compleanno della Gospa, „8.IX.1983. (Giovedì). Quattro veggenti hanno avuto la visione. Dicono che la Gospa era particolarmente solenne e felice. Non ha detto messaggi speciali“.
- La Gospa anche per la Natività del 1983 ha mantenuto le vesti solenni del compleanno degli anni precedenti, ma non c'era nessun augurio dai „veggenti“. Evidentemente si prepara qualcosa dietro la collina da parte dell'“apparizione di Međugorje“ e da parte dei „veggenti di Međugorje“ e da parte del „mistificatore“ Tomislav Vlašić. Si osservi che cosa scrive lo stesso Vlašić:
Il compleanno della Gospa non è il giorno della Natività, ma il 5 agosto, la Madonna della Neve. Scrive fra Tomislav: „28. V. 1984. (Lunedì). Oggi ho visitato il p. vescovo Pavao Žanić. Gli ho portato l’ultima parte del Diario di Jelena e di Marjana Vasilj. Gli ho portato anche il messaggio della Gospa dato a Jelena per lui, per il S. Padre e per il pubblico cristiano che il 2000o genetliaco della Gospa è il 5.08.1984. (si veda il documento inviato al p. Vescovo – Ricordiamo subito che in quel documento dello stesso giorno c’è anche questo: ‘Ha detto: ‘Quelli che sentono anche un po’ di amore verso di me in quel giorno non vadano neanche a scuola, né al lavoro, né a nulla. Prendano il rosario e lo recitino.' Del resto, quel giorno era – domenica, e non si doveva andare a scuola!).
P. Vescovo a priori rifiuta il messaggio, cioè non ci crede. A me oralmente vieta di parlarne, e ha detto che me lo vieterà anche per iscritto. Il messaggio lo farà pervenire, con l’altro materiale, alla Congregazione.
Quando l’ho pregato di capire noi operatori pastorali che non possiamo essere indifferenti verso i messaggi che richiedono alla gente di convertirsi, lui ha detto press’a poco così: “Qui non c’è la Gospa. Io ne prendo la responsabilità su di me… nessuno è obbligato a credere nelle apparizioni private…” P. Vescovo aveva mille ragioni di non crederci. E nessuna ragione lo muove a crederci. Così ha agito.
L’ho pregato che qualcuno della Commissione interroghi e studi il fenomeno di Jelena (Jelena già da un anno e mezzo incontra la Gospa e né il p. Vescovo né nessun membro ha parlato con lei!) Egli ha fatto un gesto con la mano, dicendo che ci sono centinaia di tali veggenti. L’ho pregato anche di parlare con tutti i veggenti, poiché essi faranno sapere presto grandi eventi. Ha risposto che egli con loro non ha più niente da dire.”
- Ecco l’annuncio solenne del compleanno della Gospa, per il 5.VIII.1984. Se dunque il 20000 compleanno della Gospa di Medjugorje era nel 1984, ciò vuol dire che aveva 16 anni prima dell’inizio della Nuova era, cioè avanti Cristo. Avrebbe avuto pertanto 16 anni quando ha dato alla luce Gesù Cristo. E siccome secondo i documenti storici attuali, la Nascita di Gesù si colloca tra il 7. e 6. anno ‘avanti Cristo’, ciò significa che bisogna sottrarre questi 6-7 anni da quegli anni della Gospa. Secondo tale fantasia di Medjugorje, la Gospa darebbe alla luce un figlio all’età di 9 o 10 anni. Ma i fanatici di Medjugorje sono pronti a credere anche nelle invenzioni più incredibili!
Non possiamo non rilevare l’atteggiamento molto chiaro e deciso del vescovo locale Pavao Žanić, il quale non credeva assolutamente nelle “apparizioni”, il quale era pronto ad assumere su di sé la responsabilità di quel che affermava, il quale aveva “mille ragioni” per non crederci, e nessuna ragione che lo spingesse a credere nelle favole dei “veggenti” e del loro mistificatore di Medjugorje. Vescovo davvero coraggioso![2]
Ma qui riguardo a Vlašić non è uno il punto ma due:
Si aspetta che la Chiesa approvi il compleanno della Gospa o che il Cielo vi provveda. „14.VI.1984. (Giovedì) . 6. La dichiarazione-messaggio sul 2000o compleanno della Gospa per ora non lo proclameremo finché l’autorità ecclesiastica non l’approvi o lo stesso cielo provveda a che tale giorno sia evidentemente preparato;
- L’autorità ecclesiastica, però, non l’ha approvato né in quell’ora né adesso. Tuttavia l’apparizione di Vlašić ha presto richiesto che il 2000o compleanno della Gospa si festeggiasse in modo particolare.
La preparazione speciale per il compleanno – „27. VII. 1984. (Venerdì). I veggenti hanno avuto la visione insieme. Non c’erano messaggi speciali. Ivan ha avuto stasera la visione sul luogo delle apparizioni. La visione è stata alle 22,30. La Gospa ha detto questo: “Io proseguo a voler rimanere con i miei eletti nella chiesa, per diffondere qui, attraverso loro, la Lieta novella…” (Il desiderio della Gospa si riferisce all’intento del vescovo Žanić di rimuovere i veggenti dalla chiesa). “Siate in questo tempo pacificati e non vi emozionate poiché mio figlio Gesù in questo tempo opera fortemente in questa parrocchia e nel popolo che viene qua…” La Gospa, dice Ivan, ha anche detto che per il suo 20000 genetliaco, cioè il 5 agosto 1984, ci prepariamo in particolare. Ha chiesto che in questi giorni si preghi e si faccia astinenza, che la domenica si riceva la comunione con il cuore puro, come Gesù potrebbe operare nelle persone. Ivan ha trasmesso che la Gospa ha detto che ci saranno delle conversioni e segni negli uomini”.
- La “Gospa di Medjugorje” va direttamente contro le disposizioni del Vescovo; sia che i veggenti, con le loro apparizioni, siano rimossi dalla chiesa, sia che si divulghi la fantasia sul cambio del compleanno liturgico della Madonna. Dopo l’intervento del Vescovo, però, una settimana prima del presunto compleanno, non vi fu un avviso dall’altare. Scrive il cronista Vlašić.
Tuttavia senza l'annuncio. „Noi non abbiamo annunciato il genetliaco della Gospa (20000) per il 5. VIII. poiché il vescovo ce l’ha proibito. Solo abbiamo incoraggiato la gente, perché quel giorno, prima domenica - domenica della riconciliazione, sia davvero un giorno della riconciliazione”.
- L’apparizione di Vlašić ha obbedito alle disposizioni del vescovo, ma solo tatticamente. Ha detto che “dall’altare non se ne parli a causa del vescovo”, per non irritarlo.
Non parlare dall'altare. „30. VII. 1984. (Lunedì). Ivan ha avuto di nuovo la visione sul luogo delle apparizioni alle 22h. Con lui era il gruppo di preghiera, alcune suore, gente ed io”, scrive Vlašić. “L’apparizione durava 15 minuti. In un momento Ivan ha detto che la Gospa ha detto che ciascuno nel silenzio esponga i suoi problemi e desideri. Tutti abbiamo pregato in silenzio. Dopo l’apparizione Ivan mi ha detto che la Gospa ha detto che del suo 2.000o genetliaco non se ne parli dall’altare a causa del vescovo, ma che la gente sia incitata alla conversione e alla preghiera. Dice che lei ha chiesto specialmente alla gioventù della parrocchia più preghiere. Ha detto anche che suo Figlio Gesù attirerà da solo la gente qui”.
- Tuttavia l’”apparizione” di Medjugorje e il suo mistificatore Vlašić, infrangendo le disposizioni ecclesiastiche, “privatamente” festeggerà il “compleanno” della presunta Gospa che era “insolitamente felice”, anzi a causa degli auguri privati “fioriva dalla felicità”.
La prima festa del „compleanno“ non liturgico – 2000. „5. VIII. 1984. (Domenica). Tutti e cinque i veggenti hanno avuto la visione comune. Tutti dicono che la Gospa è stata molto felice come rare volte. Ai singoli veggenti ha detto parole particolari.
A Marija: “Pregate! Apritemi il vostro cuore e chiedete. Io pregherò mio Figlio Gesù che vi conceda grazie. Pregate con fede.” Le abbiamo fatto gli auguri per il compleanno. Lei è fiorita di felicità.”
- È evidente, anche Vlašić promotore, propagatore e mistificatore dei fenomeni di Medjugorje, ha formato la sua „apparizione“ nelle visioni dei „veggenti“ secondo la sua contumacia, doppiezza e mistificazione. Pubblicamente no, privatamente sì!
Preparazioni per la festa non liturgica del „compleanno“. Fra Slavko Barbarić scrive:„30. VII. 1985. (Martedì). Stasera la visione era sulla montagna. Presenti Marija, Ivan e Vicka. Marija dice che la Gospa ha chiesto quanta più preghiera fino al compleanno“
- Evidente, fino al nuovo compleanno, inventato, 5 agosto.
Continuare – ad ogni costo! Prosegue fra Slavko: „1.VIII. 1985. (Giovedì). Molti mi chiedono notizie riguardo al mio trasferimento. Una giusta risposta non c'è ancora da parte di nessuno di noi. Tutti sentiamo che si deve fare qualcosa, ma non sappiamo che cosa e come. Ad ogni modo bisogna proseguire con il lavoro a Medjugorje e ciò ad ogni costo. Non si deve tradire.“
- Anche a prezzo della disobbedienza ecclesiastica. Fra Slavko lo ha personalmente dimostrato, perché non voleva andarsene da Medjugorje, anche a costo di perdita delle facoltà di ascoltare le confessioni. In tale cocciuta disobbedienza è anche deceduto.
Il „compleanno“ si celebra tuttavia. P. Barbarić annota nella Cronaca: „2.VIII. 1985. (Venerdì). Secondo i pellegrini si sente la vicinanza delle feste della Gospa. L'anno scorso è stato annunciato il compleanno della Gospa. È stato celebrato nella preghiera e digiuno. Questa volta non si è detto nulla. I fedeli arrivano.“
- Non si è parlato dall'altare. Ma in privato si è parlato, diffuso, propagato. Perché altrimenti i „fedeli arrivano“?

La gente non ha dimenticato! „
4.VIII. 1985. (Domenica). Oggi c'è tanta gente e pellegrini perché l'anno scorso la Gospa ha detto, tramite Jelena, che è il suo 2000o compleanno. È passato un anno, e non potevamo dire in proposito neanche una parola e la gente non l'ha dimenticato. Ama la Madre, e questo è commovente!“
- Queste sono le parole commoventi di fra Slavko Barbarić! Non hanno potuto dire neanche una parola, si riferisce alle parole dall'“altare“. E sono rimasti tutti gli altri canali.
La seconda celebrazione del „compleanno“. Scrive p. Barbarić: 5.VIII.1985. (Lunedì) – 2001o COMPLEANNO. La visione era nella mia stanza. Presenti Marija, Ivan e Vicka. Durata di 4 minuti. Non c'erano messaggi particolari. Hanno descritto l'apparizione molto solenne. Chiamava alla gioia ed allegria e benediceva solennemente. Un fatto voglio rilevarlo: È il COMPLEANNO della Gospa. Non abbiamo detto nulla dall'altare. Gli altri hanno parlato durante la messa. Tutto ciò per obbedienza verso il vescovo. Non sono sicuro se un giorno la storia delle apparizioni di Medjugorje ci loderà. Ma, ecco, ci giustifichiamo con l'obbedienza per non provocare conseguenze e attacchi peggiori che certo non mancano. È un fatto triste, ma può essere. Eppur il popolo di Dio ha risposto a suo modo. A centinaia e migliaia sono arrivati ieri e oggi e per ore hanno pregato e cantato, si sono confessati. Tutto solo per gli auguri di compleanno alla Madre. È un fatto consolante. Senza annunci, pubblicità e propaganda, il popolo ode e vede, sente e risponde alla chiamata. Che chance per la Chiesa. Ma ecco in questo momento siamo ancora ciechi. Alla fine della messa 3 veggenti hanno recitato il „Magnificat“ e tutti abbiamo risposto con „Alleluia“. Maria, grazie perché sei per noi!“
- „L'“apparizione“ è avvenuta nella stanza di fra Slavko: apparizione solenne, gioia solenne, benedizione solenne! Tutte e due le volte lui ha scritto COMPLEANNO con le maiuscole. Fra Slavko obbedisce al vescovo!Egli non parla dall'altare, gli altri possono parlarne anche dall'altare“ Si giustifica con la „obbedienza“ per non provocare conseguenze peggiori. „E' un fatto triste!“ E il popolo di Dio sa la risposta! Centinaia e migliaia ieri e oggi „fanno alla Madre gli auguri di compleanno“. „E' un fatto consolante!“. Fra Slavko si rallegra come un bambino perché introduce il compleanno antiliturgico della „Gospa di Medjugorje“, perché fa un doppio gioco, perché tramite l'apparizione manipola le coscienze umane! E tutto ciò ci ha lasciato per iscritto.
Non c'è menzione della celebrazione liturgica della Natività, 1985. „8. IX. 1985. (Domenica) Natività di Maria. La visione era nella cantina. Presenti Marija e Jakov. Era molto breve, neanche un minuto. Eppure alcuni risultati sono ottenuti“ (si allude all'esperimento già fatto, n.a.).
- Non si rileva che la Gospa sia solenne per il suo compleanno liturgico come nel 1981, nel 1982, nel 1983. L'“apparizione“ di Medjugorje ha abolito il compleanno della Madonna e ciò per mezzo delle favole dei „veggenti“ e delle fantasie di fra Tomislav e di fra Slavko.
Come è stato per la Natività del 1986? „8. IX. 1986. (Lunedì). L'apparizione era nella nostra stanza. Presenti: Marija Pavlović e Jakov Čolo. Stasera l'apparizione è stata ripresa dall'equipe TV della BBC. Presente il leader del rinnovamento carismatico nella chiesa protestante tedesca“.
- Non si rammenta né la Natività né la celebrazione liturgica del compleanno della Madonna, ma si rammenta la presenza del leader protestante del rinnovamento carismatico. Sintomatico!
La terza celebrazione del „compleanno“ – La „Gospa“ desidera che con lei si „aspetti il suo compleanno“. „3.VIII.1987. (Lunedì).Ci sono molti pellegrini, specie italiani. Arrivano per il compleanno della Gospa.“
E l'indomani?.“4.VIII.1987. Per l'apparizione c'erano Marija e Ivan. Durata di circa 4 minuti. Hanno detto che la Gospa ha desiderato che si aspettasse con lei il suo compleanno. Perciò vi era molta gente sulla Collina delle apparizioni per tutta la notte.
E il giorno stesso? „5. VIII. 1987. A mezzanotte precisa tra il 4 e il 5 agosto c'era l'apparizione sulla Collina delle apparizioni. Vi era molta gente. I veggenti hanno trasmesso che la Gospa era molto gioiosa a causa della moltitudine di gente e di nuovo ha chiamato alla santità e al vivere i messaggi.“
- Eppur si è mosso. Si introduce il compleanno paraliturgico, la gente si raduna sempre di più, tutto sfocerà nel Festival dei giovani del 5 agosto – per “fare alla Madre gli auguri di compleanno“. Ne parliamo più avanti.
E riguardo all'Immacolata Concezione? L' ha chiesto già nel 1984 il vescovo Žanić.[3] Ecco che ne dice fra Tomislav Vlašić: „8. XII. 1983 (Giovedì). I cinque veggenti hanno avuto la visione comune. La Gospa era vestita solennemente, come anche per tutte le grandi solennità.“
- Se l'“apparizione“ di Medjugorje cambia il compleanno della vera Madonna, che si celebra l'8 settembre, allora tale „apparizione“ dovrebbe cambiare anche la sua data dell'Immacolata Concezione, di conseguenza dall'8 dicembre trasferirlo al 5 novembre, per concordare in qualche modo con la data liturgica del compleanno. Se nacque, così, il 5 agosto, l'anno 160 avanti Cristo, ciò significa che sarebbe nata dopo meno di 8 mesi di gestazione.
La Chiesa non ha accettato nulla delle „apparizioni“ di Medjugorje, i messaggi, il compleanno, la biografia, i segreti, i grandi segni, sennonché ufficialmente ha proclamato che in base a tutte le commissioni canoniche di inchiesta non si può affermare che si tratti di „apparizioni o rivelazioni soprannaturali“. La Chiesa nelle sue dichiarazioni neanche rammenta le „apparizioni della Gospa“.
Vale la pena ricordare che nel contesto dell'inventato “compleanno“, 5 agosto, si è iniziato ad organizzare il Mladifest, il Festival dei giovani a Medjugorje all'inizio dello stesso mese. Ci vengono i giovani del mondo per fare alla Gospa gli auguri di compleanno! Ecco come tutto si è svolto, secondo la Cronaca delle apparizioni.
Festival dei giovani in onore dell'inventato „compleanno della Gospa“
Il „Mladifest“ o „Festival dei giovani“ si organizza dall'inizio, già da 20 anni, all'insaputa e senza approvazione del vescovo locale. Evidentemente si è iniziato ad organizzarlo prima nel contesto della fantasia del presunto compleanno della Gospa il 5 agosto, poi del presunto „messaggio della Gospa“, nell'“anno dei giovani“ (1988-1989), e poi come ricordo di tale „compleanno della Gospa“[4] a Medjugorje, di cui espressamente scrive fra Slavko Barbarić – come abbiamo visto e come vedremo in seguito.
Partiamo dai „messaggi“ della „Gospa di Medjugorje“. Ne scrive fra Slavko, da vicario parrocchiale di Humac e da cronista di Medjugorje:
Il primo raduno dei giovani „5. VIII. 1989. (Sabato). Alle 18,00 è iniziato nella cappella del cimiterio Kovačica l'adorazione perpetua organizzata dai giovani. Domani comincia la novena alla Gospa con molti giovani, poiché termina l'anno dei giovani, richiesto dalla Gospa nella festa dell'Assunta del 1988, alla fine dell'Anno Mariano“
- Che abuso liturgico che nella cappella del cimitero Kovačica si organizzi „l'adorazione perpetua“? A chi è venuta in mente tale idea e con quale permesso e approvazione ecclesiastica?
Dal testo risulta che tale „adorazione è stata organizzata dai giovani“, che sono stati „molti giovani“, che ciò era alla fine dell'“anno dei giovani“, che l'anno precedente, alla fine dell'Anno Mariano (1987-1988), l'“apparizione“ di Medjugorje ha espressamente richiesto di indire un „anno dei giovani“, che, secondo la Cronaca, durava dall'Assunta del 1988 all'Assunta del 1989.
Il secondo raduno dei giovani, 1990. „Fra Tomislav Vlašić guida tutta la settimana“, leggiamo sotto la data del 30 luglio 1990. Alla fine del „festival“ sotto la data del 6 agosto è scritto: „Alle 14,00 si sono riuniti gli organizzatori con fra Tomislav Vlašić e Slavko. Abbiamo deciso di prendere la stessa settimana (l'anno prossimo). Sono proposti vari temi. Abbiamo deciso di pubblicare alla fine dell'anno un programma esatto. Sentiamo il bisogno di continuare con questi incontri, poiché sono importanti. Saranno offerti dei seminari prima del Festival per gli organizzatori.“
- Ne segue che fra Tomislav, che non è in Erzegovina dal 1987, e viene dall'Italia, non è solo direttamente coinvolto nel „fenomeno di Medjugorje“ ancor nel 1990, ma è tanto familiare con la comunità francescana di Medjugorje che lui personalmente guida tutta la settimana e il „festival dei giovani“.

Il terzo raduno dei giovani, 1991.
La Cronaca delle apparizioni, condotta dal 1991 da p. Barbarić, alias cappellano di Humac, è rimasta vuota, senza appunti, dal 25 luglio al 5 agosto. Sotto la data del 6 agosto 1991 nella Cronaca è scritto: „Molti giovani sono rimasti tutta la notte attendendo la s. messa. Alle 5,15 abbiamo cominciato a cantare le litanie, e „Siamo venuti da te, o Madre cara“. La s. messa presieduta da fra Tomislav Vlašić. Ha parlato esortativamente della croce, pace e trasfigurazione. Concelebranti: 21. Molta nostra gente, e tutti insieme circa 1500-2000. Fra Leonardo ha diretto di nuovo la parola a tutti i giovani invitandoli a vivere nella pace e trasmetterla agli altri. E poi tutti abbiamo recitato il Credo e 7 Padre Nostro. Abbiamo distribuito tre grandi pani, segno della comunione“
- Anche nel 1991 fra Tomislav Vlašić, partecipante degli eventi di Medjugorje, presiede la messa finale e svolge il ruolo principale nel congedo.
Il quarto raduno dei giovani, 1992. Scrive fra Slavko Barbarić: „5.VIII.1992. (Mercoledì). Il compleanno della Gospa. Alle 21,30 è iniziato il festival in onore del compleanno della Gospa. La chiesa era zeppa. Tutto in perfetto ordine. Hanno partecipato i singoli e i gruppi. Hanno cantato i giovani di Medjugorje, la comunità di Elvira, Pero e Mile che guidavano il canto durante il festival, cantavano con i giovani due canti. Anche il gruppo tedesco è comparso. I singles erano Mirko di Čitluk, Gino dall'Italia, Dajan dall'America, Cristina dall'Argentina. Le suore hanno cantato anche una canzone. Tutte le canzoni erano alla Gospa. Due religiosi, francese e italiano, membri della comunità delle Beatitudini, hanno cantato in ebraico, e un gruppo giovanile dall'Irlanda. Alla fine tutti sono rimasti entusiasmati dalla band di Mostar. Hanno cantato tre canzoni: Alla Gospa, una dalmatina e Nel combattimento… Entusiasmo di tutti. Dopo il programma abbiamo distribuito i fiori a tutti e nella processione cantando li abbiamo messi davanti alla statua della Gospa. Era commovente, vissuto. Alle 11,30 abbiamo finito. Molti giovani dalla chiesa sono partiti per il Križevac.
- Da questa prova scritta è evidente che i francescani di Medjugorje, almeno alcuni di loro, hanno fermamente deciso di celebrare il „compleanno“ della Gospa il 5 agosto, fuori di tutto il mondo cattolico ortodosso, secondo le „apparizioni“ non riconosciute dalla Chiesa, di organizzare e portarci i giovani dal mondo per fare „il festival in onore del compleanno della Gospa“, per „fare alla Madre gli auguri di compleanno“, offrendo loro di passaggio anche altri contenuti…
Conclusione
Primo, dopo che il caso tragico di Vlašić si è diffuso nel mondo, l'anno scorso, quando Vlašić era punito con cinque sanzioni, oltre alla privazione delle facoltà di ascoltare le confessioni decretata dalla Curia provinciale di Mostar, è uscita la dichiarazione che fra Tomislav non è punito „a causa del fenomeno di Medjugorje né per il suo atteggiamento personale nei confronti di tale fenomeno“.[5] E quest'anno, quando è stato punito con le due sanzioni finali, dimissione dell'Ordine e dal sacerdozio, dalla Curia generalizia di Roma è uscita la dichiarazione che Vlašić „non ha riconosciuto le accuse che gli sono state rivolte e che per questo motivo non ha nemmeno accettato le sanzioni. Ha quindi chiesto di essere dispensato dall'esercizio del suo ministero sacerdotale e dalla sua condizione di religioso.“[6] Si è mostrato quindi cocciutamente disobbediente non solo al vescovo locale tante volte, ma anche alla Santa Sede infine, credendo più alla „apparizione di Medjugorje“, la quale elogiava la sua spiritualità, la sua guida e la sua direzione nella vita. In tutti e due i casi, l'anno scorso e quest'anno, è stato chiaramente detto, primo, che il suo caso è stato studiato „nel contesto del fenomeno di Medjugorje“, e, secondo, che gli è assolutamente vietato fare dichiarazioni specialmente in rapporto al „fenomeno di Medjugorje“. I lettori prudenti traggano la prudente conclusione, in base a tutto quanto esposto, sul suo legame diretto, sul suo coinvolgimento ed influsso nel „fenomeno di Medjugorje“.
Secondo, spesso si cita la dichiarazione del card. Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, anche nel detto comunicato della Curia francescana di Roma nel luglio di quest'anno. Nel libro pubblicato dal Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato di Benedetto XVI ed ex Segretario di questa Congregazione vaticana, "L'ultima veggente di Fatima" (Ed. Rai-Rizzoli, 2007, pagg. 103-104), si legge che "le dichiarazioni del Vescovo di Mostar riflettono un'opinione personale, non sono un giudizio definitivo e ufficiale della Chiesa. Tutto è rinviato alla dichiarazione di Zara dei Vescovi della ex Jugoslavia del 10 aprile 1991, che lascia la porta aperta a future indagini. La verifica deve, perciò, andare avanti. Nel frattempo sono permessi i pellegrinaggi privati con un accompagnamento pastorale dei fedeli. Infine, tutti i pellegrini cattolici possono recarsi a Medjugorje, luogo di culto mariano dove è possibile esprimersi con tutte le forme devozionali". Con riferimento ai „pellegrinaggi“ vale la pena ricordare l' intera dichiarazione, scritta nella stessa pagina dello stesso libro dell'Eminentissimo Cardinale Tarcisio Bertone, già Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede, immediatamente prima di quel che sopra abbiamo citato, e suona così: „Infine, per quanto concerne i pellegrinaggi a Medjugorje che si svolgono in maniera privata, questa Congregazione ritiene che sono permessi a condizione che non siano considerati come un’autenticazione degli avvenimenti in corso e che richiedono ancora un esame da parte della Chiesa.“[7] Detto diversamente: i pellegrinaggi a Medjugorje non sono permessi se suppongono e auteticano e ritengono autentici gli „avvenimenti in corso“. E finora né il vescovo locale, né le Conferenze Episcopali, né la Santa Sede hanno riconosciuto né proclamato nulla di autentico nel „fenomeno di Medjugorje“.


[1] R. Laurentin, Racconto e messaggio delle apparizioni di Medjugorje, Brescia 1987, p. 94.
[2]Dopo che il vescovo Žanić ha pronunciato la sua nota predica il 25 luglio 1987 a Međugorje, nel settembre dello stesso anno, salutai il card. Ratzinger, Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, all'aeroporto di Roma – andavamo al Congresso mariologico-mariano di Kevelaer - e dopo essermi presentato, il Cardinale mi disse: „Lei ha un Vescovo coraggioso!“
[3] P. Žanić, La Posizione attuale (non ufficiale) della Curia vescovile di Mostar nei confronti degli eventi di Medjugorje, 30. X. 1984, p. 19.
[4]A. Luburić, „Fra Tomislav Vlašić 'nel contesto del fenomeno di Medjugorje'“, in: Bollettino ufficiale, 2/2008, p. 81.
[5] Dall'intervista del provinciale dr. fra Ivan Sesar al Večernji list, 28 settembre 2008.
[6] Dalla dichiarazione di P. Francesco Bravi a Zenit, 29 luglio 2009.
[7] Ogledalo Pravde, Mostar 2001, p. 278.
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