di Cunha
Alvarenga 1
postato: 5 maggio 2012
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«Himmler, nel 1935, due anni dopo la
fondazione, fece dell’”Ahnenerbe” un’organizzazione ufficiale, collegata
all’Ordine Nero. Gli scopi dichiarati erano: "Ricercare la localizzazione, lo
spirito, gli atti, l’eredità della razza indo-germanica e comunicare al popolo,
in forma interessante, i risultati di queste ricerche. Questa missione
dev'essere eseguita impiegando metodi scientificamente esatti". Tutta
l'organizzazione razionale tedesca messa al servizio dell'irrazionale. Nel
gennaio 1939, l'"Ahnenerbe" era puramente e semplicemente incorporata alla SS e
i suoi capi inseriti nello Stato Maggiore personale di Himmler. In quel momento
essa disponeva di cinquanta Istituti diretti dal Prof. Wurst, specialista degli
antichi testi sacri e che aveva insegnato sanscrito all'Università di
Monaco»
2. A questa potente organizzazione militare venne
ordinato il recupero del santo Graal, le cui ultime tracce si
perderebbero nel Montsalvat, il castello dei catari di
Montségur...
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l Prefazione
Nel film Indiana Jones and the Last
Crusade («Indiana Jones e
l'ultima crociata»; 1989), larcheologo interpretato da
Harrison Ford deve ritrovare niente meno che il famoso Graal, e, come nel
primo film della trilogia The Raiders of the Lost Ark («I predatori
dell'Arca perduta»; 1980), si trova a dover fronteggiare i
concorrenti nazisti. Pur trovandoci nel campo della pura finzione, questa
pellicola prende spunto da una storia parzialmente vera 3. In effetti, il Führer e le alte sfere del regime
nazionalsocialista desideravano entrare in possesso di questa leggendaria coppa
convinti che con essa avrebbero ricuperato la Conoscenza andata perduta, la
Gnosi, l'unica in grado di spiegare la genesi
dell'Universo e le origini del super-uomo
ariano. Che il nazionalsocialismo affondasse le sue radici nell'occultismo è
ormai cosa assodata. Al processo di Norimberga, quando tutto era già terminato,
prima di finire sulla forca, Alfred Rosenberg, l'ideologo principale della Gnosi
hitleriana ebbe a dire: «La "Thule"? Ma tutto è partito da lì.
L'insegnamento segreto che abbiamo potuto attingervi ci è stato più
utile, per ottenere il potere, delle divisione delle SA e delle SS. Gli
uomini che avevano fondato questa società erano dei veri maghi» 4. Ecco ancora una volta riemergere una delle costanti di
questi ultimi due secoli di Storia: spesso, i leader di movimenti
apparentemente animati dal positivismo o dal razionalismo, capaci - come nel
caso del nazismo - di produrre armi con tecnologie avanzatissime (aerei a
reazione, razzi, missili intercontinentali, ecc...), conducevano una sorta di
doppia vita. Hitler, il grande oratore, il trascinatore di folle oceaniche,
prima di prendere ogni decisione
importante, anche di carattere strategico o bellico, si rivolgeva al suo
astrologo personale. Il capo indiscusso dell'Ordine Nero, Himmler, si ritirava
di tanto in tanto nel castello di Wewelsburg dove lui e i suoi stretti
collaboratori praticavano la cerimonia iniziatica dell'«Aria Densa», un rito in
cui le spire di fumo che uscivano da enormi grate poste sul pavimento venivano
interpretate come una qualsiasi fattucchiera farebbe con i fondi di caffè. Ma
Hitler e Himmler hanno avuto illustri predecessori. Anche Voltaire
(1694-1778), il padre dell'Illuminismo, il partigiano giacobino del «trionfo
della Ragione», indossava regolarmente cappuccio e grembiule quando entrava
nella londinese Loggia delle
Nove Sorelle in cui era stato
iniziato agli impenetrabili segreti della Massoneria. Nel 1863, l'anticlericale
Giuseppe Garibaldi (1807-1882), l'eroe dei due mondi, il «Gran Maestro dell'Umanità»,
divenne presidente onorario della Società Spiritica di Venezia. Anche il noto rivoluzionario marxista nicaraguense
Augusto César Sandino (1883-1934), anch'egli ferocemente anticlericale e
razionalista, nel 1923 divenne discepolo di un movimento magico messicano
denominato Scuola
Magnetico-Spirituale della Comune Universale 5.
Voltaire | Giuseppe Garibaldi | Augusto C. Sandino |
Una conclusione si impone:
il naturalismo e il razionalismo sbandierato da tanti movimenti anticristiani di
questi ultimi due secoli - tutti figli della Rivoluzione Francese - celava
dietro la facciata del culto della Ragione il ritorno all'irrazionale,
alla superstizione pagana, e talvolta persino l'adorazione
satanica. Se l'uomo abbandona Cristo diventa inevitabilmente schiavo
dell'Anticristo. La Storia è lì ad insegnarcelo.
Paolo Baroni |
l Le metamorfosi della Gnosi
Più di una volta ci siamo
occupati dello studio della Gnosi (dal greco gnôsìs, ossia
«Conoscenza»), fondamento panteista di tutte le grandi eresie che hanno
flagellato la cristianità dai tempi degli Apostoli. La Gnosi è, per così dire,
avvinghiata ai fianchi della Santa Chiesa; terribile errore religioso che,
combattuto dalla verità cattolica e dalla stessa messo persino a ferro e fuoco,
quando la sua presenza diventa insopportabile può dare l'illusione di scomparire
dal quadro storico, per poi (assomigliando per questo a una brace accesa che
vive sotto le ceneri) ricomparire e produrre nuove e indicibili devastazioni.
Nel corso della Storia, la Gnosi ha preso svariati aspetti. Occorre così
distinguere il fondo gnostico che si incontra in tutte le eresie, e i sistemi
gnostici propriamente detti, nei quali quel fondo prese corpo durante i primi
secoli
del cristianesimo. Parlando in
generale, bisogna distinguere una Gnosi pagana e una Gnosi detta
«cristiana». L'origine della Gnosi pagana si perde nella notte dei
tempi. In essa era immersa l'antichità. Fra gli gnostici-manichei esiste la
tradizione che la fà risalire a tempi precedenti il diluvio in Atlantide,
Lemuria e Iperborea 6, antiche civiltà pagane che
sarebbero state distrutte da quel tremendo castigo. Per riportarci a periodi più
propriamente storici anteriori all'era cristiana, vediamo la Gnosi pagana in
Persia, in India, in Grecia e fra altri popoli. Dopo l'avvento del Redentore si
comincia a parlare di Gnosi cristiana; designazione impropria, dato che le
eresie gnostiche non sono altro che tentativi di coprire il vecchio errore
pagano sotto vesti cattoliche. Infatti, in seno alla Santa Chiesa la Gnosi cercò
di infiltrarsi nel dogma cattolico usando a quel fine i più svariati
stratagemmi. Nei primordi del cristianesimo (II, III e IV secolo), la Gnosi
appare nelle eresie che da essa prendono il nome. Al contrario di ciò che
insegna la Rivelazione, secondo cui tutta la creazione è buona, sia quella degli
esseri spirituali che quella degli esseri materiali, lo gnosticismo afferma
l'opposizione fra lo spirito (principio del bene) e la materia
(principio del male), quello imprigionato in questa a causa di un disastro
cosmico. Evoluzionista, sospira l'avvento di un’era in cui, al termine di
mutazione successive, lo spirito si libererà nuovamente dalle catene fisiche che
lo legano. Panteista, lo gnosticismo confonde la Divinità con lo spirito
prigioniero nella materia. Gli gnostici vanno contro il dogma della creazione
confondendo il Creatore con la creatura. Essi ripudiano il dogma della SS.ma
Trinità e dell'Incarnazione del Verbo, dato che negano l'unione ipostatica del
Verbo Divino con la natura umana in una stessa Persona. Nella logica del loro
errore mostruoso rifiutano di riconoscere la SS.ma Vergine come Madre di Dio,
verità proclamata dal Simbolo di Nicea, che condannò gli gnostici del tempo e la
tendenza esoterica che si stava infiltrando nella cristianità. A questo
proposito, un altro aspetto fondamentale e inseparabile di questa eresia è il
suo carattere segreto, magico e occultista, che le fà assumere, di
volta in volta, la fisionomia della magia bianca o della magia
nera.
l I corollari politici e sociali della
dottrina gnostica
Fin dai tempi apostolici,
le conseguenze sociali e politiche di questo insieme di errori non si fecero
aspettare. È molto significativo in questo senso, che fra i primi eretici
gnostici sorti fra le file della Santa Chiesa, alcuni capeggiati da Simon Mago (I
secolo) e usando il nome di ebioniti, cioè «poveri», considerassero la povertà
non come un consiglio evangelico, ma come un precetto, e che questa negazione
della proprietà privata li portasse all'egualitarismo e al comunismo. Nel loro
errore verso le cose materiali, gli gnostici giustificavano il suicidio
rituale (detto «endura») ed erano anche contro il Sacramento
del matrimonio, che santifica la procreazione di nuovi esseri, in cui - sempre
secondo loro - lo spirito si troverebbe ancora ignominiosamente prigioniero
della materia.
l Ripetizione monotona degli stessi errori
Il fondo panteista che la
Gnosi porta con sé emerge nell'era cristiana sotto i più diversi aspetti. In
questo primo periodo, vediamo le cosiddette eresie indo-elleniche negare il
dogma dell'Incarnazione del Verbo, rigettando ora la divinità del nostro
Salvatore, ora la Sua Umanità. Il manicheismo 7 (III-XII secolo) divenne allora il principale gruppo
gnostico: esso sosteneva un duplice panteismo, il panteismo dello spirito, il
cui principio emanatore era il bene, e il panteismo della materia, il cui
principio emanatore era il male, entrambi necessari e facenti un gioco di
antitesi. I manichei professavano il rifiuto delle cose materiali, si astenevano
dal matrimonio, perché propagatore del male, e dal possesso dei beni terreni
come forma di attaccamento ad un cattivo principio. Di questo periodo sono
anche, fra gli altri, i neoplatonisti di Alessandria, i montanisti 8, i doceti 9, gli antitrinitari
e i sabelliani 10. Vengono poi l'arianesimo 11, il pelagianismo 12, il
nestorianesimo, il quietismo, il monofisismo e il monotelismo. Il nestorianesimo
(V secolo d. C.) inaugurò un nuovo filone eretico, quello che non toccava più
l'esistenza di due nature in Nostro Signore Gesù Cristo, ma le loro relazioni e
operazioni reciproche. L'unità della Persona cominciò ad essere attaccata come
lo era stata la dualità nella natura. Nella scia del nestorianesimo viene poi il
quietismo, che sosteneva essere stata la natura in tal grado assorbita dalla
Divinità, che il corpo di Nostro Signore sarebbe umano in quanto alla forma e
all'apparenza esteriore, ma non in quanto a sostanza. Il quietismo diede luogo
al monofisismo (V secolo d. C.), che ammetteva una sola natura in Nostro
Signore: quella divina; e
al
monotelismo che ammetteva una sola volontà in Gesù Cristo: la volontà divina.
Queste fantasie, nel loro aspetto teologico, furono fulminate dal seguente
Decreto del IV Concilio di Calcedonia (451): «Conformemente agli insegnamenti
dei Santi Padri, dichiariamo con voce unanime che si deve confessare un solo e
medesimo Gesù Cristo Nostro Signore; ugualmente perfetto nella Divinità come
nell'Umanità; vero Dio e vero uomo, composto di un'anima razionale e di un
corpo; consustanziale al Padre secondo la Divinità, consustanziale a noi secondo
l'umanità; in tutto somigliante a noi tranne che nel peccato; generato dal Padre
prima di tutti i secoli secondo la Divinità; ugualmente nato in questi ultimi
tempi secondo l'umanità; un solo medesimo Cristo, Figlio unigenito, Signore in
due nature, senza confusione, senza cambiamento, senza divisione, senza
separazione; senza che l'unione sopprima la differenza fra le due nature, l'una
e l'altra conservando e concorrendo in un'unica Persona e sussistenza; di modo
che non si trova separato o diviso in due persone, ma in un solo e medesimo
Figlio Unigenito, Dio o Verbo, Nostro Signore Gesù Cristo, come i Profeti e lo
stesso Nostro Signore ci insegnarono, come il simbolo dei Padri ci ha
trasmesso». Ricordiamo queste nozioni fondamentali e le caratteristiche
dell’errore gnostico per accentuare ulteriormente che nel corso della Storia
vediamo monotamente risorgere questa vecchia idra travestita di nuove apparenze.
Sempre combattuta e mai completamente estinta, la Gnosi cammina sottoterra
attraverso i secoli, e in pieno Medioevo si manifesta nella cristianità facendo
sorgere uno dei suoi poderosi focolai della Francia meridionale, nella regione
della Linguadoca, sotto il nome di catarismo o eresia albigese. Il
neomanicheismo cataro fu sterminato nel Sud della Francia per mezzo di una vera
crociata (1208-1229), che fu invocata dalla Chiesa a causa delle devastazioni
che l'errore stava causando fra i fedeli. «È innanzitutto evidente che il
potere civile si inquietò per l’esistenza delle eresie tanto quanto l'autorità
religiosa e a volte di più. Le eresie che più lo preoccupavano non erano quelle
che si mantenevano nel puro campo teologico, dato che non vediamo che si sia
commosso per la negazione della Transustanziazione fatta da Berenger di Tours.
Quelle che lo inquietavano erano quelle in cui l'errore teologico si alleava con
dottrine anarchiche e antisociali; queste erano perseguitate dai prìncipi
(esortati a farlo dalla Chiesa) per lo meno quanto lo erano dai Papi, perché
vedevano nell'eventuale loro trionfo "la rovina della patria", secondo la ben
nota espressione di Roberto il "Pio"» 13.
Vediamo nuovamente, nel declino del Medioevo, l'errore gnostico pullulare da
tutte le parti, sebbene in modo sempre nascosto; non solo i precursori
dell'eresia protestante, come John Wycliffe (1320-1384) e Jan Hus
(1369-1415), ma lo stesso Martin Lutero (1483-1546) si dissero
influenzati dalla Gnosi. Fu anche gnostica, ad esempio, la facciata puritana di
Oliver Cromwell
(1599-1658) in Inghilterra, e soprattutto a partire dai sec. XVIII e XIX
vediamo il risorgere di un enorme movimento sotterraneo di tendenza nitidamente
gnostico-manichea, magica e occultistica da tutte le parti.
John Wycliffe | Jan Hus | Martin Lutero |
l Una strana missione a Montségur
Ciò che abbiamo fin qui
detto a mo' di preambolo, è materia pacifica per chi si disponga a studiare la
storia religiosa del mondo in tutti i suoi risvolti. A molti può sembrare strano
che moderne correnti neopagane come il nazismo si mostrino completamente immerse
nella Gnosi e nell'occultismo. Fra gli altri, nel libro Il mattino dei
maghi, Louis Pauwels (1920-1997) e Jacques Bergier
(1912-1978) 14 sollevano una punta del velo che
copre quel mistero, sebbene lo facciano in forma un po' fiabesca. Anche nella
raccolta intitolata Les énigmes de l'Univers («Gli enigmi
dell'Universo»), l'opera Hitler et la traditione cathare («Hitler
e la tradizione catara»), i cui autori Jean e Michel Angebert,
dichiarandosi in posizione nettamente anticattolica, offrono un'impressionante
documentazione sulle origini gnostiche e occultiste del Terzo Reich
nazionalsocialista. Il capitolo preliminare di questo libro ha per titolo
«Otto Rahn e la crociata contro il Graal». Vi si legge che nell'estate
del 1931, un giovane tedesco, Otto Rahn 15,
partì verso il Sud della Francia per una missione misteriosa. Nella prossimità
della parte provenzale di Lavenet, visitò lungamente le rovine del castello di
Montsègur, il favoloso Montsalvat dei trovatori provenzali, definito
blasfemamente dagli Autori «il Tabor dei catari di Occitania e l'ultimo
rifugio dell'eresia albigese; esso è uno di quei luoghi alti in cui soffia lo
spirito. Da tempo immemorabile, il Pog, lo sperone roccioso su cui fu costruito
il castello, è stato considerato come un luogo sacro» 16.
Louis Pauwels | Jacques Bergier | Il mattino dei maghi |
Hitler et la tradition.... | Otto Rahn | Castello di Montsègur |
Le caratteristiche
singolari di questo edificio fanno credere che esso sia stato costruito non in
funzione di necessità militari, ma secondo un piano di architettura religiosa.
«È dunque lecito pensare - e tutta l'epopea albigese lo conferma - che
Montsègur fu veramente un tempio votato ad un culto, un luogo sacro destinato ad
offrire, in caso d’invasione, "una resistenza ad oltranza"» 17. Otto Rahn passò tre mesi nella regione di Lavenat e,
successivamente, nel 1937, vi ritornò per un periodo più breve. Nel periodo fra
un escursione e l'altra, nel 1933, egli pubblicò il libro Kreuzzug gegen den
Gral («La crociata contro il
Graal»), un'opera che ebbe grande ripercussione in Germania, nel quale
situava a Montsègur il misterioso Graal, indicando i catari come i suoi ultimi
custodi. Il fatto curioso è che ciò che spinse Rahn per due volte a fare
accurate ricerche fra le rovine di Montsègur e dintorni fu un ordine ricevuto
personalmente da Alfred Rosenberg (1893-1946), il famigerato teorico del
nazionalsocialismo.
l Il Graal: calice sacro dell'ultima cena o
mito gnostico?
Secondo la leggenda
medievale, il Graal o Santo Graal sarebbe un calice sacro fatto
con un enorme smeraldo del diadema di Lucifero, ossia la pietra preziosa che
sarebbe caduta sulla terra nel momento in cui quell'arcangelo ribelle fu
precipitato nell'inferno. Il calice formato da questo smeraldo, tagliato in
centoquarantaquattro facce, fu - ancora conformemente alla leggenda - usato da
Nostro Signore durante l'Ultima Cena, e
con esso Giuseppe
d'Arimatea raccolse il Preziosissimo Sangue del Salvatore uscito dalla ferita
aperta dalla lancia di San Longino. Questo recipiente sacro, portatore di virtù
straordinarie, sarebbe scomparso misteriosamente a partire da una certa epoca,
dopo essere stato in possesso di uno dei cavalieri della Tavola Rotonda. Invece,
secondo gli autori di Hitler et la tradition cathare, «per i
partigiani dell'unità della grande Tradizione, cioè dell'unità
fondamentale e trascendente di tutte le religioni, le leggende e le diverse
mitologie, è evidente che i cristiani si sono appropriati del mito del Graal per
fare di esso la coppa di smeraldo che contenne il Sangue di Cristo, sviando in
questo modo il simbolo dal suo senso originario». In questo «senso
originario», la perdita del Graal «può essere paragonata alla
perdita della Tradizione, con tutto ciò che questo comporta in impoverimento
spirituale». Così, «il mito del Graal è il riflesso di un insegnamento
perduto. Questa fu l'interpretazione dei nazionalsocialisti che svilupparono il
loro pensiero vedendo nella pietra-Graal una legge di vita valida solo per certe
razze» 18. La missione di Otto Rahn nel Sud
della Francia, e soprattutto il suo cercare fra le rovine di Montsègur, avevano
per scopo il ritrovamento della pietra-Graal contenente il segreto della
genesi del mondo: il Graal sarebbe il libro sacro degli ariani perso e
poi ritrovato, e infine nascosto a Montsègur dai catari. «È a questo titolo
che Otto Rahn, il grande specialista di catarismo, fu inviato dai pontefici del
nazismo nella regione albigese al fine di scoprire la famosa pietra-Graal,
evocata
nelle sue poesie da Wolfram d'Eschenbach (soprattutto nel suo "Parsifal") che
parla di una "pietra preziosa"». Ora, i manichei, originari della Persia (e
perciò a questo titolo ariani), associavano alla parola gorr («pietra
preziosa«) la parola al («splendente»), il che darebbe per contrazione
«Graal», nel senso di «pietra preziosa incisa», e questa sarebbe quindi
la nozione storicamente più fondata per la sua stessa origine etimologica.
«Questo ci permette di capire tutto l'interesse dei dirigenti hitleriani, con
Rosenberg in testa, all’esito di queste ricerche» 19. Lo stesso Rosenberg scrisse enfaticamente nel suo
famoso libro del 1930 Il mito del XX secolo: «Oggi si risveglia
una nuova fede: il mito del sangue, la fede nel difendere ugualmente col sangue
l'essenza divina dell'uomo in genere» 20. La stima entusiastica di Hitler per questo libro assume
così tutto il suo significato: «Quando leggerete il nuovo libro di Rosenberg,
capirete queste cose, perché è l'opera più vigorosa nel genere, più di quelle di
Chamberlain» 21. Houston Stewart
Chamberlain (1855-1927) e il conte francese Joseph-Arthur de
Gobineau (1816-1882) possono, dal punto di vista razzista, essere
considerati come precursori del nazismo. Un altro grande filosofo nazista,
Alfred Baeumler (1887-1968), scriveva pensando al mito del Graal:
«Il mito del sangue non è una mitologia al pari di altre mitologie, non pone
una nuova religione, al pari di altre religioni. Esso ha per contenuto il fondo
misterioso della propria formazione mitificante. È dal suo principio
strutturatore che procedono tutte le mitologie; la conoscenza di questo
principio strutturatore non è a sua volta una mitologia, ma il suo stesso mito,
perché è vita contemplata con venerazione. Lo sviluppo della sua realtà occulta
è il punto di inflessione del nostro tempo». Dopo aver trascritto questo
testo, incalzano Jean e Michel Angebert: «Possiamo, alla luce di tali
spiegazioni, penetrare in profondità il neo-gnosticismo o, se si preferisce, il
manicheismo dei dirigenti e degli intellettuali nazisti fondato su una Gnosi
razzista. L'adattamento di tutti questi miti al XX secolo doveva essere la
grande preoccupazione dei nazisti» 22.
Houston Chamberlain | J.-A. de Gobineau | Alfred Baeumler |
l Un movimento guidato da stregoni e maghi
Lo gnostico Otto Rahn
godeva di un grande prestigio fra i capi nazisti, e un suo libro, La corte di
Lucifero, fu imposto dal Reichsführer SS Heinrich
Himmler (1900-1945) «ai principali dignitari del nazismo, conferendogli
così il valore dei Vangeli» 23. Lo stesso
Himmler, vivamente interessato alle ricerche di Otto Rahn a Montsègur, fece
ricostruire il castello di Wewelsburg, vicino a Paderborn, in Westfalia. In
esso, situato sotto una sala riunioni di dimensioni impressionanti, si trovava
il «Santo dei Santi», un salone ad arcate a ogiva, il quale doveva ricevere il
prestigioso Graal sopra un altare di marmo nero con incise le lettere
«SS» in argento scritte usando alfabeto runico. «Le meditazioni degli
ospiti di Wewelsburg vertevano sulla mistica biologica, sulla morale dell'onore,
sul mito spirituale del sangue e su altri temi gnostici e dualistici cari alle
élite dell'oltre-Reno. Questi ritiri avevano per scenario una sala di quasi
cinquecento metri quadrati situata sopra il locale in cui era l'altare della
nuova religione» 24.
Sopra: a sinistra, il
castello di Wewelsburg. A destra, la cripta dove Himmler sedeva con dodici
iniziati (come nell'Ultima Cena) appartenenti all'Ordine Nero e venivano
praticati vari riti magici.
|
Considerato in questo
contesto, il nazismo non appare come un fenomeno meramente politico, ma come un
movimento guidato da stregoni e maghi, e ciò in uno dei Paesi più avanzati in
campo tecnologico e scientifico, confermando la verità, già sperimentata dal
Faust di Johann Wolfgang Goethe (1749-1832), secondo cui
l'estremo razionalismo scientifico conduce alla magia. E il
proposito degli autori del libro che stiamo commentando sembra in questo senso
molto chiaro: «È pertanto un'analisi del pensiero nazionalsocialista fatta
alla luce delle antiche tradizioni esoteriche che proponiamo ai lettori di
questo libro: essendo il tema centrale la Gnosi, con la sua più significativa
concretizzazione dal tempo del profeta Mani, lo sviluppo si ordina naturalmente
intorno al catarismo, caratteristica apparizione neo-gnostica del Medioevo, e
prosegue con lo studio dei Templari. Subito la Gnosi si nasconde, degenerando
con i Rosacroce e con gli Illuminati di Baviera, per sfociare, dopo molti
tentativi, nel misterioso gruppo "Thule"» 25. Al contrario delle spiegazioni pseudo-storiche che
vedono nel Terzo Reich la continuazione del Reich di Otto von
Bismark (1815-1898) e del Kaiser Guglielmo II (1859-1941), la
Germania di Hitler appariva agli occhi dei suoi fondatori e dei suoi iniziati
come la terza epoca del genere umano 26, secondo la
dichiarazione dello stesso Führer: «I tempi antichi furono. Il nostro
movimento è. Fra i due, l'"età di mezzo" dell'umanità, il Medioevo, che durò
fino a prima di noi e che stiamo chiudendo» 27.
Secondo alcuni autori, Hitler sarebbe stato condotto dal suo delfino Rudolf
Hess (1894-1987) alla pratica dell’occultismo 28 e avrebbe appartenuto anche a Logge massoniche quali
l'Ordo Templi Orientis («Ordine del Tempio d'Oriente»;
O.T.O.).
Heinrich Himmler | Rudolf Hess | Società Thule |
Non la pensano così Jean e
Michel Angebert. Per essi, il Führer era già giunto a tali pratiche per
mezzo di una sua formazione pseudo-mistica anteriore e grazie alla sua
affiliazione al gruppo Thule 29.
l «Sarà Hitler a ballare, ma sono io che ho scritto la
musica»
Fra i gruppi gnostici che
diedero origine al nazismo, citiamo la Società del
Vril e il Gruppo Thule o Thulegeselschaft, la prima
fondata in Germania dal barone Rudolf von Sebottendorf (1875-1945). Ma
pare sia stato Dietrich Eckart (1869-1923), scrittore e giornalista di
fama, nonché membro della Thulegeselschaft, che lanciò veramente Hitler,
fornendogli i primi fondi necessari a sostenere la sua campagna politica
inaugurale. Rudulf Hess, Alfred Rosenberg, Dietrich Eckart, Karl Ernst
Haushofer (1869-1946), Max Amann (1902-1957), «tutta quella
gente, come abbiamo potuto verificare, apparteneva alle Società Segrete di
stampo massonico, fossero il gruppo "Thule" o la "Società del Vril" Non
meravigli, inoltre, che la si incontri sempre coinvolta nella realizzazione dei
riti della nuova religione della croce uncinata. Disponendo da allora di una
base politica, di appoggi finanziari importanti, e di un apparato segreto (che
poteva essere guidato da Hitler), il partito nazionalsocialista andava
trasformandosi nella macchina da guerra di quei nuovi gnostici, avendo per capo
un formidabile detonatore, Adolf Hitler, l'unico uomo che possedeva il carisma e
le qualità sufficienti per svegliare la Germania dal suo sonno letargico e fare
di essa lo strumento docile dei suoi disegni magici. Nel suo letto di morte, nel
1923, Dietrich Eckart confessava ai suoi intimi: "Dovete seguire Hitler. Sarà
lui a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Noi gli demmo forse noi i
mezzi per comunicare con loro. Non vi lamentate; egli avrà influenzato la
Storia più di qualunque altro tedesco"» 30.
R. von Sebottendorf | Dietrich Eckart | Max Amann |
l Renan, l'ex seminarista, precursore del
nazismo
La Gnosi hitleriana voleva
agire sull'uomo per trasformare l'Universo, nello stesso modo in cui, tramite
processi mistico-religiosi, ella pretendeva di agire sopra l'Universo per
trasformare l'uomo: «In questa prospettiva, la natura agisce sullo spirito e
lo spirito sulla materia, in modo da provocare una trasmutazione di tutti i
valori che, solo così, sono capaci di generare il superuomo del Punto
Omega, che è quello della
perfezione. Tale è il significato della parola "io sono l'alfa e
l’omega" e del mito gnostico del Serpente che si morde la coda. Nel fondamento
di una tale dottrina, destinata ad un piccolo numero di iniziati, si manifesta
l'orgoglio demente che desidera fare dell'uomo il proprio dio,
calpestando sotto i piedi la morale tradizionale e disprezzando la quasi
totalità degli uomini, destinata a ritornare (come per i manichei e i catari) al
caos ("hyle") delle origini» 31. In queste
elucubrazioni gnostiche sulla razza, il nazismo trovò un appoggio insperato
nello spretato Ernest Renan (1823-1892), il blasfemo autore della Vita
di Gesù, il quale scriveva nei suoi Dialoghi filosofici (Parigi
1876): «Una larga applicazione delle scoperte della fisiologia e del
principio di selezione potrebbero portare alla creazione di una razza
superiore, che avesse diritto al governo non solo per la sua scienza, ma per
la superiorità del suo sangue, del suo cervello, dei suoi nervi. Sarebbero delle
specie di dèi o dèe, esseri di valore dieci volte superiore a quel che noi
siamo, che potrebbero esser fatti vivere in ambienti artificiali. La natura non
fà nulla che non sopravviva in condizioni normali; ma la scienza potrebbe
estendere i limiti della vitabilità». Renan conosceva il ciclo delle
leggende ariane di Asgärd, paese mitico di uomini bianchi superiori, gli
iperborei, antenati degli attuali indoeuropei. Perciò egli prosegue dicendo:
«Una fabbrica di "asi", una Asgärd potrebbe essere ricostruita al centro
dell'Asia. Allo stesso modo in cui l'umanità salì dall'animalità, così la
divinità salirebbe dall'umanità. Ci sarebbero degli esseri che si servirebbero
degli uomini come gli uomini si servono degli animali [...]. Ma ripeto,
la superiorità intellettuale porta con sé la superiorità religiosa. Questi
signori futuri li dobbiamo
sognare come
incarnazioni del bene e della verità: bisognerebbe sottomettersi ad essi». E
prosegue: «In codesto modo si concepisce un'epoca in cui tutto ciò che un
tempo regnò allo stato di preconcetto e di opinione vacua, regnerebbe allo stato
di realtà e di verità: Dio, inferno, paradiso, potere spirituale, monarchia,
nobiltà, legittimità, superiorità di razza, poteri soprannaturali, possono
nascere nuovamente per opera dell'uomo e della ragione. Sembra che, se una tale
ipotesi si debba realizzare in qualche grado sopra il pianeta Terra; è in
Germania che si verificherà» 32. Ecco
dunque il razionalista Renan diventare quasi profeta del nazismo... La
cosmogonia hitleriana ricevette un gran contributo dalle teorie del profeta del
gelo eterno, lo scienziato austriaco Hanns Hörbiger (1860-1931), alle cui
elucubrazioni gnostiche il Führer diede pieno appoggio. Horbiger, che si
era abbeverato nei miti profondi che si trovano nell'inconscio dell'umanità, era
partigiano della teoria dei cicli adottata da Platone (427-347 a. C.).
«La Terra, la vita e l'umanità, non conobbero un'evoluzione continua, ma
un'ascensione a denti di sega, interrotta da cadute che avrebbero fatto
retrocedere l'umanità al livello anteriore. Dopo le civiltà dei giganti, la
Terra avrebbe così conosciuto catastrofi senza nome che avrebbero inghiottito
interi continenti (Atlantide e Hiperborea), portando con sé la degenerazione
dell'Uomo Superiore. Per ritrovare l'uomo-dio è necessaria una nuova mutazione
che è il segno di tutte le altre. All'inizio ritornerà a dar vita al nostro
Universo sotto un nuovo ciclo. Qui ritroviamo il leit-motiv delle speculazioni
hitleriane sull'uomo e sul mondo del XX secolo» 33. Il filososo ebreo francese Henri Bergson
(1859-1941) profetizzava: «L'Universo è una macchina per costruire dèi».
Il gesuita Pierre Teilhard de Chardin s.j. (1881-1955) doveva
fargli eco ammettendo la possibilità di una «deriva che avrebbe dato origine
a qualche forma di ultra-umano: la famosa teoria dei mutanti biologici finiva
appena di nascere» 34.
Ernest Renan | Hanns Hörbiger | Teilhard de Chardin |
I leader nazisti
vedranno in essa un appoggio per il loro desiderio di creare il superuomo
ariano. «L'uomo nuovo vive in mezzo a noi. Egli è qui - esclamava Hitler
in tono trionfante - vi basta questo? Voglio dirvi un segreto: ho visto
l'uomo nuovo. È intrepido e crudele. Ho avuto paura davanti a lui» 35. Dopo il millennio in cui impererebbe il nazismo e in
cui l'evoluzione toccherebbe l'apice, la verità e il falso, lo spirito e la
materia si separerebbero e tornerebbero alla loro radice; la luce ritornerebbe
grande e l'oscurità tornerebbe ad essere tutta riunita. «Le ultime particelle
di luce si riunirebbero in una gigantesca forma che salirebbe al cielo al tempo
stesso in cui la materia formerebbe un enorme sfera ("bolos") somigliante al
caos originale. È così che alla fine dei tempi, come il fuoco e il gelo, i due
principî antagonisti saranno nuovamente separati l'uno dall'altro, così come si
trovavano in origine» 36.
l «La nostra unica fede religiosa
è il nazismo»
Il nazismo era una nuova
religione simbolizzata dal Volk («popolo»), sfondo mitico della
deificazione del sangue e della razza. Di conseguenza,
esso non poteva non scontrarsi con il cristianesimo. Il responsabile del Deutsche Arbeitsfront («Fronte tedesco del lavoro»), il Dr. Robert Ley (1890-1945), fu molto chiaro e preciso quando dichiarò: «La nostra fede, quella che sola ci può salvare, è il nazionalsocialismo, e questa fede religiosa non ne tollera nessun altra al suo fianco» 37. L'antagonismo fra la Chiesa e i nazisti non fu, come vogliono certi osservatori ingenui o troppo sapienti, un conflitto politico, ma la lotta di una religione neopagana contro la vera religione di Nostro Signore Gesù Cristo. Il Concordato concluso fra la Santa Sede e il Terzo Reich, grazie alla mediazione di Franz von Papen (1879-1969), non fu niente di più che l'anestetico destinato ad addormentare l'avversario per poterlo più facilmente distruggere. Il cosiddetto «cristianesimo positivo» nazista era in realtà la religione della razza e del sangue, cioè la Weltanschaung nazionalsocialista, uno dei peggiori pericoli che la Santa Chiesa dovette affrontare nel corso della Storia. Questo «cristianesimo positivo», mai esplicitato in modo chiaro, era solo uno pseudo-cristianesimo nazionalista, socialista e gnostico, che prendeva dal cattolicesimo, come già fece l'eresia americanista di Padre Isaac Thomas Hecker (1818-1888), gli elementi che reputava positivi, le virtù «attive», ecc..., respingendo le virtù «passive» e gli elementi «negativi», in particolare l'Antico Testamento e le Lettere di San Paolo.
esso non poteva non scontrarsi con il cristianesimo. Il responsabile del Deutsche Arbeitsfront («Fronte tedesco del lavoro»), il Dr. Robert Ley (1890-1945), fu molto chiaro e preciso quando dichiarò: «La nostra fede, quella che sola ci può salvare, è il nazionalsocialismo, e questa fede religiosa non ne tollera nessun altra al suo fianco» 37. L'antagonismo fra la Chiesa e i nazisti non fu, come vogliono certi osservatori ingenui o troppo sapienti, un conflitto politico, ma la lotta di una religione neopagana contro la vera religione di Nostro Signore Gesù Cristo. Il Concordato concluso fra la Santa Sede e il Terzo Reich, grazie alla mediazione di Franz von Papen (1879-1969), non fu niente di più che l'anestetico destinato ad addormentare l'avversario per poterlo più facilmente distruggere. Il cosiddetto «cristianesimo positivo» nazista era in realtà la religione della razza e del sangue, cioè la Weltanschaung nazionalsocialista, uno dei peggiori pericoli che la Santa Chiesa dovette affrontare nel corso della Storia. Questo «cristianesimo positivo», mai esplicitato in modo chiaro, era solo uno pseudo-cristianesimo nazionalista, socialista e gnostico, che prendeva dal cattolicesimo, come già fece l'eresia americanista di Padre Isaac Thomas Hecker (1818-1888), gli elementi che reputava positivi, le virtù «attive», ecc..., respingendo le virtù «passive» e gli elementi «negativi», in particolare l'Antico Testamento e le Lettere di San Paolo.
Robert Ley | Franz von Papen | Isaac T. Hecker |
I capi nazisti erano gli
unici accreditati a definire il «cristianesimo positivo», come ben spiegò la
rivista delle SS Das Schwarze Korps («L'Ordine Nero»): «Essendo il
cristianesimo positivo un termine introdotto dal nazionalsocialismo,
quest'ultimo è l'unico accreditato per interpretarlo» 38. Diversamente non solo questo «cristianesimo», ma tutto
il fondo della dottrina nazista rimane un mistero, poiché una cosa è ciò che si
lasciava trasparire all'esterno e un'altra molto diversa era la vera dottrina
professata dagli alti iniziati del nazionalsocialismo. Nel settimanale francese
Carrefour («Incrocio»), del 6 gennaio 1960, a proposito
della detenzione del Prof. Werner Heyde
(1902-1959), accusato dell'eliminazione sistematica dei malati mentali al tempo
del Terzo Reich, il giornalista e storico Jacques Nobecourt
dichiarava: «L'ipotesi di una comunità iniziatica si impose a poco, a poco.
Una comunità veramente demoniaca, retta da dogmi occulti, molto più elaborati
delle dottrine elementari del "Mein Kampf" e de "Il mito del XX secolo", e
servita da riti le cui tracce isolate non si notano, ma la cui esistenza appare
inevitabile agli esperti» 39. Jean e Michel
Angebert commentano: «In completa consonanza con questo giudizio, possiamo
affermare che, nonostante la scomparsa dei documenti concernenti l'insegnamento
iniziatico dei quadri superiori delle SS, ci è dato di ricostruire facilmente,
alla luce di quelle spiegazioni, lo spezzettato puzzle magico necessario alla
comprensione del fenomeno. La nostra spiegazione, di conseguenza, ha il merito
di riunire, intorno alle ricerche tedesche sull'origine dell'uomo bianco
riguardanti il Medioevo in generale e Montsègur in particolare, l'insieme
storico, culturale ed esoterico della Weltanschaung nazista» 40. E incalzano i due autori: «Nessuno studioso serio si
è mai posto il problema che, nonostante sia fondamentale il sapere che "La
crociata contro il Graal" e "La corte di Lucifero" (dell'autore tedesco,
Colonnello delle SS e per giunta membro della "Ahnenerbe" - organismo superiore
di ricerca delle SS - Otto Rahn) fossero letture obbligatorie per gli ufficiali
superiori di quel nuovo Ordine Teutonico, secondo il valore dello stesso
Reichsführer SS Himmler, il quale agendo in questo modo conferiva ad esse il
valore di Vangelo; nonostante ciò, le opere di questo genere non erano molto
numerose e il fatto di rendere la loro lettura obbligatoria prova che esse
contenevano la chiave della cosmogonia hitleriana per quanto poco qualcuno si
desse da fare per cercarla» 41. E precisano più
avanti: «Per noi, tutto si dipana intorno al tema centrale del
Graal» 42.
l Il teosofo Alfred Rosenberg e Il mito
del XX secolo
Rosenberg fu davvero la
testa pensante della Gnosi nazista. Nato in Estonia da famiglia germano-baltica,
egli ottenne a Mosca all'inizio del 1918 il diploma di architetto, e da lì fuggì
in Germania all'esplosione della Rivoluzione comunista (e probabilmente anche a
causa delle sue origini ebraiche). Datosi agli studi teosofici, egli entrò nella
Thulegeselschaft, il gruppo di carattere occultista di cui abbiamo fatto
menzione più sopra, dove attirò l'attenzione di Dietrich Eckart per la sua
cultura che sorpassava la mediocrità dell'ambiente. Eckart lo presentò ad
Hitler, il quale stava cominciando la sua carriera politica. Rosenberg fu uno
dei primi iscritti al Partito nazista e «la sua influenza fu decisiva nella
formazione spirituale del futuro signore della Germania, nel quale egli rafforzò
ancor di più l'antisemitismo e il gusto per il mistero» 43. Nella sua opera principale, Il mito del XX secolo,
Rosenberg rigetta l'Antico Testamento e del Nuovo ripudia
principalmente le Lettere di San
Paolo 44. Per questo teorico del nazismo «vi è un
cristianesimo positivo ed un cristianesimo negativo. Il primo si rifà
all'immagine di Gesù vivo, il secondo all'immagine di Gesù
crocifisso» 45. Rosenberg non considerava il
cristianesimo delle origini come un avversario, dato che esalta la personalità
di Cristo da vivo, ma sull'esempio degli gnostici, alla cui famiglia apparteneva
per numerose affinità, rigettava quello che definiva come una mistificazione
orientale: il sapere, la Resurrezione, la Crocifissione del Salvatore. L'odio
per la Chiesa come corpo sociale si afferma nel corso del libro. L'idea di una
Chiesa universale, unica, che deve determinare e coordinare tutta la vita dello
Stato, la scienza, l'arte e la morale in virtù dei dogmi, per Rosenberg, non è
se non «un residuo di quelle idee di caos proprie dei popoli che avvelenarono
la nostra essenza». Contro quella concezione si erse Martin Lutero che
«oppose alla monarchia politica e universale del Papa l'idea di una politica
nazionale» 46. Più ancora: «Per il
filosofo (Rosenberg), tutti gli avvenimenti sono significativi e
dimostrano la lotta eterna che oppone in questo mondo le forze della luce alle
forze delle tenebre. In questa prospettiva, tutti gli eretici e, in primo luogo
i catari, sono considerati come eroi di una tragedia di dimensioni cosmiche. In
questa lotta degli elementi germano-nordici d'Europa contro l'universalismo
romano, contro il cattolicesimo dominatore, vi fu un combattimento gigantesco; è
nella storia degli albigesi, dei valdesi, dei catari, degli ugonotti, dei
protestanti, dei luterani, che si deve vedere il quadro entusiasmante di una
lotta epica» 47. Sempre secondo Il mito del
XX secolo, l'anima germanica e nordica rigetta la concezione statica di un
Dio unico, sovrano dell'Universo, rompe con l'Antico Testamento, fedele in ciò
allo spirito di Lutero, che riguardo a questo fu, per altro molto tardi,
«liberato dai giudei e dalle loro menzogne». Proseguendo nella sua
cascata di falsità, il profeta del nazismo aggiunge che la morte non dev'essere
considerata come il salario del peccato, come vuole il cristianesimo. Al
contrario, essa è un semplice fenomeno naturale «il quale non perturba la
nostra eternità che era prima e continua ad essere poi» 48. Non è tutto ciò una copia fedele dello gnosticismo
della scuola neoplatonica di Alessandria?
l La strana personalità di Hitler
A riguardo dell'enigmatica
personalità di Hitler i già citati autori affermano: «Quel che è certo è che
l’aspetto profetico, mistico e da veggente di questo moderno mago può ugualmente
presentare al mondo la figura turpe di un cinico, di un essere duro e
insensibile, capace di condannare a morte senza il minimo scrupolo tutte le
persone che potrebbero metterglisi sul cammino» 49. Rivelando un grande potere
ipnotico nel parlare tanto a una persona quanto ad un'enorme
moltitudine, ci fu chi affermò che egli era manipolato da esseri invisibili, i
«Superiori Incogniti» evocati da Hermann Rauschning (1887-1982), ex
gauleiter di Danzica, il quale descrive il Führer come una persona
messa in contatto con esseri misteriosi che lo terrorizzavano: «Una persona
appartenente alla sua cerchia intima mi disse che egli si sveglia la notte
lanciando grida convulse. Chiama aiuto. Seduto sull'orlo del letto, si trova
come paralizzato. È preso da un panico che lo fa tremare al punto che il letto
si scuote. Proferisce vociferazioni confuse e incomprensibili. Si affanna come
se fosse sul punto di soffocare. La stessa persona mi raccontò di una di queste
crisi con particolari che io mi rifiuterei di credere se la fonte non fosse così
sicura. Hitler era in piedi in camera sua, barcollando guardando intorno a sé
con un'aria allucinata: "È lui! È lui! Lo vedo qui"!, borbottava. Le sue labbra
erano livide. Il sudore scorreva in grosse gocce. Repentinamente, egli pronunciò
delle cifre senza alcun senso, poi parole, pezzi di frase. Era orribile. Egli
impiegava termini bizzarramente allineati, completamente estranei. Dopo tornò
nuovamente silenzioso, continuando però a muovere le labbra. Gli si fecero
frizioni, gli si diede da bere una bevanda. Poi, improvvisamente, egli ruggì:
"Lì, lì! Nell'angolo. Cosa c'è lì"? Batteva il piede sul pavimento di legno e
urlava. Gli assicurarono che non succedeva niente di straordinario e allora
egli, a poco, a poco, si calmò» 50. «Le
parole di Hitler "seguo il cammino che la provvidenza mi indica con la sicurezza
di un sonnambulo", vanno nel senso delle ipotesi di poteri non naturali. Ma da
dove avrebbe ricevuto tali poteri? Dal gruppo "Thule" che lo aveva iniziato
all’esoterismo orientale? Dal misterioso monaco dai guanti verdi inviato dai
saggi del Tibet? O da una rivelazione più antica»? 51.
Hermann Rauschning | Hitler mi ha detto |
Fra l'altro, Hitler odiava
i cacciatori. Egli credeva nella reincarnazione delle anime in corpi di
animali, esattamente come i buddisti e i catari, i quali sostenevano la
metempsicosi 52. Egli dichiarò un giorno: «Chi
si suicida ritorna fatalmente alla natura corpo, anima e spirito» 53.
l Conclusione
Da tutto quanto si è detto
sopra come riassunto del libro di Jean e Michel Angebert, ci viene una certezza:
quella del carattere gnostico e occultista del nazionalsocialismo nell'azione e
nell'intenzione dei suoi principali capi. E abbiamo così una prova in più del
fatto che la Gnosi porta con sé come conseguenza naturale il socialismo. Nella
sua opera Dal fondo della notte, sulla lotta fra comunisti e nazisti dopo
la Grande Guerra, Jan Valtin (1905-1951), un marxista, descriveva la
sorpresa e il disaccordo delle basi comuniste in Germania al ricevere dai loro
vertici istruzioni di non resistere ai partigiani di Hitler. E il Ministro della
Propaganda nazista Joseph Goebbels (1897-1945), poco prima della caduta
di Berlino, diceva in un proclama alla radio che il nazionalsocialismo, sebbene
sconfitto dalle armi, sarebbe stato comunque vittorioso con l'instaurazione
del socialismo nel mondo.
Jan Valtin | Joseph Goebbels |
Ora, considerate le
origini hegeliane del socialismo marxista, non potrebbero le odierne correnti di
sinistra essere derivate da una delle teste dell'idra gnostica e panteista che
va spargendo il suo catarro sulle élite intellettuali del mondo moderno?
Ecco una ricerca che potrebbe essere molto utile per spiegare i fenomeni
politico-sociali e... religiosi dei nostri giorni. Soprattutto se questo studio
abbraccerà anche le attività dei partigiani del New Age e dei cosiddetti
gruppi «profetici», propugnatori di un falso ecumenismo sinistreggiante. Molto
ancora ci sarebbe da dire sull'aspetto escatologico della Gnosi e delle sue
sembianze moderne. Scimmia di Dio, il demonio si propone di influire sui
terribili avvenimenti che stanno per abbattersi sull'umanità come castigo per i
suoi peccati di apostasia. Valga per noi, cattolici fedeli, il messaggio della
Vergine di Fatima; la certezza che, dopo indicibili sofferenze e prove per i
buoni, il Cuore Immacolato di Maria trionferà sopra il Serpente antico,
fomentatore della menzogna della Gnosi e di tutte le altre trame dei suoi
sèttari.
APPENDICE
NAZIONALSOCIALISMO E CHIESA
CATTOLICA
|
Una delle accuse più
frequentemente proferite dai nemici del cattolicesimo è quella di una presunta
connivenza tra regime hitleriano e Chiesa di Roma. Riportiamo di seguito alcune
affermazioni di parte nazista che stroncano questa calunnia che, nonostante la
documentazione storica ben più vasta di quella che presentiamo, viene
continuamente ripetuta.
|
Note
1 Articolo estratto dalla rivista
Catolicismo, Anno XXI, nº 249, settembre 1971.
2 Cfr. L. Pauwels-J. Bergier, Il mattino dei maghi,
Ed. Mondadori, Milano 1988, pag. 372.
3 Entrambi i film, oltre ad essere conditi di
rocambolesche «americanate», sono impregnati di spirito anti-tedesco. Non
bisogna dimenticare che li ha diretti il regista ebreo Steven
Spielberg...
4 Cfr. G. Vannoni, Le Società Segrete dal
Seicento al Novecento, Ed. Sansoni, Firenze 1985, pag. 288.
5 Cfr. M. Introvigne, Il cappello del mago, Ed.
SugarCo, Milano 1990, pagg. 23-25.
6 Secondo il mito
narrato da Platone, Atlantide era un'isola al di là delle Colonne d’Ercole,
dominio del dio Poseidone e dei suoi figli. Terra di ricchezze favolose, dopo un
tremendo cataclisma si sarebbe inabissata nell'Oceano. Gli iperborei erano
invece un popolo mitico che i greci situavano all'estremo Nord. Essi adoravano
il dio Apollo, che passava con loro l'inverno e sulla loro terra non scendeva
mai la notte.
7 Religione dualista fondata nel III secolo d. C. dal persiano Mani
(216-277), da cui prende il nome. Egli ricevette due rivelazioni da parte del
«re della luce» e si considerò l'ultimo dei profeti e l'annunciatore della
rivelazione definitiva per il mondo intero.
8 Il montanismo fu un movimento ereticale sorto in Asia Minore nel
II secolo per iniziativa del prete frigio Montano. I montanisti erano convinti
di possedere speciali illuminazioni divine e credevano in un'imminente fine del
mondo.
9 Il docetismo (secoli I-IV d. C.) fu un'eresia che, negando
l'Umanità di Gesù Cristo, escludeva la possibilità che Egli avesse sofferto
durante la Sua Passione e morte.
10 Il sabellianismo
(III secolo d. C.) fu un'eresia antitrinitaria che prese il nome dal teologo
africano Sabellio.
11 L'arianesimo fu un'eresia cristologica e antitrinitaria diffusasi
a partire dal IV secolo per la predicazione del Vescovo Ario, che negava
l'uguaglianza tra il Padre e il Figlio e gli attributi divini di
quest'ultimo.
12 Il pelagianismo (V secolo d. C.) è un'eresia che prese il nome dal
monaco Pelagio. il quale sosteneva che l'uomo è in grado di realizzare una vita
senza peccato grazie alle soli doti morali di cui Dio lo ha dotato. Niente
trasmissione del peccato originale, e quindi inutilità del Battesimo dei
bambini, ma solo quello degli adulti per cancellare i peccati
personali.
13 Cfr. J. Guiraud,
L'inquisition médiévale, Ed. Bernard Grasset, Parigi 1928, pag.
81.
14 Cfr. L. Pauwels-J.
Bergier, Il mattino dei maghi, Ed. Mondadori, Milano 1963, pagg.
515. Pauwels, massone, occultista e discepolo del mistico armeno Gurdijeff, è
stato direttore del Figaro Magazine e di riviste esoteriche. Bergier è
invece un alto iniziato al Rito Martinista.
15 L'Obersturmbannführer SS Otto Rahn nacque il 18 febbraio
1904 a Michelstadt, in alta Assia, vicino a Marburgo. Specializzatosi
all'Università in Romanistica (lo studio delle civiltà di lingua romanza), si
appassionò ben presto alla vita e alla letteratura dei paesi della Linguadoca.
Scomparve misteriosamente durante una tempesta di neve il 13 marzo 1939 sul
monte Wilder Kaiser.
16 Cfr. J.-M. Angebert,
Hitler et la tradition cathare, Ed. Robert Laffont, Parigi 1971, pag.
27.
17 Ibid., pag.
29.
18 Cfr. J.-M. Angebert,
op. cit., pagg. 32-33.
19 Ibid., pag. 34.
20 Ibid.
21 Cfr. O. Strassen,
Hitler et moi, Parigi 1940; J.-M. Angebert, op. cit., pag.
35.
22 Cfr. J.-M. Angebert,
op. cit., pag. 65.
23 Ibid. In questa sua opera, all'opposto del cristianesimo,
che vede in Lucifero l'angelo superbo abbattuto da Dio e da questi trasformato
in diavolo, Rahn identifica in Lucifero il vero principio del Bene impegnato in
un'eterna lotta contro il vero principio del Male oggi incarnato dalla Chiesa di
Roma e dalla sua Gerarchia corrotta.
24 Cfr. J.-M. Angebert,
op. cit., pag. 193.
25 Ibid., pag. 72.
26 Ibid., pag. 193.
27 Cfr. H. Rauschning,
Hitler m'a dit («Hitler mi ha detto»), Ed. Coopération, Parigi 1939;
J.-M. Angebert, op. cit.,
pag. 193. Secondo lo storico svizzero W. Haenel, il libro attribuito a
Rauschning sarebbe un falso, ma scritto da un personaggio «che ben conosceva
il nazismo dall'interno» (cfr. C. A.
Agnoli-P. Taufer, L'ascesa del nazismo e lo sterminio degli ebrei,
Ed. Civiltà, Brescia 1988, pag. 24, nota nº 92).
28 È ormai universalmente ammesso che Hess fosse un membro di società
massoniche occultiste come l'Ordo Templi Orientis e l'Hermetic Order
of the Gloden Dawn («Ordine Ermetico dell'Alba Dorata»).
29 Cfr. J.-M. Angebert,
op. cit., pag. 195.
30 Ibid., pag. 209. Chi saranno quei misteriosi «loro» di cui
parla Eckart? Forse i «Superiori Incogniti», una sorta di demoni evocati durante
questi riti luciferini?
31 Cfr. J.-M. Angebert,
op. cit., pag. 217.
32 Ibid., pagg. 217-219.
33 Ibid., pagg. 224-225.
34 Ibid., pag. 230.
35 Cfr. H. Rauschning, op. cit.; J.-M. Angebert, op. cit., pag.
230.
36 Cfr. J.-M. Angebert,
op. cit., pag. 229.
37 Ibid., pag. 245.
38 Ibid., pag. 247.
39 Ibid., pag. 258.
40 Ibid., pag. 259.
41 Ibid.
42 Ibid., pag. 260.
43 Ibid., pag. 262.
44 Ibid., pag. 264.
45 Ibid.
46 Ibid.
47 Ibid., pagg. 264-265.
48 Ibid., pag. 268.
49 Ibid., pag. 279.
50 Cfr. H. Rauschning, op. cit.; J.-M. Angebert, op. cit., pag.
282.
51 Ibid., pag. 283.
52 Ibid., pag. 287.
53 Cfr. A. Hitler,
Libres prepos, Ed. Flammarion, Parigi 1952; J.-M. Angebert, op. cit.,
pag. 291.
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