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sabato 6 ottobre 2012

INCREDIBILE SACRILEGIO: INDù OFFICIA PRESSO L'ALTARE CATTOLICO DELLA CAPPELLA DEL SANTUARIO DI FATIMA!!

Ave Maria, Grazie Plena!

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Foto della cerimonia di preghiere Indù tenutosi a Fatima il 5 maggio 2004. Il Rettore Guerra afferma nel suo comunicato del 29 giugno che: “nessun rito è stato officiato sopra o sotto l’altare.” Tale affermazione è in evidente contrasto con la trasmissione televisiva della SIC che mostra chiaramente il “prete” Indù mentre officia presso l’altare Cattolico.

Il Rettore del Santuario
Tenta Di Giustificare
La cerimonia di preghiera
Indù a Fatima

di John Vennari
(Include "Cinque veloci risposte al Rettore Guerra"
da parte di altri 5 scrittori)
Il 5 maggio 2004, un gruppo di Indù ha fatto un pellegrinaggio a Fatima. Hanno speso la mattina al loro tempio di Lisbona pregando i propri falsi dei, poi hanno preso un autobus e si sono recati al santuario.
Al loro arrivo, il Rettore del Santuario Guerra ha dato loro la piccola Cappella (detta in Portoghese Capelinha) affinché vi officiassero una cerimonia di preghiere. Il “Prete” Indù ha condotto una preghiera comune presso un altare Cattolico.
Tutto questo è sacrilego, malgrado migliaia di Cattolici di oggi, lobotomizzati spiritualmente dallo “spirito del Vaticano II”, sembrino non capirlo. Quarant’anni di confusione post-conciliare hanno annebbiato loro la vista. Essi non capiscono che un laico Cattolico non può pregare su di un altare Cattolico, men che meno un “prete” pagano che adora un panteon di falsi dei.
L’evento è stato trasmesso nello stesso giorno dalla SIC, una televisione nazionale Portoghese. Il Catholic Family News, con l’aiuto del The Fatima Crusader, ha ottenuto una copia video della trasmissione.
Abbiamo chiesto a due traduttori indipendenti di tradurre in Inglese il testo originale portoghese della trasmissione, per assicurare la massima obbiettività ed accuratezza. Uno è un nativo Portoghese che conosce molto bene la lingua Inglese. L’altro è un Americano esperto di lingua Portoghese. La traduzione del testo che abbiamo presentato è accurata, ad eccezione per un termine usato dal Rettore Guerra che, come ci ha informato successivamente un teologo, è stata usata in modo troppo tenero. Sembra che l’affermazione fatta dal Rettore Guerra durante la trasmissione televisiva della SIC fosse persino peggiore di quanto riportato in precedenza.1
Il 29 giugno 2004, otto settimane dopo l’evento del 5 maggio, il Santuario ha pubblicato un tentativo di giustificazione per quell’evento Indù. Qui di seguito pubblichiamo interamente il testo del comunicato del Rettore, seguito dai nostri commenti:
La Chiesa della Santissima Trinità non diventerà un “tempio ecumenico”.
  1. I lettori del Voz da Fatima si ricorderanno un comunicato del Rettore del Santuario pubblicato nel gennaio 2004, col titolo “Fatima, un Santuario di tutte le Religioni?”

  2. I movimenti che si sono impegnati contro il nostro Congresso di Ottobre, come menzionato in quel comunicato, hanno poi approfittato dell’arrivo di un gruppo di Indù, come riportato dalla Voz da Fatima del maggio 2004, per lanciare una nuova campagna in grande stile che è anti-ecumenica nella sostanza e persino contro il dialogo inter-religioso.

  3. Abbiamo scritto questo breve comunicato per via delle lettere inviateci per chiederci spiegazioni e per rispondere brevemente a tutti. Per prima cosa esso riafferma i principi ben conosciuti che sono stati già definiti, riguardo a come accettare i fratelli di altre confessioni o religioni; in secondo luogo, esso si concentra sulle due domande che ci sono state poste: l’arrivo di un gruppo di Indù ed il destino della nuova Chiesa della Santissima Trinità.

  4. Il Gruppo Indù ci aveva scritto in precedenza, dicendo che avrebbero voluto “ricambiare la visita fatta dal sig. Morari Bapur, che aveva preceduta quella di Papa Giovanni Paolo II” nel maggio 1982

  5. Il Sacerdote Indù ed un traduttore che lo aveva accompagnato, si sono recati all’immagine della Madonna, mentre il resto del gruppo è rimasto più indietro.

  6. Il sacerdote ha cantato una preghiera che è durata alcuni minuti. Nessun gesto è stato compiuto, nessun rito è stato officiato, né sopra né sotto all’altare. Il traduttore ha spiegato che aveva pregato affinché “La Madre Santissima desse saggezza e discernimento a coloro che governano le nazioni, affinché il mondo potesse avere pace, pace, pace”.

  7. Facciamo presente che quest’intenzione di pace, essendo universale, è la stessa che , secondo noi, ha portato al Santuario altre personalità che non sono Cattoliche, quali ad esempio il Dalai Lama, il Presidente della Repubblica Indiana ed anche le mogli del Presidente Clinton e del presidente Arafat”. Gruppi di Cristiani non Cattolici sono inoltre venuti qui con l’intenzione di chiedere l’Unità della Chiesa. Anche se non avviene di frequente, alcuni alti rappresentanti delle Chiese Ortodosse sono stati i benvenuti nel Santuario. Recentemente circa 10 sacerdoti anglicani, accompagnati dal loro vescovo, hanno effettuato un ritiro spirituale in una delle case del santuario.

  8. Dopo aver recitato le proprie preghiere nella Cappellina delle Apparizioni, i pellegrini Indù sono stati ricevuti, in una stanza, dal Vescovo di Leiria Fatima e dal Rettore del Santuario, al quale essi hanno rivelato di essere venuti per devozione verso la “Madre Santissima”. Non hanno parlato di similitudini o di punti di contatto tra questo nome ed una qualsiasi entità della loro religione. Poco credito quindi dovrebbe esser dato alle comparazioni effettuate dai mass media, dai quali non siamo stati in grado di prepararci, perché di esse ci siamo resi conto troppo tardi.

  9. Per quanto riguarda la Chiesa della Santissima Trinità, che insistono a chiamare “tempio ecumenico”, possiamo affermare che questa descrizione, anche se suscettibile di un’interpretazione Cattolica, non nasce dal Santuario. Noi non vogliamo — e non abbiamo mai voluto — far effettuare celebrazioni nella chiesa che sta venendo costruita, non consone con le direttive prescritte dalla Chiesa Cattolica. Il Santuario cerca strenuamente di aderire il più fedelmente possibile al Messaggio che Dio ha dato ad esso, e non può che prendere atto del carattere strettamente cattolico che permane al Messaggio stesso, sia per le apparizioni dell’Angelo, che ci hanno ispirato il titolo per la nuova Chiesa, sia per le apparizioni della Madonna, che contengono riferimenti drammatici al ruolo mediatico del Papa e dei vescovi, riguardo all’unità della Chiesa e per la pace nel mondo.

  10. Nella speranza che tutti i fratelli capiscano che desideriamo pregare per l’unione, quando possibile, tra tutti i Cristiani, i credenti e tutti gli uomini, alziamo al cielo una preghiera per la Madonna di Fatima, affinché Ella possa rafforzare la nostra volontà di unione e liberarci da tutti gli spiriti di dissenso e controversia.
Il Santuario di Fatima, 29 giugno 2004, Solennità di San Pietro e Paolo, il Rettore, Padre Luciano Guerra.
Commento al comunicato del 29 giugno
La prima cosa da notare è che il Rettore del Santuario Guerra non trova niente di male in un “prete” pagano che conduce una preghiera pubblica vicino ad un Altare Cattolico. Esamineremo più avanti meglio questa sua affermazione.
I Paragrafi 1 e 2 del comunicato parlano di quei Cattolici che protestano contro il nuovo orientamento ecumenico ed inter-confessionale a Fatima, come se fosse da biasimare il fatto che un Cattolico protesti contro un orientamento che sarebbe stato condannato da ciascun singolo Papa vissuto nei 1958 anni prima dell’aggiornamento.
Per sua convenienza, il Rettore Guerra omette ogni informazione dettagliata di ciò che è effettivamente avvenuto al Congresso interreligioso di Fatima nell’ottobre 2003. E’ stato questo congresso scandaloso che ha fatto montare le proteste in tutto il mondo da parte di Cattolici preoccupati.
Il Congresso interconfessionale è stato organizzato dal Santuario di Fatima sotto la direzione del Rettore Guerra, il quale ha partecipato al Congresso ed ha applaudito alle affermazioni eretiche dei partecipanti al Congresso. Io personalmente ho assistito ai tre giorni del Congressi di Fatima, sedendo accanto a Padre Guerra, e ho registrato i discorsi su audio cassetta, dando un resoconto dettagliato di ciò che è successo nel mio articolo del dicembre 2003 : “Fatima diventerà un Santuario Inter-Confessionale? Un racconto da chi era li”.2
Il titolo del Congresso era “Il presente dell’uomo, il futuro di Dio: la posizione del Santuario in Relazione al Sacro”.3
I primi due giorni del Congresso hanno visto la presenza di delegati “Cattolici” che promuovevano l’agenda interreligiosa. Il terzo giorno, Sabato, dei rappresentanti del Cattolicesimo, dell’Ortodossia Scismatica, dell’Anglicanesimo, dell’Induismo, dell’Islam e del Buddismo, hanno dato ciascuno una testimonianza dell’importanza del “santuario” per il proprio credo, ponendo quindi i santuario pagani induisti e buddisti sullo stesso livello dei Santuari Cattolici dedicato all’unico vero Dio.
Al congresso:
  • Il teologo ecumenico Padre Jacques Dupuis ha definito il dogma infallibile secondo il quale “al di fuori della Chiesa non vi è salvezza”, come un “testo orribile” che deve essere rigettato. Egli ha affermato che: “non c’è bisogno qui di invocare quell’orribile testo del Concilio di Firenze”;

  • Dupuis ha affermato che tutte le religioni sono state positivamente volute da Dio e che i non-Cattolici non devono convertirsi all’unica vera Chiesa Cattolica per l’unità e la salvezza. Allo stesso modo ha affermato che i Cattolici e i non-Cattolici sono egualmente membri del “Regno di Dio”. Questo contraddice gli insegnamenti perenni del Cattolicesimo, per i quali solo la Chiesa Cattolica è il Regno di Dio in terra.4 (Il modaiolo Dupuis ha usato il termine “reign” invece di Kingdom, che in inglese ha una valenza decisamente più “maschilista”; tutto questo in segno di “deferenza” verso le sensibilità femministe, malgrado il fatto che il Signore abbia usato chiaramente il termine “Regno” inteso come sovranità di un Re). Il Regno di Dio non è, come pretende Dupuis, una grande cooperativa inter-confessionale dove l’unica religione rivelata da Dio è posta sullo stesso piano con le false religioni inventate dall’uomo;

  • Dupuis ha affermato inoltre che lo scopo del dialogo ecumenico non è convertire i non-Cattolici alla Chiesa Cattolica, ma quello di rendere “un Cristiano, un cristiano migliore, un Indù, un Indù migliore”. Tutto questo sa pesantemente di indifferentismo religioso. Comunica ai partecipanti Non-Cattolici del Congresso l’assurda e falsa nozione che per raggiungere l’unità e la salvezza non c’è bisogno che si convertano all’unica Vera Chiesa di Cristo;5

  • Dupuis ha continuato poi affermando che il Santo Spirito è presente ed opera nei “libri sacri” ed i “riti sacri” del Buddismo e dell’Induismo. Dicendo questo, Dupuis pone la superstizione di uomini idolatri allo stesso livello dei Libri Sacri della Bibbia rivelata da Dio. Nega allo stesso tempo gli insegnamenti di San Francesco Xavier il quale, basando le proprie parole su Salmi 95,5, disse sugli Indù ed i loro riti: “tutte le invocazioni dei pagani sono odiose a Dio perché tutti i loro dèe sono diavoli”;6

  • Un altro speaker del congresso ha parlato allo stesso modo del Santuario della Madonna di Fatima, della Mecca Islamica e di kyoto per lo Scintoismo, ponendoli quindi sullo stesso piano.

  • Padre Arul Irudayam, Rettore del Santuario Mariano a Vailankanni, in India, ha detto domenica alla platea che gli Indù ora officiano i propri riti pagani dentro al Santuario Cattolico di Vailankanni.
Queste affermazioni di Padre Irudayam, così come le letture eterodosse di Jacques Dupuis e di altri ancora, non hanno suscitato altro che plauso e approvazione da parte della platea. Tra coloro che applaudivano vi erano il Rettore del Santuario Guerra, il Vescovo di Leiria-Fatima, il Delegato Apostolico Portoghese, Cardinale Policarpo di Lisbona e l’Arcivescovo Michael Fetzgerald del Pontificio Consiglio per il Dialogo Inter-religioso.
Ho fatto presente nel mio primo articolo che se i leader Cattolici di Fatima sono ora permeati da un atteggiamento mentale modernista che plaude a tali oltraggi, allora è solo questione di tempo prima che delle funzioni pagane vengano permesse all’interno del Santuario di Fatima. Il 5 maggio 2004, questa premonizione si è avverata.
A fianco dell’Apostasia
Già nel novembre 2003, il Catholic Family News e molti altri giornali Cattolici, avevano protestato vigorosamente contro l’avvelenamento della religione Cattolica che era stato comminato a questo Congresso. E’ ciò a cui si riferisce Don Guerra nel suo comunicato quando parla di quei “movimenti che si sono impegnati contro il nostro Congresso di ottobre.”
Ma fermiamoci un attimo a riflettere su quello che è successo. Il Rettore Guerra ora come ora ha pubblicato 2 comunicati ufficiali sin dal Congresso di ottobre: il primo datato 28 dicembre 2003, dove affermava che Fatima non diventerà un Santuario Inter-Confessionale; il secondo datato 29 giugno 2004 in risposta alle proteste contro la cerimonia di preghiere Indù tenutasi a Fatima.
In questi comunicati il Rettore Guerra non ha mai denunciato l’ovvia eresia promossa nel suo Congresso di Fatima del 2003; non ha assolutamente mai preso le distanze dalle Eresie di Padre dupuis; non ha mai chiesto scusa per aver organizzato un Congresso i cui messaggi erano diametralmente opposti a quelli di quasi 2000 anni di Verità Cattoliche; non ha mai espresso rincrescimento per le parole usate dal quotidiano locale di Fatima, che ha comparato i Cattolici tradizionali ai “Talebani”.7
Piuttosto, il Rettore Guerra usa questi comunicati per attaccare quei Cattolici preoccupati che si oppongono al nuovo orientamento pan-religioso, per minare alle fondamenta i loro tentativi. Egli si associa molto più prontamente con i modernisti che denunciano i dogma infallibili del Cattolicesimo piuttosto che con i Cattolici che mantengono saldi quegli stessi principi professati ed insegnati dai Papi Leone XII, Gregorio XVI, Beato Pio IX, Leone XIII, San Pio X, Pio XI e Pio XII.
In breve, il Rettore Guerra promuove l’eresia e lo scandalo, poi si presenta in pubblico come vittima di una persecuzione di fronte alle proteste dei Cattolici. Egli insinua che i fedeli Cattolici che si oppongono a lui sono colpevoli di una qualche sorta di comportamento criminale. Questi Cattolici, si lamenta Guerra, “hanno approfittato dell’arrivo di un gruppo di Indù” per protestare contro il Rettore di Fatima che permette ai pagani di pregare sull’altare Cattolico di Fatima. Ciò non di meno, non si sente assolutamente colpevole di nulla.
Sempre senza macchia. Sempre innocente. E’ questo il peso di essere un Rettore del Santuario modernista.
Dipende tutto da cosa si intende
per “Cerimonia”
I paragrafi da 3 a 10 del comunicato si concentrano sul rito Indù.
Bisogna ricordare sin dal principio, dato che il CFN (Catholic Family News) è stato talvolta citato non correttamente al riguardo, che un Indù — o un qualsiasi non Cattolico- che desideri visitare Fatima, dovrebbe essere il benvenuto. Non c’è niente di male che degli individui o dei gruppi di non-cattolici visitino un Santuario Cattolico per pregare in silenzio o per vedere cosa vi si trovi all’interno. Molte conversioni sono giunte proprio grazie a queste visite. Ma è tutt’altra cosa dare un Santuario Cattolico a dei pagani affinché vi ci officino una cerimonia pubblica di preghiera; è quello che è successo il 5 maggio.
Il Rettore Guerra afferma che “Il sacerdote Indù ed il suo traduttore che aveva portato con se, si sono avvicinati all’immagine della Madonna, mentre il resto del gruppo è rimasto più indietro”. Questo non è esatto. Come traspare in maniera evidente dalla trasmissione della SIC, tre giovani donne Indù sono salite anch’esse sul santuario per porre dei fiori ai piedi della statua della Madonna.8
Guerra continua: “il sacerdote ha cantato una preghiera che è durata alcuni minuti. Non è stato fatto alcun gesto, nessun rito è stato officiato, né sopra nè sotto all’altare”.
C’è qualcosa che non quadra. Un prete “pagano” ha pregato ad un altare Cattolico, come mostrato chiaramente dalla trasmissione della Sic e dalle fotografie tratte da essa. (vedi ad inizio articoli). E’ stata una preghiera cantata ad alta voce da un “prete” pagano con gli Indù in veste di congregazione. Cosa c’entra il fatto che non abbia fatto “gesti”? Il Rettore Guerra sta solamente giocando con le parole, cercando di trovare una scusa al sacrilegio dato che, come afferma, esso non aveva esattamente i gesti di un “rito” Indù. Forse permetterebbe pure a dei pagani Aztechi di pregare sull’altare Cattolico, fintanto che si limitino a non compiere sacrifici umani.
Il tentativo di Guerra di distinguere le parole “rito” e “gesto” sa tanto di spaccare il capello in due, ed è debole comunque, dato che gli Indù considerano una semplice preghiera e l’offerta dei fiori come un puja, ovvero un rito Indù. Non hanno bisogno di porre un idolo sull’altare per intraprendere il proprio culto idolatra. Il culto Indù è per sua natura stessa idolatra.
Rimane il fatto che un “prete” indù ha recitato una preghiera all’altare di Fatima. Un pagano — che ha passato la mattina al suo tempio pregando i suoi falsi dei — ha pregato ad un altare consacrato solamente per la riproposizione incruenta della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo per mezzo delle mani consacrate di un sacerdote, sacramentalmente ordinato come un alter Christus. E’ stata una cerimonia pubblica. E’ stato un uso errato di un oggetto Sacro. E’ stato un sacrilegio. Una preghiera per la pace non può giustificare un sacrilegio.
Tutto quello che vogliamo dire è
“date una chance alla pace”?
Guerra poi afferma che “il traduttore ha spiegato che egli [il “Prete” Indù]aveva pregato la ‘Madre Santissima” affinché Ella desse saggezza e discernimento a coloro che governano le nazioni, affinché il mondo possa avere pace, pace, pace.”
Ma cosa può avere mai di buono una preghiera compiuta in modo sacrilego? E’ quello che è successo chiaramente con gli Indù a Fatima. Non è stata una preghiera che riceverà la benedizione di Dio. Piuttosto, invocheràla sua ira. La Madonna di Fatima ha detto che “la guerra è il castigo per i peccati”. E noi sappiamo che nella nostra dottrina Cattolica i peccati contro la fede sono i peggiori di tutti.
Infatti, come spiegò il Cardinale belga Mercier, la prima Guerra Mondiale fu in realtà il castigo dato al mondo perchéi governo avevano posto l’unica Chiesa allo stesso livello delle false religioni. E che cosa ci può essere di peggiore se tutto questo viene fatto proprio dai capi del Cattolicesimo, come avviene ora in questo nuovo orientamento ecumenico promosso a Fatima?
Nella sua lettera pastorale del 1918, il Cardinale Mercier disse:
“Nel nome del Vangelo e alla luce delle Encicliche degli ultimi quattro Papi, Gregorio XVI, Pio XI, Leone XIII e Pio X, Io non esito ad affermare che quest’indifferenza alla religione, che pone sullo stesso piano la religione di origine divine e quelle inventate dagli uomini, per poterle inglobare nello stesso scetticismo, è la bestemmia che chiama su di se più castighi per la società che i peccati dei singoli individui e delle famiglie9
E’ proprio ironico che Dio possa ben punire il mondo con una guerra perché i capi della religione Cattolica incoraggiano i pagani a compiere le proprie attività sacrileghe nei santuario Cattolici, e tutto questo in nome della pace. Questi leader spiritualmente ciechi hanno disperatamente bisogno di dogma che aprano loro gli occhi!
E chi è questa “Madre Santissima” di cui parla Guerra nel suo comunicato? Il termine è ambiguo, e appare sempre tra virgolette. Chiaramente, gli Indù non hanno mai offerto preghiere a Maria, Madre di Dio, altrimenti il Rettore Guerra lo avrebbe detto.
L’uso che Guerra fa del termine “Madre Santissima” è un esempio del linguaggio ecumenico, deliberatamente impreciso, contro il quale ci aveva messo in guardia decenni fa il teologo Domenicano Padre David Greenstock. In un bellissimo articolo pubblicato su Il Tomista, in cui lanciava l’allarme contro i pericoli del nuovo approccio ecumenico, Padre Greenstock citò il dottor Visser’t hooft, di religione protestante, il quale ammise che “il semplice ABC dell’ecumenismo” è che “non esiste alcun linguaggio ecumenico che sia completamente privo di ambiguità”.10 Pertanto, Padre Greenstock avvertiva che i teologi e gli insegnanti devono sempre fornire “termini e definizioni chiare”. Guerra ha fatto esattamente l’opposto. Torneremo dopo sull’ambiguo termine “Madre Santissima” usato da Guerra.
Il paragrafo 7 del comunicato del Rettore Guerra afferma che altri membri di varie religioni sono giunti a Fatima in nome della pace; tra questi il Dalai Lama, Suha Arafat, e Hilary Clinton, fervente pro-abortista e pro-omosessuali.
Ma questo miscuglio di non-Cattolici non dimostra alcunché. Non sono a conoscenza di una qualsiasi cerimonia religiosa che abbia compiuto Hilary Clinton quando è venuta a Fatima. Né vi è stata, per quanto possa ricordarmi, alcuna cerimonia officiata dal Dalai Lama durante la sua visita; tra l’altro, è un errore per una qualsiasi autorità Cattolica dare così tanta importanza a quest’uomo che si considera la reincarnazione del proprio predecessore, il 13° Dalai Lama, e pertanto l’incarnazione di Avalokitesvara, il Budda Compassionevole.11
L’elenco che fa Guerra di visitatori non-Cattolici non c’entra proprio niente col discorso. Il fatto che nessun visitatore che non sia Cattolico può usare l’altare Cattolico per una cerimonia di qualche genere. E’ un insegnamento ed una disciplina della Chiesa che dura da secoli.
Ma proviamo ad analizzare la questione ancora più in profondità. Se il Rettore Guerra è così pronto ad aprire la cappella di Fatima a chiunque desideri offrire una preghiera per la pace, allora non avrebbe alcuna obiezione a permettere a Padre Nicholas Gruner di offrire una Messa Tridentina in Latino per la pace, all’altare della Cappelinha. Non dovrebbe avere alcun problema nel dare la Cappelinha a Padre Franz Schimdberger della Fraternità Sacerdotale di San Pio X, affinché vi offici una Messa in Latino per la pace.12 Se una preghiera per la pace viene considerata una scusa valida per permettere a dei pagani di gestire l’altare di Fatima, perché non permettere la celebrazione di Messe a suffragio della pace a dei sacerdoti Cattolici che sono fedeli agli insegnamenti perenni della Chiesa, fedeli a come la Chiesa ha sempre adorato, fedeli al completo Messaggio di Fatima?
Credo che la risposta la conosciamo già.
Il Rettore Guerra non permetterebbe mai a questi bravi sacerdoti di officiare la Messa Tridentina a Fatima, né gli permetterebbe persino di inginocchiarsi nel Santuario per condurre un Rosario per la pace. Preferirebbe di gran lunga avere dei pagani all’altare, piuttosto. Questo comportamento si riflette nelle azioni del Vescovo di Fatima, che rifiuta di permettere la Messa Tridentina nella sua diocesi, ma che da il benvenuto alle cerimonie di preghiera Indù nel Santuario di Fatima. Ecco la “nuova rinascita” del Vaticano II.
“Dai quali non siamo stati in grado
di preparaci …”
Nel paragrafo 8, il Rettore Guerra parla dei pellegrini Indù che vengono ricevuti in una stanza del Santuario da parte del Rettore e del Vescovo di Fatima. Guerra omette il fatto che egli ed il vescovo si erano fatti avvolgere da scialli dati loro dagli Indù, e che contenevano versi del Bhagava Gita, un “libro sacro” Indù il cui messaggio di fondo è che tutta la vita è in realtà un’illusione.
Guerra ripete che gli Indù sono giunti a Fatima per devozione alla “Madre Santissima” — di nuovo questo termine ambiguo. Guerra poi afferma che a questo incontro, gli Indù “Non hanno parlato di similitudini o di punti di contatto tra questo nome ed una qualsiasi entità della loro religione. Poco credito quindi dovrebbe esser dato alle comparazioni effettuate dai mass media, dai quali non siamo stati in grado di prepararci, perché di esse ci siamo resi conto troppo tardi.” Eppure la trasmissione della Sic ha mostrato gli Indù stessi mentre facevano paragoni tra la Madonna ed i loro dèi Indù.
Ricapitolando: la Sic ha prima spiegato che “l’Induismo è caratterizzato da molteplici divinità, adorate per mezzo di una tripla dimensione di vita e sacralità: il dio creatore, il dio che preserva, ed il dio che ha il potere di distruggere”.
A questa spiegazione ha fatto seguito l’intervento di una donna, alle cui spalle vi erano statue di altri dei, la quale ha detto che “questo è il dio Shiva, e sua moglie Parvati. Al centro possiamo vedere dio Rama, alla nostra destra sua moglie Sita ed alla nostra sinistra suo fratello e compagno Lakshmama. Ora possiamo vedere Krishna Bhagwan e suo marito Radha. Le divinità sono sempre accompagnate dai rispettivi mariti o dalle rispettive mogli. Di regola, quando parliamo delle divinità o vogliamo chiedere loro delle grazie, invochiamo la dea femminile, che è molto importante per noi.”
Nello stesso contesto, un altro giovane donna Indù è intervenuta alla trasmissione, dicendo:” Come un Indù, che crede che il mondo intero, o piuttosto tutti gli esseri umani, siano membri di una famiglia globale, sarebbe per me naturale vedere la manifestazione di un qualsiasi dio, inclusa la Madonna di Fatima, come manifestazione dello stesso dio.”13
"La Madre Santissima” nell’Induismo Neo-Vedantico è Kali, la “Madre Kali” dopo che Ramakrishna (1836-1886) rese popolare questo termine nel 19° secolo, diffuso poi dal suo apostolo Swami Vivekananda. (Prima di allora, Kali era terribile, circondata da sciacalli ululanti in un campo crematorio. (prima di allora, Kali era una dea terribile, circondata da sciacalli ululanti in un campo crematorio). L’idolo nero di Kali ha del sangue che le cola dalla lingua, i corpi di bambini come orecchini, ed una ghirlanda di teste mozzate attorno alla vita. Danza sul corpo di Shiva il distruggere. Occasionalmente, Kali appare anche come Ramani la Prostituta. E’ questa la “piacevole” e “pura” religione degli Indù, che considerano tutte “le manifestazioni della Madre Divina’, siano esse Kali, Ramani o (come hanno detto) persino la Beata Vergine Maria, come la manifestazione di uno stesso essere; ecco quindi “l’onore” tributato a Maria da questi Indù: pura Blasfemia!
- Craig Heimbichner
Allo stesso modo il reporter della Sic che aveva accompagnato gli Indù da Lisbona a Fatima, è stato intervistato da un rappresentante del The Fatima Crusader che aveva raggiunto il Portogallo per investigare ulteriormente sull’evento. Il reporter della Sic ha affermato che la Madonna di Fatima “significa una cosa per i Cattolici ed un'altra per gli Indù, e persino per i Mussulmani ha un’altra importanza, no? Perché per i Mussulmani ella è la figlia del profeta; per il Cattolico è la Madre di Gesù Cristo; per gli Indù ella è la più importante delle dee, la dea Madre Santissima, come la chiamano, la Madre Creatrice Santissima”.
Pertanto, Guerra potrà pure dire che gli Indù non gli hanno detto specificatamente che essi paragonano la Nostra Madre Santissima con uno dei loro falsi dèe. Ma gli Indù hanno detto chiaramente al reporter Sic questa loro equivalenza, che risulta evidente dai discorsi della giovane Indù nella trasmissione, e dalle parole del reporter che ha avuto queste informazioni dagli Indù stessi.
Per questo la Sic ha affermato che il giorno in cui gli Indù sono giunti a Fatima “è stato dedicato alla più grande tra tutte le divinità femminili. Ella è chiamata la Madre Santissima, la dea Devi, la dea della natura che tanti Indù Portoghesi ritrovano anche a Fatima”.
Eppure Guerra, indirettamente, smentisce la Sic per aver riportato questi fatti. Egli parla di media “Dai quali non siamo stati in grado di prepararci”. Egli afferma che bisognerebbe dare “poco credito” a quest’aspetto degli articoli. In altre parole, il Rettore Guerra non ha avuto l’opportunità di dare un orientamento ben preciso alla trasmissione. Ne avesse avuto l’opportunità, sono sicuro che Guerra avrebbe detto alla televisione di “usare solo il termine “Madre Santissima” e non dire altro”.
La trasmissione della Sic, tuttavia, combacia piuttosto bene con la visione che gli Indù hanno della loro “Madre Santa” o “dea Madre”. Nel libro un introduzione all’Induismo pubblicata dalla Cambridge University Press, leggiamo che “un termine comune usato per definire una dea è semplicemente quello di ‘madre’”. Il libro poi illustra i vari attributi che gli Indù danno alla dea. “Ella può essere adorata”, dice “come una madre, una moglie, una vecchia donna o una bambina”, e che “le sue principali rappresentazioni sono”:
  • Durga, che uccide il demone bufalo;

  • Kali, inghirlandata con teste mozzate;

  • Consorti o energie degli dei, in particolare Sarasvati, Parvati e Kadsmi, le consorti di Brhama, Siva e Visnu;

  • Gruppi di divinità femminili in genere feroci, principalmente le “sette madri” la cui natura è ambigua, essendo predatrici di bambini ma anche distruttrici di demoni;

  • Icone locali o regionali di villaggi o di santuari e templi familiari;

  • Forme “aniconiche” come pietre, bastoni, armi, diagrammi magici, ecc;

  • “medium” maschi e femmine posseduti da una dea, in particolar modo durante le feste religiose.14
Ecco il credo fondamentale degli Indù riguardo ai vari esseri “santi” (e demoniaci) come manifestazioni della grande dea, che allo stesso tempo è manifestazione di “dio”. Comprendiamo inoltre che gli Indù hanno detto al reporter della Sic che essi vedono la Madonna di Fatima come una manifestazione di questa “Santa Madre” dea. Eppure il Rettore Guerra, per mezzo del suo uso calcolato del termine ambiguo “Madre Santissima”, prova a dirci che gli Indù hanno improvvisamente sospeso del tutto il loro sistema di credo politeista per onorare la Madonna di Fatima allo stesso modo in cui i Cattolici l’onorerebbero come Madre di Gesù.
E’ semplice: il Rettore Guerra non sta dicendo la verità. Non definisce chiaramente i propri termini; gioca con le proprie parole. E malgrado tutto, continua a giustificare la sua apertura del Santuario di Fatima agli Indù per fargli usare la cappella, oltraggiando così il Primo Comandamento “Io sono il Signore Dio tuo, non avrai altro Dio all’infuori di Me”.
La deliberate ambiguità di Guerra è ancora più seria se osserviamo più da vicino una delle divinità che gli Indù considerano la loro “Madre santa”. L’esperto dell’occulto Craig Heimbichner spiega che:
“’La Madre Santissima” nell’Induismo Neo-Vedantico è Kali, la “Madre Kali” dopo che Ramakrishna (1836-1886) rese popolare questo termine nel 19° secolo, diffuso poi dal suo apostolo Swami Vivekananda. (prima di allora, Kali era terribile, circondata da sciacalli ululanti in un campo crematorio. (prima di allora, Kali era una dea terribile, circondata da sciacalli ululanti in un campo crematorio). L’idolo nero di Kali ha del sangue che le cola dalla lingua, i corpi di bambini come orecchini, ed una ghirlanda di teste mozzate attorno alla vita. Danza sul corpo di Shiva il distruggere. Occasionalmente, Kali appare anche come Ramani la Prostituta. E’ questa la “piacevole” e “pura” religione degli Indù, che considerano tutte “le manifestazioni della Madre Divina’, siano esse Kali, Ramani o (come hanno detto) persino la Beata Vergine Maria, come la manifestazione di uno stesso essere; ecco quindi “l’onore” tributato a Maria da questi Indù: pura Blasfemia!”15
Si, non abbiamo un Santuario Inter-confessionale,
ma solamente attività inter-confessionali
nel Santuario
Il Rettore Guerra conclude il suo comunicato affermando che non ha mai chiamato la sua nuova e modernista basilica, che sta venendo costruita a Fatima , come un “tempio ecumenico”. Questo dopo che lo stesso Guerra ci ha detto che:
  • Ha avuto un congresso inter-confessionale a Fatima in ottobre;

  • Ha permesso agli Indù di pregare presso un altare Cattolico a Fatima;

  • Ha permesso a del clero anglicano — membri di una setta eretica il cui ordine sacerdotale è stato dichiarato invalido da Papa Leone XIII — di usare una parte del santuario per un loro ritiro spirituale.
Tutte queste cose sono attività ecumeniche ed inter-confessionali, perciò non c’è bisogno che il Santuario venga chiamato “tempio ecumenico” o meno. E’ già un luogo di attività interreligiosa, anche se non è specificato nel titolo del Santuario.
Guerra prosegue dicendo che non ha intenzione di tenere alcuna celebrazione nella nuova chiesa che non siano in accordo con le direttive prescritte dalla Chiesa Cattolica. Ma i raduni di preghiera pan-religiosi nelle Chiesa Cattoliche — il cosiddetto “spirito di assisi” — viene ora incoraggiato dalla guida ecumenica post-Conciliare della Chiesa. Al Congresso interreligioso di ottobre a Fatima, un cardinale del Vaticano in persona , l’Arcivescovo Fitzgerald, ha plaudito Padre Dupuis, dicendo che “Padre Dupuis, ieri, ha spiegato la base teologica per stabilire le relazioni con persone di altre religioni.” Questo, dopo che Padre Dupuis aveva chiamato il Concilio di Firenze “un orribile testo” che deve essere rigettato. Questo dopo che Padre Dupuis aveva detto che lo scopo del dialogo non è quello di convertire gli “altri” alla Fede Cattolica, ma di rendere “un Cristiano, un Cristiano migliore, un Indù un Indù migliore”. Il vero problema qui non è ciò che è permesso dalla leadership progressista d’oggi, bensì ciò che è in accordo con quello che la Chiesa ha sempre creduto e messo in pratica.
La Verità Cattolica è stata tradita
I difensori del Rettore Guerra, tra cui Padre Robert J. Fox, accusano ingiustamente la Catholic Family News di “gravi mistificazioni” perchè abbiamo riportato i fatti veri ed inconfutabili riguardo al servizio di preghiera Indù a Fatima del 5 maggio. La loro è una spiegazione che sa di disperazione.
L’ecumenismo ed il dialogo inter-confessionale di oggi sfidano la dottrina e la tradizione Cattoliche. Secondo questo nuovo orientamento, la conversione è un opzione, non un obbligo. Ecco perché i prelati Anglicani sono accolti con piacere per i loro ritiri spirituali nel Santuario di Fatima, dato che l’ecumenismo non tratterà questi uomini (e donne?) come membri di una setta eretica che mette in pericolo la loro salvezza. No, essi sono meramente “discepoli di Cristo” che non possiedono abbastanza la “pienezza della Fede” come i Cattolici. Ciò non di meno, questi non-Cattolici sono sulla loro via verso il Paradiso, quindi è nell’interesse dei Cattolici dialogarci, lavorarci insieme per rendere il mondo un posto migliore, per promuovere il “dialogo, la pace e le relazioni personali”; per scambiare le “risorse spirituali condivise” con i non Cattolici.16 La cosa più importante di tutte, è che non dobbiamo allontanarci dal Primo Comandamento dell’Ecumenismo: “Tu non farai proselitismo”.
In effetti, l’ecumenismo ed il dialogo interreligioso negano la verità secondo la quale “al di fuori della Chiesa Cattolica non vi è salvezza”. Eppure il Concilio di Firenze, irriso da Padre Dupuis, aveva insegnato infallibilmente questa verità:
“La Sacrosanta Chiesa Romana fermamente crede, professa e predica che nessuno al di fuori della chiesa cattolica, né pagani, né ebrei né eretici o scismatici, parteciperà alla vita eterna, ma andrà al fuoco eterno preparato per il diavolo e i suoi angeli ’ (Matt. 25,41) a meno che , prima della morte, essi non si uniscano a Lei; e che cos’ importante è l’unità di questo Corpo Ecclesiastico, che solo coloro che rimangono all’interno della sua unità possono approfittare dei sacramenti della Chiesa per la salvezza, e che solo loro possono ricevere una ricompensa eterna per i loro digiuni, le loro buone azioni, e per le altre opere di pietà Cristiana e compiti di un Soldato di Cristo. Nessuno, per quanto le sue opere possano essere grandi, nessuno, anche se ha versato il suo sangue in Nome di Cristo, può essere salvato a meno che egli non si ponga in seno ed in unione con la Chiesa Cattolica.”17
Quest’insegnamento de fide non è stato inventato al Concilio di Firenze. E’ parte dell’antico patrimonio della Chiesa, insegnato costantemente per secoli. Infatti, la formula usata dal Concilio di Firenze, è quasi identica parola per parola agli scritti di San Fulgenzio, che scrisse intorno al quinto secolo:
“Sappiate fermamente e senza dubbi, che non solo i pagani, ma anche tutti gli ebrei e tutti gli eretici e gli scismatici, che muoiono al di fuori della Chiesa Cattolica, andranno al fuoco eterno preparato per il diavolo e i suoi angeli.”18
Il Catechismo del Concilio di Trento, allo stesso modo insegna che: “gli infedeli, gli eretici, gli scismatici e gli scomunicati” sono “esclusi dalla luce della Chiesa”.19
Il Catechismo di Papa San Pio X, secoli dopo, presenta la stessa verità senza cambiamento. Esso insegna che “al di fuori della vera Chiesa vi sono: gli infedeli, gli Ebrei, gli eretici, gli apostati, gli scismatici e gli scomunicati”. Esso afferma inoltre che “nessuno può essere salvato al di fuori della Chiesa Cattolica, Apostolica Romana, così come nessuno potette essere salvato dall’alluvione al di fuori dell’Arca di Noè, che è una figura della Chiesa.”20
Questo stesso insegnamento è stato ripetuto nuovamente, più e più volte nel corso dei secoli. Fu Papa beato Pio IX il quale, affrontando i “Cattolici Liberali” di quei giorni, disse che avere opinioni contrario al fatto che “al di fuori della Chiesa non vi è salvezza” è da considerarsi un “empio sventurato”.21
Non va dimenticato che l’anima umana, per ottenere la salvezza, ha bisogno di una grazia santificante, che può venire solamente attraverso i sacramenti della Chiesa Cattolica. Certo, ci è stato detto che coloro che sono veramente nell’ignoranza invincibile non sono colpevoli di peccato formale contro la Fede Cattolica; ma sicuramente essi sono colpevoli i altri peccati, che li condannano all’inferno.22 Carol Robertson scrive: “non essendo in stato di grazia, egli [colui che non ha ricevuto il battesimo] finirà inevitabilmente nel peccato mortale molto presto”. E citando il Concilio di Malines, esso insegna che: “l’uomo in stato di natura decaduta, non curato dalla grazia abituale, non può rimanere a lungo senza commettere peccato mortale.”23 È per questo che la Chiesa Cattolica è assolutamente necessaria per la salvezza. E’ per questo che Nostro Signore ci ha detto in un linguaggio chiaro che “Senza di Me, non potete fare niente!”
Questi insegnamenti quindi, non sono punti su cui la teologia può “riformare se stessa”, al punto da voler dire qualcosa di differente da ciò che la Chiesa ha insegnato per quasi 2000 anni. Il Vaticano I proclama solennemente, e con la forza assoluta dell’autorità infallibile, che dobbiamo comprendere la Dottrina Cattolica “con lo stesso significato e la stessa spiegazione” nel corso delle ere.24 Non si può dare un significato diverso di quello che la Chiesa ha sempre adottato, ad una dottrina insegnata consistentemente dal Magistero ordinario e straordinario della Chiesa Cattolica. Neanche un Papa ha il potere di fare un tale cambiamento.25
Questo solido principio di immutabilità della dottrina Cattolica è stato magnificamente spiegato nel Giuramento contro il Modernismo, in cui si legge, tra l’altro:
“Io ricevo sinceramente la dottrina della fede consegnataci dagli Apostoli per mezzo dei Padri ortodossi, con lo stesso significato e la stessa spiegazione (eodem sensu eodeumque sententia); e pertanto Io rifiuto completamente l’eretica falsità di un’evoluzione dei dogma, che cambiano da un significato ad un altro, differente da quello che la Chiesa ha sempre professato”.26
“L’errore più deplorevole”
Sulla stessa linea, i Papi nel corso dei secoli, specialmente a partire dalla Rivoluzione Francese, hanno condannato qualsiasi attività che ponga la Chiesa Cattolica sullo stesso piano delle false religioni. E’ una delle ragioni delle condanne Papali contro la massoneria, perché essa poneva tutte le religioni sullo stesso piano. Papa Leone XII insegnò che:
“Una certa setta, certamente da voi conosciuta, [la massoneria, Ed.] e che si arroga erroneamente per se il nome di filosofia, ha creato dalle ceneri una serie disorganizzata di quasi tutti gli errori... essa insegna che libertà è stata garantita da Dio a tutti gli uomini di unirsi in una qualsiasi setta o di adottare qualsiasi opinione che possa piacergli, secondo il suo intendimento personale, senza alcun pericolo per la sua salvezza eterna…
“… sarebbe veramente impossibile, per il Signore Dio nostro, che è completamente vero, che è Verità assoluta in Se, il migliore e più saggio dispensatore di Bene, approvare tutte queste sette che insegnano dogmi falsi e frequentemente opposti ed in contraddizione l’uno con l’altro, e di dare la ricompensa eterna a quegli uomini che si uniscono a tali sette…”27
Eppure il “deplorevole errore” condannato dai Papi — ovvero che un uomo possa trovare la salvezza in qualsiasi religione — riceve il bollo d’approvazione per mezzo della pratica ecumenica e del dialogo inter-religioso.
Papa Gregorio XVI allo stesso modo condannò quest’errore nella sua Enciclica Mirari vos arbitramur:
“Qui vediamo un altra opera dei malvagi per i quali, ci dispiace vedere, la chiesa contemporanea è gravemente afflitta. Parlo dell’indifferentismo, o quella assurda opinione che è cresciuta in entrambi le parti per mezzo dell’inganno di uomini malvagi. Secondo quest’opinione, la salvezza eterna dell’anima può essere ottenuta da una qualsiasi professione di fede, fintanto che la morale di un uomo sia in linea con il concetto di giustizia ed onestà. Dovete estirpare quest’errore così deplorevole dalle persone poste sotto la vostra tutela, dato che è un argomento così importante e così chiaro. Perché, sin da quando l’Apostolo ci ha avvertito che esiste un solo Dio, una sola fede, un solo battesimo, coloro che affermano che la vita alla beatitudine [eterna] inizi da una qualsiasi religione dovrebbe avere paura e pensare seriamente sul fatto che, secondo la testimonianza del Salvatore stesso, essi sono contro Cristo perché essi non sono per Cristo; e che essi sono miseramente divisi perché non si stanno unendo a Lui; e che pertanto, certamente andranno in contro alla morte eterna, a meno che non professino saldamente la Fede Cattolica e la mantengano integra ed inviolata”.28
Papa Gregorio XVI qui non fa altro che riaffermare la verità essenziale contenuta nel Credo Attanasiano del quarto secolo, dimostrando così la continuità della Chiesa Cattolica nel corso delle epoche. Il Credo inizia così:
“Chiunque voglia essere salvato deve prima di tutto attenersi alla fede cattolica Se non manterrà integra ed inviolata questa fede, di certo perirà eternamente.”
E si conclude così:
“Questa è la fede cattolica. Se uno non vi crede con fede e con fermezza, non potrà essere salvato”
L’orientamento ecumenico ed interconfessionale odierno va nella direzione opposta rispetto a queste verità divine. E’ questo orientamento che invita Jacques Dupuis ad un Congresso interconfessionale a disprezzare i dogma definiti infallibilmente. E’ questo orientamento che da il benvenuto agli Indù e ai loro riti di preghiera pagani sull’Altare Cattolico del Santuario di Fatima e poi attacca i fedeli Cattolici che protestano contro tale oltraggio. E’ questo orientamento che falsifica i dogma Cattolici, uccide lo spirito missionario Cattolico e lascia i non-cattolici nell’ignoranza della loro falsa religione. Esso nega concretamente le parole della Madonna “stretta è la via per la salvezza, e pochi sono coloro che la trovano”, e predica il nuovo vangelo massonico, per il quale invece le vie della salvezza sono ampie. Si adopera in un continuo ed inutile dialogo, del tipo “io sto bene, tu stai bene”, ma non afferma mai che i non-Cattolici devono abbandonare i propri errori e unirsi all’unica Vera Chiesa Cattolica fondata da Cristo per la salvezza. Mai!
Ecco perché i Cattolici devono continuare — e continueranno — la forte opposizione all’orientamento inter-confessionale che avviene oggi a Fatima.

Cinque Veloci Risposte
al Rettore Guerra

Il Catholic Family News ha chiesto a cinque dei suoi collaboratori di commentare il comunicato del Rettore del Santuario Monsignor Guerra, nel quale egli cerca di giustificare la cerimonia di preghiera Indù a Fatima. Ecco i loro commenti:
"Padre Guerra, Rettore del Santuario di Fatima, ha definito ignoranti e pieni di rancore coloro che lo hanno criticato per aver consentito ad un gruppo Indù di esercitare il proprio culto a Fatima. Come prova della sua prima accusa, egli smentisce ciò che il sacerdote Indù dichiara a proposito dell'interpretazione, da parte del gruppo, di Maria come manifestazione Divina, ed insiste, senza alcuna prova, dicendo che l'interpretazione Induista di Maria è in accordo con la Fede Cattolica, la quale, al contrario, è del tutto estranea al loro panteismo. Come supporto della seconda accusa, egli descrive coloro che lo criticano come nemici dell'unità. Ma a quale unità si riferisce il Rettore? Ce lo dice egli stesso. E' l'unione che è possibile fra tutti i Cristiani, tutti i credenti, e tutti gli uomini. Ovviamente, tale unione deve essere basata su qualcosa di diverso dalla fede Cattolica, dal momento che fra tutti i Cristiani possono esserci gli eretici e scismatici, tutti i credenti possono includere gli apostati, e tutti gli uomini possono includere gli atei. Forse il Rettore dovrebbe esaminare con grande attenzione la natura di questa unione che tanto desidera, prima di pregare la Madonna di Fatima affinché la realizzi."
- Edwin Faust
"Apparentemente Padre Guerra ritiene che la considerazione Induista che Maria è la "Sacra Madre" sia la prova che le preghiere Induiste a Fatima siano gradite a Dio, piuttosto che sacrileghe. Dal momento che è risaputo che gli Indù ritengono che la "Sacra Madre" sia 1) una divinità femminile, 2) manifesta sotto varie "forme", compreso 3) l'incubo sanguinario Kali e la prostituta cosmica Ramani, allora risulta chiaro che Padre Guerra debba spiegarsi meglio. Comparare la madre terrena di Padre Guerra con una psicopatica suicida ed una prostituta sarebbe sicuramente inaccettabile per lui. Perché allora egli accetta con indifferenza l'analogia parallela riguardante Maria, sua Madre Celeste, la Madre di Nostro Signore?"
- Craig Heimbichner
"Il Rettore Guerra ammette che, col suo stesso permesso, venne consentito l'accesso all'altare nella Cappellina ad un "prete" Indù, affinché cantasse - proprio a questo altare, e in nessun altro posto sul suolo di Fatima - "una preghiera che durò pochi minuti". Le preghiere che durano pochi minuti, e cantate davanti agli altari, non sono nient'altro che culto. Tali preghiere intonate dagli Indù sono culto Induista. Questa attività, ammette inoltre Guerra, voleva dimostrare "l'unione che è possibile fra tutti i Cristiani, tutti i credenti, e tutti gli uomini…" E che "unione" è questa? E' una "unione" che consente a tutte le religioni, vere e false, di accedere al Santuario di Fatima per le loro preghiere davanti all'altare della Cappellina. Guerra condanna se stesso. Colpevole come da accusa."
- Christopher Ferrara
"Sin dal colpo di stato Liberale e Modernista nel 1958, con l'elezione di Papa Giovanni XXIII, il laicato Cattolico ha visto le sue più sacre tradizioni, credenze e consuetudini violate e negate dai nuovi Farisei sui loro troni. Come vediamo ancora in questo Comunicato, ogni oltraggio alla religione dei nostri antenati viene reso "accettabile" tramite l'assicurazione che niente di fondamentale viene modificato. Il messaggio di Fatima è chiaramente l'ultimo bersaglio per l'annientamento. Ciò che sin dall'inizio del XX Secolo si riteneva fosse la soluzione ai problemi del mondo, ora è in mano a coloro che credono in una nuova religione universale ed in una nuova umanità. Io prego che la credulità Cattolica faccia strada alla resistenza Cattolica.
- Peter Chojnowski, Ph. D.
"Padre Guerra termina il suo Comunicato con una preghiera alla Madonna di Fatima affinché "rafforzi la nostra volontà per l'unità". Ma un'unità raggiunta a costo della fede Cattolica è un'unità davvero misera, e può attrarre solamente coloro che non hanno - o non hanno più - la fede Cattolica. La Madonna di Fatima ha chiesto la conversione alla fede Cattolica, non l'apostasia ecumenica voluta, a quanto pare, da Padre Guerra. Quando egli chiede alla Madonna di "liberarci dallo spirito di dissenso e di controversia", io immagino che questa preghiera possa essere esaudita con la rimozione di Padre Guerra dal suo incarico di Rettore del Santuario di Fatima. Questo ci porterebbe di gran lunga ad una liberazione dal dissenso di Padre Guerra dalla fede Cattolica, e dalla controversia che il suo dissenso ha causato."
- Mark Fellows

Note (all’articolo di John Vennari)
  1. Il mese scorso abbiamo citato le parole di approvazione del Rettore Guerra nei confronti della cerimonia di preghiere Indù a Fatima. Tuttavia, un teologo ci ha fatto notare che non avevamo tradotto correttamente un termine. Abbiamo detto che Guerra aveva parlato di “un background comune in tutte le religioni”. Le parole in Portoghese erano fundo comun. Ci è stato spiegato che una corretta traduzione non è “background comune”, bensì “base comune”. L’affermazione di Guerra relativa al “background comune” è assurda, dato che il monoteismo dell’Ebraismo ed il politeismo Indù non hanno niente in comune. Così come non ne hanno gli adoratori africani di serpenti rispetto alla Cristianità. Pertanto, come spiega Padre Kramer: “l’affermazione di Mons. Guerra secondo cui tutte le religioni hanno un ‘fundo comun’, può tradursi solamente con ‘base comune’. E’ un concetto teologico coerente con i principi del modernismo, dell’ecumenismo, e sostanzialmente con la massoneria”, ognuna delle quali sostanzialmente afferma che tutte le religioni vengono dall’uomo. In altre parole, per Guerra dire che tutte le religioni hanno un “background comune” è assurdo. Ma dire che tutte le religioni provengono da una base comune è eretico! E’ triste constatare il fatto che il Rettore Guerra abbia usato il termine “base comune”. La citazione completa è la seguente: “e’ ovvio che queste civiltà e religioni sono piuttosto differenti. Ma io penso che vi sia una base comune in tutte le religioni. C’è una base comune che sta nel fatto, come potrei dire, che esse provengono dall’umanità che tutti noi possediamo in comune. Ed è molto importante riconoscere questa base comune perchè, per via degli scontri dovuti alle differenze, noi dimentichiamo a volte la nostra uguaglianza. Pertanto, tali raduni ci danno una tale possibilità”. L’originale in portoghese era il seguente: “É evidente, são civilizações e religiões bastante diferentes. Mas eu penso que em todas as religiões há um fundo comum. Há um fundo comum que nasce, digamos, também da comunidade de humanidade que todos temos. E é muito importante que a gente reconheça esse fundo comum, que às vezes, por causa dos embates das diferenças, a gente esquece a igualdade. Por isso, estes encontros dão-nos essa ocasião.

  2. Vedi Catholic Family News, Dicembre 2003. Clicchi qui per il collegamento.

  3. Mi rendo conto che questi dettagli di base del Congresso sono stati già riportati nei numeri precedenti, ma li ho inclusi qui per rendere l’articolo auto-sufficiente.

  4. Vedi “Il Significato del Nome ‘Chiesa’”, Mons. Joseph Clifford Fenton, American Ecclesiastical Review, a954. Ristampato su Catholic Family News, novembre 2000. (ristampa #519 disponibile presso la CFN). Qui, mons. Fenton spiega che il termine “Chiesa” non può essere usato per qualsiasi congregazione o fede religiosa. Al contrario, ha un significato unico. Significa Il Regno di Dio in terra, il popolo della Divina Alleanza, l’unica unità sociale al di fuori della quale la salvezza non può essere trovata. Il Regno di Dio, spiega Fenton, è l’unica vera Chiesa Cattolica fondata da Gesù Cristo.

  5. “Tutti gli dei dei Gentili sono diavoli” (Salmi 95,5)

  6. San Francesco Xavier, James Brodrick, S.J. (New York: Wicklow Press, 1952), p. 135.

  7. Notícias de Fátima, un giornale locale di Fatima in relazioni amichevoli con il Santuario, ha pubblicato una difesa del nuovo orientamento ecumenico nel proprio numero del 7 maggio 2004. In esso venivano citati il Rettore Guerra ed il Frate Cappuccino Fernando Valente, il quale comparava i Cattolici Tradizionali ai “Talebani”. Vedi “Un rito Indù Officiato all’altare di Fatima” di J. Vennari, Catholic Family News, giugno 2004.

  8. “Scene di una Dissacrazione: rapporto Fotografico del Rito Indù a Fatima”, di J. Vennari, Catholic Family News (CFN), luglio 2004. (Ristampa #958 disponibile presso la CFN)

  9. Lettera Pastorale del Cardinale Mercier, 1918, The Lesson of Events. Citato da Il Regno di Cristo ed il Naturalismo Organizzato, Padre Denis Fahey (Dublino: Regina Publications, 1943), p. 36. (Enfasi aggiunta)

  10. Citazione da “Unity: Special Problems, Dogmatic and Moral,” Padre David Greenstock, The Thomist, 1963.

  11. Dalla pagina internet del Dalai Lama: La Fondazione per la Responsabilità Universale: (www.furhhdl.org/newsite/hhtdl.htm)

  12. Non c’è neanche bisogno di dire che qualsiasi sacerdote degno di questo nome non officerebbe mai più un’altra Messa sull’altare della Cappellinha a meno che non venisse riconsacrata. Deve essere fatto perché la Cappelinha di Fatima è un luogo dove è stato commesso un sacrilegio: l’altare Cattolico è stato usato come luogo in cui un pagano ha condotto una cerimonia pubblica di preghiere.

  13. Trascrizione dalla trasmissione della SIC. Citazione da “Scene di una Dissacrazione” Catholic Family News, luglio 2004.

  14. Un introduzione all’Induismo, Gavin Flood (Cambridge University Press, 1996), pp. 177-178.

  15. E-mail con Craig Heimbichner. Pubblicata con il permesso dell’autore.

  16. Sono citazioni dirette del testo Linee guida delle Applicazioni dei Principi e Norme dell’Ecumenismo; #’s 68, 102-103. Per ulteriori informazioni su questo manuale Ecumenicop che approva delle attività da sempre considerate come peccati contro la Fede, vedi “La Chiesa Ecumenica del Terzo millennio”, Catholic Family News, gennaio 1998.

  17. Cantate Domino, Papa Eugenio IV, Concilio di Firenze, 4 febbraio 1442.

  18. De Fide ad Petrum, 38, 79, MPL, LXV, 704. Citazione da “Due riflessioni sulla Necessità della Cheisa Cattolica per Ottenere la Salvezza Eterna” Mons. Joseph Clifford Fenton, American Ecclesiastical Review, giugno, 1962.

  19. Catechismo del Concilio di Trento, McHugh & Callan (traduzione inglese) (Rockford: Tan, Ristampa 1982), p. 101.

  20. Il Catechismo di Papa San Pio X (pubblicato originalmente nel 1910, ristampato da Instauration Press, Australia), pp. 31, 41.

  21. Citazione presa da Il Dogma Cattolico di PadreMichael Muller (Benzinger Brothers, 1888), p. xi.

  22. Per alter informazioni su questo argomento controverso vedi “Invincible or Inculpable Ignorance Neither Saves Nor Damns a Person ”, di Padre Michael Muller, ristampato in Catholic Family News, Aprile 1998.

  23. Secondo Concilio di Milene, can. 3. (Denz. #103), Coelestine I, “Indiculus,”Denz. #132. citazione da La Mia Vita con Tommaso d’Aquino, di Carol Robertson (Kansas City: Angelus Press, 1992), p. 73.

  24. Concilio Vaticano I, De Fillius.

  25. Il Vaticano I insegnò infallibilmente che “Il Santo Spirito non è stato promesso ai successori di San Pietro affinchè essi, per Sua rivelazione, potessero introdurre della nuova dottrina, ma piuttosto che grazie al Suo aiuto essi potessero custodire sacralmente la rivelazione trasmessa tramite gli Apostoli ed il Deposito della Fede, e potessero portarla avanti fedelmente.” Vaticano I, Sessione IV, Cap. IV, Pastor Aeternus.

  26. Giuramento contro il Modernismo, 1910, Papa San Pio X. Citazione presa da Fenton “Due riflessioni sulla Necessità della Chiesa Cattolica per l’ottenimento della Salvezza Eterna”

  27. Popa Leone XII, Ubi primum, 3 maggio 1824. Citazione presa da “Elementi del Cattolicesimo Liberali” Mons. Joseph Clifford Fenton, The American Ecclesiastical Review, luglio 1958.

  28. Papa Gregorio XVI, Mirari vos arbitramur, 15 agosto 1832.
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