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sabato 6 ottobre 2012

LA RUSSIA DEVE ESSERE CONSACRATA ALL'IMMACULATO CUORE




LA RUSSIA DEVE ESSERE CONSACRATA ALL'IMMACULATO CUORE

Rev. Dott. Gregorius D. Hesse



LA RUSSIA DOVREBBE ESSERE CONSACRATA ALL'IMMACULATO CUORE, ANCHE SE LA MADONNA NON L'AVESSE MAI MENZIONATO A FATIMA.

Lo scopo di questo trattato è la prova che la consacrazione della Russia all'Immaculato Cuore di Maria è di una necessità teologica o al meno di una convenienza teologica, anche se il Cielo non l'avesse mai menzionato. Perciò, in questo trattato e per lo scopo dell'argumentazione pretenderemo che la Madonna non fosse mai apparsa a Fatima e che non ci fosse mai un messagio.

In consequenza dobbiamo esaminare le questioni seguenti:
1. Perchè una consacrazione?
2. Perchè a la Madonna?
3. Perchè all'Immaculato Cuore?
4. Perchè la Russia?
5. Perchè non solo dal papa, ma tutti i vescovi?

1. SCOPO E NECESSITA DI CONSACRAZIONE

La parola "consacrazione" è derivata dal Latino: consecrare e nei tempi di Cicerone significava la dedicazione al servizio di un dio, e - in un'interpretazione seconda - dedicare, santificare.

Nei tempi Cristiani il senso fu approfondito ed esteso nello stesso tempo consacrare adesso significa:
1. santificare, riconoscere qualche cosa come santa.
2. dedicare o consacrare una persona a Dio, dedicarsi con la vita e tutti i prerogativi al servizio di Dio.
3. rilevare qualche persona o cosa come sacra o dedicata al sacro.
4. amministrare o svolgere le ceremonie della consacrazione.
5. consacrare, esercitare il potere conferito al sacerdote nella sua ordinazione: trasformare pane e vino al Corpo e Sangue di Cristo nella consacrazione della Messa.
Il terzo significato, in una definizione di San Tommaso d'Aquino, è il più importante per la nostra considerazione. Come spiega San Tommaso nel suo Commentario sulle Sentenze di Pietro Lombardo: "Per qualsiasi eminenza di stato la santificazione sarà data, perchè lì un aiuto speciale di grazia è necessario, come nella consacrazione dei rè, monaci e suore ..."

Una Consacrazione come tale fu richiesta da Dio molte volte nella Sacra Scrittura, come nella consacrazione di Giosuè:

Dixitque Dominus ad [Moysen]: Tolle Iosue filium Nun virum in quo est Siritus, & pone manum tuam super eum. Qui stabat coram Eleazaro sacerdote & omni multitudine: & dabis ei praecepta cunctis videntibus, & partem gloriae tuae, ut audiat eum omnis synagoga filiorum Israel. Pro hoc, si quid agendum erit, Eleazar sacerdos consulet Dominum. Ad verbum eius egredietur & ingredietur ipse, & omnes filii Israel cum eo, & cetera multitudo. Fecit Moyses ut praeceperat Dominus. Cumque tulisset Iosue, statuit eum coram Eleazaro sacerdote & omni frequentia populi, & impositis capiti eius manibus, cuncta replicavit, quae mandaverat Dominus (Num. 27:18-23).

E Giosuèdisse al popolo: "Sanctificamini: cras enim faciet Dominus inter vos mirabilia" (Jos. 3:5). Per ottenere a una grazia straordinaria, il Signore prescrive la consacrazione:

Populo quoque dices: Sanctificamini: cras comedetis carnes, ego enim audivi vos dicere: Quis dabit nobis escas carnium? Bene nobis erat in Aegypto. Ut det vobis Dominus carnes, & comedatis (Num. 11:18).

Ciochè fu consacrato è messo da parte, è santo, e viene messo da parte e santificato per uno scopo specifico:

Dixitque Moyses ad Dominum: Non poterit vulgus ascendere in montem Sinai: tu enim testificatus es, & iussisti, dicens: Pone terminos circa montem, & sanctifica illum (Ex. 19:23). Ego enim sum Dominus Deus vester: sancti estote, quia ego sanctus sum (Lev. 11:44). [Dominus] Qui dixit ei: Vade ad populum, & sanctifica illos hodie, & cras, laventque vestimenta sua ... Descenditque Moyses a populum, & sanctificavit eum. Cumque lavissent vestimenta sua (Ex. 19:10,14) [Dominus] faciat te excelsiorem cunctis gentibus quas creavit, in laudem, & nomen, & gloriam suam: ut sis populus sanctus Domini Dei tui, sicut locutus est (Deut. 26:19).

Il concetto di mettere da parte e prelevare è un precetto fondamentale della legge mosaica:

De primogenitis, quae nascuntur in armentis, & in ovibus tuis, quidquid est sexus masculini, sanctificabis Domino Deo tuo. Non operaberis in primogenito bovis, & non tondebis primogenita ovium (Deut. 15:19). Sacerdotes quoque qui accedunt ad Dominum, sanctificentur, ne percutiat eos (Ex. 19:22).

Il popolo fu messo da parte è consacrato, però i sacerdoti devono ancora essere messi da parte e consacrati per la loro missione specifica la quale éssi non dividono con il popolo comune:

Ac separabis de medio filiorum Israel, ut sint mei (Num. 8:14). Num parum vobis est quod separavit vos Deus Israel ab omni populo, & unxit sibi, ut serveretis ei in culto tabernaculi, & staretis coram frequentia populi & ministraretis ei? (Num. 16:9).

Ogni consacrazione è specifica. Così come non è sufficiente di consacrare il mondo come tale per aver consacrata la Russia, l'Italia o un altro paese, così non è sufficiente di consacrare il popolo d'Israele, non basta nemmeno di consacrare i Leviti, bisogna consacrare l'individuo come nell'esempio di Aaron:

Et loqueris cunctis sapientibus corde, quos replevi spiritu prudentiae, ut faciant vestes Aaron, in quibius sanctificatus ministret mihi ... Portabitque Aaron iniquitates eorum, quae obtulerunt, & sanctificaverunt filii Israel, in cunctis muneribus & donariis suis. Erit autem lamina semper in fronte eius, ut placatus sit eis Dominus ... vestiesque his omnibus Aaron fratrem tuum & filios eius cum eo. Et cunctorum consecrabis manus, sanctificabisque illos, ut sacerdotio fungantur mihi. (Ex.28:3,38,41).

Bisogna capire che la consacrazione rende una persona o cosa accetabile a Dio, come il bambino che diventa accetabile per il battesimo e il battezzato è messo da parte nell'ordinazione al Sacerdozio.

Nessuna consacrazione può essere fatta in un modo vago o indcerminato, ma éssa deve essere compiuta secondo istruzioni detagliate (Ex.29:1-34)! Istruzioni simile si trovano in altri libri del Pentateuco. Per la nostra ultima questione sarà importante di capire che la consacrazione deve seguire un rito solenne. C'è una differenza nella grazia ottenuta per una medaglia benedetta per un semplice segno della croce alla Madaglia di San Benedetto consacrata da un Benedettino fornito di Rituale, facoltà e acqua santa.

Lo scopo della consacrazione è anche l'espiazione:

[Moyses] immolavit [vitulum]: hauriens sanguinem, & tineto digito, tetigit cornua altaris per gyrum, quo expiato & sanctificato, fudit reliquum saguinem ad fundamenta eius, sic consecravit altare ad expiatonem (Lev.8:15). Panes quoque, qui sunt in canistro, in vestibulo tabernaculi testimonii comedent, ut sit placabile sacrificium, & sanctificentur offerentium manus. Alienigena non vescetur es eis, quia sancti sunt (Ex.29:32-33). Septem diebus expiabis altare, & sanctificabis, & erit Sanctum sanctorum, & omnis, qui tetigerit illud, sanctificabitur (Ex.29:37). Peccavit Israel, & praevaricavit pactum meum: tuleruntque de anathemate, & furati sunt atque mentiti, & absconderunt inter vasa sua. Nec poterit Israel stare ante hostes suos, eosque fugiet: quia pollutus est anathemate, non ero ultra vobiscum, donec conteratis eum, qui huius sceleris reus est. Surge, sanctifica populum, & dic eis: sanctificamini in crastinum: haec enim dicit Dominus Deus Israel: Anathema in medio tui est Israel: non poteris stare coram hostibus tuis, donec deleatur ex te, qui hoc contaminatus est scelere (Giosue 7:11-13).

Lo scopo finale di tutta la creazione e, perciò, anche della consacrazione è la maggior Gloria di Dio: "Ibique praecipiam filiis Israel, & sanctificabitur altare in gloria mea" (Ex.29:43). "Dio non richiede la Sua Gloria per Se stesso, ma a causa di noi," come dice San Tommaso (Summa Theologiae, II-II, q.132, a.l, ad1).

Ciochè viene consacrato appartiene a Dio, al meno se non viene desecrato:

Ogni consacrazione è indelebile, e rimane nel soggetto (Summa Theologiae, II-II, q.39, a.3). La consacrazione di una chiesa non deve essere ripetuta, se éssa non fu bruciata o polluta per sangue o semine (Summa Theologiae, III, q.83, a.3, ad3). Si quis ergo emundaverit se ab istis, erit vas in honorem sanctificatum, & utile Domino ad omne opus bonum paratum (2 Tim.2:21).

Tutta la storia della Chiesa e dei costumi liturgici di éssa, sono prova definitiva della necessità della consacrazione:

Mentre una capella deve essere benedetta, l'altare ed i vasi sacri devono essere consacrate. Una chiesa deve essere consacrata come l'altare. Un vescovo viene consacrato, un sacerdote, un monaco, una suora, ed una vergine. Certe medaglie ed oggetti sacri devono essere consacrati e, prima della riforma del 1949, le palme nella Domenica delle Palme e la Candela Pasquale furono consacrate con prefazioni consacratorie.

Ogni volta qualche cosa è desecrata, éssa deve essere fatta sacra di nuovo attraverso la riconsacrazione. Questo vale anche per noi - peccatori che siamo - perchè in un certo senso verremmo riconsacrati nel Sacramento della Confessione.

Per lo scopo di questo trattato il concetto della consacrazione come espiazione sarà di massima importanza.

2. LA NECESSITA DELLA CONSACRAZIONE ALLA MADONNA

Chi è Dio. Padre, Figlio e Spirito Santo o la Madonna? Non è cosi che Dio, la Sacra Scrittura e la Tradizione richiedono una consacrazione a Dio stesso?

Si, definitivamente. Sicuramente sarebbe meno che appropriato di consacrare una chiesa o una pietra d'altare a chiunque fuorchè Dio stesso. Una semplice pietra, usata come sepolcro per ossa umana, anche se dei santi martiri, deve essere messa da parte, santificata, dedicata e arresa interamente a Dio per la consacrazione, affinchè éssa sia degna per il santissimo Sacrificio della Messa. Analogicamente vale lo stesso per i membri del sacerdozio.

Queste consacrazioni, però, come la consacrazione dell'acqua battesimale, sono necessarie per rendere qualche materia degna del Santo attraverso la santificazione. Una pietra d'altare non viene consacrata per conferre delle grazie, ma per permettere la celebrazione del sacramento che conferirà le grazie sacramentali della massima potenza. Nè la pietra d'altare nè l'acqua battesimale vengono consacrate per lo scopo d'espiazione nello senso stretto, ma per la purificazione necessaria per rendere materia degna del proprio sacramento.

Sono dirette a Dio tutte le consacrazioni? Ultimamente, si, ma non sempre esclusivamente. Dio premia i santi con una partecipazione alla Sua Gloria. La Medaglia di San Benedetto è consacrata in onore di San Benedetto implorando la sua intercessione. Éssa viene consacrata a Dio, ma in onore di San Benedetto.

La Volontà di Dio di distribuire la Sua Gloria a tutti i santi è fermamente stabilita nella Tradizione della Chiesa:

Una pietra d'altare non deve essere consacrata senza reliquie di un martire: una chiesa di solito è dedicata ad un santo: la gran maggior parte delle feste nel Calendario Romano sono dei santi; una Novena può essere celebrata per l'onore di un santo come per il Natale o la Venuta dello Spirito Santo nella Pentecoste (la prima di tuttel le Novene); una suora può essere consacrata come una suora del Sacro Cuore tanto quanto una Sorella di San Guiseppe; durante il Concilio di Trento tre libri furono posati sull'altare, la Bibbia, il Missale e la Summa Theologiae, scritta da un semplice santo, anche se il Doctor Angelicus, il Doctor Communis, il Doctor Doctorum. Così uno dei più fertili incontri dei vescovi, uno dei più ispirati concili mai fu dedicato e consacrato a Dio nella Sacra Scrittura, alla Chiesa nel Missale, e ad un piccolo ma grosso santo per il suo grosso libro con al meno quattro sbagli, però scritto in un amore quasi incomprensibile per noi.

Così Dio non voleva la consacrazione soltanto per la Sua Perfezione e Divinità (qualmodo diminuito da San Girolamo nella Vulgata), tanto di meno ai sbagli dei Papi nei Proprium della Messa (il Canone è senza errore!!!), e ancora di meno al deficit intellettuale del grosso santo magnifico nel suo libro grosso e magnifico Summa Theologiae. Si vede facilmente, che Dio voleva che i padri di Trento partecipino all'ispirazione, sapienza, informazione ed introspezione, ma primaditutto all'amore Divino dato a santi come Girolamo, Gregorio, e Tommaso d'Aquino.

Nel prossimo capitolo di vedrà l'importanza di questa considerazione. La Speranza sarà sodisfatta, la Fede sarà superata, mentre la Carità rimarrà.

Mentre la consacrazione è un atto di Fede, posato sulla Speranza, éssa deve essere causata dalla Carità, sia d'ubbidienza o di scelta. La Carità ama "il prossimo" per ubbidienza, l'amicizia invece per scelta. San Tommaso dice: "Fra le cose che appartengono all'amore, l'amicizia è la più perfetta" (Summa Contra Gentiles, III, d.27, q.2, 1).

Abbiamo visto che Dio desidera la Sua Gloria a causa di noi, non per Se stesso, anche se questa Gloria spetta a Dio in misura infinita. La Sua amicizia perfetta è lo scopo di ogni consacrazione. "Vos autem dixi amicos," (Giov. 15:15) e siamo amici quando consacrati nello spirito di dedicazione, espiazione, e, specialmente, ubbidienza alla Sua Volontà. (Giov. 15:13)

La Chiesa nella sua venerabile Tradizione di tante canonizzazioni di santi e la sua benevole protezione del loro culto e delle consacrazioni nel loro onore, illustra e conferma la ferma Volontà di Cristo di distribuire la Sua Gloria ed i suoi meriti ai consacrati a Dio.

La conclusione è inevitabile che la Sua Madre non partecipa soltanto in questa distribuzione ma ritiene il primo posto fra tutti i santi a cui potremmo mai conscararci. I suoi meriti ed il suo ruolo nella Storia della Salvezza furono esaltati nella Sacra Scrittura, la Tradizione della Chiesa, i scritti dei santi e venti secoli di devozione e culto. Nella mente di molti fedeli la sua posizione è (o al meno fu) talmente esaltata che G. K. Chesterton lodevolmente ci ricorda della saggezza della Chiesa che non si scordava mai di sottolineare la distinzione fra l'Uomo-Dio ed una Donna Perfetta (The New Jerusalem, ultimo capitolo).

Un'esaggerazione ogni tanto può essere considerata benevolmente comprensibile nella luce della posizione della Madonna come Mater Dei, Regina Martyrum, Regina Caeli, Regina Angelorum, Mediatrix Omnium Gratiarum.

Ci basterà la citazione di qualche santo nel posto dei molti e spesso profondi volumi scritti sulla gloria della Madonna:

... in primis gloriosae semper Virginis Mariae, Genetricis Dei et Domini nostri Jesu Christi (Canon Missae); L'umanità di Cristo in quanto unita a Dio e la beatitudine creata in quanto fruizione di Dio e la Beata Vergine in quanto Madre di Dio, sono in un certo modo di una degnità infinita da un bene infinito, ciò che è Dio (Summa Theologiae, I, q.25, a.6, ad 4) e da questa parte non può essere meglio (Summa Theologiae, III, q.7, a.12, ad 2); Essere la Madre di Dio è e la grazia più grande conferibile ad una semplice creatura. Lo stesso si trova ove Dio non può fare di più. Dio può fare un mondo più grande, un cielo più grande, più di una Madre di Dio Egli non può fare (San Bonaventura).

La funzione della Madonna nell'economia della salvezza non è soltanto passiva, élla non viene soltanto usata da Dio, élla dedicava con tutto il suo cuore, intoccato dal peccato, tutta la sua vita e se stessa completamente a Dio ed il suo Figlio Divino come l'ancilla Domini nel mistero della Redenzione. Élla è, come dice Sant'Ireneo, la causa della salvezza. Sant'Epifanio la chiama la "Madre dei Vivi" ed élla è infatti la nostra madre nell'ordine della grazia, perchè élla è la GRATIA PLENA, e la Mediatrix Omnium Gratiarum:

Dal momento che la Vergine Madre concepiva da Dio nel suo grembo ... élla otteneva giurisdizione in ogni processione temporale dallo Spirito Santo: affinchè nessuna creature ottenessi qualsiasi grazia da Dio, se non secondo la disposizione della Sua Madre pia (San Bernardo di Siena).

Ogni consacrazione per lo scopo di ottenere grazies, deve, perciò, essere diretta verso la Madonna, in quanto Mediatrix Omnium Gratiarum!

3. LA NECESSITA DI UNA CONSACRAZIONE ALL'IMMACULATO CUORE

A prima vista sembrarebbe che una consacrazione alla Madonna come tale fosse più che sufficiente, e, infatti, per molti secoli sembrava così. In un certo senso ci troviamo davanti ad un mistero quando consideriamo il passaggio di tempo finchè la Saggezza Divina decise di revelare l'adorazione del Sacro Cuore e la venerazione dell'Immaculato Cuore all'umanità. Ambe due potrebbero sembrare strani a prima vista:

Lo chiedo con rispetto e senza qualsiasi intenzione blasfemica:

Perchè l'adorazione del Sacro Cuore, perchè la pompa del sangue invece dei Suoi mani che trasmettero lo Spirito Santo agli Apostoli?

San Tommaso d'Aquino chiama il cuore "il primo principio di movimento nell'animale" (Summa Theologiae, I, q.20, a.1, ad 1), e dice: "Ogni disposizione del corpo percorre al cuore come principio e fine di ogni mozione del corpo" (Summa Theologiae, I-II, q.38, a.5, ad 3). Questo non è una risposta alla nostra domanda, finchè il cuore è considerato nella sua funzione corporale di cirçolare il sangue.

Due volte, però, San Tommaso parla della dosposizione del cuore verso le passioni dell'anima (Summa Contra Gentiles, III, d.34, q.2, a.1; De Veritate, q.25, a.2), e, poi, indica la soluzione del nostro problema nel suo articolo sulla concordia, l'insieme dei cuori, l'accordo, e l'armonia:

Concordia, nel senso proprio, è verso un altro: ciò è, in quanto le volontà di vari cuori convengono in un accordo ... Il cuore di un essere umano individuale tende verso cose varie; e questo in un modo doppio. In un senso secondo le varie potenze appetitive ... in un altro secondo i vari desiderabili (Summa Theologiae, II-II, q.29, a.1).

San Tommaso non risponde alla nostra domanda, ma la soluzione corretta può e deve essere basata sul conesso che egli fa fra la volontà ed il cuore:

Tradizionalmente parliamo dell DUE facoltà dell'anima, ciò è, l'intelletto come la penetrazione intima della verità (Summa Theologiae, II-II, q.8, a.1) come potenza passiva dell'anima (Summa Theologiae, I, q.79, a.2) e la volontà come appetito razionale (Summa Theologiae, I, q.78, a.1) nella parte più alta dell'anima, che appartiene alla vita attiva (Summa Contra Gentiles, III, d.3, q.1, ad6).

Il cuore è sempre stato il simbolo dell'amore come si vede facilmente nelle frasi più comuni: "Ti amo con tutto il mio cuore." "Il mio cuore è tutto tuo." "Tu sei nel mio cuore." In questi casi la volontà ed il cuore sono d'accordo, però che cosa si può dire sulla contradizione frequente fra il cuore e le DUE facoltà dell'anima: "Va bene, lo farò, però il mio cuore non ci sta." La volontà dice di SI, il cuore di NO. "Lo so nel mio cuore, ma non lo capisco." Il cuore concepisce, ma non l'intelleto.

Le DUE facoltà dell'anima, sono una spiegazione sufficiente?

L'anima di San Pio X è nel cielo (la sua pompa di sanguesi trova alquanto fuori servizio nell'Arcibasilica di San Pietro in Vaticano). Il suo intelletto è completamente pieno nella sempre più profonda penetrazione dell'ultima ed unica Verità: Dio. La sua volontà è completamente assorbita dal suo eterno SI a Dio ed alla Visione Beatifica. Dove è la sua beatitudine? Dov, è il suo amore?

Per semplificare le cose in favore del nostro argomento, possiamo dire chiaramente che la volontà umana dice di SI o NO a ciò che l'intelletto riconosce come vero. L'intelletto del bambino riconosce i genitori come l'autorità e la volontà si sottomette all'autorità, ma questo ancora non è l'amore.

Che cosa distingue il fanciullo neonato da un animale? Animali neonati riconoscono al meno la madre e la desideranno. MA ESSI NON SORRIDONO E NON RIDONO! L'uomo fu spesso chiamato l'animal risibilis, capabile del ridere. Sorriso, riso, divertimento, e l'umorismo non si trovano mai nella creazione inanimata. Nè il tigre, nè l'albero sorridono mai. San Tommaso dice: "risus erit in beatis" (Quolibet, 11, 6, 1), ma il "risibile aggiunge qualche natura extranea all'uomo, che è aldifuori della sua essenza" (De Veritate, q.1, a.5, ad 20; q.21, a.1, ad11).

Il Grande Dottore Angelico - molto raro questo! - non risponde alla nostra domanda in un modo sufficiente. La sua indicazione, però, ci sarà d'aiuto verso la soluzione come il suo metodo, che, come dice Gilbert Keith Chesterton, è il senso comune "il senso per il probabile" (The Incredulity of Father Brown (1926; rpt. The Penguin Complete Father Brown, New York; Peguin Books, 1982, pp.319-460), "The Curse of the Golden Cross." p.402, parla Padre Brown):
L'essenza del senso comune tomistico è che sono due agenzia al lavoro: la realtà edil riconoscimento della realtà: ed il loro incontro è un tipo di matrimonio. Infatti si tratta veramente di un matrimonio, perchè ésso è fertile. Ésso produce dei risultati prattici, precisamente perchè è la combinazione di una mente avventurosa ed un fatto strano. Su questo matrimonio è fondato l'intero sistenma di San Tommaso: Dio fece l'uomo affinchè fosse capabile di entrare in contatto con la realtà; e ciòche fu congiunto da Dio, non lasci che l'uomo lo separi (Saint Thomas Aquinas," The Sequel To St. Thomas," pp.184-185).
Chesterton percepisce il termine "senso comune" come San Tommaso. "Common sense è il buon giudizio nativo, il senso ordinario sano, ed anche le assunzioni generali non esaminati, distinte da concetti specialmente acquistati" (American Heritage Dictionary). San Tommaso lo vede come la radice ed il principio dei sensi esteriori. "Sensus communis fertur in omnia sensibilia secundum unam communem rationem." (Summa Theologiae, I, q.1, a.3, ad2) "Ultimum iudicium et ultima discretio pertinet ad sensum communem, quis iudicium aliorum [sensuum] perficit." (Summa Theologiae, I, q.78, a.4, ad2).

Sappiamo e crediamo che l'uomo fu creato secondo l'immagine di Dio. Questo vale specialmente per l'anima umana, la forma ed essenza dell'uomo. L'immagine di Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo si trova nelle TRE facoltà o potenze dell'anima umana: La volontà, l'intelletto, ed il cuore, ciò è, la facoltà decisiva, intellettiva ed amante.

Così, l'anima di San Pio X nel cielo dice un eterno sì alla visione beatifica, con la visione nell'intelletto e la beatitudine nel cuore. Ignis ardens, egli fu chiamato in terra. Dove brucia questo fuoco? Nella sua volontà che diceva SI e NO? Nel suo intelletto che riconosceva? No! Il fuoco brucia nel suo cuore, nella terza facoltà dell'anima.

Ed è lì che si trova l'immagine della Santissima Trinità: In un analogia - che deve essere interpretata con cautela - la volontà potrebbe essere vista come l'immagine del Padre Creatore, l'intelletto come l'immagine del Figlio, del Logos, verbum Dei, ed il cuore come l'immagine dello Spirito Santo, la fiamma bruciante dell'amore.

Il cuore non è soltanto la terza, ma anche la più importante delle facoltà dell'anima:

In un altra analogia possiamo paragonare le tre potenze dell'anima con le tre virtù teologali:
La volontà corresponde alla Speranza, ove voglio arrivare al cielo e spero di succedere attraverso la pietà di Cristo e la mia ubbidienza alla Sua santa Volontà. L'intelletto corresponde alla Fede ove riconosco con Chi vorrei essere nel cielo. Il cuore corresponde alla Carità, ove amo ciò che voglio e riconosco. La Carità e la più grande delle virtù (Cf. 1 Cor.13:13).
Cristo non aveva la Speranza, Egli conosce il futuro. Egli non aveva la Fede, Egli è LA Verità, ma il Suo Amore ci è redento. Ecco la ragione perchè adoriamo il Sacro Cuore. Ecco la ragione perchè si deve consacrare la Russia alla potenza più importante dell'anima dell'Immacolata: il suo Cuore Immacolato!

Ci rimane una questione che appartiene indirettamente alla nostra considerazione di sopra: Perchè abbiamo capito tutto questo tanti secoli dopo la vita e le introspezioni incredibili del Dottore Angelico?

La risposta alla questione è ultimamente un mistero e non può essere data con certezza assoluta, però sembra che Chesterton, di nuovo, l'abbia trovato nelle ultime righe del suo libro Orthodoxy:

La gioia che fu la piccola pubblicità del pagano, è il segreto gigante del Cristiano ... La figura tremenda che riempe i Vangeli in questo rispetto, come in ogni altro, sta sopra tutti pensatori che si credevono grandi. Il Suo Pathos era naturale, quasi casuale ... Egli non nascondeva mai le Sue lacrime; le dimostrava pienamente nella Sua faccia aperta davanti a qualsiasi vista cotidiana, come la vista distante della Sua città nativa. Tuttavia Egli nascondeva qualche cosa ... Egli non riteneva mai la Sua ira. Egli butava giù dei mobili nelle scale della fronte del Tempio, e chiedeva uomini come si aspettarono di fuggire alla dannazione dell'inferno. Tuttavia Egli riteneva qualche cosa ... lì in questa personalità schiacciante fu una traccia che deve essere chiamata timidezza. Lì c'era qualche cosa che Egli nascondeva da tutti gli uomini quando saliva una montagna per pregare. Lì c'era qualche cosa che Egli nascondeva continuamente dietro un silenzio spezzettato o l'isolazione impetuosa. Lì c'era qualche cosa unica che fu troppo grande per Dio di mostrarci quando Egli caminò in terra; e m'immaginavo qualche volta che éssa fu la Sua allegrezza (Orthodoxy, Authority and the Adventurer, p.160; l'ultimo paragrafo del libro).

4. LA RUSSIA DEVE ESSERE CONSACRATA

Perchè la Russia? Abbiamo visto che uno dei scopi primi della consacrazione è la penitenza o la riparazione. Quando una chiesa fu desecrata attraverso crimine, sangue o semine, éssa richeide una riconsacrazione, e così il mondo ha bisogno di una riconsacrazione, specialmente dopo i peccati infiniti del ventesimo secolo.

Tuttavia una semplice consacrazione del mondo sarebbe troppo facile. La necessità di penitenza è ovviamente in proporzione diretta al numero è la gravità dei crimini commessi. Nello stesso tempo ogni vigile del fuoco sa che l'acqua deve essere concentrata alla fonte del fuoco o il suo centro. Comme la fiamma tuonante di una sorgente di petrolio verrà estinta attraverso il posizionamento corretto della giusta quantità di un esplosivo potente, così il fuoco infernale e peccaminoso di questo mondo deve essere estinto attraverso la conversione del suo centro.

Non ci può esserci dubbio che dopo la divisione della cristianità a causa di Lutero nel 1517, e la formazione dei nemici della Chiesa, la massoneria, nel 1717, il regno del Anticristo futuro fu iniziato per gli eventi nella Russia del 1917. Al momento che i Bolsevichi erano arrivati, l'impero completamente ateo cominciava il suo lavoro: chiese furono chiuse, distrutte e desecrate, vescovi e sacerdoti furono arrestati, tortorati e uccisi o esiliati, la nobiltà e la borghesia furono praticamente sterminate ed il popolo Russo fu decimato (Stalin da solo è responsabile per incirca SESSANTA milioni di morti durante il suo regno di terrore). Con l'aiuto di commercianti cattivi e corrotti dell'America l'Unione Sovietica cominciava di predicare a tutto il mondo la sua religione satanica dell'Ateismo. Il paese più grande del mondo diventò il "il regno del male" come Ronald Reagan lo chiamava guistamente. Il suo influsso cattivo fu esteso rapidamente da parte di dittatori ed agenti dedicati e fanatici, come dai alleati cattivi del communismo nell'ovest. Commercianti Americani costruivano fabbriche nella Russia, mentre la seconda guerra mondiale e delle politiche criminali nell'ovest tradirono direttamente i paesi dell'est e per la corruzione capitalistica indirettamente i Paesi dell'ovest. La Cina, paesi Asiatici, l'Africa e l'America del Sud furono i prossimi. Già durante gli anni trenta Stalin infiltrava agenti segreti ai seminari dell'ovest ed al Vaticano, finchè il communismo finalmente inondava le aule sacre dell'Arcibasilica di San Pietro durante il Concilio Vaticauno II, ove la petizione di dichiararsi contro il communismo sparì assieme a qualsiasi intenzione continuata di dedicare un documento intero alla Madre di Dio. Gli attaçhi incessanti contro la Cristianità da parte dei communusti ed i loro alleati furono talmente efficienti, che, nel momento che la cortina di ferro fu demolita, codesta barriera contro l'ovest ormai non più cristiano non fu più necessaria, con l'ultimo ormai diventato un cesso di ateismo, aborto, peccato, corruzione, liberalismo, e blasfemia.

La Russia ha sparsa i suoi errori in vari gradi, ma in turro il mondo. Per una persona informata non ci può essere dubbio che la fonte di tutto questo male fu la Russia, non - come ci vorrebbero far credere gli ingannati dalla propaganda sovietica - l'America.

Si può vedere facilmente, perchè la RUSSIA deve essere consacrata più che qualsiasi altro paese individuale.

I crimini commessi e propagati dalla Russia sono particolarmente offensivi contro la Madonna come tutti i crimini contro la vita, la maternità, la castità, la purezza, e la devozione filiale a Dio. Ogni singola virtù, particolare alla Madonna viene offesa da parte del sistema del potere, che pure non essendo capace di toccare Dio, si sarebbe goduto tanto un abuso di potere contro la Vergine unile e indifesa, la cui sottomessione totale alla Voiontà di Dio viene contemplata nel primo dei quindici misteri del Rosario.

Perciò la Russia deve essere consacrata all'Immaculato Cuore.

5. IL PAPA INSIEME CON I VESCOVI DEVE CONSACRARE LA RUSSIA.

Soltanto il papa, il Vicario di Cristo e Successore di San Pietro gode della giurisdizione piena ed universale, del primato, "non solo nelle cose della fede e morale, ma anche della disciplina e del governo della Chiesa" (Vaticano I, Pastor Aeternus, 3, DS 3060). Perciò non é possibile di provare che il papa da solo non potrebbe fare la consacrazione.

Tuttavia la Tradizione della Chiesa conosce la parola convenit, frequentamente usata da parte dei Padri della Chiesa e San Tommaso: egli chiama l'Incarnazione "conveniente" (Summa Theologiae, III, q.1, a.1). La convenienza non deve mai essere presa sulla leggera nella teologia, specialmente quando la necessità è relativa. Dio è perfetto e non ha bisogno di niente, ogni cosa che spetta a Lui, perciò, è di una necessità relativa, assoluta per noi, non esistente per Dio. Questa è anche la ragione perchè i sacerdoti dovrebbero celebrare la Messa ogni giorno della loro vita: nel senso stretto non è necessario, però conveniente. In consequenza la convenienza oggettiva può costituire una necessità soggettiva.

Ogni consacrazione è nella competenza dei vescovi per la sua natura. Solo un vescovo può consacrare vescovi e sacerdoti, e soltanto un vescovo può consacrare un altare ed i vasi sacri. Ogni consacrazione di una persona qualsiasi attraverso un sacerdote semplice viene delegata per il vesçovo o la Chiesa universale, mentre il vescovo è il ministro ordinario per la maggior parte di tutte le consacrazioni. Conviene, perciò, di chiedere tutti i vescovi di riunirsi per la consacrazione della Russia.

Mentre il papa gode del primato, egli non è la Chiesa Universale, La prima volta nella Pentecoste e, poi, in tutti i concili ecumenici, Pietro riunisce tutti gli Apostoli per rappresentare la Chiesa intera. Se il papa da solo consecrasse la Russia, egli lo farebbe nel nome della Chiesa, ma se tutti i vescovi si riunissero intorno a lui - anche se per ubbidienza soltanto - la Chiesa Universale stessa consacrarebbe. La Russia è quasi riuscita di rovinare il mondo intero, conviene, perciò, di lasciare la consacrazione della Russia alla Chiesa intera.

Una delle offese più grandi contro la Madonna è il tradimento dell'Una Sancta nel nome dell'Ecumenismo, postulato specialmente dalla Russia, perchè ésso fa un bugiardo il suo Figlio Divino, Chi è la Verità Stessa. L'ecumenismo di oggi è una perversione del termine stesso che originalmente significa ciò che appartiene alla casa: oiko-menos. Fino al ventesimo secolo, in ogni concilio ecumenico, non fu mai invitato un eretico, scismatico, apostata o pagano, ma soltanto coloro che furono uniti nella Fede, nel Culto, e sotto Pietro. L'indifferentismo di oggi sotto lo stesso nome ha permesso la Russia - liberata dalla minaccia della Verità Unica - di aver successo quasi universalmente. La purificazione e correzione del termine "Ecumenismo" è di una necessità assoluta. Conviene, perciò, di consacrare la Russia in un senso teologicamente corretto di un'azione ecumenica: attraverso il papa e tutti i vescovi riuniti con lui.

Nella luce di un concetto di collegialità alquanto ambiguo e dubbioso, creato da parte dei autori del Vaticano Secondo, l'autorità del papa stesso fu ridotta considerabilmente, specialmente nella luce pubblica. Lumen Gentium 22 crea un cencetto esaggerato dell'importanza del collegio di tutti i vescovi che incitò Papa Paolo VI di aggiungere una nota explicativa a codesta documento, un'occorrenza piuttosto unica nella storia. Nella luce della percezione pubblica, però, e, finchè un papa futuro avrà corretto il concetto sopradetto e pericoloso, converrebbe di aver tutti i vescovi riuniti al papa per la consacrazione con lo scopo di presentare un unità che attualmente e di solito lascia alquanto da desiderare.

Finalmente e con grande tristezza, bisogna capire che gli errori della Russia sono entrati in Vaticano, il papato ed il collegio dei vescovi. Quando Pietro pecca, Pietro deve confessarsi, nessuno lo potrebbe fare nella sua vece. Conviene, perciò, di riunire tutti i vescovi con il papa per la consacrazione.

Inquanto conviene di commandare tutti i vescovi di riunirsi con il papa per la consacrazione della Russia, éssa è, perciò, anchedi una necessità relativa.

CONCLUSIONE

La Russia, sotto il nome dell'impero Russo, l'Unione Sovietica, e le Repiublche Unite, le GUS, ha causato più danno per il mondo e la Chiesa, che ogni altra nazione durante i ultimi cent'anni. Per lo scopo della penitenza, éssa deve essere consacrata attraverso il papa e tutti i vesçovi all'unica e più esaltata di tutte le creature semplici, l'immacolato Cuore di cui appartiene sempre a Dio, e, quando in terra, ha sofferto immensamente per tutti i peccati mai commessi, compreso i peccati futuri. Maria trasmette ogni grazia per il suo Immacolato Cuore. Ella soltanto può salvare il mondo.
O + A + M + D + G

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