LA RUSSIA DEVE ESSERE CONSACRATA ALL'IMMACULATO
CUORE
Rev. Dott. Gregorius D. Hesse
LA RUSSIA
DOVREBBE ESSERE CONSACRATA ALL'IMMACULATO CUORE, ANCHE SE LA MADONNA NON
L'AVESSE MAI MENZIONATO A FATIMA.
Lo scopo di questo trattato è la prova che la consacrazione
della Russia all'Immaculato Cuore di Maria è di una necessità teologica o al
meno di una convenienza teologica, anche se il Cielo non l'avesse mai
menzionato. Perciò, in questo trattato e per lo scopo dell'argumentazione
pretenderemo che la Madonna non fosse mai apparsa a Fatima e che non ci fosse
mai un messagio.
In consequenza dobbiamo esaminare le questioni seguenti:
1. Perchè una consacrazione? 2. Perchè a la Madonna? 3.
Perchè all'Immaculato Cuore? 4. Perchè la Russia? 5. Perchè non solo dal
papa, ma tutti i vescovi?
1. SCOPO E NECESSITA DI CONSACRAZIONE
La parola "consacrazione" è derivata
dal Latino: consecrare e nei tempi di Cicerone significava la dedicazione al
servizio di un dio, e - in un'interpretazione seconda - dedicare, santificare.
Nei tempi
Cristiani il senso fu approfondito ed esteso nello stesso tempo consacrare
adesso significa:
1. santificare, riconoscere qualche cosa come santa. 2.
dedicare o consacrare una persona a Dio, dedicarsi con la vita e tutti i
prerogativi al servizio di Dio. 3. rilevare qualche persona o cosa come sacra
o dedicata al sacro. 4. amministrare o svolgere le ceremonie della
consacrazione. 5. consacrare, esercitare il potere conferito al sacerdote
nella sua ordinazione: trasformare pane e vino al Corpo e Sangue di Cristo nella
consacrazione della Messa.
Il terzo significato, in una
definizione di San Tommaso d'Aquino, è il più importante per la nostra
considerazione. Come spiega San Tommaso nel suo Commentario sulle Sentenze di
Pietro Lombardo: "Per qualsiasi eminenza di stato la santificazione sarà data,
perchè lì un aiuto speciale di grazia è necessario, come nella consacrazione dei
rè, monaci e suore ..."
Una Consacrazione come tale fu richiesta da Dio molte volte nella
Sacra Scrittura, come nella consacrazione di Giosuè:
Dixitque Dominus ad [Moysen]: Tolle
Iosue filium Nun virum in quo est Siritus, & pone manum tuam super eum. Qui
stabat coram Eleazaro sacerdote & omni multitudine: & dabis ei praecepta
cunctis videntibus, & partem gloriae tuae, ut audiat eum omnis synagoga
filiorum Israel. Pro hoc, si quid agendum erit, Eleazar sacerdos consulet
Dominum. Ad verbum eius egredietur & ingredietur ipse, & omnes filii
Israel cum eo, & cetera multitudo. Fecit Moyses ut praeceperat Dominus.
Cumque tulisset Iosue, statuit eum coram Eleazaro sacerdote & omni
frequentia populi, & impositis capiti eius manibus, cuncta replicavit, quae
mandaverat Dominus (Num. 27:18-23).
E Giosuèdisse al popolo:
"Sanctificamini: cras enim faciet Dominus inter vos mirabilia" (Jos. 3:5). Per
ottenere a una grazia straordinaria, il Signore prescrive la consacrazione:
Populo quoque
dices: Sanctificamini: cras comedetis carnes, ego enim audivi vos dicere: Quis
dabit nobis escas carnium? Bene nobis erat in Aegypto. Ut det vobis Dominus
carnes, & comedatis (Num. 11:18).
Ciochè fu consacrato è messo da parte,
è santo, e viene messo da parte e santificato per uno scopo specifico:
Dixitque Moyses
ad Dominum: Non poterit vulgus ascendere in montem Sinai: tu enim testificatus
es, & iussisti, dicens: Pone terminos circa montem, & sanctifica illum
(Ex. 19:23). Ego enim sum Dominus Deus vester: sancti estote, quia ego sanctus
sum (Lev. 11:44). [Dominus] Qui dixit ei: Vade ad populum, & sanctifica
illos hodie, & cras, laventque vestimenta sua ... Descenditque Moyses a
populum, & sanctificavit eum. Cumque lavissent vestimenta sua (Ex. 19:10,14)
[Dominus] faciat te excelsiorem cunctis gentibus quas creavit, in laudem, &
nomen, & gloriam suam: ut sis populus sanctus Domini Dei tui, sicut locutus
est (Deut. 26:19).
Il concetto di mettere da parte e prelevare è un precetto fondamentale
della legge mosaica:
De primogenitis, quae nascuntur in armentis, & in ovibus tuis,
quidquid est sexus masculini, sanctificabis Domino Deo tuo. Non operaberis in
primogenito bovis, & non tondebis primogenita ovium (Deut. 15:19).
Sacerdotes quoque qui accedunt ad Dominum, sanctificentur, ne percutiat eos (Ex.
19:22).
Il
popolo fu messo da parte è consacrato, però i sacerdoti devono ancora essere
messi da parte e consacrati per la loro missione specifica la quale éssi non
dividono con il popolo comune:
Ac separabis de medio filiorum Israel, ut sint mei (Num.
8:14). Num parum vobis est quod separavit vos Deus Israel ab omni populo, &
unxit sibi, ut serveretis ei in culto tabernaculi, & staretis coram
frequentia populi & ministraretis ei? (Num. 16:9).
Ogni consacrazione è specifica.
Così come non è sufficiente di consacrare il mondo come tale per aver consacrata
la Russia, l'Italia o un altro paese, così non è sufficiente di consacrare il
popolo d'Israele, non basta nemmeno di consacrare i Leviti, bisogna consacrare
l'individuo come nell'esempio di Aaron:
Et loqueris cunctis sapientibus corde,
quos replevi spiritu prudentiae, ut faciant vestes Aaron, in quibius
sanctificatus ministret mihi ... Portabitque Aaron iniquitates eorum, quae
obtulerunt, & sanctificaverunt filii Israel, in cunctis muneribus &
donariis suis. Erit autem lamina semper in fronte eius, ut placatus sit eis
Dominus ... vestiesque his omnibus Aaron fratrem tuum & filios eius cum eo.
Et cunctorum consecrabis manus, sanctificabisque illos, ut sacerdotio fungantur
mihi. (Ex.28:3,38,41).
Bisogna capire che la consacrazione rende una persona o cosa
accetabile a Dio, come il bambino che diventa accetabile per il battesimo e il
battezzato è messo da parte nell'ordinazione al Sacerdozio.
Nessuna consacrazione può
essere fatta in un modo vago o indcerminato, ma éssa deve essere compiuta
secondo istruzioni detagliate (Ex.29:1-34)! Istruzioni simile si trovano in
altri libri del Pentateuco. Per la nostra ultima questione sarà importante di
capire che la consacrazione deve seguire un rito solenne. C'è una differenza
nella grazia ottenuta per una medaglia benedetta per un semplice segno della
croce alla Madaglia di San Benedetto consacrata da un Benedettino fornito di
Rituale, facoltà e acqua santa.
Lo scopo della consacrazione è anche l'espiazione:
[Moyses]
immolavit [vitulum]: hauriens sanguinem, & tineto digito, tetigit cornua
altaris per gyrum, quo expiato & sanctificato, fudit reliquum saguinem ad
fundamenta eius, sic consecravit altare ad expiatonem (Lev.8:15). Panes quoque,
qui sunt in canistro, in vestibulo tabernaculi testimonii comedent, ut sit
placabile sacrificium, & sanctificentur offerentium manus. Alienigena non
vescetur es eis, quia sancti sunt (Ex.29:32-33). Septem diebus expiabis altare,
& sanctificabis, & erit Sanctum sanctorum, & omnis, qui tetigerit
illud, sanctificabitur (Ex.29:37). Peccavit Israel, & praevaricavit pactum
meum: tuleruntque de anathemate, & furati sunt atque mentiti, &
absconderunt inter vasa sua. Nec poterit Israel stare ante hostes suos, eosque
fugiet: quia pollutus est anathemate, non ero ultra vobiscum, donec conteratis
eum, qui huius sceleris reus est. Surge, sanctifica populum, & dic eis:
sanctificamini in crastinum: haec enim dicit Dominus Deus Israel: Anathema in
medio tui est Israel: non poteris stare coram hostibus tuis, donec deleatur ex
te, qui hoc contaminatus est scelere (Giosue 7:11-13).
Lo scopo finale di tutta la creazione
e, perciò, anche della consacrazione è la maggior Gloria di Dio: "Ibique
praecipiam filiis Israel, & sanctificabitur altare in gloria mea"
(Ex.29:43). "Dio non richiede la Sua Gloria per Se stesso, ma a causa di noi,"
come dice San Tommaso (Summa Theologiae, II-II, q.132, a.l, ad1).
Ciochè viene consacrato
appartiene a Dio, al meno se non viene desecrato:
Ogni consacrazione è indelebile, e
rimane nel soggetto (Summa Theologiae, II-II, q.39, a.3). La consacrazione di
una chiesa non deve essere ripetuta, se éssa non fu bruciata o polluta per
sangue o semine (Summa Theologiae, III, q.83, a.3, ad3). Si quis ergo
emundaverit se ab istis, erit vas in honorem sanctificatum, & utile Domino
ad omne opus bonum paratum (2 Tim.2:21).
Tutta la storia della Chiesa e dei
costumi liturgici di éssa, sono prova definitiva della necessità della
consacrazione:
Mentre una capella deve essere benedetta, l'altare ed i vasi sacri devono essere
consacrate. Una chiesa deve essere consacrata come l'altare. Un vescovo viene
consacrato, un sacerdote, un monaco, una suora, ed una vergine. Certe medaglie
ed oggetti sacri devono essere consacrati e, prima della riforma del 1949, le
palme nella Domenica delle Palme e la Candela Pasquale furono consacrate con
prefazioni consacratorie.
Ogni volta qualche cosa è desecrata, éssa deve essere fatta sacra di
nuovo attraverso la riconsacrazione. Questo vale anche per noi - peccatori che
siamo - perchè in un certo senso verremmo riconsacrati nel Sacramento della
Confessione.
Per lo scopo di questo trattato il concetto della consacrazione come
espiazione sarà di massima importanza.
2. LA NECESSITA DELLA CONSACRAZIONE ALLA MADONNA
Chi è
Dio. Padre, Figlio e Spirito Santo o la Madonna? Non è cosi che Dio, la Sacra
Scrittura e la Tradizione richiedono una consacrazione a Dio stesso?
Si,
definitivamente. Sicuramente sarebbe meno che appropriato di consacrare una
chiesa o una pietra d'altare a chiunque fuorchè Dio stesso. Una semplice pietra,
usata come sepolcro per ossa umana, anche se dei santi martiri, deve essere
messa da parte, santificata, dedicata e arresa interamente a Dio per la
consacrazione, affinchè éssa sia degna per il santissimo Sacrificio della Messa.
Analogicamente vale lo stesso per i membri del sacerdozio.
Queste consacrazioni, però,
come la consacrazione dell'acqua battesimale, sono necessarie per rendere
qualche materia degna del Santo attraverso la santificazione. Una pietra
d'altare non viene consacrata per conferre delle grazie, ma per permettere la
celebrazione del sacramento che conferirà le grazie sacramentali della massima
potenza. Nè la pietra d'altare nè l'acqua battesimale vengono consacrate per lo
scopo d'espiazione nello senso stretto, ma per la purificazione necessaria per
rendere materia degna del proprio sacramento.
Sono dirette a Dio tutte le
consacrazioni? Ultimamente, si, ma non sempre esclusivamente. Dio premia i santi
con una partecipazione alla Sua Gloria. La Medaglia di San Benedetto è
consacrata in onore di San Benedetto implorando la sua intercessione. Éssa viene
consacrata a Dio, ma in onore di San Benedetto.
La Volontà di Dio di distribuire la
Sua Gloria a tutti i santi è fermamente stabilita nella Tradizione della Chiesa:
Una pietra
d'altare non deve essere consacrata senza reliquie di un martire: una chiesa di
solito è dedicata ad un santo: la gran maggior parte delle feste nel Calendario
Romano sono dei santi; una Novena può essere celebrata per l'onore di un santo
come per il Natale o la Venuta dello Spirito Santo nella Pentecoste (la prima di
tuttel le Novene); una suora può essere consacrata come una suora del Sacro
Cuore tanto quanto una Sorella di San Guiseppe; durante il Concilio di Trento
tre libri furono posati sull'altare, la Bibbia, il Missale e la Summa
Theologiae, scritta da un semplice santo, anche se il Doctor Angelicus, il
Doctor Communis, il Doctor Doctorum. Così uno dei più fertili incontri dei
vescovi, uno dei più ispirati concili mai fu dedicato e consacrato a Dio nella
Sacra Scrittura, alla Chiesa nel Missale, e ad un piccolo ma grosso santo per il
suo grosso libro con al meno quattro sbagli, però scritto in un amore quasi
incomprensibile per noi.
Così Dio non voleva la consacrazione soltanto per la Sua Perfezione e
Divinità (qualmodo diminuito da San Girolamo nella Vulgata), tanto di meno ai
sbagli dei Papi nei Proprium della Messa (il Canone è senza errore!!!), e ancora
di meno al deficit intellettuale del grosso santo magnifico nel suo libro grosso
e magnifico Summa Theologiae. Si vede facilmente, che Dio voleva che i padri di
Trento partecipino all'ispirazione, sapienza, informazione ed introspezione, ma
primaditutto all'amore Divino dato a santi come Girolamo, Gregorio, e Tommaso
d'Aquino.
Nel
prossimo capitolo di vedrà l'importanza di questa considerazione. La Speranza
sarà sodisfatta, la Fede sarà superata, mentre la Carità rimarrà.
Mentre la consacrazione è un
atto di Fede, posato sulla Speranza, éssa deve essere causata dalla Carità, sia
d'ubbidienza o di scelta. La Carità ama "il prossimo" per ubbidienza, l'amicizia
invece per scelta. San Tommaso dice: "Fra le cose che appartengono all'amore,
l'amicizia è la più perfetta" (Summa Contra Gentiles, III, d.27, q.2, 1).
Abbiamo visto
che Dio desidera la Sua Gloria a causa di noi, non per Se stesso, anche se
questa Gloria spetta a Dio in misura infinita. La Sua amicizia perfetta è lo
scopo di ogni consacrazione. "Vos autem dixi amicos," (Giov. 15:15) e siamo
amici quando consacrati nello spirito di dedicazione, espiazione, e,
specialmente, ubbidienza alla Sua Volontà. (Giov. 15:13)
La Chiesa nella sua venerabile
Tradizione di tante canonizzazioni di santi e la sua benevole protezione del
loro culto e delle consacrazioni nel loro onore, illustra e conferma la ferma
Volontà di Cristo di distribuire la Sua Gloria ed i suoi meriti ai consacrati a
Dio.
La
conclusione è inevitabile che la Sua Madre non partecipa soltanto in questa
distribuzione ma ritiene il primo posto fra tutti i santi a cui potremmo mai
conscararci. I suoi meriti ed il suo ruolo nella Storia della Salvezza furono
esaltati nella Sacra Scrittura, la Tradizione della Chiesa, i scritti dei santi
e venti secoli di devozione e culto. Nella mente di molti fedeli la sua
posizione è (o al meno fu) talmente esaltata che G. K. Chesterton lodevolmente
ci ricorda della saggezza della Chiesa che non si scordava mai di sottolineare
la distinzione fra l'Uomo-Dio ed una Donna Perfetta (The New Jerusalem, ultimo
capitolo).
Un'esaggerazione ogni tanto può essere considerata benevolmente comprensibile
nella luce della posizione della Madonna come Mater Dei, Regina Martyrum, Regina
Caeli, Regina Angelorum, Mediatrix Omnium Gratiarum.
Ci basterà la citazione di qualche
santo nel posto dei molti e spesso profondi volumi scritti sulla gloria della
Madonna:
... in
primis gloriosae semper Virginis Mariae, Genetricis Dei et Domini nostri Jesu
Christi (Canon Missae); L'umanità di Cristo in quanto unita a Dio e la
beatitudine creata in quanto fruizione di Dio e la Beata Vergine in quanto Madre
di Dio, sono in un certo modo di una degnità infinita da un bene infinito, ciò
che è Dio (Summa Theologiae, I, q.25, a.6, ad 4) e da questa parte non può
essere meglio (Summa Theologiae, III, q.7, a.12, ad 2); Essere la Madre di Dio è
e la grazia più grande conferibile ad una semplice creatura. Lo stesso si trova
ove Dio non può fare di più. Dio può fare un mondo più grande, un cielo più
grande, più di una Madre di Dio Egli non può fare (San Bonaventura).
La funzione
della Madonna nell'economia della salvezza non è soltanto passiva, élla non
viene soltanto usata da Dio, élla dedicava con tutto il suo cuore, intoccato dal
peccato, tutta la sua vita e se stessa completamente a Dio ed il suo Figlio
Divino come l'ancilla Domini nel mistero della Redenzione. Élla è, come dice
Sant'Ireneo, la causa della salvezza. Sant'Epifanio la chiama la "Madre dei
Vivi" ed élla è infatti la nostra madre nell'ordine della grazia, perchè élla è
la GRATIA PLENA, e la Mediatrix Omnium Gratiarum:
Dal momento che la Vergine Madre
concepiva da Dio nel suo grembo ... élla otteneva giurisdizione in ogni
processione temporale dallo Spirito Santo: affinchè nessuna creature ottenessi
qualsiasi grazia da Dio, se non secondo la disposizione della Sua Madre pia (San
Bernardo di Siena).
Ogni consacrazione per lo scopo di ottenere grazies, deve, perciò,
essere diretta verso la Madonna, in quanto Mediatrix Omnium Gratiarum!
3. LA NECESSITA DI UNA CONSACRAZIONE ALL'IMMACULATO CUORE
A prima
vista sembrarebbe che una consacrazione alla Madonna come tale fosse più che
sufficiente, e, infatti, per molti secoli sembrava così. In un certo senso ci
troviamo davanti ad un mistero quando consideriamo il passaggio di tempo finchè
la Saggezza Divina decise di revelare l'adorazione del Sacro Cuore e la
venerazione dell'Immaculato Cuore all'umanità. Ambe due potrebbero sembrare
strani a prima vista:
Lo chiedo con rispetto e senza qualsiasi intenzione blasfemica:
Perchè
l'adorazione del Sacro Cuore, perchè la pompa del sangue invece dei Suoi mani
che trasmettero lo Spirito Santo agli Apostoli?
San Tommaso d'Aquino chiama il cuore
"il primo principio di movimento nell'animale" (Summa Theologiae, I, q.20, a.1,
ad 1), e dice: "Ogni disposizione del corpo percorre al cuore come principio e
fine di ogni mozione del corpo" (Summa Theologiae, I-II, q.38, a.5, ad 3).
Questo non è una risposta alla nostra domanda, finchè il cuore è considerato
nella sua funzione corporale di cirçolare il sangue.
Due volte, però, San Tommaso parla
della dosposizione del cuore verso le passioni dell'anima (Summa Contra
Gentiles, III, d.34, q.2, a.1; De Veritate, q.25, a.2), e, poi, indica la
soluzione del nostro problema nel suo articolo sulla concordia, l'insieme dei
cuori, l'accordo, e l'armonia:
Concordia, nel senso proprio, è verso un altro: ciò è, in
quanto le volontà di vari cuori convengono in un accordo ... Il cuore di un
essere umano individuale tende verso cose varie; e questo in un modo doppio. In
un senso secondo le varie potenze appetitive ... in un altro secondo i vari
desiderabili (Summa Theologiae, II-II, q.29, a.1).
San Tommaso non risponde alla nostra
domanda, ma la soluzione corretta può e deve essere basata sul conesso che egli
fa fra la volontà ed il cuore:
Tradizionalmente parliamo dell DUE facoltà dell'anima, ciò è,
l'intelletto come la penetrazione intima della verità (Summa Theologiae, II-II,
q.8, a.1) come potenza passiva dell'anima (Summa Theologiae, I, q.79, a.2) e la
volontà come appetito razionale (Summa Theologiae, I, q.78, a.1) nella parte più
alta dell'anima, che appartiene alla vita attiva (Summa Contra Gentiles, III,
d.3, q.1, ad6).
Il cuore è sempre stato il simbolo dell'amore come si vede facilmente nelle
frasi più comuni: "Ti amo con tutto il mio cuore." "Il mio cuore è tutto tuo."
"Tu sei nel mio cuore." In questi casi la volontà ed il cuore sono d'accordo,
però che cosa si può dire sulla contradizione frequente fra il cuore e le DUE
facoltà dell'anima: "Va bene, lo farò, però il mio cuore non ci sta." La volontà
dice di SI, il cuore di NO. "Lo so nel mio cuore, ma non lo capisco." Il cuore
concepisce, ma non l'intelleto.
Le DUE facoltà dell'anima, sono una spiegazione sufficiente?
L'anima di San
Pio X è nel cielo (la sua pompa di sanguesi trova alquanto fuori servizio
nell'Arcibasilica di San Pietro in Vaticano). Il suo intelletto è completamente
pieno nella sempre più profonda penetrazione dell'ultima ed unica Verità: Dio.
La sua volontà è completamente assorbita dal suo eterno SI a Dio ed alla Visione
Beatifica. Dove è la sua beatitudine? Dov, è il suo amore?
Per semplificare le cose in
favore del nostro argomento, possiamo dire chiaramente che la volontà umana dice
di SI o NO a ciò che l'intelletto riconosce come vero. L'intelletto del bambino
riconosce i genitori come l'autorità e la volontà si sottomette all'autorità, ma
questo ancora non è l'amore.
Che cosa distingue il fanciullo neonato da un animale? Animali
neonati riconoscono al meno la madre e la desideranno. MA ESSI NON SORRIDONO E
NON RIDONO! L'uomo fu spesso chiamato l'animal risibilis, capabile del ridere.
Sorriso, riso, divertimento, e l'umorismo non si trovano mai nella creazione
inanimata. Nè il tigre, nè l'albero sorridono mai. San Tommaso dice: "risus erit
in beatis" (Quolibet, 11, 6, 1), ma il "risibile aggiunge qualche natura
extranea all'uomo, che è aldifuori della sua essenza" (De Veritate, q.1, a.5, ad
20; q.21, a.1, ad11).
Il Grande Dottore Angelico - molto raro questo! - non risponde alla
nostra domanda in un modo sufficiente. La sua indicazione, però, ci sarà d'aiuto
verso la soluzione come il suo metodo, che, come dice Gilbert Keith Chesterton,
è il senso comune "il senso per il probabile" (The Incredulity of Father Brown
(1926; rpt. The Penguin Complete Father Brown, New York; Peguin Books, 1982,
pp.319-460), "The Curse of the Golden Cross." p.402, parla Padre Brown):
L'essenza del senso comune tomistico è che sono due agenzia al
lavoro: la realtà edil riconoscimento della realtà: ed il loro incontro è un
tipo di matrimonio. Infatti si tratta veramente di un matrimonio, perchè ésso è
fertile. Ésso produce dei risultati prattici, precisamente perchè è la
combinazione di una mente avventurosa ed un fatto strano. Su questo matrimonio è
fondato l'intero sistenma di San Tommaso: Dio fece l'uomo affinchè fosse
capabile di entrare in contatto con la realtà; e ciòche fu congiunto da Dio, non
lasci che l'uomo lo separi (Saint Thomas Aquinas," The Sequel To St. Thomas,"
pp.184-185).
Chesterton percepisce il termine "senso comune" come San Tommaso.
"Common sense è il buon giudizio nativo, il senso ordinario sano, ed anche le
assunzioni generali non esaminati, distinte da concetti specialmente acquistati"
(American Heritage Dictionary). San Tommaso lo vede come la radice ed il
principio dei sensi esteriori. "Sensus communis fertur in omnia sensibilia
secundum unam communem rationem." (Summa Theologiae, I, q.1, a.3, ad2) "Ultimum
iudicium et ultima discretio pertinet ad sensum communem, quis iudicium aliorum
[sensuum] perficit." (Summa Theologiae, I, q.78, a.4, ad2).
Sappiamo e crediamo che
l'uomo fu creato secondo l'immagine di Dio. Questo vale specialmente per l'anima
umana, la forma ed essenza dell'uomo. L'immagine di Dio, Padre, Figlio e Spirito
Santo si trova nelle TRE facoltà o potenze dell'anima umana: La volontà,
l'intelletto, ed il cuore, ciò è, la facoltà decisiva, intellettiva ed amante.
Così, l'anima
di San Pio X nel cielo dice un eterno sì alla visione beatifica, con la visione
nell'intelletto e la beatitudine nel cuore. Ignis ardens, egli fu chiamato in
terra. Dove brucia questo fuoco? Nella sua volontà che diceva SI e NO? Nel suo
intelletto che riconosceva? No! Il fuoco brucia nel suo cuore, nella terza
facoltà dell'anima.
Ed è lì che si trova l'immagine della Santissima Trinità: In un
analogia - che deve essere interpretata con cautela - la volontà potrebbe essere
vista come l'immagine del Padre Creatore, l'intelletto come l'immagine del
Figlio, del Logos, verbum Dei, ed il cuore come l'immagine dello Spirito Santo,
la fiamma bruciante dell'amore.
Il cuore non è soltanto la terza, ma anche la più
importante delle facoltà dell'anima:
In un altra analogia possiamo
paragonare le tre potenze dell'anima con le tre virtù teologali:
La volontà corresponde alla Speranza, ove voglio arrivare al cielo e
spero di succedere attraverso la pietà di Cristo e la mia ubbidienza alla Sua
santa Volontà. L'intelletto corresponde alla Fede ove riconosco con Chi vorrei
essere nel cielo. Il cuore corresponde alla Carità, ove amo ciò che voglio e
riconosco. La Carità e la più grande delle virtù (Cf. 1 Cor.13:13).
Cristo
non aveva la Speranza, Egli conosce il futuro. Egli non aveva la Fede, Egli è LA
Verità, ma il Suo Amore ci è redento. Ecco la ragione perchè adoriamo il Sacro
Cuore. Ecco la ragione perchè si deve consacrare la Russia alla potenza più
importante dell'anima dell'Immacolata: il suo Cuore Immacolato!
Ci rimane una questione che
appartiene indirettamente alla nostra considerazione di sopra: Perchè abbiamo
capito tutto questo tanti secoli dopo la vita e le introspezioni incredibili del
Dottore Angelico?
La risposta alla questione è ultimamente un mistero e non può essere
data con certezza assoluta, però sembra che Chesterton, di nuovo, l'abbia
trovato nelle ultime righe del suo libro Orthodoxy:
La gioia che fu la piccola pubblicità
del pagano, è il segreto gigante del Cristiano ... La figura tremenda che riempe
i Vangeli in questo rispetto, come in ogni altro, sta sopra tutti pensatori che
si credevono grandi. Il Suo Pathos era naturale, quasi casuale ... Egli non
nascondeva mai le Sue lacrime; le dimostrava pienamente nella Sua faccia aperta
davanti a qualsiasi vista cotidiana, come la vista distante della Sua città
nativa. Tuttavia Egli nascondeva qualche cosa ... Egli non riteneva mai la Sua
ira. Egli butava giù dei mobili nelle scale della fronte del Tempio, e chiedeva
uomini come si aspettarono di fuggire alla dannazione dell'inferno. Tuttavia
Egli riteneva qualche cosa ... lì in questa personalità schiacciante fu una
traccia che deve essere chiamata timidezza. Lì c'era qualche cosa che Egli
nascondeva da tutti gli uomini quando saliva una montagna per pregare. Lì c'era
qualche cosa che Egli nascondeva continuamente dietro un silenzio spezzettato o
l'isolazione impetuosa. Lì c'era qualche cosa unica che fu troppo grande per Dio
di mostrarci quando Egli caminò in terra; e m'immaginavo qualche volta che éssa
fu la Sua allegrezza (Orthodoxy, Authority and the Adventurer, p.160; l'ultimo
paragrafo del libro).
4. LA RUSSIA DEVE ESSERE CONSACRATA
Perchè la Russia? Abbiamo visto che
uno dei scopi primi della consacrazione è la penitenza o la riparazione. Quando
una chiesa fu desecrata attraverso crimine, sangue o semine, éssa richeide una
riconsacrazione, e così il mondo ha bisogno di una riconsacrazione, specialmente
dopo i peccati infiniti del ventesimo secolo.
Tuttavia una semplice consacrazione
del mondo sarebbe troppo facile. La necessità di penitenza è ovviamente in
proporzione diretta al numero è la gravità dei crimini commessi. Nello stesso
tempo ogni vigile del fuoco sa che l'acqua deve essere concentrata alla fonte
del fuoco o il suo centro. Comme la fiamma tuonante di una sorgente di petrolio
verrà estinta attraverso il posizionamento corretto della giusta quantità di un
esplosivo potente, così il fuoco infernale e peccaminoso di questo mondo deve
essere estinto attraverso la conversione del suo centro.
Non ci può esserci dubbio che dopo la
divisione della cristianità a causa di Lutero nel 1517, e la formazione dei
nemici della Chiesa, la massoneria, nel 1717, il regno del Anticristo futuro fu
iniziato per gli eventi nella Russia del 1917. Al momento che i Bolsevichi erano
arrivati, l'impero completamente ateo cominciava il suo lavoro: chiese furono
chiuse, distrutte e desecrate, vescovi e sacerdoti furono arrestati, tortorati e
uccisi o esiliati, la nobiltà e la borghesia furono praticamente sterminate ed
il popolo Russo fu decimato (Stalin da solo è responsabile per incirca SESSANTA
milioni di morti durante il suo regno di terrore). Con l'aiuto di commercianti
cattivi e corrotti dell'America l'Unione Sovietica cominciava di predicare a
tutto il mondo la sua religione satanica dell'Ateismo. Il paese più grande del
mondo diventò il "il regno del male" come Ronald Reagan lo chiamava guistamente.
Il suo influsso cattivo fu esteso rapidamente da parte di dittatori ed agenti
dedicati e fanatici, come dai alleati cattivi del communismo nell'ovest.
Commercianti Americani costruivano fabbriche nella Russia, mentre la seconda
guerra mondiale e delle politiche criminali nell'ovest tradirono direttamente i
paesi dell'est e per la corruzione capitalistica indirettamente i Paesi
dell'ovest. La Cina, paesi Asiatici, l'Africa e l'America del Sud furono i
prossimi. Già durante gli anni trenta Stalin infiltrava agenti segreti ai
seminari dell'ovest ed al Vaticano, finchè il communismo finalmente inondava le
aule sacre dell'Arcibasilica di San Pietro durante il Concilio Vaticauno II, ove
la petizione di dichiararsi contro il communismo sparì assieme a qualsiasi
intenzione continuata di dedicare un documento intero alla Madre di Dio. Gli
attaçhi incessanti contro la Cristianità da parte dei communusti ed i loro
alleati furono talmente efficienti, che, nel momento che la cortina di ferro fu
demolita, codesta barriera contro l'ovest ormai non più cristiano non fu più
necessaria, con l'ultimo ormai diventato un cesso di ateismo, aborto, peccato,
corruzione, liberalismo, e blasfemia.
La Russia ha sparsa i suoi errori
in vari gradi, ma in turro il mondo. Per una persona informata non ci può
essere dubbio che la fonte di tutto questo male fu la Russia, non - come ci
vorrebbero far credere gli ingannati dalla propaganda sovietica - l'America.
Si può
vedere facilmente, perchè la RUSSIA deve essere consacrata più che qualsiasi
altro paese individuale.
I crimini commessi e propagati dalla Russia sono
particolarmente offensivi contro la Madonna come tutti i crimini contro la vita,
la maternità, la castità, la purezza, e la devozione filiale a Dio. Ogni singola
virtù, particolare alla Madonna viene offesa da parte del sistema del potere,
che pure non essendo capace di toccare Dio, si sarebbe goduto tanto un abuso di
potere contro la Vergine unile e indifesa, la cui sottomessione totale alla
Voiontà di Dio viene contemplata nel primo dei quindici misteri del Rosario.
Perciò la
Russia deve essere consacrata all'Immaculato Cuore.
5. IL PAPA INSIEME CON I VESCOVI DEVE CONSACRARE LA RUSSIA.
Soltanto il
papa, il Vicario di Cristo e Successore di San Pietro gode della giurisdizione
piena ed universale, del primato, "non solo nelle cose della fede e morale, ma
anche della disciplina e del governo della Chiesa" (Vaticano I, Pastor Aeternus,
3, DS 3060). Perciò non é possibile di provare che il papa da solo non potrebbe
fare la consacrazione.
Tuttavia la Tradizione della Chiesa conosce la parola convenit,
frequentamente usata da parte dei Padri della Chiesa e San Tommaso: egli chiama
l'Incarnazione "conveniente" (Summa Theologiae, III, q.1, a.1). La
convenienza non deve mai essere presa sulla leggera nella teologia, specialmente
quando la necessità è relativa. Dio è perfetto e non ha bisogno di niente,
ogni cosa che spetta a Lui, perciò, è di una necessità relativa, assoluta per
noi, non esistente per Dio. Questa è anche la ragione perchè i sacerdoti
dovrebbero celebrare la Messa ogni giorno della loro vita: nel senso stretto non
è necessario, però conveniente. In consequenza la convenienza oggettiva può
costituire una necessità soggettiva.
Ogni consacrazione è nella competenza
dei vescovi per la sua natura. Solo un vescovo può consacrare vescovi e
sacerdoti, e soltanto un vescovo può consacrare un altare ed i vasi sacri. Ogni
consacrazione di una persona qualsiasi attraverso un sacerdote semplice viene
delegata per il vesçovo o la Chiesa universale, mentre il vescovo è il ministro
ordinario per la maggior parte di tutte le consacrazioni. Conviene, perciò, di
chiedere tutti i vescovi di riunirsi per la consacrazione della Russia.
Mentre il papa
gode del primato, egli non è la Chiesa Universale, La prima volta nella
Pentecoste e, poi, in tutti i concili ecumenici, Pietro riunisce tutti gli
Apostoli per rappresentare la Chiesa intera. Se il papa da solo consecrasse la
Russia, egli lo farebbe nel nome della Chiesa, ma se tutti i vescovi si
riunissero intorno a lui - anche se per ubbidienza soltanto - la Chiesa
Universale stessa consacrarebbe. La Russia è quasi riuscita di rovinare il mondo
intero, conviene, perciò, di lasciare la consacrazione della Russia alla Chiesa
intera.
Una
delle offese più grandi contro la Madonna è il tradimento dell'Una Sancta nel
nome dell'Ecumenismo, postulato specialmente dalla Russia, perchè ésso fa un
bugiardo il suo Figlio Divino, Chi è la Verità Stessa. L'ecumenismo di oggi è
una perversione del termine stesso che originalmente significa ciò che
appartiene alla casa: oiko-menos. Fino al ventesimo secolo, in ogni concilio
ecumenico, non fu mai invitato un eretico, scismatico, apostata o pagano, ma
soltanto coloro che furono uniti nella Fede, nel Culto, e sotto Pietro.
L'indifferentismo di oggi sotto lo stesso nome ha permesso la Russia - liberata
dalla minaccia della Verità Unica - di aver successo quasi universalmente. La
purificazione e correzione del termine "Ecumenismo" è di una necessità assoluta.
Conviene, perciò, di consacrare la Russia in un senso teologicamente corretto di
un'azione ecumenica: attraverso il papa e tutti i vescovi riuniti con lui.
Nella luce di
un concetto di collegialità alquanto ambiguo e dubbioso, creato da parte dei
autori del Vaticano Secondo, l'autorità del papa stesso fu ridotta
considerabilmente, specialmente nella luce pubblica. Lumen Gentium 22 crea un
cencetto esaggerato dell'importanza del collegio di tutti i vescovi che incitò
Papa Paolo VI di aggiungere una nota explicativa a codesta documento,
un'occorrenza piuttosto unica nella storia. Nella luce della percezione
pubblica, però, e, finchè un papa futuro avrà corretto il concetto sopradetto e
pericoloso, converrebbe di aver tutti i vescovi riuniti al papa per la
consacrazione con lo scopo di presentare un unità che attualmente e di solito
lascia alquanto da desiderare.
Finalmente e con grande tristezza, bisogna capire che gli
errori della Russia sono entrati in Vaticano, il papato ed il collegio dei
vescovi. Quando Pietro pecca, Pietro deve confessarsi, nessuno lo potrebbe fare
nella sua vece. Conviene, perciò, di riunire tutti i vescovi con il papa per la
consacrazione.
Inquanto conviene di commandare tutti i vescovi di riunirsi con il papa per
la consacrazione della Russia, éssa è, perciò, anchedi una necessità relativa.
CONCLUSIONE
La Russia, sotto il nome dell'impero
Russo, l'Unione Sovietica, e le Repiublche Unite, le GUS, ha causato più danno
per il mondo e la Chiesa, che ogni altra nazione durante i ultimi cent'anni. Per
lo scopo della penitenza, éssa deve essere consacrata attraverso il papa e tutti
i vesçovi all'unica e più esaltata di tutte le creature semplici, l'immacolato
Cuore di cui appartiene sempre a Dio, e, quando in terra, ha sofferto
immensamente per tutti i peccati mai commessi, compreso i peccati futuri. Maria
trasmette ogni grazia per il suo Immacolato Cuore. Ella soltanto può salvare il
mondo.
O + A + M + D + G
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