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sabato 13 aprile 2013

NOTIZIE SULL'ISTITUTO MATER BONI CONSILI...

 

I sedeprivazionisti: l’Istituto Mater Boni Consilii

Istituto Mater Boni Consilii
Località Carbignano, 36
10020 Verrua Savoia (Torino)

Tel.: 0161-839335
Fax: 0161-839334
E-mail: info@sodalitium.it
URL: www.sodalitium.it
Il padre Michel Guérard des Lauriers (1898-1988, religioso domenicano con il nome di frà Louis-Bertrand), già docente presso la Pontificia Università del Laterano e professore a Ecône, nel seminario della Fraternità Sacerdotale San Pio X, abbandona monsignor Marcel Lefebvre (1905-1991) – che aveva raggiunto alla fine del 1970 – nell’autunno 1977 ed è consacrato vescovo il 7 maggio 1981 dall’arcivescovo emerito di Hué, il vietnamita Pierre-Martin Ngô-Dinh Thuc (1897-1984), che si trova alle origini – direttamente o indirettamente – di oltre un centinaio di consacrazioni episcopali illecite nel mondo ultra-tradizionalista (ma che muore dopo essere rientrato in comunione con Roma).
Nel frattempo, monsignor Guérard des Lauriers ha già elaborato, nel 1979, la cosiddetta “tesi di Cassiciacum” – dalla rivista in cui la tesi è pubblicata, Les Cahiers de Cassiciacum – secondo la quale almeno a partire dal 7 dicembre 1965, con la promulgazione della dichiarazione conciliare sulla libertà religiosa Dignitatis humanæ, ritenuta in contrasto col magistero precedente, Paolo VI (1897-1978) e i suoi successori, pur occupando legalmente la sede di Pietro in seguito a una valida elezione, non godrebbero più della autorità pontificia e non sarebbero più divinamente assistiti. In altre parole, essi sarebbero Papi solo “materialmente” ma non “formalmente” (e, in parallelo, quanto al potere di giurisdizione, i vescovi nominati dagli “occupanti della Sede Apostolica” – da Paolo VI in poi – non hanno l’autorità, esattamente come non hanno l’autorità i suddetti occupanti). Spetterebbe allora ai cardinali o ai vescovi residenziali rivolgere all’occupante della Sede Apostolica (attualmente Benedetto XVI, che l’Istituto Mater Boni Consilii ha reputato non potere essere “vero successore di Pietro” in un comunicato emanato il giorno successivo l’elezione al soglio pontificio, e il cui nome non è dunque menzionato dai sacerdoti dell’Istituto nel canone della Messa) delle “monizioni canoniche”. Se il Papa persiste nel suo errore, non lo è più neppure materialmente e il “concilio generale imperfetto” (cardinali o vescovi residenziali) dovrebbe procedere a un nuovo conclave. Nel caso abiuri i suoi errori, egli diverrebbe Papa anche formalmente.
Naturalmente, allo stato attuale delle cose, nessun cardinale o vescovo residenziale è disposto a iniziare il processo canonico ipotizzato da padre Guérard des Lauriers, per cui i sostenitori della sua tesi (sedeprivazionisti) si oppongono sia a chi riconosce la legittimità del Papa (è la posizione della Fraternità San Pio X), sia a chi non lo considera Papa neppure materialmente (sedevacantisti), sia ancora a chi vuole convocare un conclave ed eleggere un Papa senza previe monizioni canoniche (conclavisti). Conseguentemente, “l’Istituto Mater Boni Consilii, sostenendo che la Sede Apostolica è formalmente (…) vacante almeno dal 7 dicembre 1965, ritiene che tutti i libri liturgici promulgati dopo quella data non sono libri liturgici della Chiesa cattolica e pertanto (…) che la Messa celebrata secondo il nuovo rito e i sacramenti confezionati e amministrati secondo il rito post-conciliare sono da considerarsi (…) come praticamente nulli e invalidi. Questo vale anche per il nuovo rito di consacrazione episcopale” (Sodalitium, anno XXI, n. 58, aprile 2005, p. 42).
Il 25 novembre 1987, a Raveau (in Francia), monsignor Michel Guérard des Lauriers conferisce la consacrazione episcopale a don Franco Munari (dopo averla già conferita a Gunter Storck [1938-1993], il 30 aprile 1984, e a Robert McKenna, il 22 agosto 1986), un sacerdote italiano che – assieme a don Curzio Nitoglia, don Giuseppe Murro e don Francesco Ricossa – ha lasciato la Fraternità Sacerdotale San Pio X, il 18 dicembre 1985, considerando le sue posizioni dottrinali (all’epoca: “Giovanni Paolo II [1920-2005] è realmente Papa, ma può sbagliare e gli si deve disobbedire”) ambigue e nocive. Intorno a don Munari e i suoi collaboratori sorge così l’Istituto Mater Boni Consilii – con sede prima a Nichelino, poi a Verrua Savoia, entrambi in provincia di Torino –, che riunisce i seguaci italiani della “tesi di Cassiciacum”. Per ragioni personali, don Munari abbandona l’Istituto – e, a quanto è dato di sapere, il sacerdozio – il 26 ottobre 1990; fra il 2006 e il 2007 un altro membro fondatore, il già citato don Curzio Nitoglia, ha abbandonato l’Istituto, in questo caso a seguito del suo intervenuto disaccordo con la “tesi di Cassiciacum”, che lo ha condotto a riavvicinarsi alla Fraternità Sacerdotale San Pio X – risiede ora presso le Discepole del Cenacolo di Velletri – e a elaborare un’“ipotesi di Velletri”, prossima a una posizione di “sedevacantismo mitigato”..
Dopo oltre un decennio di assenza di un proprio vescovo, avendo perciò fatto ricorso per le ordinazioni sacerdotali e le cresime a vescovi stranieri (a loro volta non in comunione con il Papa), che condividono posizioni analoghe sul “problema dell’autorità nella Chiesa” e del Papa e che periodicamente visitano l’Italia, il 16 gennaio 2002 il vescovo statunitense domenicano Robert McKenna – come abbiamo visto, elevato all’episcopato da Michel Guérard des Lauriers, nel 1986 – ha conferito la consacrazione episcopale a un giovane membro dell’Istituto, il sacerdote belga Geert Stuyver – nato a Gand il 14 maggio 1964 e ordinato al sacerdozio dallo stesso McKenna nel 1996 –, residente a Dendermonde (Belgio), da dove svolge il suo ministero per conto dell’Istituto Mater Boni Consilii anche in Francia e nei Paesi Bassi.
Nel 2011, a venticinque anni dalla propria nascita, l’Istituto Mater Boni Consilii – che oltre alla casa di Verrua Savoia, dove opera anche un seminario proprio per la formazione del clero, dispone di residenze di sacerdoti a San Martino dei Mulini (Rimini), oltre che in Francia, Belgio e Argentina – dispone di una decina di sacerdoti e complessivamente di ventiquattro membri – compreso il ramo femminile, attualmente composto da due suore – e svolge il proprio apostolato in diverse città italiane – Bologna, Chieti, Ferrara, Loro Ciuffenna (Arezzo), Maranello (Modena), Milano, Modugno (Bari), Padova, Potenza, Roma, Rimini, Rovereto (Trento), Torino, Valmadrera (Lecco) – e straniere. Dal 2004, inoltre, l’Istituto segue la cura pastorale di un distaccamento italiano delle suore francesi di Cristo Re a Moncestino (Alessandria).
B.: La “tesi di Cassiciacum” è esposta da padre Guérard des Lauriers in “Le Siège Apostolique est-il Vacant?”, Cahiers de Cassiciacum, n. 1, Association St. Herménégilde, Nizza 1979; un numero monografico dedicato alla memoria del religioso domenicano in Sodalitium, anno V, n. 18, novembre-dicembre 1998. L’Associazione Mater Boni Consilii pubblica a Verrua Savoia il periodico Sodalitium (dal 1983 al 1985 bollettino del Distretto Italia della Fraternità Sacerdotale San Pio X), e negli anni 1990 ha iniziato anche attività editoriali nel settore librario, pubblicando fra gli altri titoli: don Anthony Cekada, Non si prega più come prima..., Cooperativa Editrice Sodalitium, Verrua Savoia (Torino) 1994. Sul fenomeno del sedevacantismo in generale, cfr. l’articolo di PierLuigi Zoccatelli, “The Current Status of  Catholic Sedevacantism and Antipopes”.

 

Mater Boni Consilii
Nel dicembre del 1985, quattro sacerdoti italiani, fino allora appartenenti alla Fraternità Sacerdotale San Pio X, uscirono dalla società religiosa di Mons. Marcel Lefebvre e fondarono a Torino l'Istituto Mater Boni Consilii.
Natura dell'Istituto
L'Istituto non è un ordine religioso ma, conformemente al canone 707 del codice di diritto canonico (pio-benedettino), è una associazione o sodalizio di fedeli istituito per compiere più facilmente le opere di culto, di carità o di pietà che sono sempre state approvate dalla Chiesa. Esso è pertanto aperto ai fedeli cattolici di ambo i sessi, siano essi chierici o laici.
Finalità dell'Istituto
Con la celebrazione del Santo Sacrificio della Messa, i sacerdoti dell'Istituto intendono rendere a Dio la gloria che gli è dovuta; per tutti i membri, poi, l'Istituto intende rappresentare, in questi tempi di disorientamento, uno strumento per perseverare nella fedeltà assoluta al deposito della fede rivelata da Dio e proposta dall'infallibile magistero della Chiesa cattolica. Altre finalità dell'Istituto sono la diffusione della devozione alla Madonna, specialmente sotto il titolo di Madre del Buon Consiglio, la propagazione della buona dottrina, con particolare attenzione ai problemi teologici contemporanei, e la conseguente lotta contro le eresie opposte alla fede cattolica, la formazione intellettuale, spirituale e disciplinare del clero, la pratica delle opere di misericordia spirituali e corporali. Lo spirito dell'Istituto è riassunto dal suo motto: Gloria a Dio, fedeltà alla Chiesa, santità per noi, carità per il prossimo.
L'Istituto e la Chiesa
Tutti i membri dell'Istituto sono e vogliono restare figli fedeli e obbedienti della Santa Chiesa, Cattolica, Apostolica e Romana, fondata da Gesù Cristo con a capo visibile San Pietro e i suoi legittimi successori, i Romani Pontefici. Attualmente, 1'Istituto non è ancora stato canonicamente approvato ed eretto dalle autorità ecclesiastiche, a causa della attuale situazione dell'autorità nella Chiesa dopo il Vaticano II. Tutti i suoi membri, tuttavia, si sottomettono anticipatamente a ogni decisione della legittima autorità della Chiesa su di loro e sul loro sodalizio.
L'Istituto e la crisi aperta dal Vaticano II
Tutti constatano, purtroppo, come la Chiesa stia attraversando una di quelle tempeste predette dal Signore, forse la più terribile della sua storia millenaria. Per l'Istituto, l'origine di questa crisi si trova nel Vaticano II. L'insegnamento del Vaticano II, sulla collegialità episcopale, sulla libertà religiosa, sull'ecumenismo e l'appartenenza dei non cattolici al Corpo mistico di Cristo, sulle religioni non cristiane e particolarmente il giudaismo, sui rapporti tra la Chiesa e il mondo moderno ecc., sono in contraddizione col magistero della Chiesa, di tanti Papi e di tanti Concili ecumenici. La riforma della liturgia, specialmente della Santa Messa, e del diritto canonico, sono nocive per le anime, favoriscono l'eresia protestante e dichiarano talvolta lecito ciò che per diritto divino è invece illecito (come la comunione nelle cose sacre con gli eretici, ad esempio). Tutto questo non può venire dalla Chiesa cattolica, guidata dallo Spirito Santo, e da un legittimo successore di Pietro, dotato del carisma dell'infallibilità L'Istituto, di fronte a questa crisi senza precedenti che coinvolge necessariamente quanti hanno approvato i documenti conciliari e le riforme susseguenti, si rende conto che non può accettare queste nuove dottrine contrarie alla fede e ai costumi, ma che non può neppure incitare i fedeli alla disobbedienza verso la legittima autorità nella Chiesa. Seguendo pertanto la tesi teologica detta di Cassiciacum (dal nome della rivista di teologia che per prima la divulgò), l'Istituto segue la posizione del compianto teologo domenicano, Padre M.-L. Guérard des Lauriers, membro dell'Accademia Pontificia di San Tommaso, già docente alla Pontificia Università del Laterano e al Saulchoir (Francia), secondo la quale Paolo VI ed i suoi successori, benché‚ canonicamente eletti al Pontificato, non hanno però l'Autorità pontificia. In termini scolastici, secondo la distinzione già insegnata dal grande commentatore di San Tommaso nel XV sec., il cardinal Gaetano, e ripresa da San Roberto Bellarmino, essi sono "papi" materialiter, ma non formaliter, poiché‚ non attuando il bene della Chiesa e insegnando l'errore e l'eresia, non possono in alcun modo, se non ritrattano prima i propri errori, ricevere da Cristo l'autorità per governare, insegnare e santificare la Chiesa.
 
Che cosa fa l'Istituto
Tutto quello che hanno sempre fatto i sacerdoti ed i fedeli cattolici. In particolare, ecco alcune opere:
* La celebrazione della Santa Messa, omettendo il nome del Papa nel Canone della Messa, secondo le prescrizioni delle rubriche per la Sede Vacante. I sacerdoti dell'Istituto celebrano la Messa esclusivamente secondo il Missale Romanum promulgato da San Pio V e riformato da San Pio X. Attualmente, la Messa viene celebrata in quindici località diverse (inclusa Roma) in Italia, sei località in Francia, una in Belgio, una nei Paesi Bassi e finalmente una in Argentina.
* La formazione sacerdotale, mediante l'istituzione di un seminario dedicato a San Pietro Martire, sito a Verrua Savoia (Torino), in località Carbignano, ove si trova anche la sede centrale dell'Istituto. L'Istituto ha altre quattro case: una in Romagna, una in Francia, una in Belgio e una in Argentina.
* La formazione spirituale, mediante la predicazione degli Esercizi Spirituali di Sant'Ignazio di Loyola e l'organizzazione del pellegrinaggio a piedi da Osimo e Loreto.
* La formazione cristiana della gioventù, mediante colonie di vacanze, per bambini e bambine, secondo il metodo della Crociata eucaristica, e di campi per gli adolescenti.
* La formazione intellettuale, mediante la pubblicazione della rivista trimestrale Sodalitium, le pubbliche conferenze e le edizioni di libri da parte del Centro culturale e librario Sodalitium (loc. Carbignano 36, 10020 Verrua Savoia, Torino).
* La carità verso i poveri e i bisognosi, specie le famiglie numerose, collaborando con l'Associazione Mater Boni Consilii.

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