Angelo Blu (intervista di Giovanna Canzano a don Floriano Abrahamowicz per Arianna Editrice)
“…A Sant Appollinare nuovo vi è il mosaico paleocristiano che rappresenta “l’angelo turchino” con l’aureola. E’ praticamente blu. Un angelo molto bello. E’ però Satana. Un monito iconografico dei primi cristiani. Satana non appare solo come mostro brutto e orrendo. Gli piace introdursi come entità neutra, “buona” innocente, forse di sola fantasia ma alla quale si viene magari invitati a rivolgere un pensierino una parolina… . La porta che introduce alla magia è ben volentieri “soft”, gioconda, “innocente”..”. (don Floriano Abrahamowicz)
Canzano 1- Un ‘angelo blu che gira sulla posta di internet, una e-mail speciale da inviare a tutti per augurare un buon anno oppure?
ABRAHAMOWICZ – Un angelo blu che gira in internet: si tratta di un angelo buono o di un angelo cattivo perché non esistono angeli neutri. Ora la natura angelica è la stessa per gli angeli buoni come per quelli cattivi. E’ dunque il messaggio dell’angelo che ci permette di discernere se si tratta di un angelo buono o di un angelo cattivo cioè di un demonio. L’angelo senza messaggio come entità “extraterrestre” poetica e di fantasia esiste nella letteratura e nelle mitologie antiche come residui della rivelazione primitiva. Il pericolo incomincia quando si prende per realtà questi prodotti della fantasia. E’ il momento buono per la realtà demoniaca di intrufolarsi come per esempio quando finge di fare parlare i morti, quando si presenta come una specie di personificazione delle forze “positivie” della natura le quali si “invocano” attraverso formule … magiche.
Canzano 2- E’ la maschera dietro la quale si nasconde Satana?
ABRAHAMOWICZ – A Sant’ Appollinare nuovo vi è il mosaico paleocristiano che rappresenta “l’angelo turchino” con l’aureola. E’ praticamente blu. Un angelo molto bello. E’ però Satana. Un monito iconografico dei primi cristiani. Satana non appare solo come mostro brutto e orrendo. Gli piace introdursi come entità neutra, “buona” innocente, forse di sola fantasia ma alla quale si viene magari invitati a rivolgere un pensierino una parolina… . La porta che introduce alla magia è ben volentieri “soft”, gioconda, “innocente”.
Canzano 3- “L’angelo senza messaggio come entità “extraterrestre” poetica e di fantasia esiste nella letteratura e nelle mitologie antiche come residui della rivelazione primitiva”. Esiste una rivelazione primitiva?
ABRAHAMOWICZ -La Tradizione costante e unanime dell’Antico e del Nuovo Testamente lo afferma. Oltre che affermarla questa tradizione primitiva è tramandata da generazione a generazione fino a oggi. La dottrina del mondo angelico era oggetto della rivelazione primitiva. Per questa ragione nelle religioni primitive si trovano credenze nell´esistenza di un mondo angelico derivante dalla rivelazione primitiva e misto con tanti errori. Anche il popolo eletto ebbe conoscenza di questo mondo sin dall´inizio della sua elezione e prima della cattività Babilonica (VI. sec. a.C) durante la quale la conoscenza del mondo angelico conobbe un considerevole accrescimento dovuto al contatto con i Assiri e i Babilonesi. Nel periodo cristiano il mondo degli angeli è così presente che bisogna aspettare la scolastica e in particolare San Tommaso d´Aquino per vedere trattato in modo sistematico il mondo degli angeli. I padri della Chiesa ne parlavano solo sporadicamente. La dottrina di San Tommaso, chiamato anche “doctor angelicus” fu contrastata dalla scuola francescana capeggiata da Donus Scotus e più tardi dal gesuita Suarez che cercò di mediare fra San Tommaso e i francescani. Il magistero però non tardo a definire che: ” Dio, all´inizio del tempo creò i due tipi di creature quelle spirituali e quelle corporali, cioè gli angeli e il mondo dal niente”(IV.Conc.Later. 1215).
Canzano 4- Il cristianesimo ha `abolito´ tutta l´eredità dei nostri padri diffondendo la nuova rivelazione che però non è stata accettata da tutti…
ABRAHAMOWICZ – Chi dice Cristianesimo dice Cristo. Ora Cristo non è venuto ad abolire ma a compiere “l’eredità dei nostri padri”. E’ importante fare un ragionamento a questo punto che include la questione ebraica e (!) anti-ebraica. I fatti, cioè i miracoli che aveva operato Gesù Cristo non solo non sono stati negati o messi in dubbio dal popolo giudaico e soprattutto dai farisei e dai sacerdoti. Anzi, proprio perché era noto a tutti che Lazzaro dopo tre giorni (puzzava) fu risuscitato dai morti i sommi sacerdoti e i farisei decisero di mettere a morte Gesù. Attenzione! Nessun miracolo operato da Gesù fu preso come motivo di condanna. Le più infamanti e ingiuriose calunnie su Gesù e la Sua divina madre rapportate e/o scritte nei primi secoli non mettevano in dubbio i miracoli di Gesù. Era assurdo perché si trattava di fatti conosciuti a tutti. Negarli sarebbe stato squalificarsi davanti “l’opinione pubblica”. Come se oggi uno che se la prende per esempio con gli americani negasse che le torri gemelli fossero mai esistite e che il loro abbattimento era una fiction mediatica. Ora Gesù conferma la verità delle sacre scritture e della tradizione primitiva: la creazione del cielo e della terra, degli angeli e degli uomini, la caduta degli angeli e degli uomini, l’incarnazione, la redenzione e la vita eterna di gloria per i giusti e di eterna dannazione per i cattivi. E ora la considerazione sull’anti-ebraismo. Proprio i “suoi” che lo fecero morire in croce, non potendo negare l’evidenza dei fatti, segni sicurissimi della divinità di Gesù Cristo erano costretti a rifugiarsi in contorte e astruse fantasie, scollegate dalla realtà impregnate del sincretismo di varie credenze antiche orientali che alla fine hanno però con il rinascimento conquistato l’occidente. E oggi si crede di essere molto evoluti quando si segue Kant, Hegel, Husserl,ecc.. i filosofi moderni che pensavano aver scoperto molto quando davano come punto di partenza per la “filosofia moderna” quello di mettersi mentalmente al di là dell’evidenza dell’ essere e della sua manifestazione nei fatti. Allora ci si rifugia nella “mistica” di cui si pone un origine “primordiale” che poi materializzandosi ha creato le varie religioni fra cui “anche” il cristianesimo. Che saccenza! Se sapessero che questo concetto oggi così in voga anche da chi ha letto Guenon e Evola è un’ invenzione che deriva dalla mistica ebraica postbiblica avrebbero la matrice di un certo antisemitismo prodotto proprio dallo stesso ebraismo postbiblico che negando la divinità di Gesù Cristo alla fine divinizza “le origini”: la patria, la zolla, la terra il sangue. Vi ricorda altre ideologie?
Canzano 5- Come riconoscere il messaggio dell’angelo?
ABRAHAMOWICZ – Dal suo contenuto si riconosce l’essenza di un messaggio. Vale per l’angelo come per il discorso umano. La tradizione primitiva, quella unica, dataci dall’unico Dio, colui che si è rivelato e ha dato prova della sua divinità oltre che rivendicarla (nessun fondatore di religione al di fuori di Gesù ha risuscitato i morti, camminato sulle acque e moltiplicato i pani), questa tradizione primitiva è contenuta nell’ininterrotto insegnamento della chiesa cattolica apostolica e romana (i cui scandali e tradimenti non fanno che provare la divinità di questa tradizione che si mantiene “malgrado” gli uomini di chiesa) accessibile a tutti attraverso il cathechismo. Purtroppo la setta ebraica è riuscita a confondere gli spiriti al Concilio Vaticano II introducendo la religione della razza (vedi Nostra Aetate) che mette in disparte Gesù Cristo al quale come all’epoca i farisei e sommi sacerdoti oggi le somme autorità ecclesiastiche negano la regalità sociale e lo condannano alla devozione privata di chi non ha la fortuna di non averne bisogno perché ebreo (dunque fratello maggiore che si salva senza il Cristo) o chi è mussulmano, buddhista o altro. Dunque chi vuole conoscere la vera Tradizione deve ricorrere al catechismo di San Pio X e ai sacramenti preconciliari.
Canzano 6- Come fermarsi in tempo prima di aprire la porta che introduce alla magia?
ABRAHAMOWICZ – Anzitutto è necessaria la formazione. Sapere che cosa è la magia. Dove inizia? Chi ne è l’artefice? Quale è l’ultimo scopo della magia? Le prime verità elencato più in alto sono indispensabili per discernere gli spiriti e per tutelarsi dalla magia. Poi lo studio della demonologia è indicato oggi. Egon von Petersdorff nell’introduzione della sua “demonologia” scrive: “Non sempre il demonio appare come tremendo mostro che ispira terrore. Soprattutto sa camuffarsi dietro situazioni “neutre” della vita comune. Certo tanti fenomeni possono essere spiegati naturalmente, cioè con delle cause naturali. Non bisogna cercare ovunque il demonio. E´ però anche vero che il demonio può immischiarsi nel decorso di causalità naturali. Ecco perchè la Chiesa con le sue preghiere previene le azioni e situazioni della vita, anche quelle banali e naturali. Scopo dunque della demonologia è di imparare dalle manifestazioni demoniache del passato per prepararsi a quelle future. In special modo a quelle del tempo dell´Anticristo, quando sarà concesso a Satana una ultima volta di scatenare tutte le sue forze (Apoc. 20,3). Quando il suo potere sarà dato all´Anticristo (Apoc. 13,2) “La venuta di costui avrà luogo per opera di Satana, con ogni potenza e segni e prodigi bugiardi, e con tutti gli inganni di ingiustizia per quelli che periranno per non aver accolto l´amore della verità in maniera da salvarsi.” (II Thess. 2,9-10).
Lucifero fa tutto per impedire la nascita di uomini destinati ad occupare il posto dei demoni prima della caduta. Ecco perchè la magia sessuale devia la sessualità dalla procreazione. I demoni faranno tutto per far trasgredire all´uomo il divieto paradisiaco. Appariranno sotto specie di bene illudendo l´uomo di poter ritrovare lo stato paradisiaco perduto dopo il peccato originale. Come “falsi profeti” alimenteranno il desiderio disordinato di conoscere il futuro, portando cosi l´uomo ad una fede fatalistica del destino. Attraverso la “magia” i demoni cercheranno di ingannare l´uomo illudendolo di fargli ritrovare il dominio completo sulla natura scatenando forze della natura che la natura umana indebolita dal peccato originale non e più capace di controllare. Da “falsi mistici” i demoni fingeranno di ristabilire l´amicizia con Dio al di fuori dei sacramenti della chiesa. Infine, il demonio tenterà di portare l´uomo al “secondo peccato originale” facendogli costruire la torre di Babele distruggendo la diversità di lingue e nazioni attraverso nuove alleanze e lingue mondiali. Questi sono i “demoni nella politica”. Soprattutto si scorgerà l´azione demoniaca in tutte le prassi che portano all´abbandono della propria volontà. A seguito del peccato originale, l´uomo difficilmente riesce a dominare le sue passioni. La minima inavvertenza può dare spazio al demonio di intrufolarsi nella vita passionale e affettiva dell´uomo. Una volontà che si abbandona e si lascia andare può essere presa in carica da un´ altra volontà: umana, angelica, demoniaca o da quella divina. Dio, però, vuole essere chiamato coscientemente. E se prende possesso di una volontà umana non gli toglie la piena consapevolezza dell´intelletto e della volontà, neanche nell´esperienza mistica la più elevata. A differenza della falsa mistica, invece, nella quale la volontà si spegne per pigrizia o volontariamente attraverso droghe, riti, incantesimi che portano l´individuo ad uno stato di “Trance” nel quale il demonio può accedere ai sensi e attraverso di essi, pure all´anima. In tutti i capitoli rivedremo l´elemento sciamanico attraverso il quale la volontà recede e dà volontariamente spazio ad uno stato di trance che permette poi al demonio di agire sia come “eresiarca”, suggerendo errori contrari alla rivelazione divina, sia come “avversario della Chiesa”, rinnovando l´antico paganesimo con i suoi misteri sciamanici; come “avversario dell´uomo” suggerendo un patto più o meno cosciente con il diavolo; come “falso profeta” e come “mago” per ingannare con ogni modo di divinazioni, e come “falso mistico” per affondare la volontà e pervenire attraverso la meditazione fino all´ “entasi” (neologismo dell´autore in contrapposizione all´estasi della vera mistica) e alla possessione. Anche la stregoneria e lo spiritismo devono portare a questi risultati. Nella politica il demonio “sciamanizza” le masse per portarle all´ isteria collettiva. Nell´arte, raggira attraverso la cosiddetta “ispirazione artistica”.
Canzano 7- L’Angelo Custode è sorto all’interno del Cristianesimo intorno al V secolo attraverso le opere dello Pseudo-Dionigi l’Areopagita, e, l’idea di uno spirito inviato dalla divinità a sorvegliare su ogni singolo essere umano era già presente nella filosofia greca antica e nello stesso Platone nel suo Fedone, oggi come dobbiamo rapportarci ad un Angelo Custode?
ABRAHAMOWICZ – “La differenza fra gli angeli costituisce al contempo una gerarchia angelica. Già nella Genesi (3,24) si parla di Cherubini di Serafini in Isaia (6,2-6), e nel Nuovo Testamento si parla dei Troni delle Dominazioni dei Principati e delle Potestà e delle Forze (Col.1,16; Ef.1,21;3,10). La speculazione teologica a considerato questi nomi come espressione di nove cori angelici strutturati gerarchicamente in tre gruppi da tre cori ciascuno. San Cirillo di Gerusalemme è il primo ad esprimere il concetto dei nove cori angelici. S. Agostino ammette di non sapere niente in merito alla classificazione dei cori angelici. Dionigio l´areopagita (Pseudodionigio) verso il 500, appoggiandosi alla dottrina neoplatonica della triade parla della gerarchia di tre gradi nei cori angelici. San Gregorio Magno parla diffusamente di questi nove cori angelici. Da li è rimasta la suddivisione classica nel mondo angelico. Secondo il Pseudodionigio la prima gerarchia è composta dai Serafini Cherubini e dai Troni, la seconda dalle Dominazioni, le Potestà e le Forze, la terza dai Principati, gli arcangeli e gli angeli”.Da questa ulteriore citazione dell’ópera di von Petersdorff evinciamo che il Pseudodionigio non introduce ma semplicemente contribuisce a una interpretazione del dato rivelato degli angeli. Per quanto il libro di Tobia (Raffaele accompagna Tobia) sia deutorocanonico (riconosciuto tardivamente come ispirato) l’argomento tratta dell VIII secolo prima di Cristo.
Canzano 7- Lei sta traducendo il trattato di Demonologia di Egon von Petersdorff?
ABRAHAMOWICZ – Nell´introduzione al primo volume l´autore spiega che:
“Una lacuna nella letteratura teologica” significa l´assenza di “Monografie complete sul diavolo, il suo regno, il suo influsso, il suo contrassegno, il suo potere e tattica…. nei vari ambiti dell vita ed attività umana.” , Padre Hagen S.J “il diavolo nella luce delle fonti di fede”. Un vero trattato di demologia non era ancora stato scritto. Il professore di teologia congedava gli studenti di teologia nell´ultima lezione prima delle vacanze estive con la formula: ” e ora vi raccomando durante le ferie al vostro angelo custode” per dire che saltava il trattato sui angeli. Un convertito al cattolicesimo rimaneva stupito della leggerezza con la quale fu trattata la materia di demonologia. Come se si trattasse di una materia che interessa soltanto qualche solitario stravagante. Ecco la ragione per la quale forse Giovanni Papini nel suo libro “il diavolo” (1953) si permetteva di pubblicare le sue tesi giovanili sulla possibilità che i demoni possano essere salvati. Adduceva come scusa per questa sua teoria che nel passato i teologi “hanno appena osato sussurrare qualche cosa sul diavolo,… che si contentavano di scrivere poco o niente su di lui nel capitolo che trattava degli angeli”.
Ecco il personaggio:Egon von Petersdorff, 1892 – 1963, nasce da una famiglia di cavalieri medioevali. Il blasone familiare porta la conchiglia dei crociati e dei pellegrini di Santiago. Egon nasce a Posnania. Il padre appartiene alla nobiltà militare prussiana – brandeburghese e la madre è di origine ugonotta. Dopo la formazione all´accademia militare di Potsdam e un breve servizio alla corte di Berlino, una grave crisi mistica che lo porta sull´orlo del suicidio fa cambiare radicalmente la sua vita. In un primo tempo abbandona la sua fede protestante. Si converte al paganesimo e durante la prima guerra mondiale considera se stesso “pagano prussiano nel senso di Federico II”. Durante la guerra, scrive un libro dal titolo: “la filosofia militare di Federico il Grande”, per lui una “confessione del paganesimo federiciano”.
Una grave ferita di guerra lo porta a riflessioni cristiane e infine ad arrendersi alla volonta di Dio. Era l´inizio di un lungo percorso che lo portava alla filosofia relativista (si laureò a Heidelberg con una tesi su Spinoza) La sua filosofia del relativismo estremo lo portava con alti e bassi fino all´autodistruzione. Si arrendeva continuamente all´”eterno cambiamento dell´ “io istantaneo”, al ” folle annientamento dell´io”, seguendo il suo “Daemonium” che confondeva con Dio e che “seguiva in modo maniacale”. Rifiutava un Dio che fosse “al di fuori di me”, appoggiandosi al Meister Ekkehart, che, non a torto, viene considerato panteista. Deluso dal mondo filosofico, si fece trascinare dai “Wandervögel”, da un gruppo di anarchici, i “Quickborner”.
Passò anche un periodo da comunista convinto; si candida nel partito “Republikanische Volkspartei” di Fritz von Unruh.
Sempre in ricerca di novità, von Petersdorff si interessa alla musica e all´arte in generale. Più tardi spiegherà che in occasione di un concerto spirituale, rimase molto emozionato dal sacrificio eucaristico, che sarebbe stato il “preludio” della sua conversione. Intanto, però, precipita negli abissi dello spiritismo, dell´occultismo, dell´astrologia, alchimia, antroposofia, Yoga e Buddhismo. Conobbe Rudolf Steiner. Partecipo a Neuburg presso Heidelberg nella cripta del monastero secolarizzato ai “misteri del diavolo” per ottenere attraverso il “trance” la conoscenza e il potere dello stato paradisiaco. Profondamente schifato da esperimenti alchemici Egon von Petersdorff si ritira in un bosco presso Benediktbeuern per vivere secondo le regole dell´occultismo al fine di “accedere a mondi superiori”. Lo Yoga, davanti ad una statua della Santa Vergine Maria, il “patto con gli spiriti” lo resero talmente maniaco ed infelice che per porre fine a questo “tormento, non ci sarebbe stato altro che il manicomio, il suicidio o un solido punto di appoggio.” Un occultista gli consiglia la preghiera del “Padre Nostro”. Ottenuto un po´ di sollievo cerca la “Trasmutazione interna dai rosacroce” e si rifugia nella Gnosi “pansofica” del filosofo tedesco Jacob Böhme. Si trovava un po´ sorpreso dalla sua “Cristosofia”.Un digiuno rigorosissimo lo porto sull´orlo della morte. Il medico curante gli ordinò una lettura leggera. Per caso, capitò sul “Castello interiore” di Santa Teresa d´Avila. Fu molto impressionato dallo schietto discernimento degli spiriti che vi trovò, come anche nell´”ascesa dell´anima”, l´unione mistica con Dio. Anche il libretto degli “Esercizi Spirituali” di S. Ignazio di Loyola contribuì ad avvicinare Egon sempre di più alla religione cattolica. Il “grande avvenimento” fu la partecipazione alla processione del Corpus Domini. Dopo un ultimo attacco violentissimo da parte degli spiriti maligni, il convertito accettò il dono della preghiera mistica come “aiuto per la sua debolezza”. La lettura della Sacra Scrittura lo preparò infine alla conversione definitiva suggellata dalla professione della fede tridentina. Dal 1927 in poi, dopo aver seguito gli esercizi spirituali di S. Ignazio depone la spada, prende il Santo Rosario e in ginocchio si presentò a “Christus Rex come recluta e Gli giurò piena fedeltà“.
Voleva entrare nei Gesuiti, che, però, gli rifiutarono il noviziato. Suo padre, invece, rifiutava di vederlo, a seguito della sua conversione. Anche l´accesso al sacerdozio gli fu rifiutato, dopo aver assolto brillantemente gli studi di teologia. Era la più grande prova e umiliazione che dovette subire.
Come i suoi predecessori convertiti al cattolicesimo, i tedeschi del nord: Friedrich Wilhelm Schlegel (+1828), Adam Heinrich Müller (+1829) e Von Vogelsang – anche lui ammirava la concezione dell´”Austria come custode dell´idea del Reich, nel senso agostiniano della “Civitas dei” in opposizione al concetto di Reich Hegeliano, dello stato onnipotente prussiano. Da lì nasce il suo giudizio molto severo sulla storia dell´espansione verso l´est del popolo tedesco. Fu così anche un acceso oppositore del regime del terzo Reich, che combatté come consulente militare, nella resistenza in Sud-Tirolo. Pone tutta la problematica dello statuto giuridico del cattolico, che spontaneamente fa resistenza armata ad un regime anticattolico. Trascorse il resto della sua vita a Kuens presso Merano. Nel 1957 sposò la giurista Emilia Mück. Si spense il 5 settembre 1963, durante una passeggiata.
BIOBIBLIOGRAFIA
Don Floriano Abrahamowicz nasce il 7 aprile 1961 a Vienna in Austria. Entra nel 1986 nel seminario della Fraternità San Pio X in Francia. Sarà ordinato sacerdote a Ecône in Svizzera nel 1992. Svolgerà il suo apostolato in Austria, Germania (insegna al seminario di Zaitzkofen), Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria e Albania. Prima di entrare in seminario studia il violoncello e frequenta dal 1983 al 1986 l’istituto universitario della Fraternità San Pio X a Parigi dove segue dei corsi di storia. Gli ultimi dieci anni di apostolato li ha svolti in Triveneto. In questi dieci anni l’apostolato in Triveneto si è sviluppato bene e la realtà tradizionalista ha acquisito anche una certa visibilità mediatica. Allo scoppio dell’affare Williamson nel gennaio di questo anno don Floriano, invece di sconfessare Mgr Williamson e chiedere scusa, ha voluto fare valere il diritto di replica alle false accuse diffamanti di “negazionismo” contrattaccando e diffendendo la memoria dei massacri di altri popoli contro l’esagerata monopolizzazione della memoria della tragedia della persecuzione dei ebrei. Voleva anche difendere il vero olocausto. Olocausto significa sacrificio spontaneo di se stesso in onore di Dio: il sacrificio della croce di Gesu Cristo, unico vero e perfetto olocausto. Don Floriano si è dispiaciuto dell’atteggiamento preso nei suoi confronti e nei confronti di Mgr Williamson da parte dei suoi superiori. la destituzione di Mgr Williamson e la sua riduzione al silenzio completo sulla questione storica da lui sviluppata alla televisione svedese; l’espulsione e lo sfratto violento dello stesso don Floriano. Si aspettava che la Fraternità San Pio X non arretrasse davanti alle pressioni dei poteri forti e denunciasse in quell’occasione l’apostasia conciliare che tace sulla regalità sociale di Nostro Signore Gesù Cristo a favore del messianismo ebraico attuale.
Espulso dalla sua chiesa a Treviso, don Floriano Abrhamowicz continua il suo apostolato sacerdotale, insieme ai suoi fedeli, nella domus Marcel Lefebvre a Paese, sempre in provicia di Treviso.
Per contattarlo: donfloriano@sanpiox.it.
Il testo gia tradotto del trattato di Demonologia di Egon von Petersdorff è reperibile sul sito www.agerecontra.it
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=30692
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