Dottor Franco Adessa
Era l'anno 1563. Nella provincia basca di Viscaya, vicino al confine con la Francia, in una famiglia dell'aristocrazia spagnola, nasceva Mariana Francisca de Jesus Torres y Berriochoa, prima figlia di Diego Torres e Maria Berriochoa, entrambi devoti cattolici.
Di rara bellezza e dotata di intelligenza pronta, natura dolce ed una forte inclinazione alla virtù, Mariana, sin dall'infanzia, schivava i giochi dei coetanei per rifugiarsi segretamente nella chiesa, adiacente alla sua casa e dov'era stata battezzata, e dove spesso la madre la trovava prostrata davanti al Tabernacolo.
All'età di sette anni, un incendio distrusse la chiesa danneggiando anche la casa e la proprietà paterna, precipitando nella miseria l'intera famiglia che si dovette trasferire, con i tre figli, nella cittadina di Santiago di Galizia, nella parte nord occidentale della Spagna.
Un giorno, inginocchiata davanti al Tabernacolo, Mariana esclamò ad alta voce: «Oh mio amato! Quando arriverà il giorno in cui mi potrò unire a Te nella Santa Comunione?». Subito dopo, udì queste parole provenienti dal Tabernacolo: «Qualunque giorno tu desideri, figlia mia, perché il tuo cuore è già pronto!».
Svelato il segreto di questo colloquio ad un frate francescano, iniziarono subito i suoi preparativi, così, l'8 dicembre del 1572, all'età di nove anni, Mariana riceveva la sua Prima Santa Comunione.
In questo suo primo abbraccio con Gesù, il torrente della grazia divina inondò il suo cuore facendola cadere in estasi. Ella, per la prima volta, vide la Madre Immacolata che, dopo averle spiegato la grandezza del voto di castità, le insegnò la formula e il significato di tale voto, comandandole di pronunciarlo, un giorno, nell'Ordine religioso dell'Immacolata Concezione.
Ella vide poi, nel Tabernacolo, le Tre Persone della Santissima Trinità e San Giuseppe. Ella, allora, pronunciò il solenne voto di castità, ripetendo le parole udite dalla Madre Immacolata e, al termine, il Padre Eterno benedì l'unione tra Mariana e il suo Santissimo Figlio, che le chiese di iniziare il suo cammino sulla strada dell'amore e del sacrificio.
Su richiesta delle famiglie più influenti e di gran parte della popolazione della città di Quito, il Re di Spagna, Filippo II, nel 1566, emise un decreto per la fondazione del Convento Reale dell'Immacolata Concezione, che fu poi eretto in un angolo della piazza principale di Quito. Lo scopo del Convento era la preghiera dell'Ufficio Divino e l'educazione e la formazione religiosa delle figlie delle famiglie spagnole e creole della Colonia spagnola di cui Quito era la capitale.
Il Re mandò dalla Spagna il primo gruppo delle Madri Fondatrici del Convento a capo delle quali pose Madre Maria de Jesus Taboada, una sua parente ed anche zia di Mariana Francisca de Jesus Torres.
Non appena Mariana udì la notizia della fondazione di questo nuovo Convento, ella comprese le parole di Gesù quando la invitava a lasciare la casa paterna per unirsi a Lui.
La fondatrice Madre Maria decise di portare con sé la piccola Mariana e, pochi giorni prima della partenza, ella, appena ricevuta la Comunione, ebbe una visione di Nostro Signore che le disse: «Mia Sposa, è arrivato il tempo di abbandonare la tua casa paterna e la tua patria. Io ti porterò nella mia casa dove, dietro mura solide, tu vivrai lontano dalla carne e dal sangue, nascosta e dimenticata da tutte le creature. (...). A mia imitazione, tu porterai la croce ed avrai grandi sofferenze. Forza e coraggio non ti mancheranno. Io desidero solo che la tua volontà sia sempre pronta a compiere la Mia».
Nel 1576, Madre Maria, le altre cinque fondatrici e Mariana s'imbarcarono per l'Ecuador ma, in mezzo al mare, d'improvviso, il cielo s'oscurò e si scatenò un uragano di inaudita violenza e tanto spaventoso che anche i marinai, visti inutili i loro sforzi e con la nave che stava per affondare, credettero che non vi fosse più alcuna speranza di salvezza. Pensando di essere lei la causa di tale uragano, Mariana si unì alla zia per pregare e invocare la misericordia di Dio. Fu allora che esse videro, tra le acque tempestose, un gigantesco serpente con sette teste che cercava di annientare e inabissare la loro nave.
Mariana perse i sensi e, improvvisamente, la luce del giorno fece breccia in quella spaventosa oscurità e l'uragano si placò. Quando Mariana rinvenne, raccontò alla zia di aver visto un serpente più grande del mare che si contorceva e poi una Signora, d'incomparabile bellezza, vestita di sole, coronata di stelle, con un Bambino meraviglioso in braccio e con sopra il cuore un'immagine del Santissimo Sacramento. Con una mano, ella brandiva una grande croce d'oro che terminava a forma di lancia. La Signora, con l'aiuto del Santissimo Sacramento e della mano del Bambino, colpì il serpente con tale forza che, questo, fu ridotto in pezzi.
Due anni più tardi, Madre Maria fece coniare un medaglione su cui era rappresentata la scena descritta da Mariana nella sua visione e, da quel giorno, questa medaglia fu portata da tutte le Suore del Convento dell'Immacolata Concezione di Quito.
Le Fondatrici arrivarono a Quito il 30 dicembre e, il 13 gennaio 1577 successivo, il Vicario Provinciale dell'Ordine Francescano ricevette i Voti di obbedienza delle Fondatrici, col governo spirituale e temporale del Padre Antonio Jurado O.F.M.. Grande e solenne fu la celebrazione della fondazione del Convento Reale dell'Immacolata Concezione, e l'intera città di Quito partecipò in massa alla festa.
All'età di 15 anni, l'8 settembre 1577, Mariana entrò nel Noviziato, iniziando l'anno di tirocinio sotto la guida della zia Madre Maria e dei Frati Minori. Dopo due anni di vita religiosa, di pratica di ogni virtù e di stretta osservanza alla Regola, il 4 ottobre 1579, Mariana fece la professione solenne dei Voti nelle mani della Badessa, Madre Maria.
Appena terminato di pronunciare i voti, ella cadde in estasi e udì l'eterno Padre ripetere le parole pronunciate da sua zia: «Se tu sarai fedele in questo, Io ti prometto la vita eterna».
Ella, poi, vide Nostro Signore che con ineffabile maestà e dolcezza, si sposò a lei, mettendole nel dito della mano destra un meraviglioso anello con quattro pietre preziose, su ciascuna delle quali stava scritto uno dei quattro voti: povertà, obbedienza, castità e clausura. Nostro Signore le disse: «Mia sposa, Io desidero per te una vita d'immolazione. La tua vita sarà un continuo martirio...».
Apparízione della SS Trinità
Era il 1582. Un giorno, mentre stava pregando nel Coro del suo Convento ai piedi del Tabernacolo, dopo un increscioso episodio accaduto tra le Suore del Convento, Suor Mariana, dopo un breve colloquio con Nostro Signore, d'un tratto, udì un terrificante boato e vide l'intera chiesa immersa nel buio, nella polvere e nel fumo. Alzando lo sguardo, ella vide l'altare maggiore illuminato a giorno. Il Tabernacolo si apri e Cristo apparve, come sul Golgota nella sua agonia, con ai suoi piedi la Vergine Maria, San Giovanni e Maria Maddalena.
Credendo di essere stata lei la causa di questo, Suor Mariana, prostrandosi a terra con le braccia incrociate, esclamò: «Signore, sono io la colpevole! Puniscimi e perdona il tuo popolo».
Ma il suo Angelo custode la sollevò da terra e le disse: «No! Non sei tu la colpevole. Alzati, perché Dio desidera rivelarti un grande segreto».
Vedendo le lacrime della Vergine Maria, ella si rivolse a Lei dicendo: «Mia Signora, sono io la causa della tua tristezza?».
«No, non sei tu, ma il mondo criminale!».
Allora, Nostro Signore iniziò la sua agonia e Madre Mariana udì la voce di Dio Padre che disse: «Questo castigo sarà per il secolo XX»
D'improvviso, sopra la testa del Cristo agonizzante, apparvero tre spade sulle quali stava scritto: "Punirò l'eresia", "Punirò l'empietà", "Punirò l'impurità", ed ella comprese che questo sarebbe avvenuto nel secolo XX. La Vergine Maria le domandò: «Figlia mia, vuoi tu sacrificarti per le persone di quel periodo?».
«Sì, lo voglio!» rispose Suor Mariana. Allora, d'improvviso, le tre spade sopra la testa ciel Cristo agonizzante, trafissero il cuore di Suor Mariana causandole una morte mistica. Ella comparve davanti al giudizio di Dio. Nostro Signore le presentò due corone: una di gloria imanortale, di indescrivibile bellezza; l'altra, di gigli bianchi circondati di spine, e le disse: «Mia Sposa, scegli una di queste corone». Ella doveva scegliere tra la gloria del Paradiso e la gloria del suo ritorno sulla terra, per soffrire come vittima sacrificale per placare la Divina Giustizia per le eresie, le empietà e le impurità che sarebbero state commesse nel secolo XX.
Rassicurata dalle parole della Vergine Maria e dalla Sua promessa di aiuto in questa terribile prova, Suor Mariana rispose: «Mia Signora e Madre, sia fatta in me la Divina Volontà!».
E dopo queste parole ella accolse con umiltà e rassegnazione la corona dei gigli circondati di spine, e tornò sulla terra per soffrire.
Ella divenne, così, una vittima sacrificale per le eresie, le empietà e le impurità dei nostri tempi!
I Apparizione della Madonna
Il 17 settembre 1588, Suor Mariana stava recitando le preghiere di mezzanotte quando, improvvisamente, l'intero suo corpo ebbe un brivido così violento che ella non poté trattenere un grido di dolore.
Portata a letto, il suo corpo fu esaminato e si scoprì che le sue mani e i suoi piedi presentavano delle ferite profonde e nel costato vi era una ferita come prodotta da una spada. La mattina seguente, il medico scoprì che ella era completamente debilitata, il midollo osseo prosciugato e il suo corpo paralizzato. Il solo movimento percettibile era quello del suo cuore che batteva così forte che lo si poteva udire a distanza.
Tale infermità la costrinse a letto per circa un anno ma nei primi mesi, alle sofferenze fisiche si aggiunsero anche quelle spirituali. '
Un giorno, ancora a letto e incapace di muoversi per la sofferenza, udì, ad un tratto, un rumore spaventoso nella sua cella. Aperti gli occhi, ella vide un orribile serpente che, dibattendosi e contorcendosi, cercava, strisciando, di arrampicarsi freneticamente sui muri, come se fosse inseguito da qualcuno che lo incalzava per cacciarlo.
La pena che Suor Mariana provò fu così acuta da essere sommersa nella disperazione. Tutti gli atti eroici della sua vita le sembrarono criminali; le sue buone opere apparvero come opere di perdizione; la sua vocazione, un'illusione ed una vergogna per la quale ella si era avviata verso la dannazione eterna. In questo sventurato stato interiore, in cui le sembrava che la sua anima si staccasse dal corpo per la violenza della pena e che sprofondasse nell'Inferno, ella raccolse tutte le sue forze e si lamentò a gran voce: «Stella del mare, Maria Immacolata, il debole veliero della mia anima sta affondando. Le acque della tribolazione mi stanno facendo annegare. Salvami, perché sto morendo!».
Prima di finire la frase, ella vide una luce celestiale intorno a sé e sentì una mano amorosa toccarle il capo. Contemporaneamente, Suor Mariana udì una voce dolce che disse: «Perché hai paura, figlia mia? Non sai che Io sono con te nelle tue tribolazioni? Alzati e guardami!».
L'umile religiosa si alzò sul letto e vide una Signora di grande maestà e splendore che emanava dolcezza e amore. Ella le chiese: «Chi sei tu, splendida Signora?». «Io sono la Madre del Cielo che tu hai invocato. Sono venuta a dissipare le tenebre della notte della tua anima (...) perché il tuo Signore e Dio ti ha destinata a cose grandi e di lieto auspicio, durante la tua vita. (...). Ora, Io trasmetterò vita ai tuoi nervi, vene e arterie, e scaccerò il serpente infernale».
Non appena la Signora ebbe finito di parlare, l'enorme serpente emise uno spaventoso sibilo di disperazione, lanciandosi nell'Inferno con un tale orribile boato che fece tremare la terra sotto il Convento e l'intera città di Quito.
Mariana rimase a letto inferma e la sua salute continuò a peggiorare fino al mese di settembre 1589. Il secondo mercoledi del mese, alle ore 9 di mattina, iniziò la sua agonia. La Messa della mattina fu celebrata in sua presenza ed ella ricevette l'estrema Unzione. La sua agonia continuò fino al venerdi. Alle ore 3:30 del pomeriggio, Suor Mariana esalò il suo ultimo respiro. I funerali furono stabiliti per il lunedì seguente, ma alle ore 3 della domenica mattina (la stessa ora della Resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo), quando le Suore del Convento si recarono al Coro per il Piccolo Ufficio, con meraviglia, trovarono Madre Mariana che stava pregando.
Nel 1592, Madre Maria, Badessa del Convento da 15 anni, si ammalò gravemente e Suor Mariana fu eletta al suo posto. Alla morte di Madre Maria (1593), però, si formò un gruppo di Suore ribelli che complottarono per trasferire la giurisdizione del Convento dai Frati Minori al Vescovo di Quito, e questo clima portò ad un deterioramento della vita conventuale che sfociò in accuse personali e alla conseguente istituzione di processi nei confronti delle presunte colpevoli.
II Apparizione della Madonna
Il 2 febbraio 1594, col cuore pieno di amarezza e pena, Madre Mariana era intenta a pregare prostrata sul pavimento del Coro superiore del suo Convento. Ella supplicava Nostro Signore, con l'intercessione della Sua Madre Benedetta, perché cessassero i continui processi che avevano luogo nel suo amato Convento e per la fine dei tanti peccati che venivano commessi nel mondo.
Durante questo lungo atto penitenziale, Madre Mariana percepì la presenza di qualcuno di fronte a lei. Il suo cuore era curvato, ma una voce dolce la chiamò per nome. Rapidamente, si sollevò e, di fronte a sé, vide una Signora meravigliosa che portava Gesù Bambino nel suo braccio sinistro e, nella sua mano destra, un Pastorale d'oro lucido e adorno di pietre preziose d'indescrivibile bellezza.
Col cuore pieno di gioia e di felicità, ella disse: «Signora meravigliosa, chi sei tu e cosa vuoi? Non sai che io sono una povera Suora, sicuramente piena d'amore per Dio, ma anche traboccante di dolore e sofferenza?».
La Signora rispose: «Io sono Maria del Buon Successo, la Regina del Cielo e della Terra. È proprio perché tu sei un'anima religiosa ripiena d'amore per Dio e Sua Madre, che Io ti sto parlando. Io sono venuta dal Cielo per consolare il tuo cuore afflitto. Le tue preghiere, lacrime e penitenze sono molto gradite al nostro Padre Celeste. Lo Spirito Santo, che consola il tuo spirito e ti sostiene nelle tue giuste tribolazioni, ha formato, da tre gocce del Sangue del Mio Cuore, il Bambino più eccellente dell'umanità. Per nove mesi, Io Vergine e Madre, l'Ho portato nel mio purissimo grembo. Nella stalla di Betlemme, lo l'Ho dato alla luce e l'Ho adagiato sulla fredda paglia. Come Sua Madre, Io l'Ho posto qui, sul mio braccio sinistro, in modo che, insieme, Noi possiamo trattenere la mano della Giustizia Divina, che è sempre pronta a castigare questo mondo sventurato e criminale. Nella mia mano destra, Io porto il Pastorale che tu vedi, perché lo desidero governare questo Convento come Badessa e Madre.
Tra breve, i Frati Francescani non governeranno più questo Convento e, pertanto, il mio patronato e la mia protezione sono più necessari che mai, perché questa prova durerà per secoli. Con questa separazione, Satana tenterà di distruggere quest'opera di Dio, usando le mie figlie ingrate. Ma egli non avrà successo, perché Io sono la Regina delle Vittorie e la Madre del Buon Successo, ed è sotto questa invocazione che Io desidero essere conosciuta per tutti i tempi, per la preservazione del mio Convento e dei suoi abitanti.
Ora, Io desidero donarti forza e incoraggiamento. Non permettere alla sofferenza di scoraggiarti, perché tu vivrai a lungo su questa terra per la gloria di Dio e di Sua Madre che ora ti sta parlando. Il Mio Santissimo Figlio desidera darti ogni tipo di sofferenze e, per infonderti il coraggio di cui avrai bisogno, Io Lo prendo dalle mie braccia e... riceviLo nelle tue! Tienilo stretto al tuo cuore debole e imperfetto!».
La Santissima Vergine pose il Bambino Divino tra le braccia della felice Madre Mariana, che Lo abbracciò e strinse a sé vicino al suo cuore, accarezzandoLo teneramente. Dopo aver fatto questo, ella sentì dentro di sé un forte desiderio di sofferenza.
Lo spirito di ribellione e di non osservanza alla Regola si rivolge contro Madre Mariana, e le Suore ribelli, nel 1595, si opposero alla sua rielezione a Badessa facendo eleggere Madre Maddalena e, inasprendo i loro rapporti coi Frati Minori, nel 1598, ottennero la loro separazione dal Convento che passò sotto la giurisdizione del Vescovo di Quito.
Il periodo che va dal 1599 al 1610, fu il periodo più turbolento e drammatico per il Convento. Madre Mariana e le Fondatrici furono calunniate, umiliate, perseguitate, processate e più volte trascinate in prigione.
III Apparizione della Madonna
Fu proprio nella prigione del Convento che la Madonna scelse di apparire nuovamente.
Accadde il 16 gennaio 1599. In una luce brillante, Madre Mariana vide apparire una Signora meravigliosa che si presentò: «Io sono Maria del Buon Successo, un'invocazione ben conosciuta in Spagna ed una alla quale tu hai fatto ricorso diverse volte. (...).
Le tribolazioni che il Mio Santissimo Figlio ti ha dato sono un dono celeste per abbellire la tua anima e per trattenere l'ira divina, così pronta a scatenare un terribile castigo su questa ingrata Colonia. Quanti crimini nascosti vi sono commessi! (...).
Tra breve tempo, il Paese nel quale tu vivi cesserà di essere una Colonia e diventerà una Repubblica libera. Allora, conosciuta col nome di Ecuador, avrà bisogno di anime eroiche per affrontare le tante calamità pubbliche e private. Qui, nel Convento, Dio troverà sempre anime come viole nascoste. Maledetta sarebbe Quito senza questo Convento! Il più potente re della terra con tutte le sue ricchezze non potrebbe costruire nuovi edifici su questo luogo, perché questo luogo appartiene a Dio.
Nel secolo XIX, verrà un vero Presidente cristiano (Garcia Moreno - ndr) un uomo di carattere cui Dio Nostro Signore darà la palma del martirio sulla piazza adiacente a questo mio Convento. Egli consacrerà la Repubblica al Sacro Cuore del Mio Santissimo Figlio e questa Consacrazione sosterrà la Religione Cattolica negli anni che seguiranno; anni che saranno infausti per la Chiesa.
Questi anni, durante i quali la setta maledetta della Massoneria avrà il controllo del Governo civile, vedranno una crudele persecuzione di tutte le comunità religiose, e colpirà violentemente anche questa del mio amato Convento.
Questi uomini sventurati penseranno di distruggere il Convento, ma Dio esiste e Io esisto, e Noi faremo sorgere potenti difensori e porremo di fronte a questi nemici difficoltà impossibili da superare, e il trionfo sarà Nostro. (...).
Quindi, è desiderio del Mio Santissimo Figlio che tu comandi la costruzione di una Statua che mi raffiguri proprio come tu mi vedi ora, e che tu la faccia porre sul seggio della Badessa, in modo che Io possa governare il Mio Convento. Nella mia mano destra, fa porre il Pastorale e le chiavi ciel chiostro come segno della Mia proprietà e autorità. Nel Mio braccio sinistro, poni il Mio Bambino Divino, in modo che gli uomini capiscano come lo sono potente nel placare la Giustizia Divina e ottenere la misericordia e il perdono per ogni peccatore che viene a Me col cuore contrito, perché Ilo sono la Madre di Misericordia e in Me vi è solo Bontà e Amore; e secondo, in modo che in tutti i tempi, le Mie figlie comprenderanno che Io mostro e dono loro il Mio Santissimo Figlio e loro Dio come modello di perfezione religiosa. Esse dovrebbero venire a Me, perché Io le conduca a Lui».
Ai dubbi di Madre Mariana che anche il più esperto scultore potesse scolpire una simile statua, la Madonna rispose: «Figlia mia, sono d'accordo con quello che tu dici. Il mio servitore Francesco con le sue mani ferite, intaglierà la mia Statua e gli Spiriti angelici lo assisteranno. Egli stesso mi cingerà col suo cingolo, simbolo di tutti i suoi figli e figlie che mi sono tanto vicini. Per l'altezza della mia figura, tu stessa Mi misurerai col cingolo serafico che ti cinge i fianchi: portami il tuo cingolo e poni un'estremità nella mia mano. Poi, tu dovresti toccare la sua altra estremità al mio piede. (...) Qui, figlia mia, hai l'altezza della tua Madre Celeste. Trasmettila al mio servitore Francisco del Castillo, e descrivigli i miei lineamenti e il mio portamento. Egli eseguirà il lavoro esterno della mia Statua... ».
Lo stesso anno, il Vescovo di Quito, dopo un’indagine sui fatti della vita del Convento, pentitosi degli errori commessi nei confronti di Madre Mariana e delle Fondatrici, emise un ordine scritto a Madre Mariana in cui si affermava che a lei spettava il governo del Convento, al di sopra persino della Badessa in carica, la quale era obbligata a consultarla, cercare il suo consiglio in ogni cosa e obbedirle come Madre Fondatrice.
La carità di Madre Mariana, nei confronti delle Suore ribelli e in particolare per la Suora che le capeggiava, la spinse a chiedere a Nostro Signore di donarle le sofferenze necessarie per ottenere la salvezza della sua anima. Ebbe così inizio, nel 1601, un periodo di cinque anni di espiazione per la suora ribelle che, ammalatasi gravemente, fu curata personalmente da Madre Mariana.
Terminato questo periodo, la Suora ribelle morì e, poco dopo, Madre Mariana fu eletta Badessa per la terza volta (1606-1609) e poi ancora per la quarta volta (1609-1612).
La devozione di Nostra Signora del Beton Successo
Maria del Buon Successo, Vergine del Buon Successo o Nostra Signora del Buon Successo era un'invocazione ben conosciuta in Spagna. Le tracce di tale invocazione risalgono al tempo delle guerre di liberazione contro i musulmani. E al Buon Successo che El Cid vittorioso dedica un magnifico altare, entrando trionfante nella città di Almenara!
Il "Buon Successo" è il miracolo, l'intervento soprannaturale che la Madre di Dio chiede in favore dei suoi figli; è il fatto straordinario che converte un'immagine di pietra, o di legno, in "porta" presso la divinità.
La Vergine del Buon Successo era patrona di Sagunto-Valencia: è un'immagine di marmo di 40 cm d'altezza che si venerava nel Convento delle Religiose Servite della città. Dice la leggenda che l'immagine apparì galleggiando sulle acque del mare, circondata da 5 stelle.
Nel tempo, altre invocazioni della Madonna si trasformarono in quella del "Buon Successo": nella zona di Traiguera-Castellon, si venerava, come patrona di quelle terre, la Vergine della Fonte della Salute, trovata, secondo la tradizione, dai due pastori: Anastasio e Jaime Sorlì, nel 1384. Tale invocazione si mutò in quella di Nostra Signora del Buon Successo.
Nella zona Cabanes-Castellon, accadde che la madre di un bambino gravemente infermo, Francisco Gavaldà - futuro Vescovo di Segorbe - pregando davanti alla Vergine del Rosario vide l'immagine sudare. La madre asciugò il sudore della statua con un panno che collocò sotto il cuscino del figlio. La mattina seguente, il bambino si svegliò completamente guarito.
Questo "Buon Successo", anticipo di molti "Buoni Successi" che dovevano seguire, diede luogo al cambio del nome dell'immagine sacra.
Il sigillo autorevole all'invocazione di Nostra Signora del Buon Successo e alla promozione della sua devozione, però, ebbe origine direttamente dalla volontà di un Papa: Paolo V (1065-1621).
Bernardino de Obregon (1540-1.599) era un giovane spagnolo, ricco e orgoglioso che, un giorno, nel 1567, fulminato dall'umiltà di un povero passante, cambiò vita e decise di dedicarsi al servizio dei poveri e degli infermi. Su permesso del Nunzio e del Re Filippo II di Spagna, egli fondò, sotto la Regola del Terzo Ordine di S. Francesco di Paola, la "Congregazione religiosa dei Minimi per l'assistenza ai malati" (che si occupava principalmente degli ospedali). Il voto era di castità, povertà, obbedienza e ospitalità. Nel 1599, Obregon morì e fu sepolto nell'Ospedale Generale di Madrid, dove i suoi "Obregones" prestavano servizio.
Il successore, Fratel Gabriel de Fontanet, insieme al Fratello Guillermo de Rigosa, nel 1606, andarono a Roma per far approvare dal Papa l'estensione della loro giurisdizione da Madrid all'intera Spagna.
Fecero il viaggio a piedi e, passata Valencia, attraversando la sierra di Valdancha, tra Traiguera e Castellon, i due Fratelli persero la strada ed una terribile tempesta li colse, durante la notte. In cerca di rifugio, videro una luce intensa sulla montagna uscire da una cava. Raggiunto il luogo, in una luce intensa e tra fiori di rara bellezza, essi scoprirono una statua della Vergine Maria sorridente, col Bambin Gesù nel braccio sinistro, uno scettro nella mano destra ed una meravigliosa corona che le cingeva il capo.
La statua, alta 53 cm col Bambin Gesù di 11 cm, aveva capelli castani, gli occhi neri, il volto color carne ed era fatta con legno di cipresso. Non solo vi fu del miracoloso in questa scoperta, ma la meraviglia dei due fratelli fu il non poter immaginare chi avesse potuto scolpire un'opera d'arte di tale bellezza e perfezione! Costruita una cesta, essi vi nascosero la statua e continuarono il loro viaggio verso Roma.
Ricevuti dal Pontefice, Paolo V, udita la storia del ritrovamento e comprendendo la natura soprannaturale dell'evento, s'inginocchiò, mise la sua croce pettorale al collo della Statua, la abbracciò, la baciò ed esclamò: «Guardate, Ella sorride! Perché sorride? Quale Buon Successo voi avete ottenuto con questo viaggio! Non vi è dubbio che Nostra Signora ha deciso di proteggervi e sostenervi nella vostra opera. Quindi., non sarò io a mettermi contro di Lei. Possano i vostri desideri avere un Buon Successo!».
Poi, Papa Paolo V benedì la statua, le concedette molte indulgenze, le diede il nome di "Nostra Signora del Buon Successo" e comandò che la sua devozione fosse subito promossa; inoltre, in memoria della croce che aveva posto su di essa, autorizzò i Frati dell'Ordine che stava per approvare, di usare una croce di panno su una tunica nera.
Infine, Paolo V decretò che la "Congregazione religiosa dei Minimi per l'assistenza ai malati" fosse eretta ad Ordine Religioso.
Nel loro viaggio di ritorno, i due frati, arrivati a Valencia, in preda alla peste, scoprirono che ben nove dei loro dodici fratelli erano morti per contagio. Proseguirono, quindi, per Madrid e collocarono la sacra Statua sopra l'altare della chiesa dell' Ospedale Generale, fino a quando, incaricati di occuparsi dell'Ospedale Reale della Corte, alla Porta del Sol di Madrid, la trasferirono nella sua infermeria.
Questo ospedale, fondato da Re Ferdinando e Isabella di Castiglia per il soccorso e la cura dei soldati contagiati, fu ampliato dall'Imperatore Carlo V, nel 1529. Il Re Filippo II tracciò di persona la pianta della sua nuova piccola chiesa e l'ospedale e la chiesa furono dichiarati Patrimonio Reale.
Il 6 giugno 1611, il Re Filippo II fece la dedica alla nuova chiesa e, in presenza della Regina e di tutta la Corte, fece collocare la Statua di Nostra Signora del Buon Successo nella chiesa, alla terza Cappella.
In seguito, il 19 settembre 1641, con una solenne cerimonia la sacra Statua, che aveva dato il suo nome all'Ospedale di Corte ed alla sua chiesa, fu posta sull'altare maggiore.
Questa chiesa ricevette considerevoli privilegi: fu eretta a parrocchia, dipendendo dal Patriarca delle Indie, come Cappella Maggiore dei Re e del Vicario Generale degli eserciti e delle forze armate.
La Statua rimase circa duecento anni in questa chiesa alla Porta del Sol di Madrid, fino a che sopraggiunsero gli orrori, i massacri e le distruzioni della Guerra di Successione spagnola, quando gli eserciti stranieri invasero la Spagna e dove nel cortile dell'Ospedale furono fucilati moltissimi eroi di Madrid.
A seguito delle rovine provocate dalla Guerra, la sacra Statua fu collocata in una nicchia della chiesa del Buon Successo, fino a quando, nel 1832, fu spostata, prima, al Collegio Reale di Nostra Signora di Loreto, e poi nella Cappella del Palazzo Reale.
L'area dell'Ospedale di Corte e della sua chiesa fu adibita ad altri usi e così, nel corso degli anni, in quei luoghi sorsero nuove a magnifiche costruzioni.
Vi fu un progetto di riedificare la chiesa e l'ospedale del Buon Successo in un'area chiamata Prado, di fronte al Giardino Botanico, ma poi l'idea fu abbandonata.
Fu la Regina Isabella Il che insistette perché non si abbandonasse l'idea di ricostruire la chiesa dedicata al Buon Successo; così questa fu eretta nel quartiere di Pozas, nel 1868, davanti all'Hospital Central del Aire (l'Ospedale militare), anche se non in modo così grandioso e magnificente come era stato previsto nel progetto iniziale di ricostruzione.
Re Filippo III vi collocò la sacra Statua con un privilegio ineguagliato in Spagna e nel mondo: questa era l'unica chiesa al mondo in cui si celebrava la Messa dalle 5 del mattino fino alle 2 del pomeriggio. Neppure nella stessa Roma esisteva una chiesa a detenere [tale privilegio]
IV Apparizione della Madonna
Il 21 gennaio 1610, Madre Mariana stava pregando quando, d'improvviso, il Coro fu inondato di un celestiale splendore. In mezzo a questa ritulgente luce, ella vide arrivare i tre Arcangeli, S. Gabriele, S. Michele e S. Raffaele che avevano preceduto l'Apparizione della Madonna per illuminare l'intelligenza, rinforzare il cuore e curare la cecità dì mente di Madre Mariana.
Partiti i messaggeri celesti, Madre Mariana, rimase prostrata a terra fino alle 2 del mattino, quando le apparve la Regina Celeste con in braccio il Bambino che si rivolse a lei con queste parole: «Alzati da terra dove giaci, figlia prediletta del mio Cuore materno e amata sposa del Mio Figlio Divino. La tua umiltà ha attirato il mio Cuore, proprio come l'orgoglio che regna in questa povera Colonia si separa da Me. Ma poiché Io ho figlie fedeli e amorose in questo Convento, e tra di esse, tu, mia preferita, Io vengo come sempre a confidarti i miei segreti».
Dopo averle parlato delle religiose infedeli che avrebbero vissuto nel Convento nei tempi a venire, della loro ostinata tiepidezza e sordità ad ogni grazia, ad ogni consiglio caritatevole, avvertimento e castigo a cui esse sarebbero andate incontro, la Madonna le disse:
«Ora, ti faccio sapere che dalla fine del secolo XIX e da poco dopo la metà del secolo XX, in quella che oggi è la Colonia e che un giorno sarà la Repubblica dell'Ecuador, esploderanno le passioni e vi sarà una totale corruzione dei costumi, perche Satana regnerà quasi completamente per mezzo delle Sette Massoniche.
Essi si concentreranno principalmente sui bambini per mantenere questa corruzione generale. Guai ai bambini di questi tempi!
Sarà difficile ricevere il Sacramento del Battesimo ed anche il Sacramento della Cresima. Essi riceveranno il Sacramento della Confessione solo se rimarranno nelle Scuole Cattoliche, perché il Diavolo farà uno sforzo enorme per distruggerlo attraverso persone in posizione d'autorità.
La stessa cosa accadrà al Sacramento della Santa Comunione. Anime! come profondamente Mi rattrista il manifestarti gli enormi sacrilegi - sia pubblici che privati - che verranno compiuti da profanazioni della Santa Eucaristia. Spesso, durante questa epoca, i nemici di Gesù Cristo, istigati dal Diavolo, ruberanno Ostie consacrate dalle chiese in modo da profanare la Specie Eucaristica. Il Mio Santissimo Figlio si vedrà gettato a terra e calpestato da piedi lordi.
Ma in quei tempi, tu sarai già conosciuta, insieme ai favori che Io ti sto concedendo. Quanto amo gli abitanti fortunati di questo luogo sacro! E quella conoscenza stimolerà amore e devozione alla mia Statua Sacra. Per questa ragione, oggi, con autorità, Io ti ordino di far fare questa Statua: fa che sia scolpita proprio come tu Mi vedi e falla porre sul seggio della Badessa, in modo che, da là, Io posso governare e dirigere le mie figlie e difendere il mio Convento; perché Satana, facendo uso sia del bene che del male, ingaggerà una feroce battaglia per distruggerlo. (...).
Poiché questo povero Paese sarà privo dello spirito Cattolico, il Sacramento dell'Estrema Unzione sarà poco considerato. Molte persone moriranno senza riceverlo - sia per la negligenza delle loro famiglie sia per un malinteso affetto per i malati. Altri, incitati dal maledetto Diavolo, si ribelleranno contro lo spirito della Chiesa Cattolica e priveranno un gran numero di anime delle innumerevoli grazie, consolazioni e forza di cui esse hanno bisogno per fare il grande salto dal tempo all'eternità. Ma alcune persone moriranno senza ricevere questo Sacramento per un giusto e segreto castigo di Dio.
Per il Sacramento del Matrimonio, che simboleggia l'unione di Cristo con la Sua Chiesa, questo sarà attaccato e profondamente profanato.
La Massoneria, che sarà allora al potere, approverà leggi inique con lo scopo di liberarsi di questo Sacramento, rendendo facile per ciascuno di vivere nel peccato e incoraggiando la procreazione di figli illegittimi, nati senza la benedizione della Chiesa. Lo spirito Cattolico verrà meno rapidamente; spegnendo la preziosa luce della Fede finché non si arriverà al punto che ci sarà una quasi totale corruzione generale dei costumi. A questo si aggiungeranno gli effetti dell'educazione secolare che sarà una delle ragioni della morte delle vocazioni sacerdotali e religiose.
Il Sacramento dell'Ordine Sacro sarà deriso, oppresso e disprezzato, perché in questo Sacramento, la Chiesa di Dio e persino Dio Stesso è respinto e disprezzato poiché Lui è rappresentato dai Suoi preti. Il Demonio cercherà di perseguitare i ministri del Signore in ogni modo possibile, ed agirà con crudele e sottile astuzia per deviarli dallo spirito delle loro vocazioni, corrompendo molti di loro. Questi sacerdoti corrotti, che saranno motivo di scandalo per i cattolici, faranno si che l'odio dei cattivi cattolici e dei nemici della Chiesa Cattolica Apostolica e Romana ricada su tutti i sacerdoti.
Questo apparente trionfo di Satana porterà enormi sofferenze ai buoni Pastori della Chiesa, i molti e bravi sacerdoti, e al Supremo Pastore e Vicario di Cristo sulla terra che, come un prigioniero in Vaticano, verserà lacrime amare e segrete in presenza del suo Dio e Signore, implorando luce, santità e perfezione per tutto il clero del mondo, di cui egli è Re e Padre.
Inoltre, in questi tempi infelici, vi sarà una lussuria sfrenata che irretirà i rimanenti nel peccato e conquisterà innumerevoli anime frivole che si perderanno. Non ci sarà quasi più innocenza nei bambini, né pudicizia nelle donne.
In questo supremo momento di bisogno della Chiesa, chi dovrebbe parlare rimarrà in silenzio!
Tu vedrai tutto questo dal Cielo, mia amata figlia, dove tu non soffrirai più, ma le tue figlie e quelle che seguiranno soffriranno, quelle anime dilette, che tu già conosci, placheranno l'Ira Divina. Esse ricorreranno a Me con l'invocazione di Nostra Signora del Buon Successo, la cui Statua Io ti comando di far costruire per la consolazione e la preservazione del mio Convento e per le anime fedeli di quel tempo, un'epoca in cui vi sarà una grande devozione per Me, perché Io sono la Regina del Cielo sotto molte invocazioni. Questa devozione sarà lo scudo tra la Giustizia Divina e il mondo prevaricatore, per impedire l'attuazione della terribile punizione di Dio, che questa terra colpevole si merita.
Oggi stesso, tu dovresti andare dal Vescovo e dirgli che Io ti ho comandato di farmi raffigurare in una statua da scolpire e da porre a capo del mio Convento in modo che, sotto questo titolo, Io possa prendere possesso di ciò che mi appartiene. Come prova che tu stai dicendo la verità, digli che egli morirà entro due anni e due mesi e che egli dovrebbe cominciare a prepararsi per il giorno dell'eternità, perché la sua morte sarà violenta.
Egli dovrebbe consacrare la mia Statua con olio santo e darle il nome di "Maria del Buon Successo della Purificazione, o Candelora". In questa solenne occasione, egli stesso dovrebbe porre le chiavi del Chiostro, insieme al Pastorale, nella mano destra della mia Statua, come prova che il governo delle spose del Mio Santissimo Figlio è stato affidato a Me e che esse dovrebbero consegnare tutte le loro preoccupazioni alla mia protezione amorosa e materna.
Poi, in quel momento, Io prenderò completo possesso del Convento, la mia casa, ed Io sarò obbligata a proteggerlo e liberarlo da tutti i disordini fino alla fine del tempo, pretendendo dalle mie figlie un continuo spirito di carità e sacrificio.
Con questo, insieme all'umiltà, obbedienza, pazienza, silenzioso raccoglimento, e preghiera continua, questa Casa e Comunità saranno sostenute. (...). Tutte le loro necessità e richieste saranno accolte, con la pratica quotidiana di queste virtù. Questo vale per ciascuna delle mie figlie che vivranno in questo prediletto chiostro fino alla fine del tempo. (...).
«Ora, sii docile alle mie esortazioni, e comanda senza ritardo che la mia Statua sia scolpita, come tu mi vedi, e sollecita di porla nel luogo che Io ti ho indicato. (...). Io provvederò alla perfezione di quest'opera. Gli Arcangeli Gabriele, Michele e Raffaele si prenderanno cura di eseguire segretamente la mia Statua. Tu dovresti chiamare Francisco del Castillo, che conosce bene quest'arte, e dargli una succinta descrizione dei miei lineamenti e fattezze, esattamente come tu li vedi, oggi e sempre, perché è stata questa la ragione per la quale Io ti sono apparsa diverse volte».
Madre Mariana misurò nuovamente, col suo cingolo, l'altezza dell'Apparizione.
V Apparìzione della Madonna
Alle ore 1:30 del mattino del 2 febbraio 1610, Madre Mariana dopo aver pregato al Coro superiore, meditando sull'umiltà e obbedienza di Maria Santissima, stava ritirandosi a riposare quando, improvvisamente, si sentì sopraffatta da una gioia mista a paura e, subito si vide in presenza di Nostra Signora del Buon Successo che la stava guardando con amabile severità, senza dire una parola.
Alle preoccupazioni di Madre Mariana, Nostra Signora rispose: «Creatura dal cuore duro e ritardataria (...) con la costruzione della mia Statua, Io non favorisco solo te e il mio Convento, ma anche la gente e il vasto pubblico, attraverso i secoli. Poiché questo Convento è una fortezza, esso porterà la salvezza a molte anime, traendole dall'abisso del peccato in cui esse si trovano. Dio sarà glorificato in queste anime. Sapessi quante conversioni esso attuerà! Vuoi essere responsabile della perdita di così tante anime, rimanendo sorda alla mia voce e al mio comando?».
«Signora meravigliosa - rispose Madre Mariana - il tuo rimprovero è giustissimo e io lo accetto umilmente davanti a Dio (...) ma permettimi di trasmetterti i miei timori e di chiederti una grazia che, come madre, Tu non potrai negarmi. Il timore che ti espongo è questo: poiché la gente di questo Paese è così incline all'idolatria, questa potrebbe essere un'occasione per indurli a questa pratica. La grazia che io chiedo è che Tu non faccia comparire il mio nome, in modo che solo Tu, come Sovrana e Regina, quale sei, possa essere glorificata ed io, invece, sempre sconosciuta. Inoltre, Ti chiedo di potermi far misurare la tua altezza ancora una volta, perché sarebbe impossibile raffigurarti esattamente come sei, anche se la tua santa Statua fosse intagliata dagli spiriti angelici».
La Regina del Cielo rispose: «Figlia amata del Mio Cuore, la tua umiltà Mi è gradita. Appena possibile, va a parlare col Vescovo e digli, da parte mia, ciò che Io ti ho ordinato e detto la volta scorsa. Affrettati a comandare la scultura della mia Statua, perché il tempo vola e rimangono solo due anni di vita al Vescovo regnante, che è stato scelto per consacrare la mia Statua con olio santo e porla nel luogo che ti ho designato.
Digli, inoltre, che al termine della sua agonia, Noi - Io e tu - saremo là al suo fianco per assisterlo in quel suo passaggio finale. Se ti chiede come tu potrai trovarti là, rispondigli che nulla è impossibile a Dio e alla Sua Santissima Madre, perché Essi sono i padroni assoluti di tutte le creature.
Per la tua richiesta di rimanere sconosciuta, questa è cosa a Me gradita, e lo farò come tu mi hai richiesto. Dì al Vescovo che è mia volontà e volontà del Mio Santissimo Figlio che il tuo nome sia sconosciuto ad ogni costo, sia fuori che dentro il Convento, perché non è conveniente per nessuno, al tempo presente, conoscere i dettagli e l'origine di come questa Statua è stata realizzata. Perché tutto questo sarà conosciuto dal vasto pubblico solo nel secolo XX.
Durante questo periodo, la Chiesa si troverâ attaccata da terribili orde della Setta Massonica, e questa povera terra dell'Ecuador sarà agonizzante a causa della corruzione dei costumi, della sfrenata lussuria, della stampa empia e dell'educazione secolare. I vizi d'impurità, d'empietà e di sacrilegio domineranno, in questi tempi di desolazione depravata, e chi dovrebbe parlare rimarrà in silenzio!
Sappi, figlia amata, che quando il tuo nome sarà conosciuto nel secolo XX, vi saranno molti che non crederanno, pretendendo che questa devozione non è gradita a Dio. Ma le grandi sofferenze delle mie figlie, e le tue di questo tempo, saranno come un melodioso concerto di umiltà e di nascosta penitenza per il Mio Santissimo Figlio e per Me. Lo Sposo Divino ed Io, la Sua amata Madre, ed anche tu, avremo cura delle nostre figlie dal Cielo e le guideremo sulla giusta via che conduce al Paradiso. Ciò che causerà la maggior pena a queste figlie predilette saranno i dubbi delle loro stesse consorelle, che aumenteranno le loro sofferenze ma anche i loro meriti.
Una Fede semplice e umile nella veridicità delle mie Apparizioni a te, mia prediletta figlia, sarà riservata alle anime umili e ferventi che sono docili alle ispirazioni della grazia, perché il nostro Padre Celeste comunica i Suoi segreti ai semplici di cuore, e non a quelli dai cuori gonfi d'orgoglio che fingono di sapere ciò che non sanno, o che sono infatuati con una scienza vuota.
Non preoccuparti per le fattezze della mia Statua, perché verrà completata come lo desidero per i sublimi scopi ai quali questa statua è destinata.
Ora, porgimi l'estremità del cingolo che hai intorno ai fianchi, simbolo della purezza della sposa del Divino Gesù, in modo che possa portarla alla mia fronte. Tocca l'altra estremità al mio piede destro, e tu avrai la misura della mia altezza, segnata dalla lunghezza di questo cingolo».
Istantaneamente, l'umile religiosa, piena di confidenza e di amorosa gratitudine per la Beata Vergine, si sciolse il cingolo che aveva intorno ai fianchi e ne porse un'estremità alla Beata Madre, mentre pose l'altra estremità ai piedi di Nostra Signora. II cingolo si allungò, come se fosse elastico, fino a raggiungere l'altezza della Regina del Cielo e della Terra.
Quando ella sollevò lo sguardo per osservare la fronte di sua Madre, vide il Bambino Divino in piedi che teneva l'estremità del cingolo che toccava la fronte della Sua Beata Madre. (...). Poi, alzando la Sua piccola e graziosa mano, Egli porse il cingolo a Madre Mariana, dicendo:
«Mia sposa prediletta, ora, tu hai la misura dell'altezza della Mia Santissima Madre che tu desideravi. Conservalo con riverenza, perché Io desidero che le molte spose che Io avrò attraverso i secoli si misurino con questo. La misura è già stata data. E tu sai come desidero che esse siano misurate? Io misurerò la loro umiltà, il loro silenzio, la loro carità, la loro pazienza, e il loro amore per Me e per la Mia Beata Madre, nella Quale tutte dovrebbero specchiarsi. Come cristiane e, ancor di più come religiose, Io desidero che esse abbiano il Mio spirito in ogni atto della loro vita. Il mio spirito di pazienza, mitezza, abnegazione, e totale abbandono alla volontà divina. Fa che Mi servano con diligenza e disinteresse, abbandonando persino la loro felicità eterna all'amorosa volontà del Mio Cuore Divino (...)».
Il giorno seguente, Madre Mariana si attivò immediatamente per far realizzare la Statua di Nostra Signora del Buon Successo. Parlò col suo Padre spirituale P. Juan della Madre di Dio, e poi col Vescovo di Quito che s'impegnò a far costruire le chiavi del Convento per la Statua, mentre la corona fu offerta dal Capitolo della Cattedrale.
Lo scultore Francisco del Castillo, chiamato al Convento due giorni dopo, considerandosi gratificato per il compito assegnatogli, accettò l'incarico, preoccupandosi subito di cercare un legno speciale che potesse durare il più a lungo possibile. Alla fine di agosto, egli tornò al Convento con questo legno pregiato, e s'impegnò ad iniziare il lavoro il 15 di settembre. Quando iniziò a scolpire la statua, lo scultore sembrò trasformato e, spesso, fu trovato al lavoro con le lacrime agli occhi. Il Vescovo gli fece visita diverse volte, ed ogni volta lo lasciava commosso.
A fine settembre, Madre Mariana chiamò la Marchesa Maria de Yolanda, che si assunse l'incarico di far fare il Pastorale d'oro in Spagna dalla sua famiglia. Saputo, poi, della misurazione dell'altezza di Nostra Signora col cingolo della Badessa, la Marchesa chiese il favore di poterlo vedere. Ricevutolo tra le mani, non appena restituito, il braccio sinistro della Marchesa, infermo da giorni per una caduta, guarì d'improvviso.
La Statua completata dagli Angeli
La mattina del 16 gennaio 1611, le ferventi religiose del Convento si alzarono presto per pregare il Piccolo Ufficio, come loro abitudine. Non appena si avvicinarono al Coro, però, esse udirono un lontano motivo di musica melodiosa. Affrettati i loro passi, là esse videro, con immensa meraviglia, tutto il Coro avvolto in una luce celestiale e udirono le voci risonanti degli Angeli, accompagnati da una musica divina, intonare, in una dolce e incantevole armonia, la "Salve Sancta Parens".
La Santa Statua era già stata finita dagli Angeli!
Il suo volto emanava intensi raggi di luce che si diffondevano in tutto il Coro e nella chiesa. Poco alla volta, questi raggi ridussero la loro intensità e le Suore poterono avvicinarsi e contemplare più da vicino il miracolo operato da Dio per il Suo Convento e per l'umanità, con il completamento della santa e venerabile Statua da parte degli Angeli.
Circondata da un alone di luce brillante, la fisionomia della Statua non era severa, ma maestosa, serena, dolce, amabile, attraente, come se essa invitasse le sue figlie ad avvicinare la loro Madre Celeste con confidenza per dare loro un abbraccio filiale di ringraziamento e di benvenuto.
Il Bambino Gesù era un capolavoro. La sua espressione esprimeva amore e tenerezza per le spose così amate del Suo Cuore e così care a Sua Madre. (...). Traboccanti d'amore per Dio e della Sua Beata Madre, le Suore recitarono il Piccolo Ufficio con raddoppiato fervore.
All'ora stabilita, lo scultore, Signor Francisco del Castillo, arrivò al Convento per dare l'ultimo strato di colore alla sua grande opera, portando con sé i colori più pregiati che poté trovare.
Madre Mariana e le Madri Fondatrici decisero di far entrare lo scultore nel Coro per verificare la Statua senza, però, informarlo di quanto era accaduto. Arrivato al Coro, egli guardò la Statua pieno di stupore e con grande emozione esclamò «Madri, cos'è accaduto? Questa Statua splendida non è opera mia! Io non riesco ad esprimere ciò che sento nel mio cuore! Questa è un'opera angelica, perché una simile opera non poteva essere fatta su questa terra da nessuna mano fatta di argilla! Nessuno scultore, per quanto esperto possa essere, poteva imitare tale perfezione ed bellezza unica».
Egli cadde ai piedi della Santa Statua, il suo cuore inondato di sentimenti di fede e di pietà ed un fiume di lacrime che gli scendevano dagli occhi. Poi, alzandosi in piedi, chiese carta e penna per poter fare una testimonianza scritta, giurando che questa Statua non era opera sua, ma quella degli Angeli. In questo scritto, egli dichiarò di aver trovato la Statua diversa da quella che aveva lasciato nel Coro superiore del Convento, sei giorni prima.
Il Vescovo, informato di questo prodigio, si recò immediatamente al Convento per vedere di persona la meraviglia del completamento della Statua e, dopo essersi reso conto di questo evento straordinario, invitò Madre Mariana nel confessionale, per sapere da lei cos'era realmente avvenuto.
«Sua Eccellenza, - disse Madre Mariana - durante la preghiera del pomeriggio del giorno 15, Nostro Signore Dio mi ha preavvertito che durante le prime ore del mattino seguente, io sarei stata testimone della Sua misericordia verso il Convento e verso l'umanità. Egli mi chiese di prepararmi per ricevere queste grazie con penitenza e preghiera notturna. Così feci. A mezzanotte, terminata la preghiera della Via Crucis, entrando nel Coro, per l'abituale preghiera, ho visto il Coro e la chiesa illuminarsi con una luce celestiale. Il mio spirito si è perso nell'immensità di Dio e l'amore divino ha dilatato il mio piccolo cuore. Allora, il Tabernacolo si è aperto ed io ho visto che nell'Ostia Santa vi erano il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Io ho visto il sublime mistero dell'Incarnazione del Verbo Divino attuarsi nel purissimo grembo della Beata Vergine. Poi, ho compreso l'amore infinito delle Tre Persone Divine per Maria Santissima, Nostra Signora, che era là presente, così magnifica, stupenda e attraente. I nove Cori degli Angeli cantarono lodi e resero omaggio alla loro Regina e Signora. La Santissima Trinità manifestò la Sua soddisfazione per questa santa e meravigliosa Creatura, libera da ogni macchia del peccato originale.
Ad un gesto della Santissima Trinità, gli Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele si presentarono davanti al trono della Maestà Divina, preparati e pronti a compiere una missione sublime. Io non ho compreso l'ordine da loro ricevuto, ma ho visto che, dopo essersi inchinati con profonda riverenza, essi si sono accostati al trono della Regina del Cielo.
San Michele, salutandoLa rispettosamente, ha detto: "Maria Santissima Figlia di Dio Padre";
San Gabriele, ha detto: "Maria Santissima Madre del Figlio Dio";
San Raffaele, ha detto "Maria Santissima Purissima Sposa dello Spirito Santo".
Poi, unendosi agli ospiti celesti, essi hanno intonato insieme "Maria Santissima, Tempio e Sacrario della Santissima Trinità".
In un istante, più veloce d'un lampo, questo trio augusto si trovò nel Coro dove la Statua veniva scolpita, in modo da poterla terminare e illuminare con uno splendore divino.
È apparso anche il mio Serafico Padre. Dalle sue mani ferite fuoriuscivano raggi celesti che, senza accecare i miei occhi, penetravano il mio cuore e lo trasportavano nelle sfere celesti. Accompagnato dai tre Arcangeli, San Michele, San Gabriele e San Raffaele, e seguito dagli ospiti celesti, egli si è avvicinato alla Statua quasi completata dal Signor Francisco del Castillo e, in un istante, essi la trasformarono.
Io non sono riuscita a vedere come ha avuto luogo questa trasformazione istantanea, ma essi l'hanno lasciata bellissima proprio come Sua Eccellenza l'ha vista.
Poi, il mio Serafico Padre prese il suo cingolo bianco che gli cingeva i fianchi e, avvolgendolo intorno ai fianchi della santa Statua, egli con amore e riverenza, disse:
"Mia Signora, io consegno al tuo amore materno i miei figli e figlie dei tre Ordini che ho fondato e che continuano il loro pellegrinaggio terreno. Oggi, io Ti consegno, e per tutti i tempi, questo Convento fondato sotto la mia protezione. Tempi difficili di aridità e di ardente fame spirituale verranno, con i miei figli che si ritireranno da esso per un lungo periodo di tempo. Nella loro assenza, io Ti supplico di essere la serafica vita per le mie figlie che vivranno in questo chiostro, durante questi tempi sventurati. Vi saranno figlie illegittíme, questo è vero, ma esse saranno felici solo in apparenza, perché interiormente mancheranno di virtù. Esse diventeranno strumenti aguzzi per cesellare e levigare le mie vere figlie. Per queste, io do la mia benedizione e chìedo il tuo aiuto. Ma per le altre, giustizia finale!".
Il mio Serafico Padre, allora, ha cinto la sacra Statua col suo cingolo e se n'è andato.
Nel frattempo, la Statua era completamente illuminata come immersa nella luce del sole. La Santissima Trinità l'ha guardata con soddisfazione e gli Angeli hanno cantato la "Salve Sancta Parens". In questa grande felicità, la Regina degli Angeli si è avvicinata alla Statua e vi è entrata, proprio come i raggi del sole penetrano un meravigliosi cristalli. In quel momento, la santa Statua ha preso vita ed ha cantato il "Magnificat" con una voce celestiale.
Questo è successo alle 3:00 della mattina».
La consacrazione della Statua
In preparazione della consacrazione della Statua, il Vescovo comandò alle Suore di fare una Novena e benedi la Statua col nome di "Maria del Buon Successo della Purificazione o Candelora".
Alle 9 del mattina, nella chiesa del Convento, P. Juan della Madre di Dio celebrò la Messa in presenza del Vescovo, di tutte le Suore Concezìonìste, del Capitolo della Cattedrale e di un vasto pubblico di ogni classe sociale che gremiva la chiesa. Alla conclusione della Messa, ebbe inizio la consacrazione della Statua, che fu trasportata dall'altare alto all'altare maggiore, insieme al Pastorale, alla Corona, alla spìlla d'oro, al prezioso vestito, a due strisce di una lunga cintura di seta, e ad un mantello di seta ricamato con fili d'argento. In aggiunta a questi
tesori, vi era anche una collana di perle pregiate e tre anelli d'oro: uno, con un prezioso smeraldo; il secondo, con un diamante; il terzo, finemente incastonato con un rubino nella forma di una piccola corona reale.
Questi furono posti in un involucro fatto per questo scopo con incise le lettere adorne di preziosi smeraldi: "Io sono Maria Santissima del Buon Successo, 2 febbraio 1611".
Dopo i discorsi che seguirono, il Vescovo diede inizio alla processione attraverso i chiostri, preceduto da un'enorme croce e seguito da clero, religiosi e da fedeli che portavano ciascuno una candela accesa. La processione terminò al Coro, decorato a festa, e la Statua fu posta nella sua nicchia dai Frati. Cantati la Salve Regina, seguita dalle Litanie e dalla Salve Sancta Parens, il Vescovo, con le lacrime agli occhi e con affettuosa riverenza, pose la corona sulla testa della Statua, dicendo: «Signora, io ti consegno la Chiesa».
Poi, mìse il Pastorale nella sua mano destra, dicendo: «Signora, io tì consegno il governo di questo Convento e del mio gregge».
Infine, pose le chiavi nella stessa mano che teneva il pastorale, dicendo: «Signora e Madre mia, io ti consegno la mia anima. Aprimi le porte del Cielo, perché il tempo che mi rimane in questa vita è molto breve. Proteggi questo Tabernacolo e questi chiostri delle tue figlie con cura e affetto. Difendile sempre e conservale nello spìrìto religioso che dovrebbe caratterizzare le spose del Tuo Santissimo Figlio».
Visione della furia del Demonio
Nel 1623, Madre Mariana stava pregando ai piedi del Tabernacolo quando, ad un tratto, cadde in estasi. Ella vide, in una visione, che questo Paese sarebbe stato favorito con grazie e misericordia come risultato della devozione pubblica e solenne che sarebbe stata resa al SS. Sacramento, nei secoli futuri.
Ella vide devote processioni che si sarebbero dovute fare nelle strade principali della città che includevano uomini religiosi, donne, bambini, giovani e persone di tutte le classi sociali. Ella vide il profondo, grande rispetto e devozione dei diversi gruppi, con molti membri che usavano strumenti di penitenza sui loro corpi. Ella vide la Fede e la pietà dei fedeli e il compiacimento di Nostro Signore Gesù Cristo quanto Egli passava attraverso le strade della città, in quei tempi fortunati a venire. Ma, ahimé! Ella vide anche come tutto questo aveva provocato la furia del Demonio che avrebbe cercato di radere al suolo questo solido edificio della pietà Cattolica fondata sulla Fede dei figli di Dio. Per conseguire questo intento malvagio, il Demonio si sarebbe servito dei figli di questo paese che avevano perso la Fede, trasmessa loro dai genitori e dagli anziani. Questi concittadini avrebbero lavorato per opprimere la Chiesa nelle loro assemblee e avrebbero impedito la devozione pubblica, perché si sarebbero uniti al partito di Satana, diventando membri delle Logge Massoniche.
Ella vide che questa generazione dì uomini senza fede sarebbe stata formata da figli indegni della Chiesa Cattolica, che la opprimevano empiamente e ponendo fine alle reverenti processioni che attiravano le benedizioni di Dio. Questo sarebbe stato un tempo di dolore e di angoscia per tutti i figli fedeli della Chiesa che, coi loro Prelati e Pastori, sarebbero stati pochi di numero. Nostro Signore le mostrò come l'orrendo e pestifero cinghiale della Massoneria entrava nella meravigliosa e fiorente vigna della Chiesa, lasciandola annientata e in completa rovina!
(...). Madre Mariana ritornò in sé nelle braccia delle sue consorelle, che stavano piangendo, credendola morta, non avendo ella dato segni di vita dalle nove della mattina alle cinque del pomeriggio.
Con un pallore cadaverico, Madre Mariana tentò di parlare, alzarsi e camminare ma, a dispetto dei suoi sforzi, ella non vi riuscì. (...). In questo stato di debolezza, ella perdette nuovamente i sensi!
Questa volta, Madre Mariana vide l'infedeltà dei ministri dell'altare alla loro vocazione, e il modo indegno col quale alcuni si accostavano al Santo Sacrificio. Ella considerò le cause di questo comportamento e la sua anima fu sopraffatta da un profondo, lugubre dolore.
VI Apparizione della Madonna
Con gli occhi fissi sul Tabernacolo, Madre Mariana, alle 3 del mattino del 2 febbraio 1634, pregava Nostro Signore comunicandogLi tutto il suo amore per Lui. Terminata la preghiera, ella vide la lampada del Santuario davanti a Gesù-Sacramento spegnersi improvvisamente lasciando l'altare maggiore nel buio più completo. Poi, ad un tratto, vide una luce celestiale illuminare tutta la chiesa. La Regina del Cielo apparve e, accesa la lampada del Tabernacolo, si avvicinò a Lei presentandosi come Maria del Buon Successo e spiegandole il significato dell'oscuramento del Santuario, con queste parole: «Lo spegnimento della luce del Santuario ha diversi significati: «La prima ragione dello spegnimento della luce del Santuario è che dalla fine del secolo XIX e in larga parte del secolo XX, varie eresie saranno propagate in questo Paese, che sarà allora una Repubblica indipendente. Quando queste avranno il sopravvento, la luce preziosa della Fede si estinguerà nelle anime per la quasi totale corruzione dei costumi. Durante questo periodo vi saranno grandi catastrofi fisiche e morali.
Il piccolo numero di anime che, nascoste, conserveranno il tesoro della Fede e delle virtù, soffriranno in modo indicibilmente crudele ed un prolungato martirio. Molti di loro moriranno per la violenza delle sofferenze e quelli che si sacrificheranno per la Chiesa e per la Patria saranno considerati Martiri.
Per liberare gli uomini dal vincolo di queste eresie, quelli che l'amore misericordioso del Mio Santissimo Figlio destinerà per la Restaurazione, dovranno avere grande forza di volontà, costanza, prodezza e molta fiducia in Dio. Per provare questa fede e fiducia del giusto, vi saranno momenti in cui tutto sembrerà perduto e paralizzato: questo sarà il felice inizio della completa Restaurazione.
«La seconda ragione dello spegnimento della luce del Santuario è che il mio Convento, essendo ridotto drasticamente nel numero, sarà sommerso in un incomprensibile oceano di indescrivibile amarezza, e sembrerà annegare in queste diverse acque di tribolazione. Quante autentiche vocazioni periranno per mancanza di discrezione, discernimento e prudenza da parte delle Maestre delle Novizie che le formano! Esse dovrebbero essere anime di preghiera e ben erudite nelle svariate vie spirituali. Guai a quelle anime che torneranno alla Babilonia del mondo dopo essere state nel posto sicuro di questo benedetto Convento! Durante questa epoca sfortunata, l'ingiustizia entrerà persino nel mio giardino chiuso. Mascherata sotto il nome di falsa carità, l'ingiustizia seminerà la rovina nelle anime. L'astioso Diavolo cercherà di seminare la discordia per mezzo di membri putridi i quali, mascherati da un'apparenza di virtù, saranno come sepolcri in corruzione che emanano la pestilenza della putrefazione, causando morti morali, in alcuni, e tiepidezza, in altri. Essi conficcheranno una spada a doppio taglio nelle mie figlie fedeli, le mie anime nascoste, facendole soffrire di un continuo e lento martirio. Queste figlie fedeli piangeranno in segreto e si lamenteranno presso il loro Signore e Dio, e le loro lacrime saranno presentate dal loro Angelo Custode al Padre Celeste, chiedendo che tali tempi siano accorciati per l'amore del Divin Prigioniero.
«La terza ragione dello spegnimento della luce del Santuario è che lo spirito di impurità che saturerà l'atmosfera in quei tempi, come un oceano ripugnante, inonderà le strade, le piazze e i luoghi pubblici con un'incredibile libertà.
Non vi saranno quasi più anime vergini nel mondo. Il fiore delicato della verginità, timido e minacciato di completa estinzione, risplenderà molto da lontano. Prendendo rifugio nei Conventi, vi troverà un buon terreno e, prendendo radici, crescerà e vivrà e la sua fragranza sarà la delizia del mio Santissimo Figlio e lo scudo contro l'ira divina. Senza verginità, sarebbe necessario che sopra questi Paesi cadesse il fuoco del Cielo, per purificarli.
In questi tempi di maliziosa superbia, l'invidioso e pestifero Diavolo cercherà di introdursi anche in questi giardini chiusi dei Conventi dei Religiosi per far appassire questi fiori meravigliosi e delicati. Ma io lo affronterò e gli schiaccerò la testa sotto i miei piedi!
Ahimé, che dolore! Vi saranno anime incaute che volontariamente si getteranno tra i suoi artigli. Altri, ritornati al mondo, diventeranno gli strumenti del Diavolo per la perdita delle anime.
«La quarta ragione dello spegnimento della luce del Santuario è che, attraverso l'acquisizione del controllo su tutte le classi sociali, la Setta Massonica, sarà così astuta da penetrare nel cuore delle famiglie per corrompere persino i bambini, e il Diavolo si farà gloria di nutrirsi, con perfidia, della squisita delicatezza del cuore dei bambini.
Durante questi tempi sfortunati, il male assalirà l'innocenza infantile e, in questo modo, le vocazioni al sacerdozio saranno perdute, e questo sarà un vero disastro. Sarà compito di gruppi religiosi sostenere la Chiesa e lavorare con valoroso e disinteressato zelo per la salvezza delle anime, perché, durante questo periodo, l'osservanza della regola splenderà nelle comunità e vi saranno santi ministri dell'altare, nascosti, e anime meravigliose dalle quali il mio Santissimo Figlio ed Io trarremo la nostra delizia, considerandoli fiori eccellenti e frutti di santità eroica. Gli empi dichiareranno una guerra crudele contro di essi coprendoli di insulti, calunnie e vessazioni, per impedire il compimento del loro ministero. Ma essi, come salde colonne, rimarranno irremovibili e affronteranno tutto questo, con quello spirito di umiltà e sacrificio col quale sono rivestiti dalla virtù dei meriti infiniti del mio Santissimo Figlio, il Quale li ama come le fibre più recondite del suo santissimo e tenerissimo Cuore.
In questa epoca, il Clero Secolare abbandonerà i suoi ideali, perché i sacerdoti diventeranno negligenti nei loro sacri doveri. Persa la bussola divina, essi si allontaneranno dalla strada tracciata da Dio per il ministero sacerdotale e saranno attaccati ai beni ed alle ricchezze, che essi si sforzeranno illecitamente di ottenere. Quanto soffrirà la Chiesa durante questa notte buia! Mancando un Prelato e Padre che li guidi con amore paterno, dolcezza, fortezza, saggezza e prudenza, molti sacerdoti perderanno il loro spirito, ponendo le proprie anime in grande pericolo. Pregate insistentemente senza stancarvi e piangete con lacrime amare, nel segreto del vostro cuore, implorando il nostro Padre Celeste il Quale, per l'amore del Cuore Eucaristico del mio Santissimo Figlio e per il Suo Prezioso Sangue versato con tanta generosità e per la profonda amarezza e sofferenza della Sua crudele Passione e Morte, Egli potrebbe avere pietà dei Suoi ministri e porre rapidamente fine a questi tempi infausti, mandando alla Sua Chiesa il Prelato che ristorerà lo spirito dei suoi sacerdoti.
Il Mio Santissimo Figlio ed Io ameremo questo figlio privilegiato con un amore di predilezione, e Noi gli faremo dono di rare capacità: umiltà di cuore, docilità alla divina ispirazione, forza per difendere i diritti della Chiesa, e di un cuore tenero e compassionevole, cosicché, come un altro Cristo, egli assisterà i grandi e i piccoli, senza disdegnare le anime più sfortunate che gli chiederanno un po' di luce e di consiglio nei loro dubbi e sofferenze. Con divina soavità, egli guiderà le anime consacrate al servizio di Dio nei Conventi, alleggerendo il giogo del Signore il Quale ha detto: "Il mio giogo è dolce, e il mio carico leggero".
Le bilance del Santuario saranno poste nelle sue mani, in modo che tutto sia pesato con dovuta misura e Dio sarà glorificato.
La tiepidezza di tutte le anime consacrate a Dio, nello stato sacerdotale e religioso, ritarderanno la venuta di questo Prelato e Padre. Questa, dunque, sarà la causa che permetterà al Demonio maledetto di prendere possesso di questo Paese dove egli conseguirà le sue vittorie per mezzo di stranieri e gente senza fede, così numerosi che, come una nube nera, oscureranno il limpido cielo di questa futura Repubblica che sarà consacrata al Santissimo Cuore del mio Divin Figlio.
Con questa gente, tutti i vizi entreranno, e attrarranno, a loro volta, ogni tipo di castigo, come calamità, carestie, guerre intestine, dispute con altre nazioni e apostasia, la causa della perdizione di così tante anime così care a Gesù Cristo e a Me.
Per dissipare questa nube nera, che impedisce alla Chiesa di beneficiare del giorno limpido della libertà, vi sarà una guerra spaventosa e tremenda che vedrà lo spargimento di sangue di nativi e stranieri, di sacerdoti regolari e secolari e anche di monache. Quella notte sarà la più orribile, perché sembrerà che, umanamente parlando, il male abbia trionfato.
Questo, allora, segnerà l'arrivo della mia ora, quando Io, in modo sorprendente, detronizzerò l'orgoglioso Satana schiacciandolo sotto il mio piede e incatenandolo negli abissi infernali, liberando, così, finalmente la Chiesa e la Nazione dalla sua crudele tirannia».
«La quinta ragione dello spegnimento della luce del Santuario è dovuta alla fiacchezza e negligenza di quelli che possiedono grandi ricchezze, i quali staranno a guardare con indifferenza la Chiesa che sarà oppressa, la virtù perseguitata e il male che trionfa, senza devotamente impiegare le loro ricchezze per la distruzione del male e per restaurare la Fede. Questa ragione è dovuta anche all'indifferenza di quella gente che permetterà che il Nome di Dio venga gradualmente fatto sparire e che aderirà allo spirito del male, consegnandosi liberamente ai vizi ed alle passioni.
Ahimé, mie figlie predilette! Se vi fosse concesso di vivere in questa èra tenebrosa, voi morireste di dolore nel vedere avverarsi tutto quello che Io vi ho rivelato. Il mio Santissimo Figlio ed Io abbiamo un tale grande amore per questo Paese, nostra eredità, che Noi desideriamo persino, sin da ora, richiedere il vostro sacrificio e le vostre preghiere per accorciare i tempi di una tale terribile catastrofe».
Dopo questa mirabile visione, tutto ciò che era stato narrato da Nostra Signora, apparve davanti agli occhi di Madre Mariana, come una silenziosa presentazione. Le fu così dato di conoscere il numero interminabile di anime che sarebbero state condannate per le ragioni sopra menzionate. A questa vista, Madre Mariana perse i sensi e rimase come morta per un paio di giorni. Il dottore, incapace di rianimarla, si aspettava che la morte fosse inesorabile. Madre Mariana, però, miracolosamente, si svegliò e visse il suo ultimo anno.
Apparizione di Gesù
Il 2 novembre 1634, dopo aver ricevuto la Comunione, Madre Mariana ebbe una visione di Gesù Cristo.
Egli era tutto una ferita, soprattutto il Suo Sacro Cuore che era ricoperto di piccole ma strazianti spine che lo tormentavano con un'indescrivibile crudeltà. Egli versava copiose lacrime, accompagnate da lamenti e sospiri. Madre Mariana Lo abbracciò nel suo cuore e, in uno scoppio d'amore addolorato, esclamò: «Stimato e adorato Amore della mia anima, è possibile conoscere la causa della Tua sofferenza e del Tuo crudele martirio?».
Gesù Cristo rivoltole lo sguardo, con amorosa tenerezza e dopo un profondo sospiro, disse:
«... Tu vedi come queste piccole spine mi feriscono crudelmente. Sappi che esse sono i peccati dei miei Preti - secolari e religiosi - che lo prendo dal mondo e conduco nei Conventi. Io li colmo di un diluvio di grazie spirituali, dando loro anche prolungate malattie in modo che essi possono divenire come Me. Ma, ingrati e senza cuore, essi si lamentano della Mia amorevole Provvidenza. Essi pensano che lo sia crudele verso di loro e, rìtirandosi con indifferenza, essi Mi lasciano solo.
Lo spirito di tali anime avvizzisce come un fiore bruciato, seccandosi e diventando incapace di emettere la sua fragranza, nel giardino di Mia Madre Immacolata al quale tali anime erano chiamate. Con questo comportamento ingrato, essi conficcano queste sottili spine nel Mio Cuore, ferendolo crudelmente, che è tutto amore e affetto per le Mie anime scelte. Allo stesso tempo, essi vanificano i grandi piani che lo avevo per loro, per questa ragione: Io li metto alla prova, in questo modo, perché la Croce e la tribolazione sono il patrimonio del giusto, qui sulla terra.
Instilla nelle tue attuali figlie l'amore per la croce e per il sacrificio così che esse possano trasmetterle di generazione in generazione in questo Convento come negli altri Ordini in generale. Imbevile anche di amore per la loro vocazione religiosa e per i peccatori, e insegna loro a corrispondere fedelmente all'ispirazione della Grazia.
Tempo verrà che la dottrina verrà diffusa tra i dotti e gl'ignoranti, accessibile ai Preti e ai Religiosi e persino alla gente comune. Saranno scritti molti libri, ma la pratica delle virtù a questa dottrina si troveranno solo in poche anime, perché i santi diventeranno una rarità.
Precisamente per questa ragione: i Miei Preti e Religiosi cadranno in una fatale indifferenza. La loro freddezza estinguerà il fuoco dell'amore divino, affliggendo il Mio Cuore amoroso con queste piccole spine che tu vedi. Per questa ragione, Io desidero che ci siano anime, qui, nelle quali Io possa riposare dalla Mia fatica e delle quali Io possa compiacermi. Le loro vite afflitte ed espiatorie sono le mani carezzevoli e compassionate che rimuovono queste sottili spine dal Mio Cuore e che vi applicano il balsamo necessario.
Ahimè! Se ti fosse dato di comprendere la mia intensa sofferenza interiore che Mi ha accompagnato dall'Incarnazione nel purissimo grembo della Mia Vergine Madre fino al momento in cui la Mia anima ha lasciato il Corpo, lacerato dai chiodi sulla Croce!
E questa sofferenza è causata dalla mancata corrispondenza al diluvio di grazie con le quali Io inondo i Miei Preti e Religiosi e, conseguentemente, dai peccati che essi commettono!
Sappi, inoltre, che la Giustizia Divina manda terribili castighi su intere Nazioni non solo per i peccati della gente, ma soprattutto per i peccati dei Sacerdoti e dei Religiosi, perché questi ultimi sono chiamati, dalla perfezione del loro stato, ad essere il sale della terra, i Maestri della verità, coloro che trattengono l'Ira Divina. Deviando dalla loro sublime missione, essi si degradano a un punto tale che, agli occhi di Dio, sono proprio loro ad accelerare il rigore dei castighi, perché separandosi da Me, finiscono per vivere solo una vita superficiale dell'anima, e mantenersi lontano da Me non è degno dei Miei ministri. Con la loro freddezza e mancanza di fiducia essi agiscono come se per loro lo fossi un estraneo.
Ahimè! Se solo sapessero, se loro fossero convinti di quanto Io li ami e desideri che essi entrino nella vera profondità delle loro anime, là, senza alcun dubbio, essi troverebbero Me e vivrebbero necessariamente la vita d'amore, luce e continua unione per la quale essi non sono solo stati chiamati, ma scelti!
Ora, Mia sposa, nei pochi mesi di esilio che ti rimangono, lavora incessantemente per la perfezione dei Miei Preti e Religiosi. In unione con i Miei meriti infiniti e quelli di Mia Madre Immacolata, offri tutto quello che fai - perfino il tuo ultimo respiro - per questo, Io sono enormemente soddisfatto delle anime religiose che si fanno carico del sublime compito di santificazione del Clero per mezzo delle loro preghiere, sacrifici e penitenze.
In ogni tempo, Io sceglierò tali anime in modo che, unendosi a Me, essi lavorino, preghino e soffrano per conseguire questo nobile fine, e una gloria speciale li attenderà in Cielo».
Dopo questa visione emozionante, Madre Mariana sembrò trasformata in una nuova creatura. Ella sembrava un angelo in carne umana ed un serafino colmo di Dio. Le sue parole erano frecce ardenti di amore divino che ferivano dolcemente i cuori delle fortunate figlie che vivevano con lei.
VII Apparizione della Madonna
La notte dell'8 dicembre 1634, alle ore 11:30, Madre Mariana salì al Coro superiore per la sua solita preghiera. Versando un fiume di lacrime, ella presentò ciascuna delle sue Consorelle al Divin Prigioniero e alla Sua Beata Madre implorando un buon successo per il loro passaggio all'eternità e per il proprio. Durante questo colloquio, Madre Mariana sentì la veemenza dell'amore divino che le fece perdere i sensi.
Vide, allora, di fronte a sé, la Regina del Cielo, bella e affascinante come sempre, con il Suo Santissimo Figlio nel suo braccio sinistro e col Pastorale nella mano destra.
Ella era accompagnata dai tre Arcangeli.
- L'Arcangelo Michele che portava un gran numero di vesti bianche cosparse di stelle adorne d'oro lucido. Ogni veste era adornata con un raffinato collare di delicate perle, dal quale pendeva una meravigliosa croce d'oro adorna con ogni tipo di pietre preziose. Nel mezzo della croce vi era una stella lucente con incisi i dolci nomi di Gesù e Maria.
- L'Arcangelo Gabriele portava un calice che conteneva il Sangue del Redentore, una pisside piena di Ostie ed una grande quantità di gigli bianchi e fragranti;
- L'Arcangelo Raffaele portava una preziosa ampolla trasparente e finemente cesellata, che conteneva un balsamo eccellente il cui soave profumo fluiva dal recipiente e si diffondeva nell'aria, purificando l’atmosfera e facendo provare all'anima una gioia immensa e un'ammirabile tranquillità. Portava anche molte stole color viola che brillavano di uno splendido fulgore, ed una penna da scrivere d'oro splendente, con inciso il nome di Maria.
I tre Santi Arcangeli stavano di fronte alla Sovrana Regina, il cui braccio sinistro reggeva il Re del Cielo e il Principe dell'Eternità. I nove cori angelici, ad un cenno del Principe San Michele, iniziarono a cantare con armonia celestiale succedendosi l'un l'altro fino al nono coro.
Terminata la sinfonia celeste, la Regina pronunciò queste parole: «Mia amata figlia e prediletta sposa dell'Agnello senza macchia, lascia questa terra, il triste luogo d'esilio del giusto, e vieni subito alla tua tanto desiderata Patria. Il duro inverno della tua esistenza mortale è finito e la tua primavera eterna inizia, dove le opere buone, praticate durante la vita terrena, sono fiori di rara bellezza e di soave profumo di gran valore perché essi sono il prezzo della Redenzione dolorosa.
Se i mortali sapessero apprezzare il tempo dato a loro e prendessero vantaggio da ogni momento della loro vita, come diverso sarebbe il mondo! E una moltitudine di anime non cadrebbe nella perdizione eterna! Questo disprezzo è la causa principale per la loro caduta. Figlia mia, abbi pietà dei tuoi imprudenti fratelli peccatori e piangi per loro. Implora il tuo Dio e Redentore di mandare alle loro anime speciali ed efficaci grazie, sufficientemente potenti per trattenerli dallo scuro abisso del peccato in cui giacciono.
Vedi cosa portano con gioia i tre Arcangeli, S. Michele, S. Gabriele e S. Raffaele?
«Sappi che le vesti bianche che porta l'Arcangelo Mi chele sono destinate, prima, per le mie figlie fedeli e ferventi che vivranno in questo Convento attraverso i secoli: ad alcune, per aver preservato la loro innocenza battesimale; ad altre, per essersi purificate con penitenze austere. Secondo, le vesti bianche sono anche per i preti regolari e per i laici di entrambi i sessi che, amando il Mio Santissimo Figlio e Me con un cuore semplice e retto, ameranno anche questo Convento a Noi prediletto. Ignorando critiche e disprezzo, essi si adopereranno per la sua conservazione e si dedicheranno a propagare la mia devozione, sotto la consolante invocazione del Buon Successo, che sarà il nutrimento e la salvaguardia della Fede nella quasi totale corruzione del secolo XX.
«L'Arcangelo Gabriele porta il prezioso calice contenente il Sangue del Redentore: questo significa la grazia della Resurrezione dalla morte (dal peccato) e il risanamento delle anime per mezzo del Sacramento della Penitenza, che i ministri del Mio Santissimo Figlio rendono disponibile con abbondanza per ristorare la vita delle anime uccise dalla gelosia satanica del dragone infernale.
Guarda e contempla la grandezza di questo Sacramento rigeneratore e datore di vita, così dimenticato e persino disprezzato dagli ingrati mortali che, nella loro folle illusione, non si rendono conto che questo è l'unico mezzo sicuro della salvezza, dopo aver perduto l'innocenza battesimale. (...).
«L'Arcangelo Gabriele, come vedi, porta anche una pisside piena di Ostie: questo significa il più augusto Sacramento dell'Eucarestia che viene distribuito dai miei Preti Cattolici ai fedeli che appartengono alla Santa Chiesa Cattolica Apostolica e Romana, il cui capo visibile è il Papa, il Re della Cristianità. La sua infallibilità pontificia sarà dichiarata Dogma di Fede dallo stesso Papa scelto per la proclamazione del Dogma e del Mistero della Mia Immacolata Concezione. Egli sarà perseguitato e imprigionato in Vaticano dalla ingiusta usurpazione degli Stati Pontifici attraverso l'iniquità, l'invidia e l'avarizia di un monarca terreno.
Guarda la pisside piena, in modo che tu possa comprendere la sublimità di questo mistero e la reverenza con cui si dovrebbe trattare e ricevere da parte del fedele. Questo sarà un antidoto contro il peccato e un facile e potente mezzo per le anime a unirsi al loro Dio e Redentore Che, nell'eccesso del Suo Amore, si nasconde sotto le bianche sembianze di un'Ostia, esposta alle sacrileghe profanazioni dei Suoi figli ingrati. Riparare questi sacrilegi è proprio l'opera delle anime contemplative e, in modo speciale, delle figlie della Mia Immacolata Concezione. Sappi che nel mistero divino, questa nascosta e volontaria espiazione è stata uno dei disegni di Dio nel disporre la fondazione di questo Ordine, così caro a Lui.
«La grande quantità di gigli - bianchi, meravigliosi e straordinariamente fragranti - che tu vedi insieme al calice ed alla pisside, portati dal Mio Arcangelo Gabriele, sono tutte le buone religiose del mio Ordine (ed esse saranno molto numerose nei conventi di tutto il mondo).
Ognuna avrà una missione distinta ed ognuna riceverà torrenti di grazie incessantemente dal Cielo per raggiungere quel fine. Io raccomando alle mie figlie di soffrire in modo che i Sette Sacramenti siano ricevuti con perfezione dai fedeli, in modo particolare il terzo (la Santa Eucaristia), il. quarto (la Confessione) e il sesto Sacramento (l'Ordine Sacro).
«L'ampia, trasparente e preziosa ampolla, portata dal mio Arcangelo Raffaele, contiene un balsamo straordinario della più dolce fragranza, che si diffonde nell'aria e purifica l'atmosfera, comunicando all'anima una suprema felicità e un'ammirabile tranquillità. Questa rappresenta i Monasteri ed i Conventi. Essi sono luoghi scelti in cui si vede la pratica quotidiana della solida virtù come pure l'osservanza della Regola e austere penitenze dei suoi abitanti. La purezza e la castità che vi regnano sono la più dolce fragranza che profuma i fortunati Paesi che possiedono monasteri e conventi. Essi purificano l'aria inquinata da quelli che nel mondo sono incamminati verso i vizi e le passioni più vergognose. Contemporaneamente, essi trasmettono alle anime un'ineffabile gioia e un ammirabile pace che porta i peccatori a scendere in se stessi e rivolgersi a Dio. Questo ha luogo per la virtù delle preghiere che emanano da questi luoghi del Cielo incessantemente notte e giorno. Come Mosè con le sue braccia rivolte al Cielo, le anime religiose supplicano e fanno penitenze per la conversione dei peccatori e per salvare le loro Nazioni dal torrente dei vizi e di passioni che provocano i terribili castighi della Divina Giustizia.
Guai al mondo se venissero a mancare Monasteri e Conventi! I mortali non comprendono la loro importanza, perché se essi comprendessero, userebbero le loro ricchezze per moltiplicarli, poiché essi sono il rimedio per tutti i mali fisici e morali.
La Santissima Trinità ed Io, la Madre e modello delle persone religiose, amiamo queste Case con grande tenerezza. Io sono il canale di quel fiume di preziose grazie che non sono date a quelli nel mondo. Perché, in ogni monastero e convento, Io sono teneramente amata; i loro membri sono ricorsi a Me con la confidenza e amore che i figli e le figlie hanno per la loro dolce e amorosa madre. Sotto diversi nomi essi mi venerano, in tutti questi luoghi. Gli Arcangeli raccolgono le loro preghiere, lacrime, penitenze, singhiozzi, e vite di sacrificio e le offrono a Me. Io, poi, le presento davanti al trono di Dio per la salvezza del mondo.
Nessuno sulla faccia della terra si rende conto da dove viene la salvezza delle anime, la conversione dei grandi peccatori, il rinvio dei grandi flagelli, la produzione e la fertilità della terra, la fine delle pestilenze e delle guerre e l'armonia tra le Nazioni. Tutto questo è dovuto alle preghiere che salgono dai Monasteri e dai Conventi».
«Le numerose stole color viola, portate dall'Arcangelo Raffaele e che brillano splendidamente e illuminano il luogo dell'altare, simbolizzano le azioni efficaci e lo zelo dei bravi Preti che, con abnegazione, dimenticano se stessi per far conoscere e amare Gesù Cristo e Me. Fedeli alla missione assegnata loro dal Padre della Famiglia, essi lavorano incessantemente nella vigna del Signore per farla crescere e prosperare e per salvare le anime riscattate dal Sangue del Redentore. Questi sono i bravi e fedeli servitori che entreranno nella gioia del loro Signore.
La penna d'oro lucido marcata col Mio Nome, è per tutti i Preti regolari e secolari che scrivono sulla mia gloria e le mie pene. È anche per quelli che, per mezzo dei loro scritti diffondono la mia devozione del Buon Successo di questo Convento, e anche la tua vita, la quale è inseparabile da questa dolce e confortante invocazione.
Nel. secolo XX, questa devozione farà prodigi nelle sfera spirituale come in quella temporale, perché è volontà di Dio riservare questa invocazione e conoscenza della tua vita per quel secolo, quando la corruzione dei costumi sarà quasi generale e la luce preziosa della Fede sarà quasi estinta!».
«Ora, mia amata figlia, tu comprendi il significato di tutte le cose che tu hai visto nelle mani dei miei santi Arcangeli: Michele (Chi è simile a Dio?), Gabriele (La fortezza di Dio) e Raffaele (il Rimedio di Dio). Ogni Arcangelo adempie ad una missione, nell'assistere l'umanità decadente. Anche se il resto dell'umanità si dimentica di invocare e venerare questi santi Principi, Io desidero che tu e le tue attuali figlie, come pure quelle che verranno, debbano far questo per ricevere grazie e favori - materiali e morali - per voi stesse e per questo Convento. Io, inoltre, verificherò che essi si prenderanno sempre cura della mia Statua e del mio amato Convento tanto privilegiato dalla bontà di Dio».
Morte di Madre Mariana
Nei primi cinque giorni del 1635, Madre Mariana rimase molto debole, peggiorando continuamente. Il settimo giorno, iniziò ad avere ripetuti svenimenti, ma ella si sforzava di stare in piedi e di seguire le sue Sorelle. L'11 gennaio, dopo la Comunione, ella perse i sensi e, dopo aver cercato di alzarsi, cadde a terra.
Chiese allora di farsi portare all'infermeria perché questi erano i suoi ultimi giorni. Ella sapeva che sarebbe spirata il 16 gennaio. Arrivò questo giorno.
Madre Mariana assistette e consolò singolarmente e privatamente tutte le sue Sorelle, si confessò, assistette alla Messa celebrata nella sua stanza in presenza del Vescovo, fece la professione di Fede, ricevette l'Estrema Unzione, poi, la campana suonò per radunare le Suore al loro ultimo incontro con lei.
Ella lesse il suo Testamento, chiedendo, ordinando e comandando che fosse seguito dai successori, trasmesso di generazione in generazione e il suo testo sempre a portata di mano.
Terminata la lettura, il.Frate che l'assisteva, le porse il suo Crocifisso che ella baciò, prese tra le sue mani e strinse al suo petto. Terminate le preghiere dei presenti, due lacrime le scesero sulle rosee guance e, con un profondo sospiro, spirò.
La campana, che segnava le ore, suonò in quel momento: erano le ore 15:00 del 16 gennaio 1635.
Il Testamento di Madre Mariana
Nel suo Testamento, Madre Mariana si rivolge a Gesù Cristo dicendo: «Mio amato, aprimi le porte del Tuo Regno come un giorno Tu mi apristi le porte benedette del chiostro della mia Madre Immacolata, dove mi sono santificata ed ho compiuto la Tua santa volontà sotto il tuo solo sguardo.
Guardami qui, esausta del duro esilio della vita mortale quando soffrivo in silenzio e per amor Tuo tutte le privazioni e gli stenti che Tu mi mandavi. La strada è stata lunga, ma finalmente sono giunta alla fine. Apri le Tue braccia e permettimi di riposare dalle mie fatiche e posare la mia testa affaticata nel. fuoco ardente del Tuo Cuore Divino. (...).
Ora vengo impaziente a prendere possesso dell'eternità benedetta che Tu mi hai promesso, dove io vivrò sotto il mantello della mia Madre Immacolata e in compagnia del mio Padre, Francesco d'Assisi».
Ma la preoccupazione maggiore di Madre Mariana fu la conversione dei peccatori. Ella indica come mezzo l'imitazione del Cristo nella sua mitezza e umiltà di cuore e l'essere uniti a Lui sulla Croce, per averLo sempre pronto ad accogliere le richieste fatte per le anime bisognose dell'aiuto divino.
A questo proposito, il messaggio di Nostra Signora del Buon Successo, sulle ragioni dello spegnimento della luce del Santuario, fu ritenuto da Madre Mariana così importante per questo povero mondo che i suoi ultimi pensieri furono di promuovere la devozione ed i messaggi ricevuti dalla Madonna.
Nel suo Testamento, infatti, ella scrisse: «Quando il Divin Maestro era appeso a quel vergognoso patibolo della Croce, con la sua vita che lentamente veniva meno, in mezzo ad una quasi infinita pena e tormento, il testamento, che Egli diede per redimere l'umanità fu il dono di lasciare Sua Madre come nostra Madre.
Egli, infatti, si rivolse alla Sua Vergine Madre, dicendo: "Donna, ecco tuo figlio!", il Suo discepo lo prediletto.
E volgendosi a lui, disse: "Ecco tua Madre!". Ecco la vostra Madre Celeste, Maria Santissima del Buon Successo. Ella vi darà sempre un buon successo!». «Abbiate un grande amore per la Beata Vergine; imitate le sue virtù, soprattutto la sua profonda umiltà, il suo ardente amore per Dio e per i poveri peccatori, la sua semplicità e fiduciosa innocenza. Che non vi siano inganni o ipocrisie nelle vostre anime. Preservate e propagate la devozione sotto l'invocazione di Nostra Signora del Buon Successo, perché con essa otterrete da Gesù e Marìa tutto ciò che chiederete... Voi dovreste conservare devotamente questo vero tesoro e farLa conoscere e amare da più anime possibile.
Assicurate loro che con questa devozione essi otterranno sempre un buon successo, nel tempo e nell'eternità...».
«Fate ricorso a Lei in tutte le vostre necessità spirituali e temporali. Quando la vostra anima soffre per le tentazioni ed è immersa nel dolore e, se per divina permissione, la stella della vostra vocazione sarà nascosta alla vista della vostra anima, rivolgetevi a Lei, con confidenza, con queste parole: «Stella del mare in tempesta della mia vita mortale, possa la tua luce illuminarmi in modo che io non possa allontanarmi dalla via che mi porta al Cielo».
Causa di Beatificazione di Madre Mariana
L'8 agosto 1986, dopo aver esaminato la vasta documentazione della vita di Madre Mariana, l'Arcivescovo di Quito, Mons. Antonio J. Gonzalez, emise un decreto episcopale per iniziare la Causa di Beatificazione di Madre Mariana, nel quale si affermava che Madre Mariana aveva praticato tutte le virtù ad un grado eroico, e che si era distinta per la devozione alla Passione di Cristo, per la Santa Eucaristia, e per la Madre di Dio.
Si riconoscevano, inoltre, i suoi doni soprannaturali e carismi, durante la sua vita.
Egli nominò Mons. dott. Luis E. Cadena y Almeida Postulatore della Causa e gli diede l'incarico di formare un Tribunale ecclesiastico per iniziare la prima fase del processo.
Da allora fino alla sua morte, Mons. Luis E. Cadena y Almeida ha compilato un impressionante mole di documentazione, testimonianze ed opere, molte delle quali egli ha pubblicato con approvazione ecclesiastica; opere che dimostrano la santità della vita di Madre Mariana Jesus Torres y Berriochoa e la veridicità delle profezie che ella ha ricevuto - di cui molte già verificatesi - nelle 40 visite di Nostra Signora del Buon Successo a Madre Mariana.
Testimonianza Solenne a Madre Mariana
Testimonianza Solenne a Mariana de Jesus Torres di Mons. Dott. Luis E. Cadena y Almeida, Postulatore della Causa di Beatificazione della Serva di Dio Madre Mariana Francisca de Jesus Torres y Berriochoa. Quito, 1° Marzo 1987.
(11 libro che riporta questa testimonianza ha l'imprimatur). «Benedetta sia Madre Mariana Francisca de Jesus Torres!
I tuoi avvertimenti di giustizia ci hanno colpito fin nel profondo. Noi riconosciamo di essere in affinità con te per aver seminato in queste catene montagnose delle Ande i gigli bianchi e azzurri dell'Immacolata Concezione; per averci meritato il dono della Fede Cristiana e l'amore Mariano; e per aver cosparso le nostre vite con la cangiante e dorata speranza prodotta dalla devozione della Madre del Buon Successo, la sicura àncora di salvezza.
E per l'esempio della tua vita risplendente di virtù; per il compimento delle tue profezie e il Divino Messaggio che le tue mani hanno posto nella nostra coscienza; per tutte le meraviglie di santità, amore e grazie compiute da Dio per formarti, educarti e perfezionarti; e per il tuo sacrificai e permanente abbandono per la nostra conversione e salvezza; per questi e per tutto quello che ti dobbiamo, noi ti offriamo la nostra imperitura gratitudine. E, come testimonianza di questo, noi ti offriamo anche:
• di essere fedeli alla devozione e propagazione del culto di Nostra Signora del Buon Successo;
• di formare una roccaforte coi nostri cuori, con le nostre menti e con tutti i nostri sforzi umani e sovrumani per difendere gli interessi, gli ideali e gli scopi inerenti all'esistenza della tua fondazione del Convento Reale dell'Immacolata Concezione;
• di unire le nostre preghiere di ogni tipo per ottenere dalle Autorità ecclesiastiche il riconoscimento della santità della tua vita e della tua opera, in modo che tu possa essere coronata con gli onori degli altari per la Gloria di Dio, della Chiesa e dell'Ecuador.
Coronazione Canonica della Sacra Statua
DECRETO DELLA CORONÀZIONE CANONICA
della Statua della Santissima Vergine del Buon Successo, venerata nella chiesa del Convento dell'Immacolata Concezione della città di Quito.
CONSIDERANDO:
1. Che da 380 anni i fedeli cattolici della città di Quito e del'Ecuador hanno tributato un culto pubblico e ininterrotto alla Statua di Maria del Buon Successo nella chiesa del Convento dell'Immacolata Concezione, specialmente in occasione della Novena e della Festa della Candelora, il 2 febbraio di ogni anno;
2. Che, secondo dati storici riposti nel Convento, la sacra Statua di Maria del Buon Successo fu scolpita dall'artista spagnolo Francisco della Cruz del Castillo su richiesta della Serva di Dio Mariana de Jesus Torres y Berriochoa che, in una misteriosa apparizione del 2 febbraio 1610 ricevette l'ordine dalla Madre di Dio di porla in esecuzione;
3. Che la Madre di Dio, sotto l'invocazione di Maria del Buon Successo, ha mostrato spesso la sua materna protezione alla Comunità religiosa del Convento come ai suoi devoti della città di Quito e di tutto l'Ecuador;
4. Che la devozione a Maria del Buon Successo è sempre stata in crescita, specialmente a partire dall'anno 1986, con l'inizio della Causa di Beatificazione di Madre Mariana, cofondatrice e seconda Badessa del Convento dell'immacolata Concezione;
5. Che la Comunità del Convento, il Comitato ausiliario per la beatificazione della Serva di Dio, e il Capitolo Metropolitano, i funzionari della Curia e numerosi fedeli hanno rivolto all'Autorità ecclesiastica una rispettosa petizione;
Ad uso delle attribuzioni che le conferisce l' "Ordo Coronandi imaginem Beatae Mariae Virginis", pubblicato dalla Santa Sede il 25 marzo del 1981,
DECRETA
1. La Coronazione Canonica della sacra Statua di Maria del Buon Successo, come omaggio filiale alla fervorosa devozione e rendimento di grazie alla Madre di Dio da parte della Comunità religiosa del Convento e dei fedeli della città di Quito e di tutta l'Arcidiocesi; e
2. Che la cerimonia della solenne Coronazione Canonica si tenga il giorno sabato 2 febbraio 1991, alle 19:30, nel Santuario Mariano Arcidiocesano del Convento dell'Immacolata Concezione di Quito.
Palazzo Arcivescovile di Quito, 7 gennaio 1991.
Mons. Antonio J. Gonzalez Z.,
Arcivescovo di Quito
Dichiarazione di Santuario Mariano
DECRETO
CON CUI SI DICHIARA SANTUARIO MARIANO ARCIDIOCESANO la Chiesa del Convento dell'Immacolata Concezione della città di Quito.
CONSIDERANDO:
1. Che la chiesa del Convento dell'Immacolata Concezione della città di Quito compie 414 anni di esistenza e di servizio al culto divino;
2. Che in questa chiesa si venera, da 380 anni la sacra Statua di Maria del Buon Successo;
3. Che le Religiose del Convento e numerosi fedeli della città di Quito, dell'Arcidiocesi e dell'Ecuador hanno saputo coltivare, con grande entusiasmo la devozione alla Madre di Dio in questa chiesa;
4. Che numerosi fedeli della città e del luogo continuano a prendersi cura di questa chiesa in modo massiccio, specialmente in occasione della Novena e della Festa della Candelora, il 2 febbraio di ogni anno, per rendere a Maria del Buon Successo un fervoroso omaggio di amore e gratitudine e per raccomandarsi alla sua materna protezione, tutto questo col beneplacito dell'Autorità ecclesiastica;
5. Che la Comunità religiosa del Convento, il Comitato ausiliario per la Beatificazione della Serva di Dio, Mariana Francisca de Jesus Torres y Berriochoa, il Capitolo Metropolitano e il personale della Curia, interpretando il volere del popolo cattolico, hanno indirizzato al Prelato dell'Arcidiocesi una rispettosa supplica.
Nell'uso delle facoltà conferite all'Ordinario del luogo, secondo i Canoni 1230 e 1232 del Codice di Diritto Canonico vigente, per il presente Decreto,
DICHIARIAMO SANTUARIO MARIANO ARCIDIOCESANO, DEDICATO IN ONORE A MARIA DEL BUON SUCCESSO, LA CHIESA DEL CONVENTO DELL'IMMACOLATA CONCEZIONE Dl QUITO.
Palazzo Arcivescovile di Quito, 7 gennaio 1991.
Mons. Antonio J. Gonzalez Z.,
Arcivescovo di Quito
... d'un tratto, l'intera Chiesa fu immersa nel buio, nella polvere e nel fumo.
«Questo castigo sarà per il secolo xx»
"Punirò l’eresia,
"Punirò l'empieta",
"Punirò l'impurità!"
(Dio Padre)
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a parte che non si capisce perchè le mettete la corona, visto che non è una Dea e l'unica Regina del Cielo è Inanna, o Iside, o tante altre Dee.
RispondiEliminahanno proprio ragione i testimoni di geova: siete più idolatri dei pagani. tra l'altro non si capisce neanche cosa ci trovate in maria, che vale meno che niente, e come utero in affitto per 9 mesi, visto che l'unico "vero dio" che adorate è il maschio gesù e non certamente "la dea maria" che - se esistita - era una verginella ebrea scelta a muzzo da dio padre. si è esaurito presto il suo ruolo, se mai si possa considerare ruolo di prestigio servire da utero di riproduzione per la procreazione del "figlio di dio" che viene generato per "opera spermatica dello spirito santo che fa le veci del seme..." instillandole il feto direttamente in mezzo alle ovaie, in un solo botto... mah. le concubine di Zeus mi stanno più simpatiche, rispetto a maria.
Bello scritto di mariolatria, complimenti. Io non venero le mie Dee per i loro imeni (intatti o meno) ma per altre qualità.
che la vostra maria col piffero (di Pan) che ha.
non si può dire la stessa cosa di maria, idolatrata in virtù di un imene - un pezzo di pelle secca - che le copre un orifizio stretto. chissà se in 2000 anni non si è mai stufata di essere chiamata vergine, da voi cattolici, lasciando intendere che no, non sapeva/non ha mai usato il suo clito.
Mi fa quasi pena, specie di psudo-donna privata di tutto: cervello, piacere, autonomia.