Translate

lunedì 21 ottobre 2013

Web-bufala plateale: parallelismo tra Horus e Gesù Cristo

  
          

Da alcuni anni nel web circola una teoria bizzarra, secondo cui la figura storica di Gesù Cristo, altro non fosse che una scopiazzatura (nemmeno troppo velata) dell’antico mito di Horus: un’arcaica divinità egizia, che suscitò grande devozione nei suoi seguaci del tempo.


A costui furono dedicati maestosi templi in tutto l'Egitto, espandendo il suo culto in gran parte del Mediterraneo. L’origine di tale venerazione rimane per molti versi oscuro alla moderna egittologia, soprattutto perché esistevano numerosissimi santuari e in ognuno veniva adorato con un nome diverso. Infatti in qualità di divinità solare era conosciuto come: Haroeris, Harakhthe, Harmakhis, Horo di Behedet. In veste di figlio di Iside era conosciuto come: Arpocrate (Horus bambino), Harsiesi  (figlio di Iside), Harendotef (Horus, vendicatore del padre). [1]


Questa teoria, rimasta confinata per molto tempo come sottoprodotto “culturale” in ambito anticristiano, è balzata improvvisamente all’attenzione del grande pubblico, in seguito alla pubblicazione nel 2007 del film Zeitgeist: the Movie, web-film no-profit, basato su teorie del complotto, diretto, prodotto e distribuito da Peter Joseph e sottotitolato in diverse lingue.


La parte del film sotto inchiesta è la seguente, facilmente visionabile in questo video:









La voce narrante riferisce che: “Sinteticamente la storia di Horus è la seguente: Horus nacque il 25 Dicembre dalla vergine Hisis-Meri, la sua nascita fu accompagnata da una stella dell’Est e dopo la sua nascita fu adorato da 3 re. All’età di 12 anni era un insegnante adolescente prodigio e all’età di 30 anni venne battezzato da  una figura nota come Anup e da quel momento iniziò il suo ministero. Horus aveva 12 discepoli che viaggiavano con lui, compiva miracoli come la guarigione dei malati e il camminare sulle acque. Horus era conosciuto con nomi vari simbolici come: la “verità”, la “luce”, il “figlio eletto di Dio”, il “buon pastore”, l “Agnello di Dio” e molti altri… Dopo essere stato tradito da Taifon, Horus venne crocifisso, sepolto per 3 giorni, dopodiché risorse.


Nonostante il film non citi le fonti storiche testuali, è facile risalire all’unico “riferimento” bibliografico, che abbia seminato dubbi sulla versione ufficiale della storicità di Gesù Cristo, così come ci è stata tramandata dai Vangeli e dalla storia millenaria della Chiesa. Il libro è intitolato The Christ Conspiracy, redatto nel 1999 dalla storica e archeologa Dorothy M. Murdok, meglio conosciuta con lo pseudonimo di Acharya S (tradotto come guru S oppure maestro S) [2].


In un capitolo del suo libro, l'autrice mette in luce delle somiglianze e i parallelismi “rilevanti”, a suo dire, che intercorrerebbero tra la figura di Gesù Cristo e quella di Horus, ricalcando in grandi linee le “coincidenze”, esposte sopra nel filmato (nel seguito dell'articolo confuteremo le "dissertazioni" dell'autrice nel suo libro, che potete acquistare on-line, ma che ne sconsigliamo per ovvie ragioni l'acquisto, piuttosto che demolire la sintesi del video).


Il suo libro è stato a ragion veduta molto dibattuto e sono state mosse aspre critiche, addirittura viene messa in seria discussione la sua preparazione professionale (non avendo la ben che minima competenza accademica in egittologia) e soprattutto viene demolito il suo lavoro dalla critica accademica per non aver attinto da fonti primarie, ma affidandosi a fonti poco attendibili come Ancient Egypt: The Light of the World di Gerald Massey.


Massey era esponente della massoneria, poeta e scrittore di rilievo per la Società Teosofica, movimento religioso-filosofico fondato da Helena Blavatsky, la cui dottrina è alla base del movimento religioso mondialista, New Age.

Appassionato di civiltà egizia, lo scrittore apprende da autodidatta l'arte di decifrare i geroglifici. La sua teoria, che vuole instaurare un parallelismo tra la vita di Horus e quella di Gesù, si basa su un rilievo, che si trova a Luxor, battezzato come “Rilievo Massey”. Questo “reperto” venne esaminato e interpretato dall’improvvisato egittologo, fornendone il “significato” nella sua opera The Historical Jesus and The Mythical Christ.








L’interpretazione a tale rilievo è possibile trarla dalle considerazioni di un altro autore anticristiano, Samuel C. Sharpe, nel suo libro Egyptian Mythology and Egyptian Christianity a pag. 19: “In questa figura noi abbiamo l’Annunciazione, la Concezione, la Nascita e l’Adorazione, così come descritto nel primo e secondo capitolo del Vangelo di Luca”. [3]


Ovviamente la comunità di egittologi non avvalla questa teoria, ma soprattutto ne critica aspramente l’ “interpretazione” fornita, come ben riassunto dall’intervento dello storico dell’antichità e filosofo ateo, Richard Carrier: "Le opere di Massey, che tentano di stabilire un più generale parallelismo tra la religione giudaico-cristiana e la religione egizia, sono assolutamente disconosciute dalla moderna egittologia e non sono menzionate nell'Oxford Encyclopedia of Ancient Egypt o in qualche altra opera di riferimento di questa branca accademica. Massey non è infatti nominato né in "Who Was Who in Egyptology" di M. L. Bierbrier (III ed., 1995), attuale lista degli egittologi internazionali di riferimento, né tanto meno nella più estesa bibliografia sull'antico Egitto, stilata da Ida B. Pratt (1925/1942), universalmente riconosciuta dalla comunità internazionale degli egittologi". [4]


In realtà il vero mito di Horus è profondamente differente dalle vicende storiche evangeliche, tali da rigettare su due piedi qualsiasi congettura anticristiana.


Infatti: "Horus, figlio di Osiride e Iside, era un dio potente dell'antico Egitto, conosciuto sin dai tempi pre-dinastici, come una divinità celeste che aveva la sua personificazione terrena in una forma di falco. Suo padre Osiride era stato ucciso da suo fratello Seth ma Iside, con l’aiuto della sorella Nefti, vagarono sulla terra alla ricerca dei resti del corpo smembrato di Osiride, che Seth aveva sparso in varie parti dell’Egitto. Riassemblato il corpo del dio, Iside utilizzò le sue arti magiche per resuscitarlo almeno temporaneamente, così da potersi unire a lui e concepire un figlio. Fu allora che Horus, l’erede vendicatore di Osiride e il legittimo successore al trono d’Egitto, fu concepito. Dinanzi alle persecuzioni incessanti di Seth, Iside si nascose con il figlio nelle paludi del delta ed ivi lo allevò. Esortò Horus, una volta adulto, a vendicare suo padre e raccogliere l'eredità reale. Determinato a riconquistare il trono, Horus sfidò Seth e, nella violenta battaglia, il giovane dio perdette un occhio. La battaglia continuò, finché l'assemblea degli dèi intervenne e proclamò Horus, come unico legittimo sovrano d'Egitto." [5]


Come si può notare le similitudini sono pressoché nulle, sfatando alla radice qualsiasi tentativo maldestro di parallelismo tra Gesù e Horus, così come presentato nel libro della Murdok.


Ma anche ad una attenta critica testuale, la fallacia delle argomentazioni dell’autrice vengono messe in luce e al contempo demolite in pieno, in cui l’unica "fonte", da cui attinge, è solo ed esclusivamente il Rilievo Massey:

1) "Horus nacque dalla vergine Isis-Meri il 25 dicembre in una grotta/magiatoia con la nascita annunciata da una stella in oriente e attesa da 3 saggi uomini".

E' una congettura piena di inesattezze totalmente inventate di sana pianta, tranne alcune affermazioni, riprese dall'interpretazione del Massey:

  • Isis/Iside non era vergine, ma aveva concepito carnalmente il figlio Horus con il redivivo Osiride,  né esiste nessuna altra fonte autentica che attesti inequivocabilmente, che la dea fosse vergine, se non per autoreferenzialità del Rilievo Massey. Inoltre nella religione cristiano-cattolica, per Immacolata Concezione (dogma di Fede) ci si riferisce al concepimento senza peccato originale della Madre di Dio e non in riferimento alla verginità fisica della Madonna prima, durante e dopo il parto, che ha impegnato fiumi di discussioni tra i teologi cristiani per due millenni orsono.
  • Il nome di Isis, in lingua egiziana Aset, che significa “trono” [6],  mentre Isis-Meri è un nome-composto di fantasia, che compare solo ed esclusivamente nel libro della Murdok, che per altro non cita la fonte bibliografica. Mentre il nome Maria, deriva dell’ebraico, Myrhiàm, ovvero "amata da Dio" [7].
  • Horus, secondo il mito nacque l’ultimo giorno del mese di ‘Khoiak’, ovvero il 15 Novembre (e non il 25 dicembre). Altre fonti dicono sia nato il 25 agosto [8].
  • La nascita di Horus, inoltre, non fu annunziata da una stella in oriente e non ci furono saggi o magi presenti alla sua nascita, nessuna fonte ufficiale riporta queste informazioni, pertanto sono da considerarsi frutto di fantasia dell’autrice.
  • Riguardo la stella: la Murdok, copiando l’idea di Massey, afferma che la stella, annunciatrice della nascita di Gesù molti mesi prima dell’evento, era Orione e quindi la Stella di Horus (sfruttandone l’assonanza). Innanzitutto è d’obbligo precisare che Orione è in realtà una costellazione (non una stella), inoltre non fu questa la costellazione, o stella, che i Magi videro, ma l’ipotesi più accreditata su base scientifica identifica la “stella” della Tradizione cristiana con una triplice congiunzione di Giove-Saturno, verificatasi realmente nel 7 a.C. nella costellazione dei Pesci [9].


2) "A 12 anni Horus insegnava nel Tempio, a 30 fu battezzato dopo essere sparito per 18 anni".
Nessuna fonte ufficiale riferisce di questa vicenda, infatti la Murdok non riporta le citazioni, travisando anche il Rilievo Massey, che non fa nessun accenno al presunto Battesimo di Horus, quindi sembra trattarsi di un volo pindarico della Murdok. Inoltre Gesù non è sparito, semplicemente gli evangelisti si concentrano sulla vita pubblica da adulto di Gesù, molto più importante rispetto al periodo dell’infanzia e dell’adolescenza, eccettuati rari aneddoti, riportati nei Vangeli.

3) Horus fu battezzato nel fiume Eridano o Iarutana (Giornado) da “Anup il battista” e “Aan”.
Anup il Battista non compare in alcun modo nel mito di Horus. Inoltre l’Eridano era l’antico nome del fiume italiano Po (ammenochè non si fosse battezzato in Italia), attualmente identifica una costellazione.

4) "Aveva 12 discepoli, due di essi suoi testimoni ed erano chiamati Anup ed Aan".
Horus aveva dei discepoli fedeli (chiamati Heru-Shemsu), creati da sua madre Iside per servirlo e seguirlo. Anup e Aan non compaiono nel mito.

5) "Fece miracoli, esorcizzo demoni, e resuscitò El-Azarus ( El-Osiris) dai morti.”
Nel mito di Horus non sono riportate queste presunte doti taumaturgiche del dio, l’unico “miracolo” fu quello della madre Iside, che riportò in vita temporaneamente il padre Osiride mediante le arti magiche. Quindi il soggetto, che compie il “miracolo”, è stato travisato intenzionalmente dalla Murdok.

6) "Horus camminò sulle acque.”
Non è riportato nella sua mitologia egizia.

7) "Il suo epiteto personale era “Iusa” (Gesù?), il figlio di Ptah il “padre”. Era quindi un figlio santo".
Non fu mai chiamato Iusa (e tale nome non compare da nessuna parte in Egitto, mitologia o storia) e nemmeno fu chiamato ‘figlio santo’. La Murdok non cita le sue fonti.

8) "Ha dato un Sermone della Montagna e i suoi discepoli raccontarono ‘I detti di Iusa’”
Horus non ha mai predicato sulla montagna, soprattutto non ha mai interagito con i “mortali” per dispensare precetti esistenziali.

9) "Horus si transfigurò sul monte".
Nel mito non compare affatto questo aneddoto.

10) "Horus fu crocefisso, morì e fu sepolto e poi resuscitò".
Horus non fu mai crocefisso. Un mito di minore rilievo, e valutato ufficiosamente, afferma che fu ucciso e fu gettato a pezzi nel Nilo e poi sua madre Iside lo fece recuperare da un coccodrillo. In un altro si afferma che muore per morso da scorpione e sua madre ha riesumato il cadavere (non l'ha resuscitato). Nelle fonti ufficiali, comunque, Horus non muore, è invece Osiride ad essere ucciso da Seth.

11) "Horus era anche “La via, verità e luce”, “Messia”, “Figlio eletto di Dio”, “Il figlio dell’Uomo”, “il buon pastore”, ecc.".
I soli ed unici titoli di Horus erano: Grande Dio, Signore delle Potenze, Signore dei Cieli e Vendicatore di Suo Padre.

12) "Era pescatore e viene associato con il Pesce (Ichtys), l'Agnello e il Leone".
Horus non fu mai pescatore, nè ci si riferì a lui come pescatore. Gesù è indicato simbolicamente con un pesce, o associato all'agnello sacrificale, ma mai ad altri animali. Horus invece non è mai associato ad agnelli e leoni, ma ad un falco, come riportato nel suo mito.

13) "Horus venne a portare a compimento la Legge".
Nel mito non si fa riferimento a nessuna “Legge” da portare a compimento. L’unica missione di Horus era la vendetta paterna nei confronti dello zio Seth.

14) "Doveva regnare per 1000 anni come Gesù".
Nel mito non è riportato.

Da notare come una semplice teoria “fantasiosa”, che pretenderebbe di riscrivere la storia del Cristianesimo, costruita e diffusa da una persona incompetente senza la ben che minima preparazione accademica (e da un’ottica più ampia non è da escludere anche la malafede del Massey, essendo esponente della massoneria e del movimento filosatanista della Blavatsky), possa trovare una visibilità nel web molto maggiore delle stesse fonti storiche ufficiali. E getta una ombra lunga sugli intenti e gli scopi del film no-profit Zeitgeist, che pretende di scagliarsi contro i Poteri forti per certi versi, ma che si alimenta (forse anche finanziariamente) in quello stesso ambiente, che denuncia a più riprese.



Note e riferimenti bibliografici:


[3] “In this picture we have the Annunciation, the Conception, the Birth, and the Adoration, as described in the First and Second Chapters of Luke's Gospel; and as we have historical assurance that the chapters in Matthew's Gospel which contain the Miraculous Birth of Jesus are an after addition not in the earliest manuscripts, it seems probable that these two poetical chapters in Luke may also be unhistorical, and be borrowed from the Egyptian accounts of the miraculous birth of their kings.”

Nessun commento:

Posta un commento