MADONNINA: LA PRUDENZA DEL MARIOLOGO
Ecco l'articolo di ROBERTA GRASSI
BRINDISI 9 marzo 2011 “Dio
può manifestarsi, la Vergine può apparire, ma non è credendo ai miracoli che si
raggiunge la salvezza. Generalmente si tratta di rivelazioni private che vengono
trattate con enorme discrezione. E non è così semplice che vengano riconosciute
dalla Chiesa”. Antonino Grasso, docente di mariologia all’Issr “San Luca” di
Catania, è uno studioso di gran fama, non di fenomeni miracolistici ma del
Vangelo. E’ lui che gestisce il portale di mariologia, un sito internet
accreditato, che contiene numerosi articoli, video, recensioni, l’elenco delle
preghiere e tanti documenti di rilievo.
Di lacrimazioni ce ne sono state, solo alcune sono state effettivamente riconosciute, ma mai dagli occhi di una statua sono scese gocce di sangue, tranne che nel caso di Civitavecchia, dove non c’è al momento alcun avallo ufficiale.
“La Madonna non appare per predire disgrazie. E generalmente le mariofanie sono molto semplici. A Fatima si è mostrata solo sei volte, ha detto ai ragazzini di pregare e ha lanciato all’umanità un messaggio che è duraturo, perenne. Non ha bisogno di dimostrare la propria esistenza, di annunciare catastrofi. Sappiamo che le catastrofi esistono, le guerre ci sono. E’ nella storia del mondo – spiega il professore Grasso – ma se la Vergine si mostra, lo fa da madre, per proteggere i suoi figli, per indicare loro la strada da seguire. E’ un messaggio di speranza, quello che ci trasmette, non di terrore”.
La posizione che la Chiesa locale, il vescovo, assume, è quella che fa la differenza. E’ la diocesi che deve dare indicazioni ai fedeli, che deve esprimersi perché i fedeli sappiano se chi dice di vedere la Madonna è una persona affidabile o sta abusando della credulità popolare: “Non conosco i fatti di Brindisi – prosegue Grasso – non so cosa sia accaduto e quindi non posso fare valutazioni sul merito. Posso soltanto suggerire a chi crede di affidarsi al Vangelo e di seguirne gli insegnamenti. E’ il Vangelo che ci insegna che il nostro destino è quello di salvarci. E, a parer mio, se la Madonna appare lo fa per chiamarci alla salvezza. Ma non è credendo ai miracoli che la si conquista. E poi, secondo me, i miracoli non sono mai contro natura. Le guarigioni di Lourdes sono degli eventi meravigliosi dinanzi ai quali la scienza non può far altro che ammettere i propri limiti. Ma non si tratta di fenomeni irrazionali, semplicemente di manifestazioni che non possono ancora avere una spiegazione”.
Ci sono delle lacrimazioni riconosciute. Una è quella di Siracusa del ’52. Erano lacrime, non sangue: “La Madonna ha pianto per diversi giorni, allora. E’ possibile che accada, che la Vergine pianga per i nostri peccati, ma il messaggio che ne consegue è sempre un messaggio di speranza”. Anche in Giappone è accaduto, ad Akita. Suor Agnese Katsuko Sasagawa, una religiosa dell’Ordine delle Serve dell’Eucaristia, sentì dapprima una voce, nonostante fosse completamente sorda. E vide una luce brillante provenire dal tabernacolo. Questo fenomeno si verificò per diversi giorni. Era il 1973, qualche giorno dopo, il 28 giugno, sulla sua mano apparve una ferita a forma di croce.
“La Vergine è espressione della maternità spirituale. E’ stato Gesù a conferirle questo ruolo quando morente, sulla croce, le disse ‘Ecco tuo figlio’”.
E’ necessario dunque prestare molta attenzione. Di apparizioni ce ne sono, ce ne sono state e ce ne saranno probabilmente tante. Ma non tutte possono essere considerate veritiere: “Devono essere contraddistinte da brevità e linearità teologica” secondo Grasso. E inoltre “il veggente non si deve trasformare in un predicatore, ma in un testimone silenzioso della parola di Dio. Le apparizioni non fanno che mettere in evidenza ciò che è già scritto nel Vangelo e non ne aggiungono una virgola”.
La Chiesa, per stabilire l’autenticità, si occupa innanzitutto di valutare lo stato di salute mentale del veggente. Poi accerta che il messaggio che viene pronunciato sia conforme all’insegnamento della Chiesa. E’ il vescovo solitamente a nominare una commissione di esperti. Andrà fatto, anche nel caso di Mario D’Ignazio, il brindisino nella cui villetta, ogni 5 del mese, si concentra una folla di fedeli in preghiera per assistere alle presunte apparizioni.
Di lacrimazioni ce ne sono state, solo alcune sono state effettivamente riconosciute, ma mai dagli occhi di una statua sono scese gocce di sangue, tranne che nel caso di Civitavecchia, dove non c’è al momento alcun avallo ufficiale.
“La Madonna non appare per predire disgrazie. E generalmente le mariofanie sono molto semplici. A Fatima si è mostrata solo sei volte, ha detto ai ragazzini di pregare e ha lanciato all’umanità un messaggio che è duraturo, perenne. Non ha bisogno di dimostrare la propria esistenza, di annunciare catastrofi. Sappiamo che le catastrofi esistono, le guerre ci sono. E’ nella storia del mondo – spiega il professore Grasso – ma se la Vergine si mostra, lo fa da madre, per proteggere i suoi figli, per indicare loro la strada da seguire. E’ un messaggio di speranza, quello che ci trasmette, non di terrore”.
La posizione che la Chiesa locale, il vescovo, assume, è quella che fa la differenza. E’ la diocesi che deve dare indicazioni ai fedeli, che deve esprimersi perché i fedeli sappiano se chi dice di vedere la Madonna è una persona affidabile o sta abusando della credulità popolare: “Non conosco i fatti di Brindisi – prosegue Grasso – non so cosa sia accaduto e quindi non posso fare valutazioni sul merito. Posso soltanto suggerire a chi crede di affidarsi al Vangelo e di seguirne gli insegnamenti. E’ il Vangelo che ci insegna che il nostro destino è quello di salvarci. E, a parer mio, se la Madonna appare lo fa per chiamarci alla salvezza. Ma non è credendo ai miracoli che la si conquista. E poi, secondo me, i miracoli non sono mai contro natura. Le guarigioni di Lourdes sono degli eventi meravigliosi dinanzi ai quali la scienza non può far altro che ammettere i propri limiti. Ma non si tratta di fenomeni irrazionali, semplicemente di manifestazioni che non possono ancora avere una spiegazione”.
Ci sono delle lacrimazioni riconosciute. Una è quella di Siracusa del ’52. Erano lacrime, non sangue: “La Madonna ha pianto per diversi giorni, allora. E’ possibile che accada, che la Vergine pianga per i nostri peccati, ma il messaggio che ne consegue è sempre un messaggio di speranza”. Anche in Giappone è accaduto, ad Akita. Suor Agnese Katsuko Sasagawa, una religiosa dell’Ordine delle Serve dell’Eucaristia, sentì dapprima una voce, nonostante fosse completamente sorda. E vide una luce brillante provenire dal tabernacolo. Questo fenomeno si verificò per diversi giorni. Era il 1973, qualche giorno dopo, il 28 giugno, sulla sua mano apparve una ferita a forma di croce.
“La Vergine è espressione della maternità spirituale. E’ stato Gesù a conferirle questo ruolo quando morente, sulla croce, le disse ‘Ecco tuo figlio’”.
E’ necessario dunque prestare molta attenzione. Di apparizioni ce ne sono, ce ne sono state e ce ne saranno probabilmente tante. Ma non tutte possono essere considerate veritiere: “Devono essere contraddistinte da brevità e linearità teologica” secondo Grasso. E inoltre “il veggente non si deve trasformare in un predicatore, ma in un testimone silenzioso della parola di Dio. Le apparizioni non fanno che mettere in evidenza ciò che è già scritto nel Vangelo e non ne aggiungono una virgola”.
La Chiesa, per stabilire l’autenticità, si occupa innanzitutto di valutare lo stato di salute mentale del veggente. Poi accerta che il messaggio che viene pronunciato sia conforme all’insegnamento della Chiesa. E’ il vescovo solitamente a nominare una commissione di esperti. Andrà fatto, anche nel caso di Mario D’Ignazio, il brindisino nella cui villetta, ogni 5 del mese, si concentra una folla di fedeli in preghiera per assistere alle presunte apparizioni.
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