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giovedì 31 maggio 2012

MARIO D'IGNAZIO:UN CORNUTO CHE VEDE GLI ANGELI..

«Grande fermezza per l'errore, grande amore per l'errante» (Papa Giovanni XXIII)

«Grande fermezza per l'errore, grande amore per l'errante»         (Papa Giovanni XXIII)


27 aprile 2012


MARIO D'IGNAZIO

Mario D'Ignazio
... veggente ... o...
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Scritto da Redazione il 23 gennaio 2012 - 17:01

Orientamenti sulle presunte apparizioni al giovane brindisino Mario D’Ignazio
In riferimento al fenomeno delle presunte apparizioni della Vergine Maria al giovane brindisino Mario D’Ignazio, nei giorni scorsi S.E. l’Arcivescovo, Mons. Rocco Talucci, ha consegnato ai Sacerdoti della Diocesi alcuni orientamenti.
Nel documento, analizzando il fenomeno “ancora aperto e di cui il giovane Mario si assume la responsabilità”, Mons. Talucci ha precisato come non vi sia “Nulla da dire sulla bontà dei messaggi che la Madre celeste indirizzerebbe ai suoi figli”, ma questi, “pur stimolanti alla conversione per l’affermazione del Regno di Dio sulla terra, a volte diventano contradditori nelle forme in cui si manifestano”.
“Confermando l’invito a coltivare prudenza nella lettura dei fatti, riflessione silenziosa ed ecclesiale nell’accoglienza dei messaggi, attesa e umiltà nella formulazione delle scelte operative”, l’Arcivescovo evidenzia alcune note di comportamento che impegnano tutti. E, in particolare: “Il fenomeno «apparizioni» sembra appartenere al solo «veggente» e non alla Chiesa, a cui è affidato il «deposito» della fede.
Se il giovane, destinatario di «rivelazioni», con il pretesto di obbedire alla Beata Vergine e a Dio, non sente il dovere di rapportarsi alla Chiesa, all’Arcivescovo, è libero di farlo, ma questo non è modo ecclesiale.
Se vuole organizzare manifestazioni religiose nella campagna di sua proprietà, lo fa per sua libertà personale e familiare, ma non è forma ecclesiale.
Se vuole servirsi dei mezzi di comunicazione per propagandare i vari fenomeni, di cui si prende atto solo sulla sua parola, e accogliere inviti per recarsi in diversi luoghi a parlare del fenomeno, se ne assume la responsabilità, ma non è secondo consuetudine ecclesiale”.
Nel messaggio affidato ai sacerdoti, Mons. Talucci afferma ancora: “È arbitrario, quindi non ecclesiale: considerare santuario la propria campagna, elevandola a luogo di processione; esporre a venerazione una statua confezionata secondo la propria visione; fregiarla di un titolo specifico;




pubblicare immaginette mariane;formulare preghiere senza l’imprimatur, cioè senza l’approvazione ecclesiastica;
esporre cartelli indicanti un particolare giardino;
distribuire segni devozionali come a pellegrini verso un santuario”.
E ancora: “Non appaiono autentici taluni messaggi rivolti a persone singole impegnandole a seguire forme particolari di adesione. Non è delicato parlare pubblicamente della consegna di un messaal Vescovo. Appare strano che la diffusione di un messaggio, molto forte, nei confronti dei sacerdoti, venga ritenuto prima segreto, e poi reso pubblico senza presentarlo prima all’Arcivescovo. Crea perplessità, non il dolore della Madonna, ma il suo linguaggio duro, mai usato e per niente misericordioso verso i sacerdoti di cui è Madre.
Sorprende la irascibilità dei familiari del giovane. verso coloro che dimostrano di non credere alresunto fenomeno.



Sembra che si dia più cura e importanza all'accoglienza di pellegrinaggi,

alla diffusione di interventi su giornali e riviste, su emittenti televisive e siti o a testimonianze dirette, che non ad un cammino di fede di livello veramente ecclesiale”.


E infine: “Non risultano secondo verità alcune sue dichiarazioni rilasciate sulla vicenda del Seminario e sulla vita vocazionale. Non è comprensibile, sia la "delusione” del giovane D'Ignazio, espressa nei confronti dell’Arcivescovo per le posizioni che coltiva, sia la sospensione di qualunque incontro con Lui”.
Nel documento, Mons. Talucci si rivolge direttamente ai Sacerdoti raccomandando loro di “orientare i fedeli alla normale vita di fede e di preghiera”; “far cogliere il messaggio di Maria che, nel Vangelo e nella Chiesa, esprime il suo amore materno e invita alla conversione e alla santità”; “educare alla certezza della fede senza affidarsi alle novità”.
E infine l’esortazione ai fedeli, ai quali “pur considerando la libertà di ognuno di seguire, verificare, sperimentare situazioni nuove, che possono sembrare significative per la propria vita”, viene raccomandato di “pregare il Signore perché ci faccia conoscere la verità di fondo sottesa a queste manifestazioni”; se da questa esperienza dovesse sorgere uno stimolo alla fede “rinnovare la propria vita, nella testimonianza e nella esperienza sacramentale, vissute nelle proprie comunità parrocchiali”; di “non parlare di pellegrinaggio perché questo suppone come meta un santuario riconosciuto dalla Chiesa”; di “non legarsi ad effetti «eclatanti», a volte strani e contraddittori, che non appartengono alla prassi normale della fede e possono ingannare i più deboli e i più bisognosi”; di “comprendere la prudenza della Chiesa, e non incrementare la reazione legata forse a pretese personali”.
Con una importante sottolineatura: “i momenti di preghiera nella contrada Santa Teresa non suppliscono le celebrazioni religiose nella propria chiesa”.
Il Documento si chiude con l’assicurazione che “La Chiesa diocesana segue e seguirà con attenzione l’evoluzione del fatto per scoprire la volontà di Dio senza anticipi e senza pretese”.

Le presunte apparizioni di Brindisi
Data: Venerdi, 27 di Gennaio del 2012 (11:31:35)
Argomento: Mariofanie
Comunicato ufficiale dell'Arcivescovo di Brindisi
Mons. Rocco Talucci



Altri interventi pubblici relativi alla vicenda:
Dichiarazioni dell'Arcivescovo in merito alle presunte apparizioni
Dichiarazioni di S.E. Mons. Rocco Talucci in merito alle presunte apparizioni al giovane brindisino Mario D’Ignazio

In riferimento ai fenomeni di presunte apparizioni della Madonna al giovane brindisino Mario D’Ignazio, la Chiesa guarda con rispetto ogni novità che sorge tra i fedeli. La Vergine santa può apparire quando, come e a chi vuole per un messaggio di salvezza.
Ogni fenomeno va considerato con tutto il discernimento possibile, per verificare se le modalità e i contenuti siano degni di fede e conformi agli insegnamenti della Chiesa.
Ogni disparità, esaltazione, enfasi, illusione miracolistica o pretesa di preventiva credibilità, sono motivi di diffidenza e di opportuna verifica.
Nel caso che sta riguardando Mario D’Ignazio, nessun sacerdote è stato inviato nel giardino della famiglia del giovane brindisino perché nella fase entusiastica del fenomeno la presenza di un prete sarebbe stata interpretata come automatica approvazione.
Il fenomeno però è stato seguito da vicino, soprattutto con vari colloqui col giovane interessato. In questi casi è opportuno che una sola persona sia autorizzata a rilasciare dichiarazioni, per evitare che giudizi personali e approssimativi vengano intesi come voce ufficiale della Chiesa, creando confusione.
Ad oggi l’unica voce autentica riguardo il caso di Mario D’Ignazio è quella dell’Arcivescovo. Il presunto "veggente" ha l'obbligo, anzi dovrebbe avvertire l'ansia di riferire tutto all'autorità ecclesiastica, rimettendosi alle sue valutazioni o indicazioni, vedendosi carico di tanta responsabilità. Il Vescovo fa il suo discernimento personale ed ecclesiale non per impedire, ma per verificare quanto avviene.
Ogni fatto nuovo va preso in considerazione, perché resti nel suo giusto alveo di riservatezza per meglio comprenderlo, per evitare allarmismi e false illusioni, giacché i fatti eclatanti a volte prendono più dello stesso messaggio.
C'è tempo per dichiarare una verità, è difficile correggere un abbaglio. I fenomeni legati ai presunti miracoli dell’ostia, delle stimmate o della lacrimazione della statua della Vergine creano preoccupazione perché distraggono da un messaggio vero, chiaro, semplice. Troppi elementi concorrono: ostia, olio, sangue. Avviene di tutto, intorno ad un messaggio che invece deve essere la parte centrale del fenomeno. La comparsa di macchie di sangue sulle mani non significa automaticamente stimmate. Tutti gli elementi che accompagnano il fenomeno sono lontani da quella semplicità che di solito caratterizza i fatti prodigiosi. Abbonda l'eclatante che non depone a favore.
La fede non è qualcosa di personale, ma adesione a Cristo e al suo Vangelo annunciato e vissuto nella Chiesa. Il comunicato-stampa preparato e diffuso dalla Diocesi il 3 maggio 2010 attesta che si è preso atto di quanto sembra accadere.
La prudenza suggerisce di non negare il fatto, perché lo si osserva, e di non riconoscerlo perché prematuro. Assicura il rispetto della persona che si presume sincera, ma non avalla quanto potrebbe essere frutto di immaginazione o di emozione estatica. Spiega alla gente di non coinvolgersi più di tanto, perché il Vangelo, l’insegnamento e l’esperienza della Chiesa è più che sufficiente per coltivare la fede, senza la necessità di portarsi sul luogo. A questo si aggiungono i colloqui con il presunto “veggente”, sollecitato ad educare secondo questa linea quanti si accostano al fenomeno. Aggiungo inoltre, che un’apposita relazione è stata già presentata alla Santa Sede. L’alone spirituale che circonda il fenomeno predispone alle reazioni più diverse: chi vede una cosa, chi ne vede un’altra, chi sviene, altri si turbano fino a dubitare di tutto.
L’effetto più serio, forse è solo il clima di preghiera, e questo deve orientare il fedele alla partecipazione alla vita ordinaria delle Parrocchie, dove si ascolta il Vangelo, si riceve l’Eucaristia, si invita all’amore vero verso Dio e verso il prossimo. Il sensazionale passa, l’ordinario resta. La suggestione di gruppo è possibile, per questo ognuno sappia esaminare, ponderare e valutare le proprie sensazioni ed esperienze. La villetta dei D’Ignazio non è e non può essere considerato un “santuario”. Ecco la necessità di evitare tutto ciò che è proprio di un Santuario. Non è permessa alcuna processione, l’esposizione di cartelli indicatori, la produzione di immaginette, scrivere titoli mariani e preghiere proprie, sistemare altarini e fare associazioni.
L’obbedienza alla Chiesa è il miglior rispetto della Madonna e un criterio di autenticità. Le apparizioni possono avvenire, ma non per questo sono tutte vere. Finché sono ancora aperte non è possibile dare un giudizio.
Se il giovane è sicuro di sé deve aver fiducia nella Chiesa anche quando questa rimane in silenzio. È necessario che il giovane venga aiutato alla sua scelta di vita e non considerato come il “santone” a cui chiedere grazie. Altro è il desiderio della preghiera che ognuno può coltivare.
Esorto dunque la gente a credere all’amore della Vergine santa anche senza spostarsi verso la villetta, ritenendo compiuto quanto al massimo è solo un segno, ancora tutto da verificare. Il giovane consegni i messaggi alla Chiesa, consapevole di aver reso un servizio, e si abbandoni con fede.

Brindisi, 18.03.2011

+ Rocco Talucci
Arcivescovo di Brindisi-Ostuni


Nel frattempo i messaggi trasmessi dal Signor Mario D'Ignazio stanno già circolando nonostante il divieto del Vescovo. Inutile tirare in ballo pseudo esperti alla Laurentin che addirittura accusano la Chiesa ed i teologi di non comprendere l'importanza di questi fenomeni come Medjugorje, Dozule, ecc. Meno male invece, salvo qualche eccezione, che la Chiesa resiste a queste intrusioni che non fanno altro che diffondere un falso Vangelo.



Il “veggente” e famiglia restano zitti


BRINDISI – Il presunto “veggente” preferisce il silenzio. E con lui, ci tiene a precisare, anche tutta la sua famiglia. Non una parola sulla lettera dell’arcivescovo di Brindisi, Rocco Talucci, che ha “preso le distanze” da quanto avviene il 5 di ogni mese in contrada Santa Teresa, nel giardino di casa D’Ignazio. Mario, un ragazzo di 28 anni, sostiene ormai da quasi due anni di avere delle apparizioni della Vergine Maria, proprio accanto a un alberello d’ulivo sotto il quale è stata posizionata una statuetta della madonna di Fatima che negli scorsi mesi avrebbe addirittura lacrimato sangue.

FONTE:


IL VESCOVO TALUCCI SCONFESSA MARIO D'IGNAZIO
"Quello che fa va al di là delle regole ecclesiali, è del tutto arbitrario"

Dopo la sconfessione un nuovo “miracolo”


Martedì 07 Febbraio 2012 11:49 Redazione_2
BRINDISI – Il vescovo ha sconfessato il veggente con una lettera ai parroci, ma ecco che puntuale arriva il colpo di scena in quel di contrada Santa Teresa, dove Mario D’Ignazio, durante il consueto appuntamento del 5 di ogni mese con le “apparizioni” celesti avrebbe avuto nuovamente in dono un ostia sulla lingua fatta materializzare in terra da Gesù cristo, stavolta disceso tra gli umani insieme alla Vergine Maria per diffondere la parola di Dio ai pellegrini che frequentano il giardino nei pressi dell’aeroporto civile. Domenica pomeriggio, a quanto pare, sarebbe andato in scena lo stesso copione del maggio del 2010. Lo si può leggere sul sito internet che è ormai la fonte ufficiale della famiglia. Dopo il tradizionale messaggio della Madonna, pronunciato dal ragazzo appena riavutosi da un momento di trance, è stata la volta del messaggio di Gesù: “Il Signore Gesù appare vestito d'azzurro. Aveva il cuore esposto. Mi ha dato la comunione dicendo: ‘io sono il figlio del Dio vivente. Figliolo ricevi il mio sacro corpo adorandomi con tutto il cuore. Io sono vivo nell'ostia santa e chi si ciba in grazia dell'eucarestia riceverà altissimi doni e la mia presenza. Figlioli io sono il vostro buon pastore e vi invito a valorizzare l'eucarestia, adorandola profondamente. Io sono con voi sempre”.

FONTE:
http://senzacolonne.it/index.php?option=com_content&view=article&id=16184:dopo-la-sconfessione-un-nuovo-miracolo&catid=90:cronaca-brindisi&Itemid=280

GRIS di TARANTO
PRESUNTE APPARIZIONI A MARIO D'IGNAZIO (BRINDISI)

MARIO D'IGNAZIO A MATTINO5 - Settembre 2011
video

Tratto da:
Messaggi pubblici mensili
… … ...
Ricordiamo che la loro diffusione è pienamente conforme al Decreto della Sacra Congregazione della Dottrina della Fede, AAS 58 del 1966, il quale abroga i canoni 1399 e 2318, per cui:
NON E' PIU' PROIBITO DIVULGARE, SENZA L'IMPRIMATUR, SCRITTI RIGUARDANTI NUOVE APPARIZIONI, RIVELAZIONI, VISIONI, PROFEZIE E MIRACOLI.
… … …
Ma gli autori di quanto sopra riportato dimenticano o omettono che il documento del 1966 e il codice cui si fa riferimento in esso non è quello attualmente vigente (del 1983), ma quello in vigore al momento in cui venne emanato il citato atto (quindi il CIC del 1917), interamente abrogato nel momento in cui è stato promulgato l'attuale.
Nel CIC vigente, la pubblicazione di libri su argomenti inerente Scrittura, fede e morale è disciplinata dai Canoni 822-832 (QUI: http://www.vatican.va/archive/ITA0276/__P2P.HTM )
Il Codice di Diritto Canonico vigente oggi in tutta la Chiesa risale al 1983, ossia 17 anni dopo il citato decreto di Paolo VI, ciò vuol dire che, a prescindere da quel decreto, i canoni 1399, 2318 (si suppone del Codice di Diritto Canonico del 1918) sono abrogati, quindi è superfluo e senza senso specificare ciò. Sicuramente chi l'ha scritto per primo l'ha copiato da qualche libro pre-1983 e tutti poi hanno copiato secondo il motto in internet veritas.
La Dottrina della Chiesa al riguardo è la seguente:
Lungo i secoli ci sono state delle rivelazioni chiamate «private», alcune delle quali sono state riconosciute dall'autorità della Chiesa. Esse non appartengono tuttavia al deposito della fede. Il loro ruolo non è quello di «migliorare» o di «completare» la Rivelazione definitiva di Cristo, ma di aiutare a viverla più pienamente in una determinata epoca storica. Guidato dal Magistero della Chiesa, il senso dei fedeli sa discernere e accogliere ciò che in queste rivelazioni costituisce un appello autentico di Cristo o dei suoi santi alla Chiesa. La fede cristiana non può accettare «rivelazioni» che pretendono di superare o correggere la Rivelazione di cui Cristo è il compimento. E' il caso di alcune religioni non cristiane ed anche di alcune recenti sette che si fondano su tali «rivelazioni». (CCC 67)
e ancora ...
… … …
Diversi sono i sacerdoti che si accostano umilmente alla lettura dei Messaggi e all'Apparizione , trovando grande giovamento nel cammino ministeriale e proponendo alla gente il Messaggio della Regina dei Cieli : la riconciliazione con Dio . Tali sacerdoti ascoltano Mario , accogliendo la sua testimonianza di vittima d'amore e sostenendolo nella sua missione . Sacerdoti e religiosi , infatti , sono chiamati a cooperare affinché si approssimi il Trionfo annunciato dalla Vergine Maria a Fatima e con il loro esempio di vita santa , strappino anime all'Avversario , mettendo in pratica tali Messaggi d'Amore Traboccante. … … …
Questi sacerdoti dimenticano che prima di ogni cosa devono con umiltà ascoltare il loro Vescovo e le raccomandazioni inserite nell’ultimo documento del 23 gennaio 2012 dove, Mons. Talucci, tra l'altro, raccomanda loro di:
“orientare i fedeli alla normale vita di fede e di preghiera”;
“far cogliere il messaggio di Maria che, nel Vangelo e nella Chiesa, esprime il suo amore materno e invita alla conversione e alla santità”;
“educare alla certezza della fede senza affidarsi alle novità”.


SODAINCAUSTICA – IL CASO MARIO D’IGNAZIO

Disobbedienti verso la Chiesa
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Mario D'Ignazio da due anni dice di vedere la Madonna. Ma il vescovo di Brindisi-Ostuni lo sconfessa: non c'è niente di soprannaturale, D'Ignazio lontano dalla Chiesa. E i fedeli si dividono

Apparizioni in cielo, lacrime di sangue. Brindisi, il veggente Mario D'Ignazio da due anni dice di vedere la Madonna. Ma il vescovo di Brindisi-Ostuni lo sconfessa: non c'è niente di soprannaturale, D'Ignazio lontano dalla Chiesa - I DOCUMENTI SU AFFARI. Mentre il caso arriva in televisione e i fedeli si dividono, torna in mente il mistero "dimenticato" delle apparizioni a Scarpaleggia...

Martedì, 24 aprile 2012 - 12:26:00
di Antonino D'Anna
CASA D'IGNAZIO NON E' UN SANTUARIO
“LA MADONNA? FORSE APPARIRANNO I VIGILI”
MADONNINA: LA PRUDENZA DEL MARIOLOGO
Fonte:
http://www.sanlucact.org/modules.php?name=News&file=print&sid=95


VISIONI E CONDONO: “Siamo in regola”
di Paola Bari » 24 marzo 2012 alle 04:30




BRINDISI – “La nostra abitazione è in regola, abbiamo presentato domanda per il condono edilizio nel 1994 e quello che accade nel nostro giardino non ha nulla a che vedere con la regolarità della struttura. Inoltre abbiamo sempre pagato le tasse comunali. Siamo stanchi di ricevere sempre attacchi”. A parlare è la famiglia D’Ignazio attraverso il loro legale di fiducia Fulvio Pedone (del foro di Lecce) in risposta alle supposizioni di alcuni scettici riguardo la loro intenzione di voler trasformare la casa in campagna in cui vivono (in contrada Santa Teresa a Brindisi) in un santuario per evitarne l’abbattimento perché costruita abusivamente.
Apparizioni Brindisi: La Passione del Piccolo Mario della Quercia
FONTE:
http://www.youtube.com/watch?v=wBW2W9FYBTQ&feature=related

ATTENZIONE AL CENACOLO MARIO D’IGNAZIO DI BRINDISI POSSIBILE TRUFFA

IL PRESUNTO VEGGENTE DI BRINDISI - FEDE O FRODE?
FONTE:
https://www.facebook.com/groups/223384121103761/


La trasmissione Mistero.TV ha realizzato un servizio sulle Apparizioni della Beata Madre a Brindisi, in Contrada Santa Teresa.
Nella nuova edizione del programma potremo seguire cosa avviene davvero (... !?! ...)
a Brindisi, nel Giardino di Nostra Signora della Riconciliazione.
Tratto da:
https://www.facebook.com/pages/Mario-DIgnazio-Gli-Appelli-Materni-della-Madonna-a-Brindisi/216043908462241
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Fonte: http://www.youtube.com/watch?v=m0NaqV2bfGg

Mario D'ignazio il presunto veggente di Brindisi in cerca notorietà
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Fonte: http://www.youtube.com/watch?v=lGahvsJGkkI&feature=channel&list=UL

ITALIA1
Dalla trasmissione del 26 Aprile 2012
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Mario D'ignazio a Mistero e con una sola stigmata?
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Sito ufficiale
Le apparizioni di Brindisi

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