a cura di Paolo Baroni
postato: 28 maggio 2010
ultima modifica: 27 luglio 2012
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Questo breve articolo non ha certamente la pretesa di trattare in modo esauriente un tema così complesso come il traviamento delle giovani generazioni da parte dei «poteri forti». Né in questa sede tratteremo della filiazione massonica dell'ideologia comunista. Rimandiamo perciò il lettore ad opere che affrontano questi temi in maniera esaustiva. Ciò che segue non è che una succinta raccolta di testimonianze o affermazioni di leader appartenenti alla sètta massonica o a vari partiti marxisti inerente la volontà di perseguire l'abbruttimento dei giovani attraverso diversi mezzi («sesso, droga e rock'n'roll») al fine di fiaccarla moralmente e di manipolarla senza che essa opponga alcuna resistenza. Il fine ultimo che si è prefissa la sètta è la creazione ex novo di un Nuovo Ordine Mondiale, di un «uomo nuovo» non più ad immagine di Dio, ma del proprio ego contorto e schizofrenico.
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l «La musica è il principale interesse della gioventù moderna. Non ha alcuna importanza se gli anziani non l'ascoltano, poiché essi sono finiti in ogni modo».
l'ex beatle George Harrison (1943-2001)
l «Abbiamo associato giovinezza, musica, sesso, droga e rivoluzione con tradimento: è molto difficile andare oltre».
Jerry Rubin (1938-1994), attivista politico comunista americano
l «Corromperemo così tanto l'Occidente che puzzerà».
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l Distruggere il cattolicesimo
Quali fini si prefigge la sètta massonica? Secondo tutti gli studiosi più accreditati di questa piovra sotterranea e per ammissione di numerosi suoi adepti, si tratta in sintesi dei fini perseguiti da tutte le altre Società Segrete e dagli altri movimenti che gravitano intorno ad essa, ovvero l'edificazione del «Tempio di Salomone», la realizzazione della «Grande Opera», che altro non è che la creazione di una «nuova natura umana» 1 e l'instaurazione di un Nuovo Ordine Mondiale (quello che i mondialisti chiamano One World) sotto l'egida della sètta. Ma la creazione di una nuova natura umana e di un Mondo Nuovo passa inevitabilmente attraverso quella serie di operazioni che risponde alla prima fase del famoso motto programmatico solve et coagula («dissolvi e ricomponi»), ossia attraverso la rimozione forzata di tutti quegli ostacoli sociali, politici e soprattutto religiosi che, per la loro stessa natura, impediscono la realizzazione di questo disegno 2. Il principale intralcio che ostruisce il cammino verso la nuova umanità è la Chiesa di Roma, colpevole, secondo i massoni, di imporre all'umanità una morale avvilente 3 e una dottrina superstiziosa che offende la ragione umana impedendo agli individui di prendere coscienza della propria insigne dignità. Ecco come descrive questa ostilità con vibranti parole Papa Leone XIII (1810-1903): «Il principale ed ultimo dei suoi fini (della Massoneria; N.d.R.) è distruggere dalle fondamenta tutto l'ordine religioso nato dall'istituzione cristiana e creare un nuovo ordine a suo arbitrio che tragga fondamenti e norme dal materialismo» 4. Si tratta di una guerra plurisecolare tra due mondi contrapposti - o, come l'ha definita il canonico francese Mons. Henri Delassus (1836-1921), dell'«antagonismo tra due civiltà» 5 - fra due modi inconciliabili fra loro di concepire l'essere umano nella sua totalità, così descritta dal massone Lafargue al Congresso massonico di Liegi del 1865: «Sono quattrocento anni (ossia dall'umanesimo rinascimento; N.d.R.) che noi scalziamo il cattolicesimo, la macchina più forte che sia stata inventata in fatto di spiritualismo. Essa è ancora solida, disgraziatamente» 6. «Nostro scopo - affermò a sua volta la teosofa Madame Helena Petrovna Blavatsky (1831-1891) - non è di restaurare l'induismo, ma di cancellare il cristianesimo dalla faccia della Terra» 7. A queste parole chiare fanno eco quelle di un'altra teosofa, Annie Besant (1847-1933), che nel suo discorso di chiusura al Congresso dei Liberi Pensatori, tenutosi a Bruxelles nel 1880, dichiarò: «Innanzitutto combattere Roma e i suoi preti, lottare ovunque contro il cristianesimo e scacciare Dio dai cieli» 8.
Da sinistra: Papa Leone XIII, Madame Helena Petrovna Blavatsky ed Annie Besant.
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Se dunque l'intollerante Chiesa romana, con la sua enorme sfera d'influenza, mantiene da due millenni l'uomo in uno stato di totale ignoranza negandogli la felicità a cui ha pieno diritto, va da sè che il compito primario dei massoni sarà quello di sottrarre le masse a detta influenza, e soprattutto i giovani, non ancora totalmente imbevuti di cristianesimo come gli anziani, facendo leva sia sulla loro indole ribelle, che sulla loro maggiore sensibilità a rivendicazioni di carattere libertario. Non a torto, quindi, l'occultista John Symonds (1914-2006) definisce il maestro Aleister Crowley (1875-1947) «l'eroe non celebrato degli hippies» che con il suo Do What Thou Wilt («Fà ciò che vuoi») - parente stretto del Do It («Fallo») di Jerry Rubin - richiama gli stessi stati d'animo su cui si fonda la ribellione a base di spinelli dei figli dei fiori 9.
l «Fate dei cuori viziosi»!
Ma per distogliere i giovani dalla visione cristiana della vita e renderli sempre più docili e arrendevoli al nuovo «vangelo» proveniente da quei «laboratori di idee» che sono le Logge massoniche e i circoli iniziatici, è stato prima necessario allontanarli dalla morale cattolica con un lento processo a tappe di cui si conservano ancora alcuni documenti, sulla cui autenticità non è lecito dubitare. Il primo di essi, estratto da un carteggio massonico finito nelle mani di Papa Pio IX (1792-1878), e reso pubblico per sua volontà. Si tratta di una lettera inviata dal carbonaro Nubius al Fratello tripuntato Volpe il lontano 3 aprile 1824, in cui si dice: «Il cattolicesimo, meno ancora della monarchia, non teme la punta di uno pugnale ben affilato; ma queste due basi dell'ordine sociale possono cadere sotto il peso della corruzione. Non stanchiamoci dunque mai di corrompere. Tertulliano diceva con ragione che il sangue dei martiri è il seme dei cristiani. Ora, è deciso nei nostri consigli, che noi non vogliamo più cristiani; non facciamo dunque dei martiri, ma rendiamo popolare il vizio nelle moltitudini. Occorre che lo respirino con i cinque sensi, che lo bevano, che ne siano sature. Fate dei cuori viziosi e voi non avrete più cattolici [...]. Ma perché sia profonda, tenace e generale, la corruzione delle idee deve cominciare fin dalla fanciullezza, nell'educazione. Schiacciate il nemico, qualunque esso sia, dicevano le istruzioni, ma soprattutto, schiacciatelo quando è ancora nell'uovo. Alla gioventù infatti bisogna mirare: bisogna sedurre i giovani, attirarli, senza che se accorgano. Andate alla gioventù e, se è possibile, fin dall'infanzia» 10. Il secondo documento è stato pubblicato nel 1944 dalla Rivista Diocesana di Milano, diretta dal Cardinale Ildefonso Schuster o.s.b. (1880-1954), Arcivescovo di quella città. Si tratta di una deliberazione presa durante un Congresso massonico tenutosi in Svizzera nel 1928 (ossia ben centoquattro anni dopo il primo documento, di cui tra l'altro conserva intatto lo stile), nel quale si auspicava l'introduzione di una moda sempre più audace tra la gioventù: «La religione non teme la punta del pugnale, ma può cadere sotto il peso della corruzione. Non stanchiamoci, dunque, mai di corrompere, magari servendoci del pretesto dell'igiene, dello sport, della stagione, ecc... Per corrompere bisogna che i nostri figli realizzino l'idea del nudo. Per evitare ogni opposizione, bisognerà progredire metodicamente: prima mezze braccia nude, poi mezze gambe; poi le braccia e le gambe tutte scoperte; quindi le parti superiori del torace, del dorso, ecc...» 11. Il terzo documento, molto più vicino a noi nel tempo, ma immutato nel contenuto rispetto ai primi due, è stato oggetto di un articolo di Mons. W. McGrath per la rivista Scarboro Mission di Toronto, pubblicato nel marzo del 1956: «Nel dicembre 1952, in una cittadina del Nuovo Messico (U.S.A.), la Massoneria organizzò un convegno di persone influenti degli Stati Uniti. Uno dei convenuti, cattolico, fu colpito da malore mortale, e tramite un amico fece chiamare segretamente un sacerdote. Sentendosi vicino al giudizio di Dio, dopo avere ricevuto i Sacramenti, confidò al sacerdote: "Se io avessi la speranza di sopravvivere, lei adesso non sentirebbe ciò che le voglio rivelare. Sì... ora io voglio che lei avverta il popolo degli Stati Uniti, appena può, di questo vasto piano che abbiamo progettato per il 1953: un piano di degradazione morale della gioventù d'America per scristianizzarla. Abbiamo già cominciato a realizzarlo e lo perfezioneremo con i seguenti mezzi: il cinema, le pubblicazioni porno a buon prezzo, i libri comici con storie di sesso e di violenza; ultimo mezzo, ma non il più piccolo, la televisione... non osiamo andare troppo lontano con la televisione, per il momento. Ma essa ci riserva un uditorio immenso, e sarà il mezzo migliore per accostare i bambini. Il nostro piano è di incoraggiare dapprima delle rappresentazioni amorali, se non subito immorali; così, graduando progressivamente la malvagità, tutta calcolata, si avrà il possesso di tutta la gioventù. Sarà tenuta occupata tutto il giorno, senza lasciare spazio per la religione. Così, i giovani al loro risveglio e al loro coricarsi a sera avranno la testa piena di cowboys, di omicidi, di terrore, e di cartoni animati inoffensivi. Tutto questo per allontanare dal loro animo immagini religiose. In questo modo, i bambini saranno disorientati per anni. Poi, quasi occasionalmente, si introdurranno costumi sfrontati e scene licenziose allo scopo di distruggere il senso del pudore"» 12. Seppur distanti nel tempo e nello spazio, questi tre documenti, a dir poco profetici, visto il raggiungimento quasi completo degli obiettivi, mostrano l'esistenza di un'unica direttiva perseguita infaticabilmente fino ai nostri giorni: pervertire la classe giovanile con tutti i mezzi possibili per allontanarla dall'idea stessa di cristianesimo e introdurla in quel nuovo paradiso terrestre preparatoci dai massoni (e dai comunisti).
l Direttive marxiste
Le istruzioni che seguono sono state state diramate negli anni Settanta, quando metà dell'umanità gemeva sotto il giogo comunista e l'Unione Sovietica mirava ad espandere la sua influenza culturale e politica sulle masse dell'Occidente. Oggi l'impero comunista non esiste più, ma in oltre settant'anni il veleno dell'ideologia è penetrato in profondità nel tessuto sociale e particolarmente nella cultura giovanile, perennemente alla ricerca di chimere libertarie. Il tono e gli obiettivi sono gli stessi della Massoneria, la quale si è servita del comunismo (una creatura del capitalismo selvaggio) per corrompere la classe meno agiata. Ecco un diktat estratto dal Manuale per i comunisti della Florida: «Corrompete la gioventù, alienatela dalla religione, fissate la loro attenzione sul sesso, lasciateli diventare superficiali, distruggete il loro idealismo, provocate con ogni mezzo il crollo delle virtù morali, dell'onestà, della purezza» 13. Dalla Parola d'ordine del Partito Comunista Italiano: «Il nostro compito è di promuovere l'ondata della pornografia e di presentarla con simpatia come il fine supremo della libertà artistica». La parola al leader sovietico Lenin (1870-1924): «Se vogliamo distruggere una nazione, dobbiamo prima distruggere la sua morale; poi ci cadrà in grembo come un frutto maturo. Svegliate l'interesse della gioventù per il sesso e sarà vostra». Dalle Direttive date ai comunisti degli Stati Uniti: «Abrogare tutte le leggi contro l'oscenità. Distruggere il senso morale diffondendo la pornografia nei libri, nei periodici, nei film alla radio e in televisione. Presentare le degenerazioni sessuali come normali, naturali, favorevoli all'equilibrio psichico e igienico. Distruggere la famiglia, favorendo le unioni libere e il divorzio». Ecco un estratto dal libro Asiatici (1925), del romanziere Artur Landsberger (1876-1933): «Un Paese non è altro che un corpo gigantesco: chi regola le sue funzioni genitali, influenza tutto il corpo e lo riduce in suo potere. Si prende un Paese attraverso il suo istinto più sviluppato, allora, quella generazione, senza più ritegno, perderà le sue forze e sarà in preda a un'ebbrezza di cui noi potremo regolarne la durata. Creando sempre nuovi stimoli, sapremo rendere permanete quell'ebbrezza e fare del Paese un'isola di ossessi». Ecco il pensiero di Michail Bakunin (1814-1876), rivoluzionario russo e iniziatore del movimento anarchico internazionale: «In questa rivoluzione dovremo risvegliare il diavolo nel popolo e in lui le passioni più vili». Jean Cau (1925-1933), scrittore e giornalista francese: «Quando l'uomo sarà divenuto un essere che striscia, che grugna e salta sulla femmina, e voi continuerete soltanto ad accarezzare il suo sesso e a scatenare la bestia che è in lui, allora il porcile diventerà un macello. La carne che offrite nelle vostre riviste illustrate è buona tutt'al più ad essere venduta, schernita, torturata, uccisa e bruciata». Direttiva massonica: «La prima conquista da fare è la conquista della donna. La donna deve esser liberata dalle catene della Chiesa e dalla legge [...]. Per abbattere il cattolicesimo, bisogna cominciare col sopprimere la dignità della donna, la dobbiamo corrompere assieme alla Chiesa. Diffondiamo la pratica del nudo: prima le braccia, poi le gambe, poi tutto il resto. Alla fine, la gente andrà in giro nuda, o quasi, senza più batter ciglio. E, tolto il pudore, si spegnerà il senso del sacro, s'indebolirà la morale e morirà per asfissia la fede».
Da sinistra: Lenin, Michail Bakunin e Jean Cau. |
l La Scuola di Francoforte
Nel 1923, su ordine di Lenin, venne fondato a Francoforte un Istituto per il Marxismo. Prima idea-chiave: «"Una strategia che potrebbe provocare una simile disintegrazione, una tale corruzione, una tale erosione dell’Occidente, ovvero la "rivoluzione culturale", potrebbe essere l'unica in grado di creare le condizioni preliminari della rivoluzione comunista [...]. L'ostacolo, è la civiltà occidentale stessa e la cultura che genera [...]. La civiltà occidentale ha molte roccaforti che costituiscono altrettanti ostacoli: la morale che proviene dalla religione, la famiglia, l'attenzione rivolta al passato come guida per l'avvenire, la padronanza sugli istinti primari dell'uomo, e un'organizzazione sociale e politica che garantisce la libertà senza invitare alla licenza. E, di tutti questi ostacoli, i due più grandi sono Dio immanente, sempre presente, e la famiglia”. Era il messaggio di Marx nel 1843, scritto prima che si lanciasse in una teoria economica pseudo-scientifica. A quel tempo, egli invitava ad una critica spietata di tutto ciò che esiste, ma in modo speciale della religione, della scienza e della famiglia [...]. Quando l'uomo occidentale sarà “liberato” dalla sua umanità, e immergerà le sue radici nel fango, la nuova società politica potrà sorgere» [...]. Dobbiamo organizzare gli intellettuali e utilizzarli per corrompere l'Occidente. Quando avranno corrotto tutti i suoi valori, solo allora potremo imporre la dittatura del proletariato» . Seconda idea-chiave: sfruttare in un’ottica marxista le idee di Sigmund Freud (1856-1939). «Lo svilimento della concezione degli istinti sessuali dell'uomo è stato iniziato da Freud [...]. Il sesso, il campo più esplosivo della psiche umana, dev’essere scatenato. Un’amalgama di neo-freudismo e di neo-marxismo dovrà distruggere le difese del fragile sistema immunitario della civiltà occidentale» 14. Un mezzo per scatenare i sensi? La musica! «All'Università di Princeton, un membro della scuola, Paul Lazarsfeld, condusse il “Progetto di Studi sulla Radio”, una ricerca innovativa nel campo delle scienze sociali, finanziata dalla Fondazione Rockefeller e dall'Esercito americano. Théodor Adorno, uno dei leader della Scuola di Francoforte, ottenne la cattedra del Dipartimento di Studi Musicali sotto la direzione di Lazarsfeld, dove scrisse, durante gli anni ‘30 e ‘40, sull'interesse che presenterebbe la diffusione massiccia di musiche atonali e di altre forme di musiche per distruggere la società. In un’opera storica, “Philosophy of Modern Music” (“La filosofia della musica moderna”), Adorno raccomandò l'utilizzo su grande scala di forme musicali degenerate per sviluppare certe malattie mentali, ivi compresa la necrofilia. Egli scrisse altrove che era possibile abbattere gli Stati Uniti utilizzando la radio e la televisione per sviluppare una cultura basata sul pessimismo, sulla disperazione e sull’odio di sè» 15. Già nel 1939, il filosofo, sociologo e musicologo tedesco Théodor Adorno (1903-1969), il pifferaio magico della contestazione sessantottina, scriveva: «In uno spazio immaginario ma psicologicamente carico di emozioni, l'ascoltatore che ripensa ad una canzone di successo si immedesimerà nel soggetto ideale della canzone, nella persona a cui, idealmente, la canzone si rivolge. Allo stesso tempo, essendo uno dei tanti che si immedesimano in quel soggetto fittizio, quell'Io musicale, l'ascoltatore, sentirà un sollievo nel suo isolamento per ché si sentirà integrato nella comunità dei fans. Fischiettando tale canzone si piega un rituale di socializzazione, nonostante che, una volta passato questo momento di commozione soggettiva non articolata, il suo isolamento continui immutato [...]. Il paragone con il drogato è inevitabile. La condotta di un drogato ha di solito anche una componente sociale: essa è una possibile forma di reazione all'atomizzazione che, come hanno notato i sociologi, procede parallelamente alla compressione dei contatti sociali. Drogarsi con la musica, per un certo numero di ascoltatori, sarebbe un fenomeno simile» 16. Concludono gli autori del libro Droga S.p.A.: «Lo scopo dichiarato, come affermò Adorno stesso, era la creazione di una cultura musicale di massa che avrebbe sistematicamente degradato i suoi fruitori. La musica punk rock è il risultato finale del lavoro di Adorno» 17. Scrive l'altro «cattivo maestro» Herbert Marcuse (1898-1979), il padre della della contestazione studentesca degli anni Sessanta: «Si può parlare a buon diritto di rivoluzione culturale, poiché la contestazione è rivolta all'insieme dell’”établissement” culturale, ivi comprese le basi morali dell’attuale società. L'idea e la strategia tradizionale di rivoluzione [...] sono decadute [...]. Ciò che dobbiamo intraprendere è un tipo di disintegrazione del sistema che sia diffuso e disperso» 18. Cosa di meglio di un mezzo così apparentemente innocente come la musica?
Da sinistra: Sigmund Freud, Théodor Adorno e Herbert Marcuse. |
Note
1 Ecco come l'ex Gran Maestro Pierre Felix Simon, della Gran Loggia di Francia, colui che ha perorato con tutti i mezzi l'introduzione nel proprio Paese della Legge Veil, che regolarizza l'aborto, descrive, a proposito del concetto di vita, il cambiamento radicale di cui necessita l'umanità: «Il terzo ruolo della contraccezione è la modulazione di un nuovo schema della famiglia [...]. La regolazione delle nascite, istituzionalizzata, porterà ad un cambiamento della morale [...], un nuovo codice etico [...]. è certamente [...] la definizione possibile di una nuova sessualità, la creazione, al limite, di una nuova natura umana e di un nuovo concetto di vita» (cfr. P. F. Simon, De la vie avant toute chose, Edizioni Mazarine, Parigi 1979, pagg. 96, 146, 199, 255).
2 L'instaurazione dell'One World, ossia di una Repubblica Universale, un sogno accarezzato a lungo dai massoni, onde superare l'ostacolo costituito dalla memoria storica e dall'identità propria di ogni popolo, deve necessariamente essere preceduta dalla confusione delle razze e delle religioni da ottenersi mediante la creazione di quell'enorme calderone che è la società multietnica e multireligiosa di cui oggi tanto si parla.
3 Questa accusa verso la Chiesa romana risuona anche sulle labbra del giornalista V. Vale nel corso di un'intervista ad Anton Szandor LaVey (1930-1997), fondatore della Church of Satan: «Io voglio incoraggiare qualsiasi cosa sia un pronunciamento contro il cristianesimo, perché negli ultimi cinquecento anni i missionari cristiani hanno sistematicamente distrutto quasi tutte le culture diversificate del mondo, facendone un posto molto meno interessante. Nessun altra religione - buddismo, islam, confucianesimo, paganesimo - ha fatto nemmeno la metà dei danni che ha fatto il cristianesimo. [...] Non sarà mai troppo presto per liberarci di questa pesta di credenze aliene. Ecco: neanche gli alieni venuti dallo spazio potrebbero inventare un'arma più sconvolgente della religione cristiana da usare contro i popoli del pianeta Terra. La religione cristiana, specie quella cattolica, con i suoi atteggiamenti poco scientifici, irresponsabili, suicidi, verso il controllo delle nascite, è responsabile del più grande problema non affrontato nel mondo odierno: la sovrappopolazione. In meno di 25 anni la popolazione mondiale è raddoppiata da da 2,5 a 5 miliardi e oltre. Le popolazioni che si riproducono più velocemente pur avendo le risorse minori - quelle dell'America Latina e dell'Africa - sono per lo più cristiane, e generalmente sono cattoliche» (cfr. A. Juno,-V. Vale, Tatuaggi corpo spirito, pag. 105).
4 Cfr. Papa Leone XIII, Lettera Enciclica Humanum genus, 1884.
5 Mons. Delassus è l'autore di una pregevole opera in due volumi intitolata appunto Il problema dell'ora presente. Antagonismo tra due civiltà (Desclée & C. Tipografi-Editori, Roma 1907).
6 Cfr. AA. VV., La Massoneria. Ecco il nemico!, Editrice Civiltà, Brescia 1995.
7 Cfr. R. Guénon, Il Teosofismo, Edizioni Arktos, 1987, vol. I, pag. 13. La Teosofia è stata una sètta massonica che ha cercato di introdurre la spiritualità orientale in Occidente.
8 Ibid.
9 Cfr. C. Wilson, Aleister Crowley, Gremese Editore, Roma 1990, pagg. 151-152.
10 Cfr. Mons. H. Delassus, op. cit., vol. I, pagg. 248-249, 259.
11 Cfr. Révue Internationelle des Sociétes Secrétes, Parigi 1928, pag. 2062-2063.
12 Questo fatto venne riportato anche dalla rivista L'Action Catholique de Québec, del 31 maggio 1956.
13 Questa e le successive citazionisono state estratte dall'opera di don Enzo Boninsegna intitolata Perché il pudore? Rifletti! «Un comunista americano ha confessato, ultimamente, di avere propagato la letteratura pornografica, per ventisette anni, per corrompere la gioventù americana» (cfr. K. Kock, Il tramonto del mondo libero, pag. 37; cit. in I. A. Santangelo, L'ultima battaglia, Comunità Editrice, Catania 1985, pag. 35).
14 Cfr. R. de Toledano, L’école de Francfort («La scuola di Francoforte»), pagg. 14-15.
15 Cfr. J. Steinberg, Draft Report on Manchurian Children.
16 Cfr. T. Adorno, Introduzione alla sociologia della musica, Einaudi, Torino 1971.
17 Cfr. K. Kalimtgis-D. Goldman-J. Steinberg, Droga S.p.A.. La guerra dell'oppio, Edizioni Logos, Roma 1980, pagg. 417, nota nº 18.
18 Cfr. The Resister, Estate-Autunno 1998.
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